ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 13 giugno 2017

Meglio soli, che mal accompagnati..?



IL PAPA VUOL SAPERE, PER ISCRITTO, DOVE VANNO I CARDINALI ROMANI D’ESTATE. CHISSÀ PERCHÉ. TRE IPOTESI.

Erano molti anni, se non addirittura decenni, che questo non accadeva.
I cardinali che abbiamo consultato, così come altre vecchie lame di Curia, sono umanamente certi che questa consuetudine non era in corso durante il regno di Benedetto XVI; e molto probabilmente non accadeva neanche in quello, molto più lungo, di San Giovanni Paolo II.
Quindi, eventualmente, bisogna tornare a Paolo VI; che come sappiamo, è venuto a mancare nel 1978.
Ci riferiamo alla lettera che su impulso della Segreteria di Stato, e probabilmente su impulso del Papa, e probabilmente su impulso di – chi? Uno esperto di Curia, certamente – uno dei suoi consiglieri, forse quello dedito a giocare a Laurenti Beria, ha inviato ai cardinali residenti a Roma.

Non siamo soli..!

DIO BLOCCA MANO Jihadista pronta a Sgozzare FRATE!


"Caino e Abele" di Sebastiano Ricci  (1659-1734)

Ciò che riporto è solo un esempio di come la Fede Vera possa essere determinante e miracolosa per affrontare qualsiasi pericolo si presenti all'uomo, sia di ordine naturale (cfr. QUI statue), che derivante dai nostri simili, a volte demòni incarnati. (Cfr. anche QUI, prete fucilato).

Questi casi passano inosservati ai più, ma non a coloro che conservano nel proprio intimo la CERTEZZA ASSOLUTA di Non Essere Soli.

Essi alimentano costantemente in sé quella Fiamma Viva che li mette al riparo da qualsiasi minaccia e con lo sguardo fisso al Cielo veleggiano su altri livelli, rendendosi irraggiungibili al Male, che al massimo può toglier loro il soffio della vita, ma NON OLTRE!

E mentre i cristiani di tutto il mondo vengono barbaramente perseguitati, oppressi ed uccisi nell'indifferenza pressoché generale, ci ritroviamo con un Pontefice indegno di rappresentare il Cristo in Terra e la Sua Chiesa bimillenaria... ma di questo ne accennerò brevemente poi, perché il Falso Profeta continua imperterrito la sua opera di demolizione, nell'incredibile acquiescenza planetaria.

Strano, no?

Il dr. Gagliardi: "Non abbiamo potuto accertare la sincerità dei veggenti, ma sulle estasi sincronizzate mentivano"


GagliardiIl dottor Giorgio Gagliardi è stato collaboratore del secondo gruppo di studio su Medjugorje (1985) e coordinatore scientifico del terzo (1998).
Dal 1985 al 2002 ha ricoperto l'incarico di vicedirettore del Centro Studi e Ricerche sulla Psicofisiologia degli Stati di Coscienza di Milano e, per l'esperienza maturata in questo campo, rappresenta un'eccezione quasi assoluta nell'ambito delle équipe che sono state impegnate a Medjugorje.


Tali équipe, infatti, sono state formate, in stragrande maggioranza, da medici che non si erano mai avvicinati a fenomeni simili. 
Ciò è dipeso essenzialmente da due motivi: gli studi scientifici delle manifestazioni di tipo mistico sono tuttora in una fase embrionale e i ricercatori con una certa esperienza sono, di conseguenza, molto pochi; inoltre, i team che hanno eseguito, con strumentazione medica, test sui veggenti di Medjugorje non sono stati accuratamente selezionati da un'autorità esterna e al di sopra delle parti, ma sono stati spontanei ed autocostituiti.

Massoteologia e "teologi" all'ammasso


Chi c’era e cosa si è detto al convegno sull’eutanasia promosso dal Grande Oriente d’Italia


I massoni del Grande Oriente hanno deciso di trattare l’argomento scottante dell’eutanasia, nel convegno pubblico “Morire con dignità. Prospettive sull’eutanasia” che si è svolto sabato 10 giugno nel salone della Società Umanitaria di Milano, sullo sfondo di un grande affresco della Crocifissione.

Quo ibĭmus?

