ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 6 settembre 2017

Il “timone sterzò” ?

Le successive rivelazioni e richieste trasmesse dal Cielo a suor Lucia dos Santos: La consacrazione della Russia


Le rivelazioni di Gesù e della Vergine SS. a Lucia il 10 dicembre 1925 nel convento di Pontevedra e il 13 giugno 1929 in quello di Tuy completano e concludono, secondo l'analisi di padre J. Alonso, le rivelazioni di Fatima propriamente dette. In esse, infatti, la Madre del Cielo tornò, come promesso nel 1917, per esplicitare due richiete di capitale importanza dalla cui ottemperanza dipendono non solo le sorti individuali degli uomini ma anche i destini del mondo e della Chiesa intere. 
Nell’apparizione del luglio 1917 la Vergine del Rosario di Fatima aveva predetto: « Verrò a chiedere la consacrazione della Russia ». La richiesta fu esplicitata IL 13 GIUGNO 1929. Lucia, ormai religiosa professa, si trovava in convento a Tuy, in Spagna. In seguito ad una grandiosa visione della SS. Trinità, la Vergine Maria che era presente prese la parola e disse alla veggente:
« È arrivato il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me, che vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega » (1).

Una scuola senza Dio

Se nemmeno la Chiesa crede più nell'educazione cattolica
La Chiesa non si occupava dell'educazione per supplire allo Stato, ma perché l'annuncio della Bellezza di Cristo fa parte della sua natura che rispetta a pieno la libertà umana. A stupire non sono quindi i nemici di Dio, ma l’adesione convinta degli stessi leader cattolici all'ideologia laicista che considera l’esclusione di Dio dall’educazione dei giovani come normale. Se non addirittura opportuna.
Ad ogni inizio di anno scolastico non posso evitare di farmi due domande. Come è stato possibile che la Chiesa si sia ritirata dal compito educativo nella scuola? Come è stato possibile che essa lo abbia affidato in via pressoché esclusiva allo Stato? 

Ricevuta di ritorno..!?


Carlo Caffarra, profeta inascoltato. L'ultima sua lettera a papa Francesco          
        

La mattina del 6 settembre è venuto improvvisamente a mancare il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna e teologo morale di prima grandezza, specie sulle questioni della famiglia e della vita.
Con la sua scomparsa e dopo la morte, anch'essa inattesa, il 5 luglio scorso, del cardinale Joachim Meisner, i quattro cardinali firmatari dei "dubia" sottoposti un anno fa a papa Francesco sui punti controversi di "Amoris laetitia" si sono dimezzati. I due in vita sono il tedesco Walter Brandmüller e lo statunitense Raymond L. Burke.
Dei quattro, Caffarra era figura trainante. Porta la sua firma la lettera con cui la scorsa primavera chiese udienza al papa per lui e gli altri tre. Anche questa volta, come già per i "dubia", senza ottenere risposta alcuna.
Poco prima dell'invio di quella lettera, Caffarra aveva avuto in sorte di incontrare papa Francesco che era in visita a Carpi, vicino a Bologna, il 2 aprile. Durante il pranzo sedeva al suo fianco, ma il papa preferì conversare con un anziano sacerdote e con i seminaristi che sedevano alla stessa tavola.
Ecco qui di seguito il testo integrale della lettera, l'ultima scritta da Caffarra al papa, già pubblicata lo scorso 20 giugno in esclusiva su Settimo Cielo, con l'autorizzazione dell'autore.

Bien(?)venido

 LE FARC DANNO IL BENVENUTO AL PAPA CON IL LORO LOGO SULLA CATTEDRALE DI BOGOTÀ. UN PO’ COME SE LE BR A SAN GIOVANNI…


Immaginatevi che le Brigate Rosse, nel corso di un concerto organizzato da esse stesse, con fondi di provenienza ignota, a Roma, avessero proiettato sulla facciata della basilica di San Giovanni il loro logo con la stella a cinque punte. Beh, è successo a Bogotà, come informaInfocatolica. Le Farc, l’organizzazione terrorista che per volontà del governo, e nonostante il parere chiaro del popolo colombiano, espresso in un referendum, stanno per diventare partito politico senza neanche chiedere scusa per i crimini compiuti, l’hanno fatto. Un gesto che è stato giudicato dal presidente del tribunale ecclesiastico di Bogotà come “un atto di violenza ideologica e una provocazione irrispettosa. Ripudio totale!”.

