ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 10 marzo 2014

Ha terminato la sua corsa

E’ morto Mario Palmaro, prof. di filosofia del diritto, bioeticista e apologeta cattolico. Ha vissuto la prova cercando sempre di alzare lo sguardo alle “cose di lassù”. Questo, tra i tanti, è l’insegnamento più grande che conserverò nel cuore. Insieme all’amico Alessandro Gnocchi, nel lontano 2010, scrisse sul quotidiano Libero un articolo dal titolo “In prossimità della fine”, rileggerlo può aiutarci a capire come Mario avesse ben chiaro che tra tempo ed eternità c’è un abisso. Caro Mario, riposa in pace.

Settimana di passione ecclesiastica.

Notizia maschia, notizia femmina

Settimana di passione ecclesiastica. Fa notizia l’amore, il disamore, il desiderio. La versione di Kasper

Settimana interessante. Mentre gli altri parlavano di questione morale e sottosegretari che non hanno pagato di tasca propria dei francobolli, o del dissenso grillino, o della legge elettorale chepalle, ci siamo impegnati su affarucci come sesso, matrimonio, maschio, femmina, promessa e redenzione. Un giornale teologico? No, un giornale. Infatti Kasper era la notizia, come ha notato nell’intervista a De Bortoli anche papa Francesco. E’ una nostra vecchia abitudine, parlare delle cose che contano quando le cose che non contano parlano di noi nel nostro mondo vuoto dell’informazione. Se la chiesa cattolica, che ormai è una minoranza accerchiata ma fa ancora notizia per un paio di miliardi di persone e oltre, possiede e fa lavorare varie università di riguardo, mobilita qualcuno la domenica per la messa nelle diocesi e nelle parrocchie, e ispira settimanali tabloid-sublimi come “ilmiopapa”, oltre che le preghiere piene di compassione e di bellezza dei credenti, bè, se la chiesa dice che non sa che pesci pigliare in materia di amore tra uomo e donna, promessa di lealtà, educazione dei figli, matrimonio e gender, “maschio e femmina li creò”,  si rassegna all’ovvio, ecco, allora bisogna forse parlarne.

Una cattolica “bambina”

Riflessioni sulle dichiarazioni del Card. Kasper 

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima;

……………………….
Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. (Sal 19, 8 – 9)

di Carla D’Agostino Ungaretti

scmbnllPuò una cattolica “bambina” come me mettersi a tu per tu con un Principe della Chiesa, il teologo stimato dal Papa, autore della relazione preparatoria al Sinodo sulla famiglia che si svolgerà nel prossimo autunno? Sarò accusata di superbia, di supponenza, di mancanza di rispetto verso una così alta personalità della Chiesa Cattolica?  E’ un rischio che devo correre perché, ovunque io mi volga, vedo confusione e disorientamento in quello che per duemila anni è stato l’insegnamento della Chiesa stessa, frutto a sua volta di duemila anni di riflessione teologica sulla pastorale del matrimonio che, fino a pochi decenni fa non aveva conosciuto motivi di smentite o di correzioni.

Fratelli coltelli

IOR, INCENSO E MIRRA 

LA PARTITA A SCACCHI ALLO IOR È L’ETERNA GUERRA TRA FINANZA CATTOLICA E LAICO-MASSONICA

La voglia di trasparenza di Bergoglio si scontra con il terrore di molti, in Vaticano, di concedere vantaggi e informazioni sensibili ai “massoni” e ai loro bracci armati finanziari di Wall Street - L’ingresso di una ventina di “segugi” di Promontory, nel torrione di Niccolò V, è stato visto come un cedimento di sovranità della Santa Sede…

