ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 10 gennaio 2016

Proviamo a guardare un poco in su

UOMO E MANO SOPRANNATURALE

    La vicenda umana è materialmente protetta da una Mano soprannaturale? La nostra patria non è la Terra ma il Cielo che provoca nostalgia e ci morde il cuore chi non la prova non è veramente umano: è sub-umano o post-umano                       
di Francesco Lamendola  


                     

  
Per i nostri avi, perfino per i nostri nonni, era una cosa evidente: la preghiera può tutto; può anche allontanare il Male e preservare le persone, le famiglie, la patria, l’umanità intera, dai mille pericoli, palesi e occulti, che le insidiano. I nostri avi credevano in Dio; credevano nel potere d’intercessione della Madonna e dei Santi; credevano nell’aiuto degli Angeli (e nell’azione pestifera dei demoni); credevano nella vita eterna, nella realtà dell’Inferno e in quella del Paradiso: e avevamo una immensa Fede, una immensa Speranza, che li sostenevano nel tribolato percorso della vita, li confortavano nei passaggi più scabrosi, li aiutavano a non smarrire la Carità cristiana.

E' solo una vignetta ?


La sediziosa immagine del Cristo che non è più Re


di Satiricus 

Riprendo il commento di Giuseppe Reguzzoni per maurizioblondet.it del 7 gennaio e dico la mia. In sintesi, i motivi che rendono inaccettabile e ridicola l’immagine qui riportata credo siano almeno due, ed entrambi afferiscono all’ambito ereticale; ad essi aggiungeremo un’osservazione curiosa, sceglierete voi se sia una vera aggravante.

La povertà. Degli altri.

Nuove notizie sul regalo da 3 milioni al centro di Melloni
I ricchi cantori della Chiesa povera. Si chiama “infrastruttura di ricerca”. La chiave è tutta in queste due parole. Però sarebbe meglio pronunciarle al singolare: “infrastruttura di ricerca”. Parliamo della cospicua elargizione di 3 milioni attraverso un fondo che il Miur darà a quegli enti e fondazioni per lo studio delle scienze religiose e che, come scritto dalla Bussola, (clicca qui) fa al caso proprio della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di cui è segretario Alberto Melloni. Tempio della cultura catto progressista: vero e proprio think tank dell’idea parecchio fruttuosa di Chiesa povera per i poveri, tranne che per i suoi ricchi ideologi; roccaforte del dossettismo applicato agli studi accademici; culla del pensiero cattocomunista e per questo ben piazzata anche come politici di riferimento, dunque potente. 

La Chiesa preferita da Francesco I


FRANCESCO I
Discorso nella Cattedrale di Firenze 10 Novembre 2015
Il 10 novembre 2015 Francesco I ha pronunciato un’omelia in cui ha espresso una sua concezione della Chiesa in contraddizione con quella che si trova nella divina Rivelazione (Tradizione e S. Scrittura), nel Magistero e nella dottrina comune dei teologi.
 Esporrò i due punti più teologicamente dirompenti dell’omelia bergogliana e li confronterò con l’insegnamento della S. Scrittura, dei Padri, del Magistero e dei teologi scolastici.
La Chiesa preferita da Francesco I
“Preferisco una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Non voglio una Chiesa preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e provvedimenti” (Evangelium gaudium, 49).

La fede non si conta in numeri..

                           


Se il Signore vuole, lo salverà?

               



“Causa nostrae tristitiae”?

ATTACCO A MARIA
Strategìe per l’oscuramento del culto mariano




Il lettore si sarà fatta l’idea, seppur pochi gli esempî addotti, di che tipo e qualità sia quella mariologìa che don Tonino ha tratteggiato con arabeschi retorici intrisi di pathos e confidenzialità da tinello, tracimando financo dal buon senso, per non dire dalla verità.
Pensate, cari lettori, che l’autore s’è sentito di raccontarci che Maria, dopo le ricorrenti crisi di incomprensione, dopo i segreti timori per un Gesù adolescente e tumultuoso trovava, “finalmente” (!) ristoro e conforto nella preghiera, un “finalmente” che sembra dirci come il ricorso alla preghiera fosse, per Maria, un rimedio estremo a cui afferrarsi nei momenti di difficoltà e non, invece, una continua pratica di che improntava, santificandola, ogni azione.

