ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 30 marzo 2016

Colui che crederà sarà salvo

                                       
                                               
                                                         L’ORIZZONTE FUTURO

      La Giudea, con Gerusalemme capitale, era ai tempi di Gesù il territorio più importante e più popolato della Palestina. Autentica roccaforte del giudaismo era anche centro politico per la presenza del procuratore romano che risiedeva abitualmente a Cesarea Marittima. In circostanze particolari si trasferiva a Gerusalemme presso la fortezza Antonia sede della guarnigione militare. La rappresentatività religiosa della Città Santa sublimava la spiritualità ebraica esaltata dalla testimonianza del culto, dall’autorità del sommo sacerdote e dalla straordinaria imponenza del Tempio. Il vero capo della Nazione era il sommo sacerdote al cui fianco si collocava l’autorità politica del procuratore romano. Le esasperanti vessazioni del fisco imperiale spingeranno il popolo alla rivolta, sedata da Vespasiano e Tito con la catastrofica distruzione del 70 d.C.

Tagliente spuntato

Resta al suo posto Statua della 'Madonna della Camera': per il sindaco simulacro "all'angolo"



A sollevare un vero e proprio caso era stato il primo cittadino di Roccaforzata, contro il parroco della chiesa Santissima Trinità, don Ettore Tagliente, che era accusato di aver 'messo all'angolo' il simulacro venerato dalla cittadinanza della Madonna della Camera.
Una volta chiesto l'intervento all'arcivescovo la situazione è diventata incandescente perché l'opera resta al suo posto.

Il furbetto «cambia presto prospettiva»

Buona Pasqua, ma non crederete mica alle 
vecchie storie sulla salvezza

Per chi si fosse perso la tesi definitiva sulla redenzione del teologo di Repubblica Vito Mancuso, ecco la sintesi ragionata (si fa per dire) del Correttore di bozze


Orribilmente sfatto e vergognosamente impoltrito a causa delle festività pasquali, il Correttore di bozze si rigetta a capofitto nel duro lavoro quotidiano mantenendosi come sempre il più lontano possibile dall’informazione. Con tutta l’enorme messe di notizie giornalisticamente aggredibili, egli non ha trovato infatti nulla di meglio che riproporre all’attenzione dei suoi ingenui lettori l’articolone di Vito Mancuso proposto daRepubblica sabato 26 marzo, in vista dell’imminente Pasqua.

La “fratellanza” sai, é come il vento..

… nella blasfema cerimonia della lavanda dei piedi inscenata lo scorso Giovedì Santo, Bergoglio non ha voluto inchinarsi davanti a qualcuno che potesse realmente simboleggiare gli apostoli… bisogna spiegare che cosa sia questa “fratellanza” nella quale, secondo il verbo di Bergoglio, si può rimanere pregando “ognuno nella sua lingua religiosa”: riesce difficile immaginare che sia qualcosa di diverso dalla “fratellanza” anticristica propagata da sempre dall’antichiesa gnostica e dall’antichiesa massonica.

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Dall'uovo di Pasqua


Chi salta fuori dall'uovo di Pasqua di "Avvenire"? Varoufakis


Yanis
Dall'uovo di Pasqua di "Avvenire", il quotidiano di proprietà della conferenza episcopale italiana, è uscita nei giorni scorsi una bizzarra sorpresa. Il suo nome è Yanis Varoufakis, il discusso economista che fu ministro delle finanze della Grecia quando questa era sull'orlo del baratro, poi messo praticamente al bando dall'Unione europea e scaricato dal suo stesso compagno d'avventura Alexis Tsipras.

Il segno della croce

MORETTI RISPOSTA AL POSITIVISMO

    Il segno della croce di Marino Moretti è la risposta cristiana a Germinie Lacerteux. E' certo che il suo romanzo Il segno della croce pubblicato nel 1926 è la “risposta” cristiana e cattolica al Naturalismo positivista 
di Francesco Lamendola  



 Non sappiamo se Marino Moretti lo abbia concepito così; non sappiamo nemmeno se egli abbia letto il romanzo più famoso dei fratelli Edmond e Jules de Goncourt, Germinie Lacerteux, apparso nel 1865: ma è certo che il suo romanzo Il segno della croce, pubblicato nel 1926, è la “risposta” cristiana e cattolica al Naturalismo positivista, forte di una fede incrollabile nella Scienza e nel Progresso, ma di una povertà raggelante sul piano spirituale.

