ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 21 gennaio 2018

Il Bianco e il Nero

Enrico Maria Radaelli: Gesù dice bianco, Ratzinger dice nero



Cari Amici, in questo link: Léon Bertoletti chiarisce come leggere il libro del professore Radaelli, vi avevamo già offerto un ottimo contributo ad un dibattito che si era acceso sui Media per il contenuto del libro del prof. Enrico Maria Radaelli per il quale, lo stesso mons. Antonio Livi, ci aveva inviato un profondo chiarimento, si legga qui, e per il quale non ringrazieremo mai abbastanza.
Questo sito ha un titolo ben preciso: Cooperatori della Verità, per questo motivo siamo sempre molto grati al professor Radaelli sia per la sua amicizia, sia per l’enorme contributo al delicato, ma anche impegnativo dibattito in corso, sui gravi problemi di natura dottrinale che da mezzo secolo, oramai, degradano sempre più la santa Chiesa e mettono a dura prova la vera fede anche del “gregge più piccolo”.
Quanto segue è una “Nota a margine”, appunto, attraverso la quale il prof. Radaelli desidera offrire cinque esempi per: “rassicurare il lettore della più ampia contestualizzazione, in questo mio lavoro, delle citazioni del pensiero ratzingeriano, così da poter garantire allo studioso il più largo aiuto per afferrarne, oltretutto, il significato non sempre limpido…”.

Don't call me Geoge,,



Orgoglio della fede

Questo post nasce da una triste constatazione che tutti abbiamo sicuramente fatto: nella società odierna, e particolarmente in quella europea, si verifica un inaudito ed inconcepibile fenomeno di vergogna della fede. Ogni giorno abbiamo sotto gli occhi molteplici esempi (nel da poco trascorso tempo natalizio, per esempio, l'oscurantismo nei confronti dei presepi) di come la società occidentale, che oramai vanta la laicità tra i suoi principi fondanti, adducendo il pretesto del rispetto nei confronti delle altre religioni, provi vergogna e cerchi dunque la negazione e l'oscuramento dei simboli e delle manifestazioni della propria millenaria fede cristiana.

Call me George

Una strana telefonata a papa Francesco (esclusiva)


Un po’ smarrito per quanto accade nella Chiesa, ho immaginato un dialogo tra un personaggio del passato e Francesco I. Il dialogo può apparire irriverente, ma è terribilmente serio. Dante Alighieri e Iacopone da Todi con Bonifacio VIII, Erasmo da Rotterdam con Giulio II, si permisero ben altra libertà, senza scandalizzare i cattolici del loro tempo.
Pronto santità, sono Enrico?
Enrico chi?
Enrico VIII, il re d’ Inghilterra.
Oh, quale onore. Metta giù, la richiamo io. Ho l’abbonamento.
Va bene Santità… ha circa 500 anni di ritardo…
Driiin
Sono Francesco, da Roma!
Santità, che piacere. Come mai mi chiama?
Ho dato una occhiata a quella lunga lettera
che lei inviò qui in Vaticano nel 1532, o giù di lì, se non erro. Devo dirle che il mio predecessore è stato un po’ poco gentile. Era un uomo un po’ attaccato alla legge. Un dottore della legge, duro inflessibile, un po’ wojtiliano e un po’ ratzingeriano. Un po’ fissato con il matrimonio e contro il relativismo. Ma ora le cose sono cambiate. Ci sono io con tanti cardinali tedeschi, tutti simpatizzanti di Lutero e degli scismi in genere: Kasper, Marx… Li conosce? Sono quelli che hanno svuotato le chiese dei loro paesi e ora danno consigli agli altri per fare altrettanto.
Ecco, volevo rivalutare il suo caso. Vediamo un po’, avrei in mente due strade possibili: la prima è vedere se il suo matrimonio è nullo. Ha qualche elemento in tal senso?

L’occasione della prova

IL VANGELO "PURGATO"



"Guai a me se non predicassi il Vangelo!". No, non potete fare questo: l’inganno della neochiesa massonica sta nel fatto, che non predica integralmente il Vangelo, ma solo quelle parti, che possono essere accettate dal "mondo" di Francesco Lamendola  

 

San Paolo, l’Apostolo delle genti, nella Prima lettera ai Corinzi, a un certo punto (9, 16-18) ci dice qual è la ragione che lo spinge a predicare ovunque il Vangelo di Gesù Cristo, instancabilmente, tra continue fatiche, pericoli, persecuzioni:

Non è infatti per me un vanto predicare il Vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidatoQuale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il Vangelo senza usare del diritto conferitomi dal Vangelo.

