ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 10 marzo 2015

Introìbo ad altare Dei

IL DECALOGO DEL BUON CHIERICHETTO. PERCHÉ SERVIRE ALL'ALTARE È PIÙ IMPORTANTE DI QUANTO SI PENSI

Il decalogo del buon chierichetto. Perché servire all'altare è più importante di quanto si pensi
Pubblichiamo qui un decalogo per chierichetti scritto dallo statunitense padre Dwight Lonecker, pastore anglicano convertitosi nel 1995 al cattolicesimo e oggi sacerdote cattolico.

1) Ricordati che… non sei necessario. Lo so, non sembra un grande punto di partenza… ma è vero: il sacerdote può fare da solo tutto quello che fai durante la Messa. Ciò significa che il tuo ruolo nella liturgia è più che un semplice “essere utile”. Leggi gli altri nove punti per capire bene cosa intendo.

Bei tipi..!?

Lo speciale segretario del Sinodo autunnale


Come è noto, eminenti Padri del Sinodo del 2014 si sono vivamente lamentati del segretario Forte, adombrando la sua partigianeria a favore dei “progressisti”. Ma era già noto da tempo che Forte era il pupillo di Kasper, il teologo in ginocchio di fronte al mondo.
Forte viene da Tubinga, l’Università di Kung, prediletto discepolo di K. Rahner, ed è il fedele ripetitore della cristologica “trascendentale” di Rahner. Ritornò in Italia con la retorica barthiana del “Totalmente Altro” (la verità non si può afferrare né dire), con la retorica heideggeriana dell’essere “gettato verso la morte”, con la retorica kasperiana della nostra appartenenza alla storia che rifiuta “staticità e fissismo”. Forte si fece notare per aver organizzato a Napoli un benevolo convegno su Giordano Bruno e forse anche per questo meritò di essere agganciato dal Cardinale Martini (elogiato costui infine dalla Massoneria).
Secondo Forte la conoscenza della verità produce violenza, credenti e atei sono in ricerca della verità allo stesso titolo, cattolici e protestanti sono nella stessa Chiesa in grado diverso, ebrei e cristiani hanno un unico anello di congiunzione: Gesù Cristo (rifiutato dagli uni adorato dagli altri).
Con questa mentalità inclusivista il segretario Forte ha gestito i documenti del Sinodo del 2014, suscitando la protesta dei Padri ligi al principio di non contraddizione.
Don Ennio Innocenti

Lo stravolgimento dell'idea dell'inferno


Il termine inferno viene da infero (che sta sotto), opposto a supero ( che sta sopra). La creatura, che volle invertire l’ordine della realtà creata, dovette subirla e restare sotto, esclusa da sopra, cioè esclusa dal Bene e quindi da ogni bene, sola col suo odio. E questa è la situazione infernale, l’inferno.
Ma oggi questa parola ha un altro senso, un senso non più metafisico, ma solo storico e talvolta un senso ancor più debole, psicologico, per cui si dice che un qualsiasi disastro fisico è l’inferno, un grande dispiacere è l’inferno.
Insomma: cancellata la metafisica, resta soltanto la fenomenologia storica e psicologica.
Il guaio è che lo stravolgimento ha invaso anche la teologia, sulle ali di una metafisica poco soddisfacente. Infatti un gesuita di nome Balthasar ridusse la persona a relazione, sicché l’essere che non ha relazione positiva è negativo, quindi non ha consistenza, sicché l’essere infero, escluso dal Bene, essendo negativo, non esiste … e così negli inferi, nell’inferno, non c’è nessuno, non esiste.
Si deve aggiungere che questo gesuita uscì dalla Compagnia di Gesù, essendosi messo al seguito d’una vedova due volte maritata. Fu lui che mise in giro l’idea che Gesù aveva rinunciato, per farsi uomo, alla sua divinità e, anzi, che aveva o perdere anche ogni speranza scendendo negli inferi delle creature “negative”.
Nessuno si deve meravigliare perché questo gesuita era diventato teologo non con una regolare tesi di teologia, ma con una tesi di letteratura tedesca.
Io mi sdegnai molto per l’accreditamento cristiano che egli fece di un librone ermeneutico dei tarocchi.
Don Ennio Innocenti

A chi ci dobbiamo raccomandare?