Analogie?

Gandalf, voce di uno che grida nel deserto



Forse il personaggio di cui ci apprestiamo a fornire una descrizione, diciamo così, “metafisica” cioè che si spinga un poco oltre le mere apparenze, è il più amato fra le creature di Tolkien. Di certo è il più rappresentato, forse a causa dell’aspetto ieratico, simbolico, a volte oscuro e impenetrabile che il vecchioBarbagrigia evoca nella mente del lettore. Gandalf è certamente una figura difficile da inquadrare, e carpirne l’anima non è cosa facile giacché è un personaggio fluido, etereo, sfuggente. Come nel libro infatti appare e scompare in maniera repentina, allo stesso modo è quasi impossibile riuscire ad intrattenersi, letterariamente parlando, con lui più di qualche minuto, perché è egli stesso a non consentircelo.

L'eliminazione del Sacrificio Eucaristico

Piano Massonico del 1995 – Eliminazione

del Sacrificio Eucaristico
Traduzione della rivista spagnola Roca viva,
Febbraio 1997, José Abascal, Madrid
piano massonico contro Eucaristia del 1995
 Piano massonico del 1995 – Eliminazione del Sacrificio Eucaristico       
Roma  – Redazione Qui Europa - Traduzione della rivista spagnola Roca viva, Febbraio 1997, José Abascal, Madrid  "Tramite una lotta costante e metodica per far scomparire la Chiesa cattolica, noi abbiamo ottenuto dei sostanziali progressi, conformemente agli scopi prefissi: 1.Rottura dell’unica fede. Molti dubitano già dei dogmi fondamentali: presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, divinità e resurrezione di Gesù, vergintà di Maria, esistenza dell’Inferno, degli Angeli e dei demoni, ecc..; 2. Stato di scisma e di apostasia, ancora latente ma già reale; 3.Contestazione del Papa e della sua dottrina4. Controllo delle edizioni e delle pubblicazioni cattoliche5. Ingresso della Massoneria nell’insegnamento religioso, specialmente nelle Facoltà Ecclesiastiche e nei Seminari6. Gli infiltrati nei Seminari e nelle Congregazioni religiose hanno ottenuto posti influenti e lavorano con efficacia; 7. Vescovi, preti e catechisti, ma anche diverse Congregazioni religiose maschili e femminili lavorano con noi, forse senza saperlo, ma in modo efficace; 8. Emarginazione e disprezzo dei preti e dei religiosi fedeli alla dottrina tradizionale; 9. Abbandono della Confessione, tramite la promozione dell’assoluzione comunitaria10. Perdita della preghiera nelle sue forme distinte:preghiera personale, Rosario, Via Crucis, processioni, suppliche, ecc.; 11. Disprezzo per la devozione verso l’Eucaristia.

martedì 29 marzo 2016

Cantano la nuova messa ?

La Danimarca, il Paese più felice al mondo- Ma cosa scrivete?!

urlNei giorni scorsi giornali e telegiornali hanno dato la notizia secondo cui la Danimarca sarebbe il Paese più felice del mondo. Pure il giornale “cattolico” Avvenire ha dato questa notizia prendendola per buona, senza farsi troppe domande, aggiungendo solo che il prezzo della felicità i danesi lo hanno raggiunto ad un prezzo troppo alto. Mi sono sempre chiesta come si possano fare certe affermazioni e quali siano i parametri utilizzati dai sondaggisti per per fare tali affermazioni. La  Danimarca, infatti tutto sembra eccetto l’isola della felicità, anzi direi un deserto di incosapevolezza.

Una pastorale da slogan


Francesco parla ai mass-media


21 marzo 2016
Caro Socci,
solo una breve riflessione sul continuo parlare di immigrati da parte di papa Bergoglio.
Tutta la comunicazione di Bergoglio è basata sulla costruzione di stereotipi, visioni semplificate che ricorrono continuamente nella sua predicazione perché la ripetizione crea l’effetto di un’illusione di verità. In campo pubblicitario si parla di “frequenza efficace”.
Ha gioco facile Tornielli a dire che il pontificato di Bergoglio non deve essere ridotto a slogan. Ma quella bergogliana è proprio una pastorale da slogan.