La deformazione diabolica del bene.


ABBIAMO IL NUOVO MOSE'          

Non ci manca nulla: ora c’è anche il nuovo Mosè. I neo preti in incognito e la dittatura del buonismo che non è un eccesso di bontà ma una deformazione diabolica del bene. A chi importano i sentimenti dei cattolici, ormai? 
di Francesco Lamendola 
  

 

Tempi fortunati per i cattolici, questi. Oltre alla duplicazione di san Francesco, sotto le spoglie dell’attuale pontefice - gesuita, sì, ma come quell’altro innamorato degli uccellini, dell’ambiente e dei fratelli islamici – possono ora disporre anche della duplicazione di Mosè: un nuovo Mosè che salva il suo popolo dalle acque, come quell’altro salvò gli ebrei dalle onde del Mar Rosso e li sottrasse alla schiavitù d’Egitto. Qualcuno potrebbe pensare che stiamo facendo dell’ironia a buon mercato, ma lo rassicuriamo che non è così: non siamo noi a fare una tale paragone, evocando una simile ascendenza biblica; nossignore, sono loro, i cattolici progressisti e bergogliani d.o.c. Nella fattispecie, è il settimanale Credere, una delle punte di diamante (si fa per dire) della neochiesa modernista che si è imposta, di prepotenza, sulla Chiesa cattolica quale noi, e con noi milioni e milioni di cattolici, l’abbiamo sempre conosciuta, e nella quale abbiamo riconosciuto la voce dell’autentico pastore, mentre adesso sentiamo solo un chiacchiericcio mondano, molto politicallycorrect, ma che non ha nulla di spirituale, e soprattutto nulla di cattolico, ma in compenso trasuda buonismo da tutti i pori; e sappiano che il buonismo non è un eccesso di bontà, ma una deformazione diabolica del bene. 

Una fede sempre più green

Ecco il nuovo diploma green degli atenei pontifici


Ecogiustizia, clima e spiritualità ecologica. Obiettivo diffondere la visione dell'enciclica di Papa Francesco Laudato Si’


Roma. “Educazione e spiritualità ecologica”, “ecogiustizia” per “comprendere il nesso tra l’immigrazione e i cambiamenti climatici”, “economia sostenibile” per “ascoltare il grido dei poveri e della terra e incontrare testimoni di speranza impegnati a invertire la rotta nella direzione dell’ecologia integrale”, “peccato ecologico e conversione ecologica”, “l’antropocentrismo moderno e la visione meccanicistica della natura”. Il russo Vladimir Sergeevic Solovev, quello de L’Anticristo, avrebbe forse qualcosa da ridire sul programma del joint diploma in Ecologia integrale istituito da tutte e sette le università pontificie messe assieme, “in risposta alla forte richiesta che Papa Francesco rivolge a tutte le persone di buona volontà nell’enciclica Laudato Si’”.

Frutta o dessert?

TERREMOTO IN VATICANO : Francesco apre al clero femminile: “Donne diacono possibilità per oggi” I DIACONI POSSONO CELEBRARE MATRIMONI E BATTESIMI . 

Bergoglio annuncia una commissione per studiare il ruolo delle diaconesse nell’antichità, in vista dell’ingresso di donne nel primo grado dell’ordine sacro. “La Chiesa ha bisogno di loro nel processo decisionale”. E le suore? “Troppe donne consacrate sono ‘donnette’, loro vita non sia suicidio” . ED ECCOCI GIUNTI ALLA FRUTTA!



