ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 13 marzo 2017

Reddentur rationem?


FATIMA, IL TERZO SEGRETO. C’È UNA PARTE NON SVELATA, SULLA CHIESA? LA QUESTIONE SI È RIAPERTA…
Fatima continua a far parlare di sé, e certamente continuerà ancora anche in futuro. Di sé, e della Chiesa; perché se lo “svelamento” del giugno 2000, con la visione del martirio di un Pontefice, di molti vescovi, sacerdoti e fedeli ha colmato le aspettative apocalittiche sul misterioso Terzo Segreto alimentate nel corso dei decenni, e culminate con la “versione diplomatica” dell’epoca di Giovani XXIII, e con le parole di Giovanni Paolo II a Fulda, riportate dal giornale tedesco “La voce della Fede”, la parte del segreto che avrebbe toccato la vita interna della Chiesa, e la fede, non è mai apparsa.

Cuius regio eius religio

L’erosione dell’ordinamento sacramentale cattolico in Germania

Commento al comunicato stampa
della Conferenza Episcopale Tedesca del 1 febbraio 2017
di Christian Spaemann
E così ci si è arrivati. I vescovi tedeschi hanno fatto qualcosa di cui non avevano assolutamente la potestà: hanno indebolito l’ordinamento sacramentale della Chiesa cattolica. I fedeli in situazioni irregolari, vale a dire in relazioni sessuali stabili al di fuori di un matrimonio sacramentale, avranno la possibilità di ricevere i sacramenti. Quel che qui conta è «rispettare … la loro decisione di ricevere i sacramenti». I sacerdoti che si attengono alla prassi sinora in vigore, secondo il documento dei vescovi, dovranno far cadere la tendenza a un «giudizio sbrigativo» e a un «atteggiamento rigoristico ed estremo». I vescovi hanno fatto propria la logica di un falso concetto di misericordia, con conseguente caricatura di coloro che seguono il magistero della Chiesa cattolica e la sua intrinseca ragionevolezza.
Nel loro documento i vescovi tedeschi violano delle norme chiare, che numerosi papi, in particolare Giovanni Paolo II, e il Catechismo della Chiesa Cattolica hanno stabilito in maniera inequivocabile in linea con tutta la tradizione magisteriale della Chiesa. Il richiamo dei vescovi all’esortazione postsinodale “Amoris Laetitia” di papa Francesco, non giustifica questo modo di procedere, dal momento che essa deve essere interpretata alla luce della tradizione. Diversamente, non le si dovrebbe prestare la propria sequela, dal momento che il Papa non sta al di sopra della tradizione magisteriale della Chiesa.

Discerno, ergo non est

L'ULTIMO TRAVESTIMENTO    

Esempi di astuzia gesuitica. L’ultimo travestimento del relativismo modernista si chiama “discernimento”. Chi vuole cambiare la realtà parte da una operazione truffaldina sul linguaggio crea parole o significati nuovi 

di Francesco Lamendola  


Per capire quel che sta succedendo nel mondo, e, in questo caso, quel che sta succedendo nella Chiesa cattolica, da alcuni anni a questa parte, bisogna fare attenzione ai neologismi o alle espressioni linguistiche adoperate in senso nuovo e particolare, con lo scopo preciso di modificare quello antico, pur restando le parole sempre le stesse. In questo modo, cioè tenendo sempre d’occhio i mutamenti “pilotati” del linguaggio, è possibile riconoscere per tempo un cambiamento più profondo, a livello di dottrina, di catechesi, di pastorale, che qualcuno vuole far passare, dall’alto verso il basso, senza che la maggior parte delle persone si renda conto della reale portata della cosa, senza che si accorgo delle vere intenzioni, degli copi, delle ragioni che stanno dietro il fenomeno, lo orientano e lo determinano. In altre parole, : chi vuole cambiare la realtà, oggi, più che in passato, parte da una operazione truffaldina sul linguaggio: crea parole nuove o nuovi significati delle parole vecchie; e così, apparentemente sotto gli occhi di tutti, ma in realtà con una intenzione nascosta che sfugge ai più, mette in moto un meccanismo di trasformazione non solo delle parole, ma delle cose, che tende a creare dei fatti compiuti, secondo la dinamica del sempre più avanti e secondo la logica del non ritorno: quando una certa cosa è stata spinta avanti fino a un certo punto, oltre un certo limite, non potrà mai più essere ripristinata la situazione precedente, anche sei il cambiamento dovesse incontrare perplessità e critiche e anche se, ad un certo momento, ne venisse riconosciuto il carattere subdolo, occulto e niente affatto spontaneo.