Massimo Franco per il "Corriere della Sera"
Quando nel luglio del 2013 il vertice dello Ior, in carica da appena pochi mesi dopo la turbolenta uscita di scena di Ettore Gotti Tedeschi, decise di rendere pubbliche le nuove direttive sui clienti dell'Istituto per le opere di religione, notò una reazione ostile. L'iniziativa partiva dalla necessità di dare prova di trasparenza, allontanando almeno una parte delle ombre che da anni si allungano sulle attività dell'Istituto ospitato nel Torrione di Niccolò V, nel cuore delle sacre mura.
IL VATICANO SECONDO FRANCESCO - MASSIMO FRANCOIL VATICANO SECONDO FRANCESCO - MASSIMO FRANCO
Ma le resistenze risultavano altrettanto forti. Non era opportuno, si obiettava, mettere in circolazione notizie riservate che poi «potevano essere usate dalla massoneria» contro il Vaticano. Eppure, esisteva un'esigenza accentuata dal modo singolare col quale era stato scelto il successore di Gotti Tedeschi: e cioè nel limbo temporale tra le dimissioni di Benedetto XVI e l'inizio del Conclave. Il vertice della banca cercò di spiegare che la comunità finanziaria internazionale continuava a tenere gli occhi addosso allo Ior; e che lo stesso Francesco considerava una priorità la riforma radicale dell'Istituto (...).
Il torrione Niccolò V, sede dello Ior  niccolovIL TORRIONE NICCOLÒ V, SEDE DELLO IOR NICCOLOV
Non a caso, sorprendendo tutti, a metà giugno Francesco aveva nominato «prelato» dello Ior monsignor Battista Ricca, direttore della Casa Santa Marta, dove aveva scelto di vivere: una persona di sua totale fiducia, anche se digiuna di finanza, come anello di collegamento e «orecchio» del pontefice tra la Commissione cardinalizia presieduta da Tarcisio Bertone e il Consiglio di sovrintendenza con a capo, appunto, il presidente dello Ior, Ernst von Freyberg.
E dieci giorni dopo, con un «chirografo», un documento riferibile a lui personalmente e datato 24 giugno, aveva istituito una «pontificia commissione referente» per «conoscere meglio la posizione giuridica e le attività dello Ior».
A presiederla fu chiamato un anziano e rispettato cardinale salesiano, Raffaele Farina, ex Prefetto della Biblioteca Vaticana. Al suo fianco, un'altra «eminenza» stimatissima da papa Bergoglio, Jean Louis Tauran, francese; monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, spagnolo e coordinatore della commissione; monsignor Peter Bryan Wells, statunitense e numero tre della Segreteria di Stato; e la presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, Mary Ann Glendon, ex ambasciatrice Usa presso la Santa Sede e giurista alla prestigiosa università di Harvard.
IORIOR
Se non era un vero e proprio commissariamento, gli somigliava. E comunque, faceva intendere che Francesco era insoddisfatto del modo in cui andava avanti la riforma. Passarono giorni prima che la richiesta di von Freyberg ricevesse una risposta. Tanto che alla fine, raccontano in Vaticano, il presidente dello Ior si rivolse a monsignor Ricca.
E gli chiese di parlarne direttamente con il Papa. Francesco e il monsignore si incontrarono a colazione a Santa Marta, come accade abbastanza spesso. E Francesco, dopo avere analizzato i pro e i contro, decise che si pubblicasse tutto. L'episodio conferma sia la volontà del pontefice argentino di procedere sulla strada della trasparenza, sia le resistenze fortissime che incontra.
Gotti Tedeschi, interrogato dalla magistratura per alcuni giri di soldi dello Ior ai quali sarebbe risultato totalmente estraneo, non nascondeva di avere intravisto conti correnti «strani», e operazioni così misteriose che lui stesso ne era stato tenuto all'oscuro (...). L'ex presidente, sfiduciato il 26 maggio del 2012, da quel momento era stato tagliato fuori da tutta la rete vaticana che contava. Aspettava di essere convocato da Benedetto XVI per potergli spiegare la propria verità, o almeno da monsignor Georg, suo segretario privato.
IOR istituto per le opere di religioneIOR ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE
A intermittenza gli veniva assicurato che presto sarebbe accaduto (...). Fino a quando, all'inizio di febbraio del 2013, fu fissato un incontro proprio con Bertone: l'ex mentore di Gotti Tedeschi, poi suo avversario per le resistenze del presidente dello Ior ad avallare operazioni finanziarie ritenute spericolate. Il luogo prescelto era lo studio del cardinale Giuseppe Versaldi, potente «ministro delle finanze» vaticane. Erano passati quasi nove mesi dalla sfiducia.
E bisognava ammansire l'economista piacentino, fargli capire che la sua quarantena stava per finire, che papa Benedetto XVI era quasi pronto a riceverlo; e che dunque non doveva sentirsi abbandonato, né essere tentato di raccontare la frazione di segreti che riteneva di avere raccolto. Versaldi era l'anfitrione di quella che doveva apparire la grande riconciliazione tra Gotti Tedeschi e il Segretario di Stato.
Testimone e promotore del colloquio: il vescovo di Piacenza, la città del banchiere, monsignor Giovanni Ambrosio. Quante cattiverie sono state dette sul nostro conto!, avrebbe esordito Bertone vedendo il banchiere: quasi fossero stati entrambi vittime di quello che era accaduto allo Ior. Poi lo rassicurò, gli disse di tenersi a disposizione, perché presto il Papa lo avrebbe convocato.
Ettore Gotti TedeschiETTORE GOTTI TEDESCHI
Ma la convocazione non ci fu mai. Pochi giorni dopo l'incontro di Gotti Tedeschi col segretario di Stato vaticano, Josef Ratzinger si dimise.... Il problema ormai non è lo Ior, ma il rapporto della finanza vaticana col mondo esterno; e l'esigenza di seguire le indicazioni di un Papa deciso a imprimere una svolta al modo di gestire i soldi. Con l'arrivo di Francesco lo Ior è apparso solo un vecchio guscio: una corazza bancaria creata nel 1942 da Pio XII anche per impedire al fascismo di Benito Mussolini in guerra di controllare i fondi e le operazioni finanziarie del Vaticano.