L’orologio della storia

Il saggio di Angela Pellicciari su Lutero. L’alterazione della fede, la guerra alla ragione, l’esorbitanza del potere      di Piero Vassallo 

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(ristampa dell’articolo pubblicato in data 23 gennaio 2013)
Nel saggio “Martin Lutero”, edito in questi giorni da Cantagalli in Siena, la storica Angela Pellicciari propone una perfetta anamnesi della malattia politica in azione fra le righe dei pallidi bluff osati dai democratici di giornata: “Lutero riporta indietro l’orologio della storia cancellando i quindici secoli dell’indipendenza rivendicati dalla chiesa di Cristo e difesi anche col sangue. La libertas ecclesiae è annullata perché negata alla radice: Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio diventa date a Cesare quel che è di Cesare e anche quello che è di Dio. Date a Cesare sia il potere temporale che quello spirituale”.
Al proposito Pellicciari cita un brano ghibellino di Lutero: “poiché l’autorità temporale è stata preordinata da Dio per proteggere i buoni e punire i malvagi, si deve lasciarla libera nei suoi uffici, perché penetri indisturbata in tutto il corpo della cristianità, senza guardare in faccia a nessuno, sia pur esso papa, vescovo, prete, frate, monaco o quello che vuole”.

sabato 9 gennaio 2016

Il lupo fa il suo mestiere..

Le tre questioni

Sintetizzando, tre sono le questioni primarie:
Prima questione: quella che oggi ha la pretesa di definirsi chiesa cattolica, in realtà non lo è. Ormai il demonio è riuscito ad entrare nella Chiesa; lo ha fatto non intrufolandosi dalla finestra, ma passando persino dalla porta, facendolo in pompa magna, con tanto di tappeto rosso srotolato per il suo passaggio. Quella porta si chiama Concilio Vaticano II. 
Dunque con il lupo che è riuscito ad infiltrarsi nel gregge, cosa ci si deve aspettare? Il lupo fa il suo mestiere e le pecore, se non sono più che estremamente accorte, sono destinate ad essere mangiate. Resta il pastore, anzi restano i pastori perché quel gregge se n'è trovati persino due: del primo se ne sono perse le tracce dopo aver ceduto il suo ruolo al secondo che, preparatosi per tempo alla situazione che attendeva sarebbe giunta, si è posto all'entrata del recinto facendo il lavoro inverso: non si preoccupa di bloccare l'accesso al lupo (sa bene che è già entrato), ma è impegnato a non far uscire il gregge che preme per scampare alle fauci fameliche della bestia.

Una gerarchia di valori (o un sinodo?)

QUELLO CHE FA TALE IL CRISTIANO

    Quel che fa tale il cristiano è la fede non l’etica o l’impegno sociale. Molti cristiani hanno fatto proprie senza neppure avvedersene delle prospettive storiche del mondo moderno la cui essenza è però ateistica e anticristiana                               di Francesco Lamendola  



 «Quel che fa il cristiano è la fede, non l’etica o l’impegno sociale»: parrebbe una verità così ovvia, da non esservi alcun bisogno di affermarla in modo esplicito; eppure, se Vittorio Messori non  l’avesse formulata con questa chiarezza, molti cristiani, o sedicenti tali, potrebbero anche seguitare ad ignorarla e a spacciare per “cristianesimo” quello che cristianesimo non è.

Quale strada per Francis?

Ucraina, guerra di religioni, e anche Papa Bergoglio c’entra qualcosina.


Nella povera Terra Dei Pazzi,  l’Ucraina esistono tre confessioni separate:

Chiesa Ortodossa Ucraina

La chiesa ortodossa Ucraina, patriarcato di Mosca, retta in ucraina dall’ottimo Metropolita di Kiev Onufry, un vero duro.

