ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 27 dicembre 2014

Un dono natalizio:

la Compieta monastica

"Si raccomanda che anche i laici recitino l'ufficio divino o con i sacerdoti, o riuniti tra loro, e anche da soli" (Costituzione sulla sacra liturgia Sacrosantum Concilium, n. 100).
Con questa intenzione, e onde favorire un'adeguata scoperta della straordinaria ricchezza dell'Ufficio  Divino, mettiamo a disposizione il testo della Compieta monastica (secondo le rubriche delBreviarium monasticum del 1963), in latino con traduzione italiana a fronte.
Il fascicolo contenente la Compieta monastica – che, lo ricordiamo, può essere ascoltato in diretta dall'abbazia benedettina di Le Barroux (ogni giorno alle ore 19:45)  è disponibile in formato pdf al seguente link, oppure tramite la finestra qui in basso.

venerdì 26 dicembre 2014

Né film, né favola..forse tragedia? Er DanBrown dè noantri..!

MELLONI: PAPA FRANCESCO NON È UN FILM

Lo storico del cristianesimo commenta le parole del pontefice ai curiali: non si tratta di una semplice riforma organizzativa. il Papa ha finito di leggere la relazione dei tre cardinali sulla riforma della Curia e sta per cambiare il volto della Chiesa.


“Una prima assoluta. Non esiste nulla del genere nella storia del pontificato”, commenta lo storico della Chiesa Alberto Melloni, uno dei maggiori studiosi del Concilio, dopo aver letto con attenzione il testo del discorso del pontefice al personale della Curia vaticana.

L’illusione del “bene comune”


L’illusione del “bene comune” nella dottrina sociale dei papi


drucker
La lettera del teologo ed economista anglofono che nel post precedente ha stroncato le posizioni di papa Jorge Mario Bergoglio in materia di economia ha suscitato vivaci reazioni, a giudicare dai commenti che ci sono pervenuti.
I commenti sono stati per lo più di consenso con il severo recensore. “Sono totalmente d’accordo con lui”, ha tagliato corto un economista e banchiere cattolico di primo piano.
Altri hanno espresso un consenso più circoscritto. Sì alle critiche a papa Francesco, no a quelle rivolte per le stesse ragioni ai due predecessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Le celle della misericordina

Celle 'piene' in Vaticano: in due nelle prigioni. La Santa Sede commenta: "Inusuale"

L'imprenditore che è salito sulla cupola e la femen che a Natale si è avventata sulla statua del bambinello in attesa di processo



CITTÀ DEL VATICANO – Due arresti ravvicinati: un imprenditore e un'attivista Femen. E se ancora non si può parlare di sovraffollamento, anche chi vive dietro le mura leonine definisce "inusuale" il numero delle persone che si trovano nelle prigioni dello Stato Vaticano. Del resto, forse per l'attenzione mediatica che nelle festività natalizie si concentra sulla basilica di San Pietro, la tranquillità del piccolo Stato vaticano è stata scossa in pochi giorni da gesti clamorosi di chi cercava una ribalta e ora, però, rischia di pagarne le conseguenze.

Slap,slap.slurp, slurp!

Vaticano, inarrestabile attrazione per il mondo intero con 7 milioni di turisti

papa-francesco-bergoglioCDV – Da quando papa Bergoglio è salito al soglio pontificio, le vendite di voli dall’Argentina per Roma sono aumentate del 205%. Quest’anno, inoltre, sarebbe stato registrato un record di 7 milioni di turisti in Vaticano.
Lo scossone generato nel mondo dal nuovo papa a partire dal  marzo 2013,  ha dato vita ad un fenomeno che ha causato un aumento a dir poco significativo nelle vendite della tratta da Buenos Aires a Roma e viceversa.

L' asinella e il presepio


Nel giorno di Natale, in Piazza San Pietro, una invasata di Femen ha profanato il Presepe scatenandosi contro la statua di Gesù Bambino.

Pardòn..