A proposito del velo delle donne in chiesa

Ho letto il testo di D. Leonardo M. Pompei sul velo delle donne in chiesa. Tutto giusto e condivisibile, ma adesso purtroppo come si fa?...

Quello che invece credo sia possibile e assolutamente doveroso porre come regola severa e senza eccezioni, è che il velo lo debbano indossare le donne chiamate a svolgere il ministero di ministri straordinari della Comunione (anche se sarebbe meglio che questo ministero fosse riservato esclusivamente ai ministri ordinari), tanto più se si tratta di suore.

L'ignavia presente

Il coraggio di Costantino e l’ignavia presente

Il precursore del disastro

Teilhard de Chardin:
Precursore del Concilio e la sua liturgia

Dr. Remi Amelunxen
La Messa tridentina è stata mai formalmente abrogata da Papa Paolo VI. Questo per dire che non una parola nel Missale Romanum di Paolo VI, rilasciato il 3 aprile 1969 lo ha stabilito. Anche se Paolo VI non ha abrogato la messa tridentina, egli tuttavia, attraverso il famigerato p Annibale Bugnini,ha incaricato tutti i Vescovi del mondo per l'attuazione del Novus Ordo Missae .

Paolo VI Novus Ordo Missae in italianoRoma, 1975: Per la prima volta, Paolo VI diceva ilNovus Ordo in italiano
Il resto è storia. Ai fini pratici, con quella direttiva, la Messa tridentina è stata posta in un limbo. Anche se non è stata formalmente proibita, questo lo era praticamente . Solo i Vescovi e i sacerdoti che hanno resistito al Novus Ordo dall'inizio hanno continuato a dire la Messa tridentina Tutti gli altri obbedivano alla direttiva papale, che esercitò una intimidazione universale sopra la grande maggioranza dei sacerdoti a soccombere al. Novus Ordo - oppure era la fine del loro apostolato. 

2000 contro 50..!

L’attrattiva teologica della Messa "di sempre"

Card. Alfons M. Stickler
Testo della Conferenza tenuta a New York (U.S.A.)
Maggio 1995
La Messa Tridentina indica il rito della Messa stabilito dal Papa Pio V su richiesta del Concilio di Trento e promulgato il 5 dicembre 1570. Questo messale presenta l’antico rito romano, nel quale sono state soppresse aggiunte e alterazioni diverse. Al momento della promulgazione, sono stati conservati i riti esistenti da almeno duecento anni. E’ dunque più corretto chiamare questo messale la liturgia di Papa Pio V.

Da piangere?

Scontro finale sul vescovo che difende la famiglia nelle scuole cattoliche

Mons. Cordileone che fa piangere i prof pro-gay a San Francisco

L'arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone (foto LaPresse)
Roma. Siamo alla conta delle firme, a San Francisco. Da una parte docenti e studenti che invocano un passo indietro del vescovo, reo d’aver chiesto che nelle scuole cattoliche si insegnino cose conformi al Magistero cattolico. Dall’altra, le organizzazioni pro life che si schierano dalla parte di monsignor Salvatore Cordileone, il presule che ha messo nero su bianco un regolamento in cui spiega che non è proprio il caso di impiegare ore per raccontare ai giovani alunni che la contraccezione va bene, che è giusto proseguire la ricerca sulle cellule staminali e che la legge naturale non impedisce le unioni omosessuali.

Il prossimo decapitato ?


L’ISIS TI TOGLIE LA VITA, L’IDEOLOGIA GENDER TI STRAPPA L’IDENTITA’ – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 9 marzo 2015

In Italia dall’8 marzo 2015 c’è un nuovo ‘mostro’ creato dalla nota lobby: un sacerdote comasco, don Angelo Perego, che ha brevemente pubblicizzato un incontro su temi antropologici comparando Isis e ideologia gender. Rilanciata con evidenza dai media, la notizia ha provocato molti commenti trasudanti gravi pregiudizi. Che dimostrano come in Italia sia di molto cresciuta l’intolleranza anti-cattolica. Il sacerdote spesso contrapposto alle presunte ‘aperture’ di papa Francesco.