Lo hanno detronizzato

Dove andiamo? Quale sarà il termine di tutti gli sconvolgimenti attuali? Non si tratta tanto di guerre, di catastrofi atomiche o ecologiche, ma soprattutto della rivoluzione all'esterno e all'interno della Chiesa, insomma dell'apostasia che conquista popoli interi un tempo cattolici e anche la gerarchia della Chiesa fino al suo vertice.
Roma sembra piombata in un totale ottenebramento, la Roma di sempre è ridotta al silenzio, paralizzata dall'altra Roma, la Roma liberale che la occupa.
Le fonti della grazia e della fede divine si inaridiscono e le vene della Chiesa assimilano ovunque in lei il veleno mortale del naturalismo.
È impossibile comprendere questa crisi profonda senza tener conto dell'avvenimento fondamentale di questo secolo: il secondo concilio del Vaticano.
I mie sentimenti a suo riguardo sono sufficientemente noti, credo, perché io possa esprimere di primo acchito il nocciolo del mio pensiero: senza rigettare in blocco questo concilio, penso che sia il più grande disastro di questo secolo e di tutti i secoli passati, sin dalla fondazione della Chiesa. In questo, io non faccio che giudicarlo dai suoi frutti, utilizzando il criterio che ci ha dato Nostro Signore (Mt 7,16).

Il punto cruciale

Il cristiano non ripone la sua speranza nel mondo



Non dobbiamo riporre la nostra speranza nel mondo: lo ha detto e ripetuto, anche recentemente, monsignor João Scognamiglio Clá Dias, il fondatore degli Araldi del Vangelo, il quale, raggiunta l’età di 77 anni, si è dimesso dalla carica di superiore generale di questa Associazione, specialmente impegnata nel campo della cultura, dello studio e dell’evangelizzazione, che conta migliaia di aderenti, nei due rami maschile e femminile, sparsi su tutti e cinque i continenti.
Veramente tira una brutta aria verso di loro, da quando il famigerato cardinale brasiliano João Braz de Aviz, colui che ha svolto un ruolo di primo piano nell’incomprensibile, e, per taluni aspetti – come la soppressione della Messa in latino, espressamente concessa da Benedetto XVI – illegittimo commissariamento dei Francescani dell’Immacolata,  che perdura ormai da quattro anni e che non è mai stato spiegato ad alcuno, ha lasciato trapelare l’intenzione del Vaticano di procedere ad altre “indagini” su realtà religiose come quella, appunto, degli Araldi.  Noi abbiano una nostra idea sulle ragioni che possono aver determinato questa nuova strategia di attacco, che poi sono le stesse che stanno alla base dell’azione contro i Francescani dell’Immacolata: gli Araldi del Vangelo rappresentano una concezione del Vangelo e della Chiesa che è letteralmente agli antipodi di quella di papa Francesco. La loro impostazione è antimoderna e tradizionale, beninteso nel senso migliore, cioè nel senso autenticamente cattolico, del termine: non ammettono cedimenti, sono molto determinati e molto coerenti nel sostenere che l’evangelizzazione deve dispiegarsi al massimo, senza compromessi e senza cedimenti con il mondo, e con una visione integrale della realtà religiosa: insomma, l’opposto di un certo ecumenismo, di un certo dialogo inter-religioso, di un certo sottile, strisciante secolarismo della neochiesa post-conciliare, impregnata di concezioni laiche e più che disposta a chiude un occhio, se non entrambi, sulla deriva laicista del mondo cattolico, compresa la gerarchia e, per certi aspetti, lo stesso magistero ecclesiastico.

Preghiamo Sant’Antonio che ci faccia questa grazia»


TREDICI GIUGNO

La notizia dell’apparizione della bianca Signora ai tre bambini di Fatima si era diffusa. Essi cominciarono ad avere le prime difficoltà, ad essere trattati da alcuni come degli ingannatori, ma anche ad essere creduti da altri. Non potevano essere falsi quei tre “angeli” come Lucia, Francesco e Giacinta.
         Arrivò così il 12 giugno 1917, vigilia della festa del Patrono della loro Parrocchia, Sant’Antonio da Padova, che però è nato in Portogallo. Tutti i bambini sognavano la musica, i mortaretti, i dolci. «Va bene così, domani c’è gran festa – disse Rosa, madre di Lucia, alle figlie più grandi – la gente non parla d’altro che di Lucia e della Cova da Iria. Noi non le parliamo che della festa e forse Lucia non si ricorderà. Preghiamo Sant’Antonio che ci faccia questa grazia».
       

