Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
È
parte integrante della nostra Fede Cattolica la sua continuità perfetta
nel tempo attraverso la Santa Chiesa, di modo che i fedeli ricevano la
Dottrina divina, integra e pura come direttamente da Nostro Signore Gesù
Cristo. Ciò include tutte le attività ecclesiali, dalla confezione dei
santi Sacramenti alle interpretazioni della Parola, attraverso il
Magistero dei Papi e dei Concili.
Perciò è sempre stato dichiarato dai
Pontefici, nella loro veste di rappresentanti del Signore in caso di
dubbio, quanto è pure ovvio riguardo alla fedeltà escludente
manipolazioni umane. E ciò è la base del Diritto Divino nella Chiesa,
nella cui difesa i Pontefici e ogni autorità cattolica si deve
impegnare, santificando il suo operato in Nome del Redentore. Nel senso
di questa continuità citiamo la Bolla ‘Execrabilis’(1460)del Papa Pio II definendo: “qualsiasi concilio convocato per effettuare cambiamenti drastici nella Chiesa è decretato in anticipo invalido e annullato”.
La notizia anzi lo scoop è che il papiro in cui Gesù fa riferimento, senza offrire altri dettagli, a sua «moglie»
– e il cui ritrovamento fu annunciato per la prima volta dalla
studiosa Karen L. King nel corso di un convegno tenuto a Roma -, sarebbe
autentico [1]. Lo confermerebbero, in questi giorni, i pareri di
diversi ed autorevoli esperti, pubblicati anche sull’Harvard Theological Review [2]. Attenzione però: “autentico” significa che il papiro in questione,
un frammento di 4 per 8 cm scritto in copto, l’egiziano parlato e non
geroglifico, non sarebbe contraffatto ma originario dell’epoca, il IV
secolo d.C.
Le parole del Papa, la nota della Cei, le critiche di Famiglia
Cristiana e di Tracce, mentre il Corriere della Sera ha scritto che...
In merito alla discussa e controversa sentenza della Corte
Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione
eterologa, c’è il silenzio della Chiesa cattolica italiana? Lo mette in rilievo, oggi, Angelo Panebianco, nell’editoriale di prima pagina del Corriere della Sera.
Il politologo torna indietro di dieci e nove anni, quando il Parlamento
approvò la legge 40, e poi quando su quella legge fu celebrato un
referendum fallito per la bassissima affluenza alle urne. Però
stamattina Bergoglio ha detto: “Occorre ribadire il diritto dei bambini a
crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un
ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva.
Continuando a maturare in relazione alla mascolinità e alla femminilità
di un padre e di una madre». Queste le parole di Papa Francesco durante il ricevimento dei componenti dell’Ufficio Internazionale Cattolico per l’Infanzia. L’EDITORIALE DI PANEBIANCO
“Il fronte che vinse allora per via politica e che adesso esce sconfitto per via giurisdizionale – scriveva stamattina Panebianco sul Corsera
– sembra quasi silente”. Sono appunto “poche e isolate voci cattoliche”
quelle che “si sono levate a criticare la sentenza”. Un quadro che
porta a dire come “nel suo complesso, la chiesa sembra orientata a
scegliere una condotta prudente, di implicita, più o meno rassegnata,
accettazione dell’esito che si è determinato”. IL BASSO PROFILO DELLA CEI
Fatto emblematico è il comportamento della Conferenza episcopale
italiana, dieci anni fa in prima linea nella battaglia politica sulla
legge. Stavolta, invece, profilo piuttosto basso. Il primo commento
ufficiale è arrivato a più di 36 ore di distanza dalla pubblicazione del
dispositivo della sentenza. Una nota gelida firmata genericamente “dalla presidenza”,
arrivata poco prima delle 18.00 di ieri. Nella dichiarazione si legge
che “è doveroso segnalare alcuni nodi problematici che suscitano dubbi e