Papa Francesco apre al diaconato femminile. Bergoglio ha annunciato che istituirà presto una Commissione di studio per studiare il ruolo delle diaconesse nella Chiesa primitiva che sono “una possibilità per oggi”. Una decisione straordinaria quella annunciata da Francesco durante l’udienza nell’aula Paolo VI in Vaticano a 900 religiose appartenenti all’Unione internazionale superiore generali. Per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica si aprirebbero così le porte del clero anche alle donne. Il diaconato, infatti, è il primo grado dell’ordine sacro, seguito dal sacerdozio e dall’episcopato. E i diaconi possono amministrare alcuni sacramenti tra i quali il battesimo e il matrimonio. Una scelta, quella di Francesco, che avvicinerebbe la Chiesa cattolica a quella anglicana dove ci sono già donne preti e vescovi.

I neo Immacolati?

Frances-Cani
ovvero
Il cane randagio che diventò monaco francescano
in Boliva

Di più se ne devono vedere?



Nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis, et conversi dirumpant vos
 “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi
(Mt. 7, 6)

Ma in Bolivia, nel monastero francescano di San Francesco, a Cochabamba, pare che i frati non abbiano mai letto questo passo del Vangelo.

Avendo trovato un cane randagio che si aggirava nei pressi del monastero, questi frances-cani hanno pensato bene di adottarlo; e per farlo nel modo migliore, secondo le esortazioni di papa Francesco, hanno pensato bene di fornirgli un “saio” e di inserirlo nell'organico del monastero.

martedì 5 settembre 2017

Passo dopo passo..?

NEL CENTENARIO DI FATIMA I VESCOVI RIUNITI CONSACRANO LA SCOZIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Nel centenario di Fatima i vescovi riuniti consacrano la Scozia al Cuore Immacolato di Maria
«Consacriamo la Scozia a te: tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che amiamo, tutto ciò che siamo. A te doniamo le nostre menti e i nostri cuori, i nostri corpi e le nostre anime. Ci mettiamo al tuo servizio nelle nostre case e nelle nostre famiglie, nelle nostre parrocchie e nelle nostre scuole: desideriamo che tutto ciò che è in noi e attorno a noi appartenga a te, Maria, e possa godere dei benefici della tua materna protezione».
Questa la preghiera che è stata recitata domenica 3 settembre al santuario di Carfin, 50 km da Edinburgo, durante la Messa con cui i vescovi hanno consacrato la Scozia a Gesù attraverso il Cuore Immacolato di Maria, nel centenario delle apparizioni di Fatima. 

L'epicentro dei Tempi di Maria

Le apparizioni della Vergine del Rosario a Fatima: « epicentro » dei Tempi di Maria




Parlare di Fatima in questo Centenario è d’obbligo, come sto facendo con una rubrica apposita su questo sito (FATIMA. SPECIALE CENTENARIO).
Avendo scelto la categoria dei “Tempi di Maria” per illuminare e legittimare il fenomeno delle epifanie mariane degli ultimi due secoli, vorrei trovare il suo contesto della mariofania portoghese cornice ideale.
E, ad essere onesto, l’operazione non mi sembra particolarmente difficile. Si potrebbe dire che se i Tempi di Maria sono stati complessivamente anticipati e preannunciati a Quito da Maria del Buon Successo (XVI sec.), hanno fatto il « solenne ingresso » nel 1830 a Rue di Bac (Parigi) e sono stati inquadrati programmaticamente nel messaggio di Marienfried, essi hanno pure un « epicentro » ovvero un momento manifestativo centrale che si presenta come una sorta di « crinale », uno spartiacque tra il prima ed il dopo, un’ « implosione » dei contenuti e delle finalità di tutta la ricca e complessa trama delle apparizioni mariane moderno-contemporanee: questo epicentro dei Tempi di Maria è, appunto, Fatima.