Ci sembra che il momento storico che stiamo attraversando sia giunto, per certi aspetti, come una benedizione, come una ventata di aria fresca; di più: come il soffio dello Spirito Santo: perché forse spingerà un buon numero di cattolici tiepidi, apatici, conformisti, semi-addormentati, stanchi, rinunciatari, a riscuotersi, a svegliarsi, a riscoprire tutta la verità e la bellezza della fede che è stata tramandata fino a loro, nel corso di duemila anni, di generazione in generazione, di padre in figlio, fra mille ostacoli, incomprensioni, difficoltà, momenti oscuri; e farà sorgere in loro la voglia, l’impulso, non solo, il dovere imperativo e ineludibile, di lottare per difendere quella verità, per preservare la purezza di quella fede, per cacciare a pedate nel sedere, fuori dal tempio, gli odierni profanatori, la genia malvagia ed empia del clero modernista e dei vescovi e cardinali massoni, i quali stanno oscuramente brigando per distruggere la vera Sposa di Cristo e, così, fermare la trasmissione della Rivelazione alle prossime generazioni, sostituendola con della moneta lucente, ma falsa, uscita dalla zecca del demonio.

Tabula rasa, delenda Doctrina..

Una Chiesa demolita a colpi di umanitarismo

Nella distopia immaginata da Aldo Maria Valli la scelta di ammorbidire la dottrina distrugge il cristianesimo
Da Dostoevskij a Musil, da Mann a Orwell, molti romanzi moderni si sono posti sul confine che separa la letteratura dalla saggistica.

Qualcosa di simile ha fatto Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1 e ora anche autore di un romanzo distopico, Come la Chiesa finì (edito da Liberilibri e in vendita a 16 euro), nel quale mette in discussione vari tratti della Chiesa contemporanea.
Egli immagina che in un futuro non lontano una serie di papi venuti dall'America latina (tutti di nome Francesco) demolisca un poco alla volta l'edificio dogmatico del cattolicesimo, fino a dissolvere la Chiesa entro un'unica religione umanitaria globale.

Pensieri, parole e fatti..

Chi è Sean O'Malley, il francescano che accusa Papa Francesco

Francesco criticato dal cardinale Sean O'Malley per le posizioni espresse in Cile sul "caso Barros". Ecco chi è il cappuccino americano
Il cardinale francescano minore Sean Patrick O'Malley "contro" Papa Francesco. La notizia, per chi segue le cose vaticane, è decisamente inaspettata.

L'uomo di Chiesa, originario dell'Irlanda e nato negli Stati Uniti, infatti, non solo è il presidente della commissione della Santa Sede contro gli abusi sui minori voluta proprio dal pontefice argentino nel 2014, ma è anche un membro del C9: il minidirettorio cardinalizio istituito da Bergoglio per riformare dal profondo la Curia di Roma. Un organo che è stato riservato a quelli che comunemente vengono definiti "cardinali progressisti". Non a caso, del resto, il C9 è presieduto da Oscar Mariadiaga: un cardinale dottrinalmente vicinissimo al papa. "E' comprensibile che le parole di Papa Francesco siano state fonte di grande dispiacere per le vittime di abusi sessuali da parte del clero - ha detto il cardinale in riferimento al caso del vescovo Barros -. "Non essendo stato personalmente coinvolto nel situazioni che sono state oggetto dell'intervista del Papa, non posso spiegare - ha precisato O'Malley - perchè il Santo Padre abbia scelto le parole che ha usato nella sua risposta. Ma quello che so davvero è che Papa Francesco riconosce pienamente gli enormi fallimenti della Chiesa e del suo clero che hanno abusato di bambini, e l'impatto devastante che questi crimini hanno avuto sulle vittime che ama particolarmente", ha chiosato il cappuccino americano.