Anche Fatima ebbe la sua acqua «curativa»

L'acqua di Fatima che dissetava i pellegrini
Quando appare, la Madonna non di rado lascia dietro di sé una fonte miracolosa. Non fa eccezione Fatima, dove però non si tratta di una fonte taumaturgica, ma comunque prodigiosa. Il vescovo di Leira fece scavare dei pozzi per i pellegrini e nonostante l'aridità del terreno si riuscì a trovare l'acqua. Che ristorò i primi pellegrini sulla Cova da Iria.

lunedì 12 giugno 2017

I vari costumi della Madonna



Celeste educazione dei veggenti di Fatima                      

I bambini, che ebbero il privilegio santificante di diventare, da Fatima, missionari della Vergine per il mondo, furono cristianamente educati da una famiglia fervidamente apostolica e da un parroco, che era una barriera contro la rivoluzione massonica. Il cielo, però, intervenne direttamente per prepararli al contatto con la Vergine Santa.
Nella loro intatta ingenuità essi sapevano d’essere sempre accompagnati dall’Angelo custode, perciò non si stupirono troppo quando, nel 1916, ebbero la visione dell’Angelo che li istruì a proposito della protezione celeste sul Portogallo, dell’adorazione dovuta a Dio, specialmente presente nel sacramento dell’altare, e del dovere di essere caritatevolmente solidali nell’espiare i peccati degli uomini in unione col Redentore. Essi non parlarono con nessuno di questo eccezionale catechismo che completava quello familiare e parrocchiale.

La venuta dello Spirito Santo era necessaria

Capitolo II  MISTICA DEL TEMPO DOPO LA PENTECOSTE
Scopo di questo periodo.
Per comprendere bene l'intento e l'importanza di questa stagione dell'Anno liturgico alla quale siamo giunti, è necessario rendersi conto di tutta la serie dei misteri che la santa Chiesa ha celebrati dinanzi a noi e con noi. La celebrazione di questi misteri non è stata un vano spettacolo posto sotto i nostri occhi. Essi hanno apportato con sé ciascuno una grazia speciale che produceva nelle anime nostre ciò che significavano i riti della Liturgia. A Natale, Cristo nasceva in noi; nel tempo della Passione, ci incorporava alle sue sofferenze e ai suoi meriti; nella Pasqua, ci comunicava la sua vita gloriosa; nell'Ascensione, ci trascinava al suo seguito fino al cielo; in una parola, per usare l'espressione dell'Apostolo, "Cristo si formava in noi" (Gal 4,19).
Ma la venuta dello Spirito Santo era necessaria per accrescere la luce, per riscaldare le anime con un fuoco permanente, per rafforzare e mantenere in noi l'immagine di Cristo. Il Paraclito è disceso, si è dato a noi, e vuol risiedere nelle anime nostre e dominare la nostra vita rigenerata. Ora, questa vita, che deve svolgersi conforme a quella di Cristo e sotto la guida del suo Spirito, è raffigurata ed espressa dal periodo che la Liturgia designa con il nome di Tempo dopo la Pentecoste.

In hoc signo vinces

  Indulgenze annesse al segno di croce

PIO PAPA IX.

A MEMORIA ETERNA.

Perfettamente certi che il salutare mistero della Redenzione e la virtù divina si contengono nel segno della Croce di nostro Signore Gesù Cristo, i fedeli della primitiva Chiesa facevano il più frequente uso di questo segno, come ce lo dimostrano i più antichi e più insigni monumenti. É anche con questo segno ch’eglino incominciavano ogni loro azione. Ad ogni movimento, (diceva Tertulliano) ed a ciascun passo, entrando e sortendo, accendendo i lumi, nel prendere il cibo, nel mettersi a sedere, qualunque cosa noi facciamo, ovunque noi andiamo, noi segniamo la nostra fronte col segno della croce. – Considerando queste cose, Noi abbiamo creduto a proposito di risvegliare la pietà dei fedeli verso il segno salutare della nostra redenzione aprendo i tesori celesti delle indulgenze, affinché, imitando i belli esempi dei primi cristiani, essi non arrossiscano di munirsi più frequentemente, ed apertamente, e pubblicamente del segno della croce, che è come lo stendardo della milizia cristiana.

