ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 11 ottobre 2012

Ma davvero?..agiografia per polli da cortile..? (dei gentili)

Quando Ratzinger voleva abolire il latino

Padri conciiliari nella Basilica di San Pietro
PADRI CONCIILIARI NELLA BASILICA DI SAN PIETRO

Il futuro pontefice all’inizio dell’Assise era su posizioni progressiste da cui poi si distaccò. Oggi rilegge criticamente alcuni documenti dell’epoca

ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO

I quasi tremila vescovi che l’11 ottobre 1962 sciamavano rivestiti dei loro paramenti attraverso piazza San Pietro inaugurando il Concilio Ecumenico Vaticano II nato dalla coraggiosa intuizione dell’anziano Giovanni XXIII, «non potevano e non volevano creare una fede diversa o una Chiesa nuova, bensì comprenderle ambedue in modo più profondo e quindi davvero “rinnovarle”». Lo scrive Benedetto XVI, che da teenager teologico prese parte al Vaticano II, prima come esperto del cardinale di Colonia e poi come perito. Il testo inedito di Ratzinger, una prefazione ai suoi scritti sul Concilio, viene anticipato da «L’Osservatore Romano» nel numero speciale dedicato al cinquantesimo dell’evento che ha marcato la vita della Chiesa del XX secolo.

La verità modernista (a spizzichi e bocconi e doppi sensi)


 
Benedetto XVI: ritornare ai valori del Concilio

http://it.gloria.tv/?media=344869
“ Il Concilio Vaticano II: una rivoluzione “ di Antonia Pillosio
Concilio
CONCILIO

Domenica 14 ottobre 2012 alle ore 15 su Rai Storia Dixit a cura di Antonia Pilloso

REDAZIONE ROMA

E' stato probabilmente uno degli eventi più rivoluzionari del XX secolo. In un momento in cui i grandi quesiti del mondo sembrano riaffacciarsi con sempre maggiore intensità.

La  Storia siamo noi  racconta e analizza il Vaticano II   grazie alle testimonianze di Monsignor Loris  Capovilla , di Sua Eminenza Card  Roberto Tucci , di Sua Eminenza Card Paul Poupard e di padre René Laurentin.

E attraverso le parole degli storici Alberto Melloni, Andrea Riccardi, Lucetta Scaraffia e del direttore de L’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian ritorniamo  a quelle ore e a quel dibattito tra autorevoli esponenti della cristianità .








Classicisti, maschilisti, passatisti…;


una lettera aperta ad Alberto Melloni

Non sono bastate un’intera giornata di studio e l’indomani una serata di compleanno a base di cena e cinema con amici per evitare qualsivoglia notizia dell’ennesima pagliacciata di Ravasi ad Assisi (la due giorni di dialogo tra credenti e non credenti…senza i credenti!), pensando di averla scampata, quando, probabilmente per qualche peccato dimenticato, ti devi sorbire di peggio: un articolo sul numero di ottobre di “Vita Pastorale” dedicato ai 50 anni del Concilio Vaticano II, a firma del professor Melloni, di lunedì. “Cuore Divino di Gesù, io Ti offro…le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini…”
Tra le tante sciocchezze che ho letto (o, meglio, che ho provato a leggere, perché a tratti è stato veramente difficile), questa merita di essere riportata per intero:

Si moltiplicano i veggenti: scambiano le scie chimiche coi miracoli!


CRONACA / Miracolo catanzarese a Medjugorje

Donna del quartiere Lido scorge la Madonna nel blu del cielo e il marito non è più miope
CatanzaroInforma.it: Miracolo catanzarese a MedjugorjeCatanzaroInforma.it: Miracolo catanzarese a Medjugorje


A Medjugorje, a volte, si parte in pellegrinaggio senza un apparente vero perché. Ci si sente semplicemente “chiamati”. E si ritorna convertiti nello spirito e spesso anche guariti nel corpo. C'è chi parte scettico e freddo. C'è chi, invece, parte già con una fede salda. Una fede che fa miracoli.
E' il caso della signora Lina Martelli, moglie, madre e nonna dedita alla sua famiglia e alla Madonna. Una devozione a Maria, la sua, molto ardente, tanto che la stessa è responsabile del gruppo “Milizie dell'Immacolata” di Catanzaro Lido, un'associazione internazionale di laici, fondata nel 1917 da S. Massimiliano Maria Kolbe, con lo scopo di condurre tutti a Gesù tramite l'Immacolata Maria.
La signora Lina è partita per la prima volta in pellegrinaggio a Medjugorje con il marito, nel 2009. Erano i primi di ottobre. I coniugi volevano staccare la spina dalla vita quotidiana, che li portava a trascorrere molto tempo con i nipoti. E, da buoni cattolici pensarono che per loro sarebbe stato ottimo un pellegrinaggio.

