ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 19 gennaio 2016

Il discorso teologico è ancora aperto?

Francesco: Geremia o Anania?

di Satiricus

Della visita del Papa alla sinagoga ebraica - momento delicatissimo riguardo al quale attendo qualche commento da chi l'ha seguita meglio del sottoscritto - mi limito a far notare un dettaglio curioso.

L’infermiere in capo dell’ospedale da campo

Quanto è luterano Papa Francesco


I confini della misericordia e la scelta pastorale (dalle vaste conseguenze teologiche) di non occuparsi dell’innocenza dei bambini non nati. Cosa si capisce del cristianesimo moderno dal libro giubilare del Papa

Papa Francesco (foto LaPresse)
La misericordia è un attributo di Dio, come la carità, la fedeltà, la giustizia, ma se il nome di Dio è misericordia, come recita il titolo del bel libro confezionato da Papa Francesco con il sostegno lucido di Andrea Tornielli, le cose cambiano. Apparentemente il libro del Papa è solo bellezza e umiltà spirituale, umana, è abbassamento, ascolto, ricerca, predicazione della vergogna per il peccato intesa come grazia efficace, dell’amore e della fede, anche solo uno spiraglio di fede come fiducia, allo scopo di provare la fedeltà di Dio a se stesso, la sua infinita capacità di perdonare, la sua inesauribile tensione d’amore verso le creature.

Dietro tutto il loro rigorismo

GIANSENISTI E CATTOLICESIMO

Le radici illuministe e gianseniste dell’odierno cattolicesimo “progressista”: il caso Tamburini. Giansenisti? Gratta gratta dietro tutto il loro rigorismo si trova solo un tentativo di protestantizzare il cattolicesimo 
di Francesco Lamendola  


  
Colui che ha poca dimestichezza con la storia della Chiesa, e specialmente colui che parte con la zavorra di una serie di pregiudizi di matrice protestante, illuminista e  marxista, resterà forse stupito, se è in buona fede, mano a mano che ne approfondisca le vicende, dalla frequenza con cui non solo la sua base, il popolo dei fedeli e il basso clero, ma anche i suoi quadri ed i suoi stessi vertici, sono stati investiti dai venti furiosi della contestazione della gerarchia, della pastorale, del dogma stesso; da quante volte i “suoi” teologi, e non pochi vescovi e cardinali, si sono lascia irretiti dalle mode culturali del proprio tempo, dalle tendenze politiche, dalle sirene del potere dominante di turno, per introdurre, o tentar di introdurre, innovazioni presentate ogni volta come “doverose”, “necessarie”, “indispensabili” per riportare la Chiesa al Vangelo, alla fedeltà di Cristo, quasi che per secoli si fosse sviata e avesse scordato la sua vocazione, la sua missione, la sua stessa origine soprannaturale; e da quanto spesso codesti novatori, tutti infiammati di sacro zelo moralizzatore, tutti spiranti fuoco e fiamme contro la simonia e gi altri vizi del clero, contro l’autoritarismo dei pontefici, contro la loro insensibilità per il povero gregge dei fedeli, sfruttato e oppresso dall’ignoranza e dalla superstizione, si siano proclamati - complice l’ebbrezza dell’ego, che li ha resi dimentichi d’essere solo operai della vigna -  annunciatori di “riforme” che erano sempre peggiorative rispetto alla sana tradizione cattolica, fondata sulle Scritture e sulla Tradizione, e che, se attuate, avrebbero tolto, non aggiunto, bellezza e profondità al Magistero ecclesiastico.

L’unica Vittima è Nostro Signore Gesù Cristo.

FRANCESCO, IL PAPA CHE NON AMA I CATTOLICI


Papa Francesco non pare immune da questa mentalità autodistruttiva che pone i cattolici sempre nel torto e i protestanti, persino i non-cristiani, sempre nel giusto. Le novità così tanto acclamate oggi dai novatores vengono davvero dallo Spirito Santo, oppure non sono altro che i frutti (marci) della loro stramba ecclesiologia?  Davvero la Chiesa “pre-conciliare” era così brutta e cattiva? Assolutamente no, lo conferma, suo malgrado, l’ateista Friedrich Nietzsche il quale la malediceva perché «ha reso sacro l’uomo, persino quello inutile (il malato, ndr) e quello insignificante (il povero, ndr)».

