ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 4 gennaio 2018

I suoi figli poveri che ella susciterà per fargli guerra

La Madonna costituisce il cuore della vita di ogni cristiano

Risultati immagini per vergine addolorata di castelpetroso

P. Ludovico Acernese afferma che sotto la croce Maria, Madre di Dio, diventa anche Madre dell’umanità. Il cappuccino irpino però aggiunge subito che questa mistica maternità include anche le prerogative che il martirio incruento, vissuto in totale unione di intenti e di soprannaturale amore col Figlio Divino, fanno meritare a Maria. Grazie alla sua partecipazione attiva al disegno redentivo di Dio per l’umanità, a partire dall’evento del Golgota, Maria diviene, infatti, anche Corredentrice del genere umano e Mediatrice di tutte le grazie.  La teologia della corredenzione di Maria. Teologicamente la corredenzione di Maria viene giustificata da P. Ludovico, in primo luogo, col dogma della comunione dei santi e quindi con la dottrina del merito definita dal Concilio di Trento. In secondo luogo, viene enunciata a partire da due argomenti sviluppati nei precedenti capitoli, ossia la teologia dell’Immacolata Concezione di Maria e la sua Maternità divina. Secondo la fede cattolica esiste una comunione efficace fra i santi in cielo e il popolo di Dio peregrinante sulla terra, per cui i primi hanno il compito di intercedere, grazie ai meriti acquistati in vita, per i secondi, ottenendo loro le grazie necessarie per la salvezza o per alcuni bisogni particolari.


«Sguardi commiserevoli ed epiteti derisori»

IL DIO IN CUI CREDERE


Il dio in cui, bontà nostra, possiamo ancora credere. Le funeste conseguenze della “svolta antropologica” varata da Karl Rahner e del dio del ’68 sulla neochiesa di oggi e la foglia di fico dei “poveri” e dei falsi profughi 
di Francesco Lamendola  


Una delle funeste conseguenze della “svolta antropologica” in teologia, varata da Karl Rahner e dai suoi amici e sodali del Vaticano II, è stata la deformazione psicologica per cui molti cattolici, a partire da quegli anni, i primi anni ’60 del Novecento, hanno cominciato a pensare che non loro devono aprirsi al mistero di Dio, cercarlo umilmente, adorarlo e servirlo fedelmente, ma è Lui che deve adeguarsi alle loro aspettative, alle loro categorie, alle loro umane possibilità e prospettive: in un certo senso, sono gli uomini che decidono in quale dio sono disposti a credere, e che si sentono legittimati a rifiutare quel dio le cui pretese apparissero loro “eccessive”. In fondo, è una variante della mentalità consumista, estesa all’ambito del sacro e del divino: come si va al supermercato e si sceglie il prodotto che più soddisfa, il più economico, il più appetitoso, il più conveniente, così si va in chiesa per cercare quel dio (minuscolo) che risulta più confacente ai propri desideri e ai propri bisogni, o meglio, alle proprie “esigenze”: perché i bisogni sono qualcosa di reale, mentre le esigenze sono delle necessità artificiali, e quindi immaginarie, spacciate però come irrinunciabili. E come, al supermercato, o al centro commerciale, si sceglie sullo scaffale, in mezzo a tanti altri, il prodotto che appare più utile o più desiderabile, così si va in chiesa con la pretesa d’incontrarvi un dio di proprio gusto, che chiede poco, ma offre abbastanza da soddisfare una “spiritualità” banale e superficiale, in ultima analisi infantile e capricciosa, figlia del consumismo e non di un autentico bisogno dell’anima.

"Se ne pentiranno amaramente!"

I miliziani modernisti marciano verso lo scisma!

I "teologi" contaminati dall'eresia modernista affermano erroneamente che i divorziati risposati possono ricevere i sacramenti anche se non sono pentiti dei rapporti sessuali avuti col partner sposato solo civilmente e non hanno intenzione di non commetterli più in avvenire. Per il Magistero perenne della Chiesa, se una persona riceve un sacramento senza essere sinceramente pentita dei peccati mortali commessi, commette un orribile sacrilegio (persino per ricevere il Battesimo da adulti è necessario il pentimento delle colpe mortali).

Fatti più in qua che ti morsico..

ANNO ORRIBILE                                                                                                                                                                   Vaticano, Papa Francesco in 12 frasi: immigrati, islam e Ius Soli, viene giù la Chiesa


In Vaticano un sconcerto lungo 12 mesi. Non basta un calendario a contenere le affermazioni di Papa Francesco giudicate ora sorprendenti, ora fuori luogo, ora addirittura eretiche da certa parte del mondo cattolico (vertici della Chiesa in testa) e non solo. Ci prova il Tempo, raccogliendo in 12 perle, una per mese, il meglio - o il peggio, a seconda dei punti di vista - del Bergoglio pensiero.