L’altra chiesa

LO SCISMA E' NEI FATTI



Ci sono già 2 chiese "lo scisma è nei fatti" quella politicizzata e ultraprogressista di Bergoglio non può procedere di pari passo con quella Cattolica di sempre che ha ancora il vezzo di parlare di Dio e del destino dell’anima 
di Francesco Lamendola  

 

Da tempo c’è qualcuno che pensa: se si va avanti di questo passo, nella Chiesa cattolica si produrrà un nuovo scisma; la chiesa politicizzata e ultraprogressista di Bergoglio non può procedere di pari passo con la Chiesa cattolica di sempre, che ha ancora il vezzo di parlare di Dio, della grazia e del peccato, del destino dell’anima, e non sempre e solo dei migranti, innalzati quasi al ruolo di nuovo feticcio da adorare in ginocchio. Ebbene: sono discorsi già superati dai fatti; perché, nei fatti, lo scisma c’è già stato. Piaccia o non piaccia, ci sono già due chiese, e sono letteralmente allergiche l’una all’altra, assolutamente divergenti e, pertanto, inconciliabili. Non è possibile trovare alcuna intesa, mediazione o punto d’incontro; nessun compromesso è possibile, perché esse guardano in direzioni diametralmente opposte: l’una al mondo, al quale vuol piacere ad ogni costo, l’altra al Regno di Dio, che – come ha detto Gesù Cristo - non è di questo mondo. Le due chiese ci sono già, ed è come se un muro altissimo le dividesse: e ad alzarlo è stato proprio il (falso) papa Bergoglio, che non parla d’altro che di muri da abbattere e di ponti da gettare. Ma quel che ha fatto realmente e che continua a fare, tenacemente, imperterrito, instancabile, è dividere: cosa assai interessante, sta spingendo via dalla Chiesa i veri credenti, mentre sta mietendo applausi e consensi fra tutti quanti sono, e sono sempre stati, nemici dichiarati della Chiesa di Gesù Cristo, della sua dottrina e della sua morale. Le due chiese, pertanto, già ci sono, e la distanza fra esse continua ad aumentare ogni giorno. Non è questione di buona volontà, è questione di verità: o si crede che il senso del Vangelo sia tutto quaggiù, nei poveri, negli ultimi, salvo poi farsi pagare 35.000 euro al mese per dire queste cose, come il cardinale Maradiaga, uomo di fiducia di Bergoglio, e salvo predicare le stesse cose che dice Soros e che sono sull’agenda della grande finanza mondiale, favorevole alle migrazioni per ragioni non precisamente nobili; oppure si crede che il senso del Vangelo si trova in una Verità soprannaturale che, quaggiù, può solo essere cercata, intravista e umilmente servita, non mai raggiunta e non mai realizzata.

12 articoli imponenti e 12 impotenti

Hit parade dei nuovi 12 articoli del Credo della neo chiesa (2)


Cari Amici, come vi avevamo anticipato qui per la prima parte, eccoci alla seconda di questa hit-parade della neo chiesa. Bisognava occuparsi prima dei Dieci Comandamenti, che sono alla base del nostro Credo autentico, per occuparci ora dei dodici Articoli che sono le fondamenta di tutta la Dottrina Cattolica, il famoso “Depositum Fidei” di cui parla già san Paolo in quel…. Fidei Depositum: «O Timoteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta gnosi, professando la quale taluni hanno deviato dalla fede» (1Tm.6, 20). Per comprendere come la Chiesa  abbia sempre difeso la vera Fede, cliccare qui per leggere l’esempio di san Francesco di Sales.

sabato 20 gennaio 2018

Maria ci ha preceduti e ci precede

CONCUPISCENZA E REDENZIONE



L'eccezione di "Maria". Alla fine redenta, ogni cosa tornerà in Dio. Il mondo è stato creato da Dio, secondo un progetto amorevole e intelligente, quindi secondo un ordine preciso sorretto costantemente dalla divina Provvidenza 
di Francesco Lamendola  