“Còre de mamma”

ATTACCO A MARIA
Strategìe per l’oscuramento del culto mariano




Ed ecco, allora, la Vergine Maria, “Mater Misericordiae”, nella nuova versione smielata e corrotta di Bergoglio, una Madonna che, “Còre de mamma”, pur di strafare a pro’ dei peccatori, non si perita di violare l’ordine con cui Il Signore Iddio tiene separati il Bene e il male, la Pietà e la Giustizia. Leggiamo la insensata metafora con cui s’è acquistato altro peloso applauso dal mondo:
“La notte, quando nessuno vede e nessuno sente, Maria apre la porta del Paradiso e fa entrare tutti”. Sono parole di Papa Francesco alle Clarisse di Castel Gandolfo, alle quali ha indicato l’esempio della Madre della Misericordia come modello per la loro preghiera. “Maria – ha spiegato – sta all’interno della porta del Paradiso: San Pietro non sempre apre la porta quando arrivano i peccatori e allora Maria soffre un po’, però rimane lì. E quando Pietro non vede, è lei ad aprire la porta”. (Il Paese nuovo, 16/8/2013).

La marcia verso la trasformazione del cattolicesimo

La crisi della Chiesa, la vera battaglia e la sacra liturgia


La crisi della Chiesa, la vera battaglia e la sacra liturgia 
A Ross Douthat, come correzione fraterna
di Frà Richard G. Cipolla, Dottore in filosofia

Editoriale di Rorate Caeli: “A Ross Douthat, come correzione fraterna” di Frà Richard Cipolla.
È sicuramente vero, come è stato osservato su Rorate Caeli, che l’Erasmus Lecture scritta per First Things da Ross Douthat [qui] ha provocato un certo sommovimento nei circoli tradizionalisti cattolici. Anche l’articolo di Monsignor Pope che lamentava il mancato aumento di partecipanti alla Messa Tradizionale nella Chiesa ha attratto la loro attenzione, ma non possedeva la stessa profondità e la stessa enfasi sulla drammaticità della situazione della lezione di Douthat. Molti di noi hanno avuto l’opportunità di ammirare i suoi editoriali sul New York Times e si sono chiesti spesso come abbia potuto ottenere il suo posto nel bel mezzo dell’establishment ultraprogressista di quel periodico.

A dirla tutta non c’è da meravigliarsi?

Papa Francesco, le parole di Benigni ci ricordano il nuovo corso del Vaticano
Roberto Benigni, tra una battuta e un sorriso, ha fatto una considerazione fortissima: “Papa Francesco sta tirando la Chiesa con tutte le sue forze. E dove la sta tirando? La sta tirando verso il cristianesimo”. Sguardi imbarazzati in quel momento durante la presentazione del primo libro-intervista di Bergoglio scritto con il vaticanista Andrea TornielliIl nome di Dio è misericordia. Eppure l’affermazione di Benigni lascia pensare. C’è una sorta di assolutizzazione del pontificato di Francesco che si era già verifica con san Giovanni Paolo II, come se prima del Papa polacco non ci fosse stato nulla nella storia della Chiesa cattolica. Ma lì l’assolutizzazione era dettata dalla longevità del regno wojtyliano e dalla generazione di giovani che aveva conosciuto solo quell’uomo“chiamato da un Paese lontano”, sia attraverso i media, sia nelle tantissime udienze e nei 104 viaggi in giro per il mondo.
papa 675
Con Bergoglio lo scenario è assolutamente diverso. A tre anni di pontificato però l’assolutizzazione del suo governo sembra addirittura più forte di quella verificatasi sotto san Giovanni Paolo II. Prima di Francesco il nulla. Ed ecco che Benigni alla presentazione del primo libro intervista del Papa arriva ad affermare con assoluta certezza che Bergoglio sta tirando la Chiesa verso il cristianesimo. Una Chiesa staccata totalmente dal suo fondatore prima della fumata bianca del 13 marzo 2013. A dirla tutta non c’è da meravigliarsi.