Il discutibile messaggio di papa Francesco

Da convinto miscredente non ho mai letto gli articoli di Vittorio Messori, sul Corriere della Sera. Non per disprezzo, ma per la prevista diversità di interessi. Oggi invece, leggendo il titolo del suo articolo, "I dubbi sulla svolta di Papa Francesco", mi sono chiesto se per caso le perplessità di un serio credente come lui non fossero simili alle mie. Le mie, rispetto all'attuale papato, sono irriferibili; le sue - come previsto - si sono rivelate piene di condizionali, di caveat, di dichiarazioni di umiltà, di sottomissione al Papa ed anche di riconoscimenti della superiore protezione che lo Spirito Santo accorda al Vicario di Cristo, e non certo a lui, Messori. E tuttavia la sostanza ultima è che siamo perfettamente d'accordo. Cosa che merita spiegazione.

Gesti teologici ?

L’opulenza non è oscena neanche a Natale (vale anche per il Card. Bertone)


Il cardinal Bertone

Il Natale è il regalo che Dio fa a noi tutti, un bambino che nasce in una grotta al freddo e al gelo e appena adolescente sconvolge i dottori del Tempio, instaurando una religione che da duemila anni illumina i credenti e, in controluce, anche i miscredenti. Il dono di Sé che Dio ci fa è incomparabilmente prezioso, ma ben vengano anche cenoni e mercanzie; Dio osserva e sorride. Ecco tutto compunto avanzare un uomo che per l’occasione, stimandosi un mostriciattolo, è corso a travestirsi da un rinomato sarto. Non gli basterà, anzi, sarà la sua rovina. La credenza che un taglio di classe possa elevare chi lo indossa è del tutto allucinatoria, presuntuosa e patetica. Di colui che si affanna a celare la propria presunta bruttezza non si dirà “guarda come è elegante”, ma “guarda come si vergogna”. Non c’è bruttezza, se non quando si cerca di nasconderla. Elegante è colui che nemmeno sa quel che indossa, e sorride stupito quando glielo fanno notare. Elegante chi guardandosi allo specchio vede due pesciolini di De Pisis, odorosi di mare e di morte.

giovedì 25 dicembre 2014

“Ma noi, cosa ci stiamo a fare qui?

Le parole del Natale: il bue e l’asinello

“Ma noi, cosa ci stiamo a fare qui?” chiese il Bue all’Asinello.

Nella gigantesca chiesa-hangar in perfetto stile neosquallido con vertiginose pareti di cemento e vetrate astratte spigolosamente asimmetriche, la Messa di mezzanotte era terminata da poco. I canti dei fedeli avevano finito di rintronare nella pessima acustica dell’immenso capannone, il parroco, euforico per la serata, aveva finito di stringere mani nella notte in cui tutti si sentono più buoni, le finte candele elettriche erano state appena spente a tutti gli altari dal sacrista magrebino. Lo spazio buio avrebbe potuto somigliare a un immenso magazzino durante le ore di riposo, se non fosse stato per quella piccola luce rossa sempre accesa, destinata a segnalare che Cristo nella sua immensa misericordia, pur di stare vicino agli uomini, non si rifiuta di abitare anche in un luogo così bislacco e inospitale.

Bue_Asinello_Presepe ok

Natale, elogio di quello vero

 Fino a quando le società europee oseranno ancora chiamare Natale il Natale, e non lo trasformeranno in qualcosa come « Season’s holiday » (Vacanza di stagione), sul modello ormai invalso nei politicamente correttissimi Stati Uniti, dove per l’appunto non si mandano più auguri di Buon Natale ma « Season’s greetings »? Anche da noi, infatti, sta succedendo precisamente questo: sta ormai prevalendo — o ormai è già prevalsa — un’interpretazione nuova della libertà religiosa. Secondo la quale questa non consisterebbe più solo in una libertà — quella per l’appunto riconosciuta a chiunque di osservare la religione che preferisce, nei modi che preferisce, cercando altresì di divulgarla o di rinnegarla come preferisce — bensì, altrettanto essenzialmente, anche in un divieto .

Adesso anche i giornalisti dalla fine del mondo..!

UNA STORIA DI DUE PAPI E LE PROFEZIE DI SAN MALACHIA
DI ADRIAN SALBUCHI
rt.com
Questa settimana la Chiesa cattolica celebra il suo secondo natale con due papi. Avrà un significato più profondo di quello che sembra? Sarà forse l’indizio di una rivelazione “in pieno giorno” che il Vaticano sta svelando a “chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire”?