E appare figlio di un'altra era geologica della Chiesa: quella della segretezza abbinata all'impunità; dei soldi in contanti raccolti e distribuiti per cause pie e meno pie senza doverne rendere conto a nessuno e senza che si potesse nemmeno risalire sempre ai beneficiari (...). L'Istituto per le opere di religione è la metafora di una metamorfosi difficile, dolorosa e insieme improcrastinabile.
BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTOROBERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO
E le nomine a ripetizione fatte da Francesco nei primi mesi del papato hanno sottolineato l'urgenza e insieme l'affanno col quale si tenta di riplasmare un organismo che ormai crea problemi al Vaticano, più che risolverli (...). A sbrogliare quegli intrecci occorrevano dei professionisti in grado di incontrare il rispetto delle istituzioni finanziarie e dei governi a livello globale.
Per questo a fine maggio del 2013 il Vaticano si convinse ad affidare a Promontory l'esame dei conti correnti dello Ior, e successivamente di entrare nel ginepraio dell'Apsa. Ma nei sacri palazzi società come Promontory alimentavano dubbi e diffidenze. Era come fare entrare in casa un intruso, se non un nemico. Un colosso come quello evocava lo spettro della massoneria internazionale, i gangli più oscuri del potere di Wall Street, dei governi occidentali e delle banche centrali gonfi di pregiudizi verso la Santa Sede.
ERNST VON FREYBERGERNST VON FREYBERG
E pazienza se il pregiudizio era, in realtà, reciproco. A sentirsi «occupato» e «infiltrato» da un piccolo esercito di marziani era il Vaticano. Perché Promontory, una società di consulenza con base a Washington, è considerata una sorta di controllore-ombra. Fondata e diretta dal 2001 da Eugene Ludwig, banchiere e avvocato nato a Brooklyn, New York, e cooptato dal presidente Bill Clinton nel 1993 per dirigere l'Occ, l'organo che controlla l'attività delle maggiori banche Usa, in pochi anni è diventata una potenza (...). Alla base del modo di agire c'è l'esperienza di ex «cani da guardia» della legalità finanziaria, provenienti da organismi governativi al massimo livello.
Tra i 450 dipendenti ci sono due ex capi della Sec, la Se-curity and Exchange Commission, equivalente Usa della Consob che vigila sulle attività di Borsa; e due ex top manager della Federal Reserve, la banca centrale americana. Il problema vero, però, è un altro. L'ingresso di una ventina di «segugi» di Promontory, armati di computer, nel torrione di Niccolò V, è stato visto come un cedimento di sovranità della Santa Sede.
JEAN LUIS TAURAN JUAN IGNACIO ARRIETA RAFFAELE FARINAJEAN LUIS TAURAN JUAN IGNACIO ARRIETA RAFFAELE FARINA
«L'autonomia finanziaria di uno Stato è un pezzo della sua sovranità», sostiene sotto garanzia di anonimato un cardinale ben addentro a questi temi. «E la sovranità della Santa Sede è messa a rischio se non si interpreta con prudenza l'esigenza di trasparenza. Dare un potere assoluto di indagine a società come Promontory equivale a consegnare in mano a poteri e potenze straniere documenti sensibili e informazioni sui conti di ogni singolo cardinale...».
Ma la struttura vaticana subiva i controlli perché non aveva voluto vedere e prevenire le conseguenze che i cambiamenti avvenuti nella finanza globale avrebbero comunque imposto. Era un difetto di visione strategica, figlio di un'autoreferenzialità e di un'illusione di impunità duri a morire.
Eppure, quando a luglio Francesco aveva voluto una «commissione referente» tipo quella sullo Ior, qualche campanello avrebbe dovuto suonare. Si intuiva che i tempi del Papa e quelli della riforma non collimavano...
Bertone GrilloBERTONE GRILLO
Il ritmo era di 1000-1500 conti controllati ogni mese. E a fine estate scattò la richiesta di chiusura dei conti di quattro ambasciate politicamente «sensibili»: Indonesia, Iran, Siria e Iraq. Poche settimane dopo arrivarono lettere con le quali 1200 correntisti «laici» si vedevano interrompere ogni rapporto con la banca vaticana (...). Da tempo si ipotizza che possa essere stato depositato anche denaro ricollegabile a organizzazioni criminali (...). In quel caso, sarebbe stato confiscato?
E come, visto che la Santa Sede è uno Stato estero? Si intravede una labirintica terra di nessuno legale, che soltanto trattative tra Italia e Vaticano a livello statale, finanziario e giudiziario possono risolvere.
SCARANO BSCARANO B
Nel 2013 all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede si svolgevano incontri discreti tra le due sponde del Tevere per capire come uscirne. Con la mediazione dell'ambasciatore Francesco Maria Greco arrivavano messaggi nei quali i vertici di Bankitalia, della Segreteria di Stato vaticana, del governo ipotizzavano soluzioni bilaterali dove convogliare i fondi sospetti, e joint venture giudiziarie per indagare a fondo. Insomma, una collaborazione che di fatto si era fermata per una trentina d'anni, mentre in parallelo continuavano le complicità.
Il pericolo era stato reso tangibile dall'arresto, il 28 giugno del 2013, di monsignor Nunzio Scarano a Roma: un uomo-chiave dell'Apsa, accusato di frode e corruzione con un ex agente segreto italiano e un broker (...). La vera domanda era: quanti monsignori Scarano esistono nelle pieghe delle attività finanziarie vaticane (...)? Si tratta di un grumo di mistero di fronte al quale perfino un pontefice determinato come Francesco sembra obbligato a seguire tempi diversi da quelli che si è imposto.