Dall’8 marzo 2015 in Italia si aggira un nuovo ‘mostro’, un sacerdote che èpericolosissimo ‘omofobo’, meritevole per alcuni di essere cacciato dalla Chiesa cattolica. E’ don Angelo Perego, parroco di Arosio (comune lombardo di 5mila abitanti tra Como e Seregno, decanato di Cantù, arcidiocesi di Milano). Quale delitto nefando ha commesso il sacerdote settantenne, conosciuto per la sua grande sensibilità sociale (ha costituito tra l’altro – insieme con i parrocchiani, il comune e la Caritas– un fondo d’aiuto per i giovani disoccupati)? Si è addirittura permesso di invitare, alla fine della messa, i fedeli a partecipare a un incontro sull’ideologia del gender, fissato per il 27 marzo, osservando che tale ideologia è più pericolosa dell’Isis, perché ci attacca dall’interno e non dall’esterno come l’estremismo islamico.

lunedì 9 marzo 2015

Come un otre esposto al fumo


Vuoi il fumo o l’aria pura?


Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti (Sal 118, 79).
Quando si dice che una cosa è come fumo negli occhi, si intende di solito, semplicemente, qualcosa di fastidioso e irritante. Il fumo può tuttavia avere effetti più gravi: se respirato, può provocare un’intossicazione. Nella società e nella Chiesa attuali il fumo delle chiacchiere ideologiche appesta ormai l’atmosfera da decenni: è naturale che tanti ne siano rimasti intossicati. Chi vi resiste, come afferma la divina Parola, è come un otre esposto al fumo: soffre profondamente, ma al tempo stesso lotta per non lasciarsi intossicare o, eventualmente, per disintossicarsi. La stessa Parola di Dio ci prescrive il tipo di terapia necessaria a questo fine: non dimenticare i Suoi insegnamenti, che sono immutabili e, di conseguenza, sempre validi, capaci di resistere a qualsiasi tentativo di “aggiornarli” in ragione delle “mutate condizioni” della società.

Il troppo "stroppia"

Il “sovrappiù di disponibilità pastorale” e i rischi per la Dottrina – una lettera di Carla D’Agostino Ungaretti

Caro Direttore,
zzppmhLa “Bussola quotidiana” del 6 marzo ha pubblicato un’interessante intervista al vaticanista americano John Allen Jr. sul papato di Francesco, in attesa che sia pubblicato in Italia il suo libro The Francis Miracle: inside the transformation of the Pope and the church  (Time books, New York). Devo confessare che questa intervista mi ha intrigato molto e mi spinge a condividere con te e con gli amici di Riscossa Cristiana certi miei sentimenti e certi moti interiori del mio animo
Tutti quelli che mi conoscono sanno che io sono cattolica, apostolica, romana e papalina. Cattolica perché romana e romana perché cattolica: questi ultimi due aggettivi, per quanto mi riguarda, sono strettamente intrecciati, il che vuol dire che il mio cattolicesimo non significa solo fedeltà assoluta alla Parola del Dio rivelata da Gesù Cristo, ma anche fedeltà assoluta al Vicario di Lui nel momento in cui il Papato si presenta come istituzione anche terrena. In parole povere: sono cattolica fino al midollo.

Il segno della fine ?


L’effetto Marziano a Roma è già alle sue spalle. Francesco Bergoglio, il Papa che piace a tutti, ha già esaurito la metafora di Ennio Flaiano. Le Città eterna, infatti, ha più che digerito la novità. Non c’è, Diocenescampi, la pernacchia all’angolo di Via Veneto ma ciò che compete a questo Pontificato è solo reiterazione del popolaresco. Perfino Sergio Mattarella (uno che col cattocomunismo ci campa), prendendo il tram, ricalca l’effetto torpedone del Papa ma tutta questa estetica della sottrazione del fasto curiale, in Bergoglio, non è sottrazione mondana e non è neppure il jihad del francescanesimo. È solo tristo poveraccismo.

