ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 2 settembre 2012

UNA PUNTUALE BIOGRAFIA DI DON DIVO BARSOTTI


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La carità, per debellare il buonismo e frenare la selvaggia passione novista

di Piero Vassallo


La carità deve camminare sul filo di un rasoio affilato dalla lucida e intransigente ortodossia.
Avvolti e trascinati dall'incendiario dono di Dio, i veri mistici sono obbligati (lo rammentava il cardinale Siri, in anni segnati dall'emergenza pseudo carismatica) a sottoporre la loro eccezionale e smisurata esperienza alle ordinarie misure stabilite dal magistero cattolico.
L'indisciplina dei sedicenti carismatici e dei profeti paroliberieri ha causato ingenti danni alla Chiesa cattolica.
Al magistero hanno invece obbedito i grandi mistici del passato, da San Francesco a San Giovanni della Croce e i mistici del secolo sterminato.
Irriducibile alla ubbidienza dei veri mistici è soltanto il delirio teologico degli epigoni scorrazzanti nelle praterie della falsa libertà.

La tassa e la moneta trovata dentro il pesce

[1]Tassa http://www.peopleinpraise.org
In un momento tra i più delicati e carichi di emozione della sua vita terrena, Gesù rivela ai discepoli che la risposta al suo divino e sconfinato amore per l’uomo sarà la fredda e calcolata decisone dell’uomo di ucciderlo ed eliminarlo violentemente. Gesù annuncia inoltre che, nonostante la risposta violenta dell’uomo, lui non fermerà il proprio progetto di amore e di salvezza per l’uomo, anzi, lui risorgerà e donerà, a tutti coloro che lo chiederanno umilmente, la potenza dello Spirito Paraclito per costruire, da lui guidati, una nuova umanità, la più evoluta mai esistita, protesa come non mai alla bellezza, alla pace, al benessere. Proprio in questo momento così delicato e meraviglioso, carico di amore e di pianto amaro per il distacco imminente e per tutta la sofferenza che da lì a poco, come un uragano cieco e distruttivo, si avventerà sul Figlio di Dio a causa della cattiveria dell’uomo, proprio in questo momento, gli esattori delle tasse chiedono a Gesù di pagare una tassa, e non una tassa qualsiasi, ma la tassa dovuta al tempio.

Come ricorda Gesù, nessuno deve pagare per quello che vive e usa in casa propria, solo gli estranei devono pagare.

Martini, il cardinale preferito da atei e nemici della Chiesa


Io non so chi è morto. So che si chiamava Carlo Maria Martini ma non so chi era. Va bene, d'accordo, lo sanno tutti e perciò lo so anch'io che fu arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, lunghissimo arco di tempo, quindi emerito e cardinale di Santa Romana Chiesa. Ma non so chi era veramente. Forse in questo momento sono un po' frastornato ma riaprendo i suoi libri, rivedendo le sue dichiarazioni, rileggendo l'ultima puntata della sua rubrica sul Corriere della Sera (abbandonata due mesi fa per l'avanzare del Parkinson), davvero non capisco.

A farewell to arms?



L'ADDIO A MARTINI
«Chiesa indietro di 200 anni »
L'ultima intervista: «Perché non si scuote, perché abbiamo paura?»
Padre Georg Sporschill, il confratello gesuita che lo intervistò in Conversazioni notturne a Gerusalemme , e Federica Radice hanno incontrato Martini l'8 agosto: «Una sorta di testamento spirituale. Il cardinale Martini ha letto e approvato il testo».
Come vede lei la situazione della Chiesa? 
«La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l'apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? (...) Il benessere pesa. Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell'istituzione».