Qui si cela il veleno


L'INDIFFERENTISMO MODERNISTA

L’indifferentismo religioso modernista e la perdita dello stato di grazia: «Non conformatevi alla mentalità del mondo». L'eresia modernista è tutta qui: nel desiderio di uniformare la vita cristiana alla vita del mondo di Francesco Lamendola   
 

Scrive san Paolo nella Epistola ai Romani, 12, 1-2, ed è un mirabile compendio di ciò che deve essere la vita del cristiano in mezzo alla realtà di questo mondo: Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. In effetti, qui c’è tutto: tutto quel che si deve fare e quel che si deve evitare. Qui c’è la misura della nostra fedeltà al Vangelo: perché se ci si uniforma al mondo, non si ama Cristo; e se si ama Cristo, non ci si può uniformare al mondo L’una cosa esclude l’altra. La grande eresia modernista è tutta qui: nel desiderio di uniformare la vita cristiana alla vita del mondo: alla sapienza del mondo, alla scienza del mondo, alla sentimentalità del mondo, alla storia, alla natura, a tutto ciò che è immanenza, materialità, illusione, disordine, superbia.

La mafia di Sankt Caponem

GRAN BRETAGNA. UN LIBRO RIVELA L’AZIONE DI LOBBYING PER ELEGGERE BERGOGLIO AL SOGLIO DI PIETRO. 



Un libro che sta per uscire in Gran Bretagna offre nuovi elementi per capire come, e portati da chi, Jorge Mario Bergoglio è diventato papa. Il libro è scritto da Catherine Pepinster, che è stata direttrice del giornale cattolico inglese The Tablet, e si intitola: “The Keys and the Kingdom” (Le chiavi e il regno). In esso si afferma che il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, ex arcivescovo di Westminster, scomparso nei giorni scorsi, organizzò a Roma, nei locali dell’Ambasciata britannica, almeno un incontro per convincere i cardinali votanti del Commonwealth a votare l’arcivescovo di Buenos Aires. Escluse però volontariamente dall’invito sia il card. Marc Ouellet, canadese, prefetto della Congregazione per i vescovi, sia il card. George Pell, australiano. Probabilmente temeva che avrebbero sconsigliato la sua azione di lobbying.

Influenze infere

Svelata da Bergoglio una delle cause della sua sconsideratezza




In questi giorni sono comparse un po’ dovunque le ultime confidenze giornalistiche di papa Bergoglio, contenute in un’intervista rilasciata al sociologo Dominique Wolton, che sarà pubblicata in un libro in francese. Alcuni passi sono stati anticipati dal Figaro Magazine e ripresi, tra gli altri, da Andrea Tornielli su Vatican Insider. Qui si legge: “Ho consultato una psicanalista ebrea. Per sei mesi sono andato a casa sua una volta alla settimana per chiarire alcune cose. Lei era medico e psicanalista, ed è sempre rimasta al suo posto. … Era una persona molto buona. Per sei mesi mi ha aiutato molto, quando avevo 42 anni.”

Pare che questa esigenza sia nata in Bergoglio in seguito alle difficoltà da lui incontrate nello svolgere il suo compito di responsabile nelle istituzioni gesuitiche argentine. La cosa lascia alquanto perplessi, non tanto per il ricorso alla psico analisi, quanto per il fatto che un gesuita di 42 anni non riuscisse a trovare un soddisfacente equilibrio interiore nonostante la pratica degli esercizi spirituali di Sant’Ignazio. Se ne deve dedurre che: o gli esercizi praticati allora a Buenos Aires non erano come avrebbero dovuto essere, o Bergoglio era già allora una personalità instabile e restia a seguire delle regole di comportamento.

La realtà è molto diversa


Il papa in Myanmar. La faccia violenta del buddismo     

Lunedì 28 agosto la sala stampa vaticana ha dato l'annuncio ufficiale del viaggio che papa Francesco compirà in Myanmar e Bangladesh dal 30 novembre al 2 dicembre.
Curiosamente, però, il giorno prima, al termine dell'Angelus domenicale, Francesco è incappato in un incidente col primo dei due paesi. Ha detto, un po' leggendo e un po' improvvisando, le seguenti parole, assenti dal testo anticipato ai giornalisti:
"Sono arrivate tristi notizie sulla persecuzione di una minoranza religiosa, i nostri fratelli Rohingya. Vorrei esprimere tutta la mia vicinanza a loro. E tutti noi chiediamo al Signore di salvarli e suscitare uomini e donne di buona volontà in loro aiuto, che diano loro i pieni diritti. Preghiamo per i fratelli Rohingya".
Nelle ore successive, le reazioni a queste parole sono state, in Myanmar, decisamente negative. Non solo sui media allineati al governo, che nemmeno tollerano che si definiscano "Rohingya" i musulmani che abitano la regione del Rakhine al confine con il Bangladesh, da anni vittime di una persecuzione feroce, ma anche da parte di esponenti della minuscola Chiesa cattolica locale.