Menù secondo emeritus bishop mcDonalds'

Bettazzi: «Quale Chiesa? Quale Papa?»


La copertina del libro di mons. Bettazzi
LA COPERTINA DEL LIBRO DI MONS. BETTAZZI

È il titolo del nuovo volume (Emi) del Vescovo emerito di Ivrea 

«Personalmente in lui ritrovo tanto di Gesù, la riconoscenza al Padre misericordioso e lo spirito di preghiera, l’attenzione e l’amore al prossimo, proprio cominciando dai più piccoli e dai più sofferenti, una grande speranza che va al di là di tutte le contraddizioni e le tenebre della vita e della storia, la semplicità, anche di abitazione». È a papa Francesco che si riferisce Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, nel suo ultimo libro «Quale Chiesa? Quale Papa?» (Emi 2014, pp. 123), un essenziale compendio di ecclesiologia dai rinnovati profili ermeneutici.

Bettazzi, classe 1923, è l’unico padre conciliare italiano ancora vivente.

Vatican bluff 2


RENZI SCHERZA COI SANTI - L'ACCORDO ITALIA-VATICANO PER CANCELLARE IL SEGRETO BANCARIO NON ESISTE - UN DIPLOMATICO RIVELA A “LIBERO” CHE ALL'AMBASCIATA ITALIANA PRESSO LA SANTA SEDE NON C'E' ALCUN DOSSIER SUL FISCO TRA ROMA E I SACRI PALAZZI

Gli annunci del premier sono "un regalo" al Vaticano per "dare una verginità che non c'è affatto" - Difficile replicare le intese già firmate con Svizzera e Montercarlo perché i termini per far aderire alla voluntary disclosure i paesi in black list sono scaduti il 2 marzo ...

"muta fiant lábia dolósa" (Psalmus 30,19) ?

Papa Francesco e il caso Moro

La notizia che papa Francesco ha dato il benestare per la deposizione - davanti alla nuova Commissione parlamentare di inchiesta sul "caso Moro" - di monsignorAntonello Mennini, oggi nunzio apostolico in Gran Bretagna e a suo tempo particolare amico e confessore dello statista democristiano, è un fatto di rilevanza nazionale da più di un punto di vista.

Orfanelli cercano Papapapà

I ciellini in crisi cercano aiuto da papa Francesco

Finita tra inchieste e scandali la stagione del potere, il movimento prova a ripartire dal Vaticano
di Comunione e Liberazione, giunti a Roma per il sessantesimo anniversario del movimento (Credits:iAndreas Solaro/Afp/Getty Images)

Roma, 7 marzo 2015: il Papa saluta la folla di fedeli di Comunione e Liberazione, giunti a Roma per il sessantesimo anniversario del movimento (Credits:iAndreas Solaro/Afp/Getty Images)






















l Papa sta provando a cambiare pure Comunione e liberazione, il movimento fondato da don Giussani – di cui ricorrevano nei giorni scorsi i 10 anni dalla morte - oggi attraversato da una profonda crisi interna e da un ripensamento sulla propria identità. In circa 80 mila sono andati in piazza San Pietro lo scorso sabato 7 marzo per incontrare papa Francesco; il pontefice argentino non ha fatto sconti al popolo ciellino e allo stesso tempo lo ha preso sul serio proponendogli una visione di Chiesa non autoreferenziale, non “impresaria”, capace di stare anche dalla parte dei peccatori, di quelli che cadono e possono rialzarsi;

PPP (Peter Pan, Patmos)

        Le Erinni e i 'leviti' di Patmos

11051162_621585044639046_1810000229_n

di Alessandro Luciani

Euripide ed Eschilo raccontano come Oreste – dopo aver ucciso sua madre – perseguitato dalle Erinni divenne pazzo e si rifugiò sull’isola di Patmos nel disperato intento di sfuggire ai tormenti di quelle creature così terribili.
Nella mitica vicenda di Oreste ci sono delle analogie con la situazione che vivono alcuni cattolici del nostro tempo. Dopo la tragedia conciliare, molti, per sfuggire alle proprie “erinni”, alla consapevolezza repressa di un’apostasia terribile quanto subdola, vanno alla ricerca di “isole felici” dove poter sfuggire alla realtà dei fatti per rifugiarsi nell’illusione ratzingeriana della continuità e del conservatorismo.