Mortadella e salame: buon appetito e risate col CrozzaGrillo, e cotillons finali!

Papa, Prodi: “Ha capito meglio di tutti l’importanza dell’ Europa”Tv2000
L’ex presidente Commissione europea al Tg2000: “Per Bergoglio la Ue è importantissima ma non si deve sentire superiore agli altri”. Francesco è il Papa non europeo che “insegna tutto” all’Europa. “Pur non essendo europeo ha capito l’importanza dell’Europa”. Lo ha detto l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il quarto anniversario di Pontificato di Bergoglio.“Questo Papa – ha aggiunto Prodi - ha capito che l’Europa è un protagonista importantissimo ma che non deve assolutamente fare da padrino o credersi superiore agli altri. E’ un fermento molto importante che si deve mescolare nel mondo. In Europa vive il 6-7% della popolazione mondiale, ci rendiamo conto che cos’è la piccola Europa ? O stiamo insieme oppure è finita. Il Papa con questa sua provenienza nuova ci dà visibilmente l’idea della grandezza e della complicazione del mondo”.

Il problema è che hanno ragione. Il che è un disastro.


Riassunto del lunedì. La fiera del cattivo gusto


Negri, Gotti Tedeschi, Lombardi. Monsignor Negri ha rilasciato un'intervista nella quale ha detto, molto tranquillamente, che a suo parere le dimissioni di Benedetto XVI sono arrivate a seguito di pressioni interne ed esterne al Vaticano e che, visto l'interesse destato oltreoceano da Wikileaks, magari due domande fra le sacre mura potrebbero anche farsele. Successivamente Ettore Gotti Tedeschi ha spiegato il suo punto di vista sulla questione, anche in questo caso senza rivelare nulla di realmente nuovo al riguardo. Eppure qualcuno si deve essere risentito e per l'occasione è stato tirato fuori dal frigorifero il buon Padre Lombardi, che ha accusato il vescovo emerito di Ferrara di non essere amico di Benedetto... Se lo dice un gesuita ci crediamo.


Per dis-grazia ricevuta?


Inchiesta Consip. Tiziano Renzi va in pellegrinaggio a Medjugorje

Inchiesta Consip. Tiziano Renzi va in pellegrinaggio a Medjugorje


I misteri di Maria sono misteri della Madonna... non in senso metaforico, ma in senso letterale. Infatti, I misteri di Maria è il titolo di un libro di Paolo Brosio, uno dei tanti che ha scritto, sulla Madonna di Medjugorje.
E solo la Madonna può sapere quale sia il motivo per cui Tiziano Renzi, insieme alla moglie, si sia recato in pellegrinaggio nella località della Bosnia Erzegovina divenuta famosa per le apparizioni mariane.