I corifei della conservazione

Liturgia al centro I progressisti ora sono conservatori
Riconciliazione liturgica o riforma irreversibile? Il fronte progressista è arroccato in una posizione conservatrice per cui la riforma conciliare non si può toccare. Però 50 anni fa si toccò la messa gregoriana che di anni ne aveva 1500. La posta in gioco è grande: la forma liturgica esprime la fede. E oggi si stanno compiendo epocali cambiamenti di contenuti dottrinali bimillenari che produrranno un cambiamento di contenuto della Messa e dei Sacramenti.

lunedì 4 settembre 2017

La triste realtà della fallibilità papale

Padre Nichols ha ragione quanto alla crisi dottrinale. Ma c’è una risposta migliore

Nella festa di S. Rosalia di Palermo rilanciamo volentieri questo contributo suggeritoci dal nostro amico Epifanio.

Nel post di sabato 2 settembre avevamo riportato la Proposta del P. Nichols, pubblicata il 18 agosto scorso, circa le possibilità giuridiche di una correzione formale di un Papa che fosse caduto in eresia e si fosse rivelato pervicace nel sostenerla. The Catholic Herald, il più storico e significativo periodico cattolico britannico, proponeva quello stesso giorno un altro intervento per mezzo di un articolo ragionato, il cui autore è P. Brian Harrison, O.S., teologo australiano, docente emerito di teologia alla Pontifical Catholic University of Puerto Rico, dal momento che parla fluentemente lo spagnolo.

Epifanio
Padre Nichols ha ragione quanto alla crisi dottrinale. Ma c’è una risposta migliore

Di P. Brian Harrison, traduzione di F. S.

La riforma proposta sarebbe difficile da attuare. Ecco un altro modo per cambiare la norma canonica.

Come molti fedeli cattolici, P. Aidan Nichols è preoccupato per l’inasprirsi della crisi dottrinale e pastorale derivante dall’esortazione apostolica di Papa Francesco Amoris Laetitia. Questo documento magistrale è senza precedenti, in quanto sembra essere in conflitto con diversi insegnamenti tradizionali della Chiesa: quelli che, per esempio, vietano la comunione per i cattolici divorziati risposati e quelli che affermano l’esistenza di atti intrinsecamente cattivi, che non possono mai essere giustificati in nessuna circostanza. Alcuni di questi insegnamenti certamente soddisfano le condizioni circa l’infallibilità stabilite dal Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium, n. 25.
Tuttavia, ho alcune riserve attorno alla soluzione proposta da P. Nichols: una nuova procedura canonica «per richiamare all’ordine un Papa che insegni un errore dottrinale».

Due Chiese molto diverse


Tutti i rimbrotti del cardinale Sarah al gesuita Martin su Chiesa e Lgbt      


È noto come il tema dei rapporti tra la Chiesa di Roma e il mondo omosessuale rappresenti un ambito di discussione molto delicato, sia per l’importanza che i cattolici gli attribuiscono, in termini tanto culturali e sociali quanto – da qualche anno a questa parte – di dottrina, che per l’esposizione alle critiche che ne derivano. Ciò accade in modo particolare negli Stati Uniti, dove l’argomento accende un certo interesse nell’opinione pubblica anche per via della sua corrispondenza con le posizioni – e le polarizzazioni – dei principali esponenti politici, o di rilevanti personaggi pubblici.

Vedendo quello che succede nelle chiese di tutto il mondo

ROMA: SI CELEBRA IL RITO ANTICO. DAL 14 AL 17 SETTEMBRE PELLEGRINAGGIO, ADORAZIONE E UN CONVEGNO.