Il mondo, così come lo conosciamo, è segnato dal disordine della ferita del Peccato originale, che ha incrinato la relazione fra Dio e l’uomo e ha trafitto tutta l’umanità con il pungiglione della concupiscenza, ossia della tendenza al male, retaggio fatale e inesorabile di quella prima rivolta e disobbedienza. E tuttavia, il mondo è stato creato da Dio secondo un progetto mirabilmente amorevole e intelligente, quindi secondo un ordine preciso, sorretto costantemente dalla divina Provvidenza; ordine che non è stato completamente distrutto da quel peccato, ma soltanto incrinato, e che poi, con l’Incarnazione del Verbo, ha ricominciato a brillare, sia pure parzialmente, in attesa della pienezza finale, quando tutti i tempi e tutti i singoli membri del genere umano saranno chiamati a rendere testimonianza al Figlio di Dio, in presenza del Padre e dello Spirito Santo, per essere definitivamente giudicati e premiati o condannati, ciascuno in base alle sue opere, secondo verità e giustizia assolute. Al presente, perciò, possiamo dire che tutte le cose tendono verso quel’ordine originario che è andato perduto, ma che non è completamente scomparso e le cui tracce sono ancora visibili nella bellezza e nell’armonia della creazione, e la cui ardente nostalgia punge il cuore delle anime fin dall’infanzia, e poi, con il crescere della consapevolezza, non fa che aumentare, palesandosi sempre più evidente la discrepanza che esiste fra il mondo così com’è, e noi stessi così come siamo, e il mondo come dovrebbe essere, e noi stessi come dovremmo e potremmo essere, se la concupiscenza non ci spingesse costantemente vero il male e se fossimo capaci di quel’abbandono generoso, totale, incondizionato, della creatura che risponde prontamente all’invito d’amore del suo Creatore.

Quello hanno fatto a ciascuno di noi

LETTERA AD UN SACERDOTE - CONSIDERAZIONI SU UN INGANNO DURATO CINQUANT'ANNI.



Dominus pars hereditatis meae et calicis mei:
tu es qui restitues hereditem meam mihi.

Lo so che ti senti giudicato, quando critico il Concilio. É come se parlassi male di qualcosa che ti riguarda da vicino, perché tu quel Concilio l’hai vissuto, ne hai respirato l’aria, ne hai condiviso le attese e le speranze. Perché tu, come tanti altri sacerdoti, sei stato formato alla scuola del Vaticano II, hai imparato a celebrarne i riti, ne hai studiato i documenti. Quel Concilio ti ha plasmato, ha fornito le risposte alle domande dei tuoi fedeli, ha costituito materia di meditazione per i tuoi Esercizi Spirituali, è stato il tema di conferenze in Curia, lezioni in Seminario, discussioni tra confratelli. 

E poi quel Concilio è stato promulgato dalla Chiesa, ha segnato la sua storia recente, ha rappresentato un’apertura al mondo ed una sfida per l’evangelizzazione. A quel Concilio erano presenti i Vescovi di tutto il mondo, i Cardinali delle Congregazioni Romane, teologi, moralisti, canonisti. Tutti insieme con Papa Giovanni prima e con Paolo VI poi, per scuotere la Chiesa dal suo torpore, per aggiornarla non tanto nella dottrina, quanto nel modo di annunciarla alla società moderna. 

Difficile, ad esser sinceri, pensare che tanti Vescovi e gli stessi Papi si siano potuti sbagliare, insegnando dottrine eretiche, cambiando la Messa in senso protestante, diffondendo l’ecumenismo. In fondo, con il dialogo interreligioso il Concilio voleva far fronte comune contro il materialismo, cercando di trovare un punto d’incontro con chi, pur separato dalla Chiesa, crede almeno in Gesù Cristo. E poi, dopo qualche anno, anche con chi, pur non credendo in Gesù Cristo, crede almeno in un Dio unico. E più tardi con chi, non adorando un solo Dio, ha almeno un vago concetto della divinità. 

I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati


14_Fatima, Tre Fontane, Akita: “tre formulazioni di uno stesso segreto”. Da Fatima ad Akita


Le rivelazioni della Vergine della Rivelazione a Cornacchiola non sono le uniche a presentarsi come una riproposizione ed esplicitazione del Segreto di Fatima. Un caso emblematico è ciò che la Madre del Cielo rivelò alla suora Agnes Sasagawa ad Akita (Giappone, 1973), in apparizioni ufficialmente approvate dalla Chiesa.

E tutti i papi li mettiamo in un’isola perché pensino?