La chiesa ortodossa di Kiev e di Parte dell’ucraina

La chiesa ortodossa di Kiev e di Parte dell’ucraina, retta dallo scismatico Filarete, uno dei sacerdoti della chiesa ortodossa Ucraina che si è separato dalla confessione ufficiale perché non eletto Metropolita.
Un vero pazzo, che proclama veementi discorsi contro la cacciata dei Russi e che dichiara “le uccisioni sono lecite se si scacciano gli occupanti“..
Intendendo per “Russi Occupanti” gli abitanti del Donbass, che sono lì da almeno settecento anni…

Chiesa Uniata Ucraina

Ultima ma non meno importante la Chiesa Uniata Ucraina, o anche detta “greco ortodossa” o di “rito bizantino“.
Le chiese Uniate sono quelle chiese di rito ortodosso che però fanno capo alla chiesa Cattolica e sono soggette all’autorità del Papa.

“pastori” e non “piloti” ?

I tormenti della Cei tra dubbi sul Family day e rimpianti per i Dico

I vescovi criticano (sui giornali) il ddl sulle unioni civili, ma sanno che il Papa li vuole “pastori” e non “piloti”

Roma. Nella sede della Conferenza episcopale italiana, sull’Aurelia, l’interlocutore di turno alza il sopracciglio quando sente parlare di ipotetico Family day organizzato con vessilli e benedizioni episcopali. Non è proprio aria, dicono a taccuini chiusi. La situazione del 2007 non è più replicabile, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.

Meglio soli..!

(a cura Redazione "Il sismografo")
Giovanni Paolo II e rav Elio Toaff, 1986
(Luis BadillaRiccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, in una conversazione con l'Agenzia Ansa dichiara che da sempre ha ritenuto che l'espressione di s. Giovanni Paolo II sugli ebrei, "fratelli maggiori" (13 aprile 1986), è "di grande impatto mediatico" ma al tempo stesso, dal punto di vista teologico-biblico "un po' ambigua ... problematica". Ecco quanto riporta l'Agenzia Ansa:

Spalancate le porte!


http://opportuneimportune.blogspot.it/2016/01/santa-marta-outlet.html

Giubileo della misericordia, ma con i confessionali vuoti

La lettera choc di un sacerdote in cura d'anime. Sempre meno penitenti e sempre meno pentiti. Gli effetti controproducenti di una "porta" troppo spalancata

di Sandro Magister





ROMA, 9 gennaio 2016 – Hanno fatto notizia, a fine anno, i dati forniti dalla prefettura della casa pontificia sulle presenze nel 2015 alle udienze pubbliche con papa Francesco, con numeri quasi dimezzati rispetto all'anno precedente:

Alle udienze generali del mercoledì si è scesi dalle 1.199.000 presenze del 2014 alle 704.100 del 2015. Mentre per gli Angelus domenicali il calo è stato da 3.040.000 a 1.585.000.

Ciò non toglie che la popolarità di papa Francesco resti straripante. I suoi indici di popolarità non sono però in grado di dire quale grado di effettiva pratica religiosa vi corrisponda.

Il conto alla rovescia

 
La nostra sola certezza
Tu sei il Figlio mio amato: in te mi sono compiaciuto (Lc 3, 22).
Non si è ancora spenta, nei nostri cuori, l’eco festosa delle zampogne di Betlemme né la gioia immensa dei Magi alla vista della stella che da terre lontane li ha guidati fino a quel borgo sperduto di Giudea… Ed ecco che già ci si para davanti la maestosa bellezza del Cristo adulto, che, risalendo dalle acque del Giordano, riceve nella Sua umanità santissima l’unzione dello Spirito Santo per la consacrazione messianica, mentre la voce del Padre, come tuono possente, Lo rivela Suo Figlio diletto, nel quale ha riposto ogni Sua compiacenza. Con l’apparire del nuovo Adamo, nell’assoluta perfezione della natura umana assunta dal Verbo, si manifesta visibilmente la Trinità indivisibile, che in Lui è scesa sulla terra alla ricerca della pecorella smarrita onde ricondurla in quel gaudio ineffabile che è la Sua vita, eterna e incessante circolazione d’amore. Gli angeli s’inchinano attoniti, velandosi il volto, dinanzi a quel corpo già soffuso di luce divina, a preannunciare il fulgore della Trasfigurazione e la gloria della Risurrezione.

venerdì 8 gennaio 2016

Il Sottile Francescano

San Massimiliano Maria Kolbe: « Io sono l’Immacolata Concezione »


Si era a Parigi nell’anno 1305. Dal convento dei Frati Francescani esce un giovane religioso e in grande raccoglimento si dirige verso la più celebre scuola di quel tempo, l’università della Sorbona. Pensa all’Immacolata e La invoca con sommesse giaculatorie affinché lo aiuti nel difendere il suo privilegio, a Lei tanto caro, di Immacolata Concezione.