La Chiesa prima e dopo il Concilio


Al Concilio
Al Concilio

Domande e risposte sul Vaticano II

Oggi la Chiesa celebra il 50° anniversario del Concilio Vaticano II. Perché è considerato l’evento religioso più importante del XX secolo?

È lo spartiacque che ha cambiato il volto della Chiesa. Fu un evento grandioso: tremila vescovi (2090 da Europa e continente americano, 408 dall’Asia, 351 dall’Africa e 74 dall’Oceania) riuniti in San Pietro per dialogare con la modernità. Annunciata il 25 gennaio 1959, la più grande assise che la cristianità abbia mai conosciuto si aprì l’11 ottobre 1962. Il Vaticano II, il ventunesimo concilio della Storia della Chiesa, terminò tre anni dopo, l’8 dicembre 1965. Voluto da Giovanni XXIII, sarà guidato e concluso da Paolo VI. Su quasi tremila partecipanti ne sono ancora vivi 96. Ratzinger era assistente dell’arcivescovo di Colonia Frings, antagonista del cardinale Ottaviani, prefetto del Sant’Uffizio e presidente della commissione teologica, che cercava di frenare le riforme.

VATICANO II, LA LETTERA E I FUMI DEL PARACONCILIO


La sera dell'otto ottobre, sulla rete televisiva Sette, Gad Lerner ha pilotato un dibattito sul Vaticano II nella direzione gradita dagli scolarchi bolognesi, tardi eredi delle illusioni nutrite dal card. Giacomo Lercaro, da don Giuseppe Dossetti e dal prof. Giuseppe Alberigo.

cv2La scuola di Bologna, nel dibattito rappresentata dal mellifluo epigono Giuseppe Melloni, era stata costituita negli anni Sessanta al fine di promuovere la de-ellenizzazione del Cristianesimo, ossia la separazione di fede e ragione quale propedeutica all'intesa dei cattolici con gli esponenti dell'ideologia progressista.
Lercaro, Dossetti e Alberigo non erano banditori dei torrentizi e innocui documenti stilati dai padri del Vaticano II ma antesignani di una cristianità conforme alle illusioni festanti e agli stati d'animo circolanti intorno all'aula conciliare. Stati d'animo che don Finotti ha puntualmente definito paraconciliari.
Ora l'effervescenza paraconciliare aveva avuto origine dalla fantasia dei teologi giornalisti, i quali,  obbedendo ai messaggi lanciati dalla propaganda sovietica e dalla chiacchiera stampata, pensava fosse in atto una sincera e pia autocritica dei pensatori comunisti.
Il giornalismo teologico, venuto allo scoperto dopo la morte di Pio XII, il papa che ne aveva denunciato e sconfessato il delirio, contemplava, infatti, tre abbaglianti e consolanti novità:

Miracoli certificati, non millantati


Suor Traverso: è miracolo

La suora a Lourdes
LA SUORA A LOURDES

Il vescovo di Casale Monferrato Catella ha dichiarato ufficialmente che la guarigione di suor Luigina è da attribuire alla madonna di Lourdes

La guarigione della Figlia di Maria Ausiliatrice, da lombosciatica paralizzante in meningocele avvenne a Lourdes il 23 luglio 1965. Essa è da attribuirsi esclusivamente ad uno straordinario intervento di Dio ottenuto grazie all’intercessione della Beata Vergine Maria. Il presule ha affidato lo studio del caso a una Commissione costituita allo scopo, e composta sia da medici (Franco Balzaretti, Carlo Cebrelli, Adriano Figarolo, Luigi Porta), da dirigenti dell’Oftal (Pierpaolo Boffi, Alberto Busto) e e da sacerdoti: don Marco Daniele, don Giampio Devasini, don Igor Peruch, e don Giuseppe Unia.
 Il 10 febbraio 2011, vigilia del 154o anniversario della prima apparizione lourdiana alla veggente Bernadette Soubirous, il Vescovo di Lourdes ha trasmesso al Vescovo di Casale Monferrato una comunicazione inerente la guarigione di suor Luigina Traverso,  che un certificato del Comitato Medico Internazionale di Lourdes giudicava non spiegabile allo stato attuale delle conoscenze.

CRISTIANI TIEPIDI? ECCO I RISULTATI DEL MODERNISMO: L'IGNAVIA E LA VILTÀ

Pontifex.Roma
Il Papa, nel suo discorso pronunciato al Sinodo dei Vescovi sulla nuova Evangelizzazione, ha detto che uno dei mali dei cristiani di oggi, anzi forse il male, è quello di essere tiepidi. Ricordiamo che nell'Apocalisse, sui tiepidi, ossia sugli indifferenti, Dio usa un verbo molto forte: "li vomiterà dalla sua bocca".

mercoledì 10 ottobre 2012

I pasticci di Ballestrero..