La Chiesa Cattolica è l’istituzione cristiana più importante del mondo. Ha attraversato profondi cambiamenti per allinearsi ai “segni” dei tempi che corrono.

Chi si accontenta, gode (..ma come gode!)


Vietato usare Natale e Babbo Natale contro qualcuno

BABBO NATALE


Non potevo crederci. Anzi, diciamo la verità: non volevo crederci. E, quindi, non riuscivo a crederci. Accade che un paio di giorni fa "babbizzo" la mia foto profilo su Twitter e Facebook (cioè, con photoshop aggiungo un cappello da Babbo Natale al ritratto di me prete con tanto di colletto) e partono le lamentale (oltre, naturalmente, alla stragrandissima maggioranza di gente che apprezza la giocosità dello scherzo).

Fino a un paio di giorni fa, davvero, non sapevo di gente che applica le parole del vangelo "sono venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera" (Mt 10,35) non a Gesù Cristo ma a Babbo Natale. Includendo nella scomunica alberi di Natale, festoni, pranzi e musichette. Scopro che c'è chi tuona dal pulpito che Babbo Natale non esiste. O una mamma che, interrogata dalla figlia se l'amichetta che "non crede in Gesù Bambino ma solo in Babbo Natale va all'inferno?", risponde che "sì, se lo rifiuta fino alla fine sì... ma tu devi essere così buona con lei da convincerla a venire dalla tua parte" (Spero che la figlia non abbia l'ardire, in futuro, ti chiedere lumi al genitore su l'occhio, il piede o la mano che nostro Signore dice di dover strappare e gettare lontano in caso di scandalo - cfr Mt 5,29; Mt 18, 8-9: rischierebbe, la poverina, di trovarsi cieca, monca o zoppa).
mauro leonardi

Lo strano Natale 2014.

Con i martiri ignorati e abbandonati e Benigni come papa

Non c’è il Natale idilliaco e – dopo un po’ di tempo – il crudo e sanguinario dramma della Passione e della crocifissione.
Già all’inizio Gesù è “rifiutato” dal mondo (nasce in una grotta, fra escrementi di animali, al freddo) ed è subito braccato dai carnefici di Erode che – per ammazzare lui, il grande Perseguitato della storia – compiono una strage.
Ieri come oggi, duemila anni dopo. La liturgia della Chiesa da secoli commemora santo Stefano, primo martire, proprio il giorno dopo il Natale perché i cristiani sempre sono chiamati a questa testimonianza.
E il potere di questo mondo è sempre contro Gesù.
Ogni volta in modo nuovo, con nuove ideologie, nuova ferocia, nuovi sistemi di annientamento o di corruzione. Ad ogni epoca storica i cristiani devono saper individuare le diverse forme dell’odio e dell’anticristianesimo.
Anche lo strano Natale 2014 va decifrato.

Quando non si predicava da SantaMarta

"Per questo viene sulla terra il Verbo". Una meditazione di Sant'Atanasio sull'Incarnazione - Prima parte


“Per questo dunque viene sulla nostra terra il Verbo di Dio incorporeo, incorruttibile e immateriale, sebbene prima non ne fosse in alcun modo lontano”. Il Verbo eternamente generato dal Padre è uscito per una prima volta per creare e governare il mondo, poi, inviato dal Padre, parlò ad Abramo e all’Antico Israele, finalmente è condisceso e ha preso la natura umana, incarnandosi, per abolire la legge della corruzione nel suo estremo compimento e per trionfare su di essa. Nel tempo di Natale proponiamo, in tre parti successive, una meditazione del grande Sant’Atanasio di Alessandria sull’Incarnazione e sui suoi frutti.

Quel presepe non mi piace.


A Roma anche la curia è mafiosa, ma ne trovino un’altra
Al direttore - Da cinque che erano ai tempi di Rosmini, ora le piaghe di santa romana chiesa secondo Bergoglio sono diventate quindici. E questo nonostante, per stare solo al XX secolo, tre papi santi, uno beato, un servo di Dio e un venerabile. Debbo confessare che mi lascia un po’ perplesso questo atteggiamento double face di continuo martellamento ad intra nel mentre si ammicca ad extra, per non parlare dell’immagine di una chiesa che prima dell’attuale Pontefice pare abbia fatto solo danni. E poi, chi sono io per giudicare?
Luca Del Pozzo

Il Messia non ancora nato..