Generale dietro la collina...?

Bergoglio, il generale che vuole vincere senza combattere
"Non ho mai compreso l'espressione valori non negoziabili", ha detto nella sua ultima intervista. E in un libro, il suo più stretto collaboratore spiega perché papa Francesco evita accuratamente lo scontro frontale con la cultura dominante

di Sandro Magister

ROMA, 10 marzo 2014 – Víctor Manuel Fernández è il primo argentino fatto vescovo da Jorge Mario Bergoglio, due mesi dopo la sua elezione a papa.
Era e continua ad essere rettore della Universidad Católica Argentina, imposto in questo ruolo dall'allora arcivescovo di Buenos Aires vincendo le ostilità di una agguerrita schiera di oppositori dentro e fuori la Chiesa.

Ma è anche da anni il più fidato collaboratore di Bergoglio nella scrittura dei suoi testi capitali, dal documento di Aparecida del 2007 alla "Evangelii gaudium" del 2013, la lettera programmatica dell'attuale pontificato.

Il libro-intervista "Il progetto di Francesco. Dove vuole portare la Chiesa" – uscito in questi giorni in Italia –, nel quale Fernández spiega e commenta il programma papale, è dunque una buona guida per capirlo più a fondo.

Chi siamo noi per giudicare?

L'aperturismo di Francesco e l'atomizzazione del cristianesimo

Peter Manseau sul New York Times scrive di come un certo tipo di dialogo abbia rinfocolato le pulsioni "secessioniste" a suon di "chi siamo noi per giudicare"

Riforme. Oggi c'è un interessante op-ed sul New York Times di Peter Manseau sullo stato del cattolicesimo di oggi, specialmente quello americano: una selva di interpretazioni più o meno scismatiche in cui crescono interpretazioni dottrinali contrapposte. La sua tesi è che l'aperturismo di Francesco al dialogo con il mondo abbia rinfocolato le pulsioni "secessioniste" a suon di "chi siamo noi per giudicare". L'argomento è estremo, ma certamente coglie elementi interessanti. E il suo libro in uscita parla dell'atomizzazione del cristianesimo americano.

La posta in gioco

La posta in gioco per i Francescani dell’Immacolata

francescani dell'Immacolata(Maurizio Grosso) Sin dall’inizio del commissariamento dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata, le nuove autorità hanno sempre ripetuto, più volte, il medesimo ritornello: “Sei dalla parte di P. Stefano Manelli o del Papa?”. “Se da un lato c’è p. Stefano e dall’altro il Papa, chi scegli?”. Era un commissariamento cominciato col piede sbagliato, e che perciò ha fatto presto capitolare ogni impresa di raggiungimento di una disperata unità.

Troppe parole


Il problema della Chiesa - come ha spiegato con chiarezza cristallina Romano Amerio in >Iota unum - è l'incapacità di esercitare l'autorità. Questa incapacità da un lato è, come dice Amerio, desistenza dell'autorità, cioè mollezza davanti ai crimini, agli eretici, ai pubblici peccatori e disobbedienti interni (si pensi a Enzo Bianchi, il cardinal Martini, Mancuso, l'università san Raffaele di Milano ecc.). Mollezza che è un laissez faire condiscendente e intollerabile, perché significa aprire le porte dell'ovile ai lupi.
Dall'altro lato quest'incapacità si realizza in un autoritarismo feroce nei confronti dei buoni, dei santi, degli obbedienti; si pensi alla persecuzione di stampo comunista stalinista che stanno subendo i Francescani dell'Immacolata, una delle congregazioni religiose con più vocazioni, cui è stato chiuso il seminario, la casa di formazione, la docenza e cui si chiede una firma di fedeltà assoluta non alla Chiesa, non al Romano Pontefice, non ai superiori, non alla Dottrina della Chiesa, ma solo al Concilio Vaticano II, come se esso fosse l'unica ed esaustiva espressione del Sacro Magistero. Tra l'altro va detto che il decreto di soluzione finale contro i Francescani dell'Immacolata porta la firma Papa Francesco.