L’inevitabile approdo del Vaticano moderno:


Mons. Müller custode della dottrina cattolica
di Belvecchio

Quando si rese noto che il nuovo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede sarebbe stato il vescovo di Ratisbona, Mons. Gerhard Ludwig Müller, da più parti vennero espresse diverse perplessità sulla opportunità di questa nomina, a causa dell’orientamento culturale e teologico manifestato dal vescovo in diverse occasioni.
Quando poi, a giugno scorso, giunse la nomina mentre il Vaticano trattava l’annosa e interminabile vicenda della Fraternità San Pio X, nei confronti della quale il vescovo aveva in passato espresso pesanti giudizi e manifestato inverosimili intenzioni, in ambito tradizionale si avanzarono molte articolate riserve, sia per la vicinanza vissuta per anni dal vescovo con la cosiddetta teologia della liberazione, sia per alcune posizioni teologiche circa i misteri della fede, sia per le reiterate aperture espresse dal vescovo nei confronti dei non cattolici, da considerare, secondo lui, facenti parte della Chiesa.
Le riserve avanzate dalla Fraternità San Pio X, però, finirono col catalizzare l’attenzione dei mezzi di comunicazione di massa, sviandola dalle questioni centrali: concezione dei miracoli, reale Verginità di Maria, realtà dell’Eucarestia, Redenzione, comunione cattolica (si veda: comunicato italia e comunicato Germania). Cosa comprensibile, peraltro, visto che da allora sarebbe stato il nuovo Prefetto ad occuparsi dei rapporti con la Fraternità.

IL CONFORMISMO DI MASSA ELOGIA LE ERESIE DEL DEFUNTO CARDINAL MARTINI. CHE PENA!




  
  

Pontifex.Roma
Il cristiano, se coerente con i valori del Vangelo, è perseguitato. Lo ha detto Nostro Signore. E allora, quando post mortem il cardinal Martini viene subissato da elogi provenienti dappertutto, bisogna andarci cauti. Soprattutto quando queste glorificazioni vengono da ambienti non cattolici o anti cattolici come Scalfari, Napolitano e lo stesso teologo protestante Mancuso.

XX° giorno di Quaresima di S.Michele Arcang...



Il Rosario di San MicheleUna delle pratiche di devozione più raccomandabili ai fedeli cattolici in onore del glorioso arcangelo, è la recita della corona Angelica, detta il Rosario di San Michele. Questa devozione, approvata dalla Chiesa fin dal 1851, è arricchita da numerose indulgenze. Questa pratica di devozione è molto antica, poiché  San Michele l'ha portata lui stesso dal cielo alla terra.

Carol Vojtyla DANNATO? CHIESA VIVA speciale Vojtyla N°430 in pdf free

sabato 1 settembre 2012

CARDINALE MARTINI: MA NON E' SUICIDIO PER LA CHIESA ?

DI FEDERICO MENCONI
ilribelle.com

E nessuno lo nota?
Il Cardinal Martini, prima di entrare in fase terminale, avrebbe, legittimamente, rifiutato qualsiasi accanimento terapeutico ma con scarsa coerenza avrebbe anche rifiutato l’alimentazione artificiale (come riporta AdnKronos) che, secondo le posizioni vaticane più volte ribadite in casi che hanno spaccato l’opinione pubblica (Englaro: alimentazione forzata, incosciente; Welby: alimentazione forzata, cosciente, non poté avere il funerale cattolico) non è un trattamento medico e pertanto la sua interruzione sarebbe una forma di eutanasia.

Il dna ecumenico del circolo ratzingeriano

Benedetto XVI
Benedetto XVI


Due protestanti invitati a dar lezione agli ex allievi del Papa professore. Un cenacolo nato e cresciuto all’insegna dell’incontro con i cristiani non cattolici

Fin dai loro esordi, alla fine degli anni Sessanta, gli incontri periodici del circolo di giovani teologi “dottorandi” sotto la guida del professor Joseph Ratzinger hanno compiuto incursioni e affondi in tutte le direzioni nel territorio sconfinato della teologia, della filosofia e della storia della Chiesa. Un’apertura d’orizzonte ispirata dallo stesso doktorvater, che non ha mai voluto creare intorno a sé una conventicola teologica fossilizzata sulle proprie convenzioni di metodo e di contenuto.