Ebraismo e complotto contro la Chiesa di Cristo – Prima Parte

La falsa interpretazione della Sacra Bibbia e l'origine del male
 
A cura di di Massimo Mancinelli / Redazione "Qui Europa"
Tratto da Maurice Pinay, Complotto contro la Chiesa – Roma 1962
Ebraismo e complotto contro la Chiesa
 Ebraismo e complotto contro la Chiesa di Cristo                                            
Gerusalemme, Roma, Parigi – A cura di di Massimo Mancinelli – Tratto da Maurice Pinay, Complotto contro la Chiesa – Roma 1962 – Un testo talmudico reca: «Partecipare qualcosa della nostra legge ad un "gentile" equivale alla morte di tutti gli ebrei, perché se i Goyim (gentili) venissero a conoscere ciò che noi insegnamo nei loro riguardi, senza dubbio ci sterminerebbero» (98).
Nota (98) Divre en « Dav ». fol. 37 Imperialismo ebreo                                                       
 Eletto… per la venuta del Messia                                                                           
Il popolo ebreo fu scelto da Dio, tra i tanti popoli idolatri, come depositario della vera religione, che gli venne affidata per tramandarla sino alla venuta del promesso Messia. Con questa venuta si compiranno — è scritto — le profezie dell'Antico Testamento. Ancor prima della venuta di Cristo, però, gli ebrei presero a tergiversare: incominciarono, cioè, a dare alle profezie stesse un'interpretazione falsa, razzista e imperialista. La promessa di un regno dell'unico e vero Iddio sulla terra — un regno unicamente spirituale, informato e sostanziato dall'autentica religione — venne, dagli ebrei, interpretata come promessa di un regno materiale della loro razza, come promessa fatta da Dio agli Israeliti di un loro dominio mondiale, da conseguirsi attraverso la schiavizzazione di tutti gli altri popoli della terra. Citiamo (di seguito – Ndr) alcuni esempi di queste false interpretazioni.

mercoledì 24 dicembre 2014

Crisis Familias

La crisi della famiglia e il caso dei Francescani dell’Immacolata

La crisi della famiglia e il caso dei Francescani dell’Immacolata
(di Danilo Quinto) “La crisi della famiglia e il caso dei Francescani dell’Immacolata”. È il titolo del convegno che si è svolto nei giorni scorsi a Roma, presso la Sala Alessandrina del Complesso di Santo Spirito in Sassia.
L’iniziativa è stata promossa dal “Comitato dell’Immacolata”, che si è costituito nei mesi scorsi, presentata da Claudio Circelli, che nell’intervento introduttivo ha evidenziato come il titolo del convegno non debba meravigliare: «perché – ha detto – sia la famiglia umana, sia la famiglia religiosa, sono oggetto di un attacco che si sostanzia nel tentativo di sgretolare i fondamenti costitutivi del loro esistere».

CI DICONO: IL SIGNORE È QUA, È LÀ...


ChiesaPapa Francesco, già informato dei risultati del lavoro svolto da una Commissione Internazionale, presieduta dal Cardinal Ruini, chiamata a pronunciarsi sulla veridicità delle apparizioni della Madonna a Medjugorje, riferendosi probabilmente ad esse, nell’omelia di Santa Marta, il 14 novembre scorso, disse. “Ci dicono: il Signore è qua, è là! Ma io conosco un veggente, una veggente che riceve lettere della Madonna, messaggi della Madonna. Ma, guarda, la Madonna è madre! E ama tutti noi. Ma non è un capo ufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni”.

