ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 28 aprile 2015

Il passo del gambero?

Francesco andrà a Fatima: 2017
Papa Francesco sarà a Fatima nel 2017, nel centesimo anniversario delle apparizioni della Vergine ai tre pastorelli.


Papa Francesco sarà a Fatima nel 2017, nel centesimo anniversario delle apparizioni della Vergine ai tre pastorelli. La notizia è stata confermata dal vescovo di Leiria-Fatima, mons. Antonio Marto. E la dichiarazione è stata fatta dopo un’udienza privata del presule dal Papa. Papa Francesco aveva già ricevuto diversi inviti per realizzare una visita al famoso santuario mariano, ma la conferma formale della realizzazione del viaggio viene solo ora.  

Dopo la tavola multimediale, in attesa della McDonald's

Nella Chiesa d’oggi, tramontati fede, preghiera e liturgia, viene affidato tutto alla redazione e alla diffusione di documenti che dovrebbero regolare qualsiasi aspetto della vita ecclesiale, dal regolamento per l’elezione del consiglio pastorale alle norme di sicurezza per gli addetti della Caritas. Insomma, è il frutto della prevalenza della pastorale sulla dottrina che fa il suo corso.


Dalla tavola luterana a quella multimediale?


DENTRO EXPO. LA TECNOLOGIA E L’ALTARE: L’UMANITÀ AL TAVOLO


L’antidoto all’indifferenza è l’umanità radunata attorno ad una tavola. Anche multimediale. Simbolismo e tecnica di uno dei veicoli del messaggio della Santa Sede ad Expo Milano 2015. Con l’altare al centro.
divisorio
La presenza della Santa Sede ad Expo Milano 2015 farà da contrappunto sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” non solo dando voce e spazio alle periferie esistenziali e materiali del mondo, ma valorizzando altresì le dimensioni spirituale, comunitaria e lavorativa del concetto di nutrizione. In questo senso, il cibo smette di essere soltanto soddisfacimento materiale del singolo,aprendosi alla convivialità, alla condivisione e, in ultima analisi, all’umanità intera.

"Quaestio quodlibetalis" ?

Contraccezione e aborto. Qual è il male maggiore

La prima nega la vita a chi potrebbe nascere. Il secondo la toglie a chi è già vivo. Botta e risposta tra due teologi, su una questione che resta aperta alla libera discussione

di Sandro Magister
ROMA, 28 aprile 2015 – La polemica è scoppiata a fine gennaio, dopo il viaggio di papa Francesco nelle Filippine.

Ad accenderla era stato il gesuita Joseph Fessio (nella foto). Che non è uno sconosciuto. Formatosi alla scuola teologica di Joseph Ratzinger – del cui circolo di discepoli, il "Ratzinger Schülerkreis", è membro di spicco –, ha fondato e dirige negli Stati Uniti, a San Francisco, la casa editrice Ignatius Press, tra le cui recenti pubblicazioni ha fatto rumore il libro "Remaining in the Truth of Christ", con gli interventi di cinque cardinali contro la comunione ai divorziati risposati.

E il bersaglio della sua polemica era un altro rinomato gesuita, il francese Pierre de Charentenay, già presidente del Centre Sèvres, l'istituto di studi superiori della Compagnia di Gesù a Parigi, già direttore dal 2004 al 2012 della rivista dei gesuiti di Francia "Études" e dall'anno scorso entrato a far parte del collegio degli scrittori de "La Civiltà Cattolica", la rivista de gesuiti di Roma stampata con il previo controllo delle autorità vaticane e diretta da un uomo vicinissimo all'attuale papa, padre Antonio Spadaro.

Il lume della ragione

Qualche riflessione (con amare conclusioni) in merito ad alcuni recenti fatti di cronaca  

… il “mondo” sta perdendo il lume della ragione, non solo per il gravissimo problema di fondo – quello delle cosiddette“famiglie alternative“, che comincia a trovare udienza anche presso i cattolici “adulti” pronti a riconoscere un valore umano anche in quei legami che io, invece, non esito a definire “contro natura” – ma anche per le stupide e meschine ritorsioni  messe in atto dalla cultura corrente che trova sulla rete il suo più favorevole brodo di coltura e, invece di cadere nel vuoto, riesce a reclutare  un’infinità di simpatizzanti  e sostenitori.       di Carla D’Agostino Ungaretti

La strada per dove?