preoccupazioni, sotto il profilo antropologico e culturale”. In primo
luogo, “viene affermato un non meglio precisato diritto al figlio o
diritto alla genitorialità, con il rischio di confondere o, peggio,
identificare il piano dei desideri con il piano dei diritti, sottacendo
che il figlio è una persona da accogliere e non l’oggetto di una pretesa
resa possibile dal progresso scientifico”. In sostanza, prosegue la
nota, “si cambia e si snatura il concetto e l’esperienza di paternità e
di maternità, che sono elementi preziosi per l’unità profonda ed
inviolabile della coppia”. La cultura giuridica “non dovrebbe
semplicemente avvalorare il dominio della tecnoscienza, ma porsi anche
la questione del senso e anche quella del limite”. Niente di più. IL COMMENTO DEL CARDINALE RUINI
Il primo a parlare, già ieri mattina sulla Stampa, era stato il cardinale Camillo Ruini,
storico presidente della Cei e impegnato nella lotta riguardo la legge
40, che per la Chiesa cattolica rappresenta una sorta di compromesso
accettabile. “Non può esistere un diritto al figlio, perché il figlio è
una persona”, diceva Ruini in un colloquio con il vaticanista Andrea
Tornielli. Il porporato si mantiene prudente, precisa che “è presto per
parlare di una sentenza appena uscita di cui non si conoscono ancora le
motivazioni”, tuttavia “una cosa sembra chiara – dice Ruini: la Corte
Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto alla fecondazione
eterologa e su questo non posso non esprimere la mia profonda
perplessità, diciamo pure il mio dissenso”. Il figlio “è una persona, e
come tale non è disponibile”, ha aggiunto. L’EDITORIALE DI AVVENIRE
Critico anche il quotidiano dei vescovi, Avvenire, che però ha affidato l’editoriale d’apertura di ieri non al direttore bensì alla bioeticista Assuntina Morresi,
la quale ha rilevato che “anche nel nostro Paese si affaccia purtroppo
una società in cui persino il legame più profondo che gli esseri umani
conoscono, quello fra una madre e suo figlio, viene frammentato,
sminuzzato nelle sue componenti genetiche, gestazioni e sociali, e
niente lo potrà sostituire nella sua pienezza”. Pesante quanto scrive poche righe dopo Morresi: “Con la sentenza di ieri (martedì, ndr),
la Consulta non si è limitata a stabilire l’illegittimità
costituzionale di una norma di legge, cioè del divieto alla fecondazione
eterologa contenuto nella legge 40. I giudici costituzionali, non nuovi
a iniziative del genere, si sono spinti molto oltre, e hanno indicato
un nuovo orizzonte antropologico, nel quale per spiegare chi sono i
genitori serviranno gli aggettivi”. “IMPOSSIBILE NON PERCEPIRE IL CONTRACCOLPO”
Critica ancheTracce, la rivista
internazionale di Comunione e Liberazione, che però vede nella sentenza
l’occasione propizia per “andare a fondo della questione”. Impossibile –
si legge in un articolo firmato da Lorenza Violini,
non percepire il contraccolpo, la sfida che questa decisione riverbera
su ognuno di noi e sui contesti sociali di cui facciamo parte. Non si
può voltare pagina e dedicarci alla cronaca internazionale o alle
notizie sul tempo libero”. In gioco, prosegue Violini, “c’è
l’eliminazione di una barriera alla autodeterminazione procreativa”. “L’ULTIMA FOLLIA ITALIANA”
1. AVVISATE PAPA FRANCESCO CHE IL “VANGELO SULLA MOGLIE DI GESU”, UN PICCOLO FRAMMENTO DI PAPIRO RITROVATO DUE ANNI FA, CHE RIPORTA UN BRANO IN COPTO CON LE PAROLE "GESÙ HA DETTO LORO: 'MIA MOGLIE ...'" E, POCO SOTTO, "LEI SARÀ IN GRADO DI ESSERE MIA DISCEPOLA", NON È ASSOLUTAMENTE UN FALSO: I LABORATORI DI COLUMBIA, MIT E HARVARD LO HANNO DATATO TRA IL QUARTO E L’OTTAVO SECOLO DOPO CRISTO - 2. LA STORICA DELLA TEOLOGIA KAREN KING CHE HA SCOPERTO IL PAPIRO: "NON È LA DIMOSTRAZIONE CHE GESÙ HA AVUTO UNA MOGLIE O CHE TRA I DISCEPOLI CI FOSSERO DONNE. MA ADESSO SI PUÒ CONCLUDERE CON QUALCHE CERTEZZA CHE TRA I PRIMI CRISTIANI C'ERANO DISCUSSIONI ATTIVE SU CELIBATO, SESSO, MATRIMONIO E DISCEPOLATO" - 3. SECONDO LEO DEPUYDT, EGITTOLOGO DELLA BROWN UNIVERSITY, IL FRAMMENTO E' COSÌ' MANIFESTAMENTE FALSO DA "SEMBRAR PRONTO PER UNO SKETCH DEI MONTY PYTHON" -