L’egemonia della teologia progressista

L'eresia al potere

di Antonio Livi
Ritengo che sia indispensabile, nell’attuale congiuntura teologico-pastorale, tener conto di quanto ha esaurientemente dimostrato Enrico Maria Radaelli nel suo ultimo lavoro ("Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo", Edizioni Pro-manuscripto Aurea Domus, Milano 2017), ossia che l’egemonia (prima di fatto e poi di diritto) della teologia progressista nelle strutture di magistero e di governo della Chiesa cattolica si deve anche e forse soprattutto agli insegnamenti di Joseph Ratzinger professore, che mai sono stati negati e nemmeno superati da Joseph Ratzinger vescovo, cardinale e papa. Questa tesi, che così enunciata potrebbe apparire a molti inaccettabile (mi riferisco a tutti coloro che finora avevano visto in Ratzinger come cardinale Prefetto della congregazione per la dottrina della fede e poi come papa Benedetto XVI un provvidenziale baluardo contro quella che lui stesso definiva "dittatura del relativismo"), ha una sua adeguata giustificazione scientifica nel libro di Radaelli, il quale analizza pagina per pagina il testo fondamentale di Ratzinger, quella "Einführung  in das Christentum: Vorlesungen über das apostolische Glaubensbekenntnis", che fu pubblicata nel 1968 come rielaborazione delle lezioni di Teologia tenute nel semestre precedente dall’allora giovane professore nell’Università di Tubinga ed ha avuto nel testo originale ben ventidue edizioni, l’ultima nel 2017.
Enrico Maria Radaelli è noto come il miglior discepolo e interprete di quel Romano Amerio che nel 1985 aveva pubblicato "Iota Unum. Studio delle variazioni della Chiesa Cattolica nel secolo XX", che io considero la prima, coraggiosa e seria e documentata denuncia della presenza del modernismo teologico nella forma (retorica) e nella sostanza (ideologica) della "Gaudium et spes" e di altri fondamentali testi conciliari. Imitando lo scrupolo esegetico e l’onestà intellettuale del suo maestro, Radaelli studia attentamente il testo ratzingeriano, citandone i passaggi fondamentali da un’edizione italiana recente (cfr "Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul Simbolo apostolico", Queriniana, Brescia 2000) e facendo subito notare – ed è uno dei dati a sostegno della tesi di Radaelli – che Joseph Ratzinger, anche quando è divenuto prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, non ha mai sentito il bisogno di rivederne o modificarne il contenuto. In effetti, nel 2000 scriveva che il suo libro avrebbe ben potuto intitolarsi "Introduzione al cristianesimo, ieri, oggi e domani", aggiungendo:
"L’orientamento di fondo era, a mio avviso, corretto. Da qui il mio coraggio oggi di porre ancora una volta il libro nelle mani dei lettori" ("Saggio introduttivo alla nuova edizione 2000", in "Introduzione al cristianesimo", ed. cit., p. 24).

Maestri di disonestà, doppiezza e deliberata perfidia

EBREI E IDENTITA' CRISTIANA

Ebrei e cristiani: dalla stessa radice o no? Il cristianesimo è realmente una nuova religione oppure è solo una “costola” del giudaismo? è uno dei nodi sui quali si gioca la partita da parte della neochiesa gnostica e massonica
di Francesco Lamendola  

 

Il cristianesimo è realmente una nuova religione, oppure è solo una “costola” del giudaismo? La domanda, fino a pochi anni fa, sarebbe parsa a dir poco bizzarra, per non dire assurda, almeno ad un cattolico; oggi tale assurdità sembra essere sparita, e sono in parecchi, ormai, specie fra i nuovi teologi, ma anche nel clero progressista e neomodernista, a formularla apertamente, quando non rispondono addirittura, con molta sicurezza, in senso pienamente affermativo. Vale pertanto la pena di soffermarsi a considerare la questione con tutta la serietà che merita, visto che ne va della stessa identità del cattolicesimo.

La pace “agli uomini di buona volontà”?

Vladimir Putin: "Se guardi intorno a ciò che dice (il Papa), è chiaro che non è un uomo di Dio. Almeno non il Dio cristiano, non il Dio della Bibbia. "

http://alfredodecclesia.blogspot.de/2018/01/vladimir-putin-se-guardi-intorno-cio.html
Anno 2018: pace e bene!
Ma il mondo è cambiato: ergo… guerra e male!… Bergoglio dixit



Ogni anno, ormai da decenni, il primo giorno dell’anno nuovo è occasione per invocare formalmente la pace nel mondo… il che, a prima vista, è cosa ben fatta.
Ma ogni anno, dalla sede in cui vengono confezionati i messaggi per la pace nel mondo, e cioè il Vaticano, arrivano le stesse superficialità, le stesse banalità, le stesse parole d’ordine che muovono migliaia di uomini a manifestare per la pace, mentre amici e parenti sono intenti a portare la guerra nel mondo… in nome della pace!

Schizofrenia pura? Peggio: perdita dell’intelletto!

Con l’arrivo di Bergoglio in Vaticano, alle motivazioni precedenti se n’è aggiunta una nuova: “pace ai migranti”, cioè a coloro che da casa loro vengono a casa nostra convinti che ne abbiano il diritto e che noi si abbia il dovere di lasciarli fare!
Mah!

