La fedeltà al passato. E l'incognita del nuovo. Il segretario di Ratzinger si dice a metà tra «due mondi». E su Bergoglio...
di Barbara Ciolli
Il suo intento era di essere un «ponte», non un «muro» tra i due papi.
Fino all'ultimo si è prodigato a dire che Francesco e Benedetto XVI avevano «caratteri» e «stili diversi». Ma non erano assolutamente «antitetici», come alcuni volevano farli passare.
O monsignor Georg Gänswein si è sforzato di conciliare l'inconciliabile, fedele alla linea del «cambiamento nella continuità», tracciata dal teologo, prima che pontefice, Joseph Ratzinger.
Fino all'ultimo si è prodigato a dire che Francesco e Benedetto XVI avevano «caratteri» e «stili diversi». Ma non erano assolutamente «antitetici», come alcuni volevano farli passare.
O monsignor Georg Gänswein si è sforzato di conciliare l'inconciliabile, fedele alla linea del «cambiamento nella continuità», tracciata dal teologo, prima che pontefice, Joseph Ratzinger.