Il cardinale Shan, un "maestro di saggezza e di fedeltà alla Chiesa"


Le riunioni segrete in Vaticano. Il braccio di ferro per la canonizzazione dei martiri della Cina. La fallita trappola tesagli dalle autorità di Pechino. Nel giorno della sua sepoltura a Taipei, il ricordo di un porporato amico 

di Joseph Zen Ze-kiun

[S.M. – Nel volgere di pochi giorni sono scomparsi due cardinali tra loro molto diversi, anche per notorietà, ma entrambi di grande rilievo: il 22 agosto il cinese Paul Shan Kuo-hsi e il 31 agosto l'italiano Carlo Maria Martini.

Su Martini www.chiesa è intervenuta ripetutamente, dando spazio anche a voci critiche, in particolare a proposito del suo ultimo libro importante, "Conversazioni notturne a Gerusalemme", che ha definitivamente consolidato nell'opinione pubblica la sua immagine-simbolo di alternativa "conciliare" agli ultimi due papi:

> Il Gesù del cardinale Martini non avrebbe mai scritto la "Humanae Vitae"

> Dio non è cattolico, parola di cardinale

Il gesuita


Con Martini non muore un cuore grande così, e nemmeno un pastore. Scompare un riformatore mancato, un teologo dell’indifferenza e del relativismo che aveva mezzi intellettuali acconci alla bisogna

Ecco Ignazio nei suoi Esercizi. “E’ perciò necessario renderci indifferenti rispetto a tutte le cose create, in tutto quello che è lasciato al nostro libero arbitrio e non gli è proibito; in modo che, da parte nostra, non vogliamo più salute che malattia, ricchezza che povertà, onore che disonore, vita lunga che breve, e così via in tutto il resto; solamente desiderando e scegliendo quello che più ci conduce al fine per cui siamo creati”. L’indifferenza gesuitica è concetto teologico vertiginoso, e spunto mistico di strabiliante bellezza e modernità. Il cardinal Martini, Carlo Maria, era un leale oppositore del magistero ratzingeriano, e del complesso tragitto compiuto dalla chiesa di Giovanni Paolo e del suo successore, proprio in virtù di questa “indifferenza”.

Idee sillabiche di un vescovo


(di Camillo Langone su Il Foglio del 31-08-2012) Il più cattolico dei pochi vescovi italiani cattolici si trova all’estero, a San Marino. “Lei vive in una cartolina!” esclamò Benedetto XVI l’estate scorsa, durante la visita nella diocesi. “Sì, ma è una cartolina che
non viene spedita mai” rispose monsignor Luigi Negri. Un altro vescovo sicuramente
cristiano, sebbene di prosa un po’ democristiana (monsignor Crepaldi), alligna a Trieste
che è città importante però ai confini della nazione e del dibattito. Un terzo vescovo
sul quale metterei la mano sul fuoco (monsignor Oliveri) risiede in fondo alla Liguria, fra Albenga e Imperia, che non sarà ancora Francia ma certo non è il cuore dell’Italia.

Quella gloria che un santo deve evitare


 di Francesco Mastromatteo
 Il cardinale Carlo Maria Martini ha terminato la sua esperienza terrena. Non ci accoderemo, ovviamente, al coro dei coccodrilli, ma anche a coloro che in modo poco rispettoso si scagliano in maniera becera contro la persona, addirittura esultando per la sua morte. Per noi vale il “parce sepulto”, e fermo restando il legittimo diritto di criticare l’operato e gli scritti di Martini, sappiamo che il dovere di un buon cattolico dinanzi alla morte di chiunque, è prima di tutto quello di pregare per la sua anima, ben sapendo che il giudizio finale spetta a Dio soltanto, perché solo Lui può leggere nel cuore degli uomini, giudicandone in maniera infallibile la buona fede e le intenzioni.

A porta inferi



“Sui morti niente, se non bene”. Si diceva così, e vorrei essere fedele a questo detto. Non dire niente. Ma poichè tutti dentro e fuori la Chiesa si sbracciano per incensare un uomo che ha combattuto di continuo la Chiesa, la sua dottrina, e la sua morale (Humanae vitae), mi limito a ricordare la proficua collaborazione tra Martini e Ignazio Marino, alfiere “cattolico” di aborto, ricerca occisiva sulle embrionali, liberalizzazione delle droghe, eccetera.
E penso tra me e me che qualcuno avrebbe dovuto farlo firmare a Martini, un preambolo sulla sua adesione alla fede cattolica; che, per lui, un cattolico dovrebbe solo pregare “con timore e tremore”. Gli elogi post mortem, tanto più a chi non li merita, non servono a nulla per la salvezza dell’anima…
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/09/un-requiem-per-martini/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-requiem-per-martini

E' morto il modernista Cardinale Martini, uno dei fautori dello sfascio concilare si è presentato davanti al Signore per rendere conto del Suo operato anticattolico... 







