ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 28 novembre 2016

Ci hanno creduto in tanti..

Juanita Castro, la sorella

Cuba è uno dei tanti miti atei del ventesimo secolo, che sopravvive nel ventunesimo, senza più essere un mito,
nell’oblio. Per tanti anni a sinistra si è voluto fare di quell’isola il mondo felice, utopico, realizzato dall’uomo: l’isola incantata che, seppure lontana, però c’è. Ci hanno creduto in tanti, a partire da intellettuali come J. Paul Sartre e Simone de Beauvoir, che mentre buttavano a mare con odio due millenni di cristianità, si godevano bagni di folla cubani organizzati dal regime, e ricambiavano con tanto rumoroso affetto.
Ci ha creduto il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez, divenuto un narratore alla corte di Castro, di cui Carlos Franqui, celebre rivoluzionario castrista poi pentito, ebbe a scrivere: “La patente di sinistra consente a Garcia Marquez di possedere una villa, milioni e ricchezze in Colombia, in Messico e a Cuba, conti bancari… ma lui non condanna il narcotraffico che distrugge il suo paese, non denuncia i crimini della guerriglia colombiana e tace su delitti atroci come quello di padre Camilo Torres. Sceglie la zuppa comunista per interesse…”.
Alla rivoluzione cubana credettero anche molti cattolici di sinistra, che nel post Concilio, approfittando della mancata scomunica al comunismo e dell’iniqua ostpolitik vaticana,  approfittarono per mescolare il verbo di Marx con quello di Cristo: mons Ernesto Balducci, in Italia, e i teologi della liberazione, in America Latina.

Disconnesso

Cellulare spento

Sepolcri imbiancati - Danilo Quinto - 25 novembre 2016


Esponenti della nuova Chiesa, si sono scatenati l’altro giorno contro i giornali, che avrebbero mal interpretato o in qualche caso distorto o, addirittura, dolosamente traviato la lettera apostolica “Misericordia et misera”, nella parte in cui ha concesso ai sacerdoti di assolvere il peccato di aborto.
E’ un ritornello che viene ripetuto da tre anni e mezzo: sarebbero i giornali i responsabili della dissoluzione in atto, imperniata su una dottrina della misericordia e su una pastorale in totale contrasto con quello che la Chiesa Cattolica ha da sempre insegnato e che assecondano i desideri mondani, opposti alle leggi di Dio.

S. Atanasio cercasi!

Un nuovo concilio, come sedici secoli fa


I conflitti messi in moto oggi da "Amoris laetitia" hanno un precedente nelle controversie cristologiche del tardo impero romano. Le risolse il concilio ecumenico di Calcedonia. Dal Cile, uno studioso propone di rifare lo stesso cammino


ROMA, 28 novembre 2016 – Con l'atto stesso di non rispondere all'appello dei quattro cardinali di fare chiarezza sui punti più controversi di "Amoris laetitia", papa Francesco almeno una cosa l'ha fatta capire. Ed è la sua incrollabile certezza della bontà del processo da lui messo in moto con l'esortazione postsinodale, proprio grazie alla calcolata ambiguità del testo, che ha aperto la strada a una molteplicità di interpretazioni e di applicazioni, alcune delle quali decisamente nuove rispetto al plurisecolare insegnamento della Chiesa.

Non è la prima volta, nella storia cristiana, che si verifica un caso del genere. Che cioè dei pronunciamenti del magistero, volutamente non chiari, lascino convivere più interpretazioni contrastanti, anche su punti centrali del dogma.

È capitato così nella prima fase delle controversie trinitarie e cristologiche del quarto secolo.

Nel saggio che segue, un esperto di quelle antiche controversie mostra quanto la loro dinamica somigli al conflitto oggi in corso nella Chiesa cattolica sui sacramenti del matrimonio e dell'eucaristia.

Allora, l'eresia che dilagava era quella di Ario, che minava la divinità di Gesù. Mentre oggi ad essere in pericolo è l'indissolubilità del matrimonio cristiano.

E' lo Spirito Santo che gli impedisce di insegnare l’errore?