Chiagne e fotte..^

Antiebraismo cattolico e papale. L'allarme del rabbino Laras     
               
ABI

"Israele, popolo di un Dio geloso. Coerenze e ambiguità di una religione elitaria". Già da questo titolo di convegno tira un'aria niente affatto amichevole per gli ebrei e l'ebraismo.
Ma se si va a leggere il testo originale della presentazione si trova anche di peggio: "Il pensarsi come popolo appartenente in modo elitario a una divinità unica ha determinato un senso di superiorità della propria religione". Da cui "intolleranze", "fondamentalismi", "assolutismi" non solo verso gli altri popoli ma anche autodistruttivi, poiché "ci sarà da chiedersi in che misura la gelosia divina incenerisca o meno la libertà di scelta dell’eletto".
Eppure questi sono stati il titolo e la presentazione iniziali di un convegno che l'Associazione Biblica Italiana ha messo in agenda dall'11 al 16 settembre a Venezia.
Gli statuti dell'ABI sono approvati dalla conferenza episcopale italiana e di essa fanno parte circa 800 professori e studiosi delle Sacre Scritture, cattolici e non. Tra i relatori del convegno di settembre figura il numero uno dei biblisti della Pontificia Università Gregoriana, il gesuita belga Jean-Louis Ska, specialista del Pentateuco, cioè in ebraico la Torah, i primi cinque libri della Bibbia. Non vi è stato chiamato a parlare, invece, nessuno studioso ebreo.

Per questo piacciono



Mons. Schneider: Il Cammino Neocatecumenale è un cavallo di Troia nella Chiesa, è una comunità Protestante-Ebraica

   
04:54

Il Cammino Neocatecumenale è una comunità Protestante-Ebraica

Mr. Fülep:
 mentre la tradizione viene perseguitata, ci sono certi nuovi movimenti moderni che vengono invece sostenuti parecchio. Uno di questi è la comunità di Kiko. Quale è la sua opinione sul Cammino Neocatecumenale?

Mons. Schneider: si tratta di un fenomeno molto triste e complesso. Per dirla apertamente: è un cavallo di Troia nella Chiesa. Li conosco molto bene perché per loro sono stato delegato apostolico per parecchi anni in Kazakhstan, a Karagandà. Ed ho assistito alle loro Messe e ai loro incontri, e ho letto gli scritti di Kiko, il loro fondatore, per cui li conosco bene. Parlando apertamente, senza diplomazia, dico che il Neocatecumenato è una comunità Protestante-Ebraica all'interno della Chiesa, che di cattolico ha solo la decorazione. L'aspetto più pericoloso riguarda l'Eucarestia, poiché l'Eucarestia è il cuore della Chiesa. Quando il cuore è in pessimo stato, l'intero corpo è in un pessimo stato. Per il Neocatecumenato, l'Eucarestia è principalmente un banchetto fraterno. Quest'attitudine è Protestante, tipicamente Luterana. I neocatecumenali rigettano il concetto e l'insegnamento che l'Eucarestia sia un vero sacrificio. Addirittura affermano che l'insegnamento tradizionale, e il credere che l'Eucarestia sia un sacrificio, sarebbe qualcosa di non cristiano ma pagàno. Questo è completamente assurdo, questo è tipicamente Luterano e Protestante. Durante le loro liturgie eucaristiche trattano il Santissimo Sacramento in una maniera talmente banale, che certe volte è orribile. Si siedono mentre ricevono la Santa Comunione, e disperdono frammenti perché non se ne curano, e dopo la Comunione ballano anziché pregare e adorare Gesù in silenzio. È questo che è realmente mondano, pagàno, naturalistico.


Solo al 4° anno di vacche magre


Prima Lettura  Dn 9, 4-10Abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi.

Dal libro del profeta Danièle

Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.


(testo liturgico dahttp://www.maranatha.it/Feriale/quares/02LUNpage.htm)

domenica 12 marzo 2017

In questo nostro tempo di disordine

: ‘Quello che abbiamo pubblicato non è l’intero Segreto’.

Fatima. Un’altra conferma dell’asserzione di padre Dollinger sul card. Ratzinger e il Terzo Segreto