Eziologia e patogenesi delle 15 malattie

Papa Francesco, nel tradizionale discorso per gli auguri alla curia vaticana, ha diagnosticato e indicato 15 malattie presenti appunto nella curia, ma anche in ogni cristiano e comunità cristiana. Ecco una mia interpretazione di queste malattie elencate dal Papa:
La malattia del sentirsi «immortale» o «indispensabile»
                È una malattia presente in coloro che credono che le cose funzionano e vanno solo perché ci sono loro. È la malattia del clero moderno, dei preti showman, che fanno della liturgia e della predicazione il palcoscenico delle loro innovazioni e vanità. È la malattia di coloro che pensano che ogni propria amenità sia geniale e come tale da imporre in maniera dittatoriale, con conseguenze devastanti, alle comunità loro affidate.
La malattia dell’eccessiva operosità
È la malattia tipica degli uomini di Chiesa di oggi. Di quelli che ti devono far fare qualcosa per farti comprendere il mistero. Di quelli che o porti palloni, cesti e giocattoli all’altare oppure non partecipi attivamente alla liturgia. È la malattia del fare, della chiesaong, poveraperipoveri, dell’azione a discapito dell’adorazione e contemplazione; della Chiesa ridotta a centro sociale. È la malattia di chi aborre il silenzio, di chi è terrorizzato dalla divisione dei ruoli.        

Come ha detto Papa Bergoglio...

Il primo vero presepe gay è in un seminario
Nel seminario vescovile di San Miniato è spuntato un presepe, che a voler essere buoni perché è Natale, potremmo definirlo ambiguamente gay. L’artista Mario Rossi ha raffigurato due pastori a grandezza naturale che stanno a braccetto uno con l’altro e tengono in mano un cartello dove c’è scritto: «Cerchiamo di superare come ha detto Papa Bergoglio, la cultura dello ‘scarto’ con la cultura della solidarietà».

Vaticano II, parla Cottier

da IlTimone.org
Esce oggi il libro-intervista di Monica Mondo al cardinale George Cottier, già Prefetto della Casa Pontificia, dal titolo Selfie. Dialogo sulla Chiesa con il teologo di tre Papi (Cantagalli, Siena, pp. 140).
Le domande che l’intervistatrice rivolge al cardinale sono molte, spaziano in molti campi, e certamente le risposte che il cardinale dà non piaceranno sempre a tutti, tanto “a destra” quanto “a sinistra”. Ma le parole dette e scritte restano; ovviamente tutte, nessuna esclusa, al di là dei gusti e delle sensibilità. Tra quelle dette e scritte dal cardinale vi sono anche quelle riguardanti il Concilio Ecumenico Vaticano II, che, per gentile concessione dell’editore Cantagalli, proponiamo qui in anteprima. Nel libro il card. Cottier ne pronuncia anche altre di parole sul Concilio, anche quelle finirà che non piaceranno a tutti, ma quelle che scegliamo di proporre qui sono certamente di grande aiuto per tutti.

Ha paura del Giudizio Universale?!

Una intervista del Card. Raymond Leo Burke      11 dicembre 2014
  

Sul Vaticano II

Eminenza, Lei è cresciuto prima del Vaticano II, come ricorda quell’epoca?

Sono cresciuto in un periodo molto bello della Chiesa, nel quale eravamo educati attentamente nella Fede, sia a casa sia nella scuola cattolica, soprattutto col catechismo di Baltimora. Mi ricordo della grande bellezza della Sacra Liturgia, anche nella nostra piccola cittadina rurale, con delle belle Messe. Io sono riconoscente ai miei genitori che mi hanno educato solidamente a vivere come cattolico. Sì, erano dei begli anni.

Il Papa morettiano

Ride bene chi ride subito

Ascoltate il Papa che benedice l’ilarità e sculaccia i malmostosi 


Papa Francesco (foto LaPresse)

"Quanto bene ci fa una buona dose di sano umorismo”. Così, fate una bella risata, venerati confratelli. Non siate persone “burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità, e di trattare gli altri con rigidità, durezza e arroganza”. Papa Francesco – non potendo oggettivamente lasciare, a fine anno, l’ultima parola a Benigni che fa Mosè sul Monte Sinai di Rai Uno – ha fornito ai suoi della Curia, dopo il decalogo abbondantemente conosciuto (pur se non sempre praticato), un fenomenale prontuario in quindici punti: una paterna sculacciata, in vista del Santo Natale, che ha resto color porpora non solo le solenni vesti.

LE SCELTE DI FRANCESCO

Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?

shadow