Paolo Gabriele, aiutante di camera della famiglia pontificia, era stato arrestato il 25 maggio scorso dalla gendarmeria vaticana. Al momento resta l’unico indagato “per essere stato trovato in possesso illecito di carte riservate”
Paolo Gabriele, aiutante di camera della famiglia pontificia, resta l’unico indagato “per essere stato trovato in possesso illecito di carte riservate”.
Ma il Giudice Istruttore del Tribunale dello Stato della Città del
Vaticano gli ha concesso gli arresti domiciliari. I prossimi passi del
procedimento sono “attesi nello spazio di alcuni giorni” e saranno “la
requisitoria del Promotore di Giustizia sulla responsabilità per il
reato di furto aggravato, e la seguente sentenza di
rinvio a giudizio o di assoluzione da parte del giudice”. A dirlo è il
portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, precisando che “un eventuale dibattimento, se ci sarà, avverrà in autunno inoltrato”.