Dalla Bibbia alla moderna apostasia del rifiuto del lavoro. Perché sudarsi il pane rende liberi (e pure santi)
All’inizio del racconto della Genesi troviamo Dio onnipotente che sta “lavorando”. Certamente, visto che il prologo del Vangelo di Giovanni ci dice che questo lavoro era svolto dal Lógos, ovvero da Gesù Cristo, il figlio di Dio incarnato, sta anche faticando e sudando, se si ha l’avvertenza di interpretare questi passi non solo in senso fisico, ma anche simbolico-metafisico. A quanto si capisce, dunque, il Dio della Bibbia fatica e suda, ovvero agisce, volentieri, se alla fine di ogni prodotto del suo “lavorare” (la luce, il firmamento, le acque, la terra, la vegetazione, il sole e le stelle, gli animali) si compiace con se stesso per aver agito bene (“vide che era cosa buona”, Gn 1, 10, 12, 18, 27). Compiacimento che, quando giunse alla creazione dell’uomo, divenne addirittura maggiore: vide, infatti, che “era cosa molto buona” (Gn 1, 31).
Confronto tra due Miracoli Eucaristici (Lanciano e Buenos Aires)
Esistono due eventi legati al Sacramento delll’Eucaristia che sono accaduti in tempi e località differenti ma che sembrano molto simili: uno a Lanciano nell’ottavo secolo d. C. e l’altro a Buenos Aires, nel 1996, ovvero nel ventesimo secolo. Già in due articoli precedenti del mio Blog ho analizzatoquello di Lanciano, conosciuto da molto tempo, per cui di esso parlerò brevemente invitando il lettore a leggersi tali post se vuole saperne di più. Descriverò invece in maniera più dettagliata quello di Buenos Aires, venuto alla ribalta dopo l’elezione al soglio pontificio di Bergoglio, già arcivescovo nella capitale argentina, che autorizzò le indagini scientifiche sul caso avvenuto nella diocesi di sua competenza. Dopo aver raccontato la storia degli accadimenti elencherò i risultati ottenuti dalle ricerche effettuate, mettendoli a confronto per evidenziare analogie o diversità.
SANTA CASA: la beata Anna Caterina Emmerich e le “rivelazioni” sulla miracolosa traslazione della Santa Casa di Loreto
A conferma, ancora, della “veridicità storica” delle “miracolose traslazioni” della Santa Casa vi sono, poi, anche altri Santi che hanno dato la stessa importantissima testimonianza, sempre “per rivelazione soprannaturale”: come, ad esempio, la mistica tedesca Beata Anna Caterina Emmerich (1774-1824), che con le sue “descrizioni minuziose”, e tutte – nel riscontro – corrispondenti al vero, di “luoghi” in cui mai si era recata, fece ritrovare (dopo secoli di dimenticanza) anche la casa di Efeso ove la Vergine Maria trascorse gli ultimi anni di vita e ove morì e fu assunta in Cielo in anima e corpo.
Canonizzazione papa Wojtyla, anche un musical per Giovanni Paolo II
In vista delle canonizzazioni di Angelo Giuseppe Roncalli e di Karol Wojtyla, si moltiplicano le iniziative. All’auditorium Conciliazione di Roma, dal 21 al 24 aprile, andrà in scena, con ingresso libero fino a esaurimento posti, "Non abbiate paura"
Sacro e profano insieme per celebrare la santità di due Pontefici amatissimi dalla gente, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. In vista delle canonizzazioni di Angelo Giuseppe Roncalli e di Karol Wojtyla che saranno celebrate da Papa Francesco a Roma, in piazza San Pietro, il prossimo 27 aprile e che saranno trasmesse eccezionalmente anche in 3D , si moltiplicano le iniziative per ricordare questi due grandi uomini del Novecento.