Ecco come la Chiesa si prepara ad accettare il controllo delle nascite




C’è una strana eccitazione intorno all’annunciata enciclica sull’ambiente che papa Francesco dovrebbe finalmente pubblicare prima dell’estate. È strana soprattutto perché pare che a essere più in attesa siano gli ambienti laici (e laicisti). Ormai non passa giorno che sulla grande stampa internazionale non sia dedicato un articolo alla rivoluzione ecologista che porterà questo pontificato. Come il Washington Post di ieri, secondo cui papa Francesco «solleverà preoccupazioni urgenti sul riscaldamento globale e sottolineerà l’impatto umano dei cambiamenti climatici». Addirittura il Washington Post annuncia trionfale che è la prima volta nella storia che un Papa sceglie per «uno scritto così importante» una data di pubblicazione studiata apposta «per influenzare un processo civile, in questo caso il Summit dell’ONU sui cambiamenti climatici che si svolgerà a Parigi nel dicembre prossimo».

Libere e consapevoli?

Le suore di clausura 2.0: il monastero

con internet e social network

Come è cambiata la vita delle suore di clausura ai tempi del web?



In Italia i monasteri femminili claustrali sono meno di cinquecento (468 fino a qualche anno fa) per un totale di circa 7mila monache. La media per ogni convento è di dieci, quindici suore che vivono in comunità, scrive Il Fatto Quotidiano (27 aprile), che ha dedicato uno speciale sulla "nuova" immagine delle suore di clausura nel terzo millennio. 

Non tutti i preti (e frati) sono uguali !?

Ma un prete deve predicare il Vangelo della vita, non il vangelo della morte



Forse qualcuno, fra coloro che hanno almeno una cinquantina d’anni, ricorderà ancora la complessa, controversa figura di Silvano Girotto, soprannominato, a suo tempo, Frate Mitra: uno strano personaggio, che svolse un ruolo decisivo, a quel che pare, nella cattura dei capi storici delle Brigate Rosse, Renato Curcio e Alberto Franceschini.

lunedì 27 aprile 2015

La barca non va sola..

La strana politica europeista sugli sbarchi e le incongruenze
con la "politica sbarchi" dei "fratelli" statunitensi
di Arrigo Muscio, Sergio Basile e Redazione Qui Europa
Sbarchi, Massoneria, Attacco al Cattolicesimo
 Sugli sbarchi pilotati nell'Unione Europea degli "Illuminati"                  
Roma, Washington, Bruxelles – Dopo l'ultimo inconcludente vertice di emergenza dell'Uesull'ennesima strage nel Mediterraneo (vedi qui Canale di Sicilia – 900 morti, ma nessuno dice la verità e qui Sbarchi / UE – La denuncia a metà di Borghezio, che dimentica il Piano Kalergi) c'è da chiedersi: come mai in merito alla politica sugli sbarchi pilotati e sulla cosiddetta "accoglienza" la colonia Italia, supportata dall’Unione Europea (impregnata di giudeo-mondialismo massonico – Ndr – vedi qui Europeismo, Federalismo e Mondialismo: facce della stessa medaglia qui L’Europeismo è la distruzione dell’Europa. Ecco perchè non dobbiamo votare!  qui La distruzione dell’Italia passa per l’Europa qui Il Progetto Finale di Bruxelles e qui Quello che Nessuno ti ha mai detto sull’Europanon è in grado di applicare la politica degli "amici" e "fratelli" statunitensi ( vedi qui Italia Occupata e Colonialismo Usa: il Segreto dei Segreti e qui Italia, lo scantinato Rosso della Casa Bianca) da questi ultimi applicata per decenni? (Vedi qui Noi accogliamo tutti, gli Usa riportano indietro i barconi trovati in mare).

Buia è la notte

Il cardinale Rai: "Le tenebre ci avvolgono, ma non ci rassegneremo alla catastrofe"


Il cardinale Béchara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti


Sabato scorso, il Patriarca di Antiochia dei Maroniti, il cardinale Béchara Boutros Rai, ha parlato all'assemblea dell'Unesco, a Parigi. Un discorso lungo (qui il testo completo, in francese), che ha ruotato attorno a tre cardini: la storia della presenza bimillenaria dei cristiani in medio oriente, gli spazi per la promozione della cultura della pace, i mezzi per salvaguardare la presenza cristiana.