AMORIS LAETITIA, I DUBIA. IL SILENZIO DEL PAPA È OPERA DELLO SPIRITO SANTO PER EVITARE ERRORI? L’IPOTESI DEL NEW YORK TIMES



La situazione che la Chiesa cattolica sta vivendo, dopo l’Amoris Laetitia, le richieste di chiarimento formale di quattro cardinali, i cosiddetti Dubia, (voce di un bacino di perplessità enormemente più ampio, come testimoniano le firme della Supplica Filiale, e documenti di teologi e docenti) e il rifiuto di rispondere del Pontefice la porta a percorrere una “terra incognita”, secondo l’editorialista del New York Times Ross Douthat.

Hanno disimparato a pregare

CI SIAMO DIMENTICATI DI PREGARE

    L’uomo contemporaneo, se vuol sottrarsi al suo destino di auto-distruzione, deve ritrovare il coraggio di pregare, cioè di confessarsi peccatore e, nello stesso tempo, di rivendicare arditamente la sua filiazione divina 
di Francesco Lamendola  



La civiltà moderna ha seguito le orme di Francis Bacon, di Galilei, dei philosphes illuministi e dei profeti del marxismo: bisogna smetterla con il sapere astratto, il sapere deve servire a dominare la natura, a rifare i cervelli, a portare la felicità agli uomini, e a rifare il mondo. Oh, niente di che: rifare i cervelli, rifare il mondo. Magari con la lama della ghigliottina o a forza di cacciare la gente dentro igulag; magari con qualche genocidio “educativo”, come quello perpetrato in Vandea, tanto per insegnare ai nemici del progresso che non conviene mettersi di traverso alle magnifiche sorti e progressive. Oggi non occorre commettere dei genocidi - quantunque vi si faccia ancora ricorso, di tanto in tanto -, basta servirsi della psichiatria e dichiarare pazzo chi non è persuaso. Il resto, poi, verrà da sé.

Per prudenza e per timor di Dio


Don Elia, nell'articolo pubblicato su Chiesa e Postconcilio che ho commentato oggi, accenna anche ad un certo formalismo da parte dei membri della Fraternità San Pio X. Egli scrive:

Non si può vivere nella Chiesa come se l’ultimo concilio non ci fosse stato. Dato che non ha carattere infallibile, ma si presenta con l’inedita qualifica di pastorale, è ben consentito criticarne le affermazioni problematiche, ma non ci si può comportare come non fosse avvenuto, salvo per demolirne i testi anche in ciò che è accettabile. Il Magistero posteriore al 1958, poi, non è un semplice pretesto per la caccia all’errore, quasi fosse un gioco enigmistico su cui testare la propria intelligenza e sfoggiare la propria dottrina; esso richiede certo circospetta vigilanza – e questo è senz’altro paradossale – ma non lo si può rigettare a prescindere. Senza questa esclusione assoluta, l’accordo si sarebbe forse potuto raggiungere molto prima; ma ciò presuppone qualche concessione da ambo le parti. Se una delle due è convinta di detenere infallibilmente la verità perché ripropone la dottrina cattolica in una forma immodificabile, un accordo è impossibile; in effetti non c’è stato, finché il gioco era ancora aperto.

Il giubilateo della misericordia


A proposito delle improvvide esternazioni
del Vescovo Emerito di Syros.

Mons. Francesco Papamanolis OFM Cap, è uno dei tanti giubilati che, per darsi visibilità, si sente autorizzato ad esprimer giudizi sui quali nessuno tiene ad avere il suo parere. 

Dessert da trippe cammellate low cost

La guerra santa in nome di Dio, alle spalle del Papa

Hanno dichiarato guerra al Papa e sono accusati di fondamentalismo. Che sia l'inizio di una nuova scissione?
Fondamentalismo cattolico. Un accostamento sorprendente, abituati come siamo a pensare a quello islamico, torvo, violento, sanguinario. Fondamentalisti sono gli jihadisti, le milizie dell'Isis, i Paesi (sempre più numerosi) che adottano la legge coranica come norma fondamentale dello Stato.