Sindone, un documentario rilancia l'opposizione agli esami del C14

Il museo della Sindone
Sindone

Gli autori dell’inchiesta hanno fatto esaminare a chimici e statistici i dati grezzi. Fra di loro il professore di statistica Pierluigi Conti, dell'Università a Sapienza

Franco Faia, che insieme a Luigi Gonella e a Giovanni Riggi di Numana fu protagonista e testimone dell’operazione di datazione della Sindone con il Carbonio 14, definisce ciò che accadde allora, afferma senza mezzi termini: “Si tratta della più grande truffa scientifica di tutti i tempi”.

Belle domande in attesa di risposte


Vescovi e mondo, dramma sinodale (e il Papa guarda). Diagnosi sulla fede nel secolo. Betori la vuole “tagliente”, no sudditanza

E’ il Concilio Vaticano II, con le sue aperture alla modernità, che ha svuotato la chiesa di significato? O è il mondo che ha abbandonato la chiesa?
La domanda entra nel Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione – Benedetto XVI presente in silenzio ad ascoltare ogni seduta – che ha luogo “non a caso” in concomitanza con l’apertura dell’anno della fede, coi cinquant’anni del Concilio e i venti dalla pubblicazione del nuovo Catechismo, come dice monsignor Rino Fisichella, scelto dal Papa per studiare e promuovere l’evangelizzazione.
Di chi è la colpa se la chiesa sembra essersi smarrita nelle sfide della modernità?

Credenze di cortile


Ma in che cosa crede il cardinale Ravasi?

 L’incontro che si è svolto il 5 e il 6 ottobre ad Assisi ha visto un vero dialogo tra credenti e non credenti, come diceva il programma, o una serie di monologhi tra non credenti, senza la presenza di alcuno che professasse integralmente la Verità cattolica? A farlo pensare sono le ripercussioni mediatiche dell’evento ma anche spiace dirlo, la fisionomia culturale di colui che dell’incontro è stato l’indiscusso protagonista. In cosa crede infatti S. Em.za il cardinale Gianfranco Ravasi? Limitiamoci alla prefazione che egli ha recentemente apposto a La vita di Antonio Fogazzaro (Morcelliana, Brescia 2011) di Tommaso Gallarati Scotti (1878-1940).

Quando la tradizione fu opacizzata


 Fu evento storico più importante nei modi che nei testi prodotti Continuità o rottura? E’ forse giunto il momento di uscire dalla gabbia ermeneutica in cui si dibattono gli studiosi del Concilio Vaticano II. Tutti coloro che affrontano la discussione storiografica sul Concilio, mettendone in luce, da diverse angolature, gli elementi di oggettiva “svolta” con l’epoca precedente, vengono infatti sbrigativamente etichettati come sostenitori dell’“ermeneutica della discontinuità”, in contrasto con il magistero di Benedetto XVI e dei suoi predecessori.

martedì 9 ottobre 2012

MEDJUGORJE E LA CHIESA CATTOLICA: DAI FRUTTI LI RICONOSCERETE!


Pontifex.Roma
La stragrande maggioranza dei fedeli medjugoristi ricusa di leggere in modo critico quello che succede in questo luogo, quasi che la Madonna si possa sentire offesa dai loro dubbi e per questo punirli. E’ questo un pensiero condiviso da molti cattolici coi quali ho dovuto fare i conti in questi anni. Il peccato è invece quando, avendo il libero arbitrio, si sceglie di ascoltare più i pseudo-veggenti che non la Santa Madre Chiesa che è guidata dallo Spirito Santo. Anche molti teologi, mariologi, sacerdoti e alcuni vescovi, sono miseramente caduti, in passato, in questo tranello e la storia è ricca di esempi.  Sono però anche convinto che il caso Medjugorje vada molto oltre e ci siano figure altolocate, dentro e fuori la Chiesa, che propugnano il riconoscimento di soprannaturalità del fenomeno per minare la Chiesa alle sue radici. Spesso mi sono chiesto come mai gli ecclesiastici (e non sono pochi)  sostenitori di questa apparizione, non abbiano mai tenuto conto di quei messaggi che ‘la Gospa’ avrebbe affidato ai veggenti, contro l’Ordinario del luogo. Ne cito due in particolare:

Farà riflettere?