Nel maggio del 2016, ‘OnePeterFive’ ricevette una pubblica smentita dalla Sala Stampa vaticana per quanto riguarda una storia che avevamo pubblicato, a proposito della parte apparentemente ancora mancante del Terzo Segreto di Fatima. Il 15 maggio 2016, il dr. Ingo Dollinger, un santo sacerdote, amico di lunga data dell’allora cardinal Joseph Ratzinger, ci aveva confermato che questi –  poco dopo la pubblicazione del testo del Terzo Segreto di Fatima, avvenuta il 26 giugno del 2000 – gli aveva confessato che una parte di quel Segreto non era ancora stata pubblicata.
Tuttavia, nel comunicato stampa del Vaticano del 21 maggio 2016, lo stesso Papa Benedetto XVI è stato citato per aver detto “di non aver mai parlato col prof. Dollinger circa Fatima” e, in secondo luogo, che “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa.” Subito dopo questa negazione e questa affermazione aggiuntiva, il dr. Dollinger ha insistito ancora una volta nel confermare la sua testimonianza. Sulla scia di questo sviluppo un po’ inquietante, abbiamo ulteriormente indagato sulla vita virtuosa e sulla testimonianza del dr. Dollinger – che è stato anche uno stretto collaboratore di Padre Pio –, e abbiamo inoltre pubblicato una breve storia della sua vita, al fine di dare più credito, ed anche un certezza morale, alla sua storia.
È con molta gratitudine, quindi, che siamo in grado di riferire oggi che Giuseppe Nardi, redattore del sito cattolico tedesco Katholisches.info, ha trovato unafonte personale aggiuntiva, che ora conferma la nostra precedente versione dei fatti, vale a dire che il cardinal Ratzinger aveva detto al dr. Dollinger che c’è ancora una parte mancante del Terzo Segreto di Fátima, non ancora pubblicata ufficialmente.

Il secondo tempo della partita?

Papa Francesco, un anniversario inquietante.
 O cambia strategia o rischia l’isolamento


L’affare Collins bussa alla porta del quinto anno di pontificato. Archiviare l’episodio per non turbare l’immagine di Francesco-superman impedisce di vedere la lotta, che si sta svolgendo all’interno della Chiesa cattolica per bloccare o almeno rallentare il corso riformatore del pontefice argentino. Per Francesco ormai ottantenne è cominciato il secondo tempo della partita (per dirla in termini calcistici) e lo scontro in campo si fa sempre più duro. Le dimissioni della cattolica irlandese Marie Collins – ritiratasi dalla commissione vaticana per la tutela dei minori dagli abusi in seguito all’atteggiamento sabotatorio della Congregazione per la dottrina della fede – dimostra che anche gli oppositori alla linea riformista di Bergoglio sono in grado di mandare in porta un goal.

Senza alcun timore di Dio

FUORI DALLA CHIESA

    Dalla Bibbia:«Fuori dalla Chiesa gli immorali gli omicidi gli idolatri»: questo linguaggio è troppo duro? L'opera di stravolgimento e distruzione del Depositum fidei ad opera dei teologi della cosiddetta “svolta antropologica” 
di Francesco Lamendola  



La neochiesa o contro-chiesa buonista e modernista ha praticamente cancellato il peccato e abolito l’inferno, per bocca dei suoi falsi teologi, i quali, cosa inaudita e mai neppur immaginata per l’innanzi, si sono posti alla guida del Magistero e, invece d’illuminare la fede con gli strumenti della ragione, adoperano i sofismi di una ragione tutta umana per modificare e sovvertire la lettera e lo spirito della divina Rivelazione. Senza alcun timore di Dio, anzi, gongolando per la loro bravura e complimentandosi l’un l’altro per la loro opera di stravolgimento e distruzione del Depositum fidei, nonché raccogliendo i consensi e le calorose felicitazioni di un clero apostatico e irretito nelle oscure trame massoniche, questi teologi della cosiddetta “svolta antropologica”, che hanno sempre in bocca un non meglio specificato, ma evidentemente decisivo, “spirito conciliare”, e molto meno quelle parole di Gesù che non convengono alla loro interpretazione modernista e filo-protestante del Vangelo, da circa mezzo secolo si danno un gran daffare per imporre la loro strategia all’insieme della Chiesa e per ridurre in minoranza, screditare, e, se possibile espellere quei cattolici che hanno l’imperdonabile “colpa” di voler restare fedeli al vero e unico Magistero.

I nemici di Cristo e della Chiesa?