domenica 8 marzo 2015

Estremo baluardo

Una presentazione di Fatima Roma Mosca recente libro di don Ennio Innocenti

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI DON ENNIO INNOCENTI “MOSCA, FATIMA, ROMA”
NELLA SEDE DEL SINDACATO LIBERO SCRITTORI ITALIANI
ROMA, AULA MAGNA DI PALAZZO SORA – 19 FEBBRAIO 2015
Intervento del dottor Pietro Giubilo
Mi perdonerete se apro questo mio intervento con una breve digressione rispetto agli specifici contenuti del libro in esame, ma essa potrà contribuire all’inquadramento politico e culturale del tema trattato, secondo il mio punto di vista.
Nel riflettere in questi giorni sulle stimolanti indicazioni di questa opera di don Ennio, giunta alla decima edizione, mi sono imbattuto in un articolo a firma di Luigi Ippolito, pubblicato sul Corriere della Sera di domenica 8 febbraio dal titolo eloquente: “Morire per Kiev ?”, dove il punto interrogativo è solo un finto dubbio sulle reali intenzioni belliche che agiscono intorno alla vicenda ucraina.

Bigotto chi?


IlBigotto2
Apriamo questa rubrica, IlBigotto,con un’interessantissima notazione etimologica proprio sul termine ‘bigotto’. Da Wikizionario: “si diceva di persone assidue nel sacramento della confessione e rigorose nel rispetto dei precetti religiosi”. Il bigotto, deduco, è una persona seria. Uno che crede e, visto che crede, fa quello che quel credo prevede. Non è certo perfetto, sbaglia anche più degli altri, ma a differenza degli altri non ricama sui propri limiti il suo credo. Non crede a sé stesso, ma a qualcosa fuori da sé e cerca di uniformarsi a questo. Non ci sarebbe niente di assurdo, anzi sarebbe da stimare e lodare, anche solo per la coerenza.

VITA CHRISTIANA MILITIA EST.

 Coraggio, fede e umanità di Mario Palmaro


Vita christiana militia est. Coraggio, fede e umanità di Mario Palmaro
Un anno fa, il 9 marzo 2014, moriva Mario Palmaro. Firma storica del Timone e per anni membro del suo comitato di redazione,  aveva iniziato a collaborare con la rivista a partire dal n. 6 (marzo-aprile 2000). Il suo ultimo articolo, dedicato ad Eugenio Corti, è stato pubblicato il mese stesso della sua scomparsa.

L’esempio di Mario è vivo in chi l’ha conosciuto personalmente, in chi ha seguito le sue lezioni universitarie, in chi ha assistito alle sue conferenze e ha letto i suoi tanti libri. L’esempio di un vero miles Christi, che ha condotto la sua Buona Battaglia fino alla fine con la sprezzatura e lo humour di un gentiluomo brianzolo e la lucidità, la fermezza e la parresia di un apologeta di altri tempi.

L'inizio del peggio

I cinquant’anni della messa in italiano

Nel 1965 la Chiesa accettava i cambiamenti del mondo e introduceva il nuovo rito nella messa: cos’è rimasto di quelle speranze e in cosa sono state deluse



Una messa celebrata secondo il vecchio rito tridentino nel quale il sacerdote non volta mai le spalle al tabernacolo, ma sempre e solo ai fedeli

Cinquant’anni fa cambiava il mondo, e cambiava anche la Chiesa.

Chi non risica, non Rosica

Grazie alla prontezza del nostro traduttore, pubblico l’intervista di fra’ Alexis Bugnolo, 5 marzo 2015:From Rome [qui] a David Domet, il blogger di Vox Cantoris che si è opposto a Padre Rosica, responsabile della Sala Stampa vaticana per la lingua inglese, che lo aveva minacciato di azioni legali a causa di suoi commenti contro alcune delle affermazioni di Rosica relative al Sinodo sulla Famiglia secondo la linea-Kasper.
Per completezza d’informazione, questa la notizia e il commento che avevo a suo tempo ripreso da Rorate Caeli [qui]:

Nostradamus dixit?