Quest’anno 2018, Jorge Mario Bergoglio ha aperto il suo “messaggio per la cinquantunesima giornata mondiale per la pace” con la consueta battuta strumentale: “La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale

Che incorregibili e polemici tradizionalisti..

Verso l’incontro di Lund. Le parole pronunciate da Benedetto XVI durante il viaggio a Erfurt nel 2011: «La fede, vissuta a partire dell’intimo di se stessi, in un mondo secolarizzato, è la forza ecumenica più forte che ci ricongiunge»


«Il pensiero di Lutero, l’intera sua spiritualità era del tutto cristocentrica: “Ciò che promuove la causa di Cristo” era per Lutero il criterio ermeneutico decisivo nell’interpretazione della Sacra Scrittura». Così aveva detto Papa Ratzinger venerdì 23 settembre 2011, incontrando i rappresentanti del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania nell’ex convento degli agostiniani di Erfurt. Nel luogo in cui Lutero studiò teologia e celebrò la sua prima messa.

Cominciano con le flatulenze dei faggioli

LA STRATEGIA DEL PONTEFICE CONTRO I CINQUE VESCOVI CORAGGIOSI, SECONDO ANONIMI DELLA CROCE: SCREDITARLI. POI, UNA COINCIDENZA SINGOLARE.


Anonimi della Croce è un blog seguitissimo, e non ha certo bisogno che Stilum Curiae lo rilanci. Ma oggi lo facciamo, per sottolineare una singolare coincidenza. Ecco che cosa scrive Anonimi della Croce, in riferimento ai cinque vescovi coraggiosi che hanno fatto pubblica professione di fedeltà all’insegnamento di sempre della Chiesa in materia di matrimonio ed eucarestia:

mercoledì 3 gennaio 2018

La neochiesa si rivela per quel che è in realtà

NEOCHIESA E POPOLO DI DIO


Chiesa: popolo di Dio o Corpo mistico di Cristo? L'Antica Alleanza e la neochiesa falsa, apostatica, massonica e giudaizzante. Il destino dei teologi della “svolta antropologica” e di tutti i cattolici di tendenza progressista
di Francesco Lamendola  


In un certo senso, si potrebbe così sintetizzare il destino dei teologi della “svolta antropologica” e di tutti i biblisti, i vescovi, i sacerdoti e i cattolici di tendenza progressista e, più o meno larvatamente, modernista: Credono di andare avanti e sono fieri del progresso che ritengono d’incarnare, e non si accorgono di stare ritornando indietro. Oppure se ne accorgono? Speriamo di no: perché, se così fosse, si tratterebbe di un tradimento deliberato nei confronti della lo stessa fede – e, naturalmente, una subdola perfidia nei confronti della fede dei loro fratelli.
In che senso diciamo che il loro andare avanti è, in realtà, un tornare indietro? Semplice: nel senso che, sbandierando di essere “all’avanguardia”, perfino più audaci dei protestanti nel portare alle estreme conseguenze certe intuizioni – non sempre giuste – dei padri conciliari del Vaticano II, quel che stanno facendo, in effetti, e al di là delle loro intenzioni, è retrocedere dalla Nuova Alleanza all’Antica: quella del popolo d’Israele con Yahvè; svalutando, di conseguenza, l’elemento fondante della fede cattolica: l’Incarnazione del Verbo, la sua Passione, Morte e Risurrezione, e quindi la nascita di una Nuova Alleanza, di un Nuovo Patto, che assorbe in sé e che supera, immensamente, infinitamente, quello preesistente. In fondo, è lo stesso percorso regressivo intrapreso da Lutero, da Zwingli e da Calvino: credevano d’innovare, e stavano retrocedendo: dagli orizzonti luminosi ed esaltanti della libertà al tetro sfondo della predestinazione.

Unicuique suum

Santi Patroni e Patronati: storia, devozione e trova il tuo Santo



Cari Amici, seguendo una antica Tradizione Cattolica, all’inizio di ogni anno si usava mettere un cesto con dentro il nome di un Santo o Beato, il fedele lo estraeva a sorte e il Nome estratto diventava così provvidenzialmente il suo Patrono dell’anno. Il Fedele doveva studiarne la storia, conoscerne le virtù eroiche e farlo diventare una guida maestra per la propria vita quotidiana. Ancora oggi molti usano questo caro gesto, specialmente le comunità delle Suore Francescane dell’Immacolata. Noi qui vi proponiamo un breve percorso storico per conoscere Patroni e Patronati, non tutti, ma neppure pochi. Poi consigliamo a tutti voi di riprendere questa antica tradizione e mettersi sotto il Patronato di un Santo. In questo link avrete ottimi suggerimenti.

