ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 10 novembre 2014

In media non stat virtus

Mauro Leonardi, l’ennesimo prete mediatico?

TOTALITARISMO VATICANO




uel che ho sempre mal sopportato del progressismo liberale all’interno della Chiesa è la sua arroganza totalitaria. Quanto vive oggi la Chiesa sotto la dittatura di Bergoglio e del suo direttorio è però ben altra cosa rispetto alle spallate che il progressismo militante intendeva assestare al papato e al magistero. Siamo in poche parole al di là dei soliti schieramenti e dunque è diventata anche obsoleta l’arroganza che si è trasformata in protervia, in dispotismo rancoroso, in intolleranza bolscevica.

Francesco e lo scisma.

Brevi considerazioni all'indomani della rimozione del Cardinale Burke



Beatus vir, qui non abiit in consilio impiorum, et in via peccatorum non stetit, et in cathedra pestilentiae non sedit: sed in lege Domini voluntas eius, et in lege eius meditabitur die ac nocte. (Ps.I)

La rimozione del Cardinale Burke é l'ultimo atto dell'esecuzione di un progetto inaugurato con il primo Angelus in cui Francesco promosse il Cardinale Kasper a "teologo in gamba". Bergoglio suole abbozzare e poi dipingere il quadro aggiungendo particolari sempre più precisi. Anche ciò che appare dapprima assolutamente casuale, si può rivelare di lì a poco parte essenziale di un vasto disegno.

Fumetti o scherzetti?

L'Angelus di Francesco (09.11.2014)


http://vaticaninsider.lastampa.it/angelus-a-fumetti/articolo/articolo/37410/

I palestinesi aprono una breccia nel muro che li divide da Israele


“Non importa quanto alti siano i muri, cadranno".

In fondo anche Lui è un santo..

Suora a Sanremo 
"Io a Sanremo? Potrei accogliere la possibilità, aspetto un invito, siamo aperte a tutto". Questo ha dichiarato Suor Cristina, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, dove ha presentato per la prima volta in una trasmissione tv il suo disco Sister Cristina, in uscita per Universal Music l'11 novembre.La vincitrice dell'ultima edizione di The Voice of Italy ha commentato la sua esplosione mediatica, fatta di numeri come i 70 milioni di visualizzazioni in rete della sua prima esibizione al talent show: «La mia non è fama, la vivo come un messaggio che non dipende da me».L'amore per il canto accompagna la religiosa fin dall'adolescenza («prima mi ha allontanato da Dio e poi mi ci ha riportato»), ma la partecipazione a The Voice ha avuto anche un altro significato: «La musica è soltanto un mezzo per dimostrare che ho incontrato Cristo: grazie a The Voice siamo arrivate nelle periferie con i doni che abbiamo, seguendo l'invito di Papa Francesco».Per Suor Cristina la musica non è solo un dono, ma anche una passione: «Elisa e Giorgia sono le mie preferite, ma quando sono andata in Brasile ho imparato ad amare anche il rock cristiano, mi piace molto il suo ritmo».A rimanere affascinati dalla religiosa sono state anche star internazionali come Alicia Keys e Whoopi Goldberg, che hanno scritto tweet sulla sua versione di `No One´, e Madonna che ha commentato il primo singolo di Suor Cristina, `Like a Virgin´, cover di un suo successo del 1984: «ha detto che siamo `sisters for life´? La musica è una cosa che unisce».Sulla scelta del primo singolo, dal testo originariamente provocatorio, Suor Cristina dice: «Ho guardato alle parole senza pensare al passato: la caratteristica dei cristiani è di vedere tutto con occhi nuovi». La copertina dell'album ritrae la religiosa seduta accanto a una sedia vuota: «quella sedia rappresenta l'accoglienza, la Chiesa è sempre stata aperta a tutti, ora anche di più».  



SPETTACOLO

Suor Cristina: «Io a Sanremo? Non lo escludo»

Dopo il successo a The voice of Italy, la religiosa punta al palco del teatro Ariston.

Suor Cristina, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, dove ha presentato per la prima volta in una trasmissione tv il suo discoSister Cristina, vuole il teatro Ariston. «Io a Sanremo? Potrei accogliere la possibilità, aspetto un invito», ha detto, «siamo aperte a tutto».
La vincitrice dell'ultima edizione di The Voice of Italyha commentato la sua esplosione mediatica, fatta di numeri come i 70 milioni di visualizzazioni in rete della sua prima esibizione al talent show: «La mia non è fama, la vivo come un messaggio che non dipende da me».