domenica 9 marzo 2014

In morte di un Grande

Un grave lutto per il mondo cattolico. È morto Mario Palmaro

PalmaroLa sera del 9 marzo, nella sua casa di Monza, ha reso l’anima al Signore, dopo un lunga malattia, Mario Palmaro.
Mario Palmaro aveva 46 anni ed è stato uno dei migliori studiosi e difensori della fede cattolica nei tempi travagliati in cui viviamo. Fino all’ultimo istante della sua vita ha combattuto la buona battaglia con gli scritti, con le parole e soprattutto con l’esempio della sua vita cristiana. “Corrispondenza Romana” si onora di averlo avuto tra i suoi amici più fedeli e si associa al dolore e alle preghiere della famiglia e di tutti coloro che lo hanno stimato ed amato. In attesa di ritornare sulla sua luminosa figura, lo ricordiamo oggi con le sue stesse parole, tratte da un’intervista a “Il Foglio”.

Bureau medical "Oggi"?

Miracolo a Medjugorje, parla Maria Pia Pacioni: “Cammino di nuovo”

Maria Pia Pacioni era affetta da una grave malattia che la stava portando all’immobilità. Poi il viaggio al santuario. Quando è tornata ha sentito uno strano calore. E la sua vita è cambiata


Miracolo a Medjugorje, parla Maria Pia Pacioni: "Cammino di nuovo"... (FOTO)
La testimonianza di Maria Pia Pacioni è sobria, ma precisa nei ricordi. «Mentre camminavo ho sentito come se qualcuno mi accarezzasse la schiena e la gamba non mi faceva più male. Penso: ma chi mi ha toccato? Mi giro e non c’è nessuno, la strada era deserta».

Per andare dove..?

«La Chiesa esca da se stessa». Così ha convinto i prelati 

La mattina del 9 marzo il cardinale Bergoglio parla ai cardinali nelle riunioni prima del conclave.
Le sue parole lasciano il segno. L’appunto del suo intervento viene raccolto dal cubano Jaime Lucas Ortega y Alamino

Il Vaticano III comincia con una rottura razionale e dottrinale

Divorzio evangelico, abisso tra chiesa e mondo

Il Vaticano III comincia con una rottura razionale e dottrinale

La rottura dottrinale non so. C’è il divorzio in chiesa, è evidente nelle parole segrete di Kasper, c’è una procedura penitenziale che in quanto rottura ha una radice “evangelica”, nel senso di contraddire il vangelo nel nome dello spirito del vangelo, cancellare Agostino con la forza possente e pneumatica dell’agostinismo, ripudiare il Cristo finora conosciuto con quello infinito, immenso, custodito nel cuore della fede vissuta, e così via con testi sacri e padri. Il metodologo sarà soddisfatto, si parla di chiesa e autorità dei parroci nel fissare le condizioni del divorzio evangelico, mica della fede e dei dogmi; il fedele che chiede rigore e continuità tradizionale sarà molto insoddisfatto; quelli tiepidi che stanno a metà saranno perplessi, inutilmente.

ll latinista del Vaticano rimpiazzato da due atei

"Oh miram urbanitatem! Non sono stato neppure avvisato. E pensare che ho girato il mondo intero per far conoscere la lingua della Chiesa"


Del nuovo premier che cosa pensa? «Matthaeus Renzi est homo novus. Quare difficillimum est quae velit praevidere. È un uomo nuovo. Per la qual cosa è difficilissimo prevedere che cosa voglia». Ma questo Paese si salverà? «Itali moribundi sunt. Gli italiani sono moribondi. Anzi, corregga. Itali perituri sunt. Meglio». È dura, senza l'ausilio di un traduttore simultaneo, intervistare il professor Victorius Ciarrocchi, all'anagrafe Vittorio, nato 75 anni fa a Pesaro e qui residente, insigne latinista, già docente nei licei classici di Pesaro e Fano e allo scientifico di Senigallia. Per fortuna sopperisce il medesimo Ciarrocchi, che, collaborando da molto tempo al Resto del Carlino, ben conosce l'asinaggine media dei giornalisti.

Studiare da Papa

"Papa Francesco sta 'studiando' le unioni gay: vuole capire". Inizia il ritiro: in bus coi cardinali



«Bergoglio... Bergoglio...Bergoglio...».