Benché l’intercessione di qualunque Santo sia sempre lodevole ad impetrare qualunque grazia, il Buon Dio volle glorificare in modo del tutto particolare i Suoi Santi a riguardo delle diverse virtù che praticarono, e nei diversi mali o martirio che ebbero a soffrire per amor Suo.
Ciò è conforme a quanto insegna san Paolo (1Cor.12,1-31) dove nell’elencare i tanti carismi in ordine alla grazia, si specifica come molti Santi hanno agito in modo del tutto speciale nelle “diverse operazioni” con l’unico scopo di glorificare Dio e perché, attraverso l’opera, fosse resa manifesta nel tempo e in ogni generazione, la Provvidenza Divina attraverso questi suoi Santi. E lo insegna sant’Agostino: «Intanto il padrone del torchio non smette di lavorare attraverso i suoi operai, ossia attraverso i suoi angeli santi.» (Discorso 19)

Le cose divine, che non capiscono i sapienti

II CATTOLICESIMO NON E’ “GLAMOUR”. E’ PER EROI GUERRIERI.


Un lettore mi scrive:

La seguo da qualche hanno e La ringrazio del suo prezioso lavoro. Rimango un po’ deluso da quel suo definirsi ” Cattolico Tradizionalista”. Tradizionalista va bene, ma cattolico mi sta come un dito nell’occhio. Non pretendo spiegazioni nè motivazioni da una persona della sua levatura intellettuale, avrà i suoi motivi.
Solamente volevo farLe sapere che leggendoLa tutti i giorni e godendo della sua informazione con la sua prosa veramente non mi capacito di questa professione. Le confesso che sarei felice un domani sapere una sua presa di distanza da quello che io reputo una vera sciagura per il mondo intero.
Le auguro un Buon 2018 fatto di notizie più confortanti…
Cordiali saluti Guglielmo M. 

Alla mia età, non ho più tanta pazienza verso i pregiudizi convenzionali che la gente ha adottato totalitariamente, e ognuno  mi ripete come fossero idee sue e testimonianza della sua  libertà critica.  Il suo anti-cattolicesimo, caro lettore, è uno di questi pregiudizi convenzionali; ho avuto già modo di ascoltarlo,  come immagina, molte volte. La revulsione verso la stessa parola “cattolico” ha ormai presso le masse il carattere di riflesso condizionato, scatta da sé,  comporta non solo derisione e disprezzo ma,- più grave – volontà di esclusione dallo spazio pubblico:  un “cattolico” non  ha diritto a dire la sua perché  è dogmatico, intollerante, crede che esista la verità,  è  moralista….
E questo, nel momento storico in cui è proprio il relativismo che   viene imposto come una verità dogmatica;  e sono proprio i miscredenti di massa a mostrare tutti i sintomi che loro attribuiscono erroneamente  al “cattolico” o al fanatico religioso:  conforto  sentimentale da certezze ricevute, conformismo,   rifiuto del dubbio, sicurezza farisaica di essere nel giusto, presunzione moralistica, intolleranza verso le  posizioni altrui, atti di fede ripetuti verso   “Il progresso”,  l’”evoluzione darwiniana”, “la scienza”     ed altre credenze non-verificate della ideologia  progressista. 

Decentes et indecentes romani pontifices



SCOMUNICA A LUTERO ACCADEVA OGGI 3 GENNAIO 1521 “Decet Romanum Pontificem”. IL TESTO DELLA BOLLA CON CUI PAPA LEONE X SCOMUNICO’ L’ERETICO LUTERO !!!



“Decet Romanum Ponteficem”
di Sua Santità Leone X
Per il potere conferitogli da Dio, compete per nomina e divina disposizione al Romano Pontefice gestire le pene spirituali e temporali come ogni caso solidalmente merita. Lo scopo di ciò è la repressione dei malvagi disegni di uomini fuorviati, che sono stati così affascinati dal loro degradato impulso verso fini malvagi da dimenticare il timore del Signore, da mettere da parte con disprezzo i canonici decreti e gli apostolici comandamenti, e di osare formulare nuovi e falsi dogmi e di introdurre il male dello scisma nella Santa Chiesa di Dio – o di supportare, aiutare e aderire a tali scismatici, che fanno un commercio del loro stracciare la tunica del nostro Redentore e l’unità della corretta fede. Quindi si addice al Pontefice, per timore che la nave di Pietro sembri navigare senza pilota o rematoreprendere severe misure contro tali uomini e i loro seguaci, e attraverso il moltiplicare misure punitive e attraverso altri opportuni rimedi fare in modo che questi stessi uomini prepotenti, dedicati come sono a fini malvagi, insieme ai loro aderenti, non debbano ingannare la moltitudine dei semplici con le loro menzogne ed i loro meccanismi ingannevoli, né trascinarli insieme a condividere il loro errore e la loro propria rovina, contaminandoli con ciò che equivale ad una contagiosa malattiaSi addice anche al Pontefice, dopo aver condannato gli scismatici, per evitare la loro ancora maggiore perdizione e confusione – pubblicamente,mostrare e dichiarare apertamente a tutti i fedeli cristiani come temibili sono le censure e le punizioni a cui la colpa può portare, acciocché attraverso una tale dichiarazione pubblica loro si possano rivolgere, in contrizione e rimorso, alla loro vera essenza, facendo un’ abiura incondizionata delle conversazioni proibite, ristabilendo comunione e obbedienza a quanto detto nella precedente missiva, in questo modo essi possono sfuggire ai castighi divini, ed a qualsiasi grado di partecipazione alle rispettive loro condanne.