1- DIO C’È, IL PARADISO ESISTE E EBEN ALEXANDER, NEUROCHIRURGO A HARVARD, C’È STATO - 2- CONTRATTA UNA RARA FORMA DI MENINGITE, È FINITO IN COMA PER 7 GIORNI ED ORA IN UN LUNGO ARTICOLO DI COPERTINA DI “NEWSWEEK” NARRA L’INCREDIBILE ESPERIENZA - 3- “IN QUEI GIORNI HO VISITATO UN REGNO MULTIDIMENSIONALE CON AL CENTRO UN DIO ONNISCIENTE FATTO DI NUVOLE, ENTITÀ SUPERIORI, E UN VENTO DIVINO CHE MI DICEVA CHE ERO AMATO E ADORATO, PER SEMPRE. UN VIAGGIO LUNGHISSIMO, E INCALCOLABILMENTE POSITIVO” - 4- NELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA IL FATTO CHE SI TRATTI DI UN RISPETTATO NEUROCHIRURGO, E NON DI UNA VECCHIETTA IMPRESSIONABILE, NON FA MOLTA DIFFERENZA. E NON MANCANO LE CRITICHE AL “VOLO SU ALI DI FARFALLA’’ DI EBEN ALEXANDER -

1- L'ARTICOLO INTEGRALE: IL PARADISO ESISTE
Eben Alexander per "Newsweek" - http://bit.ly/PTpBD6
Il libro "Proof of Heaven: A Neurosurgeon's Journey into the Afterlif" di Eben Alexander, M.D. sarà pubblicato da Simon & Schuster, Inc. il 23 ottobre 2012
EBEN ALEXANDEREBEN ALEXANDER

2- DIO ESISTE (MA "NEWSWEEK" NON STA MOLTO BENE)
DAGOREPORT
Il dottor Eben Alexander ha avuto una visione del mondo puramente scientifica finché - come lui racconta - un bel giorno è finito in paradiso. Cristiano non praticante, neurochirurgo ad Harvard e figlio di neurochirurgo, Alexander ha raccontato su un lungo articolo di copertina di "Newsweek" la sua esperienza: dopo aver contratto una rara forma di meningite batterica, è finito in coma per 7 giorni. Quel particolare tipo di coma "ha spento la parte umana del mio cervello, la neocorteccia. I batteri dell'E.coli erano entrati nel mio fluido cerebrospinale e stavano mangiando il mio cervello.

Dare i numeri alla gospese: assoldato novello G.Pascoli!

CRONACA / Medjugorje, diario di un pellegrino Dopo un nostro articolo scrive il presidente di Fuci per il racconto di un'altra esperienza                                  UN MIRACOLO CATANZARESE 
 CatanzaroInforma.it: Medjugorje, diario di un pellegrino  
"Il giorno di San Bernardo, a Medjugorje, vidi il meraviglioso giardino della “Gospa”. Un giardino particolare, bellissimo, con tanto verde, fiori lilla e alberi curati; ma il giardino più bello era quello costituito dai diecimila pellegrini che da Ferragosto “adornavano” il piazzale della Chiesa di San Giacomo. Limpidi sorrisi, cuori aperti al dialogo e alla purezza, tra preghiere spontanee e sguardi gioiosi. Bambini stretti al petto dei genitori che scrutavano, con compiaciuto stupore, il cielo azzurrissimo di quel pomeriggio mentre “sbocciavano” maestose, in mezzo alla nuvole, le punte dei due campanili … una sensazione quasi di “prodigio”!

Le celebrazioni degli impudenti: si vantano di ciò di cui si dovrebbero vergognare

"La bozza sulla divina Rivelazione, da modificare"
Il teologo Joseph Ratzinger
IL TEOLOGO JOSEPH RATZINGER

10 ottobre 1962: il Vaticano II non è ancora iniziato, e il giovane teologo Joseph Ratzinger suggerisce ai vescovi tedeschi di riscrivere il documento conciliare, anche per non cadere nelle insidie di una gnosi “tradizionalista”


L’11 ottobre 1962, quando Giovanni XXIII aprì il Concilio ecumenico con parole di esultanza («Gaudet Mater Ecclesia»), per il 35enne Joseph Ratzinger l'avventura conciliare era in realtà già iniziata. Il giorno prima della inaugurazione solenne il giovane teologo bavarese, appena arrivato a Roma nella sua veste di “perito privato” del cardinale di Colonia Joseph Frings, non aveva quasi avuto il tempo di disfare i bagagli.

PER IL CELESTE SI METTE SEMPRE PEGGIO...

