ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 5 dicembre 2017

“Stanchi di udire la solita dottrina”?

Natale cristiano scimmiottato: è la pubblicità, bellezza

Ci hanno provato in tutti i modi: trasformandola nella festa della luce e dei colori, in quella dei buoni sentimenti, sostituendo le immagini sacre con idoli pagani e commerciali. Ma alla fine tornano sempre lì: all’iconografia che fa del Natale il Natale: quella cristiana. Solo che il messaggio che deve passare è quello esclusivamente commerciale e non certo quello dell’Incarnazione, ergo per pubblicizzare un qualunque prodotto si torna alla tradizione cristiana, ma questa deve essere alterata chimicamente dagli sbuffi del consumismo.
Arriva il Natale e il mondo dell’advertising si deve organizzare per renderlo appetibile a tutti. Con le fredde immagini che alludono al Natale come a qualcosa di lontano dal sentimento popolare non deve essere andata bene. Perché il cuore dell’uomo, reconditamente, a Natale cerca un anelito di divino anche mentre compra una cintura.

Et ne eum inducas in tentationem?

Papa Francesco non ha dubbi: "Il 'Padre Nostro' è sbagliato, Dio non induce in tentazione. Casomai, è Satana"

Ospite di Tv2000, il Pontefice spiega: "È l'uomo a cadere, non Dio che mi butta nella tentazione. Quello, casomai, è Satana"


È la più conosciuta e diffusa delle preghiere cristiane, quella che, secondo il Vangelo di Luca (11,1), fu insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli che gli chiedevano come dovessero pregare. Eppure, a duemila anni di distanza, la sua versione è ancora controversa. E ora a dirlo è persino il Papa in persona.

Viaggia che ti passa?

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Ma perché Pietro viaggia?

    Da poco rientrato dal Myanmar e dal Bangladesh, ripenso ad alcune delle risposte date dal papa in aereo, sul volo di ritorno. E, per quanto mi sforzi, non riesco a respingere alcune perplessità.
La prima è sotto forma di domanda: ma perché il papa è andato nel Myanmar e nel Bangladesh?
Il quesito non sembri peregrino. Da quando i successori di Pietro si sono messi a viaggiare, lo scopo principale delle loro trasferte è sempre stato uno solo: confermare i fratelli nella fede, e soprattutto i fratelli più lontani e più soli, quelli che vivono in mondi e contesti nei quali l’appartenere alla Santa Romana Chiesa fa di te il rappresentante di una sparuta minoranza, non di rado perseguitata. Tuttavia alcune affermazioni fatte da Francesco sull’aereo lasciano pensare che Bergoglio questa volta abbia viaggiato per altri motivi.

Quel che conta sono le buone intenzioni?


SOTTOMETTETEVI A DIO !          
           

Sottomettetevi a Dio resistete al diavolo non sapete che amare il mondo è odiare Dio? Amoris laetitia: preferiremmo 100 volte esser noi anatema per la Chiesa di Gesù che prendere atto di quel che ha scritto il papa di suo pugno 
di Francesco Lamendola  

  

Per quasi duemila anni, la Chiesa, pur tra molte difficoltà e cadute, pur nella indegnità personale di molti suoi membri e perfino di alcuni pontefici, non ha mai perso la bussola della vera dottrina; il Magistero non ha mai fallito; il Deposito della fede è sempre stato ben custodito, e nessuno, neppure un Alessandro VI Borgia, forse il più corrotto, il più moralmente esecrabile dei successori di san Pietro, ha mai ardito modificarlo o stravolgerlo.
E la predicazione della Chiesa, l’insegnamento della Chiesa, per quasi duemila anni, sono stati sempre gli stessi: Sottomettetevi a Dio, resistete al diavolo; in altre parole, lo sforzo verso la santificazione e la costante richiesta d’aiuto per ricevere la grazia divina, che si ottiene mediante l’annullamento della propria volontà, delle proprie passioni, del proprio io. Questa è sempre stata la via maestra per giungere a Cristo; e questo è stato, costantemente, il modello al quale si sono ispirati i Santi nel corso della storia. E giova ricordare che nessuno nasce già santo; santi si diventa; e si diventa tali facendo quel che ora si è detto: spogliandosi del proprio io e facendosi tutto a Gesù Cristo, donandosi totalmente a Lui.