Sport e dottrina.

Nella squadra del cardinale Ravasi c’è chi vuole le donne sacerdote

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Con papa Francesco a Santa Marta e Matteo Renzi a Palazzo Chigi i contatti tra le due sponde del Tevere sembrano aver toccato il minimo storico, da quando l’Italia è una repubblica.
Colpa o merito, secondo i punti di vista, da una parte della scarsa propensione di Jorge Mario Bergoglio ad avere a che fare con la “politique politicienne” e dall’altra del disinteresse del presidente del consiglio di formazione scout ad avere a che fare con le gerarchie ecclesiastiche, vaticane o della conferenza episcopale che siano.

The show goes on!

Tutto come previsto ... Ed oggi il Gospa Show prosegue con Brosio su Pomeriggio 5.

Vicka a Fiuggi


Intervista
per La Vita in Diretta

Il video con apparizione a Vicka


Poveri zelanti?

Il Papa non converte gli zelanti

L’ostia ai conviventi? La chiesa ha aperto una porticina

Ci sono buone famiglie cristiane anche al di fuori del matrimonio. E “l’eucaristia non è un premio destinato a chi è perfetto”. L’abbraccio evangelizzante di Francesco e le paure di una capitolazione sulle nozze gay

Giuseppe Leone, in un'immagine tratta dal libro fotografico “Il matrimonio in Sicilia”, edito da Sellerio
Carissima, probabilmente non sei al corrente della dottrina della chiesa sull’ammissione alla Santa Comunione”. Rispondeva così, qualche tempo fa, un padre domenicano alla domanda disperata di una giovane che s’era vista negare l’ostia dal prete che la stava preparando – assieme al fidanzato – al matrimonio. “Si è rifiutato di darci l’eucarestia, rispedendoci a posto. Nessuna spiegazione, né prima né dopo. Il mio ragazzo c’è rimasto molto male, ha addirittura pianto. Ha detto che avrebbe almeno potuto dirci due parole prima della funzione”.

domenica 9 novembre 2014

Le sviste del Monsignore

Commentiamo la notizia relativa alle dichiarazioni di Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo della Diocesi di Torino; e la commentiamo, non per ribadire nuovamente la cialtroneria servile degli uomini di Chiesa, che pur di piacere al mondo, sono capaci di vendersi al nemico, ma per sottolineare due “scorrettezze procedurali e conciliari”, due sviste imperdonabili, in relazione a quanto avvenuto.

La prima gravissima disattenzione del monsignore, è evidente: consta nell’oblio del docente e nel diritto di costui di esprimersi liberamente - per lo meno sulla carta e fintanto che non renderanno legge il disallineamento del pensiero al controllo dittatoriale dell’uniforme omogeneo nulla-cerebrale… patologia già spontaneamente dilagata per mezzo dei bombardanti input dei media.

Quindi, la domanda spontanea al monsignore è la seguente:
caro Monsignore non le sembra di esser venuto meno a quello che per voi alti prelati è un dogma fondamentale del cattolicesimo, ossia all’obbligo di dialogare?

Ora cercano di sbufalare il vescovo

Miracolo col trucco: la statua di Maria beffa Medjugorje


TREVISO. Da una parte il vescovo di Anagni e Alatri, Lorenzo Loppa. Dall’altra Vicka Iankovic, la più anziana veggente di Medjugorje. Al centro del bisticcio, il miracolo di una statuetta che si illumina legata a doppio filo con la città di Treviso. Sullo sfondo, a spogliare del velo di sacralità una vicenda che sta facendo discutere i vertici del Vaticano, Paolo Brosio. In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Giornale, il giornalista ha difeso a spada tratta la veggente e un miracolo (contestato), che, di fatto, è in comproprietà con la Marca. Da circa un anno, la sua casa di Medjugorje è al centro di un pellegrinaggio di migliaia di fedeli, attirati da quella statuina donata a Vicka da un gruppo di trevigiani. Il piccolo simulacro della Vergine, d’un tratto si è illuminato: «Miracolo», hanno gridato i fedeli. «Bufala», avrebbe sentenziato il Vaticano.

