ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 27 novembre 2016

Perché brucia Israele?

 Gilad Atzmon: «Perché brucia Israele?» - L’altra verità che non ti raccontano...


Gilad Atzmon
Sono davvero molto grato a “Come Don Chisciotte” per la traduzione di questo nuovo articolo di Gilad Atzmon, che tratta di come i colonizzatori ebrei abbia fatto rifiorire il deserto. Intanto, sradicando 700 mila ulivi secolari, come ebbe a scrivere Ronne Kasrils, sono stati distrutti dagli che è stato ministro delle Risorse Idriche e delle Foreste del Sudafrica, il 30 novembre 2002: «Circa 700 ulivi e aranci sono stati distrutti dagli israeliani. Questo è un atto di vero e proprio vandalismo da parte di uno Stato che rivendica la conservazione dell’ambiente. Che sgomento e che vergogna». Questa citazione si trova in epigrafe a pag. 269 del libro di Ilan Pappe, La pulizia etnica della Palestina (Fazi Editore, 2008), che a pagina 271 narra anche come la natura stessa si sia ribellata al tentativo di trasformare la Palestina in un
Ilan Pappe fb
paese europeo e di cancellare ogni precedente memoria:

Così non verrà riconosciuta..?

Medjugorje, niente comunione a divorziati risposatiNon si può dare la comunione a chi vive in situazioni oggettive di peccato. È quanto chiarisce il vescovo di Mostar, monsignor Ratko Peric, in un documento pubblicato in applicazione della Amoris Laetitia, che ripercorre l'insegnamento della Chiesa in materia. L'indicazione si applica a tutti i pellegrini che si recano a Medjugorje - che fa parte della diocesi di Mostar - e riguarda anche i sacerdoti che li accompagnano.

Scacco, non matto?

A proposito dell'articolo di don Elia, Scacco matto?

Don Elia mette in evidenza - a ragione - un problema da non sottovalutare, e cioè lo scacco di Bergoglio alla Fraternità San Pio X. Il passo su cui vorrei soffermarmi è questo:
Nonostante le apparenze, siamo alle prese con un’astuzia mefistofelica che sta imponendo uno spirituale sistema totalitario, tale da non ammettere la minima eccezione. Pensate alla decisione unilaterale, di cui si vocifera da mesi, di erigere una prelatura personale per la Fraternità San Pio X: che sia un modo per metterne i membri davanti ad un aut… aut in cui saranno costretti a scegliere tra due opzioni entrambe letali? «Io ti offro senza condizioni una soluzione che nessun papa ti ha mai proposto prima, dimostrando così al mondo una generosità inaudita. Ma, se accetti, da quel momento in poi mi dovrai obbedire sottomettendoti alla disciplina vigente, da cui finora eri di fatto esonerato; se invece rifiuti, ciò si potrebbe considerare un atto formale di rottura della comunione ecclesiastica e ti scomunicheresti da solo, attirandoti biasimo e condanna universali. In ogni caso sarebbe la fine della Fraternità, se non immediata, almeno prossima; io però passerò alla storia per aver voluto risolvere la questione con un gesto di liberalità senza precedenti». Chi avrà deciso di entrare nella nuova struttura, rischierà di essere gradualmente assimilato o rinchiuso in una riserva; chi avrà deciso di restarne fuori, se finora c’era un dubbio, a quel punto risulterà scismatico a tutti gli effetti. In parole povere, l’offerta potrebbe rivelarsi uno scacco matto: non si potrà non scegliere, ma comunque si sarà scelto, sarà una catastrofe.

E' ben vero che l'offerta di Bergoglio è estremamente allettante, come lo erano i cadeaux di Giovanni Paolo II alla Fraternità San Pietro ed all'Istituto Buon Pastore. Ma abbiamo sotto gli occhi il destino che questi due enti hanno avuto (in particolare il secondo), per cui la FSSPX può far proprio il timeo Danaos e declinare l'invito. Ammesso che sia disposta a farlo e che i suoi Superiori non si lascino sedurre dalle sirene romane.

"Basta con la metafisica"!