Card. Brandmüller. Divorziati risposati, così nella Chiesa primitiva
se è vero che i divorziati risposati, persistendo nella vita di peccato, fanno parte della Chiesa cioè Comunione dei Santi, a
pari merito con chi è in Grazia di Dio allora:
1- il
peccato di adulterio non esiste più 2- non
ha più alcun valore il Matrimonio Sacramento, legame a vita, tanto vale
convivere 3- non
ha più senso cercare la vita di santità, siamo tutti santi, basta che crediamo
di essere salvi, Gesù ci ha salvati già tutti, possiamo peccare tranquillamente
in vari modi e gravità, alla fine tutto sarà perdonato senza sforzi personali
di non peccare, o di seguire virtù; 4- non
c'è più alcuna differenza tra santo e peccatore, vita di Grazia e vita di
peccato ....
E' uscito il numero di aprile di Radici Cristiane- Nell'editoriale del numero di aprile del mensile Radici Cristiane il prof. Roberto de Mattei, evidenzia l’importanza di una vita cristiana coerente, poiché «per vivere bene, occorre prima di tutto pensare bene», conformando i nostri pensieri e le nostre azioni alle leggi immutabili di Dio. Specialmente oggi, di fronte alla tirannia dell’Impero mondialista e mentre il fumo di Satana invade il Tempio di Dio, è bene non ammainare «la bandiera della verità», ma anzi ricordare a Satana, «combattendolo, che le porte dell’interno non prevarranno».
Nessun grande uomo, diceva Hegel, sfugge al biasimo del cameriere che ne governa le stanze nascoste. Ugualmente, le rivoluzioni e i loro traumi riformatori non si sottraggono al giudizio del robivecchi che ne frequenta il retrobottega in cui giacciono le vestigia del tempo andato e dell’ordine travolto. Per quanto sia nascosto, c’è sempre un luogo in cui l’individuo d’eccezione e l’evento epocale sono costretti a mostrare la propria natura più intima, fosse solo in un dettaglio.
di Alessandro Gnocchi
. La riforma liturgica operata nella Chiesa cattolica alla fine degli anni Sessanta non sfugge alla ghigliottina hegeliana. Anche quel grande balzo verso il mondo, che si può chiamare rivoluzione considerando l’orientamento del pregare invertito rispetto al passato, ha il suo retrobottega rivelatore. Basta andare per canoniche, conventi e sacrestie in cerca di antichi paramenti rituali per averne la prova. Con un po’ di pazienza e tanta disposizione all’umiltà, in questo tour della memoria liturgica si trovano sempre un sacerdote, una suora, più di frequente un vecchio sacrestano, che scovano pianete, dalmatiche, tunicelle, cotte e berrette, sospirando sui tempi in cui la messa era davvero la messa. Ma anche loro, salvo rare eccezioni, non sono in grado di recuperare il manipolo, quell’esile drappo simile a una piccola stola che il celebrante porta sul braccio sinistro.
Grazie al sacramento del Battesimo, questa neonata, è redenta, liberata dal peccato originale, incorporata in Cristo, accolta nella Santa Chiesa, elevata alla dignità di figlia di Dio, inabitata dalla Santissima Trinità. La gioia per quest’anima segnata dal carattere battesimale non può che essere grande.
Tuttavia sorge più d’una perplessità quando si scoprono i particolari di questo insolito Battesimo, così pubblicizzato da aver scatenato una vivace polemica internazionale prima ancora d’essere celebrato.
Durante l’udienza del mercoledì, Papa Francesco mentre attraversava la piazza sulla papamobile, ha riconosciuto tra la folla un suo vecchio amico. Subito ha fatto fermare la macchina, facendo salire il suo vecchio amico. Nel frattempo, un fedele gli urlava: “Francesco sei unico” al che il Papa immediatamente rispondeva: “Anche tu sei unico“. Questo è la semplicità di un grande uomo, che svolge il suo ruolo, con amore e umiltà!!!
Nella disputa sulla comunione ai risposati c’è un superfavorito: Kasper
Uno dei meriti attribuiti a papa Francesco è di voler “convertire la Chiesa in un luogo di scambio di idee libero dalle paure, dove tutti possano esprimersi ed essere tenuti in considerazione” (parole del suo ghostwriter Victor Manuel Fernández, vescovo e rettore dell’Università Cattolica Argentina).
