Le pestilenze, le eruzioni, i terremoti e i campanili
Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede (Sal 33,12)
Lo storico Pietro Colletta (1775 – 1831) nella sua Storia del reame di Napoli descrive la terribile eruzione del Vesuvio del 1794, quella, per intenderci, che modificò per sempre l’aspetto del vulcano, la cui cima sprofondò in se stesso così che da allora la sua altezza è divenuta inferiore a quella del vicino monte Somma, che prima sovrastava.
Il Colletta, contemporaneo di quegli accadimenti, riferisce dei tre giorni in cui la cenere trasportata dal vento oscurò il sole, mentre il vulcano eruttava alte colonne di lava incandescente che si abbatteva in rivoli sulle città sottostanti, devastando terre fertilissime, case, conventi e chiese, senza risparmiare nemmeno il mare, nel quale trovava finalmente quiete.