Che sia benedetta questa disobbedienza...

Apriamo un dibattito: in risposta a Danilo Quinto


Carissimo dottor Quinto,

accolgo l'invito, pubblicato sul Suo blog, ad aprire un dibattito su Bergoglio. A onor del vero, più che dibattere, io preferirei istruire un processo canonico, ma i tempi sono quel che sono e bisogna pur accontentarsi quantomeno di far sentire il proprio dissenso. 

Anzi devo dire che proprio una decina di giorni or sono, su Chiesa e Postconcilio, avevo lanciato un'analoga proposta, della quale credo dovrebbero farsi promotori soprattutto i laici, senza coinvolgere Prelati ed ecclesiastici. Il motivo di questa scelta di target - mi perdoni l'anglicismo - sta nel fatto che i laici sembrano essere al momento gli unici a non dover temere le ritorsioni di Bergoglio, dovendo al massimo sopportare le sue intemperanti esternazioni che in fondo lasciano il tempo che trovano, quando non rivelano l'indole tutt'altro che misericordiosa del personaggio.

Cosa ci stanno a fare nella Chiesa cattolica?


ANALFABETISMO "BIBLICO" ?          

    
Cari neoteologi e neopreti avete mai letto la Bibbia? Il vescovo di Anversa propone che la Chiesa crei un “rito alternativo” una specie di “sacramento minore” (Dio ci perdoni la bestemmia) per coppie divorziate e omosessuali 
di Francesco Lamendola   

 

Il vescovo di Anversa Johan Bonny, degno allievo di Kasper e Daneels, propone che la Chiesa cattolica crei un “rito alternativo”, una specie di “sacramento minore” (Dio ci perdoni la bestemmia, non sapremmo come altro definirlo), insomma una benedizione in chiesa da riservare, oltre che alle persone divorziate e risposate, anche alle coppie omosessuali.
Il presidente del Pontificio Istituto per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, afferma che è bene che per l’arcipelago delle convivenze non familiari si cerchino soluzioni patrimoniali e nel diritto privato, ma senza nulla togliere all’uguale dignità di ogni essere umano. È lo stesso Paglia che ha fatto raffigurare se stesso, nel blasfemo affresco del duomo di Terni, in mezzo a una folla di trans e gay, che Gesù Cristo porta direttamente in Cielo, così come sono, impenitenti e felici. Ed è lo stesso Paglia che ha fatto una superlativa apologia del defunto Marco Pannella, omosessuale dichiarato e strenuo difensore del riconoscimento delle coppie gay.
Il gesuita americano James Martin, consulente del Vaticano nel campo della comunicazione, scrive ed insegna che certamente ci sono stati diversi santi gay nella storia della Chiesa, e nel suo libro Building a Bridge esorta la Chiesa stessa ad accogliere, riconoscere e legittimare pienamente l’omosessualità; tanto che arriva ad affermare: Potresti essere sorpreso quando, in Cielo, verrai salutato da uomini e donne LGBT.

lunedì 4 dicembre 2017

L' Europa neopagana

RUE DU BAC: L'INTERVENTO DELL'IMMACOLATA NEL 1830 VS L'EMPIO PROGETTO DI UN'UE MASSONICA!!!
Se, da una parte, la Vergine Immacolata con l’apparizione di Rue du Bac – per la sua collocazione cronologica (1830) – aveva previsto e denunciato implicitamente e con largo anticipo l’inganno di una “nuova conformazione genetica” del vecchio Continente in senso liberal-massonico, in modo misterioso aveva però anche preannunciato la sua protezione su di esso e decretato la finale vittoria contro il serpente in questo decisivo terreno di scontro, quello europeo, su cui si era posata la predilezione di Dio fin da tempi antichissimi.

Le cose si decideranno al prossimo Conclave?

Pranzi a San Pietro

Orecchiando la conversazione (a tavola) tra due vescovoni che commentano lo “scisma” di Müller


Domenica. Pranzo alla Taverna Angelica con conoscenti, pochi e fidati. Ecco entrare due noti vescovi della chiesa, italiani entrambi. Guardo l’orologio e capisco che sono in regola: hanno ascoltato l’Angelus papale. Si accomodano al tavolo davanti al mio, pronti a degustare i manicaretti di cui la Taverna è rinomata (non a caso è considerato il miglior ristoranti anti turisti della zona vaticana). Butto l’orecchio e sento che parlano fitto, uno argomenta e l’altro apre le braccia come se dovesse dire il Pater noster. Poi, di colpo, sussurrato ma chiaro, il nome: “Müller”. Capisco che i due stavano commentando il colloquio uscito proprio quella mattina sul Corriere della Sera, con l’ex prefetto del Sant’Uffizio che paventava uno scisma e se la prendeva con il cerchio magico bergogliano.