Ma a vedere quello che è successo durante e dopo il concistoro del 20-21 febbraio sorge qualche dubbio.
Oggi lo sappiamo che, in nome della Riforma del Concilio sulla Liturgia,
in nome di un condannato "spirito" del Concilio, in nome di un
archeologismo cristiano, insomma nel nome di quel che volete voi il
"versus populum" è diventato suo malgrado etichetta del progressismo
liturgico mentre, il "versus Deum" è, sempre suo malgrado, icona del
vecchio da spazzare via. Per fare ciò si invoca "l'archeologismo" del
primo secolo del Cristianesimo attribuendo ad esso solo ciò che fa
comodo. Ma come stanno davvero le cose?
Senza la ragione – che Dio dona a ogni uomo, rendendo la creatura umana «immagine e somiglianza» del Creatore -, non sarebbe possibile la comprensione e l’accettazione della verità rivelata da Dio, perché nessun uomo potrebbe entrare in possesso dei praeambula fidei (ossia della premesse razionali della fede, che sono di natura metafisica) e venire a conoscenza dei “motivi di credibilità” (ossia di quei fatti di natura empirica e storica che portano all’evidenza che il Vangelo è credibile e chi lo annuncia è affidabile). Insomma, la verità naturale, raggiunta con la ragione, è il fondamento necessario della verità soprannaturale che ci è proposta con la Rivelazione.
di Antonio Livi
(su La Bussola Quotidiana del 08-04-2014) Alla vigilia dell’inizio della discussione al Senato del disegno di legge sull’omofobia, e mentre parallelamente si intensificano i tentativi di riconoscere le unioni civili, vogliamo proporre una riflessione sui criteri fondamentali con cui giudicare queste vicende politiche e legislative. Il testo di monsignor Antonio Livi è la sintesi di un intervento svolto nei giorni scorsi a una conferenza organizzata dall’Associazione Internazionale Tomas Tyn.
Si parla giustamente del “dono della fede”, riconoscendo che la comprensione e l’accettazione della verità rivelata da Dio è possibile solo se Dio stesso, con la sua grazia, dispone i nostri cuori a “voler credere” i misteri soprannaturali, che evidentemente sono credibili ma anche oltremodo impegnativi.
Rinnovando il mio invito alla lettura diQuesto papa piace troppodi Ferrara, Gnocchi e Palmaro (Piemme 2014), pubblico un passaggio tra i più affascinanti e più importanti a firma del duo tradizionalista. Difficilmente, almeno io nella mia pochezza, riuscirei a comunicare in modo migliore l’essenza profonda della nostra Fede, lontana sia dal sentimentalismo sia dalla banalizzazione dottrinaria. La lunghezza del testo – di cui assicuro la piacevolezza di lettura – è giustificata dai tanti temi fondamentali toccati, dalla reazione al soggettivismo relativistico all’importanza dell’insegnamento della Dottrina, dalla necessità di una sincera conversione alla quella della frequentazione della Chiesa e dei sacramenti, sempre con l’acutezza di saper mettere in guardia dalla pericolosità dei luoghi comuni.
Intervista al Prof. Enrico Maria Radaelli sulla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica, causata dal concilio Vaticano II
Nato a Lugano nel 1905, morto nel ‘97, Romano Amerio è stato un pensatore libero, acuto e controcorrente.
Oltre all’edizione critica degli scritti di Tommaso Campanella, agli studi su Epicuro, Dante Alighieri, Giordano Bruno, Paolo Sarpi, Cartesio e Giacomo Leopardi, ha approfondito le Osservazioni sulla morale cattolica di Alessandro Manzoni. Soprattutto, ha guardato con lucidità e disincanto all'evoluzione della Chiesa, individuandone la crisi, tracciando una strada per superarla e ribadendo con forza il primato della verità sull’amore.