È un'idea che richiama rigore e intransigenza nel riferimento letterale ai testi sacri delle religioni unito alla violenza (fisica e verbale) per imporli di nuovo. Prende fiato soprattutto nei periodi di cambiamento a salvaguardia appunto dei fondamenti. Difesa, arroccamento, ritorno alle origini. In questo senso l'idea di fondamentalismo viene estesa da alcuni intellettuali anche alla galassia, sempre più numerosa e rumorosa, dei cattolici critici verso Papa Francesco e le novità che sta introducendo a poco a poco nella Chiesa. È un movimento organizzato solo in parte, che si articola soprattutto sui social network, pronto a scattare davanti alle scelte di Bergoglio e permaloso se viene preso di mira, come del resto lo è chiunque venga inquadrato in un mirino.

Una misera misericordia..

RIFLESSIONI VAGABONDE




1 – Quinto comandamento: “Non uccidere”. Però. . .

Nel leggere la lettera papale “Misericordia et misera” (20 novembre 2016), efflorescenza ultima, per il momento, di un anno giubilare dedicato alla “misericordia” – pleonasmo tautologico in quanto ogni Giubileo è di per sé della misericordia -  lettera che prende in esame il delitto dell’aborto, non abbiamo potuto reprimere un moto di sdegno e di sconforto per la volontà espressa di declassare quel crimine, l’aborto appunto, da peccato gravissimo (CDC, canone 1398 – CCC articoli n. 2270/1/2/3/4) - degno della massima pena, la scomunica “latae sententiae” caso riservato e al vescovo e, normalmente, da lui soltanto redimibile -  a trasgressione ordinaria. Un vero organismo di etica geneticamente modificata. E a nulla serve  averlo definito “gravissimo” in quanto non v’è chi non veda, in questo passaggio assiologico o dei valori, il tipico meccanismo del solito pensiero conciliare circiteristico quale si esprime con il ribadir la dottrina fissa ed eterna ma col concludere con una rettifica quale: “ribadito che… tuttavìa”, “sì… però”, “vietato… ma”.
  

domenica 27 novembre 2016

Perché brucia Israele?

 Gilad Atzmon: «Perché brucia Israele?» - L’altra verità che non ti raccontano...


Gilad Atzmon
Sono davvero molto grato a “Come Don Chisciotte” per la traduzione di questo nuovo articolo di Gilad Atzmon, che tratta di come i colonizzatori ebrei abbia fatto rifiorire il deserto. Intanto, sradicando 700 mila ulivi secolari, come ebbe a scrivere Ronne Kasrils, sono stati distrutti dagli che è stato ministro delle Risorse Idriche e delle Foreste del Sudafrica, il 30 novembre 2002: «Circa 700 ulivi e aranci sono stati distrutti dagli israeliani. Questo è un atto di vero e proprio vandalismo da parte di uno Stato che rivendica la conservazione dell’ambiente. Che sgomento e che vergogna». Questa citazione si trova in epigrafe a pag. 269 del libro di Ilan Pappe, La pulizia etnica della Palestina (Fazi Editore, 2008), che a pagina 271 narra anche come la natura stessa si sia ribellata al tentativo di trasformare la Palestina in un
Ilan Pappe fb
paese europeo e di cancellare ogni precedente memoria:

Così non verrà riconosciuta..?

Medjugorje, niente comunione a divorziati risposatiNon si può dare la comunione a chi vive in situazioni oggettive di peccato. È quanto chiarisce il vescovo di Mostar, monsignor Ratko Peric, in un documento pubblicato in applicazione della Amoris Laetitia, che ripercorre l'insegnamento della Chiesa in materia. L'indicazione si applica a tutti i pellegrini che si recano a Medjugorje - che fa parte della diocesi di Mostar - e riguarda anche i sacerdoti che li accompagnano.

Scacco, non matto?

A proposito dell'articolo di don Elia, Scacco matto?