Senza paura.(Discernimento critico)

INTERVENTO DI DANILO QUINTO ALLA GIORNATA DI RADIO SPADA DI REGGIO EMILIA – 25 APRILE ‘15


Vorrei iniziare subito a mettere – come si dice – i piedi nel piatto in questa giornata di negazionisti e antisemiti.
Il Verbo che si è fatto carne ha rivolto - e rivolge ogni giorno, attraverso l’Eucarestia - un invito a ogni uomo e a ogni donna che vogliono essere Suoi. È contenuto nel Vangelo (Mt 10,26-33): 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Discernimento acritico

Cattolici e divorzio breve: “Chi vuol esser lieto sia”

Magatti
Salutato con entusiasmo dal coro dei media, il divorzio breve si è rivelato un test impietoso e forse definitivo del dissolvimento di quella che anni fa era considerata l’eccezione italiana: la capacità del cattolicesimo politico di questo paese di agire controcorrente ed efficacemente nello spazio pubblico, sui punti chiave della vita e della famiglia.
“Avvenire”, il quotidiano della conferenza episcopale italiana, ha titolato il suo editoriale di commento alla legge con parole di condanna inequivoca: “Divorzio breve, un incivile traguardo. La devastante china anti-familiare”.

Il baricentro basso


Papa Bergoglio e Maradona: Diego il ribelle albiceleste e Jorge il rivoluzionario celestiale

PAPA

Se Francesco è il Maradona della Chiesa, il mondo è il Maradona di Francesco. La duplice metafora inquadra e raccoglie, come le facce di una medaglia, la gioia e il dolore, lo spettacolo e il tormento, la geopolitica e teologia del pontificato.
Due sogni che si incrociano, sinceramente attratti e inesorabilmente rivali, come in un derby tra il San Lorenzo e il Boca. Per poi lasciarsi e inseguire l’estro, la sfera rotante del proprio destino, imprendibili e imprevedibili. Diego il ribelle albiceleste e Jorge il rivoluzionario celestiale. Dalla Bombonera di Buenos Aires, con le sue dolcezze stilistiche, alla bomboniera del pianeta, con i suoi confetti amari.

Pensare e decidere?

Sinodo. Una lettera quasi dalla fine del mondo

Questa volta dall'Australia e da Papua Nuova Guinea: "Padre Santo, non si limiti ad ascoltare ma dica anche lei cosa pensa, in aula e fuori. E poi decida"
ROMA, 24 aprile 2015 – Le procedure e il loro controllo sono fattori chiave per indirizzare un sinodo. Lo si è visto nella prima delle due sessioni del sinodo sulla famiglia, lo scorso ottobre:

Aprire le porte (fino a oggi chiuse)?

La Chiesa tedesca apre ai dipendenti gay e risposati


Oggi, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto o improvvise resistenze di qualche vescovo determinato a far saltare tutto,  la Conferenza episcopale tedesca approverà le modifiche alla normativa riguardante il diritto di lavoro ecclesiale, aprendo le porte (fino a oggi chiuse) ai divorziati risposati civilmente e a quanti vivono in una relazione tra persone dello stesso sesso. Fino ad ora, infatti, per lavorare negli enti della Chiesa cattolica in Germania (che di organismi collegati ne conta parecchi, tant’è che rappresenta la seconda maggiore “azienda” nel Paese) bisognava essere in regola con lo stile di vita raccomandato dal Magistero cattolico. In sostanza, niente da fare per i divorziati e risposati e neppure per gli omosessuali impegnati in una convivenza. A confermarlo c'è il caso del dottor Müller, che perse il posto di primario in un ospedale cattolico proprio perché risposato civilmente dopo aver divorziato dalla prima moglie.

«Cinquant'anni fa si pregava per superstizione, idolatria» ?

Dalle guarigioni alle richieste di lavoro. Com'è cambiata la classifica dei santi

In 50 anni insieme all'Italia si è trasformata anche la devozione dei fedeli. In testa c'è Padre Pio, Giovanni Paolo II guida le new entry









E nella top ten dei santi più amati ci sono anche delle new-entry come San Giovanni Paolo II o la Beata Madre Speranza di Collevalenza. Se cinquant'anni fa la devozione popolare era molto legata al mestiere e ciascuno si appellava al proprio santo in paradiso soprattutto per chiedere guarigioni miracolose, i fedeli dei nostri giorni pregano principalmente per avere un lavoro o un figlio.

domenica 26 aprile 2015

L’errore fideista


Benché il pensiero comune veda la ragione quasi schiacciata dalle “ragioni” della Chiesa, è in realtà proprio la Chiesa Cattolica, ed essa sola, a nobilitare questa facoltà, che è dono di Dio. La Chiesa difende la ragione e afferma che essa, da sola, è ben capace di conoscere il Vero.

Dio ha voluto l’uomo come unione di ragione e volontà. Il che significa che non è solo nobile la volontà ma anche la ragione, e viceversa: non è solo nobile la ragione ma anche la volontà. Ora, se Dio ha voluto l’uomo tanto volontà quanto ragione, vuol dire che questi (l’uomo) deve arrivare a Dio tanto con la volontà quanto con la ragione, né solamente con la volontà né solamente con la ragione.
Si capisce, pertanto, perché per una sana Teologia (qual è quella cattolica) è certamente un grave errore il razionalismo, la convinzione secondo cui la verità sarebbe conoscibile solo attraverso la ragione, ma è altrettanto un grave errore il fideismo, che è invece la convinzione che basterebbe solo la fede per arrivare alla verità e dunque per arrivare a Dio.