Breve dissertazione sui presunti carismatici e profeti contemporanei. Il caso Ironi Spuldaro e Medjugorje
Presunta benedizione e/o folkloristica effusione di un certo spirito
Ritroviamo la parola Carismi
16 volte nelle lettere di san Paolo ed una volta in 1Pietro (4,10). In
alcuni casi viene presentata la traduzione (significato generico) di grazioso dono, pertanto possiamo estendere la riflessione anche alla Grazia santificante,
come per esempio in Romani 6,23. Oggi la parola è talmente
inflazionata, usata a sproposito, che talvolta suscita in alcuni casi
derisione, mentre in altri tristezza.
Francesco il primo Papa globalizzato e la sua visione periferica
Riccardi spiega la “teologia della chiesa di Buenos Aires”. Secolarizzazione, santuario, parrocchia, popolo
“Per capire Bergoglio dobbiamo discostarci dal nostro orizzonte europeo”. Il professor Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, considera Francesco il primo Papa della globalizzazione: si deve allontanare lo sguardo dall’Europa “non perché si debba prendere in considerazione un orizzonte solo latinoamericano, bensì un orizzonte veramente mondiale”, dice in un colloquio con il Foglio, aggiungendo che “in un orizzonte globale il problema della secolarizzazione non è poi così centrale”.
Wojtyla santo? Il card. Martini disse no: “Grande uomo di Chiesa”, ma santo altra cosa
ROMA - Papa Wojtyla santo? Almeno uno non era proprio d’accordo: il cardinale Carlo Maria Martini, che fu arcivescovo di Milani prima di ritirarsi in terra Santa. Gesuita, considerato rappresentante dell’ala progressista dei cardinali, non aveva nulla che lo portasse ad amare Giovanni Paolo II e la sua dissidenza l’ha anche affidata nero su bianco a un verbale, quando lo hanno sentito nel processo di beatificazione di Wojtyla.
Il laicismo cresce nella “penombra cristiana” più che nell’umanesimo ateo
Il processo della secolarizzazione occidentale non ha la forma di una disputa fra accusa e difesa, non è una rappresentazione con due attori che furiosamente lottano, religiosi da una parte e laicisti dall’altra. Non è un duello manicheo fra ultrà di due opposte concezioni del mondo. C’è una terza forza in campo, forse la più determinante in quel radicale percorso di ridefinizione dei rapporti sociali in senso secolarista che è in corso sotto varie etichette, dal neogiacobinismo francese alla più felpata sterilizzazione delle conseguenze politiche e culturali del cristianesimo nella terra della libertà religiosa, l’America: la “penombra cristiana”, quell’area culturalmente cristiana per eredità e convenzione sociale, quelli della messa una volta ogni tanto e del matrimonio in chiesa per far contenta la nonna e non sgarrare sul protocollo.
Il protestantesimo che è entrato nella Chiesa cattolica
Il protestantesimo con il suo principio del libero esame delle Sacre Scritture, trasformò la religione in un fattore puramente soggettivo e quindi privandola di qualsiasi influenza sulla vita politica; l’eredità di tale sovvertimento verrà raccolta dalla Rivoluzione Francese, che ne svilupperà i germi tanto da giungere al laicismo di stato con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino dell’agosto del 1789 che pone le basi di un nuovo ordinamento sociale e politico, diametralmente opposto a quello della civiltà cristiana.
Si afferma così che l’autorità non viene da Dio ma dal popolo, “dalla Nazione” (art. III). L’uomo diventa legge a sè stesso tramite l’espressione della volontà generale ed è quindi la maggioranza di coloro che hanno diritto al suffragio che determinerà ciò che è vero e ciò che è buono, senza nessun riferimento alla legge naturale e divina. (Art IV e VI).
Napoleone diffonderà questi princìpi rivoluzionari attraverso le sue conquiste in tutta Europa e questi continueranno ad essere, anche dopo la pseudo-restaurazione del 1815 successiva al congresso di Vienna, un punto di riferimento per tutti i liberali e per tutti coloro che volevano costruire un nuovo ordine socio-culturale meramente terreno basato sull’uomo distruggendo l’antico fondato nel cristianesimo.