Don Elia mette in evidenza - a ragione - un problema da non sottovalutare, e cioè lo scacco di Bergoglio alla Fraternità San Pio X. Il passo su cui vorrei soffermarmi è questo:
Nonostante le apparenze, siamo alle prese con un’astuzia mefistofelica che sta imponendo uno spirituale sistema totalitario, tale da non ammettere la minima eccezione. Pensate alla decisione unilaterale, di cui si vocifera da mesi, di erigere una prelatura personale per la Fraternità San Pio X: che sia un modo per metterne i membri davanti ad un aut… aut in cui saranno costretti a scegliere tra due opzioni entrambe letali? «Io ti offro senza condizioni una soluzione che nessun papa ti ha mai proposto prima, dimostrando così al mondo una generosità inaudita. Ma, se accetti, da quel momento in poi mi dovrai obbedire sottomettendoti alla disciplina vigente, da cui finora eri di fatto esonerato; se invece rifiuti, ciò si potrebbe considerare un atto formale di rottura della comunione ecclesiastica e ti scomunicheresti da solo, attirandoti biasimo e condanna universali. In ogni caso sarebbe la fine della Fraternità, se non immediata, almeno prossima; io però passerò alla storia per aver voluto risolvere la questione con un gesto di liberalità senza precedenti». Chi avrà deciso di entrare nella nuova struttura, rischierà di essere gradualmente assimilato o rinchiuso in una riserva; chi avrà deciso di restarne fuori, se finora c’era un dubbio, a quel punto risulterà scismatico a tutti gli effetti. In parole povere, l’offerta potrebbe rivelarsi uno scacco matto: non si potrà non scegliere, ma comunque si sarà scelto, sarà una catastrofe.

E' ben vero che l'offerta di Bergoglio è estremamente allettante, come lo erano i cadeaux di Giovanni Paolo II alla Fraternità San Pietro ed all'Istituto Buon Pastore. Ma abbiamo sotto gli occhi il destino che questi due enti hanno avuto (in particolare il secondo), per cui la FSSPX può far proprio il timeo Danaos e declinare l'invito. Ammesso che sia disposta a farlo e che i suoi Superiori non si lascino sedurre dalle sirene romane.

"Basta con la metafisica"!

"E' improvvisamente deceduto il dittatore sudamericano"
La notizia riportata dalla stampa non si riferisce a Bergoglio ma a Fidel Castro.
Postato da 

La religione dopo il concilione

La religione dopo il Concilio/5: derive filantropico-onusiane

Durante l’interminabile periodo post-Vaticano II, la Chiesa Cattolica ha gradualmente posto al centro della sua predicazione l’aiuto materiale ai poveri e il conforto agli afflitti, ponendo in secondo piano la parte spirituale della vita cristiana (Santa Messa, Sacramenti, catechesi, preghiera, opere di misericordia spirituale, ecc.). Ora è innegabile che l'aiuto agli indigenti appartenga alla Chiesa di tutti i tempi, basti pensare ai missionari sparsi in tutti gli angoli della terra, agli ordini ospedalieri, a quelli dedicati all’educazione dei non abbienti, ecc.
Ciò che è errato nella attitudine attuale è che l’attenzione ai bisognosi va a scapito dell’assistenza spirituale, uscita dalla preoccupazione dei prelati e dai discorsi dei teologi.
Le ricadute sono molteplici e, a vista umana, tutt’altro che positive.

Quando Dio divenne invisibile

FRANCESCO E IL MONDO CHE RIMUOVE IL PECCATO

Il problema non è il Papa che annuncia il perdono, ma la società che lo elimina (nell’indifferenza gesuitica).

Caro Magris, scrivi sul Corriere della Sera che il mondo non è un paradiso di bellurie e che la ricezione di quanto stabilito dal Papa in ordine alla misericordia in confessionale per l’aborto è equivoca, perché allude alle aperture della chiesa al mondo divinizzando il secolo come luogo di una verità univoca. Non potrei essere più in accordo con la tua idea.