LIBERAMI DAI NEMICI MIO DIO

    «Liberami dai nemici, mio Dio, proteggimi dagli aggressori». Uno stranissimo atteggiamento: pensare che il cristiano essendo pieno di benevolenza verso tutti non debba avere più nemici, ma quando mai? 
di Francesco Lamendola  




Liberami dai nemici, mio Dio, / proteggimi dagli aggressori. / Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue. / Ecco, insidiano la mia vita, contro di me si avventano i potenti….
Il Salmo 58 è una supplica a Dio contro gli aggressori. La tradizione narra che fu scritto da David quando Saul mandò degli uomini a sorvegliare la sua casa per tentare di ucciderlo; ma, naturalmente, ogni cristiano lo può leggere quando si trova oppresso dalle prove, dai nemici esterni e dal nemico interno, l'antico Nemico, che agisce attraverso la tentazione al male.
Liberami dai nemici, mio Dio; proteggimi dagli aggressori… Dovrebbe essere questa una preghiera assolutamente familiare, per il cristiano; e lo era, infatti, prima del Concilio Vaticano II. Poi è successo qualcosa, si è diffusa una mentalità nuova, e l’idea stessa che il cristiano possa avere dei nemici è apparsa improvvisamente, chi sa come, strana e bizzarra, quasi blasfema, nonché vagamente minacciosa: ma non minacciosa per i cristiani, bensì per gli altri, cioè per quelli che li aggrediscono… Stranissimo atteggiamento, davvero!

Il messaggio passato

Il (non) giudizio universale
Il modo in cui è stata organizzata e condotta la preghiera per djFabo in una chiesa milanese, alimenta ambiguità e false attese. Non volendo "giudicare", alla fine si è fatta passare l'idea che davvero la Chiesa mostri oggi comprensione per chi sceglie di togliersi la vita. E così anche la preghiera diventa un bel momento di commozione collettiva. Ma all'anima di Fabo chi ci pensa?

Spiegava diversi anni fa un bravo sacerdote ambrosiano, che dopo il Concilio Vaticano II - quando le esequie sono diventate possibili anche per i suicidi – c’era la prassi di celebrare i funerali delle persone che si sono tolte la vita all’alba, un po’ di nascosto. In questo modo si intendeva conciliare la pietà per il suicida, che ha grande bisogno di preghiere, con la necessità di non dare pubblico scandalo, essendo il suicidio condannato dalla Chiesa. Che la gente non equivocasse e avesse sempre ben chiaro che il suicidio è sempre un male.

Aggiungeva il sacerdote che tale misura aveva anche un significativo impatto sociale perché funzionava da deterrente al suicidio. Per un popolo fortemente influenzato dalla tradizione cristiana, avere coscienza che il suicidio porta all’inferno è certamente un richiamo molto concreto alla vita e un incentivo a superare le tentazioni di farla finita con la vita dovute a debolezze, fragilità, problemi ritenuti insormontabili.

"Suore sull'autobus"

Tremate, tremate, le suore (USA) son tornate
L'8 marzo vaticano ha avuto il suo apice con la conferenza di suor Simone Campell, attivista Usa delle "suore sull'autobus", più volte in rotta di collisione con la gerarchia per le posizioni laiciste e il disinteresse su aborto, eutanasia e famiglia. Le solite accuse alla Chiesa, con un linguaggio tardo feminista e anti romano.
L’8 marzo in Vaticano si è  svolto un evento speciale dal titolo Voci di fede, allo scopo dichiarato di Rendere le donne invisibili visibili; l’evento si è svolto attraverso la testimonianza di dieci donne impegnate su diversi fronti in vari Paesi del mondo. Una di queste era Simone Campbell, una suora americana, un’attivista del gruppo “Nuns on the Bus”, “Suore sull’autobus”,  un progetto nato nel 2012, secondo Wikipedia  per rispondere alle critiche della Santa Sede, secondo cui le suore si impegnavano esclusivamente su alcuni temi sociali, trascurando di dare sufficiente attenzione a quelli legati alla vita: aborto, eutanasia, famiglia.