"E' improvvisamente deceduto il dittatore sudamericano"
La notizia riportata dalla stampa non si riferisce a Bergoglio ma a Fidel Castro.
Postato da 

La religione dopo il concilione

La religione dopo il Concilio/5: derive filantropico-onusiane

Durante l’interminabile periodo post-Vaticano II, la Chiesa Cattolica ha gradualmente posto al centro della sua predicazione l’aiuto materiale ai poveri e il conforto agli afflitti, ponendo in secondo piano la parte spirituale della vita cristiana (Santa Messa, Sacramenti, catechesi, preghiera, opere di misericordia spirituale, ecc.). Ora è innegabile che l'aiuto agli indigenti appartenga alla Chiesa di tutti i tempi, basti pensare ai missionari sparsi in tutti gli angoli della terra, agli ordini ospedalieri, a quelli dedicati all’educazione dei non abbienti, ecc.
Ciò che è errato nella attitudine attuale è che l’attenzione ai bisognosi va a scapito dell’assistenza spirituale, uscita dalla preoccupazione dei prelati e dai discorsi dei teologi.
Le ricadute sono molteplici e, a vista umana, tutt’altro che positive.

Quando Dio divenne invisibile

FRANCESCO E IL MONDO CHE RIMUOVE IL PECCATO

Il problema non è il Papa che annuncia il perdono, ma la società che lo elimina (nell’indifferenza gesuitica).

Caro Magris, scrivi sul Corriere della Sera che il mondo non è un paradiso di bellurie e che la ricezione di quanto stabilito dal Papa in ordine alla misericordia in confessionale per l’aborto è equivoca, perché allude alle aperture della chiesa al mondo divinizzando il secolo come luogo di una verità univoca. Non potrei essere più in accordo con la tua idea.

Il nostro amato Pio XIII è sotto attacco


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Dalla parte del Papa (senza se e senza ma)

Ho notato che ultimamente l’“assalto mediatico” al Vaticano è aumentato di intensità. Tutti avranno visto, per esempio, l’ultimo film di Nanni Moretti, Habemus Papam, che porta sullo schermo uno delle più assurde fantasie del laicismo contemporaneo: le “dimissioni” di un pontefice.
Da questo primo attacco “cinematografico” è scaturita addirittura una serie televisiva, Pope Francis (firmata da un altro regista italiano, Paolo Sorrentino), della quale proprio ieri si è conclusa la prima stagione.
Ora, già il fatto che lo sceneggiato di Sorrentino parta esattamente dal punto in cui si conclude Habemus Papam, ovvero dalle dimissioni del precedente pontefice (chiamato “Benedetto XVI” probabilmente in onore di uno dei racconti della leggendaria collana Urania, Il dilemma di Benedetto XVI), mi fa pensare che tutto questo faccia parte di un “piano” coordinato da chissà chi.

Per chi ha fede ha un valore grandissimo

La festa della Medaglia Miracolosa 

Domani, 27 novembre, è la prima domenica d’Avvento, ma è anche il giorno della festa della Medaglia Miracolosa.

di Don Giorgio Maffei  (*)
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zctlbmdnnLa Festa della Medaglia Miracolosa non è inferiore alle altre feste della Madonna solennemente celebrate con una giornata di precetto, o comunque con una particolare liturgia del giorno.
Questa festa non è neppure segnata nel calendario, non solo nei calendari destinati ad uso profano, ma neanche nell’ «Ordo», ossia nel calendario liturgico della Chiesa. Non parliamo del calendario riformato, nel quale è stato cancellato un gran numero di feste ormai entrate nella Tradizione, ma anche del calendario “vecchio”. Nel Messale, anzi solo in alcuni messali antichi, troviamo la Messa relegata in fondo, tra quelle “in aliquibus locis”, ossia celebrate in alcuni luoghi dove la devozione è particolarmente sentita. Insomma, come se si trattasse di una devozione secondaria e di poco conto. Figuriamoci oggi che a momenti non si usa più nemmeno l’acqua benedetta, quale valore può avere la celebrazione di una piccola medaglietta e della relativa festa.

sabato 26 novembre 2016

Forse Bergoglio ha fretta?