Il nostro amato Pio XIII è sotto attacco


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Dalla parte del Papa (senza se e senza ma)

Ho notato che ultimamente l’“assalto mediatico” al Vaticano è aumentato di intensità. Tutti avranno visto, per esempio, l’ultimo film di Nanni Moretti, Habemus Papam, che porta sullo schermo uno delle più assurde fantasie del laicismo contemporaneo: le “dimissioni” di un pontefice.
Da questo primo attacco “cinematografico” è scaturita addirittura una serie televisiva, Pope Francis (firmata da un altro regista italiano, Paolo Sorrentino), della quale proprio ieri si è conclusa la prima stagione.
Ora, già il fatto che lo sceneggiato di Sorrentino parta esattamente dal punto in cui si conclude Habemus Papam, ovvero dalle dimissioni del precedente pontefice (chiamato “Benedetto XVI” probabilmente in onore di uno dei racconti della leggendaria collana Urania, Il dilemma di Benedetto XVI), mi fa pensare che tutto questo faccia parte di un “piano” coordinato da chissà chi.

Per chi ha fede ha un valore grandissimo

La festa della Medaglia Miracolosa 

Domani, 27 novembre, è la prima domenica d’Avvento, ma è anche il giorno della festa della Medaglia Miracolosa.

di Don Giorgio Maffei  (*)
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zctlbmdnnLa Festa della Medaglia Miracolosa non è inferiore alle altre feste della Madonna solennemente celebrate con una giornata di precetto, o comunque con una particolare liturgia del giorno.
Questa festa non è neppure segnata nel calendario, non solo nei calendari destinati ad uso profano, ma neanche nell’ «Ordo», ossia nel calendario liturgico della Chiesa. Non parliamo del calendario riformato, nel quale è stato cancellato un gran numero di feste ormai entrate nella Tradizione, ma anche del calendario “vecchio”. Nel Messale, anzi solo in alcuni messali antichi, troviamo la Messa relegata in fondo, tra quelle “in aliquibus locis”, ossia celebrate in alcuni luoghi dove la devozione è particolarmente sentita. Insomma, come se si trattasse di una devozione secondaria e di poco conto. Figuriamoci oggi che a momenti non si usa più nemmeno l’acqua benedetta, quale valore può avere la celebrazione di una piccola medaglietta e della relativa festa.

sabato 26 novembre 2016

Forse Bergoglio ha fretta?



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La grande fragilità di papa Bergoglio dopo la sconfitta di Hillary Clinton (e di George Soros)

federicodezzani.altervista.org
Si è chiuso, senza gloria né echi, il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Jorge Mario: il buon senso avrebbe consigliato al pontefice una pausa per riflettere sul sostanziale fallimento dell’Anno Santo. Il papa, invece, ha moltiplicato gli sforzi per blindare la svolta modernista impressa alla Chiesa: nuova creazione di cardinali a lui fedeli e concessione a tutti i sacerdoti della facoltà di assolvere l’aborto. Forse Bergoglio ha fretta, perché sa che il contesto internazionale che lo ha portato sul Soglio Petrino si è dissolto con l’elezione di Donald Trump. Breve indagine su come l’amministrazione Obama e George Soros hanno introdotto il gesuita argentino, in forte odore di massoneria, dentro le mura leonine.

Jorge Mario Bergoglio? La versione petrina di Barack Hussein Obama

Io ho paura solo dei cattivi cattolici!".

LA FEDE TRADITA DAL “POLITICAMENTE CORRETTO” 

Una volta chiesero a Santa Bernardette, la veggente di Lourdes: "Di che cosa hai paura? Del futuro, della guerra, della Russia?". La santa rispose, con la sua consueta, disarmante semplicità che si rifletteva dai suoi occhi innocenti che avevano visto la santa Vergine 18 volte: "Io non temo nulla di tutto questo; io ho paura solo dei cattivi cattolici!".

* * *
"La guerra, la peste, la fame so-no i flagelli con cui sarà percossa la superbia e la malizia degli uomini. Dove sono, o ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville, i vostri palagi? Sono divenuti la spazzatura delle piazze e delle strade! Ma voi, o sacerdoti, perché non correte a piangere tra il vestibolo e l’altare, invocando la sospensione dei flagelli? Perché non prendete lo scudo della fede e non andate sopra i tetti, nelle case, nelle vie, nelle piazze, in ogni luogo anche inaccessibile, a portare il seme della mia parola? Ignorate che questa è la terribile spada a due tagli che abbatte i miei nemici e che rompe l’ira di Dio e degli uomini? Queste cose dovranno inesorabilmente venire l’una dopo l’altra".
(S. Giovanni Bosco, sogno del 5 gennaio 1870, comunicato a Pio IX il 12 dello stesso mese) .