“idolatri, ostinati e ribelli”

Misericordiosi con ogni innovazione, spietati con la tradizione

Nell’anno zero sarebbe nato a Betlemme il Messia annunciato dai profeti. Avrebbe compiuto meraviglie nella sua esistenza, si sarebbe fatto chiamare figlio di Dio per poi esser messo a morte dal Sinedrio e risorgere il terzo giorno. Infine sarebbe stato assunto in cielo e, si presume, dovrebbe tornare per giudicare i vivi e i morti.
Vi meravigliate del condizionale? E perché mai? E’ quello che raccontano nei Vangeli alcuni testimoni della Sua vita morte e resurrezione… Ah sì, i Vangeli non sarebbero dei testimoni affidabili… D’accordo, ma questo è quello che ci dice la “tradizione”. La fede si fonda su un dato storico che è tramandato da circa due millenni. La fede di milioni di esseri umani coincide con una tradizione, con l’atto del tràdere, del passare di mano in mano, di bocca in bocca, di cuore in cuore, un evento e ancora riti e liturgie.

lunedì 18 gennaio 2016

Qui malignántur, exterminabúntur (Ps. 36)


Chiesa e Gnosi: quale sarebbe il “messaggio segreto”?


LA CHIESA  E LA GNOSI CI HANNO NASCOSTO QUALCOSAIl Cristianesimo ha sempre avuto due avversari: uno esterno e uno interno. Quello esterno è stato il potere politico pagano per un certo tempo, poi è subentrato l’islam che ha costituito una spina al fianco per l’Occidente e dopo essersi per qualche secolo affievolito eccolo tornare più virulento che mai, armato e foraggiato dagli occidentali Illuminati. Ieri come oggi l’avversario interno -non meno virulento- è rappresentato sempre dall’ eresia, nata subito dopo la fondazione del Cristianesimo sin dall’antichità ha sempre minacciato la sua originale dottrina.

Lezione per il presente e per il futuro

Papa Francesco in sinagoga: "Shoah lezione per il futuro"

Bergoglio terzo pontefice a entrare dopo Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: "Ebrei nostri fratelli maggiori nella fede"

Roma, 17 gennaio 2016 - Prima di lui solo Wojtyla e Raztinger. Bergoglio è il terzo Papa a varcare la soglia della sinagoga di Roma in un Ghetto super blindato per ragioni di sicurezza: 800 agenti schierati, zone 'rosse' bonificate anche nel sottosuolo e metal detector ai varchi. Il Pontefice è arrivato nel quartiere ebraico prima delle 16, accolto dal presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello, e dall'applauso dei tanti fedeli e turisti presenti.  Francesco ha per prima cosa deposto un mazzo di rose bianche sulla lapide che ricorda la deportazione degli ebrei romani nel 1943, per poi percorrere Via Catalana e ripetere il gesto davanti all'effige in ricordo di Stefano Gai Taché, il bambino ucciso nell'attentato terroristico del 1982. 

La tragica commedia degli equivoci

Comunicato della “Confederazione Civiltà Cristiana” sul DLL “Cirinnà”

Per ora si sentono ancora forti

              La Messa riformata e la malattia della Chiesa


Questo scritto è unicamente per chi ama la Verità, e verso di essa prova venerazione profonda poiché essa è il Pensiero di Dio in seno all’umanità.
S.Gregorio Magno fece una codificazione del rito della Messa, il cui Canone risale secondo lui, a S. Pietro. Dopo questi primi secoli di edificazione della Chiesa, egli diede un corpo preciso e fisso al rito, in modo che contenesse tutta la fede cattolica riguardo al Sacrificio Propiziatorio.
Mille anni dopo, circa, togliendo le aggiunte marginali avvenute durante i secoli, S. Pio V, in seguito alla Riforma protestante e al Concilio di Trento, diede alla stessa Messa di S. Gregorio Magno, una forma definitiva da valere per sempre e dovunque.

Siamo in guerra

La guerra civile cattolica

«Padre, cosa dite mai?»


"Fate quel che vi dicono, ma non quello che fanno". E quando non vi dicono, o dicono eresie?

Un giorno il Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano, chiese ad un suo conoscente: «Angioletto mio, siete stato in banca questa mattina per riscuotere lo stipendio?». «Sì, Padre», rispose l’uomo. «E com’era il cassiere? Aveva per caso il naso storto e gli occhi strabici?». Vedendo che il suo interlocutore era rimasto senza parole, Don Dolindo riprese: «Eh sì, perché se il cassiere fosse brutto io rifiuterei lo stipendio...». «Padre, cosa dite mai? - chiese meravigliato il signore. - E che importa a me che il cassiere ha il naso storto? Egli mi dà lo stipendio. E a me interessa solo questo!».

Non cederà a questa lusinga? *

UNA DONNA BUDDISTA SCRIVE A FRANCESCO: CONVERTITI ANCHE TU AL BUDDISMO!


