“E’ vero che la misericordia divina è infinita. Essa, però, pur essendo illimitata, non è senza criteri.
Non può, pertanto, essere invocata anche in presenza di una autentica e perseverante ‘sfida’ a Dio come si verificherebbe nel caso di permanenza nel peccato”. Il professor Danilo Castellano,
ordinario di Filosofia politica e docente di Filosofia del diritto all’Università di Udine (dove è stato
anche preside di Giurisprudenza), interviene nel dibattito seguìto alla pubblicazione della relazione
concistoriale tenuta dal cardinale Walter Kasper sulla famiglia e resa nota dal Foglio. Allievo del
filosofo Augusto Del Noce e già direttore dell’Istituto internazionale di studi europei “Antonio Rosmini” di Bolzano, Castellano spiega che “i cosiddetti ‘risposati’ divorziati, per esempio, per poter invocare (e ottenere) misericordia devono riconoscere la propria colpa (come Davide) e chiederne perdono.