Vuoti auguri di vuoto!

Quegli strani auguri dei Padri commissari


Sul sito ufficiale dei Francescani dell'Immacolata sono comparsi gli auguri dei Rev. Padri Commissari (Don Sabino Ardito SDB, P. Carlo Calloni OFM Cap., P. Gianfranco Ghirlanda SJ). 

Innanzi tutto, vorei dire che apprezzo di cuore i loro auspici, e assicuro le mie pur povere preghiere per la riuscita - secondo il Cuore di Cristo e dell'Immacolata - della missione loro affidata.

Detto questo, non posso esimermi dall'esternare qualche perplessità circa le parole che accompagnano gli auguri: 
Perché nasca la fede ci vuole la prova della tomba vuota.
Bisogna come Pietro e Giovanni perdere lei proprie sicurezze artificiali: allora si avrà il coraggio di entrare nel vuoto.
Bisogna che anche noi troviamo il coraggio di entrare nella «tomba di Dio» che ci costruisce il presunto possesso della verità.
la fede della resurrezione in e con Cristo sta al fondo del vuoto di noi stessi.
Non mi convince del tutto il riferimento all'ingresso, nel sepolcro di Cristo, dei santi Apostoli Pietro e Giovanni.
Detto ingresso è presentato come un "entrare nel vuoto", con la conclusione che "la fede della Resurrezione in e con Cristo sta al fondo del vuoto di noi stessi", perdendo le "sicurezze artificiali".

Provarci coi priori?

LA MONACA INDEMONIATA

    San Giovanni della Croce e la monaca indemoniata. Uno degli esorcismi più complessi e delicati nella lunga storia della lotta sostenuta dalla Chiesa contro il Diavolo è stato quello con una monaca agostiniana spagnola 
di Francesco Lamendola  



Uno degli esorcismi più complessi e delicati, nella lunga storia della lotta sostenuta dalla Chiesa cattolica contro il Diavolo e la possessione da lui operata a danno degli umani, è stato quello che ha coinvolto una monaca agostiniana spagnola vissuta nella seconda metà del XVI secolo, Maria de Olivares, e per il quale è stato chiamato a celebrare il rito di liberazione un santo dai carismi eccezionali, Giovanni della Croce. L’episodio ebbe luogo durante il quinquennio in cui il santo si trovò a soggiornare nella città di Avila, dal 1572 al 1577: vi si era recato su richiesta di suor Teresa in qualità di confessore del grande monastero dell’Incarnazione, di cui ella era prioria.

Il bandito-(prio)re

Di quale ideologia si è fatto banditore il signor Enzo Bianchi

Il 21 Marzo si è tenuto ad Ancona il primo incontro del ciclo di conferenze “Inscindibili: verità, giustizia, misericordia. Se mancano le prime due l’ultima non è tale”, organizzato dall’associazione oriente occidente. In questa serie di conferenze (quila locandina e qui il programma) si tratteranno argomenti di attualità nel dibattito ecclesiale e culturale, italiano e non solo, con la volontà di dare un contributo alla discussione sull’errore e l’eresia di chi non coglie il rapporto strettissimo tra misericordia, verità e giustizia, le quali non possono essere contrapposte o separate. Nel prossimo post che scriverò darò ulteriori informazioni su questa iniziativa culturale, che merita molta attenzione.

Anima immortale o resurrezione dei morti?

  Et-et, cioè tutte e due  

“Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna” (Mt 10, 28).