CIAO CELESTE! - PASSERINO, MAUGERI E MOZZALI RACCONTANO CHE FU IL PIRELLONE A CONSIGLIARE ALLA FONDAZIONE MAUGERI DI METTERSI IN CONTATTO DAPPRIMA CON SIMONE (PERCHÉ AMICO DI FORMIGONI) E POI CON DACCÒ PER OTTENERE FAVORI - L’INTERMEDIAZIONE DI SIMONE DURA GIÀ DAL 1995, E IN SEGUITO A LUI SI UNÌ IL FACCENDIERE PIÙ FAMOSO D’ITALIA, QUELLO CHE PAGAVA LE VACANZE A FORMINCHIONI - PER IL CELESTE SI METTE SEMPRE PEGGIO...
Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"
antonio simone bANTONIO SIMONE B
Non sono stati Daccò e Simone ad «aprire le porte della Regione» Lombardia di Formigoni alla Fondazione Maugeri. È stato l'esatto contrario: sono cioè stati «organi della Regione Lombardia» a «dare alla Maugeri l'indicazione di rivolgersi agli intermediari Simone e Daccò per ottenere provvedimenti amministrativi favorevoli», è stato insomma il Pirellone a dire alla Maugeri che erano Simone e Daccò «le persone giuste» in Regione per avere delibere da 200 milioni di euro in 10 anni.

Ecco perché il Vaticano II non condannò il comunismo


Poiché in questi giorni se ne evocano soprattutto le luci, mi sia permesso ricordarne una vasta zona d'ombra: la mancata condanna del comunismo.

Il maggiordomo va a messa (con un gendarme)



Prima di tornare a una vita normale ci vorrà del tempo, ne ha combinate e ne sono successe troppe,
di cose, ma per ora il primo giorno dopo la condanna mite a 18 mesi per furto aggravato e la speranza concreta nella grazia del Papa è un ritorno alle abitudini dei due mesi passati ai
domiciliari, come un limbo in attesa del futuro. La chiesa di San Pellegrino sta a poche centinaia di metri dalla casa di Paolo Gabriele, in Vaticano, per chi nel Medioevo arrivava da Nord lungo la via Francigena e raggiungeva la città scendendo da Monte Mario era il primo luogo d'ingresso a Roma e al soglio di Pietro, la fine del viaggio.

lunedì 8 ottobre 2012

OR è già alla frutta della nuova evangelizzazione

Da blasfemi a evangelizzatori, i Beatles cinquant’anni dopo
The Beatles
THE BEATLES

L'elogio dell'"Osservatore Romano" per la storica band inglese che non fu molta apprezzata dagli ambienti vaticani negli anni del massimo splendore

GI. GAL.CITTÀ DEL VATICANO
A cinquant’anni di distanza, i Beatles restano il simbolo di un periodo di grandi cambiamenti e di ribellione verso tutto ciò che era potere costituito, chiese comprese. Nel libro "Il Vangelo secondo i Beatles" (Claudiana) appena pubblicato dal pastore metodista Peter Ciaccio si cerca di ricostruire il dialogo interrotto mezzo secolo fa tra fede cristiana e cultura pop. Un viaggio in 112 pagine da Mosè ai giorni nostri passando per Liverpool. A mezzo secolo dall’uscita di "Love me do", primo 45 giri dello storico quartetto di Liverpool, i Beatles continuano a essere il simbolo di quel periodo di ribellione verso tutto ciò che era potere costituito, chiese incluse, che furono, e restano, gli anni Sessanta.; A partire dalla trasformazione, tramite veri e propri riti collettivi, di quattro ragazzi qualsiasi in idoli, Peter Ciaccio, autore del Vangelo secondo Harry Potter, propone una rilettura degli aspetti "religiosi" del fenomeno Beatles.

PRO-CESSO VATICANO

- PAOLETTO GABRIELE, PER ORA AI DOMICILIARI, ATTENDE LA GRAZIA PAPALE DOPO LA CONDANNA-FARSA A 18 MESI PER FARLO TACERE - È MOLTO PROBABILE LA GRAZIA, MA NON SI SA QUANDO AVVERRÀ - LA DIFESA DI GABRIELE QUASI SICURAMENTE NON RICORRERÀ IN APPELLO: “SENTENZA EQUILIBRATA ED EQUA” - SI METTEREBBE COSÌ A TACERE IL MAGGIORDOMO, MA IN VATICANO SI PENSA CHE CI SIANO ALTRI “CORVI”...
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
PAOLO GABRIELE IN AULAPAOLO GABRIELE IN AULA
Prima di tornare a una vita normale ci vorrà del tempo, ne ha combinate e ne sono successe troppe, di cose, ma per ora il primo giorno dopo la condanna mite a 18 mesi per furto aggravato e la speranza concreta nella grazia del Papa è un ritorno alle abitudini dei due mesi passati ai domiciliari, come un limbo in attesa del futuro. La chiesa di San Pellegrino sta a poche centinaia di metri dalla casa di Paolo Gabriele, in Vaticano, per chi nel Medioevo arrivava da Nord lungo la via Francigena e raggiungeva la città scendendo da Monte Mario era il primo luogo d'ingresso a Roma e al soglio di Pietro, la fine del viaggio.

In attesa del centenario di liberazione

Fatima, il Conclave, un romanzo.