Salutami tua moglie!

La grandezza di Padre Pio arriva fino al 33°

Mi trovavo sul piazzale davanti alla chiesetta e un uomo mi si avvicinò: «Reverendo, per favore, vorrei parlarti», disse.
Ci appartammo e mi fece presente la penosa situazione in cui versava. La moglie, affetta da un tumore maligno al petto, aveva pochi giorni di vita.
I medici, e ne aveva interpellati tanti, l’avevano definitivamente dimessa. Ogni cura sospesa, solo qualche farmaco, per lenire i dolori, le veniva ancora somministrato.
«La scienza – mi diceva –, non può più nulla; mia moglie mi ha supplicato di portarla qui, a San Giovanni Rotondo. Io, però, non credo – soggiunse –, sono ateo: sono un 33 della massoneria; mi chiamo Giovanni Confetto, sono direttore, sezione pensioni, del Ministero del Tesoro, a Roma. Reverendo, ti prego di parlare di mia moglie al Padre. Per correttezza digli pure che io non credo e sono un massone». «D’accordo, farò e dirò così», risposi, senza perdere tempo.

Non è triste?

Come i genitori stanno rubando ai figli

il dono della Messa

Un parroco commenta le

notizie allarmanti 

apprese dai bambini 

in confessionale



Nei miei primi due anni di sacerdozio, compivo il rituale quaresimale di sedere nel confessionale per ore ascoltando le confessioni dei bambini di varie parrocchie durante l'orario scolastico, e ogni anno ascoltavo la stessa litania di peccati: “Sono stato cattivo con mio fratello; Ho mentito; Non ho fatto quello che mamma mi aveva detto di fare; Ho detto una parolaccia; Non sono andato a Messa”.

In quest'ultimo caso, ponevo una semplice domanda: “Perché non sei andato a Messa?” E i bambini rispondevano in uno di questi tre modi: “Perché avevo un impegno (sportivo, vacanza...)”, “Perché dormivo” o, più di frequente, “Perché i miei genitori non mi ci portano”.

Da nobis hodie?

Expo, l’ira di papa Francesco sui tre milioni spesi per il padiglione vaticano

C'era posta per lui?

L'amico di Papa Luciani: "Potevo salvarlo ma invece non l'ho fatto"

"L'arcivescovo Perantoni voleva che gli portassi in Vaticano una lettera per avvisarlo del pericolo. Mi rifiutai. 'Te ne pentirai', mi rimproverò il presule. Tre giorno dopo Giovanni Paolo I era morto"


So soltanto che, nel momento in cui gli dissi che non me la sentivo di farmi latore di un messaggio così spaventoso, egli mi rimproverò stizzito: “Te ne pentirai!”. Oh, se me ne sono pentito! Tre giorni dopo il Santo Padre era già morto». La voce gli si smorza in gola, fino a diventare un pianto sommesso.

Tutti i numeri di Dio

Che cosa c’entra la matematica con la verità, la morale, il cielo stellato di Kant e la poesia di Dante? Chiacchierata con Enrico Bombieri, scienziato esploratore


“La persistenza della memoria” di Salvador Dalí, noto anche come “Orologi molli”
Ci sono matematici che non calcano la scena pubblica, non frequentano il teatrino dei media, e rimangono sconosciuti al vasto pubblico. Sono i grandi matematici, tutti intenti al loro lavoro, come Enrico Bombieri. Così scriveva nel 2000 Piergiorgio Odifreddi, nel suo “Il Computer di Dio”. Bombieri è, effettivamente, uno dei grandi della matematica contemporanea.

Panem nostrum

Cimiteri e chiese profanati, è la quotidiana cristianofobia francese


Una croce distrutta nel cimitero di Saint-Roch
Roma. Lo scorso 15 aprile, sono state devastate più di duecento tombe del cimitero cattolico di Saint-Roch, a Castres, paese di quarantamila abitanti nel dipartimento del Tarn (regione del Midi-Pirenei). Crocifissi e statue divelti e distrutti, lapidi infrante, iscrizioni strappate; nessuna tomba è stata scoperchiata, però, a differenza di quanto è accaduto in altre occasioni. Due giorni dopo è stato identificato il responsabile: un ragazzo di ventun anni con problemi psichici. Un finale triste ma, a suo modo, capace di indurre un gran sospiro di sollievo.