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La grande fragilità di papa Bergoglio dopo la sconfitta di Hillary Clinton (e di George Soros)

federicodezzani.altervista.org
Si è chiuso, senza gloria né echi, il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Jorge Mario: il buon senso avrebbe consigliato al pontefice una pausa per riflettere sul sostanziale fallimento dell’Anno Santo. Il papa, invece, ha moltiplicato gli sforzi per blindare la svolta modernista impressa alla Chiesa: nuova creazione di cardinali a lui fedeli e concessione a tutti i sacerdoti della facoltà di assolvere l’aborto. Forse Bergoglio ha fretta, perché sa che il contesto internazionale che lo ha portato sul Soglio Petrino si è dissolto con l’elezione di Donald Trump. Breve indagine su come l’amministrazione Obama e George Soros hanno introdotto il gesuita argentino, in forte odore di massoneria, dentro le mura leonine.

Jorge Mario Bergoglio? La versione petrina di Barack Hussein Obama

Io ho paura solo dei cattivi cattolici!".

LA FEDE TRADITA DAL “POLITICAMENTE CORRETTO” 

Una volta chiesero a Santa Bernardette, la veggente di Lourdes: "Di che cosa hai paura? Del futuro, della guerra, della Russia?". La santa rispose, con la sua consueta, disarmante semplicità che si rifletteva dai suoi occhi innocenti che avevano visto la santa Vergine 18 volte: "Io non temo nulla di tutto questo; io ho paura solo dei cattivi cattolici!".

* * *
"La guerra, la peste, la fame so-no i flagelli con cui sarà percossa la superbia e la malizia degli uomini. Dove sono, o ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville, i vostri palagi? Sono divenuti la spazzatura delle piazze e delle strade! Ma voi, o sacerdoti, perché non correte a piangere tra il vestibolo e l’altare, invocando la sospensione dei flagelli? Perché non prendete lo scudo della fede e non andate sopra i tetti, nelle case, nelle vie, nelle piazze, in ogni luogo anche inaccessibile, a portare il seme della mia parola? Ignorate che questa è la terribile spada a due tagli che abbatte i miei nemici e che rompe l’ira di Dio e degli uomini? Queste cose dovranno inesorabilmente venire l’una dopo l’altra".
(S. Giovanni Bosco, sogno del 5 gennaio 1870, comunicato a Pio IX il 12 dello stesso mese) .



Ingenui a volte?

BURKE INCONTRA IL VEGGENTE DI ANGUERA. CUI PRODEST?


Figuriamoci se possiamo minimamente limitare la libertà di un cittadino straniero: come tanti viene a Roma e si fa i selfie (e pure un video) in Piazza San Pietro e lo posta su facebook. Fin qui siamo nella normalità, diciamo così.

Quello che, invece, diverge dalla ordinarietà e che costui si faccia fotografare con un Cardinale di Santa Romana Chiesa. O meglio: non è da tutti i pellegrini essere benevolmente accolti  da un Principe della Chiesa.

Qui però occorre precisare una ulteriore cosa: non si è trattato di un incontro casuale e fortuito lungo le strade della Città Eterna. Come dimostra la foto l’incontro è avvenuto al chiuso: una casa abbastanza decorosa quasi lussuosa(forse la abitazione romana del Porporato? Oppure proprio dentro al Vaticano?).

Eretico chi?

I buoni pastori non sono eretici

La lettera (qui) dei quattro Cardinali al Papa ha suscitato approvazione da più parti (v. La sintesi curata dal nostro blog). Tra gli altri, particolarmente sensibile si dimostra il mondo tedesco, dal quale sembravano provenire le istanze più avanguardiste del dibattito ecclesiale svoltosi in questi ultimi tre anni e che ha portato alla pubblicazione del documento papaleAmoris laetitia. L’articolo qui di seguito è apparso su Katholisch.de, cioè «il portale Internet della Chiesa cattolica tedesca», come si può leggere nella sezione “Impressum” del medesimo portale (qui).

Un gesto tardivo?



Il blog Chiesa e Postconclio pubblica oggi un articolo dal titolo Lettera a Benedetto XVI per la pubblicazione della parte restante del terzo segreto di Fatima, che traduce la missiva della giornalista Maike Hickson a Ratzinger, resa nota su OnePeteFive lo scorso 18 Novembre. Vediamo dunque un po' di far chiarezza.