Sì, avete capito bene: papa Francesco è stato invitato a diventate buddista. Non prendetevela con noi se ogni giorno c’è una novità.
Il titolo non ce lo siamo inventati noi e neppure le vignette. Una donna, probabilmente ex cattolica o ex cristiana, quindi se fosse così è una apostata, scrive una Lettera a Papa Francesco – vedi qui– e comunque la postiamo qui a seguire.
Questa Lettera reca con se una coerenza assai più marcata di quanta non ne abbiamo più noi cattolici dal momento che,  avendo perduto – molti pastori – la propria identità di cristiani e cattolici, ogni predica sta diventando un fiume in piena di incoerenza tanto da sollecitare una neo buddista a dare consigli al Papa sul video sincretista – vedi qui – e pure a sollecitarlo a diventare buddista.

Rabbī Antonio..& c.

Papa Bergoglio in Sinagoga – di Antonio Socci

David di Michelangelo
Forse voleva essere il primo Papa a entrare in un tempio ebraico, dagli anni di san Pietro, ma ben prima di Francesco, che oggi incontrerà la comunità ebraica romana, Giovanni Paolo II visitò il Tempio Maggiore di Roma il 13 aprile 1986. Benedetto XVI – oltre al Tempio della capitale, visitato il 17 gennaio 2010 – era già andato, il 22 agosto 2005, alla Sinagoga di Colonia, quella che era stata distrutta dai nazisti nel 1938, nella “Notte dei cristalli”.
Wojtyla e Ratzinger, che possono essere considerati come protagonisti di un unico pontificato, riempirono di contenuti il dialogo fraterno con il mondo ebraico.

domenica 17 gennaio 2016

Vendetta pende sulle loro teste

Quelle terribili parole pronunciate dalla Beata Vergine a La Salette


Melania quello che sto per dirti ora, non sarà sempre un segreto: lo puoi pubblicare nel 1858. I sacerdoti, i ministri di mio Figlio con la loro vita cattiva, con le loro irriverenze e le loro empietà nel celebrare i santi Misteri, con l’amore per il denaro, l’amore per gli onori ed i piaceri, i sacerdoti sono diventati cloache di impurità. Si, i preti provocano la vendetta e vendetta pende sulle loro teste. Guai ai preti ed alle persone consacrate a Dio che, con la loro infedeltà e la loro vita cattiva crocifiggono di nuovo mio Figlio!

Che sia ebreo anche lui?


Il profeta Ezechiele (pensando a El Papa )


Se la sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il popolo non è avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per la sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla sentinella. 

Peanisti del sionismo?*

È una donna di nome Ruth a vivacizzare la visita di Francesco alla sinagoga

disegni
La visita di Francesco al Tempio Maggiore ebraico di Roma, nel pomeriggio di domenica 17 gennaio, è iniziata con l'omaggio ai deportati del 1943 e al bambino ebreo ucciso da terroristi palestinesi nel 1982, proprio davanti alla sinagoga.
È proseguita in un turbinio di saluti e di applausi, tra canti di salmi, scambi di doni e di discorsi: da ultimo quello del papa, preceduto da quelli di Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana, Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, e Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma.

Vorrei ma non posso?

L'evangelizzazione va portata anche agli ebrei
Papa Francesco e il rabbino Di Segni
Il tema del rapporto tra cristiani ed ebrei è stato arricchito di recente di importanti novità, che hanno preparato la visita odierna di Papa Francesco alla sinagoga di Roma. Davanti a queste novità, il semplice fedele si fa una domanda altrettanto semplice: il dovere di annunciare Cristo, non solo la testimonianza personale, ma l’annuncio di Cristo come unico Salvatore, vale ancora anche a proposito degli ebrei o no? 

Può forse un cieco guidare un altro cieco? Lc 6, 39-42

Il Papa in Sinagoga: “Siamo diventati amici e fratelli”

Francesco al Tempio Maggiore di Roma: «Proprio da un punto di vista teologico, appare chiaramente l’inscindibile legame che unisce cristiani ed ebrei. I cristiani, per comprendere se stessi, non possono non fare riferimento alle radici ebraiche». No all’antisemitismo e alle discriminazioni, l’invito a lavorare insieme per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato
Abbraccio tra papa Francesco e il rabbino capo di Roma Di Segni

«Il passato ci deve servire da lezione per il presente e per il futuro. La Shoah ci insegna che occorre sempre massima vigilanza, per poter intervenire tempestivamente in difesa della dignità umana e della pace».