RETROSCENA DEL CONCLAVE DEL 13 MARZO - ORE 18.50: ELETTO BERGOGLIO - A RATZINGER LA PRIMA TELEFONATA - A CASTEL GANDOLFO NON SENTONO LO SQUILLO. IL COLLOQUIO AVVIENE FINALMENTE ALLE 20.45

Quando il cardinale Re gli chiede come vorrà chiamarsi da Papa, Quo nomine vis vocari?, Bergoglio sillaba tra lo stupore dei cardinali: Vocabor Franciscus . Francesco. Mai nessun pontefice aveva scelto il nome del santo di Assisi. «Non dimenticarti dei poveri», gli aveva detto il francescano Hummes….

Avviso di condanna


per il numero due della nunziatura in Italia. Ma quando e come lo sa solo il papa





Non c’è pace, da un anno a questa parte, nella nunziatura della Santa Sede in Italia.
Tra papa Francesco e il nunzio Adriano Bernardini è gelo. Jorge Mario Bergoglio lo
conosce bene e non gliel’ha perdonata. Quando Bernardini era nunzio in Argentina, tra il 2003 e il 2011, tirava le fila dell’opposizione all’allora arcivescovo di Buenos Aires, tra l’altro facendo nominare trentacinque nuovi vescovi quasi tutti contro le sue indicazioni e aspettative.
Ma ora nel mirino del papa è finito il numero due della nunziatura, monsignor Luca Lorusso (nella foto).
E vi è finito pubblicamente, col papa che l’ha additato alla generale riprovazione nientemeno che nell’aula Nervi, davanti ai vescovi e al clero della diocesi di Roma lì convocati il 6 marzo per il tradizionale incontro d’inizio quaresima.

Caro Papa Emerito, Le scrivo!

Joseph-Ratzinger

Caro Joseph Ratzinger,
Non sono un Tornielli né un Odifreddi né,tanto meno,un prelato nostalgico: non ho mai avuto la fortuna o il privilegio di ricevere una Sua lettera, né Lei l'onere di leggere una delle mie. Forse mai accadrá. Forse anche queste parole rimarranno-come diceva Catullo- una facezia "letteraria", un puro esercizio di scrittura.
Le scrivo in un occasione per Lei forse felice, per me un po' meno: l'anniversario di quel ventotto febbraio 2013,quando, tra le lacrime e l'affetto di milioni di cattolici, strettisi attorno al proprio Pastore, assistemmo alla chiusura di quel massiccio portone di legno della residenza estiva di Castel Gandolfo. Alle ore 20 il Pontificato del Papa della ragione si concludeva e la tiara veniva consegnata nelle mani dei Cardinali,che,secondo il Codice di Diritto Canonico, reggono con legittima potestà la sede vacante.

sabato 8 marzo 2014

Vivere senza menzogna


Vivere senza menzogna è il titolo di un celebre appello di Aleksander Solgenitsin, apparso nel 1973, all’indomani del suo arresto da parte del KGB. Il dissidente russo denunciava in quello scritto l’Arcipelago Gulag, fondato sul crimine e sulla menzogna, esortando a combatterlo con l’arma invincibile della verità. La verità vince sempre quando riesce ad esprimersi apertamente. La menzogna prevale solo se riesce a soffocare la verità e per farlo ha bisogno della manipolazione delle menti e delle coscienze.

LE TEMPESTE SI AVVICINANO?


FRANCESCO CHIAMA BENEDETTO ACCANTO A SE’. LE TEMPESTE SI AVVICINANO

Nell’intervista a papa Bergoglio, pubblicata ieri da Ferruccio De Bortoli sul “Corriere della sera”, ci sono notizie sorprendenti su quello che sta accadendo nella Chiesa e sul bivio davanti al quale si trova questo pontificato. Che si annuncia drammatico.

I DUE PAPI

Anzitutto constatiamo che addirittura papa Francesco scende in campo sulla questione relativa a Benedetto XVI e al suo “papato emerito” e questo fatto, da solo, zittisce i tanti pierini clericali i quali sostenevano, nelle scorse settimane, che i nostri articoli ponevano una questione inesistente e perfino dannosa.

FRANCESCO I & LA TRIBALIZZAZIONE DELLA CHIESA

La “Chiesa” secondo i modernisti
Vari pensatori progressisti[1] e modernisti (ad esempio Ernesto Buonaiuti) hanno cercato di presentare una Chiesa “cristiana” primitiva collegiale o democratica, rivoluzionaria, sovversiva, anarchica, ostile a qualsiasi potere politico, la quale sarebbe stata snaturata dalla Chiesa romana, petrina, papale e costantiniana, essenzialmente gerarchica, anzi monarchica. Tale snaturamento sarebbe stato il frutto della filosofia greca e del diritto romano.
In realtà chi per primo cercò di dipingere Gesù come un rivoluzionario fu il Sinedrio, ma Ponzio Pilato dopo aver interrogato Gesù non diede retta a questa calunnia (Gv., XIX, 11; Lc., XIII, 1; Rom., XIII, 1). A partire dal Nuovo Testamento si evince chiaramente che i farisei, i sadducei e gli scribi, ossia il giudaismo talmudico, mirarono a mostrare i cristiani come  sovversivi e rivoltosi per farli condannare da Roma ma Roma solo con Nerone, per l’influsso nefasto della sua seconda moglie Poppea che era una giudaizzante, iniziò nel 64 la persecuzione dei cristiani[2].

