La vita nella grazia è simile ad un cristallo vivificato da un raggio di luce. L’uomo ha i piedi sulla terra, ma guarda il Cielo: la sua vera vita è quella dell’anima che gli viene dalla grazia. Egli è anche un ponte fra la natura e il soprannaturale
La vita nella grazia è simile ad un cristallo vivificato da un raggio di luce
Un raggio di luce, quando colpisce un cristallo, gli infonde una qualità nuova, una virtù che prima non possedeva, o che possedeva solo allo stato potenziale: è questa un’idea molto antica, in cui credeva, fra l’altro, la cultura medievale, compreso Dante Alighieri; un’idea sulla quale si basa la concezione di un cosmo animato, vivo, attraversato da un continuo fluire di energie, di forze, di cariche positive e negative.
Ebbene: se noi paragoniamo l’anima umana ad un cristallo, e Dio alla luce del Sole, ecco che avremo una esemplificazione pratica, assai chiara nella sua evidenza intuitiva, di quel che rappresenta, per la natura umana, la grazia santificante: una corrente di energia positiva, luminosa, benefica, che trasforma un oggetto bellissimo, ma inerte, in qualcosa di radicalmente nuovo, dotato di qualità che prima non aveva, perché si trovavano solo allo stato potenziale, ma che mai quell’oggetto, da sé soltanto, sarebbe stato capace di risvegliare.