Braccia listate a lutto, sguardi funebri, cuori infranti e fegati devastati dalla bile. Di che parliamo? Ovviamente, della notizia che ha gettato nello sconforto più nero milioni di papolatri neoconvertiti sulla via di Buenos Aires, gli atei devoti di sinistra, capitanati da Scalfari&co:Papa Francesco non scioglierà lo Ior.L'Istituto per le opere religiose, infatti, non sarà soppresso ed il Papa, riaffermandone "l'importanza della sua missione per il bene della Chiesa cattolica”, ha sostenuto che cui continuerà a fornire servizi finanziari specializzati in tutto il mondo, con l'impegno di realizzare un allineamento sostenibile alle norme internazionali.
KASPER: CHIESA ERA TROPPO BORGHESE – RODOTA’: PAPA NON SI FERMI
Vivace presentazione a Roma di “Con le periferie nel cuore” di Raffaele Luise – Per il moderatore, il gesuita padre Giampaolo Salvini, “Bergoglio è estremamente popolare anche in ambienti tradizionalmente antipapali"
Rivoluzione nella Chiesa in immagini Foto della settimana
Bambino di lesbiche battezzato nella cattedrale di Cordoba
Ieri, 5 aprile 2014, il battesimo di una bambina, figlia di una coppia lesbica, (sopra) . ha avuto luogo nella Cattedrale di Cordoba, Argentina. Il celebrante era p. Carlos Varas, che ha avuto la piena autorizzazione dell' arcivescovo di Cordoba, mons. Carlos Jose Ñáñez. "Abbiamo avuto un incontro con l'Arcivescovo Ñáñez e lui ci ha detto che non ci sarebbe nessun problema per il bambino di essere battezzato nella Cattedrale", ha affermato una delle lesbiche. Fonti della Chiesa hanno ammesso alla stampa che "se Jorge Bergoglio non era Papa, sarebbe stato più complicato essere autorizzati per questo battesimo" .
Crocefissione in una rappresentazione attuale: il violento contrasto cromatico indica tragedia, disperazione e dolorismo. Questo non è cristianeismo!
Credo che tutti sappiamo cosa siano gli OGM, se non altro per le polemiche che si sono sollevate a proposito della loro applicazione nel campo dei prodotti alimentari. Lo ricordo: gli OGM sono organismi geneticamente modificati, somiglianti in tutto ai prodotti naturali ma con modifiche tali da non renderli identici al prodotto disponibile in natura. Questa non identità potrebbe minacciare la stessa salute umana e animale. Di qui le polemiche sul loro utilizzo.
Ebbene, qualcosa di molto simile si può rinvenire anche nel campo spirituale.
In effetti l'uomo, modificando le caratteristiche della materia della quale lui stesso è composto, ha da tempo modificato parallelamente, anche se non se ne è sempre reso conto, le caratteristiche della realtà spirituale, cosa evanescente o poco concreta solo per animi ciechi.
Dunque lo IOR resta quello che è. Dopo avere per mesi seminato terrore ventilando l’ipotesi di una sua chiusura, il 7 aprile papa Francesco ha deciso che l’Istituto per le Opere di Religione “continuerà a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa cattolica in tutto il mondo” e ad “assistere il Santo Padre nella sua missione di pastore universale”.
Nel volume
«Apologia del Papato», EffediEffe 2014, che sarà - a Dio piacendo -
disponibile nelle librerie a partire da giugno di quest’anno, dedico
vari capitoli ai santi, alle canonizzazioni e dimostro l’implicata
infallibilità promessa alla «Prima Sedes» anche all’atto della solenne
ed universale dichiarazione di santità del candidato (es. clicca qui).
Cerco, altresì, partendo dal Magistero, dalla teologia comune fino ad
arrivare agli scritti del domenicano sant’Antonio di Firenze, opere dal
carattere giuridico-morale, di far capire com’è possibile che la Chiesa
collochi sugli altari, senza inficiare la promessa infallibilità, alcuni
sostenitori di antipapi, come ad esempio: 1) Vincenzo Ferrer, che nel
«De moderno schismate» sostiene la legittimità del “papa” d’Avignone; 2)
Pietro di Lussemburgo, che con le sue virtù e la purezza dei costumi
illustrò la corte avignonese e le conferì un prestigio singolare; 3)
Coletta di Corbie, suddita fedele della “sede avignonese”, che
desiderava l’unità della Chiesa e ne trattò con san Vincenzo Ferrer nel
1417 e con san Giovanni da Capestrano nel 1442; ecc…