Porta inferi

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FIVE “DUBIA”Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  26 novembre 2016
Quattro cardinali obbligano un Papa a parlare -
Le sue profonde convinzioni provengono dal più profondo dell’Inferno.

Un’astuzia mefistofelica


Scacco matto?

Fiant dies eius pauci, et episcopatum eius accipiat alter (Sal 108, 8).


Pregare con queste parole ispirate dallo Spirito Santo: se non altro possiamo fare questo. Quando si ha di fronte un muro di gomma, a che serve protestare o argomentare? Quando dall’altra parte si evita sistematicamente di entrare nel merito delle questioni e ci si sottrae regolarmente al confronto dirottando il discorso su psicologismi stantii miranti a squalificare l’obiettore, tacciato di rigido, fariseo, insensibile e ottuso…? Quando l’interlocutore ha una mentalità idealistica e gnostica che pensa la realtà in termini di processo intrinseco alla storia, indipendente dal volere e dall’agire degli individui, consacrandolo con l’etichetta di Spirito Santo…? Quando tale individuo giustifica le sue aberrazioni come naturale maturazione di un concilio per molti aspetti controverso, le cui “aperture” avrebbero innescato un motus divenuto proprio con lui – vedi caso – in fine velocior…? Quando costui utilizza machiavellicamente tutto (comprese le opposizioni) a proprio vantaggio, perché per lui l’unica cosa che conta è raggiungere l’obiettivo, non importa con quali mezzi…?



venerdì 25 novembre 2016

Un mostro proveniente dall’Oriente

Quella profezia su Fatima 500 anni prima dalle Apparizioni



27 novembre Beata Margherita di Savoia, sposa esemplare, terziaria e poi monaca domenicana
e quella profezia su Fatima 500 anni prima dalle Apparizioni…
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La Beata Margherita di Savoia, da non confondere assolutamente con l’omonima regina d’Italia vissuta ben cinque secoli dopo, era imparentata con le principali famiglie reali d’Europa: suo padre era il conte Amedeo di Savoia-Acaja, mentre sua madre era una della sorelle di quel Clemente VII che durante il Grande Scisma si dichiarò papa ad Avignone.
Prima di arrivare alla profezia su Fatima, è importante conoscere alcuni passaggi inerenti alla figura, credibile e santa, della beata Margherita di Savoia. Nata a Pinerolo tra il 1382 ed il 1390, sin dalla sua giovinezza fu l’immagine del candore ed una precoce saggezza le fece aborrire tutto ciò che invece il mondo è solito amare. Rimasta ben presto orfana, passò con la sorellina Matilde sotto la tutela dello zio Ludovico, che per mancanza di eredi maschi diretti succedette al defunto Principe Amedeo.

La Chiesa non è uno Stato

La fede, la Chiesa, la scomunica. Qualche precisazione

    Dopo il mio articolo sulla scomunica mi hanno scritto molte persone e alcune mi hanno chiesto: perché la Chiesa prevede la scomunica per chi procura l’aborto e non in tanti altri casi di comportamenti gravissimi, come l’uccisione di un essere umano già venuto al mondo, la violenza sessuale, la pedofilia, la tortura e via elencando?
Premetto che il mio non è stato un intervento di tipo tecnico e giuridico (non ho competenze in proposito) sulla scomunica e sui casi in cui è o non è applicata. Ho voluto piuttosto, relativamente al caso balzato in primo piano dopo il documento «Misericodia et misera», ovvero l’estensione a tutti i preti della facoltà di assolvere il peccato di aborto procurato, approfittare della circostanza per ragionare un po’ sul significato che la scomunica ha per la madre Chiesa, un significato spesso equivocato, perché è di contenuto spirituale con finalità pedagogiche e pastorali (ti sei messo fuori dalla comunità, stai lì per un po’ e medita su ciò che hai fatto, e quando ti sarai pentito potrai rientrare) ed è ben diverso da quello a cui si è portati a pensare normalmente (la scomunica come un’esclusione a vita, una sorta di «ergastolo» a cui la Chiesa ricorre per sanzionare e reprimere).