Iphone church

QUARESIMA : UNA CHIESA NEGOZIABILE DAI «PRODIGI» CONCILIARI (Bergoglio sbarca su iPhone)

BERGOGLIAOMessaggio video informale di Bergoglio riguardo l’Unità dei cristiani, registrato con un iPhone per un convegno di evangelici pentecostali di lingua inglese che si è svolto negli USA. Il video è stato registrato a Santa Marta, in Vaticano dal vescovo pentecostale Tony Palmer, amico di Bergoglio. Un modo decisamente inedito di comunicazione per un papa. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=TsEJVP_eDAE
Uno dei segni dati da Gesù per la fine dei tempi è quello dei prodigi, i falsi miracoli dei falsi cristi e falsi profeti. “Allora se qualcuno vi dirà: «Ecco qui il Cristo! Eccolo là!», non credetegli. Infatti, sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, i quali vi daranno a vedere segni e prodigi per sedurre, se possibile, gli stessi eletti. Voi, perciò, state in guardia! Vi ho predetto ogni cosa”. (Mc 13, 21-23)

Salta o non salta?

Viviana Mazza per il Corriere della Sera
La visita storica di papa Francesco in Terra Santa, prevista dal 24 al 26 maggio, ha incontrato un'inaspettata difficoltà: uno sciopero dei diplomatici israeliani. Da martedì scorso, infatti, i funzionari del ministero degli Esteri non assicurano più la loro assistenza in caso di rappresentanze straniere in arrivo, né di visite in Israele o fuori, né rilasciano più visti o altri servizi.
copertina IL MIO PAPA rivista mondadori su bergoglio

Digiuno?

MARIO MONTI E LA MOGLIE
ELSA CON PAPA BERGOGLIO
 E BERTONE jpeg
Francesco De Dominicis per "Libero"
Ci sono anche gli stipendi degli alti manager fra i vari capitoli affrontati nei lavori preparatori per la riforma della banca del Papa. Il dossier per ora è fermo ai box, visto che Papa Francesco vorrebbe sfilarlo ai cardinali e procedere in autonomia.

Fenomenpastorologia da Novella 2000

Papa Francesco, sono combattuto: fare la grana su di lui fa schifo?

Sono combattuto: fare la “grana” sul Papa (mi) fa schifo? Me lo domando da giorni, da quando in tutte le edicole e per una tiratura di mezzo milione di copie è uscito l’ultimo, pregevolissimo prodottino Mondadori dal titolo Il mio Papa, un settimanale patinato che intende raccontare, in una sorta di fenomenologia da Novella 2000, vita, opere, miracoli, vecchi fidanzamenti, nuove passioni, di questo stravagante ed eclettico Bergoglio. Nella catena di comando Mondadori non dev’essere sfuggito un dato assolutamente concreto e che ci riporta allo sprofondo economico di una città comeRoma, a un default sostanzialmente accertato al quale l’iniezione statale, nell’ordine di 570 milionigenerosamente versati, potrebbe sortire l’effetto di un brodino senza sapore.

Ecumenismo dell'ateismo

 I tedeschi perdono la fede in Dio
di Matthias Kamann
in “www.welt.de” del 6 marzo 2014 (traduzione: www.finesettimana.org)
O totalmente o per niente. La gente, o crede fortemente in Dio e partecipa alla vita della Chiesa – oppure è completamente irreligiosa. La crescente polarizzazione e insieme la diminuzione di una mentalità media di pigri “cristiani solo a Natale” è il risultato principale del nuovo “Rilevamento  sull'appartenenza alla Chiesa” che è stato condotto dalla Chiesa evangelica tedesca (Evangelische Kirche in Deutschland, EKD) e che è stato presentato giovedì.

venerdì 7 marzo 2014

Dopo le aurore boreali...

orthodoxbahamasIcone russe e ucraine avrebbero iniziato a piangere



Dipinti ed icone religiose stanno piangendo in Ucraina e Russia. Segno che qualcosa sta per accadere? Annunciano un disastro?
Dio ci mette in guardia contro un enorme cataclisma che potrebbe iniziare in Russia e Ucraina? Non è escluso.