Il Bianco e il Nero

Rivoluzione touch: papa Francesco benedice la foto

sullo smartphone


(ap)
Papa Francesco ha benedetto lo schermo di un telefono cellulare durante l'udienza in Sala Nervi al Movimento Cristiano Lavoratori. Lo ha fatto imponendo la mano sull'immagine di un bambino che appariva sullo smartphone
http://www.repubblica.it/vaticano/2016/01/16/foto/rivoluzione_touch_papa_francesco_benedice_la_foto_sullo_smartphone-131398010/1/?rss#1

Non è uno scherzo dei tuoi?

UNIONI CIVILI/'AVVENIRE' MIRABOLANTE: INTERVENTO DI BAGNASCO?

L’ Avvenire di sabato 16 gennaio ha in serbo una sorpresa mirabolante per i cattolici impegnati nella testimonianza pubblica dei valori della famiglia e contro la rivoluzione antropologica di cui ad esempio è permeato il disegno di legge Cirinnà sulle ‘unioni civili’. E’ una sorpresa che ha molto verosimilmente una spiegazione non scontata…
  
Di primo mattino…
Papà… papà… vieni!
Oeuhh, che c’è, figliolo?
Ho visto…
Hai visto cosa?Hai visto un re?
No, ho visto l’ Avvenire…
Perché di grazia di questi tempi mi vuoi rovinare subito  la giornata?
Ma ha la Manif del 30 gennaio in grande in prima pagina!
Ma nooo!
Ma sììì!
Possibile? Non è uno scherzo dei tuoi?
Nooo… vieni a vedere!

"andare all'inferno"

GERUSALEMME UNA SPADA INSANGUINATA E MINACCE IN EBRAICO CONTRO I CRISTIANI: IMBRATTATA CHIESA DELLA DORMIZIONE
L'episodio a poche ore dalla visita di Papa Francesco alla Sinagoga di Roma 17 gennaio 2016La Chiesa della Dormizione, a Gerusalemme, è stata nuovamente vittima di vandalismo. Ignoti hanno imbrattato l'esterno del luogo di culto con il disegno di una spada insanguinata e con una scritta in ebraico che suona come insulto e minaccia verso la comunità cristiana.  A denunciarlo con un post su Facebook è Wadie Abunassar, Consigliere dell'Assemblea dei Vescovi di Terra santa: 

sabato 16 gennaio 2016

La nuova base dottrinale

I sostenitori del Concilio Vaticano II

Concilio Vaticano II e salvezza delle anime. La Chiesa ha chiaramente definito nel suo magistero perenne la dottrina cattolica sulla salvezza delle anime.Uno stravolgimento, invece, avviene durante il Concilio Vaticano II, dove si verifica una svolta radicale sulla Chiesa ed il suo ruolo di evangelizzazione.
La nuova base dottrinale su cui tali cambiamenti si fondano si può riassumere in una parola: ecumenismo.
Il termine ecumenismo designa il movimento, nato in gruppi di non-cattolici nel XIX secolo, che ha per scopo la collaborazione e l’avvicinamento delle diverse confessioni cristiane. Questa corrente giunse nel 1948 alla fondazione del Consiglio ecumenico delle Chiese e gli stessi princìpi hanno condotto in seguito al dialogo interreligioso con le religioni non cristiane.
La Chiesa ne prese subito le distanze e Papa Pio XI pubblicò, già nel 1928, l’enciclica Mortalium animos, in cui lo condannava, non soltanto perché inopportuno a causa delle circostanze, ma perché i princìpi a cui faceva appello sono contrari alla fede e alla buona dottrina, poiché inducono la confusione nelle anime ed il relativismo, lasciando credere che ogni religione possa contribuire alla salvezza.

Irritante o indifferente ?

EBREI E IDEOLOGIE RIVOLUZIONARIE

Perché tanti ebrei aderirono alle ideologie rivoluzionarie del primo Novecento? gli ebrei d’Europa, specialmente giovani sono stati i principali esponenti di quel laboratorio culturale e intellettuale che chiamiamo "modernità"                                    di Francesco Lamendola  




 Il fatto può essere irritante o indifferente, però è quello, e rappresenta, da sempre, un punto di frizione tra coloro i quali lo giudicano casuale e coloro che vi vedono una conferma all’analisi della situazione mondiale fatta a suo tempo da fascisti e nazisti (senza per ciò concordare, ovviamente, con le conclusioni pratiche che costoro ne traevano): nelle ideologie rivoluzionarie degli ultimi anni dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento vi è un numero assolutamente sproporzionato, in termini percentuali, di ebrei. 