“La forza della Verità”

L’Afghanistan è in Italia

E’ ad esempio nella caserma Caverzerani di Udine che l’immigrazionismo ha trasformato in un bivacco di invasori (vulgo: profughi)


L’esercito torni nelle caserme. Ma non per oziarci, per liberarle. Cosa ci fanno i nostri soldati in Libano, Mali, Somalia, Kosovo, Afghanistan? L’Afghanistan è in Italia. E’ ad esempio nella caserma Caverzerani di Udine che l’immigrazionismo ha trasformato in un bivacco di invasori (vulgo: profughi). Sono 800 pachistani e appunto afghani che dormono, mangiano, bevono, si ubriacano, sporcano, non puliscono, si drogano, si picchiano e pregano quel dio che ha ordinato loro di scannarci (però in due moschee diverse perché altrimenti si scannano anche fra correligionari). Ne ha scritto Irene Giurovich sul Giornale: un reportage che lascia a bocca aperta, reso possibile da un coraggio che le invidio e che le ha consentito di introdursi, come inserviente della Croce Rossa, fra la peggio gioventù d’oriente. “Qui dentro per un eventuale profugo cattolico non c’è storia. Una sera era atteso un profugo-primo ingresso, ma all’ultimo minuto, su segnalazione della Questura, è stato dirottato in un altro campo. Troppo pericoloso. Chi? Lui? No. La motivazione era tutt’altra: era cattolico”. Lassù in Friuli la Croce Rossa si inchina all’occupante (“Le leggi le faccio io”, dice un boss asiatico) e alimenta una testa di ponte islamica con i soldi dei contribuenti. Arrivino i nostri.

Una Questione di Capitale Importanza: Come Reagire di Fronte all’Immigrazione Selvaggia


La costruzione del “Nuovo Ordine Mondiale” richiede la fine della “Vecchia Europa”

Gollum vermilinguo


Il Gollum della Sala Stampa Vaticana, in udienza con Saruman,
esprime alati giudizi a proposito dei Dubia di quattro Principi di Santa Romana Chiesa.

Postato  da 

Il marcito

La Marcia per la vita e l’ultima sentenza di Introvigne

Dopo la pubblicazione dell’articolo in cui Elisabetta Frezza ha parlato delle sue dimissioni dal Comitato della “Marcia per la vita” (clicca qui), è arrivata la puntuale reazione su Facebook di Massimo Introvigne, fu vicario di Alleanza Cattolica. Eccola:

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Introvigne, però, commette un errore grossolano, non sappiamo se per smemoratezza o per malafede: agli albori della Marcia non c’era alcun “feroce oppositore del papa”, per il semplice fatto che c’era un altro papa e si parlava di principi non negoziabili, che ora sono stati aboliti.

OR->OP

L'amico protestante del papa nella cabina di regia de "L'Osservatore Romano"

Figueroa
Da qualche tempo c'è una firma che compare con sempre più evidenza su "L'Osservatore Romano", anche in prima pagina e anche nelle colonne degli editoriali.
È quella di Marcelo Figueroa, che da settembre dirige la nuova edizione settimanale de "L'Osservatore Romano" creata espressamente per i lettori dell'Argentina.
Figueroa è lui stesso argentino. E non è cattolico ma protestante, pastore della Chiesa presbiteriana e direttore per venticinque anni della Società biblica argentina.
Soprattutto, però, è amico di lunga data di Jorge Mario Bergoglio, che l'ha voluto vicino a sé anche nel recente suo viaggio a Lund, per la celebrazione dei cinquecento anni della Riforma luterana.

L’auto-castrazione della Chiesa cattolica

LA FINE DELL'EVANGELIZZAZIONE

L’annuncio del Vangelo non è più all’ordine del giorno? mentre ci facciamo ancora dei complessi per le crociate di secoli fa, altri non si fanno alcuno scrupolo di perseguitare a morte i cristiani dei nostri giorni e il mondo tace di F.Lamendola  





Che cosa ne è stato dell’evangelizzazione, cioè dell’apostolato cristiano? L’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo non è più all’ordine del giorno, nella Chiesa del terzo millennio? Come mai se ne sente parlare così poco? E quando diciamo “evangelizzazione” e “apostolato” non intendiamo solo la predicazione del Vangelo presso gli altri popoli e gli altri continenti, ma anche qui, in mezzo a questa Europa e a questo Occidente ritornati pagani, materialisti, edonisti e profondamente smarriti, profondamente infelici.