Chi non si vergogna e chi..!

Ecco come parla un Capo di Stato: Dio benedica chi non teme di invocare Nostro Signore Gesù Cristo



(...e meno male che, per Bergoglio, il Presidente Trump non è Cristiano)

Ditelo a chi non piacciamo


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(Panagìa Glikofilousa di Casa Spirlì)
E Dio volle respirare…          

 .. … Per poter morire.

Sì, Dio volle poter morire da umano, per pagare da sé il debito del peccato originale. Difatti,  quale umano avrebbe mai potuto saldare un debito così grande col Creatore? Ad aver “sbagliato” erano stati Adamo ed Eva, esseri ancora perfetti, poiché “fatti a immagine e somiglianza” di Dio stesso. Umani, e, dunque, imperfetti lo diventarono dopo l’arrogante disubbidienza. Invece di “diventare uguali al Signore”, eterni, onnipotenti e onniscienti, infatti, i nostri progenitori acquistarono la nefandezza della malattia e della morte. Per se stessi e per noi, loro discendenti futuri, per tutti i secoli.


Lo Scisma cerebrale

Dopo il Papa in Asia: ha ancora senso la missione?

Diversi sono gli spunti e le domande che provoca il viaggio del Papa in Myanmar e Bangladesh, e ci sarà forse tempo nei prossimi giorni per ritornarci. C’è però una questione che mi pare prioritaria, che i gesti e le parole di papa Francesco (anche in conferenza stampa) hanno posto in primo piano. Vale a dire, il senso della missione. O meglio, e mi si scusi la brutalità: a essere coerenti con le affermazioni del Papa, ha ancora senso la missione? E la missione, così come vissuta dalla Chiesa in duemila anni, è da rottamare?

La domanda sorge pressante anche in considerazione del fatto che Myanmar e Bangladesh sono due paesi di missione, dove la fede cattolica è arrivata 500 anni fa grazie ai missionari europei e il lavoro di evangelizzazione ha avuto un nuovo impulso all’inizio del ‘900. Sebbene le comunità cattoliche rappresentino una piccola minoranza (1% in Myanmar, ancora meno in Bangladesh), hanno una storia importante di fedeltà a Cristo, vissuta fino nel martirio, grazie anche ai tanti missionari che hanno lavorato in questi paesi. Tra questi va almeno ricordato il padre Clemente Vismara, 65 anni trascorsi nelle foreste birmane e beatificato nel 2011.

Il puro orrore metafisico

Ecco perché le nuove chiese sono così brutte

Archistar & chiese. Dio, condonali: non sanno quello che costruiscono



Pubblichiamo qui un estratto del saggio di Angelo Crespi «Costruito da dio» (Johan&Levi, pagg. 138, euro 11). Il libro sarà presentato oggi a Milano al Megastore Mondadori (piazza Duomo 1, ore 18,30) e mercoledì al Cantiere Galli Design di Roma (via A.Pacinotti 63, ore 18,30). E se volete segnalarci le vostre chiese più brutte, mandate una foto a segnala@ilgiornale.it. Saranno tutte pubblicate online.
Verrebbe da dire: Dio, condonali perché non sanno quello che fanno. Anzi... costruiscono. Perché le nuove chiese firmate dalle archistar più apprezzate (e pagate) al mondo sembrano aver perso il senso del sacro e soprattutto del bello. Stravaganti fino all’eccesso, alcune sono capannoni o cubi, o hanno le toilette vicino all’altare; luoghi in cui si celebra di tutto, tranne il culto. E, intanto, ogni città che si rispetti desidera il proprio «museo del contemporaneo» come un tempo si ambiva al campanile.

La "figlia del re travestita da sguattera".