Atenagora, il Bergoglio dell'Ortodossia


Nel giorno in cui papa Francesco è passato dal Cile al Perù ha avuto inizio in tutto il mondo l'annuale settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, che culmina il 25 gennaio nella festa della conversione di san Paolo.
Mezzo secolo fa, il 25 luglio 1967, a Istanbul, il cammino ecumenico visse un evento storico: il secondo incontro tra Paolo VI e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Atenagora. E nell'occasione di questo anniversario Eliana Versace, storica della Chiesa, ha pubblicato sul "Notiziario" dell'Istituto Paolo VI di Brescia due documenti di eccezionale interesse.
Si tratta di due rapporti inviati dell'allora ambasciatore d'Italia in Turchia, Mario Mondello, al ministro degli esteri italiano dell'epoca, il senatore Amintore Fanfani.
Il primo rapporto è un resoconto ragionato di quel viaggio di papa Giovanni Battista Montini in Turchia.
Mentre il secondo, di una decina di pagine, riferisce la lunga conversazione avuta dall'ambasciatore con Atenagora una decina di giorni dopo l'incontro con Paolo VI.
Una conversazione che l'ambasciatore per primo trovò "sorprendente" e "sconcertante", a cominciare dal personaggio che si trovava di fronte: "pittoresco", "focoso e bonario", "forse un po' goffo e forse un po' istrione".
E già questo profilo caratteriale induce ad associare la figura di Atenagora a quella di papa Jorge Mario Bergoglio.
Ma c'è di più, molto di più. Tra i due ora sappiamo che c'è una straordinaria prossimità proprio nel modo di concepire il cammino ecumenico.

Aggiungere un posto a tavola..

QUEST'INVERNO NON VA



In quest’inverno c'è qualcosa che non va. Come nella canzone dei Ricchi e poveri del 1981, anzi ci sono molte, moltissime, troppe cose che non vanno: fino a veder restringersi paurosamente il nostro orizzonte di speranza 
di Francesco Lamendola  


Una gradevole canzone dei Ricchi e poveri del 1981, Come vorrei, cominciava con le parole: In quest'inverno c'è qualcosa che non va... Anche nel nostro inverno del 2017-2018 c'è qualcosa che non va; anzi, ci sono molte, moltissime, troppe cose che non vanno; e non solo in questo inverno, ma in tutti questi ultimi anni, in misura sempre crescente, fino a veder restringersi paurosamente il nostro orizzonte di speranza.
La prima cosa che non va è l'invasione in atto dell'Europa e dell'Italia, spacciata da tutti i mass media come migrazione, cioè come qualcosa di perfettamente naturale, mentre è vero il contrario, che essa è largamente fomentata, pianificata e diretta dall'alto, cioè dal potere finanziario mondiale; e affrontata dalle autorità politiche e religiose come un qualcosa a cui non solo non si può, ma, soprattutto, non si deve resistere, perché opporsi ad essa sarebbe inumano, razzista, anticristiano, intollerabile. Questo è il problema prioritario, il problema che precede tutti gli altri: perché, come quando incendio minaccia di divorare una casa, prima ci si occupa di quello, poi di tutti gli altri. Per quanto gravi, gli altri problemi possono aspettare, perché se la casa se ne va in fumo, dopo non ci sarà più nulla da fare. Ora, quel che minaccia di andare in fumo è la nostra civiltà: migliaia d'anni di storia, di tradizioni, di lingua, di cultura, di famiglia, di religione, di arte, di filosofia, di scienza, di urbanistica, di cucina, di abbigliamento, e soprattutto di valori morali. Tutto questo è in pericolo: forse, nel breve giro di due generazioni, sarà solo un ricordo del passato, e poi neppure quello, perché verrà fatto sparire anche il ricordo.

La cerimonia business


Wedding Airlines

Il taxi inchiodò proprio davanti al Terminal Uno. L’uomo vestito da papa ne scese trafelato e si diresse verso i controlli di sicurezza. Lo lasciarono passare (tanto lui aveva solo la solita borsa) e così poté essere subito a bordo.
«Benarrivato, santità», gli disse l’assistente di volo con uno sghignazzo.
«Spiritoso!», replicò l’uomo vestito da papa.
«Oggi ne abbiamo sei», riprese l’assistente. «Due economy, tre business e uno business plus».
«Uhm…», si limitò a bofonchiare l’uomo vestito da papa. «Sono sempre di più. La faccenda incomincia a diventare impegnativa. E dove andiamo questa volta?».