Al tempo dell’ecumenismo e del “dialogo” interreligioso

DOV'E' L'ANNUNCIO DEL VANGELO ? 

    Che fine ha fatto l’annuncio del Vangelo, al tempo dell’ecumenismo e del “dialogo” interreligioso? Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo: questa è stata l’ultima raccomandazione di Gesù ai suoi discepoli 
di Francesco Lamendola  




Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo: questa è stata l’ultima raccomandazione di Gesù ai suoi discepoli, prima di salire definitivamente al Cielo, dopo la sua Resurrezione. Quel che ci domandiamo è se l’evangelizzazione, ovvero l’apostolato cristiano, sia ancora all’ordine del giorno, nella Chiesa cattolica dei nostri tempi, tutta infervorata ad inseguire l’ecumenismo e il cosiddetto dialogo interreligioso. Oppure, per timore di offendere qualcuno, o di riuscire sgraditi a qualcun altro, i cattolici si sono auto-censurati e hanno deciso di astenersi dal mettere in pratica la raccomandazione di Gesù, cioè hanno smesso di annunciare il Vangelo?

La generale debolezza della fede

BERGOGLIO:
L’APOTEOSI DEL SOGGETTIVISMO EMOZIONALISTA

Terza parte




Il libro di Aldo Maria Valli

Recentemente il vaticanista del TG1 ALDO MARIA VALLI ha pubblicato un libro interessante (266. Jorge Mario Bergoglio. Franciscus P. P., Macerata, Liberilibri, 2107) sulle varie stonature di alcune frasi di Francesco I, che lasciano disorientati i fedeli cattolici.

Mi baso sulle citazioni riportate nel libro e molto ben documentate in nota,  rinviando il lettore ad esse per non appesantire troppo il presente articolo. Inoltre riporto alcune osservazioni del Valli e mi permetto di integrarle con altre mie.  

Dio non è cattolico

Una delle frasi choc di papa Francesco è “Io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio” (A. M. VALLI, 266. Jorge Mario Bergoglio. Franciscus P. P., Macerata, Liberilibri, 2107, p. 13, nota 2 (1)).

Ora “cattolico” significa “universale”. La “cattolicità è la terza nota della Chiesa cattolica, come recita il Credo Niceno-Costantinopolitano. Infatti la Chiesa di Cristo (e quindi di Dio, poiché Cristo è il Verbo Incarnato, vero Dio e vero uomo) è l’umanità socialmente e soprannaturalmente organizzata in Cristo, che per natura sua abbraccia tutti gli individui della stirpe umana (se non in atto, almeno in potenza) ed è pertanto universale, ossia cattolica (2). Se Dio non fosse universale o “cattolico”, la Chiesa da Lui fondata non sarebbe cattolica e il Credo Niceno-Costantinopolitano sarebbe sbagliato, il che è impossibile perché in esso si trova infallibilmente compendiata tutta la fede della Chiesa.

Bugnini reloaded

Roma:
nuova Commissione liturgica neo-bugniniana 



Il sito cattolico spagnolo di Francisco José Fernández, la Cigüeña de la Torre ha reso nota la composizione di una misteriosa  Commissione, creata da Papa Francesco in seno alla Congregazione per il Culto Divino, allo scopo di revisionare l’istruzione Liturgiam authenticam sulle traduzioni dei testi liturgici e che si ispirerà specialmente al testo liberale sull’inculturazione liturgica: l’istruzione Varietates legitimae del 25 gennaio 1994.