Il peccato originale necessario


Leggere l'ultimo libro di Gianluigi Nuzzi, Peccato originale, è una sofferenza, ma non una sorpresa. Che il male esista, anche nella Chiesa stessa, ce lo ha fatto capire Gesù nel momento in cui ha scelto, tra i suoi dodici apostoli, un traditore come Giuda, un papa come Pietro (che in un'occasione viene apostrofato persino con la terribile frase, "Vade retro Satana"), e l' "incredulo" Tommaso. Chi recita ogni domenica la professione di fede, e afferma di credere nella "Chiesa santa" (oltre che cattolica ed apostolica), sa bene che la santità non sta in tutti gli uomini che vi aderiscono, ma è ciò che la Chiesa di Cristo può trasmettere tramite il dono divino dei Sacramenti. Senza i quali la santità è impossibile.

domenica 3 dicembre 2017

Una crisi epocale




“Urgenza profetica” delle apparizioni mariane (prima parte)


Nell’affrontare il discorso sulle apparizioni mariane moderne, a mio avviso è di capitale importanza cogliere quella che definisco « URGENZA PROFETICA » (1) delle apparizioni mariane (nello specifico di quelle moderne-contemporanee) per cui, per comprendere il loro pieno significato, come affermava il card. Ivan Dias, bisogna collocarle in un contesto dalle sfumature profetiche e apocalittiche, vale a dire « nel più largo contesto della lotta permanente e feroce esistente tra le forze del bene e del male fin dal principio della storia dell’umanità, nel giardino del Paradiso, e che continuerà fino alla fine dei tempi » (2).

Dov'è la mia grotta di Betlemme?

La Religione dell'Incarnazione: un fatto, un luogo, dei volti.


Il grande Cardinale Newman ha scritto che se gli avessero domandato di scegliere una dottrina come base della nostra fede cattolica, avrebbe senz'altro scelto la dottrina dell'Incarnazione:
  “Io direi, per quanto mi riguarda, che l'Incarnazione è al cuore del Cristianesimo; è di là che procedono i tre aspetti essenziali del suo insegnamento: il sacramentale, il gerarchico e l'ascetico.

  Il Figlio di Dio ha unito la sua natura divina alla nostra natura umana affinché, come dice la preghiera dell'offertorio della messa, “possiamo divenire partecipi della sua divinità”.

  In questo “divenire partecipi della sua divinità” c'è tutta la vita cristiana. Siamo stati chiamati alla vita, siamo stati afferrati dalla Grazia Santificante dal giorno del nostro Battesimo, ci impegniamo in una vita ascetica per seguire la volontà di Dio, proprio per “divenire partecipi della sua divinità”: è la vita soprannaturale; è questo il dono di Dio per noi, è questo il nostro destino.

La guerra statunitense al cattolicesimo

            La guerra delle croci     


L’evangelicalismo si è affermato in pochi anni come la religione con il tasso di crescita più alto del mondo e non perché sia in corso un semplice risveglio spirituale nel protestantesimo, ma per un disegno di geopolitica religiosa ideato negli Stati Uniti.


Era il 1969, l’ambizioso piano statunitense per la rinascita economica dell’America Latina, l’Alleanza per il Progresso, era stato ufficialmente considerato un fallimento dal neoeletto presidente Richard Nixon e Nelson Rockefeller, incaricato di ruoli importanti nella politica americana sin dai tempi dell’amministrazione Roosevelt, fu inviato nel subcontinente per studiare le cause dell’insuccesso e redarre un rapporto che potesse aiutare gli Stati Uniti a non perdere il controllo del proprio giardino di casa. L’analisi di Rockefeller, molto lucida ed oggettiva, giunse ad una conclusione: le storiche intromissioni di lunga data del paese nel subcontinente impedivano il sorgere di sentimenti filoamericani nella popolazione, fiduciosa del fatto che il cattolicesimo e il comunismo avrebbero infine prevalso sull’imperialismo statunitense.