Un anonimo libriccino francese

IL DEMONIO CAUSA E PRINCIPIO DELLE MALATTIE -1-

Iniziamo oggi la pubblicazione di un anonimo libricino francese [però cattolico con tanto di nihil obstat ed “imprimatur] del secolo XIX che ai nostri tempi SEMBREREBBE affatto fuori luogo, e questo soprattutto agli apostati modernisti, sia del “novus ordo”, che dei falsi ipocriti tradizionalisti sede- e cerebro-vacantisti o cerebro-privazionisti vari, oltre che ai soliti tromboni [senza offesa per tromboni, flicorni, o basso-tuba!] atei, pagani, e “diversamente” massonizzati. Ma poiché noi ci rivolgiamo esclusivamente ai Cattolici “veri” [quelli di Papa Gregorio] ancora superstiti nonostante tutto e nonostante tutti gli sforzi dei “nemici di tutti gli uomini e di Dio”, lo proponiamo ai nostri sparuti lettori, avendolo suddiviso, per una più comoda lettura, in tre capitoletti. Buona e fruttuosa lettura!

Romana Curia Vulnerati


STILUM CURIAE SI FA ACCOGLIENTE. DA’ POSTO A UN OSPITE CHE PROPONE UN SORRISO DOLCE-AMARO.


Stilum Curiae si fa accogliente. Ospita – di tanto in tanto – qualche commento, o esternazione di altri che non siano il solito padrone di casa. Comincia con un sorriso dolce-amaro, originato da un vecchio esperto di Palazzie curiali romani, che, per l’appunto si firmerà Romana Curia Vulneratus (RVC, per gli amici; ferito dalla Curia Romana, per i non latinisti). Eccolo.
Oggi , 11 giugno, è la festa della Santissima Trinità . Un sant’uomo, confuso e sconsolato per l’indifferenza dimostrata alle implorazioni di una risposta ai Dubia, all’uscita da messa mi racconta la seguente brevissima storiella : “La Santissima Trinità è riunita per decidere dove passare qualche giorno di vacanza sulla terra , anche per verificare quanto fosse vero il problema “ambientale”. La notizia della   devastazione della terra, da parte dell’uomo,  è infatti arrivata anche in Cielo. Dio Padre propone di tornare in Palestina, magari proprio sul Monte Sinai, luogo che Lui conosce molto bene. Anche Dio Figlio acconsente a tornare in Palestina, ma propone di rivedere il lago di Tiberiade, dove aveva pescato pesci ed apostoli (e così constatare l’eventuale inquinamento). Dio Spirito Santo invece per verificare lo stato di degrado ambientale , che Lui ben sa esser frutto del degrado morale, propone un’altra soluzione: tornare a Roma, da dove manca ormai – dice – dalla rinuncia di Benedetto XVI …”.
RVC.
http://www.marcotosatti.com/2017/06/12/stilum-curiae-si-fa-accogliente-da-posto-a-un-ospite-che-propone-un-sorriso-dolce-amaro/
O obbedienti o sospesi "a divinis". L'aut aut del papa ai preti ribelli

Ahiara

Quella di Ahiara, in Nigeria, non è l'unica diocesi africana il cui vescovo, nominato da Roma, è stato respinto dalla locale comunità perché appartenente a una etnia estranea. Meno di un mese fa Settimo Cielo ha documentato un caso analogo nella diocesi di Makeni, in Sierra Leone:
Ma per la diocesi di Ahiara papa Francesco non ha delegato ad altri la soluzione del conflitto, che si trascina da cinque anni. Ha preso lui in pugno la questione. Ha chiamato a rapporto a Roma i protagonisti della vicenda, il vescovo osteggiato, Peter Okpaleke, una rappresentanza del clero e dei fedeli locali, i maggiorenti dell'episcopato nigeriano, alla presenza del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e del prefetto della congregazione "de propaganda fide" Fernando Filoni. E ha deciso lui il da farsi, subito dopo averli ascoltati.

Anche gli slamici vanno a Canossa?

TERRORISMO ISLAMICO, WAEL FAROUQ, SANDRO MAGISTER, MARCO TARQUINIO...