Bisogna sapere che Liturgiam autenticam, pubblicata il 28 marzo 2001 sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, è un testo fondamentale di “restaurazione”: «La traduzione dei testi della liturgia romana non sono un lavoro di creatività… E’ necessario che il testo originale o primitivo sia, per quanto possibile, tradotto integralmente e con molta precisione, vale a dire senza omissioni né aggiunte riguardo al contenuto, né introducendo parafrasi o glosse» (n. 20).

sabato 11 marzo 2017

Il mio corpo non poteva marcire e non marcì

IL MIRACOLO DELLO SGUARDO DI MARIA


04:02

“…vide cioè le prodigiose pupille sollevarsi verticalmente sino a nascondersi per intiero sotto le palpebre superiori. Vide le palpebre restringersi ed accostarsi pressoché al contatto delle ciglia, e le ciglia offrire alcuni movimenti come di persona vivente. Vide le palpebre spalancate più del solito, cresciuta la turgidezza della pupilla, e la forma degli occhi mutata da ovale quasi in rotonda, e tali cose per ben tre volte ei vide nello spazio di dieci o dodici minuti assieme ad altri molti che trovavansi con lui nella cappella”. (Rel. D. Prod. p.41 Processo p. 75)

Bergoglicoli

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Soffia anche lo spirito di Meslier...


Il 30 giugno 1729, ad Étrépigny, vicino al confine tra la Francia ed il Belgio, moriva Jean Meslier. Un bel tipo di cattolico “moderno”, il Meslier: sacerdote per quarant’anni in quello che era ed è un paesino della campagna francese, divenne celebre per il suo voluminoso testamento nel quale sconfessava le verità di fede, si diceva ateo e demoliva tutto ciò che è Cristianesimo.
Ovviamente, quel mangiapreti di Voltaire, appena seppe di questa bella cosa, recuperò il manoscritto, ci fece un deciso copy-writing, eliminò le parti che voleva eliminare ed aggiunse quelle che voleva aggiungere e, tutto contento, con il suo bel sorriso mascalzone stampato sul volto, mandò alle stampe il “Testamento di Jean Meslier” nel 1762. Non gli sembrava vero di poter pugnalare alle spalle la Chiesa Cattolica usando proprio il testamento di un sacerdote.

Vedrai, vedrai..


Aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l’abominio della desolazione (Dn 11, 31).
Se l’indiscrezione fosse vera, sarebbe veramente un fatto di gravità apocalittica, che richiamerebbe alla mente la profezia di Daniele sugli ultimi tempi. Il fatto che la notizia sia stata fornita da più fonti indipendenti le conferisce una certa attendibilità, anche se non possiamo escludere a priori che un allarme fasullo sia stato messo in circolazione a bella posta come un diversivo, per distogliere la nostra attenzione da altre questioni sensibili, come l’eutanasia e l’adozione di bambini da parte di coppie sodomitiche. Di che si tratta, in ogni caso? Da qualche settimana si vocifera di una segreta commissione vaticana che avrebbe ricevuto l’incarico di revisionare ulteriormente il rito cattolico della Messa per rendere possibile una communicatio in sacris con anglicani e protestanti, compresa la “concelebrazione” di ministri delle diverse confessioni. A questo fine si starebbe pensando – pare – all’adozione dell’antichissima Anafora di Addai e Mari, la quale, pur non contenendo le parole dell’istituzione dell’Eucaristia, se non in modo implicito, nel 2001 è stata riconosciuta valida dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.
La questione, nella sua inverosimile paradossalità, richiede degli approfondimenti a più livelli. Se siamo arrivati al punto che si possano anche solo immaginare ipotesi del genere, è probabilmente perché il sentimentalismo imperante, fondato sull’ignoranza e sulla disinformazione, ha talmente offuscato le menti che ormai nemmeno le peggiori enormità vengono più percepite come tali. Ad ogni modo – anche se in tempi normali sarebbe del tutto superfluo – occorre anzitutto ricordare che il cosiddetto “ministero” esercitato nelle comunità protestanti non ha alcun valore sacramentale, dato che esse non hanno l’Ordine sacro. I loro ministri sono semplici laici e nella loro Cena, di conseguenza, non avviene assolutamente nulla; per lo stesso motivo non le si può chiamare “chiese” (com’è purtroppo divenuto abituale in casa cattolica), poiché in assenza del sacramento dell’Ordine la successione apostolica si è interrotta ed è quindi venuto meno un elemento costitutivo della Chiesa, insieme all’unità della fede, della comunione gerarchica e della vita di grazia.