Biglietto per Malta



L’intervista al Cardinal Burke del settimanale cattolico spagnolo Vida Nueva è diventata famosa per l’espressione “una barca senza timone” presa fuori contesto. L’intervista completa è stata pubblicata dal blog Adelante la Fe – Rorate Caeli versione spagnola [qui] – Leggiamola con attenzione; è equilibratissima, ma è chiara ed esplicita e non devia di uno iota, oltre ad essere sobriamente rivelativa.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Il cardinale statunitense Raymond Leo Burke è considerato attualmente uno dei rappresentanti del settore della Curia più ostile ai cambiamenti, come dimostra definendo “critico” il momento presente, in cui per “molti” la Chiesa naviga “come una nave senza timone”. Contrario alla tesi del cardinal Walter Kasper sull’ammissione ai sacramenti dei divorziati risposati – “il matrimonio è indissolubile. Se mi sposo con una persona, non posso vivere con un’altra” –, definisce “sofferenza” l’omosessualità e ritiene che si è cercato di dirigere il Sinodo della Famiglia verso una posizione aperturista. Denuncia anche la “manipolazione” che si è cercato di operare sulle informazioni che uscivano dall’assemblea sinodale, e allo stesso tempo è rattristato dalla “confusione” e dalle “difficoltà pastorali” provocate dal dibattito su questi punti caldi. Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica – la Corte Suprema del Vaticano – a partire dal 2008, si dà per sicuro il suo prossimo passaggio alla condizione di cardinale patrono dell’Ordine di Malta, una carica onorifica di scarsa rilevanza [di fatto avvenuto ieri, 8 novembre].

L'indifferenza fa la differenza


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IL PAPA LOTTA COL LEONCAVALLO E CON TONI NEGRI. E TACE SUI CRISTIANI BRUCIATI IN PAKISTAN. E SUGLI ALTRI CRISTIANI MARTIRI DELL’ISLAM, DEL COMUNISMO E DI ALTRI PERSECUTORI.
di Antonio Socci

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Shahzad Masih aveva 28 anni e sua moglie Shama, 25. Due giovani cattolici con quattro bambini. Lei era incinta del quinto. Lui lavorava come operaio molto sfruttato in un mattonificio (il cui padrone, musulmano, lo aveva già brutalmente picchiato) a Kasur, vicino a Lahore, in quel Pakistan in cui i cristiani sono considerati spazzatura. Il 4 novembre scorso i due giovani sono stati falsamente accusati di aver profanato delle pagine del Corano, torturati per due giorni, linciati da una folla inferocita e alla fine gettati in una fornace e bruciati. Questi macelli non sono rari. E’ un orrore continuo che i cristiani subiscono da una popolazione e da uno stato che quotidianamente li umilia e li tiene sotto minaccia di morte (con la famigerata legge sulla blasfemia). Non è uno staterello, il Pakistan. Ha la bomba atomica e conta 180 milioni di abitanti (la sesta nazione più popolosa al mondo e il secondo fra i paesi musulmani dopo l’Indonesia). Il rogo dei due cristiani per la sua ferocia è riuscito ad arrivare anche sulle cronache dei nostri giornali. Ma non ha mobilitato nessuno, né persone, né associazioni, né istituzioni.

"Caffarra, chi è per giudicare?": il prossimo epurato..!


Matrimoni gay, Caffarra: 'Demolizione alfabeto uomo-donna cambierà società'

Torna all'attacco l'arcivescovo, che durante un convegno ragiona sulle cause che rischiano di erodere la società umana. "Caffarra, chi è per giudicare?", manda a dire Grillini, presidente Gaynet, per il quale invece 'le famiglie lgbt sono bene prezioso'



Nozze tra perone dello stesso sesso. Un capitolo che continua a ar dibattere. Mentre il sindaco Merola prosegue con il registro delle trascrizioni in Comune delle unioni contratte all'estero, nonostante i vari divieti, l'arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, torna all'attacco. 

La sindrome dell’applauso facile

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 Un numero crescente di esempi, dichiarazioni ed interventi sta testimoniando il diffondersi, all’interno del mondo cattolico italiano e non solo, di una tendenza ben poco nobile, che potremmo chiamare “sindrome dell’applauso facile”. Questa tendenza – che ormai accomuna l’alto prelato ed il fedele qualunque, i palazzi romani e la minuscola parrocchia di periferia – si traduce nella costante tendenza ad esternare punti di vista che piacciono al mondo e puntualmente generano una standing ovation.