Sull’ Avvenire di domenica 11 giugno il direttor Tarquinio commenta da par suo una lettera inviata dal professor Wael Farouq (docente alla Cattolica di Milano) indignato per  un articolo di Sandro Magister che aveva lodato il coraggio dimostrato nell’editoriale del 4 giugno apparso (sorpresa!) nello stesso quotidiano di ispirazione catto-fluida…
Stavamo per incominciare la cronaca ragionata del quinto dibattito con Luigi Accattoli (svoltosi all’Università popolare Upter di Roma il 30 maggio). Ma c’è venuta impellente la voglia di dare almeno un’occhiata all’edizione odierna del quotidiano galantino di ispirazione catto-fluida, altrimenti detto Avvenire, comprato qualche minuto prima alla solita edicola domenicale.

Altro che “Chiesa povera per i poveri”

A CHI DA’ FASTIDIO PAPA RATZINGER? 

“In Germania alcune persone cercano da sempre di distruggermi” ha detto a Peter Seewald papa Benedetto in “Ultime Conversazioni”…… La stroncatura dei gesuiti tedeschi al libro intervista di Benedetto XVI che bacchetta la tassa ecclesiastica in Germania. Fatti, nomi e approfondimenti.



ED È COME SE UNA CIVILTÀ CATTOLICA À L’ALLEMAND BOCCIASSE RATZINGER
Una sonora stroncatura delle Ultime conversazioni di Benedetto XVI arriva da padre Andreas Batlogg, S.I., direttore della rivista dei gesuiti Stimmen der Zeit, una delle voci più autorevoli del mondo cattolico tedesco. Batlogg bolla l’intervista come “inappropriata”. “E’ un libro che non dovrebbe esistere. E’ privo di stile e di tatto commentare il successore”, arringa il teologo in una sua intervista concessa alla Deutschlandfunk. Per il gesuita che ama spesso indossare giacche e cravatte dai colori sgargianti, l’emerito, smesse le (allora ancora di moda) papali scarpe rosse e infilati i sandali marroni da monaco, dopo il 28 febbraio 2013 non avrebbe più dovuto rilasciare interviste o dichiarazioni. Le ragioni del niente affatto malcelato disappunto di don Batlogg potrebbero ricavarsi soprattutto per i numerosi appunti che il papa emerito riserva alla Chiesa della sua patria natale. Anzi: proprio per quelle ragioni.

La parolina magica dell'omofobia

Lo stato contro natura: Sodomia democratica e progressiva

Due persone dello stesso sesso costituiscono un'unione civile mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile”
Monica Cirinnà

Esaltato e incensato dal pensiero esclusivo, in circolazione tenace nel raffinato,profumato e sontuoso salotto radical chic, il vizio contro natura (e antifascista, ovviamente) irrompe nella società gongolando e squillando in forza della legge che ha il nome, venerato dagli urologi e incensato dagli uromani, di Monica Cirinnà.
La legale promozione dei vizi del basso ventre ha recente, virtuosa e gloriosa origine dalla resistenza all'etica tradizionale e dal rifiuto della normalità, giudicata quale bieca espressione di un oscuro passato medievale, ultimamente compromesso con la sotterranea, vergognosa criminalità clerico - fascista.

domenica 11 giugno 2017

Una Maestra così buona

Santi Francesco e Giacinta. Il segreto dei fratellini Marto
«Lasciandosi guidare con totale generosità da una Maestra così buona, Giacinta e Francesco hanno raggiunto in poco tempo le vette della perfezione», così Papa Giovanni Paolo II spiegava al mondo il segreto della santità dei giovani fratellini di Fatima.


Lo scorso 13 maggio la Chiesa ha avuto ben ragione di festeggiare perché, oltre a commemorare il centesimo Anniversario della Regina del Santo Rosario di Fatima, ha scritto nell’Albo d’oro dei Santi altri due preziosi nomi: Giacinta e Francesco Marto, due dei tre Veggenti di Fatima. La storia della loro canonizzazione è tanto eccezionale ed originale quanto lo è quella della loro santità: «L’iter non è stato certo dei più semplici, essendo la loro canonizzazione un novum per la storia delle canonizzazioni. Infatti Giacinta (11 marzo 1910 - 20 febbraio 1920) e Francesco Marto (11 giugno 1908 - 4 aprile 1919) sono stati i primi bambini non martiri canonizzati ed è il primo caso in cui è stato sufficiente per la beatificazione e per la canonizzazione un solo miracolo ottenuto per l’intercessione di entrambi (e non quindi uno per ciascuno, come voleva la prassi della beatificazione/canonizzazione dei confessori non martiri)» (1). 

“Con Francisco a mi lado”..