“L'aereo Alitalia dell'americano atterrò in perfetto orario all'aeroporto "Falcone e Borsellino" di Palermo. Recuperando il suo trolley dal nastro trasportatore, l'americano considerò come segnali beneauguranti l'assenza di fastidiosi disguidi nelle operazioni di trasferimento del bagaglio e la precisione nell'incrocio avvenuto senza intoppi della coincidenza del volo che lo aveva portato da New York a Roma e quello dalla Città Eterna alla Sicilia. Guardò l'orologio: erano le 20 precise e

Corvo Story

Il Corvo non è finito in gabbia
Tre anni ridotti a uno e mezzo per le attenuanti: è questa la condanna inflitta sabato all’ex maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, per furto aggravato. Il processo è durato una settimana (inizio il 29 settembre, quattro udienze). [1] La vicenda del “corvo” cominciò nell’agosto del 2011 con una serie di fughe di notizie relative a documenti riservati della Santa Sede.

Bianchi e la nomina al Sinodo dei Vescovi.





Caro amico davvero il Papa ha nominato Bianchi ?

Caro amico prima una precisazione importante dal sito della santa sede si legge 

“In vista della 13 assemblea generale del sinodo sul tema la nuova evangelizzazione
 a norma di quanto previsto dalle norme il segretario generale del sinodo dei
 vescovi cardinale segretario responsabile,  con approvazione del sommo pontefice
 ha nominato alcuni esperti come uditori…”
Tra questi figura anche Enzo Bianchi, ora mi devi concedere un piccolo spazio per 
spiegarti alcune cose importanti.
NIKOLA ETEROVIC Segretario generale del Sinodo ha effettuato le nomine
 con approvazione del Papa.
D'altra parte sarebbe assurdo pensare che il papa riesca personalmente ad avere
 in mente i nomi di tutti i partecipanti, per questo si dividono i compiti. 

Sciacquinbocca alla bosiana (per un priore per tutte le stagioni e commissioni..)

è uno dei protagonisti dell'incontro umbro, il priore della Comunità ecumenica di Bose, Enzo Bianchi , al quale Fabio Colagrande ha chiesto di spiegare il senso profondo di questa manifestazione: R. - Significa proprio quello che il Concilio voleva e che Paolo VI ha sintetizzato nell’ Ecclesiam Suam : la Chiesa si fa dialogo. Qui, abbiamo un’esperienza della Chiesa che si fa dialogo con tutti, con tutte le componenti di altre religioni, ma anche con quelli che non professano alcuna religione.
E’ decisivo per il futuro dell’umanità che ci sia questa complicità tra credenti e non credenti nel cercare ciò che fa diventare l’uomo più uomo e, in questo senso, realizza anche la volontà e il piano di Dio sull’uomo.

L'inno per l'anno della fede?

SAN PADRE PIO prega per loro (e per noi!)

kladivár3: exclude Christ, receives WAKA WAKA

domenica 7 ottobre 2012

Censurata!

Capitolo 2
Ha inizio una lunga opposizione
       Persino una lettura superficiale delle prime due parti del Grande Segreto del Messaggio di Fatima rivela che esso non è altro che una sfida lanciata dal Cielo alle potenze del mondo, la cui stretta, persino nei confronti del Cattolicissimo Portogallo, era andata sempre più crescendo sin dall'inizio del ventesimo secolo.
       Riprendendo il testo del Segreto che abbiamo riportato nel primo capitolo, è ovvio che ciò che il Cielo si era proposto fosse un vero e proprio anatema contro il regime Massonico portoghese, e soprattutto contro tutte quelle forze coalizzatesi per combattere la Chiesa le quali, all'inizio del ventesimo secolo, stavano complottando (per loro stessa ammissione, come vedremo) un assalto finale alla “fortezza” Cattolica.

Gogna?


Nella sua arringa di oggi, l'avvocato rotale Cristiana Arru ha denunciato che il suo assitito, il maggiordomo infedele del Papa, Paolo Gabriele, è stato sottoposto a una gogna mediatica che continuerà anche in futuro. «Il diritto fin dall'antichità - ha spiegato - prevede pene certe, e queste si caratterizzano per essere circoscritte ad un determinato tempo: anche quando si usava la gogna, con accanto il cartello di condanna, l'esposizione al dileggio era per un numero definito di giorni». Secondo il suo legale, «a Paolo Gabriele si è inflitta invece una pena permanente.

Sulla vicenda restano molti punti oscuri, ma per i giudici non ci sono complici

Il tecnico, gli assegni e lo Ior. I misteri ancora da chiarire

Il Papa in Vaticano
Il Papa in Vaticano

 L'ex maggiordomo di Benedetto XVI ha agito da solo. Non ha copiato e divulgato le carte segrete per avidità, ma perché voleva «aiutare il Papa» e questo suo convincimento, «sia pure erroneo», come si legge nel dispositivo della sentenza, è stato ritenuto credibile dai giudici. È la prima verità processuale sui Vatileaks, ma altri risvolti della vicenda restano ancora aperti.