di Carla D’Agostino Ungaretti
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zzzzmclnglL’esortazione rivoltaci da Gesù, nel Discorso Apostolico secondo Matteo, è piena di significati e di conseguenze sui quali l’umanità dovrebbe seriamente tornare a riflettere, soprattutto in questa travagliata epoca che ha determinato il trionfo del materialismo e l’affievolimento (per non dire la totale scomparsa) del senso del peccato[1]. Due sono i punti salienti di quell’esortazione: da un lato, l’immortalità dell’anima e da un altro, l’esistenza del demonio e dell’inferno. In questa mia riflessione, non certo da teologa o da esegeta ma da cattolica “bambina”, mi soffermerò sul primo dei due problemi, rimandando il secondo a un’occasione futura, sempre Deo favente.
Con il termine “anima” si intende comunemente l’elemento spirituale dell’uomo che, a differenza di quello corporeo, non conoscerebbe l’esperienza della morte. E’ un tema particolarmente coinvolgente, oltre che affascinante, perché è strettamente connesso con quello che ciascuno di noi immagina sia il nostro destino escatologico.  Che cosa ci aspetta dopo la morte fisica? L’annientamento eterno, indistinto e inconsapevole, un sonno profondo dal quale non ci sarà risveglio, come sostengono i materialisti e i laicisti più sfegatati (e in questo caso non dobbiamo aspettarci nulla, perché saremo completamente incoscienti), ovvero la sopravvivenza di quella componente totalmente immateriale del nostro essere che i credenti chiamano “anima” e i non credenti “mente”, anche se i due termini non sono esattamente sinonimi?

“Tutti attenti alle cose di quaggiù!?

“ECCLESIA BERGOGLIO” -  ONLUS



L’enciclica, o meglio, il manifesto ‘Laudato si’’ è l’aratro che ha tracciato il solco del nuovo campo dottrinario ecclesiale – l’antropogeocentrismo - e nel cui filo si sta convogliando un’entusiastica e ridicola corsa a chi sparge i più inutili, sterili e perciò tossici semi della paccottiglia ecologista.

Tutti attenti alle cose di quaggiù!”: questo l’ordine ONU che, come è noto, non ama “le cose di lassù” (Col. 3, 1), sicché la Gerarchìa cattolica, colpevolmente invischiata oramai nella panie di una melassa antropologica purulenta e tetra, simile, se non identica, a quella pece dantiana in che sono attuffati i barattieri (Inf. XXI-XXII), e attesa com’è alle problematiche sociali-economiche-politiche-sindacali-alimentari del mondo, non ha esitato a rispondere stracciando la propria carta d’identità vidimata col timbro della trascendenza  e firmata col Sangue di Cristo, ed esibendone una nuova, stampata su cartaccia riciclata dalle scorie e dai rifiuti pagani new age e siglata con i sigilli della cancellerìa massonica. 

Il peggio che deve ancora venire

I terroristi? Possono essere di tutto, ma non islamici. Così vuole il “politicamente corretto”  

Rileggiamo le chiare parole di San Giovanni Bosco sull’islam.

I morti di Bruxelles e a Pasqua quelli di Lahore. Ma attenzione, non si parli di terrorismo islamico! Al più, si può parlare di “fondamentalisti”, di califfati “sedicenti”. Il conformismo dei pavidi e degli imbroglioni non conosce confini. Di fronte a una galleria di buffonate, in cui si arriva ad addossare la responsabilità del terrorismo ai “mercanti di armi”, rileggiamo le chiare parole di San Giovanni Bosco sull’islam.
di Paolo Deotto
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zzzztrrslmChi non è giovanissimo ricorda il cupo periodo in cui in Italia imperversarono le “Brigate Rosse”, gruppi di terroristi di ispirazione marxista, che colpivano le persone considerate “nemici della classe operaia”, che dopo ogni atto criminale lasciavano scritti in cui spiegavano la loro origine politica, lo scopo delle loro azioni. Eppure in quegli anni il bigottismo dominante prescriveva che le Brigate Rosse dovevano essere “presunte”, anzi, probabilmente erano gli onnipresenti “fascisti” che organizzavano tutto per screditare la sinistra. La quale sinistra, dominata dal PCI, aveva finanziato il Movimento Studentesco e poi le altre varie forme di criminalità che ne erano derivate e in parte si trovava come l’apprendista stregone, ma in parte aveva tutto l’interesse a continuare a favorire il terrorismo per tenere sulla corda gli svirilizzati democristiani.
Comunque i criminali rossi, per quanto si sgolassero a rivendicare la loro origine marxista, “non” dovevano essere rossi.

lunedì 28 marzo 2016

L'invincibile ambiguità !?

Come il cardinale Müller rilegge il papa


Punto per punto, l'esegesi fatta dal prefetto di dottrina delle parole di Francesco che più si prestano ad equivoci. Su omosessualità, comunione ai divorziati risposati, Lutero, sacerdozio femminile, celibato del clero

di Sandro Magister

ROMA, 29 marzo 2016 – L'attesa dell'esortazione apostolica nella quale papa Francesco tirerà le somme del doppio sinodo sulla famiglia si fa ogni giorno più febbrile.