SCHOLAS OCCURRENTES E IL GENDER. UN LIBRETTO IMBARAZZANTE. CHE COSA PENSA DAVVERO IL PONTEFICE?
Un articolo appassionato di Montse Sanmartì sul sito spagnolo Como Vara de Almendro pone in luce, una volta di più, atteggiamenti contraddittori del Pontefice. Qualche giorno fa a Roma è stata aperta la sede ufficiale di Scholas Occurrentes, a piazza San Callisto, nei palazzi vaticani del rione Trastevere. Scholas Occurrentes è una Fondazione, nata quando Jorge Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires, nata come una collegamento di scuole di quartiere, che si è sviluppata poi fino a diventare un progetto presente in molti Paesi, con tre obiettivi fondamentali. Lavorare sui giovani con Istruzione, Sport e Cultura. Dal 2013 Scholas Occurrentes è diventata una “Pia fondazione di Diritto Pontificio”, le cui finalità sono “congruenti” con la missione della Chiesa.

Discerno ergo?

Divorziati risposati, l'eucarestia "blocca" il discernimento
Ci sono molte ambiguità attorno al termine discernimento, un concetto che viene usato per concedere l'Eucaristia a chi si trova in situazione irregolare. Ma non è questo il significato che viene dalle Scritture e dal Magistero. Ecco, passo per passo, come accompagnare e accogliere.

«A causa dei condizionamenti o dei fattori attenuanti, è possibile che, entro una situazione oggettiva di peccato - che non sia soggettivamente colpevole o che non lo sia in modo pieno - si possa vivere in grazia di Dio, si possa amare, si possa anche crescere nella vita di grazia e di carità, ricevendo a tale scopo l’aiuto della Chiesa» (AL = Amoris laetitia 305).

Sì, ma come si fa a sapere se io sono - noi siamo - in questa situazione? In un precedente intervento ho considerato il caso di chi decide da sé e si accosta all’Eucaristia. Adesso consideriamo il caso di chi viene a confrontarsi con un sacerdote o un laico che vive dedito al Signore (AL 312). La richiesta di un confronto è un atto di onestà e di maturità.

L'ultima invenzione?

Gesù e l'omofobia L'ultima invenzione
L'ennesimo caso "montato" di un ragazzino maltrattato da un bullo perché di tendenza omosessuale è alla base di una traballante teoria di un immancabile chierico d’avanguardia, che si inerpica dicendo che Gesù è stato vittima di omofobia ante litteram. Ma legge mosaica, dati storici e familiari di Gesù dimostrano che è una tesi insostenibile. Ma è inquietante il processo a tappe forzate in corso nella Chiesa per sdoganare la pratica omosessuale.

Ancora una volta la vicenda, vera o presunta, di un ragazzino, Ivan, maltrattato dai compagni perché manifesta tendenze omosessuali, prontamente rilanciata da Repubblica per montare l’ennesimo caso con ricaduta gay-friendly, non poteva non essere immediatamente raccolta dall’immancabile chierico d’avanguardia, il quale si inerpica in una traballante teoria, puntellata sulle elucubrazioni dell’altrettanto immancabile esegeta-teologo d’oltralpe, secondo la quale anche Gesù è stato vittima di omofobia ante litteram.

La conseguenza delle nostre infedeltà e dei nostri peccati

È arrivata l’anti-Chiesa. Ma i cattolici fedeli non devono temere


(Discorso di Padre Linus Clovis al Rome Life Forum il 18 maggio 18, 2017)
(LifeSiteNews) – Nell’affacciarsi alla loggia della Basilia di San Pietro il 16 ottobre 1978, giorno della sua elezione, Papa San Giovanni Paolo II pronunciò le parole: “Non abbiate paura”. Adesso, a distanza di 39 anni, e alla luce degli avvenimenti che hanno raggiunto il cattolicesimo contemporaneo, queste sembrano non solo parole profetiche, ma anche una chiamata a prepararsi alla battaglia (1).