Metafora dell’Occidente senza più religione

E’ Natale: la Chiesa batte in ritirata
Niente messa la sera di Natale: troppi delinquenti in giro.
È una storia triste, quella che arriva in cronaca da Bari. Per una volta lo spirito del Natale ed i suoi segni non vengono scacciati perché scomodi alle politiche della tolleranza intollerante, come i presepi dalle scuole.
imageNo. Stavolta è la Chiesa a battere in ritirata. Non c’è traccia dell’invito di Papa Francesco, ripetuto e costante, ad essere Chiesa in uscita, a prendere la misericordia dai piedi degli altari per portarla fuori, tra la gente, specie tra umili e diseredati. Al quartiere Libertà si scappa. Il viceparroco di Santa Cecilia taglia corto: «Dopo una certa ora c’è il coprifuoco». Più esplicito il suo collega parroco di San Carlo Borromeo: «La sera qui è diventato terribile. Abbiamo tutti paura. C’è poca luce, non cammina più nessuno. Qualche volta ho visto immigrati armati di bastoni. Ho denunciato più volte il fenomeno delle “case alveare” e la prostituzione tra le donne della comunità africana, ma non accade nulla».

Nel dubbio, non vale la parola di Gesù?


UNA NEOCHIESA DROGATA?


11° comandamento della neochiesa: "Spacciare"? Profugo e spaccia, per il neoprete è solo un errore, don Massimo Biancalani li giustifica in tutto anche nello spaccio un copione che si ripete ogni giorno in tante città d’Italia
di Francesco Lamendola  

 
  
Vedere sempre più spesso, in televisione, una faccia come quella di don Massimo Biancalani, il parroco di Pistoia che ospita 35 richiedenti asilo nella sua parrocchia e che li giustifica in tutto, anche se uno di loro viene pizzicato a spacciare droga ai giardini (un copione che si ripete ogni santo giorno in cento e cento città e paesi d’Italia), anzi, sentirlo prendersela con l’amministrazione comunale di centro-destra e con le forze dell’ordine, che, a suo dire, si accaniscono inutilmente contro quei poveri ragazzi, bisognosi solo di comprensione e accoglienza, è una cosa che non suscita solo imbarazzo, sconcerto, fastidio; è ormai una cosa che indigna. Indigna vedere questi neopreti i quali, con incredibile arroganza, si sono impossessati del Vangelo e pretendono di farne una cosa tutta loro, che le persone comuni e i comuni cattolici non capiscono, perché non sanno innalzarsi alle sublimi altezze del loro spirito caritativo e francescano. Indigna vedere con quanta supponenza ribattono alle domande, come se loro soltanto avessero le chiavi del Cielo e della giustizia divina, e se milioni di italiani, specie quelli che vivono nei quartieri degradati, oppressi dalla delinquenza dei falsi profughi, fossero solo delle zanzare moleste, delle cui obiezioni non vale nemmeno la pena di discutere. Indigna vederli alzare la voce, dalla loro poltrona in studio, contro la gente esasperata, angosciata, che, dalle strade di tutta Italia, grida il suo disagio, esprime la sua frustrazione, e alzare il ditino per fare la lezione a tutti quanti, stile Boldrini e Cecchi Paone, per insegnare che cos’è il vero Vangelo: ciechi e sordi a tutto ciò che non collima con il loro paraocchi ideologico. Indigna il loro buonismo, totalmente diseducativo e totalmente non cristiano: perché, sia chiaro, Gesù non era buonista, e il buonismo non è roba che stia nel Vangelo.

Il significato delle intenzioni


UN MANIFESTINO “PIRATA” IN CHIESA A ROMA INVITA A PREGARE. CHE LA MADONNA VENGA PRIMA DI LUTERO. E NON SOLO…





In alcune chiese di Roma ieri ed oggi sono apparsi dei manifestini che invitano a pregare. Di fianco a una foto sorridente del Pontefice inscritta in un rosario, sono indicate sette intenzioni di preghiera:

Ognuno ha i suoi riti..

“Lo sterminio dei Romanov fu omicidio rituale”- Protesta la comunità ebraica…

sabato 2 dicembre 2017

L’oblio e il “superamento”del messaggio di Fatima

 "Comprendere Medjugorje" di D. A. Foley. Metodi e contenuto. La relazione di Andrea Sandri alla FTL



Il 13 novembre 2017 a Lugano presso la Facoltà Teologica e, il giorno successivo, a Seregno, presso la Sala Civica “Monsignor Gandini”, a cura del Circolo Culturale Card. J.H. Newman, è stato presentato il libro di Donal Anthony Foley, Comprendere Medjugorje. Visioni celesti o inganno religioso? (Cantagalli, Siena 2017). In entrambe le occasioni il pubblico ha potuto ascoltare le relazioni del Professor Dott. Manfred Hauke e del Dottor Andrea Sandri cui si deve la traduzione italiana del volume. A Lugano è intervenuto anche il Dottor don Giorgio Ghio.
Dopo la relazione del Professor Hauke (vedi qui) pubblichiamo, qui di seguito, la relazione di Andrea Sandri, Dottore di ricerca presso l'Università Cattolica di Milano e Presidente del Circolo culturale Cardinal John Henry Newman di Seregno.