Folate?

Boccata d'aria fresca 
«Papa Francesco? Una boccata d'aria fresca per la Chiesa». A parlare è lo storico e giornalista inglese John Dickie, in Italia per il suo nuovo documentario, «Sacro Denaro», in onda lunedì 17 novembre alle 21.00 su History (canale 407 di Sky) e dedicato agli scandali finanziari che hanno recentemente coinvolto il Vaticano.Un'inchiesta in piena regola la sua, che lo ha portato a definire la Chiesa «una delle più grandi società mondiali»: da un lato guida spirituale per milioni di cristiani di tutto il pianeta, dall'altro istituzione «opaca», di cui denunciare i peccati.

Dopo i trombati, i promossi!

Padre D'ors, un prete (un po' troppo) di frontiera


Pablo D'ors
Si definisce “scrittore mistico, erotico e comico”, si chiama Pablo D'ors (nipote del famoso critico d'arte spagnolo Eugenio D'ors), attualmente è sacerdote della diocesi di Madrid. Recentemente è stato nominato consigliere del Pontificio Consiglio della Cultura, il dicastero diretto dal Card. Ravasi, quello del Cortile dei Gentili. «Perchè mi ha scelto papa Francesco? Un mistero. - ha dichiarato a Repubblica - Forse avrà chiesto: qual è il prete più marginale di Madrid?»

sabato 8 novembre 2014

La carica dei Romani


I piani romani del Vescovo erano a buon punto
Quando intervenne la Provvidenza e li bloccò. 

Una storia interna - IV

E così arriviamo al culmine della storia interna relativa agli eventi esterni delle Crociate del Rosario della Fraternità San Pio X, di sei anni fa. Mons. Fellay, sceglierà la soluzione del Cielo alla crisi della Chiesa e del mondo, confidando nella promessa della Madonna a Fatima della conversione della Russia e di un ‘periodo di pace’ se solo la Russia sarà consacrata al Suo Cuore Immacolato? O sceglierà la soluzione umana dei colloqui con Roma per imbastire una sintesi fra la Tradizione (2 + 2 = 4) e il Concilio (2 + 2 = 4 o 5)?
Possiamo essere certi che non è così che il Diavolo ha presentato la scelta al Vescovo, specialmente quando nel giugno 2008 i Romani tornarono alla carica.

Trombatura sine excusatione *

VAI FUORI DAI BERGOGLIONI - IL PAPA PROMUOVE-RIMUOVE IL CARDINALE CONSERVATORE RAYMOND BURKE, AVVERSARIO NUMERO UNO ALL’ULTIMO SINODO: LA PORPORELLA AMERICANA SARÀ PATRONO ALL’ORDINE DEI CAVALIERI DI MALTA - - -

Come prefetto della Segnatura Francesco ha promosso l’arcivescovo corso Dominique Mamberti che per otto anni è stato Segretario per i rapporti con gli Stati, e ora potrebbe ottenere la porpora. Il nuovo “ministro degli Esteri” vaticano invece è Paul Richard Gallagher…

Il pensionamento degli Apostoli


  
Questa storia dei successori degli Apostoli che “devono” andare in pensione a 75 anni non l’ha inventata papa Bergoglio, si tratta di una delle tante invenzioni zampillate dalla voragine aperta dal Vaticano II; papa Bergoglio, che vuole portare a pieno compimento la rivoluzione vaticanosecondista, non ha fatto altro che confermarla e rafforzarla… oseremmo dire razionalizzarla, perché ci sembra molto logico che se i successori degli Apostoli debbano smetterla di esserlo ad una certa età, è giusto che la cosa sia razionalizzata, uniformata e normata chiaramente.

Dio li fa, poi li azzoppa?