Ingenui a volte?

BURKE INCONTRA IL VEGGENTE DI ANGUERA. CUI PRODEST?


Figuriamoci se possiamo minimamente limitare la libertà di un cittadino straniero: come tanti viene a Roma e si fa i selfie (e pure un video) in Piazza San Pietro e lo posta su facebook. Fin qui siamo nella normalità, diciamo così.

Quello che, invece, diverge dalla ordinarietà e che costui si faccia fotografare con un Cardinale di Santa Romana Chiesa. O meglio: non è da tutti i pellegrini essere benevolmente accolti  da un Principe della Chiesa.

Qui però occorre precisare una ulteriore cosa: non si è trattato di un incontro casuale e fortuito lungo le strade della Città Eterna. Come dimostra la foto l’incontro è avvenuto al chiuso: una casa abbastanza decorosa quasi lussuosa(forse la abitazione romana del Porporato? Oppure proprio dentro al Vaticano?).

Eretico chi?

I buoni pastori non sono eretici

La lettera (qui) dei quattro Cardinali al Papa ha suscitato approvazione da più parti (v. La sintesi curata dal nostro blog). Tra gli altri, particolarmente sensibile si dimostra il mondo tedesco, dal quale sembravano provenire le istanze più avanguardiste del dibattito ecclesiale svoltosi in questi ultimi tre anni e che ha portato alla pubblicazione del documento papaleAmoris laetitia. L’articolo qui di seguito è apparso su Katholisch.de, cioè «il portale Internet della Chiesa cattolica tedesca», come si può leggere nella sezione “Impressum” del medesimo portale (qui).

Un gesto tardivo?



Il blog Chiesa e Postconclio pubblica oggi un articolo dal titolo Lettera a Benedetto XVI per la pubblicazione della parte restante del terzo segreto di Fatima, che traduce la missiva della giornalista Maike Hickson a Ratzinger, resa nota su OnePeteFive lo scorso 18 Novembre. Vediamo dunque un po' di far chiarezza.

Porta inferi

Eleison Comments CDLXXXIX
FIVE “DUBIA”Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  26 novembre 2016
Quattro cardinali obbligano un Papa a parlare -
Le sue profonde convinzioni provengono dal più profondo dell’Inferno.

Un’astuzia mefistofelica


Scacco matto?

Fiant dies eius pauci, et episcopatum eius accipiat alter (Sal 108, 8).


Pregare con queste parole ispirate dallo Spirito Santo: se non altro possiamo fare questo. Quando si ha di fronte un muro di gomma, a che serve protestare o argomentare? Quando dall’altra parte si evita sistematicamente di entrare nel merito delle questioni e ci si sottrae regolarmente al confronto dirottando il discorso su psicologismi stantii miranti a squalificare l’obiettore, tacciato di rigido, fariseo, insensibile e ottuso…? Quando l’interlocutore ha una mentalità idealistica e gnostica che pensa la realtà in termini di processo intrinseco alla storia, indipendente dal volere e dall’agire degli individui, consacrandolo con l’etichetta di Spirito Santo…? Quando tale individuo giustifica le sue aberrazioni come naturale maturazione di un concilio per molti aspetti controverso, le cui “aperture” avrebbero innescato un motus divenuto proprio con lui – vedi caso – in fine velocior…? Quando costui utilizza machiavellicamente tutto (comprese le opposizioni) a proprio vantaggio, perché per lui l’unica cosa che conta è raggiungere l’obiettivo, non importa con quali mezzi…?