Fake Pope




IL MATRIMONIO AL VOLO DEL PAPA? UNA MEZZA FAKENEWS, CUCINATA MALINO….PENTOLE E COPERCHI.


                                                                                 
Il matrimonio al volo del papa? Una mezza fakenews, cucinata malino…Del matrimonio in volo, “improvvisato” e improvvisamente proposto dal papa, se ne parlava da un mese in Cile. Ieri sera una cara amica, attentissima alle cose di Chiesa in tutto il mondo (ma come fa? Deve avere una rete impressionante, planetaria, di amici) di cui non faccio il nome mi ha inviato il link di un articolo apparso sul quotidiano cileno El Mercurio un mese fa, un articolo di cronaca in cui il giornalista era andato a intervistare il capitano dell’aereo che doveva portare il Pontefice in Cile, e i membri dell’equipaggio.

Va proprio tutto bene, madama la marchesa?

https://nottetempoblog.files.wordpress.com/2015/08/manifesto-funebre.jpg
Chiesa in appalto



Nell’ultimo ventennio del secolo scorso la Chiesa è stata data in appalto a tutta una serie di mafie “cattoliche” (di origine italica, ispanica o americana) che si sono incaricate delle strategie di espansione (definite cumulativamente nuova evangelizzazione), del reclutamento del personale (altrimenti dette vocazioni), della penetrazione negli ambienti del potere (coperta da lodevoli intenti pastorali) e, non da ultimo, del fund raising (ovvero del sovvenzionamento finanziario necessario a ciascuna e all’indispensabile oliatura dell’ingranaggio burocratico). Lo sviluppo delle singole organizzazioni ha richiesto, com’è comprensibile, un’equa spartizione del territorio che consentisse ad ognuna di esse di ampliarsi a sufficienza e di stabilire un proprio monopolio in un determinato settore. L’immagine mediatica risultante dall’operazione, ovviamente, non poteva essere più esaltante, specie in occasione degli oceanici raduni in cui le diverse mafie, singolarmente o tutte insieme, esibiscono al mondo la loro potenza.


venerdì 19 gennaio 2018

Hay que tener pelotas, medio hombre argentino..

Commemorazione del Battesimo di Gesù




 I cristiani ortodossi russi ricordano ogni anno il Battesimo di Cristo  nella notte tra il 18 e 19 gennaio. Le celebrazioni cominciano con una funzione serale in chiesa, dopo la quale il sacerdote benedice l’acqua contenuta nelle vasche.  I fedeli raccolgono l’acqua benedetta in recipienti e la portano a casa, dove la useranno per lavarsi, per bere o per custodirla come una reliquia.  Si ritiene che l’acqua santa abbia proprietà uniche. Per esempio  può durare anni ,chiusa, senza alterarsi.

Fly Pappa Pig, fly..!





Dai divorzi lampo ai matrimoni al volo…

Effettivamente “tremiamo” quando Papa Francesco prende un volo… a volte lo diciamo con sana ironia, a volte con un vero e tragico dubbio: “che cosa dirà questa volta?” Questa volta è andato oltre il dire, la notizia è di dominio pubblico quindi la nostra cronaca si occuperà più sui contenuti del fatto che troverete cliccando qui con tanto di video… papale.
Vediamo prima l’aspetto positivo: dai divorzi lampo che i governi hanno appoggiato e sostenuto, alimentando la distruzione delle Famiglie, Papa Francesco ha fatto un gesto di per sé ottimo, nulla da ridire anzi, ha dimostrato che è più facile sposarsi, cattolicamente, anziché perseguire una rottura che per quanto “lampo”, porta con sé i segni di una rottura, di una distruzione, di sofferenza…

Lo spunto della bella pensata

L'EUCARESTIA E' COME IL SESSO?


Neochiesa, nuova blasfemia: Eucarestia come sesso. Fin dove si spingeranno con le loro fantasie malate simili teologi e insegnanti dei seminari che spargono a piene mani una seminagione pestifera che avvelena i campi della fede 
di Francesco Lamendola   
  

Al peggio non c’è mai fine, all’orrore neppure. Sollecitati da una segnalazione di Fra Cristoforo, riportata sul sito Acta Apostaticae Sedis, abbiamo appreso che un sedicente teologo cattolico, Manuel Belli, insegnante di Teologia sacramentaria presso il Seminario di Bergamo, con la sponsorizzazione dell’altro teologo Andrea Grillo, ha diffuso in rete un suo sproloquio intitolato Nuova teologia eucaristica: corpo, pasto ed eros,  dal 17 gennaio 2018 sul blog Come se non, di cui riportiamo, per ragioni di spazio, solo la parte finale, invitando i lettori a leggersi l’intero pezzo:

Una misericordia all’ingrosso

E' INNOCENTE IL COLPEVOLE ?