Cercate di non somigliargli troppo..

https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/01/03/2018-lettera-aperta-alla-santa-sede-e-ai-nostri-pastori-della-vera-chiesa/


Spifferi parte LVI: la quiete prima della tempesta. Cosa sta preparandoBergoglio per i tre Vescovi della Correzione Ufficiale” di Fra Cristoforo


C’era da immaginarselo. Tutto questo silenzio da parte dei media vaticani (e quelli a loro strettamente correlati) sul tema della Correzione Ufficiale, non prometteva niente di buono. Infatti Bergoglio prepara il suo contrattacco.
La mia fonte in Vaticano mi ha confidato che ieri sera Bergoglio si è trattenuto a Santa Marta con diversi “addetti stampa” vaticani e “consiglieri” vari per una riunione sul come affrontare questo nuovo “imprevisto” della Correzione dei Vescovi di Astana. La fonte mi ha detto che Omissis era furibondo.

Il padrone di nulla


SONO SENZA SANTITA' E UMILTA'


Manca la santità perché manca l’umiltà. Si sta trasformando il cattolicesimo in una forma di naturalismo. Chi nega gli effetti del Peccato originale, nega che ci fosse una valida ragione per cui Gesù doveva venire sulla terra di Francesco Lamendola  

 

Abbiamo detto che lussuria, orgoglio e avarizia sono i tre vizi capitali che affliggono la vita cristiana al nostro tempo, e che caratterizzano drammaticamente la crisi che la Chiesa cattolica sta vivendo: crisi di fede, di vocazioni, di opere, di preghiera, di penitenza, di conversione, di apostolato, di santità. La santificazione delle anime non è più all’ordine del giorno: la Chiesa ha smesso di parlarne; si parla, in compenso, della giusta realizzazione delle umane aspirazioni, di assecondare i bisogni della natura di ciascuno.Si sta trasformando il cattolicesimo in una forma di naturalismo: non è più la legge di Dio quello che deve informare di sé la nostra vita, guidare i nostri passi, ispirarci e consigliarci nei momenti difficili, ma la natura, così com’è, buona in se stessa: negando, quanto meno implicitamente, gli effetti disastrosi del Peccato originale, cioè negando un punto fondamentale della dottrina cattolica. Per il cattolico, la natura non è affatto “buona” in se stessa: lo era, ma prima del Peccato, quando uscì dalle mani del Creatore; dopo la ribellione di Adamo ed Eva, essa ha subito le conseguenze di quel peccato, è stata ferita, è rimasta sfigurata, ed è stato per medicare quella ferita e quello stravolgimento che il Verbo si è Incarnato nel suo ineffabile mistero di amore, ha sofferto la Passione e la Morte, è Risorto ed è ritornato al Padre celeste. Chi nega gli effetti disastrosi del Peccato originale, chi nega la ferita inferta a tutto il creato dalla ribellione di Adamo ed Eva, nega anche la necessità e l’indispensabilità della divina Redenzione: nega che ci fosse una valida ragione per cui Gesù Cristo doveva venire sulla terra; e nega, soprattutto, che la sua morte fosse necessaria per la riparazione dei nostri peccati.

Che cagasotto i noncredenti!


DON FREDO NON CREDO FORSE TEME CONSEGUENZE. “RIPULITO” DELLA FRASE INCRIMINATA IL VIDEO DELLA MESSA DI MEZZANOTTE.



Avete letto, e se no fatelo ora su La Nuova Bussola Quotidiana del parroco di San Rocco a Torino, don Fredo Olivero, icona del progressismo cattolico e non, che durante la messa di mezzanotte, a Natale, dopo l’omelia non ha fatto cantare o recitare il Credo. Ecco come è stato riportato l’episodio: “La sorpresa arriva al minuto 26,50 dopo un’omelia giocata ad invitare i genitori a trasmettere la fede ai figli, ma «smettendo di parlare loro dell’inferno che non serve a nessuno e fa male».

La lingua batte dove il dente duole..!?