È un appuntamento importante, quello che si terrà a Roma dal 14 al 17 settembre, per celebrare i dieci anni di vita del Motu proprio di Benedetto XVI “Summorum Pontificum”, con cui si allargavano le possibilità di celebrazione della messa secondo il vetus ordo. È importante perché rappresenta una conferma di vitalità e di interesse nei confronti di una celebrazione liturgica che nonostante tutto la virulenza ideologica di una larga parte di Chiesa non è riuscita a cancellare. Anzi; se come dicono alcuni, molti giovani, non gli ottuagenari, trovano affascinante e carica di significato questa celebrazione un qualche motivo ci sarà…

Un'altra delle profezie di Nostradamus si è avverata?

Guareschi aveva capito che Montini stava distruggendo la Chiesa



[
Se don Camillo e Guareschi vedessero la situazione di oggi, chissà cosa scriverebbero....Da Una Vox]

Il Papa si chiama Giuseppe
Lettera a Don Camillo



Caro Don Camillo,
so che Lei è nei guai col Suo nuovo Vescovo. Ero a conoscenza che Lei aveva dovuto distruggere l'altare della chiesa parrocchiale e sostituirlo con la famosa « Tavola calda » modello Lercaro, relegando il Suo amato Cristo crocifisso in un angolo, vicino alla porta, in modo che l'Assemblea gli voltasse le spalle.
Ed ero pure a conoscenza che Lei, la domenica, celebrata la « Messa del Popolo », andava a celebrarne una clandestina, in latino, per i cattolici nella vecchia intatta cappella privata del Suo amico Perletti.

L'“epoca glaciale mariana”

Maria SS., la Benedetta fra le donne: "DONNA FERIALE"?



Purtroppo, amici e fratelli, gli ultimi 50 anni di storia sono stati segnati, tra le tante rovine, anche da quello che si definisce “minimismo mariologico”: la Madonna cioè ridotta ad una donnetta feriale, una come noi (si pensi solo in proposito alle affermazioni insulse scritte dal vescovo Tonino Bello portato sul palmo della mano pressoché da tutti i formatori dei seminari italiani), erede come noi di tutte le passioni e miserie da cui è reso schiavo il genere umano. Peggio di Lutero che almeno ammetteva che la Vergine Maria fosse modello di fede per i credenti ma niente di più. "Sorella" e non "Madre".. Oggi, nell'attuale contesto della mariologia, neppure più questo!

La dottrina e la pietà mariane ridotte ad un “ectoplasma”, secondo l’efficace espressione di R. Laurentin.

Il cardinal Suocera


Fattoria vaticana: di conclavi, uova, galline e asini


Stabilito che è nato prima l’uovo, cerchiamo di risalire all’identità della gallina. Che poi, vale ricordare, è quella che canta.
L’uovo. Il dibattito sulla legittimità dell’elezione di papa Francesco lo si deve soprattutto ad Antonio Socci con la pubblicazione del libro “Non è Francesco”. Ha risposto Don Francesco Cupello su Unavox. In questi giorni anche Guido Ferro Canale scrive sulla vicenda. Naturalmente i contributi e i riferimenti sono assai più numerosi, quello di Ferro Canale è appena l’ultimo. In nuce: l’elezione di Jorge Mario Bergoglio sarebbe illegittima perché compromessa da numerosi vizi di forma (la vicenda della scheda in più alla penultima votazione) e di sostanza, come le infelici battute del Cardinale Daneels sulla cosiddetta “mafia di Sangallo” che avrebbe brigato a sostegno del cardinale argentino.

Il latte, non si può più rimettere nel cartone?


Il Riassunto del lunedì. Delirio autodistruttivo negli USA


Fine della civiltà statunitense. Negli Stati Uniti è esploso definitivamente il delirio autodistruttivo. O forse è solo un aumento del consumo estivo di allucinogeni? Fatto sta che dopo aver distrutto le statue dei confederati, si sono rivolti alle statue di Cristoforo Colombo, reo in pratica di aver scoperto l'America e di aver poi sterminato i nativi americani. Ripetiamo. Gli statunitensi accusano Colombo di aver scoperto l'America. In realtà è un fenomeno relativo a qualche grande città però certe immagini sono davvero apocalittiche. La rimozione della statue sembra una specie di rimozione della civiltà. Sicuramente del cervello.