Vaticano come la Casa Bianca. Il rischio di "anatra zoppa" per Papa Francesco come per Barack Obama

PAPA OBAMA
C’è un’analogia ornitologica e politologica, irriverente ma illuminante, che rimbalza da qualche giorno tra Capitol Hill e il Colle Vaticano, tra le Case Bianche del Potomac e del Tevere. Accostando i leader delle due potenze spirituale e temporale, detentori del soft e dell’hard power. Gli uomini con le chiavi del cielo e dell’inferno nucleare. I macchinisti a cui, nonostante Pechino, il mondo ancora guarda per immettere speranza nella caldaia e comprendere dove va la locomotiva della storia: ora che l’ombra del lame duck o “anatra zoppa”, simbolo di un governo improvvisamente privo di maggioranza, incombe sul prosieguo del loro cammino, dopo le sconfitte di “midterm” del Sinodo e del Congresso, costringendoli a rallentare e a procedere per tentativi, nell’incertezza del terreno e del traguardo.
Sarà che il Sinodo dei vescovi questa volta era composto alla maniera del Senato Usa, secondo un metodo che privilegia gli stati sulla popolazione. Un’assemblea dove tutti dispongono di uguale peso a prescindere dagli abitanti e dai battezzati: un solo membro, il presidente, per ogni conferenza episcopale. Significa che il Brasile, per intenderci, con centosessantacinque milioni di cattolici conta quanto la Nuova Zelanda con cinquecentomila. Così come il Texas e la California, giganti dell’energia e dell’high-tech, inviano a Washington alla Camera Alta solo due senatori, gli stessi del minuscolo Rhode Island o delle lontane, esotiche Hawaii. Un criterio geopolitico omogeneo che quindi per adesso legittima il paragone.
Diverse sono invece le valutazioni e proiezioni che dovremo compiere in vista del prossimo anno, quando i padri sinodali sul modello della Camera Bassa degli States, detta perciò “dei Rappresentanti”, sceglieranno in base al numero delle anime. Con perfetta coincidenza fra registri elettorali e battesimali: e una forte crescita d’incidenza delle nazioni “cattolicissime”. Italia inclusa.
Ai fini delle riforme auspicate da Bergoglio, sarà dunque decisivo l’esito delle primarie 2015 tra i vescovi delle “grandi potenze” cattoliche, a cominciare proprio dagli Usa, che gli hanno voltato la faccia e votato contro durante il sinodo, avallando il parallelismo e offrendoci lo scenario divaricato, se non dilaniato, di due leadership a trazione progressista frenate da un “Congresso” di estrazione conservatrice.
Passando dalle similitudini funzionali alla sostanza politica, con licenza di semplificazione giornalistica, osserviamo che entrambi, Obama e Bergoglio, sono inciampati sulla “riforma sanitaria”. Tutti e due, il Papa nell’ospedale “da campo” della Chiesa e il Presidente negli ospedali d’avanguardia del suo Paese, hanno compiuto una operazione per certi aspetti analoga, mettendo il dito nella piaga e cercando di rendere “più umane” le proprie istituzioni.
“Obamacare” e “Bergogliocare” si riassumono infatti nel tentativo di estendere cure e medicine, spirituali e materiali, sacramenti e salvavita, verso quei settori della società che fino a qui erano rimasti esclusi, non potendo fornire adeguate “assicurazioni”. Economiche, nel caso di molti americani non abbienti, o etiche, con riferimento ai credenti divorziati e alle coppie gay. E senza imporre agli uni e agli altri oneri finanziari o penitenziali insostenibili.
Così facendo però il Papa e il Presidente hanno toccato e intaccato, anche se in ambiti assai diversi, tabù profondamente radicati nell’immaginario dei rispettivi popoli, suscitando enormi attese all’esterno ma sconvolgendo all’interno gli animi dei supporter. A tradirli paradossalmente non sono state le élite reazionarie, ma le periferie che avrebbero dovuto fungere da volano rivoluzionario e invece risultano confuse, disorientate. Da una parte l’America profonda dei paesaggi piatti e delle case di legno, distinta dal cemento dei grattacieli. Dall’altra il popolo delle parrocchie e il clero dei piani bassi, separato dalle curie dei monsignori.
Obama e Francesco hanno agito profeticamente, più che politicamente, lasciandosi prendere dallo slancio e sottovalutando il grado di consenso effettivo di cui le loro proposte godevano nella “middle class”, dove è diffusa la percezione che a fare le spese delle riforme saranno da un lato i contribuenti che pagano le tasse con sacrificio e dall’altro le famiglie “in regola”, che si mantengono fedeli ai principi della dottrina. Sui due versanti dell’Atlantico, nel Congresso e nel Sinodo, si è insinuato il dubbio che Obama sia un presidente “post americano”, come scrivono i suoi detrattori, e Francesco un papa “post conciliare”, nel senso di andare oltre il Concilio stesso. Che cioè il loro modello di America e di Chiesa non coincida con il sentire di buona parte degli elettori, piccoli e grandi.
Come avevamo segnalato su queste pagine il 28 settembre, a una settimana dall’inizio dei lavori, sui temi della famiglia Bergoglio rischiava di perdere, e puntualmente ha perso, il sostegno di quei poteri forti, dai porporati statunitensi all’australiano Pell, suo ministro dell’Economia, che in conclave avevano fatto blocco attorno a lui per debellare l’egemonia italiana. In nome di una discontinuità geopolitica, non ideologica però. Gestionale, non dottrinale.
A Capitol Hill e sul Colle Vaticano, al di là dei nobili intenti che ispirano Obamacare e Bergogliocare, l’apertura delle “porte proibite” si percepisce come una devastante mutazione genetica, provocando il fenomeno di un Senato e di un Sinodo che si sono ribellati a livelli mai visti prima nei confronti di un papa e di un presidente, in modalità diremmo viscerali, come ha riconosciuto Padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, che del pontificato costituisce il più raffinato e certificato interprete dal di dentro. Spadaro non esita in proposito a definire “anomalo” il mancato raggiungimento dei due terzi sui “punti chiave” della Relatio conclusiva, sebbene emendati e sterilizzati, “perché è come se 74 Padri su 183 avessero voluto negare persino la registrazione della discussione di fatto vissuta”. Sottolineando così la natura politica, non teologica, dell’arrocco. Un avvertimento più che una nuova versione del testo.
A questo punto, sempre col beneficio delle analisi comparate, all’orizzonte si staglia una domanda. Per Obama e Bergoglio, sulle due sponde dell’oceano, sarà un anno di battaglia o di mediazione? Davanti al tentativo di abrogare l’Obamacare ad opera del Congresso e confermare le chiusure alla “Bergogliocare”, da parte del Sinodo, il papa e il presidente useranno il veto tenendo duro oppure la moral suasion, accontentandosi di un risultato a metà?
Una risposta che i due probabilmente si scambieranno a settembre 2015, quando in occasione della visita di Francesco negli Stati Uniti, per l’incontro mondiale delle famiglie, si troveranno nello “studio ovale” della Casa Bianca e, complice la geometria del luogo, sapranno dire, e dirsi, se sono riusciti a quadrare il cerchio.