Ecco come i tradizionalisti ora attaccano, dopo Bergoglio, anche Ratzinger



Dopo le continue accuse del mondo tradizionalista a Papa Francesco la novità, emersa nelle ultime ore, è che gli stessi attacchi hanno adesso intrapreso una nuova e inaspettata direzione, rivolta a Benedetto XVI, fino a quel momento utilizzato come bandiera di riferimento di quell’universo di filosofi e teologi che si dichiarano “difensori della tradizione” e avversari della “dittatura del relativismo”, espressione cui Ratzinger ha fatto spesso riferimento durante il suo pontificato.
IL LIBRO DI RADAELLI CHE ATTACCA L’INTERO PENSIERO DI RATZINGER
Le critiche vengono espresse in un testo scritto da Enrico Maria Radaelli e intitolato “Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo”, pubblicato da Aurea Domus, editrice di cui lo stesso Radaelli è titolare. Nel libro, come si legge sullo stesso sito in cui viene diffuso, l’autore “si propone di controbattere uno per uno” gli insegnamenti “dell’antico professore di Tubinga Joseph Ratzinger”, “a partire dal suo metodo storicistico”, che “ritiene profondamente erronei, pericolosi per la fede come solo una sintesi delle dottrine moderniste”. In particolare, la critica formulata nella pubblicazione è rivolta a uno dei testi di riferimento di Ratzinger, “Introduzione al cristianesimo”, raccolta di lezioni tenute nel ’68 dall’allora professore di teologia all’università di Tubinga, che ebbe fin da subito una notevole diffusione su scala internazionale. 

La "teologia dell'invasione"

Vaticano, Papa Francesco e il gravissimo sospetto: "La teologia dell'invasione di Bergoglio sugli immigrati"


La nuova lezione di "migrazionismo esasperato" di Papa Francesco non è passata inosservata ad Alessandro Meluzzi che oggi firma un articolo sulla prima pagina del Tempo spiegando che questa "teologia dell'invasione" portata avanti dal Pontefice sta spiazzando molti cattolici. "Anche ieri, primo giorno dell'anno dedicato alla festività della Madre di Dio, la monocorde teologia bergogliana non ha cessato di darci una lezione. 

martedì 2 gennaio 2018

E non fecero penitenza

La prospettiva spirituale del messaggio di Fatima: UNA MERAVIGLIOSA VIA DI SANTITA' CRISTIANA!


L' organico e nutrito programma spirituale offerto dal messaggio di Fatima si propone di offrire una solida e coerente struttura di vita cristiana che possa offrirsi come rimedio alla superficialità dilagante nel mondo cattolico in cui i fedeli non percorrono più da tempo la via della santità e neppure, nella maggior parte dei casi, sanno che cosa essa sia...

Il messaggio di Fatima non è una accozzaglia disomogenea di appelli, ma le richieste della Madonna si organizzano secondo una forma programmatica, una struttura fondamentale con una missione santificatrice.

Il grande fondamento della fede

[E. Barbier: I Tesori di Cornelio Alapide, vol. II; S.E.I. Torino, 1930]
1. Che cosa significa il nome di Gesù. — 2. Il nome di Gesù annunziato dai profeti. — 3. Grandezza del nome di Gesù. — 4. Il nome di Gesù è prezioso. — 5. Bisogna invocare sovente il santo nome di Gesù.
– 1. CHE COSA SIGNIFICA IL NOME DI GESÙ. — Il nome di Gesù vuol dire Salvatore e Redentore. « Nella lingua ebraica, scrive Sant’Epifanio, Gesùsignifica colui che guarisce, ovvero medico e salvatore ». L ‘ Angelo Gabriele dà egli medesimo questo senso al nome di Gesù, quando dice a Giuseppe che non tema di prendere in sposa Maria: poiché quello che è nato in Lei le viene dallo Spirito Santo. « Essa partorirà un figlio e lo chiamerai Gesù, perché libererà il suo popolo dai suoi peccati » — Vocabis nomen eius Iesum ipse enim salvum faciet populum suum a peccatis eorum ( MATTH. 1, 20-21). « Non si dà salute in nessun altro, predicava S. Pietro, se non in Gesù di Nazareth, e non è dato in terra agli uomini altro nome, in virtù del quale possano essere salvi » — Non est in alio aliquo salus. Nec enim aliud nomen est sub cœlo datum hominibus in quo oporteat nos salvos fieri (Act. IV, 12). « Il mio nome, è nuovo », dice il Signore nell’Apocalisse: — Nomen meum novum (III, 12). Il nome al quale qui si accenna è quello di Gesù; nome da lui ricevuto nella circoncisione.

Ahia-Ratzinger..!

Ratzinger riabilita Müller. Ma anche sul papa emerito piovono accuse di eresia


"Hai difeso le chiare tradizioni della fede, ma nello spirito di papa Francesco hai anche cercato di capire come possano essere vissute oggi".
È questo l'elogio che il "papa emerito" Benedetto XVI rivolge al cardinale Gerhard L. Müller, in apertura del volume pubblicato in Germania in occasione dei 70 anni del cardinale e dei 40 anni della sua ordinazione al sacerdozio.
Il 1 luglio scorso papa Francesco ha bruscamente esonerato Müller dalla carica di prefetto della congregazione per la dottrina della fede, dopo aver più volte mostrato di non gradire la sua vigilanza sulla correttezza dottrinale del proprio magistero.
Ma non per questo dovrà arrendersi, gli scrive ora Joseph Ratzinger. Perché, anche senza più un ufficio specifico, "un prete, e certamente un vescovo e un cardinale, non è mai semplicemente in pensione". Anzi: "potrai continuare anche in futuro a servire pubblicamente la fede", specie in questi "tempi confusi in cui viviamo". Servizio che effettivamente Müller sta già svolgendocon instancabile impegno.
Ratzinger riconosce all'amico cardinale di aver svolto il suo ruolo di prefetto della congregazione per la dottrina della fede nel modo giusto, coniugando cioè la competenza teologica con la "sapienza" di chi ha "ben in vista l'intera vita" della Chiesa.