Ma Dio non considera innocente il colpevole. La "strana pretesa" da parte di certi neoteologi, che Dio, tenendo conto della generale condizione di peccato dell’umanità, sia pronto e disposto ad una "misericordia all’ingrosso" 
di Francesco Lamendola   

  

Rileggiamo i primi versetti del libro di uno dei profeti cosiddetti minori dell’Antico Testamento, il profeta Naum (2-3):

Il Signore è un Dio esigente, / egli punisce chi si oppone a lui; / la sua collera è terribile,. / Il Signore si vendica dei suoi nemici, / è adirato contro di loro. / Il Signore è paziente, / la sua potenza è immensa, / ma non considera innocente il colpevole/ Quando egli cammina, / si scatena una violenta tempesta; / le nubi sono la polvere  / sollevata dai suoi passi.

Certo, qui il profeta sta parlando “in situazione”, come piace tanto specificare ai neopreti come Sosa Abascal, e cioè sta lanciando un terribile ammonimento contro la città di Ninive e contro l’Assiria, un regno potente e crudele, che opprime il popolo d’Israele, e ne predice la fine imminente e la distruzione totale; nondimeno, se non vogliamo cadere nella forma più piatta di storicismo, quando leggiamo la Bibbia dobbiamo ricordare che è lo Spirito di Dio che parla, e quindi non parla mai solo in situazione, ossia storicamente, ma che, nelle sue Parole, c’è sempre un soffio più ampio, una dimensione universale che abbraccia il presente, il passato e il futuro e che si prolunga fino agli estremi confini dell’universo. E dunque, un passaggio ci ha particolarmente colpito, un passaggio che ci è sembrato di estrema attualità, nella misura in cui tutta la Bibbia è, tutta e sempre, di estrema attualità, perché parla sul piano della storia ma parla anche, e soprattutto, sul piano soprannaturale, e quel che ha da dire, vale per sempre:  Il Signore è paziente, / la sua potenza è immensa, / ma non considera innocente il colpevole. Specialmente quest’ultimo concetto: il Signore è paziente, ma non considera innocente il colpevole. E ciò va tenuto bene a mente, in questi tempi nei quali si abusa del concetto, pur giusto e vero in se stesso, dell’infinita misericordia di Dio.

Suini&Suinissimi

NUOVE ERESIE E BESTEMMIE CONTRO IL SANTISSIMO SACRAMENTO: UN DOCENTE DI TEOLOGIA SACRAMENTARIA NEGA LA TRANSUSTANZIAZIONE E PARAGONA LA SS.MA EUCARISTIA AD UN BOTTONE O AD UN BIGLIETTO DELL'AUTOBUS.





Dogma datur christianis,
quod in carnem transit panis,
et vinum in sanguinem.


L'eretico Andrea Grillo, noto per aver già più volte negato il dogma della Transustanziazione (qui), ha pubblicato ieri, suMunera (qui) l'articolo di un non meno eretico Manuel Belli, professore di Teologia Sacramentaria al Seminario di Bergamo, dal titolo Eucaristia: corpo, pasto ed eros. Uno scritto indecente e sacrilego, che vuol esser il primo essay della rubrica Nuova teologia eucaristica curata dallo stesso Grillo. 

Il saggio di Belli, che per accidens risulta essere un sacerdote cattolico, è un vergognoso monumento all'ipocrisia ereticale, che farisaicamente afferma di credere nella dottrina sulla Presenza Reale ed al tempo stesso dimostra con le proprie argomentazioni di impugnarla, stravolgendone il significato e giungendo a profferire vere e proprie bestemmie contro il Santissimo Sacramento. 