Proprio in quel giorno, infatti, per ordine del Papa e di fronte ai suoi legati, si deve svolgere una disputa generale tra i fautori di questo privilegio e i suoi avversari.

E la disputa è stata provocata proprio da lui…

“Sopravvivere alla barbarie”.

                     Damnatio memoriae



Accade alle volte che la tecnologia operi secondo il volere recondito dell’uomo. Così sono andati smarriti tutti gli articoli scritti su questo sito negli ultimi due anni e mezzo. Francamente la cosa non mi ha particolarmente sconvolto. Quel che di “interessante” potrei aver scritto è stato già ripreso qua e là da siti amici. Il resto è andato in fumo. In ogni caso ho accolto volentieri questo oblio come un segno, una ammonizione: due anni e mezzo di rovina e decadenza che probabilmente non meritano alcun commento.

Obtorto collo..!

                                               


Simulacra gentium argentum et aurum: opera manuum hominum.
Similes illis fiant qui faciunt ea; et omnes qui confidunt in eis.

Se ci soffermiamo a considerare quanto Bergoglio ha osato affermare pubblicamente, chiedendo addirittura ai fedeli di associarsi a lui in questo delirio, non possiamo non fremere di sdegno, non tremare di orrore. Le sue parole, lungi dal ripetere i salutari insegnamenti di Nostro Signore, echeggiano il grido di Lucifero, non serviam. 

Insomma la Chiesa di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI è viva?

Quelli che fanno finta di difendere la famigliaIn questi giorni si intensificano discussioni e mediazioni sull'«adozione del figliastro» prevista dal ddl Cirinnà sulle unioni civili. Un balletto di posizioni tra i politici cattolici di diversi partiti, che però ignorano totalmente quanto la Chiesa ha già solennemente indicato come criteri operativi. Come per esempio la Nota del 2003 della Congregazione per la Dottrina della Fede.


SenatoNon c’è niente da fare. Ci vogliono convincere – almeno in casa cattolica – che il problema del ddl Cirinnà sulle unioni civili sia essenzialmente sulla stepchild adoption (letteralmente “adozione del figliastro”), soprattutto perché aprirebbe all’utero in affitto.

Pazzerello chi?

UN CONCILIO SBAGLIATO ?

    Il Concilio Vaticano II partì con il piede sbagliato? Papa Giovanni XXIII nel convocarlo non pensava affatto ad una riforma generale della Chiesa tanto è vero che riteneva di concluderlo nel giro di due mesi                                                   di Francesco Lamendola  


  
Abbiamo già avuto modo di ricordare come papa Giovanni XXIII, nel convocare il Concilio Vaticano II, non pensasse affatto ad una riforma generale della Chiesa, tanto è vero che riteneva di concluderlo nel giro di due mesi: apertolo l’11 ottobre 1962, contava di chiuderlo per la festa dell’Immacolata, vale a dire l’8 dicembre, cioè meno di sessanta giorni in tutto.

“loro” e l’oro”

A proposito di questa vignetta…

Una sola certezza?

A proposito di uno strano video. “La sola certezza” di Papa Bergoglio è che “non esiste un Dio cattolico” (Sue testuali parole)?