Inverno arabo in vista?

Eric Schmidt in Vaticano: l’executive chairman di Google incontra il Papa

“L’ex ceo ricevuto dal Pontefice assieme a Jared Cohen, manager alla testa di Google Ideas. Nel 2014 Francesco aveva parlato di Internet come di “un dono di Dio”
(grazie all’amico e lettore a.p., ecco il profilo del personaggio):
Questo è il tizio che ha accompagnato Eric Schmidt da Bergoglio:
Il suo nome è”Jared Cohen” e sostanzialmente possiamo affermare che è il manovratore di tutte le “primavere arabe”…

Ad peiora semper

Perché la visita di Papa Francesco in Sinagoga sarà diversa da quelle dei predecessori



Domenica 17 gennaio, alle 16, Papa Francesco entrerà nella Sinagoga di Roma, sul Lungotevere. Sarà il terzo Pontefice a farlo, dopo Giovanni Paolo II nel 1986 e Benedetto XVI nel 2010. Tuttavia, sarà una visita diversa, meno istituzionale, come aveva confermato all’inizio dell’anno il rabbino capo della Comunità di RomaRiccardo Di Segni: “Capiamo bene la richiesta di ritagliare l’evento sulla sua personalità. Bergoglio vorrà salutare direttamente il numero più alto di persone. E molti ebrei avranno piacere di stringergli la mano, sarà un’ulteriore tappa nella Storia”.

In attesa che arrivi il Chirurgo

 
L’Anticristo e l’antivangelo


e non sapeva di dove fosse… «Di dove sei?» (Gv 2, 9; 19, 9).

Il vino di Cana non era frutto della vite e del lavoro dell’uomo (come recita, nel novus ordo, il testo che introduce al “banchetto”, adattamento della preghiera ebraica di benedizione dei pasti). Il vino buono concesso da Gesù aveva un’origine soprannaturale, così come la Persona del suo fattore non veniva dalla terra, ma dal cielo. Di fronte al Suo mistero persino lo scettico Pilato avrà un tremito di sacro timore (cf. Gv 19, 8), ben presto sopraffatto dal calcolo politico con cui indurrà all’apostasia l’indocile popolo giudaico. Le vere nozze dovevano consumarsi sul Calvario, dove lo Sposo divino avrebbe effuso fino all’ultima goccia il vino nuovo del Suo Sangue prezioso per lavare e unire a Sé la Sposa che da quel dono di vita stava nascendo.

venerdì 15 gennaio 2016

Gli esegeti del né carne né pesce

Francesco “non-tradizionalista” e “post-liberale”. A proposito di una intervista di M. Faggioli e una replica di A. Marchetto

La “collocazione” di Francesco nel quadro ecclesiale (e geo-politico) non è facilmente riducibile a stereotipi. Lo dimostra la bella intervista con cui Massimo Faggioli ha risposto alle buone domande de “Il Sismografo” e pubblicata sullo stesso blog nella giornata di ieri, 14 gennaio. Ne emerge una lettura convincente e acuta di alcune peculiarità di papa Francesco, il cui senso potrebbe essere così riassunto: Francesco non ha bisogno di “discutere sulle interpretazioni del Vaticano II” perché sa che il Concilio è “acquisizione irreversibile”, che deve essere anzitutto recepita e attuata. E questo viene proposto, da Francesco, attraverso una serie di atti coraggiosi, come la affermazione del primato della misericordia, la riforma della Curia romana, la fiducia in una “politica” che possa migliorare la esperienza di giustizia. In tutto ciò Francesco è assai avvantaggiato da alcune condizioni del tutto particolari:

Liberi da Chi?

La libertà religiosa sotto la condanna dei Papi


testi delle principali condanne della libertà religiosa nel XIX secolo. Ecco quel che è stato condannato, e perché i Papi lo hanno condannato.