Lupus inter pares

Il nuovo corso di Bergoglio e i suoi nemici   
Corriere della Sera

(Aldo Cazzullo) ...La proposta di riforma, compresa la partecipazione dei divorziati e risposati alla vita della Chiesa e l’apertura agli omosessuali, è stata criticata in modo aperto da cardinali importanti: ma questo, sostiene Politi, è messo nel conto da Francesco...  
Ha un titolo quasi profetico – Francesco tra i lupi – il libro pubblicato da Laterza che Marco Politi ha dedicato a questo inizio del papato di Bergoglio. Perché vi si prefigurano non solo le opposizioni che il Papa riformatore deve affrontare all’interno della Chiesa, emerse plasticamente durante il Sinodo della famiglia che si concluderà tra un anno; ma perché indaga il clima culturale e politico in cui Francesco si muove, dentro e fuori le mura vaticane. Un clima non sempre preparato alla novità che l’elezione di Bergoglio porta con sé, e percorso talora da umori «nostalgici» quando non palesemente ostili.

A quando occupy Vatican?

Napoli, senzatetto occupano la scuola di un ordine religioso: «Papa Francesco è con noi»















 «Questa mattina cinquantacinque persone, famiglie, precari, disoccupati e ben quattordici minori in situazione di totale emergenza abitativa sono entrati nella ex scuola di via Belvedere a Napoli per procurarsi un tetto. 

Pre-sinodo brosiano

Gli incontri a Fiuggi e Palestrina con Vicka si faranno [aggiornato al 8 nov] pubblicato mercoledì 29 ottobre 2014 archiviato in incontri tag Vicka Ivankovic vescovo Lorenzo Loppa incontri di preghiera Il documento ufficiale emanato da Mons. Loppa Sabato 8 e domenica 9 novembre, sono stati programmati due incontri di preghiera con Vicka Ivankovic, il primo a Fiuggi, il secondo a Palestrina. A Fiuggi però, le acque nei giorni scorsi si sono un po' agitate... Inizialmente, era stato invitato anche il vescovo locale (diocesi Anagni-Alatri), Mons. Lorenzo Loppa, il quale avrebbe dovuto offrire il suo saluto di benvenuto. C'è da considerare che l'organizzazione, presieduta dal sig. Franco Di Giulio, già dal primo settembre ha reso noto il programma, come certificato dalla pubblicazione della locandina su facebook .