(di Antonio Socci suwww.antoniosocci.comMolti sono rimasti sconcertati dal video (vedi qui  o qui sotto) di papa Bergoglio con appartenenti a varie religioni da lui stesso definiti sotto l’unica categoria di “credenti”. Essi nel video dicono di credere indifferentemente in Budda, Gesù Cristo, Allah, Jahvè e la cosa è presentata come se non vi fossero differenze sostanziali e insormontabili…

La cecità dei Giudei (fedevacanti ante litteram)


Tertia die infra Octavam Epiphaniae Ad Matutinum
Lettura 4
Dal Sermone di sant'Agostino Vescovo
Sermone 2 sull'Epifania
Di tanti re che sono nati e che sono morti fra i Giudei, ce n'è forse alcuno che dei Magi abbiano cercato per adorarlo? No, perché nessun altro fu conosciuto con linguaggio celeste. Tuttavia non bisogna dimenticare come questa illuminazione dei Magi fu una gran prova della cecità dei Giudei. Quelli infatti vennero a cercare nel loro paese quello che questi non riconobbero punto.

giovedì 7 gennaio 2016

Avrà la meglio?

Siria – Padre Daniel: abiteranno sicuri.

Egli stesso sarà la pace!
La perseveranza dei testimoni della verità avrà la meglio!
Testimonianza di Padre Daniel Maes, Siria
padre daniel maes - siria - testimonianza su wahabismo e sionismo
 Algeria – masse di musulmani tornano alle loro radici                              
Qara, Siria - di Padre Daniel Maes –  Due giorni prima di Natale sono arrivati già i primi pastori qui. E’ un gruppo di francesi, che hanno incontrato Madre Agnès-Mariam in una conferenza di pace a Ginevra e desiderano conoscere la comunità. Sono musulmani molto entusiasti, entrambi sposati con donna algerina, fedeli pellegrini alla Mecca e vogliono riportare l'islam alla carità e alla fraternità. Ci hanno raccontato che masse di musulmani in Algeria ora ritornano alle loro radici e diventano cristiani.

Una battaglia spirituale aspra e faticosa

Dal tradimento modernista al trionfo della Tradizione Cattolica


In venti secoli di storia la Chiesa Cattolica aveva dato vita a numerose e combattive milizie spirituali (Ordini Religiosi, Congregazioni, associazioni laicali, gruppi giovanili, opere missionarie, ecc.) che impiegando le armi della fede (preghiera, penitenza, apostolato, ecc.) lottavano con ardimento contro le agguerrite armate del mondo composte da laicisti, comunisti, massoni, eretici, ed altri ancora, riuscendo a portare a Cristo un gran numero di anime. I cristiani militanti erano selezionati tra il fiore della gioventù cattolica e venivano sottoposti ad un efficace addestramento ascetico che forgiava i loro cuori al combattimento spirituale, memori dell'insegnamento del Santo Giobbe: “Militia est vita hominis super terram” (Iob 7,1).

Diventare selvaggi?

Il selvaggio. Ovvero “Je suis John”, decalogo di resistenza contro il Mondo Nuovo


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John, il ‘Selvaggio’ in una scena della trasposizione televisiva (BBC) del romanzo di Aldous Huxley ‘The Brave New World’.

Nel capolavoro di Aldous Huxley Il mondo nuovo una sola figura si differenziava dalle altre omologate alle leggi della ‘dittatura dolce’.

Il Selvaggio, uno che si ribella e non accetta le zuccherose ma velenose offerte nascoste sotto un cosiddetto ‘progresso’. Costi quel che costi.

Dal fumo all'arrosto?

Il fumo di Satana nella Chiesa – di Mario Palmaro


Esattamente due anni fa, già vittima di una gravissima malattia che lo avrebbe strappato alla vita di lì a due mesi, lo scrittore e giornalista cattolico Mario Palmaro inviava al Direttore della Nuova Bussola Quotidiana, Riccardo Cascioli, la magistrale lettera che pubblichiamo. Da sempre impegnato nella difesa della vita, era stato docente presso la facoltà di bioetica del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma e di Filosofia teoretica all’Università Europea di Roma. Inoltre, a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 sulla fecondazione artificiale, nel 2004 aveva istituito il Comitato Verità e Vita,  di cui era presidente.
La sua lucidissima analisi socio-politica sui temi bioetici e sulla deriva che stava prendendo la Chiesa di fronte all’offensiva omosessualista è ancor oggi attualissima e merita di essere riletta per gli spunti di riflessione che tuttora offre. Perché Mario Palmaro aveva toccato tutti i temi “sensibili” ed era stato incredibilmente lungimirante e profetico.