I loro nomi brilleranno luminosamente il giorno dell’Ultimo Giudizio

SPECIALE – Una nuova voce si leva: il vescovo Athanasius Schneider in difesa dei quattro Cardinali

Riportiamo, in esclusiva per Corrispondenza Romana la traduzione italiana di una dichiarazione in difesa dei quattro cardinali ricevuta da monsAthanasius Schneider, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana. L’ intervento di S. E. mons. Schneider può essere definito una voce altrettanto profetica di quella dei quattro cardinali.
Non possiamo fare nulla contro la verità, ma solo per la verità” (2 Cor. 13: 8)
Una voce profetica di quattro cardinali della Santa Chiesa Cattolica Romana
Mossi da “profonda preoccupazione pastorale”, quattro cardinali di Santa Romana Chiesa, Sua Eminenza Joachim Meisner, Arcivescovo emerito di Colonia (Germania), Sua Eminenza Carlo Caffarra, Arcivescovo emerito di Bologna (Italia), il cardinale Raymond Leo Burke, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, e sua Eminenza Walter Brandmüller, presidente emerito della Pontificia Commissione di Scienze storiche, il 14 novembre 2016 hanno pubblicato il testo di cinque domande, dette dubia (termine latino per “dubbi”), che in precedenza, il 19 settembre 2016, avevano inviato al Santo Padre e al Cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, insieme ad una lettera di accompagnamento. I cardinali chiedono a Papa Francesco di chiarire “il grave disorientamento e grande confusione” relativi all’interpretazione e all’applicazione pratica, soprattutto del capitolo VIII, dell’Esortazione Apostolica Amoris laetitia e dei suoi passaggi in materia di ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti e all’insegnamento morale della Chiesa.

giovedì 24 novembre 2016

La vendetta è sospesa sulle loro teste

Estratti dal Segreto di La Salette

Il testo fu pubblicato integralmente nel 1879 con l'imprimatur di numerosi cardinali e vescovi tra i quali il più conosciuto è Mons.Salvatore Zola, il santo Vescovo di Lecce, che fu padre spirituale
e protettore di Melania la pastorella di La Salette.



"I Sacerdoti, ministri di mio Figlio, i Sacerdoti, per la loro vita cattiva, le loro irriverenze e la loro mancanza di pietà nel celebrare i santi misteri, per l'amore del denaro, l'amore degli onori e dei
piaceri, i Sacerdoti sono diventati cloache di impurità."
"Sì, i Sacerdoti chiedono vendetta, e la vendetta è sospesa sulle loro teste. Guai ai preti e alle persone consacrate a Dio che per la loro infedeltà e la loro cattiva condotta, crocifiggono di nuovo mio 
Figlio!"


Il Vangelo di Gesú Cristo non è piú conosciuto

Le profezie della Madonna de La Salette si stanno per avverare

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Apparizioni di La Salette 1846, Approvazione Ecclesiastica 1848 e Imprimatur del messaggio
La Santa Vergine, in apparizioni riconosciute autentiche dalla Chiesa, ha affidato a veggenti messaggi e profezie poi puntualmente verificatesi.
Qui intendiamo parlare della apparizione della Madonna sulla montagna del La Salette, (paesino del Delfinato, poco distante da Corps, sulla strada tra Grenoble e Gap), perché il messaggio della Santa Vergine è insieme molto attuale e poco noto: la sua diffusione, infatti, fu ostacolata a causa del contenuto, in particolare di quella parte che oggi ci riguarda piú da vicino.
Il 19 settembre 1846 Melania Calvat, assieme a Massimo Giraud, raccontarono di aver ricevuto un messaggio e un segreto durante una apparizione della Madonna.