Basta scegliere!

Anno nuovo… musica vecchia

                           


Inizia un nuovo anno, il sole riprende il suo giro intorno alla terra e porterà ancora luce e calore a questo povero pianeta freddo e senza sole.
Non sembri un errore astronomico vecchio di diversi secoli, il nostro, perché è la verità più vera e più rispondente al fatto che Dio ha voluto l’uomo al centro dell’Universo, quale riflesso terreno del vero centro: Nostro Signore Gesù Cristo, Dio stesso.
E’ per questo che l’uomo non ha alcun’altra possibilità, per essere se stesso, che rimanere vincolato e dipendente da Nostro Signore, senza di che egli rimane un semplice flatus vocis.

Buchetto su buchetto..viene giù la grande diga?

AMORIS LAETITIA: TRE VESCOVI CORAGGIOSI FANNO PROFESSIONE PUBBLICA DI FEDELTÀ ALLA DISCIPLINA DI SEMPRE DELLA CHIESA SU MATRIMONIO E EUCARESTIA.


Mentre Stilum Curiae si prendeva qualche giorno di riposo – non così i suoi commentatori, e il moderatore – è giunto questo documento, che volentieri pubblichiamo e rilanciamo. Ne sono autori tre vescovi coraggiosi, + Tomash Peta, Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana, + Jan Pawel Lenga, Arcivescovo-Vescovo emerito di Karaganda e + Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Maria Santissima in Astana, che concludono coì questo documento:
“Affermiamo perciò nello spirito di San Giovanni Battista, di San Giovanni Fisher, di San Tommaso Moro, della Beata Laura Vicuña e di numerosi conosciuti e sconosciuti confessori e martiri dell’indissolubilità del matrimonio:

"Un aceto sparso é il suo"

IL FALSO CRISTO DELLA NEOCHIESA


 La neochiesa massonica sta creando un falso Cristo destinato a fare da specchietto per le allodole. Complimenti nel giro di neppure 5 anni Bergoglio è riuscito a far risalire dalle fogne tutto il fango possibile e immaginabile 
di Francesco Lamendola  


Nel precedente articolo Maria ci aveva avvertiti abbiamo ricordato la figura di don Stefano Gobbi (1930-2011), fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano, da lui concepito soprattutto come “risposta” difensiva e riparatrice alla penetrazione della massoneria all’interno della gerarchia cattolica, della quale era ben conscio, anche grazie a una serie di messaggi mariani da lui ricevuti e diffusi per mettere in guardia contro il grave pericolo. Commentando il Libro dell’Apocalisse, Maria Immacolata gli aveva spiegato il significato riposto della bestia simile a una pantera, di colore nero e che sale dal mare (Ap 13, 2), come il simbolo della massoneria che attacca la società e minaccia dall’esterno la fede cattolica; e di ciò avevamo parlato in quella sede. Adesso vogliamo proseguire il discorso, riportando la spiegazione data da Maria alla figura della bestia con due corna, simile a un agnello, che viene dalla terra e che si unisce alla bestia nera, per sferrare l’attacco finale contro i seguaci di Gesù Cristo (Ap 13, 11). Stando al messaggio da lei trasmesso a don Gobbi, questa seconda bestia rappresenta, in maniera specifica, quella parte della massoneria che è riuscita nel suo intento d’infiltrarsi all’interno del corpo vivo della Chiesa, infettandolo, ossia quella che lei stessa chiama la massoneria ecclesiastica, per indicare che ormai è qualcosa di più di una quinta colonna introdottasi nella cittadella, ma che è una vera struttura di potere, la quale agisce in maniera autonoma e perfettamente coordinata, e che si sta rapidamente impadronendo dell’intero organismo.

«Un olio sparso è il tuo nome»

Sanctissimi Nominis Jesu Ad Matutinum
Lettura 4
Sermone di san Bernardo Abate
Sermone 15 sulla Cantica, verso la metà
Non senza motivo lo Spirito Santo rassomiglia il nome dello Sposo all'olio, ed ispira alla sposa di gridare allo Sposo: «Un olio sparso è il tuo nome» Cant. 1,2. L'olio infatti illumina, nutrisce e unge. Alimenta il fuoco, nutrisce il corpo, lenisce il dolore è luce, cibo, medicina. Osserva ora lo stesso anche nel nome dello Sposo: Illumina predicato, pasce meditato, lenisce e unge invocato. Esaminiamo ciascuna di queste qualità. Donde credi sì grande e così repentina luce di fede in tutto il mondo, se non dalla predicazione del nome di Gesù? Non è forse per la luce di questo nome che Dio ci chiamò all'ammirabile sua luce; onde illuminati e vedendo in questa luce un'altra luce, meritatamente Paolo ci dice «Foste una volta tenebre, ma ora siete luce nel Signore»? Eph. 5,8.