Le “profezie” sono da maneggiare con le molle

“Nel 2016 la fine degli Usa ”, profetò Messing, il veggente di Stalin



Essendo i tempi quelli che sono, molti lettori mi segnalano profezie. Molti mi hanno mandato quelle di padre Paisios del Monte Athos, scomparso nel 1994, dichiarato santo dal Sinodo ortodosso: impressionanti in quanto parlò di una guerra della Russia contro la Turchia, che non era nemmeno immaginabile 20 anni fa. I greci avrebbero ripreso Costantinopoli. “La Turchia sparirà dalla mappa del mondo…Il Medio Oriente diverrà un teatro di guerra – vide – a cui i russi prenderanno parte. Molto sangue sarà versato”. La fase decisiva, l’intervento cinese oltre l’Eufrate, sarà preceduta dalla “distruzione della moschea di Omar”, al cui posto gli ebrei ricostruiranno il Tempio”.

Forme di relativismo

LE SAUX RAPPORTO TRA RELIGIONI

Henri Le Saux e la questione del rapporto fra il cristianesimo e le altre religioni. Quando il dialogo inter-religioso assume forme di relativismo nel quale l’identità cristiana si annacqua o si confonde: in entrambi i casi si snatura                                   di F. Lamendola  


   
                

 Fino ai primi anni ’60 del XX secolo, cioè fino a prima della “stagione conciliare”, il cristiano non si poneva troppi problemi nel rapporto con le altre religioni: la sua era quella vera, le altre no; la sua era via per la salvezza dell’anima, le altre – fermo restando il mistero della imperscrutabilità del giudizio divino -, no.

Dalle cerimonie alla celebrazione del mistero

Abbiamo tutti lo stesso Dio? Certo, anzi no...Girano discorsi che, volendo promuovere la pace e la collaborazione e abbattere le barriere tra i credenti di confessioni e religioni diverse, si fanno forti della affermazione: «In fondo abbiamo lo stesso Dio». Non c'è frase più esatta di questa, ma nello stesso tempo più pericolosa e deviante.

Abbiamo tutti lo stesso Dio? Sì e no
«Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato» (Gv 1,18). La liturgia di Natale ripete spesso queste parole conclusive del prologo di Giovanni: il Verbo di Dio incarnato in modo umano ha rivelato o “narrato” Dio, cioè il Padre. E così facendo, preciserà Giovanni più tardi, ci ha fatto conoscere «l’unico “vero” Dio» (Gv 17,3), ci ha comunicato «l’intelligenza per conoscere il “vero” Dio. E noi siamo nel “vero” Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il “vero” Dio e la vita eterna» (1Gv 5,20). La liturgia continua precisando che tutto questo è avvenuto «perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili» (Prefazio I di Natale).

Il bambino che apparve fu il destino della stella.

Secunda die infra Octavam Epiphaniae Ad Matutinum
Lettura 4
Sermone di sant'Agostino Vescovo
Sermone 2 sull'Epifania, che è il 30 del Tempo
Magi sono venuti dall'Oriente ad adorare il bambino della Vergine. Questo il giorno che oggi celebriamo: a questa solennità noi offriamo il tributo di un sermone. Questo giorno che prima risplendé per essi, lo riconduce a noi ogni anno questa festa. Essi erano le primizie della Gentilità, noi siamo il popolo di essa Gentilità. A noi l'annunziò la lingua degli Apostoli, ad essi una stella quasi lingua dei cieli; a noi gli stessi Apostoli, quasi altri cieli, hanno annunziato la gloria di Dio.

mercoledì 6 gennaio 2016

Dalla tentazione all' eresia.

Un libro contro la tentazione del sedevacantismo

In un’ora storica di profonda confusione all’interno Chiesa, vanno prendendo piede le teorie di coloro che sostengono l’esistenza di una “Sede vacante”, ovvero dell’assenza di Pontefici legittimi da cinquant’anni a questa parte. Per i “sedevacantisti”, la data di inizio di questa inedita situazione è l’approvazione finale degli atti del Concilio Vaticano II.
All’eresia conciliare seguirebbe, automaticamente, la perdita del pontificato di Paolo VI e dei suoi successori, fino a Papa Francesco.