Anche la misericordia può essere ideologizzata

Dalla sapienza all’ideologia



Domenica scorsa, 20 novembre, in concomitanza con la chiusura del Giubileo straordinario della misericordia, Papa Francesco ha firmato la lettera apostolicaMisericordia et misera. Ciò che di questo documento ha destato maggiore scalpore è stata la concessione a tutti i sacerdoti della «facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto» (n. 12), facoltà che era stata già concessa all’inizio del Giubileo, limitatamente alla durata dello stesso (qui). Nessuno vuole mettere in discussione la legittimità di tale disposizione, che rientra senz’alcun dubbio tra le facoltà della suprema autorità della Chiesa e che anzi può portare un po’ di uniformità e semplificazione nella “giungla” normativa finora esistente (disposizioni diverse da una diocesi all’altra; sacerdoti autorizzati e sacerdoti non autorizzati ad assolvere; religiosi col privilegio di rimettere le censure; ecc.), che poteva creare solo confusione nei fedeli. Mi siano però permesse un paio di osservazioni.

Chi lo ama, lo segua!

Dov’è andato Lutero? All’inferno. Parola della Beata Maria Serafina del Sacro Cuore di Paolo Deotto

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z100aldila100 domande sull’aldilà”, di Don Marcello Stanzione e Gianandrea de Antonellis, edito da Gribaudi, è un libro agile, in piccolo formato, scritto, come dice il titolo, con lo stile semplice e accessibile della domanda e risposta. È un libro molto utile, perché pone le domande (e dà le risposte) su quei temi che al giorno d’oggi sembrano diventati tabù: la morte, l’inferno, il paradiso, il purgatorio… Oggi si parla molto di accoglienza, di accompagnamento (non si sa bene dove), di lotta alla corruzione, di misericordia, magari si chiede ogni tanto anche un’amnistia, perché in carcere non si sta bene,eccetera, ma si direbbe che la morte sia stata dimenticata.
Quindi “100 domande sull’aldilà” è un libro utile, né lo è solo come promemoria; è utile perché sappiamo quanto è diffusa l’ignoranza sulle verità più elementari della Fede. Cosa non strana, se consideriamo che non si parla nemmeno più di lezioni di catechismo, ma di “percorsi di iniziazione cristiana”.

Esse conoscono la sua voce

NON E' LA VOCE DEL PASTORE

 Il sacerdote deve essere la guida per gli altri: se la guida si confessa dubbiosa cosa succederà? Lui è responsabile della loro sicurezza, si è assunto la missione di condurli illesi verso il porto della fede nella pace del Signore 
di F. Lamendola  

Il buon pastore conosce le sue pecorelle, ed esse conoscono la sua voce, dice Gesù parlando non solo di se stesso, ma anche dei suoi apostoli e di quanti, nel suo nome, si faranno carico della sua raccomandazione: Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo. Vi è qualcosa, dunque, nella voce del pastore, nel suo tono, nei suoi modi, per cui le pecore lo riconoscono e vanno con fiducia verso di lui, e così egli le raccoglie e le conduce nell’ovile, dove saranno al sicuro nelle ore buie della notte, fino a quando il giorno ritornerà, ed esse usciranno di nuovo a pascolare, incontro alla luce del sole. Ma che cosa, esattamente? Niente in particolare, ma, nell’insieme, quasi tutto: quella dolcezza, quella bontà, quella familiarità, che permettono alle pecore di riconoscerlo, e che non vi sono nei falsi pastori, per cui esse si guardano bene dall’ascoltare la voce di costoro e dal seguirli. Il buon pastore ispira fiducia: non perché lusinga le pecore, non perché fa tutto ciò che esse vorrebbero, ma perché si pone verso di esse con quel misto di autorevolezza e di autentica dedizione, che rende credibile il suo richiamo. Egli è pronto a dare la vita per loro, ed esse lo sentono. Tale era l’atteggiamento che assumevano i buoni, vecchi parroci di una volta nei confronti dei loro parrocchiani, quando ancora non si era diffusa la follia modernista per cui i laici ne sanno una più del prete, e per cui il prete deve venire incontro ai loro desideri, magari negoziando i valori non negoziabili, smettendo di parlare della croce, del sacrificio e del peccato, ma parlando solo di misericordia, bontà e perdono.