IO TI “GRAZIO” E TU ‘’CANTI’’


- IL PROCESSO-FARSA CON CONDANNA-BURLA DI PAOLO GABRIELE PERMETTERA’ AL VATICANO DI SCOPRIRE COMPLICI E MANDANTI - I NOMI CHE SPUNTANO DALLE UDIENZE: DON GIOVANNI LUZI (CHE HA RICEVUTO LE COPIE DEI DOCUMENTI TRAFUGATI) E DON PAOLO MOROCUTTI - SI AGGIUNGONO AI CARDINALI PAOLO COMASTRI E PAOLO SARDI, AL VESCOVO FRANCESCO CAVINA, AL FUNZIONARIO MAURIELLO E A LUCA CATANO - MOGAVERO: “SENTENZA TROPPO MITE…”

1-PAOLETTO, DA CINECITTÀ AI LIBRI SULL'ESOTERISMO "ERA SUGGESTIONABILE"
Giacomo Galeazzi per La Stampa
La nuova vita di «Paoletto» è già delineata nei toni felpati che la Santa Sede gli riserva nel giorno in cui lo condanna. Vatileaks ha scatenato uno scandalo senza precedenti che ha pesantemente danneggiato il governo centrale della Chiesa però l'ex aiutante di camera di Benedetto XVI continuerà ad essere cittadino e dipendente della Santa Sede, ad abitare in Curia e proseguire nello stesso ovattato angolo di Curia la sua esistenza familiare prescandalo con la moglie Manuela Citti e i suoi tre figli.
PAPA E PAOLO GABRIELEPAPA E PAOLO GABRIELEPAOLO GABRIELE IN AULAPAOLO GABRIELE IN AULA
Dunque si sorvolerà sul giuramento di riservatezza tradito e pragmaticamente si cercherà di spegnere le luci della ribalta tenendo sottocchio un potenziale, esplosivo «testimonial» di inchieste mediatiche sui segreti d'Oltretevere. Il processo al maggiordomo infedele è durato appena una settimana, la condanna a 18 mesi è sorprendentemente mite ma lo scandalo-Vatileaks non termina con la sentenza del tribunale. Sono imminenti, infatti, la grazia papale, la pubblicazione della relazione cardinalizia e nuove indagini sui possibili complici del «corvo».

Ut amoveatur?


Perché il Papa ha rimosso il mons. anti preti pedofili?