venerdì 25 novembre 2016

Un mostro proveniente dall’Oriente

Quella profezia su Fatima 500 anni prima dalle Apparizioni



27 novembre Beata Margherita di Savoia, sposa esemplare, terziaria e poi monaca domenicana
e quella profezia su Fatima 500 anni prima dalle Apparizioni…
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La Beata Margherita di Savoia, da non confondere assolutamente con l’omonima regina d’Italia vissuta ben cinque secoli dopo, era imparentata con le principali famiglie reali d’Europa: suo padre era il conte Amedeo di Savoia-Acaja, mentre sua madre era una della sorelle di quel Clemente VII che durante il Grande Scisma si dichiarò papa ad Avignone.
Prima di arrivare alla profezia su Fatima, è importante conoscere alcuni passaggi inerenti alla figura, credibile e santa, della beata Margherita di Savoia. Nata a Pinerolo tra il 1382 ed il 1390, sin dalla sua giovinezza fu l’immagine del candore ed una precoce saggezza le fece aborrire tutto ciò che invece il mondo è solito amare. Rimasta ben presto orfana, passò con la sorellina Matilde sotto la tutela dello zio Ludovico, che per mancanza di eredi maschi diretti succedette al defunto Principe Amedeo.

La Chiesa non è uno Stato

La fede, la Chiesa, la scomunica. Qualche precisazione

    Dopo il mio articolo sulla scomunica mi hanno scritto molte persone e alcune mi hanno chiesto: perché la Chiesa prevede la scomunica per chi procura l’aborto e non in tanti altri casi di comportamenti gravissimi, come l’uccisione di un essere umano già venuto al mondo, la violenza sessuale, la pedofilia, la tortura e via elencando?
Premetto che il mio non è stato un intervento di tipo tecnico e giuridico (non ho competenze in proposito) sulla scomunica e sui casi in cui è o non è applicata. Ho voluto piuttosto, relativamente al caso balzato in primo piano dopo il documento «Misericodia et misera», ovvero l’estensione a tutti i preti della facoltà di assolvere il peccato di aborto procurato, approfittare della circostanza per ragionare un po’ sul significato che la scomunica ha per la madre Chiesa, un significato spesso equivocato, perché è di contenuto spirituale con finalità pedagogiche e pastorali (ti sei messo fuori dalla comunità, stai lì per un po’ e medita su ciò che hai fatto, e quando ti sarai pentito potrai rientrare) ed è ben diverso da quello a cui si è portati a pensare normalmente (la scomunica come un’esclusione a vita, una sorta di «ergastolo» a cui la Chiesa ricorre per sanzionare e reprimere).

“La forza della Verità”

L’Afghanistan è in Italia

E’ ad esempio nella caserma Caverzerani di Udine che l’immigrazionismo ha trasformato in un bivacco di invasori (vulgo: profughi)


L’esercito torni nelle caserme. Ma non per oziarci, per liberarle. Cosa ci fanno i nostri soldati in Libano, Mali, Somalia, Kosovo, Afghanistan? L’Afghanistan è in Italia. E’ ad esempio nella caserma Caverzerani di Udine che l’immigrazionismo ha trasformato in un bivacco di invasori (vulgo: profughi). Sono 800 pachistani e appunto afghani che dormono, mangiano, bevono, si ubriacano, sporcano, non puliscono, si drogano, si picchiano e pregano quel dio che ha ordinato loro di scannarci (però in due moschee diverse perché altrimenti si scannano anche fra correligionari). Ne ha scritto Irene Giurovich sul Giornale: un reportage che lascia a bocca aperta, reso possibile da un coraggio che le invidio e che le ha consentito di introdursi, come inserviente della Croce Rossa, fra la peggio gioventù d’oriente. “Qui dentro per un eventuale profugo cattolico non c’è storia. Una sera era atteso un profugo-primo ingresso, ma all’ultimo minuto, su segnalazione della Questura, è stato dirottato in un altro campo. Troppo pericoloso. Chi? Lui? No. La motivazione era tutt’altra: era cattolico”. Lassù in Friuli la Croce Rossa si inchina all’occupante (“Le leggi le faccio io”, dice un boss asiatico) e alimenta una testa di ponte islamica con i soldi dei contribuenti. Arrivino i nostri.

Una Questione di Capitale Importanza: Come Reagire di Fronte all’Immigrazione Selvaggia


La costruzione del “Nuovo Ordine Mondiale” richiede la fine della “Vecchia Europa”