Un Papa Perugina


Chi (e perché) ha preso sul serio il falso Papa Francesco

L'articolo di Bonifacio Borruso

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Bonifacio Borruso apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.
L’augurio ha preso a circolare la sera di San Silvestro, poco dopo che nelle chiese di tutto il mondo si era recitato il Te Deum, la preghiera cristiana di ringraziamento per l’anno che si chiude. E forse le migliaia di credenti che, in Italia, hanno condiviso un discorso di Papa Francesco via mail, Facebook, Whatsapp o sms, devono aver pensato forse a un aggiornamento dell’antico inno al Padreterno.
Insomma, il pontefice che aveva appaltato al National Geographic la facciata di San Pietro per videoproiettarci le meraviglie della Natura, quasi un inno panteista, per fare la ola alla sua enciclica verdeggiate, Laudato Si’, poteva benissimo aver rivisto la lode con cui da secoli si rende grazie a Dio, per il bene ricevuto lungo 365 giorni. Solo che il lungo discorso che molti hanno usato per augurare il buon anno, era un falso bello e buono.
È stato il direttore di Tv2000Lucio Brunelli, vaticanista di lungo corso e bergogliano doc, ad avvisare i fan francescani, credenti o meno, via Twitter, il 2 gennaio: «Pensierini tipo Baci Perugina attribuiti al papa. Ma chi mette in giro queste bufale?», s’è chiesto il giornalista. Brunelli non s’è domandato, però, perché migliaia di persone abbiano giudicato verosimile un sorprendente concentrato di melensaggini del tipo: «Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi».
La spiacevole verità è che questo frasario alla Paulo Coelho, in tono vagamento New Age, suona alle orecchie di molti Italiani come coerente con il discorso pubblico di Jorge Maria Bergoglio. E l’assenza o quasi di riferimenti religiosi nel testo circolato, «(Essere felici) è ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita» era l’unica nota cristiana, l’assenza di riferimenti religiosi, dicevamo, non ha messo sull’avviso nessuno, perché il romano pontefice ormai parla il linguaggio laico del mondo, seppure secondo i suoi sentimenti migliori.
Bergoglio «uno di noi», può dire benissimo che «essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere», oppure, che «essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia». E, in fondo, non è bergogliano pensare che la felicità sia «baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono»? Non s’accorda forse col Vangelo secondo Jorge Mario, «lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice»?
Onestamente, una frase come «scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza», non potrebbe essere stata pronunciata, non diciamo in una omelia a Santa Marta, ma in una delle tante interviste rese dal Papa soprattutto fuori dall’Italia?
Per esempio quella al Clarin del luglio del 2014, contiene, su esplicita richiesta dell’intervistatore, Pablo Calvo, una sorta di decalogo papale per la felicità, in cui figurano acuti come «vivi e lascia vivere», secondo Francesco «il primo passo in assoluto verso la pace e la felicità». E poi, consigli pratici del tipo, «non bisogna cenare con la tv accesa», quasi una nuova virtù teologale.
Insomma, il Bergoglio apocrifo non è troppo distante da quello originale, ed è la sua sterminata produzione, che non passa necessariamente da omelie e discorsi ufficiali, ma che deborda in telefonate, visite private, interviste, a farne, di fatto, un Papa Perugina, tanto per citare i pensierini da cioccolatino invocati dall’indignato Brunelli. Peraltro, il falso Bergoglio, parso autentico ed edificante a molti, è in realtà un medico psichiatra e psicanalista brasiliano, Augusto Cury, autore di Dieci regole per essere felici. Lo aveva rivelato, nel novembre scorso, il sito http://blogdazero.blogspot.it/, quando lo pseudo-papa circolava già, mellifluo.
Non si arrabbino dunque le guide autorizzate al bergoglismo (anche se tace per ora padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica) se la fantasia popolare ne associa verbo papale ad altre fonti. Si consolino col già citato Te Deum, recitato e cantato nel giorno della santa bufala, e che si chiude con un messaggio di positività autentica e garantita da 2015 anni di storia cristiana: «Tu sei la nostra speranza/Non rimarremo confusi in eterno». Sembra perfetto per questa vicenda ma anche per questi nostri tempi.