Perché il Papa non parla ​del peccato originale

Papa Francesco pare credere all'idea di Rousseau che l'uomo nasca innocente e si corrompa vivendo in società
Un amico mi fa notare che papa Francesco non parla mai del peccato originale. Non credo non ne parli per una sorta di adesione a una modernità che non mette più il peccato della carne al centro della vita morale individuale e collettiva.








Non siamo neppure alla conferma della profezia di Nostradamus secondo la quale sarebbe salito al soglio pontificio un «uomo della Compagnia» (un gesuita) che avrebbe immesso veleno nella dottrina. Ma un conto è attribuire l'umana malvagità al peccato di superbia di Adamo e Eva - come sosteneva Sant'Agostino e aveva sostenuto la Chiesa fino a ieri - un altro attribuirla, come fa questo Papa, al rapporto fra ricchi e poveri, al mondo moderno - che dell'autonomia della politica rispetto alla religione è il superamento; un mondo modellato sul concetto di utilità, su quello di produzione di ricchezza e sulla ricerca della felicità.

All' Unica Donna

sabato 7 marzo 2015

Com'é bello sognare!?

Sogno o realtà?

Sarebbe bello che Benedetto XVI fosse ancora papa; ma di fatto si è dimesso e non governa più la Chiesa. Sarebbe bello che il suo successore, pur con una personalità e uno stile propri, proseguisse in continuità, come sarebbe naturale, la sua opera di ripristino della sana dottrina e di una corretta liturgia; ma di fatto sta demolendo a colpi di piccone quel poco che di buono rimaneva ancora nella coscienza e nelle abitudini dei fedeli. Sarebbe bello che la Curia romana fosse purgata dei sodomiti e dei massoni che la infestano; ma di fatto ne sono stati espulsi soltanto elementi fedeli alla Tradizione e poco inclini alla finzione. Sarebbe bello che il mondo fosse meno cattivo e bastasse aprire i confini (ma non le proprie case!) agli immigrati; ma di fatto i trafficanti di esseri umani prosperano con la benedizione dell’Occidente, il quale da anni arma le milizie islamiche che si finanziano anche in questo modo… Sarebbe bello non essere costretti a esprimersi sempre con un sarcasmo tagliente, ma è l’unico modo per non mettersi a urlare.

Estrema... unzione? Gatta ci cova..!?*


La verità sul caso Moro

Il 9 marzo alla Commissione parlamentare d'inchiesta audizione di mons. Antonio Mennini. Confessò Moro nel covo delle BR? Non sarà la prima volta che parla del suo ruolo

Riuscirà mons. Antonello Mennini, attuale nunzio apostolico in Gran Bretagna, a sollevare alcuni dei veli che pesano sul caso Moro?

Sabato delle ceneri?

Papa Francesco a Cl: “No spiritualità d’etichetta. Non siate impresari da Ong”


Il pontefice parla di fronte a 100mila persone riunite per i 60 anni del movimento di don Giussani: "Non vi perdonerebbe mai che perdeste la libertà e vi trasformaste in guide da museo o adoratori di ceneri"
“Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una ‘spiritualità di etichetta’: ‘Io sono CL’; e cadiamo nelle mille trappole che ci offre il compiacimento autoreferenziale, quel guardarci allo specchio che ci porta a disorientarci e a trasformarci in meri impresari di una ONG”. Papa Francesco ha spiazzato gli oltre 100mila membri di Comunione e liberazione presenti in piazza San Pietro per celebrare i 60 anni del movimento e i 10 anni dalla morte del fondatore, don Luigi Giussani.

Domanda giusta, risposta sbagliata (rimandato in Purgatorio!)