I - LA CONDANNA
Pio VI. Lettera Quod aliquantulum del 10 marzo 1791, ai Vescovi francesi dell’Assemblea Nazionale.
«… l’effetto necessario della costituzione decretata dall’assemblea è di distruggere la Religione cattolica e con essa l’obbedienza ai Re. Da questo punto di vista si è stabilita, quale diritto dell’uomo nella società, questa libertà assoluta che non solo assicura il diritto di non essere molestati sull’opinione religiosa, ma che dà pure questa libertà di pensare, di dire, di scrivere e anche di impunemente stampare in materia di religione tutto ciò che può suggerire una sregolata immaginazione; diritto mostruoso che all’assemblea sembra derivi dall’uguaglianza e dalla libertà naturale degli uomini. Ma che cosa poteva esserci di più insensato che stabilire fra gli uomini questa uguaglianza e questa sfrenata libertà che sembra soffocare la ragione, il dono più prezioso che la natura abbia fatto all’uomo e che, solo, lo distingue dagli animali?» (73)

Non é una barzelletta !?

“MISERICORDIA” A FINI DI LUCRO PER I COMICI? IL VANGELO NON È UNA BARZELLETTA!


Quando la “misericordia” diventa partitura per un comico è segno che qualcosa proprio non torna.
Dopo aver cercato, noi, di recuperare quanto di buono ci fosse – come insegna San Paolo – nel contenuto delle parole espresse dal Papa e riportate da Introvigne, vedi qui, veniamo ora a discutere la gravità attraverso la quale si è fatto uso e scempio della parola “Misericordia” lasciata in placida gestione di un comico.

“Siete tutti pazzi e fanatici!”

Il bollettino del vescovo che puzzava d’eresia. La risposta di Padre Pio a mons. Bortignon

Fra Gerar
Estratto del libro “A tu per tu con Padre Pio” di Renzo Allegri (Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1995).
Per coloro che conoscono a fondo la vita di Padre Pio, il nome di monsignor Girolamo Bortignon, vescovo di Padova, evoca ricordi tristi. Negli Anni Cinquanta e Sessanta, l’ultimo ventennio di esistenza del Padre, Bortignon fu un suo aperto e irriducibile oppositore. Trincerandosi dietro a una conclamata prudenza e a un formalistico rispetto delle leggi, proibì, nella sua diocesi, i Gruppi di preghiera, che giudicava «centri di fanatismo», «conventicole di dissidenti», e non perse occasione per richiamare l’attenzione dei suoi fedeli sulle condanne con le quali il Sant’Uffizio, e quindi la Chiesa, in passato, aveva colpito il Padre.
Condanne che, dopo tanto tempo, nessuno più ricordava e teneva in considerazione, ma che egli, giustamente diceva: «Non sono mai state ritrattate». Ed era vero. Il Sant’Uffizio non le aveva mai ritrattate “formalmente”, cioè con la pubblicazione di altri decreti. Ma due papi, Pio XI e Pio XII, con il loro comportamento e le loro dichiarazioni avevano dimostrato che quelle condanne erano state ingiuste ed erano da ritenersi in pratica abrogate.

Non prese sul serio l’avvertimento



Come la Francia?

Nel 1673 una suora, Maria Margherita Alacoque, cominciò ad avere delle rivelazioni soprannaturali che concernevano: 1) il tradimento del clero; 2) la necessità d’una riforma essenziale dell’evangelizzazione da centrare sull’amore; 3) la subordinazione dell’autorità politica a questa riforma.

Tanto tuonò, che non pioverà!?

Alle unioni gay Bergoglio non dice di no


In Italia stanno per diventare legge, ma il papa scoraggia i cattolici dall'alzare le barricate. Fece così anche in Argentina. Diversa invece è la sua politica sulle migrazioni, la povertà, il radicalismo islamico

di Sandro Magister


ROMA, 15 gennaio 2016 – A Jorge Mario Bergoglio la piazza piace festosa e orante, mai politicamente aggressiva.

A Buenos Aires, nel 2010, rimandò a casa i cattolici che s'erano attestati davanti al parlamento per una veglia di preghiera contro l'incombente approvazione del matrimonio omosessuale. Li convinse a "evitare la contrapposizione".

Certo, in quella legge Bergoglio vedeva nientemeno in azione "il padre della menzogna che ha la pretesa di confondere ed ingannare i figli di Dio", ma in pubblico non disse una parola. Soltanto lasciò trapelare una lettera che aveva scritto a delle monache carmelitane di clausura, in cui incolpava il diavolo e chiedeva preghiere.