Ah che bestiacce questi tradisssionalisti!

BESTIARIO CLERICALE. 8 X 1000 ADDIO – GIÙ LE MANI DALL’EUCARESTIA – DIVORZIO CATTOLICO, PICCOLE BUGIE SU SINODI E VESCOVI – ENZO BIANCHI È PREOCCUPATO…



Questo è un Bestiario clericale particolare. Perché invece di offrirvi delle primizie – si fa per dire – colte qua e là, pubblichiamo tre lettere di persone che seguono questo blog, e che vogliono far sapere la loro su tre argomenti importanti: l’8 per mille, il recente discorso del Pontefice regnante alla Rota Romana, quello in cui ribadiva che tocca al vescovo diocesano amministrare se ne esistono condizioni evidenti quello che molti chiamano “divorzio cattolico”, e l’abitudine di ricorrere ad aiuti esterni per la distribuzione dell’eucarestia, anche quando non ce ne sarebbe la necessità. E poi magari un bon bon finale lo aggiunge chi scrive…
La prima lettera è la copia di quella inviata all’Istituto Centrale Sostentamento del Clero da un lettore di Stilum Curiae.

El Perón de noantri

"Il Papa dittatore", ecco il libro choc su Bergoglio

"Il Papa dittatore" è il titolo di un libro che sta facendo discutere vaticanisti e uomini di fede. Una critica senza pari ai "metodi" di Bergoglio

"Il Papa dittatore" è il titolo di un libro che sta facendo discutere gli ambienti vaticani.


L'autore è Marcantonio Colonna, laureato ad Oxford e ricercatore storico. Il riferimento al vicerè di Sicilia - tuttavia - suggerisce la possibilità che il nome utilizzato sia uno solo uno pseudonimo. "Non è escluso che si tratta di un non italiano, forse un anglosassone. Questo lo ipotizziamo dal fatto che di preferenza i suoi riferimenti sono a fonti in inglese", ha scritto Marco Tosatti sul suo blog. Fatto sta che a Bergoglio vengono contestati - ancora una volta - i metodi utilizzati.

"Normale" quel che normale non è

VIAGGI "APOSTOLICI" PERCHE'? 


Viaggi "Apostolici" o per i "Diritti umani"? Qual è la ratio dei viaggi del papa ed è normale che vada in Myanmar ed elogi Buddha e mai Gesù? sotto la dicitura "Diritti umani" oggi se ne contrabbandano molti di anti-cristiani
di Francesco Lamendola  


  

Ormai ci siamo abituati, o ci stiamo abituando; e proprio questo è il male: che non ci facciamo più caso e consideriamo, più o meno, come "normale" quel che normale non è, assolutamente. Non è affatto normale che il papa vada in Myanmar ed elogi Buddha, ma non faccia neppure il nome di Gesù Cristo. Tuttavia, penserà qualcuno, ha nominato san Francesco d'Assisi: non è la stessa cosa? Certo che non lo è: la religione cattolica fa perno su Gesù Cristo, è la fede in Gesù Cristo, e solamente in Gesù Cristo; non nei Santi, pur tributando, e a ragione, un culto e una devozione per ciascuno di essi, e anche per loro tutti insieme (la comunione dei Santi). Oltre a questo, dalle parole del papa sembrava che Buddha e san Francesco fossero un po' equivalenti, due guide spirituali di valore equiparabile: il che, per un cattolico, è quanto meno fuorviante. Ma, obietterà ancora qualche irriducibile ottimista, il papa non si rivolgeva tanto ai cattolici, bensì agli "altri", visto che era in visita a ad un Paese non cristiano, e dove i cattolici sono veramente pochi. Già, il punto è proprio questo: cosa era andato a fare, il papa, nel Myanmar? Cosa va a fare, un sommo pontefice romano, nei Paesi del mondo, specie quelli di tradizione non cattolica? Va a fare del turismo culturale, della promozione filantropica, va a tenere discorsi sull'ambiente, la giustizia sociale, la pace nel mondo, come potrebbe fare un qualsiasi membro del  Club di Roma, o del Club di Budapest, o magari del Gruppo Bilderberg?