Le “aspettative eccessive” degli americani

su valori e matrimonio alla prova di Francesco

Il rapporto Kasper ai cardinali riuniti nel concistoro del febbraio 2014 è destinato ad avere vasta
diffusione negli Stati Uniti, e un impatto che va a sommarsi alla magnitudo del Francis effect nel
paese delle “guerre culturali” che hanno caratterizzato il dibattito religioso e morale degli ultimi 40 anni. Il cardinale Kasper ha compiuto importanti tour accademici in America: le università cattoliche più importanti (Notre Dame la primavera scorsa, Fordham il prossimo maggio) gli hanno dedicato convegni e giornate di studio (e la casa editrice Paulist Press, che sta per annunciare la pubblicazione delle opere complete di Kasper in inglese, in questi giorni sta traducendo il rapporto ai cardinali per il pubblico anglofono).

Liquida Chiesa in liquido stato

 (seconda parte)

di Giorgio Mariano
«Io nel marzo scorso non avevo alcun progetto di cambiamento della Chiesa. Non mi aspettavo questo trasferimento di diocesi, diciamo così». Così il papa nell’ultima intervista rilasciata al Corriere della sera. Francesco ribadisce ancora di non ritenersi “papa” ma un vescovo come gli altri. Per lui l’elezione al soglio pontificio sarebbe un semplice “trasferimento di diocesi”.

Certo che... no! Certo che sì... che gglie ffrèga?


CERTO, CERTO… C’E’ CONTINUITA’…

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Bendetto XVI 30 Marzo 2006
Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, l’interesse principale dei suoi interventi nella vita pubblica si centra sulla protezione e sulla promozione della dignità della persona e per questo presta particolare attenzione ai principi che non sono negoziabili. Tra questi, oggi emergono chiaramente i seguenti: - protezione della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del suo concepimento fino alla morte naturale; riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, come unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio, e la sua difesa di fronte ai tentativi di far sì che sia giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo ruolo sociale insostituibile; - la protezione del diritto dei genitori ad educare i loro figli.

Contro Kasper

Il teologo di Wojtyla stronca radicalmente il rapporto segreto Kasper su uomo e matrimonio reso noto dal Foglio

“Teologicamente parlando, ciò che Kasper propone è un passo falso”
Talvolta negare la misericordia è l’unico modo di difenderla dalle sue adulterazioni. Il cardinale Kasper lo afferma con grande chiarezza nel suo libro Misericordia: “Un ulteriore grave
fraintendimento della misericordia è quello che induce a disattendere, in nome della misericordia, il comandamento divino della giustizia (…). Non possiamo consigliare, per una falsa misericordia, di abortire” (p. 221). Una misericordia ingiusta, non è misericordia. Non si può attentare alla dignità umana nel nome della misericordia.

Sorprendenti per chi?

Sorprendenti parole...

Non possiamo non tornarci sopra. Lo schiaffo fa male e fanno molto male soprattutto le conseguenze che sembrano prospettarsi. Ricordo, come abbiamo già appreso che a seguito della visita ad limina dei Vescovi della Repubblica Ceca, Mons. Jan Graubner, di Olomouc, ha riferito alla sezione ceca della Radio Vaticana che il Papa gli ha detto:
[Jan Graubner:] Quando stavamo discutendo di coloro che amano l'antica liturgia e desiderano tornare ad essa, era evidente che il Papa parlava con grande affetto, l'attenzione e sensibilità per tutti per non fare del male a nessuno. Tuttavia, ha fatto una dichiarazione molto forte quando ha detto che capisce quando la vecchia generazione torna a ciò che ha vissuto, ma che non riesce a capire le generazioni più giovani che desiderano tornarvi. 

Il gioco delle parti

Kasper parla a nome del Papa

Il Vangelo della famiglia, la relazione con cui il cardinale Walter Kasper ha aperto il concistoro
straordinario del 20 febbraio, rappresenta uno dei contributi di avvicinamento al prossimo Sinodo
dei vescovi dedicato ai temi del matrimonio e della famiglia. Come è noto, Papa Francesco ha
previsto un cammino articolato per giungere a una matura deliberazione su questioni che sono da
tempo al centro di un vivace dibattito nell’opinione pubblica, non solo cattolica. In primo luogo ha fatto inviare alle chiese locali di tutto il mondo un questionario in modo da poter raccogliere le valutazioni del mondo cattolico.

Conti in rosso


NEL NOME DI D-IOR! - FINANZE VATICANE FUORI LEGGE: VIOLATO LO STATUTO DELL'AUTORITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA

Il direttore dell’Aif non ha ancora presentato il bilancio al Consiglio direttivo presieduto da chi l'ha visto il vescovo Corbellini - Dentro i sacri palazzi attendono le mosse di Bergoglio che vuole sfilare ai porporati la riforma dello Ior - Il 25 febbraio scontro tra i cardinali sulla discussa cacciata di Gotti Tedeschi nel maggio 2012…