E intanto già si posizionano sui rispettivi fronti le aspettative riguardanti il documento papale, facendo presagire fin d'ora le divisioni che esploderanno dopo la sua pubblicazione.

Da un lato c'è un trionfante cardinale Walter Kasper, il capofila dei riformatori, secondo il quale l'esortazione "sarà il primo passo di una riforma che farà voltar pagina alla Chiesa al termine di un periodo di 1700 anni" (con presumibile riferimento al concilio di Nicea del 325, il cui canone 8, secondo un'azzardata esegesi, avrebbe autorizzato la comunione ai divorziati risposati).

Mentre sul fronte opposto c'è ad esempio l'arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della casa pontificia e segretario del papa emerito Benedetto XVI, secondo il quale nell'esortazione si ritroverà invece "quel che ha sempre detto il magistero della Chiesa", senza strappi né nella dottrina né nella pratica pastorale.

La sensazione diffusa è che entrambi i fronti abbiano le loro ragioni, vista l'invincibile ambiguità che caratterizza i pronunciamenti di papa Francesco. Perché è facile prevedere che chiunque saprà scovare nelle oltre 200 pagine del documento il passaggio che più gli aggrada, e agire di conseguenza.

Pesce di mezz'Aprile?


 La rivoluzione pastorale

A quanto è stato riferito, il 19 marzo scorso il Papa avrebbe firmato l’esortazione apostolica post-sinodale contenente i risultati degli ultimi due Sinodi dei Vescovi: la III assemblea generale straordinaria su “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” (5-19 ottobre 2014) e la XIV assemblea generale ordinaria su “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo” (4-25 ottobre 2015). La pubblicazione è attesa per la metà di aprile.


Il 14 marzo il Card. Walter Kasper, nel corso di una conferenza tenuta a Lucca, ha annunciato: «Tra pochi giorni uscirà un documento di circa duecento pagine in cui Papa Francesco si esprimerà definitivamente sui temi della famiglia affrontati durante lo scorso sinodo e in particolare sulla partecipazione dei fedeli divorziati e risposati alla vita attiva della comunità cattolica. Questo sarà il primo passo di una riforma che farà voltare pagina alla Chiesa dopo 1700 anni». A leggere questo annuncio bomba del Cardinale tedesco, sembrerebbe di capire che l’esortazione apostolica costituirà uno “strappo” alla tradizione in materia di matrimonio e famiglia.

Attenti a quei tre..!

          I TRE SACRAMENTALI: ACQUA, OLIO, SALE
                                     

Importanza dei tre elementi, che sono i tre sacramentali
Tra i mezzi di cui gli esorcisti (e i non esorcisti) fanno largo uso, citiamo in primo luogo l’acqua esorcizzata (o almeno benedetta), l’olio (d’oliva) esorcizzato, il sale esorcizzato. Qualunque sacerdote può recitare le preghiere del Rituale per esorcizzare questi tre elementi; non occorre nessuna autorizzazione particolare. Piuttosto è molto utile conoscere l’uso specifico di questi tre sacramentali che, adoperati con fede, sono di grande giovamento.

La nave di Pietro?

CHIESE IN LEGNO DI CHILOE'

    Dalle chiese in legno della remota Chiloé sale un cantico a Dio per la bellezza del creato. L’isola di Chiloé si trova nel Cile centro-meridionale nel 2000 l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità 16 delle sue chiese in legno
di F. Lamedola  
  


Lo scrittore Francisco Coloane (1910-2002), nativo di Quemchi, nell’isola di Chiloé, è colui che ha fatto conoscere quelle terre estreme, bellissime e un po’ malinconiche, dove rari sono i giorni di sole e frequentissime le precipitazioni, al grande pubblico internazionale, grazie ad opere come Capo Horn (del 1941), I conquistatori dell’Antartide (1945), Terra del Fuoco (1956), Cacciatori di Indios (1980),Una vita alla fine del mondo (2000), Naufragi (2002), Antartide (2006, postumo), ispirandosi a scrittori di mare come Herman Melville, Joseph Conrad e ad un viaggiatore irrequieto ed insolito come Bruce Chatwin.