Non tutto è perduto

UNA MATTINA DI INIZIO ANNO IN CAMPO DEI FIORI: CONSOLAZIONI DI UN VECCHIO PRETE




Se ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall’alto il Signore.

Salmo II, 4

Nelle conversazioni con gente semplice, nelle brevi battute che scambio al mercato o per via con brave persone di umili condizioni, mi capita sempre più spesso di sentirmi dire: 

Reverendo, noi siamo rimasti quelli di prima: sono i preti che sono cambiati. Ogni domenica ce n’è una nuova. E noi che possiamo fare? Anche se protestiamo, ci dicono che siamo noi a non aver capito, che dobbiamo aggiornarci, che la Chiesa di Papa Pio non c’è più. Adesso c’è Francesco, la misericordia, gli immigrati. E i preti dove stanno?

Ma per molti passa invano

FRATELLO ERRORE E SORELLA APOSTASIA - L'ERETICO DON FREDO OLIVERO CANCELLA IL CREDO ALLA MESSA DI NATALE


Nella chiesa di San Rocco a Torino, la notte di Natale, padre Chiaffredo Olivero ha pensato bene di infondere pace e serenità nei fedeli ivi raccolti, facendo pubblica dichiarazione di apostasia. 

Il celebrante, al posto del Credo, ha fatto cantare un canto insulso e melenso - composto da Jean Marie Benjamin, musicata da Riz Ortolani, e interpretata da Claudio Baglioni per il film Fratello Sole, sorella Luna di Franco Zeffirelli del 1972 - ed ha così spiegato le ragioni della sua opinabilissima scelta: 

Sapete perché non dico il Credo? Perché non ci credo. Se qualcuno di voi lo capisce... Io che ho studiato un po' di anni, ho capito che era una cosa che non capivo e che non potevo accettare. Cantiamo qualcos'altro che dica le cose essenziali della nostra fede: Dolce sentire.

Il tempo passa

  • RIFLESSIONI SULL'ANNO CHE VERRA'

La "teologia del Capodanno". Secondo Dio



Ad ogni passaggio di anno è ovvio pensare al tempo che passa. Ci si pensa sempre, ma al primo giorno di un anno nuovo ci si pensa di più. Quando l’uomo fa questo mette in atto una filosofia della storia; quando lo fa il cristiano si sviluppa una teologia della storia, semplice o elaborata che sia. La Chiesa ha pensato da sempre a questa “teologia del Capodanno”, come potremmo chiamarla, con l’idea che il tempo che passa non è inutile perché esiste una teologia della storia, una visione della storia non dal punto di vista nostro ma dal punto di vista di Dio.

Questo è un punto in cui oggi il cristianesimo è debole rispetto al passato. Non sembra che in giro ci siano segni di una teologia della storia come quella del De civitate Dei di Sant’Agostino. Oppure circolano teologie della storia che però chiudono Dio nella storia anziché aprire la storia a Dio. Il punto centrale, alla fine di tutti i discorsi, è proprio questo. 

lunedì 1 gennaio 2018

Uomo avvisato..

MARIA CI AVEVA AVVERTITI



 Le forze operanti alla distruzione del cattolicesimo. La massoneria è una minaccia interna alla Chiesa? Certamente: essa è penetrata nei suoi tessuti vitali da molto tempo, per intenderci da molto prima del Concilio Vaticano II
 di Francesco Lamendola  


Si fa presto a scivolare nel dimenticatoio della cultura cattolica progressista e della neochiesa, se si ha avuto il torto di sollevare questioni decisive per la sopravvivenza della Chiesa e, a maggior ragione, se si è riusciti a coinvolgere migliaia o milioni di persone nella consapevolezza della necessità di un risveglio della fede, ma anche di una raddoppiata e triplicata messa in guardia nei confronti delle forze operanti alla distruzione del cattolicesimo. Fra queste forze, l’islam occupa certamente il primo posto fra quelle esterne, e la massoneria fra quelle interne. Come: la massoneria una minaccia interna alla Chiesa? Certamente: essa è penetrata nei tessuti vitali della Chiesa ormai da molto tempo: per intenderci, da molto prima del Concilio Vaticano II, anche se solamente oggi i ciechi cominciano a rendersi conto di quanta strada essa abbia fatto e di quale livello di controllo è in grado di esercitare sulla Chiesa. Uno che se n’era accorto per tempo, cioè negli anni ’20 e ’30 del Novecento, è stato san Massimiliano Kolbe; e non per altra ragione che questa, il grande santo polacco è stato silenziosamente “archiviato”, e oggi viene ricordato, se pure viene ricordato, quasi solo per essere esibito come santino della solidarietà con i “fratelli maggiori” ebrei, che egli non vedeva affatto come tali, benché abbia rischiato la vita per salvarne quanti più possibile, al tempo dell’invasione nazista della sua Polonia.