I compagni di merenda modernista, Martini e Ratzinger...
IL RELATIVISMO ETICO DEL CARD. MARTINI

"Siccome credo nella vita eterna, su quella temporale, fisica, di questa terra, posso transigere, sfumare, variare a seconda dei tempi, della storia, delle culture, e alla fine il nascere e moriresono misteri sui quali ciascuno può e deve giudicare secondo la propria sensibilità. Contro un'etica non negoziabile della vita, dal concepimento alla morte naturale, c’è il relativismo cristiano della libertà che decide" (Card. Carlo Maria Martini).

Beato troppo anticipato??


Martini, il “grande elettore” immaginario

martini
Negli “obituaries” pubblicati in morte del cardinale Carlo Maria Martini non è mancata la riproposizione insistita di quella leggenda metropolitana che lo dipinge come grande elettore di Benedetto XVI nel conclave del 2005.
In realtà, in quel conclave le cose pare siano andate molto diversamente. Come è ben descritto in questa nota non firmata uscita su “il Foglio” nell’aprile del 2007, quando la leggenda si era ormai consolidata.

XIX° giorno di Quaresima di S.Michele Arcang...


Il Rosario di San MicheleUna delle pratiche di devozione più raccomandabili ai fedeli cattolici in onore del glorioso arcangelo, è la recita della corona Angelica, detta il Rosario di San Michele. Questa devozione, approvata dalla Chiesa fin dal 1851, è arricchita da numerose indulgenze. Questa pratica di devozione è molto antica, poiché  San Michele l'ha portata lui stesso dal cielo alla terra.


MARTINI
BIBLISTA?
di A. Z.
Abbiamo denunziato l’abituale comportamento
trasgressivo del cardinal Martini nei confronti della Scrittura e in particolare dei Vangeli.
Ma già nel gennaio 1999,nell’articolo “Si spieghi,
Eminenza” (Ubi Petrus 2) riportammo un intervento significativo del card. Martini,
durante i dibattiti promossi dal card. Ruini, in San Giovanni in Laterano.
Nella sua lezione su Gesù il card. Martini si chiede:
«Qual è il fondamento storico di ciò che si dice su Gesù», e risponde: «Si ha l’impressione che le parole dei difensori della causa di Gesù siano troppo scontate, dette per partito preso... lo devo esprimere la mia gratitudine ai più esigenti fautori del razionalismo critico, perché leggendo con passione le loro opere sono giunto alla percezione chiara che con le fonti della vita di Gesù non si può scherzare».

venerdì 31 agosto 2012

Alla faccia di Theilard de Chardin


L’uomo primitivo... mai esistito!
Uno dei postulati dell’evoluzionismo contrasta le asserzioni di divina Rivelazione sulla caduta dell’uomo, creato da Dio perfetto e poi precipitato nelle deficienze inferte e determinate nella nostra natura dal peccato.

Infatti, checché ne dicano gli scienziati della Specula Vaticana – i quali pensano di poter conciliare l’inconciliabile (classico e quanto mai calzante diavolo ed acqua santa) – l’idea stessa di una evoluzione dal meno perfetto al più complesso implica un vero capovolgimento di prospettiva nei confronti del peccato originale, il quale, al contrario, attesta precisamente una decadenza da una situazione di benessere ad altra certamente peggiorativa.

Morto un'antipapa, pronto l'altro!


