Senso dello stupore e senso del ridicolo
Ogni anno, il giovedì dopo le Ceneri, si rinnova un appuntamento molto atteso, quello del clero dell’Urbe con il proprio Vescovo. Il tema proposto questa volta riguardava l’ars celebrandi, un argomento per il quale, in linea di principio, non sarebbe necessario scomodare la suprema autorità della Chiesa, dato che dovrebbe essere stato appreso in seminario sulla base delle norme liturgiche, che hanno vigore di legge. Tutti sanno però che in materia di sacra Liturgia, nell’attuale temperie ecclesiale, vige piuttosto la regola della creatività e dell’improvvisazione; in certi Paesi, anzi, è in realtà il Vescovo a dover obbedire ai diktat del consiglio pastorale della parrocchia che intende visitare, i cui membri gli spiegano al momento dell’arrivo che cosa dovrà fare per “celebrare con loro” in quell’occasione. Se poi eventualmente due di loro, entrambi maschi, convivono beatamente more uxorio (si fa per dire), toccherà a lui spiegare ai pochi parrocchiani ancora perplessi che bisogna comunque rispettarli…