Capita che, quando il pendolo della storia umana e della salvezza attraversa con l’oscillazione un periodo di tenebre e crescente scompiglio, spesso Dio ispira i profeti a gettare della luce sulle tenebre e attenuare lo scompiglio con la speranza. Questi profeti chiedevano una maggiore fiducia nella cura attiva e amorevole di Dio per il suo popolo (2). Così, ad esempio, gli appelli di Isaia ad avere fiducia nell’amorosa provvidenza di Dio (3), implorando il Re Ahaz di chiedere a Dio un segno prima di agire e gli ammonimenti di Geremia (4) che Dio avrebbe salvato Gerusalemme dalla distruzione totale solo se la città si fosse arresa ai babilonesi. La Chiesa stessa non è stata priva delle benedizioni della grazia profetica, come Dio ha ampiamente dimostrato nel suscitare santi quali Bernardo di Chiaravalle, Francesco d’Assisi, Caterina da Siena, Margherita Maria Alacoquee, in tempi più recenti, mandando la sua Santissima Madre a Lourdes, La Salette e Fatima.

Un secolo fa Dio mandò la Regina dei Profeti alla Cova da Iria a Fatima, Portogallo, con un messaggio a doppia punta per il mondo contemporaneo. Primo, avvertì che il mondo si trovava già al cospetto di un pericolo molto più distruttivo di quello che aveva affrontato Gerusalemme e, secondo, presentò una soluzione celeste, più saggia e più prudente di quella offerta ad Ahaz che si era rifiutato di chiedere a Dio un segno o “profondo come Sheol o alto come il cielo” (5). Tuttavia, con materna sollecitudine la Vergine chiarì la gravità e la veridicità del suo doppio messaggio con una visione e un segno.Il 13 luglio 1917 ‘profondo come Sheol’ fu illustrato da una visione inquietante dell’inferno. Quattro mesi dopo, il 13 ottobre, “alto come il cielo” fu confermato da un segno, il miracolo della “danza del sole”, da lasciare sgomenti, che fu visto da oltre settanta mila persone.


Ut téneat cathólicam fidem


(Canticum Quicumque * Symbolum Athanasium) 

Quicúmque vult salvus esse, * ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem:
Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit, * absque dúbio in ætérnum períbit.
Fides autem cathólica hæc est: * ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur. 
Neque confundéntes persónas, * neque substántiam separántes.
Alia est enim persóna Patris, ália Fílii, * ália Spíritus Sancti:
Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas, * æquális glória, coætérna maiéstas.
Qualis Pater, talis Fílius, * talis Spíritus Sanctus.
Increátus Pater, increátus Fílius, * increátus Spíritus Sanctus.
Imménsus Pater, imménsus Fílius, * imménsus Spíritus Sanctus.
Ætérnus Pater, ætérnus Fílius, * ætérnus Spíritus Sanctus. 
Et tamen non tres ætérni, * sed unus ætérnus.

La non-persona

Ratzinger chi vuole liquidare Satana?



Premessa: dopo le recenti e gravi affermazioni del preposto dei gesuiti sulla presunta “inesistenza” del Demonio, vedi quie la brillante risposta di mons. Antonio Livi: Eresie moderne: Il diavolo “veste” Padre Sosa; e dopo anche le sue affermazioni, sempre di Sosa che non sapremmo neppure cosa avrebbe detto davvero Gesù, dal momento che ai suoi tempi “non esistevano i registratori” (sic!) e la chiarissima risposta sempre di mons. Antonio Livi, vedi qui: Gesù (non) dixit Il gesuita che offende Cristo,  vi offriamo e vi proponiamo un inedito dell’allora Ratzinger in una confutazione a chi già, negli anni ’70, accusava Paolo VI e la Chiesa di “credere troppo nella presenza fisica del demonio”…

Liquidazione del diavolo? (*)
Il vangelo della prima domenica di Quaresima, che riferisce la tentazione di Gesù ad opera di «Satana», dà occasione di anno in anno di meditare su quella misteriosa potenza, che si nasconde dietro il nome di «Satana». Un ulteriore impulso a questo problema venne alcuni anni fa da Tubinga; nel 1969 Herbert Haag, professore di Antico Testamento, vi aveva pubblicato un libretto con il significativo titolo di La liquidazione del diavolo?; questo libretto culmina nella frase: «Noi abbiamo già compreso che nel Nuovo Testamento il concetto di ‘diavolo’ sta semplicemente al posto del concetto di ‘peccato’» (p. 52). Al papa, che aveva sottolineato la reale esistenza di Satana e si era dichiarato contrario alla sua dissoluzione in qualcosa di astratto, Haag ha di recente rimproverato di ricadere nella visione del mondo giudaica dei primi tempi; Paolo VI farebbe confusione, nella Sacra Scrittura, tra visione del mondo ed espressione della fede.