Charles J. Scicluna era il funzionario della Santa Sede che perseguiva i preti pedofili. E lo ha fatto – a differenza di altri – con determinazione, denunciando anche la cultura del silenzio italiana. Ieri è stato rimosso, senza spiegazioni, e spedito a Malta come funzionario di basso rango. Una mossa che sconcerta.
Vaticano
Joseph Ratzinger. Salito sul trono petrino, Benedetto XVI riuscì finalmente ad aprire l’indagine canonica che era stata insabbiata negli anni precedenti. E la affidò a mons. Scicluna. Alla fine padre Maciel fu estromesso, i Legionari di Cristo commissariati. Questo e molto altro ha fatto il prelato maltese. Nel 2010 si trovò in prima linea di fronte allo scandalo degli abusi sessuali sui minori scoppiato, a macchia d’olio, nelle chiese dei Paesi più disparati, Irlanda, Germania, Belgio, Olanda, Austria, di nuovo Stati Uniti, dove il caso era già esploso nel 2002, Australia, America Latina… e Italia. Scicluna, di nuovo, non le mandò a dire. Spalleggiato da Ratzinger, chiese agli episcopati più renitenti di collaborare con la giustizia civile per denunciare i preti pedofili. Lo fece anche, con veemenza, in un incontro a porte chiuse del bel convegno alla Pontificia università Gregoriana di cui ho riferito nel mio blog. Fu sempre Scicluna a mettere la faccia, insieme al portavoce vaticano Federico Lombardi, in un’affollatissima conferenza stampa in Vaticano per presentare il giro di vite della normativa canonica voluto dal Papa per contrastare la piaga della pedofilia. Partita nella tensione, la conferenza stampa si sciolse grazie alle risposte puntuali di Lombardi e Scicluna.
Monsignor Charles J. Scicluna, 53 anni
In Vaticano – fu l’impressione pressoché unanime dei giornalisti accreditati – c’è chi ha finalmente preso sul serio il dramma. Il procuratore generale della Santa Sede non schivò le polemiche. In una arcinota intervista concessa nel 2010 al quotidiano della Cei Avvenire, senza mezzi termini, affermò: «Ciò che mi preoccupa è una certa cultura del silenzio che vedo ancora troppo diffusa nella Penisola». Apriti cielo. Il Vaticano attacca la Cei. Passa qualche mese, la Santa Sede chiede a tutti gli episcopati del mondo di compilare nuove linee-guida anti-pedofilia e consegnarle entro maggio scorso. La Cei nicchia, pubblica un documento minimale, e Scicluna, di nuovo lui, alza la voce. Lo fa in una coraggiosa intervista al mensile Jesus di cui ho riferito nel mio blog. Non se la prende solo con l’Italia. Dice che molte linee-guida ancora mancano all’appello. Spiega che alcuni dei documenti recapitati in Vaticano sono insufficienti. Ieri, sommersa dal rumore della conclusione del processo al maggiordomo del Papa, la notizia clamorosa (anticipata il giorno prima da Vatican Insider). Mons. Scicluna è stato nominato vescovo “ausiliare” di Malta. Non promosso in Curia, non vescovo titolare, neppure coadiutore con il diritto alla successione. Da responsabile del team anti-pedofili della Chiesa cattolica mondiale e funzionario di basso rango a La Valletta. Rimosso senza essere stato neppure promosso.
La Santa Sede non ha spiegato la decisione. Che è – beninteso – una decisione del Papa. Ovviamente non sappiamo se aveva buoni motivi per rimandare Scicluna a Malta. Ma la mossa sconcerta. Così come lascia interdetti l’epilogo di una vicenda completamente diversa. La trattativa con i Lefebvriani. Lungi da me rammaricarmi del fatto che, alla fine, gli ultratradizionalisti non rientreranno in seno alla chiesa cattolica. Non si può non rilevare, però, che a questo obiettivo Ratzinger, negli anni scorsi, ha lavorato strenuamente. Era – come il contrasto alla pedofilia – uno dei tratti caratterizzanti di questo pontificato. Strategia sovrana. Linea di governo. Parte di un disegno più complesso, a cui Benedetto XVI si è dedicato sin dall’inizio, teso a reinterpretare il Concilio vaticano II e la sua eredità. Anche qui, come nel caso della pedofilia – e per motivi affatto diversi – Ratzinger è stato contestato, da personalità di Curia e episcopati nazionali, funzionari vaticani e osservatori esterni. Alla fine, i Lefebvriani non entreranno. Il nuovo prefetto della Dottrina della fede, mons. Gerhard Ludwig Mueller, ha annunciato, alla vigilia del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio, che non ci saranno ulteriori trattative. Punto, finito, tempo scaduto. Mons. Guido Pozzo, triestino, uomo di fiducia di Ratzinger nel negoziato durato anni, è già destinato a lasciare il posto di segretario della pontificia commissione Ecclesia dei per divenire cerimoniere pontificio. Un altro capitolo del pontificato Ratzinger si chiude.
E si chiude mentre viene condannato, con pena “mite” di diciotto mesi di reclusione che verranno presto condonati dalla grazia papale, il maggiordomo Paolo Gabriele. Personalità complessa, mosso dall’intento delirante di aiutare il Papa tradendone la fiducia. Facendo filtrare ai giornalisti italiani – e in particolare a Gianluigi Nuzzi, che ne ha fatto il bestseller Sua Santità – documenti riservati della Santa Sede e dossier personali del Papa. Colpisce, di tutta la vicenda, il movente addotto dall’ex assistente di camera del Pontefice. «Vedendo male e corruzione dappertutto nella Chiesa, sono arrivato negli ultimi tempi, quelli della degenerazione, ad un punto di non ritorno. Ero sicuro che uno choc, anche mediatico, avrebbe potuto essere salutare per riportare la Chiesa nel suo giusto binario», ha detto nell’istruttoria. Poi, nella deposizione durante il processo: «A volte, quando sedevamo a tavola, il Papa faceva domande su cose di cui doveva essere informato». Ancora: «Ho maturato la convinzione che è facile manipolare la persona che ha un potere decisionale così importante». E infine, nella testimonianza conclusiva che ha reso ieri prima della sentenza: «La cosa che sento forte dentro di me è la convinzione di aver agito per esclusivo amore, viscerale direi, per la Chiesa di Cristo e per il suo capo visibile. È questo che mi sento. E se lo devo ripetere, non mi sento un ladro». Propositi deliranti. Evocati, suggeriti, inculcati, molto probabilmente, dalle tante persone con cui Paolo Gabriele parlava ogni giorno. Uscieri, cittadini vaticani, monsignori, cardinali. Nessuno si è spinto tanto in là da trafugare documenti e rivelare segreti di Stato. Ma tutti convinti della stessa cosa. Che il Papa è rimasto solo.
*Originariamente pubblicato, oggi, sul suo blog su Linkiesta