Papa Brosio ha imparato la lezione da F.1: divide et impera!

Medjugorje come il Sinodo Derby tra vescovi sulle visioni

Sulle apparizioni della Madonna reazioni opposte. I progressisti come Schönborn le accettano. Al contrario i conservatori come Müller arrivano a vietare i raduni


Oggi Vicka Ivankovic, la prima veggente di Medjugorje, non parteciperà al raduno dei devoti delle apparizioni mariane a Fiuggi.







Lo farà, invece, domani a Palestrina, pochi chilometri lontano. La differenza sta nel diverso comportamento adottato dai vescovi delle due diocesi. Una, quella di Anagni-Alatri che comprende il territorio di Fiuggi, è governata da monsignor Lorenzo Loppa, l'altra, quella di Palestrina, è sotto la giurisdizione di monsignor Domenico Sigalini. Comportamenti opposti di fronte al medesimo fatto religioso e in territori confinanti tra loro.

venerdì 7 novembre 2014

Ma Dio aveva altri progetti



Alcune inquietanti visioni della beata Anna Caterina Emmerich

"Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo".
(13 maggio 1820)

"Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta [la massoneria], mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".

La dura vita di un Arcivescovo

Firenze. 

Quante cose da fare, quante preoccupazioni, e anche quante giravolte ed equilibrismi se cambiano i comandi dalla cabina di regìa… e Don Santoro, e don Bigalli, e intanto si è distrutto un ordine fiorente e ricco di vocazioni, ma vabbè, non si può arrivare a tutto…

di Pucci Cipriani

“Avevamo sperato, dopo il Concilio, in una giornata di sole e invece è arrivato un rigido inverno…il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio…Sappiamo che questo essere oscuro e conturbante esiste davvero e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina orrori e sventure nella storia umana…E’ l’omicida fin dal principio…e padre della menzogna, come lo definisce Cristo; è l’insidiatore sofistico dell’equilibrio morale dell’uomo . E’ lui il perfido e astuto incantatore  che in noi sa insinuarsi, per la via dei sensi, della fantasia, della concupiscenza, della logica utopistica o di disordinati contatti sociali, nel gioco del nostro operare, per introdurvi deviazioni, altrettanto nocive quanto all’apparenza conformi alle nostre strutture fisiche e psicologiche…un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà, misteriosa e paurosa”.
(Paolo VI – allocuzione del 29 VI 1972, riportata in: Tito Casini : “Nel Fumo di Satana: verso l’ultimo scontro” – Ed. “Il Carro di San Giovanni”, Firenze 1976)
 .
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Era una bella giornata di sole…iniziavamo così il tema che la maestra ci assegnava alle elementari forse perchè a quell’età il ragazzo vede ancora tutto rosa e non può concepire il dolore, la cattiveria, la morte…e il sole mette allegria, dà gioia, porta speranza e semina ottimismo : “Godi fanciullo mio! Stato soave \ Stagion lieta è codesta…”
E davvero un solicello timido faceva capolino nella piccola e raccolta chiesa di S. Remigio in Firenze in quel pomeriggio del 16 novembre 2008, dove una ventina di persone si erano riunite in una “veglia” di preghiera per Eluana Englaro che verrà, poi, fatta morire di fame e di sete, con una macabra sentenza di morte (“sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione…”) in nome dei principi dello “stato laico”…

Son tornati i corvi?




   Chi ce l'ha con Tarcisio Bertone?
Il Rescritto di papa Francesco sull’età in cui si lasciano gli uffici vaticani e diocesani secondo un commentatore sarebbe diretto in particolare contro il cardinale Tarcisio Bertone, Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Ma abbiamo il sospetto che il riferimento al Segretario di Stato di Benedetto XVI più che nella volontà del Papa trovi origine in qualcuno dei gruppi di nuovo potere che gravitano intorno a Francesco.