Suini e suine

CASO PLOUMEN-VATICANO. TROPPE DOMANDE SENZA RISPOSTA. COME SE AL AZHAR DESSE UNA MEDAGLIA AL CONSORZIO PROSCIUTTO SAN DANIELE…

Scusate se torniamo ancora una volta, a bocce ferme, sul caso dell’ex ministro olandese Ploumen insignito di una decorazione pontificia di un Ordine cavalleresco, forse un po’ desueto, ma che comunque decorazione è, e significherà qualche cosa di più di un souvenir adesivo da attaccare al frigorifero.

Spiritus Sorosi

MA QUALE "SPIRITO SANTO"?



Siamo sicuri che questo papa ce lo abbia mandato lo Spirito Santo o la sua elezione è stata propiziata da altre logiche: le strane indiscrezioni "cinesi" attribuite a monsignor Paolo Romeo e le improvvise dimissioni di Papa Ratzinger 
di Michele Rallo  


Non sono certamente un esperto di storia della Chiesa, ma mi pare di ricordare che uno dei principali motivi – se non il principale – degli scismi che hanno spaccato in tre la Chiesa di Cristo sia stato quello del “primato di Pietro”. Per i cattolici il “Vescovo di Roma” era il Vicario di Cristo sulla Terra e, in quanto tale, era il Capo assoluto, indiscusso e indiscutibile della Chiesa. Per gli ortodossi, il vertice della Chiesa era un organo collegiale, “sinodale”, all’interno del quale era riconosciuto al Vescovo di Roma e, dopo lo scisma, al Vescovo di Costantinopoli il ruolo di semplice “primus inter pares”. Per i protestanti, infine, il “primato di Pietro” era semplicemente un’impostura e nessuna particolare prerogativa era riconosciuta al Vescovo di Roma.

Buffoni si viene ordinati e si fa carriera ecclesiale*

Profanazioni di chiese e intimidazioni alla Bussola

Don Paolo Pasetto
Bombing su Facebook e una pagina anti-Bussola sul quotidiano L’Arena di Verona: gli ultras di don Paolo Pasetto sono passati al contrattacco. L’articolo firmato da Andrea Zambrano, titolato Sbando ecclesiale: chiesa-circo e parroco-pagliaccio”, centrato sul veglione di Capodanno festeggiato in chiesa a Marcellise (Verona), è andato di traverso al sacerdote. Il quale ha chiamato a raccolta i suoi adepti (i parrocchiani sono in gran parte emigrati in altre chiese nei dintorni per poter partecipare a liturgie ortodosse), che hanno preso a bombardare la pagina Facebook di Zambrano per difendere don Paolo e la sua parrocchia “inclusiva”.

giovedì 18 gennaio 2018

I felloni neopreti e neocattolici

FEDELTA' DEL CONIGLIO MANNARO



Il senso della fedeltà, si può insegnare, specialmente con l’esempio, ma non mette salde radici se non in quanti "hanno una predisposizione verso di esso". L'oscura strategia del neoclero e neocattolici per modificare la fede 
di Francesco Lamendola  

  

Apparentemente, ed è così che viene presentata, l’esortazione apostolica Amoris laetitia si prefigge lo scopo di spalmare un balsamo sulla ferita che si è aperta in tante famiglie e in tante anime di credenti che le vicende della vita hanno condotto in situazioni irregolari dal punto di vista della morale cattolica, ma che, in fondo, non vorrebbero allontanarsi o separarsi dalla Chiesa, chiedono solo un po’ di comprensione, un po’ di attenzione, un po’ di solidarietà umana, un po’ di simpatia e di calore. Che cosa ha fatto di male il mio papà, che non può ricevere la Comunione?, chiede, con tono straziante, una bambina, figlia di una coppia divorziata, al sacerdote imbarazzato, che non sa cosa risponderle: è una delle immagini vincenti di quel “partito” che, all’interno della Chiesa, da tempo premeva perché si aprisse uno spiraglio, un dialogo nei confronti delle migliaia e migliaia di persone che si trovano nelle condizioni del padre di quella bambina: cattolici separati o divorziati, passati a un nuovo matrimonio o ad una convivenza, i quali non possono accostarsi alla santa Comunione per la durezza eccessiva e per la mancanza di autentica carità cristiana da parte di una Chiesa ancora troppo ripiegata su se stessa, sulle proprie verità astratte, e lontana dalla realtà concreta dei problemi, assai complessi, che la gente si trova a vivere in una società come la nostra, che è già per se stessa quanto mai complessa.