La messa dei giovani? Il Catholic Herald ha pubblicato un numero dal titolo "Is this the Mass young people want?". All'interno si parte dalle frasi papali sulla riforma liturgia irreversibile, per giungere ad alcune considerazioni sulla partecipazione dei giovani alla messa tridentina. "Pope Francis con irreversibilità vorrà dire che una volta rovesciato il latte, non si può più rimettere nel cartone?", spiega un simpatico Matthew Schmitz. Nei prossimi giorni proveremo a tradurre l'articolopubblicato sul sito internet del Magazine. 
Postilla. Ci sono in corso isterie collettive fra i sostenitori dello sfascio liturgico. Stanno urlando NO da due giorni, per rispondere al titolo del settimanale inglese. La loro voce stridula si sente a chilometri di distanza: poveretti, gli hanno rovinato l'estate. 
  

In buona compagnia..?

Il gesuita, l'islam jihadista e quel silenzio del Papa
Padre Boulard, gesuita 86enne, tutta una vita in Egitto, punta il dito contro l'università di Al Azhar, una delle massime istituzioni sunniti, a torto ritenuta moderata. In realtà è una fucina di radicalismo. Intervistato in Tv, scrive al Papa la sua denuncia. Ma non riceve alcuna risposta dal Pontefice.

domenica 3 settembre 2017

Il vangelo secondo Freud?


PSICANALIZZATO O POSSEDUTO?           
          
Al Vangelo secondo Bergoglio bisognerà aggiungere il vangelo secondo Freud?
Il messaggio papale è chiaro: se un cattolico è in difficoltà vada con fiducia dallo psicanalista piuttosto che rivolgersi a un sacerdote e a Cristo 
di Francesco Lamendola  


 

"Non esiste distinzione tra magia bianca e magia nera.
Quando la magia funziona, è sempre opera del demonio". 
                                                         Padre Gabriele Amorth

Da quando è sorta fino agli anni ’70 del Novecento, la psicanalisi è sempre stata giudicata negativamente dalla Chiesa cattolica, e per una ragione ben precisa: ignorando l’esistenza dell’anima, essa muove da una concezione del tutto immanentistica dei fatti della mente e concepisce lo “scavo interiore” non come una tappa nel cammino verso la chiarificazione spirituale, di cui non le importa nulla, ma come una operazione puramente intellettuale, nella quale i fattori morali non contano affatto e il cui unico scopo è arrivare alla “verità” dell’inconscio, come se in questo vi fosse la parola definitiva a proposito di ciascuno. La condanna, perché di una condanna si è trattato, con la proibizione per sacerdoti e seminaristi di rivolgersi alle sue tenere cure, riguardava dunque sia questioni di merito che di metodo: la sopravvalutazione e quasi l’assolutizzazione dell’inconscio, da un lato, e, nell’inconscio, della sfera degli istinti sessuali; e la “discesa agli inferi”, dall’altro, condotta con la spregiudicatezza e con la superbia intellettuale di chi ritiene di poter padroneggiare tutte le forze in gioco, senza alcuna percezione dei rischi e senza la minima traccia di umiltà e di deferenza, non diciamo di devozione, verso le dimensioni superiori e le forze in esse operanti, qualificano la psicanalisi come una concezione ed una pratica (pseudo) scientifica fondamentalmente non cristiana, se non proprio anti-cristiana; se è vero, come è vero, che al nocciolo della concezione cristiana dell’uomo vi è la consapevolezza della sua natura spirituale e della sua vocazione soprannaturale. È chiaro che la psicanalisi giudicata più negativamente era quella freudiana, apertamente materialista, razionalista e pansessualista, apertamente atea e a-morale; più possibilista era l’atteggiamento nei confronti di quella adleriana e soprattutto di quella junghiana, non però del tutto positivo, anzi, carico di riserve e di cautele, per la loro comune origine immanentista e per la somiglianza di molti loro procedimenti.