«Che cosa stiamo facendo? Questo è il momento delle riflessioni». Con queste parole il 7 marzo di cinquant’anni fa Paolo VI inaugurava la nuova forma della liturgia in tutte le parrocchie e le chiese del mondo. E per celebrare personalmente la prima Messa in italiano scelse non la basilica di San Pietro ma una parrocchia, quella di Ognissanti sulla via Appia, nell’estrema periferia di Roma, tanto lontana allora da essere denominata «la Patagonia romana». Entrava ufficialmente così la lingua parlata, la lingua familiare nel culto liturgico, per rendere omaggio alla maggiore universalità della Chiesa, per rendere comprensibile la Parola di Dio e la preghiera, per rendere possibile la partecipazione attiva dei fedeli in un risvegliato senso della comunità, per arrivare a tutti.

Depressi e repressi (latrina da campo in fondo a sin. )

La Chiesa di Bergoglio e i “repressi” del postconcilio

La lettera l’aveva scritta circa due anni fa. Ma non avendo ad oggi ricevuto alcuna risposta, ha pensato di renderla pubblica, per il tramite della nostra testata, con l’obiettivo di rilanciarne i contenuti presso l’opinione pubblica laica e cattolica, oggi in particolare sintonia con il clima di dialogo e pluralismo che sembra caratterizzare l’attuale fase ecclesiale. Lui è Ortensio Da Spinetoli, classe 1925, prete cappuccino dal 1949, uno dei “grandi vecchi” della teologia conciliare e progressista.

Perché mellonica quando è semplicemente massonica?


Alberto Melloni

Famiglie, divorzio e unioni gay: dal Vangelo secondo Melloni 
 
C’è la Chiesa cattolica e c’è la Chiesa mellonica. Quest’ultima è stata fondata da Alberto Melloni, storico nonché vaticanista II, nel senso che prima del Concilio Vaticano II c’erano state solo prove tecniche di trasmissione della fede. La Chiesa mellonica si fonda soprattutto sulla Chiesa delle origini che, nelle parole del Nostro, più che delle origini è spesso originale. Dopo quel periodo la Chiesa è andata in apnea per quasi duemila anni per poi prendere un bel respiro nel 1962.

Stupore? E' l'ospedale da campo, (con latrina)


Il cardinale Dolan per St Patrick Day

Terrorismo, anche il cardinale spara sui cattolici
Si può comprendere il desiderio di aiutare il mondo musulmano a prendere le distanze dai terroristi islamici, magari promuovendo anche una revisione dell’islam; ed è certo da apprezzare la volontà di non esasperare ulteriormente la tensione. Ma per quale motivo lo si deve fare raccontando menzogne sul Cristianesimo? O tirando in ballo i cattolici quando non c’entrano nulla?

Quando non si kommissariava

Padre Massimiliano Kolbe e la Massoneria – 1a Parte
Origini dello spirito sovversivo della Giudeo-Massoneria, 
Satanismo autentico e Rivoluzioni nell'analisi di 
San Massimiliano Kolbe
Prima Parte – Video in allegato
A cura di
Centro San Giorgio e Redazione "Qui Europa"
Padre Massimiliano Kolbe e la Massoneria – Prima Parte
 Padre Kolbe e il "Cavaliere dell'Immacolata"                                               
Roma, Brescia – A cura di Paolo Baroni, Centro Culturale San Giorgio – Massimiliano Maria Kolbe nacque nel 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia. Entrato nell’ordine dei francescani e, mentre l’Europa si avviava a un secondo conflitto mondiale, svolse un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia. Ammalato di tubercolosi, Kolbe diede vita al «Cavaliere dell’Immacolata» (vedi qui Nel tempo dedicato a Santa Rita, un’iniziativa speciale della Milizia dell’Immacolata e quiPadre Massimiliano Kolbe – La Milizia dell’Immacolata e la lotta contro Massoneria e Sionismo), periodico che raggiunge in una decina d’anni una tiratura di milioni di copie. Nel 1941 venne deportato ad Auschwitz. Qui fu destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. In questo lager Padre Kolbe offrì la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Morì pronunciando l’«Ave Maria». Furono le sue ultime parole: era il 14 agosto 1941 (1).
(1) Estratto dall’opera Con l’Immacolata contro massoni e «nemici» della Chiesa di Dio, Casa Mariana, Frigento 1986, pagg. 62-102. Scritto reperibile alla pagina web