Un prete robot solo a Wittenberg?

ln Germania arriva il prete robot. Avrà presto la sua setta

Si chiama BlessU-2 ed è un rappresentante della chiesa luterana dell'Assia-Nassau. Ecco perché non poteva che essere protestante


A cinquecento anni dall'affissione delle novantacinque tesi di Lutero, il protestantesimo ha finalmente trovato il proprio compimento nell'installazione di un prete robot a Wittenberg, in una mostra celebrativa dell'anniversario. Il prete robot si chiama BlessU-2 ed è un rappresentante della chiesa luterana dell'Assia-Nassau, o meglio, è stato installato su suggerimento della suddetta chiesa luterana onde favorire la discussione riguardo al caso “se sia possibile venire benedetti da una macchina o se ci voglia un essere umano”. Così almeno sostiene un pastore, Stephan Krebs, individuo in carne e ossa. È ovvio che, mettendola così, la presenza di un prete robot nelle terre protestanti si abbassa al livello di una provocazione di Hirst o forse addirittura di Cattelan, ma significherebbe non considerare la specificità del contesto geostorico del cinquecentenario luterano. Perché un prete robot è intrinsecamente protestante?

Una colossale messinscena


La Chiesa smarrita e il Regno di Maria


Sabato 3 Giugno si è svolto ad Ancona l’ultimo appuntamento estivo del ciclo di conferenze organizzato dal Centro Culturale Oriente Occidente, con ospite Danilo Quinto, relatore sul tema del disorientamento presente nella Chiesa cattolica contemporanea.

Il mondo cattolico italiano ("ufficiale") nutre molta stima per Emma Bonino, tanto da definirla “una grande italiana”; ciò non stupisce, perché la dissoluzione contemporanea, conseguente allo spaesamento generale, è operata anche da tanti cattolici i quali hanno opinioni positive su certe leggi o, nel migliore dei casi, non richiamano alla dottrina cattolica sulla società e sull’etica per semplice quieto vivere. Il punto di vista di Danilo Quinto è quello del neofita, il quale ha tratto delle conclusioni osservando la situazione attuale; in questa conferenza ha messo tra parentesi i commenti personali, limitandosi a delle osservazioni dirette mettendo i risultati a confronto con il Vangelo. E la conclusione a cui è giunto è che c’è in atto nella Chiesa cattolica una presa di possesso del pensiero unico formatosi negli ultimi secoli fuori da essa.


sabato 10 giugno 2017

Primum, non nocēre

Non ci rassegneremo mai a questo stato di cose



Il giornalista Paolo Curtaz, un ex prete che ha lasciato la veste per sposarsi, ma che continua a scrivere e parlare con estrema sicumera di Cristo e della Chiesa, come uomo di fiducia della C.E.I., quasi che l’esser venuto meno a una promessa sacramentale fosse un motivo di speciale merito, ha affermato  testualmente, nel sito Papale papale, a proposito di papa Francesco e delle perplessità che il suo modo di fare provoca in una parte dei fedeli cattolici (alla data del 21 gennaio 2017), che il Papa, ogni Papa, ha il diritto di essere se stesso, di avere una propria sensibilità, un proprio carattere, una propria storia. E questa diversità di stile, non di essenza, è segno della vitalità della Chiesa, eccetera. Per concludere, alla fine del suoi ragionamento, e sempre con intento polemico nei confronti dei critici del papa Francesco, con un sorprendente: Lasciamo al mondo di vederla in altro modo!
Eh, sì: perché è proprio il mondo, e specialmente il mondo moderno, impregnato dell’ideologia del liberalismo, che mette il soggetto al centro di tutto e i diritti dell’individuo al di sopra di ogni altra cosa, a pensarla così: che bisogna lasciare in pace il singolo individuo, che bisogna lasciarlo libero di essere se stesso, di avere un proprio carattere, e così via. Ma stiamo scherzando? Questa non è affatto la dottrina cattolica; questa è un’altra cosa! (E sappiano bene che il papa Francesco ci ha già battuti in breccia, dichiarando, nella omelia del 19 maggio scorso, che quanti si tengono fermi alla dottrina sono dei “fanatici”, dei fautori della divisione e quindi, implicitamente, dei nemici della.. sua chiesa, o neochiesa, o contro-chiesa che dir si voglia).