Una fede nuda, pura e semplice


Senza rete


«Tu sei qui; va tutto bene. Tutto è nelle tue mani; al momento giusto interverrai. Nell’economia della grazia, un solo atto di obbedienza perfetta è più efficace di mille battaglie». Stampatevi nella mente queste parole e ripetetele spesso davanti al tabernacolo, ogni volta che potete. Da una parte, esse vi impediranno di sprofondare nello sconforto a causa dell’attuale situazione della società e della Chiesa; dall’altra, potranno preservarvi dalla trappola della volontà propria, che può finire col dettar legge anche nelle cose di Dio, con il risultato – in realtà – di distaccare da Lui i Suoi stessi zelatori. I nostri modelli di eroica obbedienza siano Padre Pio e don Dolindo Ruotolo. Al contrario la disobbedienza, sia pure in nome di Dio, finisce sempre, alla lunga, col separare l’anima dal suo Sposo e col provocare sciagurate divisioni, a meno che non si tratti di resistere, com’è doveroso, a ordini palesemente contrari alla Legge divina.

venerdì 1 dicembre 2017

Dubbi che sono dei veri e proprio errori























Presentazione



In questi giorni, il Professore Enrico Maria Radaelli, già ben noto ai nostri lettori quale valente teologo e per la pregnanza dei suoi scritti, ha pubblicato un nuovo saggio:
Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo.
Il libro è edito a cura della testata Aurea Domus, come Pro manuscripto, ed è disponibile sia attraverso il sito corrispondente (e-mail), sia tramite l'Autore (info@enricomariaradaelli.it), sia in molte librerie, tra cui: Áncora, MilanoMonzaTrentoRomaHoepli, MilanoColetti, RomaLeoniana, Roma.

L’Autore accosta due realtà diverse eppure connesse: la fede proposta e insegnata da un importante Pastore della Chiesa, allora il Professor Joseph Ratzinger, nel suo Introduzione al Cristianesimo (1968); e la fede vissuta da una larga parte del mondo di oggi.

Nonostante la datazione, Introduzione al Cristianesimo è ancora venduto in tutto il mondo, al punto da aver raggiunto la cifra di milioni di copie, e da tempo è presente in tutti i seminari, conventi, istituti religiosi e librerie cattoliche del mondo, specie dopo che il suo contenuto è stato confermato dall’Autore, nell’anno 2000, allorché, ormai da tempo Cardinale e Prefetto della sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, lo corredò con un saggio di quasi venti pagine intitolato “Introduzione al cristianesimo”, ieri, oggi, domani.

Non v’è dubbio, quindi, che il contenuto del libro costituisce l’insegnamento formale del Cardinale Ratzinger, come specifica lui stesso nella detta “Introduzione” del 2000: «l’orientamento di fondo» resta «a mio avviso corretto» (p. 24).

E’ sulla base di tale valenza che il Professor Radaelli si è fatto carico di prendere in esame questo testo, composto dalle lezioni che il Professor Ratzinger aveva tenuto intorno al 1968 all’Università teologica di Tubinga, ed in cui si avanzavano in primo luogo dei terribili dubbi, che in ultima analisi non esprimono altro che l’incertezza assoluta e inestirpabile che Dio non esista.
Tali dubbi costituiscono di fatto la base della teologia del Professor Ratzinger, e il Professor Radaelli spiega come essi siano stati fatti proprî da esponenti altissimi della Chiesa, tra cui il Cardinale Carlo Maria Martini e il divenuto Papa: Cardinale Jorge Mario Bergoglio.
Dubbi, che sono dei veri e proprio errori, come quello sulla dottrina della Redenzione, in relazione alla quale il teologo di Tubinga sosteneva che la nota catena proposta nel Medio Evo: “tentazione, peccato, sdegno divino, cacciata dall’Eden, perdono, Olocausto di Cristo, grazia, Redenzione, gloria”, fosse solo un « inaccettabile meccanismo » (p. 221) inventato nell’Undicesimo secolo  da sant’Anselmo d’Aosta.