MARTINI ADDIO - MUORE A 85 ANNI L’ARCIVESCOVO EMERITO DI MILANO CARLO MARIA MARTINI, PER UN MORBO DI PARKINSON ALLO STADIO TERMINALE, STESSA MALATTIA DI PAPA WOJTYLA - E, COME LUI, HA RIFIUTATO “L’ACCANIMENTO TERAPEUTICO”, OVVERO IL SONDINO NASO-GASTRICO E LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE - LUI, DIVERSAMENTE DALLA DOTTRINA UFFICIALE DELLA CHIESA, NON CONDANNAVA L’EUTANASIA - I FUNERALI SARANNO CELEBRATI DA SCOLA LUNEDÌ, DA DOMANI LA SALMA SARÀ AL DUOMO… 

È morto il cardinale Carlo Maria Martini. L'annuncio è stato dato nel pomeriggio dall'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, dopo che già da giovedì sera era cresciuta l'apprensione per le condizioni dell'arcivescovo emerito di Milano, da tempo affetto dal morbo di Parkinson. Anche il papa, Benedetto XVI, era stato subito informato e aveva chiesto di essere tenuto costantemente informato per seguire da vicino l'evolversi della situazione. Nelle ultime 24 ore amici e parenti del cardinale hanno fatto visita al suo capezzale al Collegio Aloisianum di Gallarate (Varese), dove l'ex arcivescovo di Milano era ricoverato.
BENEDETTO XVI E IL CARDINALE CARLO MARIA MARTINIBENEDETTO XVI E IL CARDINALE CARLO MARIA MARTINI
I FUNERALI - L'arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola e il Consiglio episcopale milanese hanno nel frattempo stabilito le modalità delle esequie. La salma di Martini sarà accolta in Duomo a Milano sabato alle 12. Da quel momento, come spiega una nota della Diocesi, sarà possibile renderle omaggio sino ai funerali che verranno celebrati lunedì 3 settembre alle 16. Per le celebrazioni eucaristiche di domenica 2 settembre l'Ufficio liturgico della Curia predisporrà intenzioni di preghiera particolari.

Ad Pejiora!


Cardinal Martini, nel suo ultimo libro la “non condanna” dell’eutanasia

Nel suo ultimo libro "Credere e conoscere'', il biblista, 85 anni di cui 16 malato del morbo di Parkinson, ragionava anche di dolce morte: ''Le nuove tecnologie che permettono interventi sempre più efficaci sul corpo umano richiedono un supplemento di saggezza per non prolungare i trattamenti quando ormai non giovano più alla persona"

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Articoli sullo stesso argomento
Ha rifiutato l’accanimento terapeutico e non condannava l’eutanasia il cardinal Carlo Maria Martinile cui condizioni di salute si sono aggravate negli ultimi giorni. Nel suo ultimo libro “Credere e conoscere”, pubblicato da Einaudi a marzo, il biblista, 85 anni di cui 16 malato del morbo di Parkinson, ragionava di omosessualità, vita in provetta, fine vita e eutanasia appunto. ”

Non c'è limite al peggio!


Dallo Schülerkreis di quest’anno nascerà qualche sorpresa ecumenica?

“L’aspirazione all’unità dei cristiani è prima è in primo luogo una realtà spirituale e per questo il suo cuore è l’ecumenismo spirituale”. Era il 2009, e Walter Kasper era ancora il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. L’ “ecumenismo spirituale” era ormai diventato la sua parola d’ordine. Più che guardare ai documenti, ai grandi incontri ecumenici, aveva preso a guardare a quello che succedeva nel basso, alle reti ecumeniche che si creavano grazie a comunità e movimenti, qualcosa che assomigliava un po’ come un ritorno alle origini dell’ecumenismo, che consisteva soprattutto in piccoli gruppi di dialogo, di preghiera, di studio biblico. “Emergono così, accanto ai dialoghi ufficiali diventati sempre più difficili, nuove forme di dialogo promettenti”. Si parla anche di questo, al Ratzinger Schülerkreis di quest’anno. L’incontro degli ex allievi di Joseph Ratzinger (il trentaseiesimo), che inizia oggi e termina domenica, sarà proprio dedicato ai  “Risultati e domande ecumenici nel dialogo con il luteranesimo e l’anglicanismo”. E la base di discussione sarà il libro “Raccogliere i frutti”, curato da Walter Kasper prima di andare in pensione da presidente del dicastero dell’ecumenismo.