ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 13 marzo 2018

I tempi sono gravi

Rivelazioni sul futuro di Gesù alla Beata Madre Elena Aiello, una mistica straordinaria del secolo scorso


Gli uomini offendono troppo Dio. Se io ti facessi vedere il numero dei peccati che si commettono in un sol giorno, ne moriresti dal dolore.
I tempi sono gravi. Il mondo è tutto sconvolto perché è diventato peggiore che ai tempi del diluvio. Il materialismo si avanza e continua la sua marcia segnata di sangue, in lotte fratricide. Vi sono segni evidenti e pericolosi per la pace. Il flagello sta passando sul mondo come l'ombra di una nube minacciosa, per testimoniare agli uomini che la giustizia di Dio preme sull'umanità e che la mia potenza di Madre di Dio contiene ancora lo scoppio dell'uragano. Tutto è sospeso come ad un filo: quando questo filo si spezzerà, la Giustizia divina piomberà sul mondo e compirà il suo terribile corso purificatore. Tutte le nazioni saranno punite perché molti sono i peccati che, come una marea di fango, ha ricoperto la terra. Le forze del male sono preparate a scatenarsi in ogni parte del mondo, con aspra violenza. Tremendo sarà lo sconvolgimento per quello che avverrà.

Il Grillo Parlante

Il doppio "stolto pregiudizio". Il testo integrale della lettera di Benedetto XVI


L'ufficio stampa della Santa Sede non ha diffuso il testo integrale della lettera inviata da Benedetto XVI lo scorso 9 febbraio al prefetto della Segreteria per la Comunicazione, monsignor Dario Edoardo Viganò.
Viganò ne ha però dato lettura (vedi foto) in occasione della presentazione alla stampa della collana "La teologia di papa Francesco", edita dalla Libreria Editrice Vaticana e fatta di undici opuscoli, di diversi autori, sui vari aspetti del magistero scritto e orale dell'attuale pontefice.
La lettera porta la data del 7 febbraio ed è in risposta a una precedente lettera di Viganò del 12 gennaio. Ma dato che è stata resa nota la sera del 12 marzo, vigilia del quinto compleanno dell'elezione a papa di Jorge Mario Bergoglio, al grande pubblico essa è arrivata come se fosse una sorta di "voto", più che buono, dato da Benedetto al suo successore, al termine del suo primo quinquennio.

Mastro Ciliegia (fine teologo)

Florilegio eresia modernista-rahneriana nelle parole di Papa Francesco (2)


Cari Amici veniamo alla seconda serie di questo strano florilegio tratto da alcune affermazioni di Papa Francesco che, purtroppo, destano ragionevoli perplessità, ambiguità, soprattutto per quanti non conoscono l’eresia del Modernismo, assai ben impastata nell’insegnamento dell’eretico gesuita Karl Rahner, oramai  insediato in tutti i seminari cattolici e nelle università pontificie. Qui per la prima parte.
Oggi analizzeremo solo due frasi perché sono molto importanti e non possono essere trattate come pic-quote. Cominciamo subito con una frase che voleva essere ad effetto, ma scatenò seri imbarazzi tanto da essere stata rimossa dal testo ufficiale:
1) 2 giugno 2016: per il giubileo della misericordia, durante una staffetta in cui ha tenuto tre discorsi al clero, nelle tre grandi Basiliche pontificie. Qui ci troviamo a san Paolo fuori le mura, ed ecco le parole di Bergoglio che si possono ascoltare nei vari video dell’incontro: “Gesù nell’episodio dell’adultera fa un po’ lo scemo (…) salvandola dalla lapidazione “ha mancato verso la morale” (..) Gesù che non era uno “pulito”….” Orbene, la frase è stata eliminata dal testo ufficiale. Ora, al di la di ogni considerazione personale, ciò su cui vogliamo soffermarci è l’errata concezione che papa Francesco sembra avere nei confronti dell’episodio dell’adultera.

E Pinocchio?

Antonio Socci: "Adesso vogliono farci credere che Benedetto XVI attaccherebbe sè stesso ed il cardinale Müller, per sostenere che Bergoglio sarebbe un gigante della teologia"


In attesa che rendano noto l’intero testo della lettera che in queste ore è stata attribuita a Benedetto XVI (di cui conosciamo solo tre frasi estrapolate), voglio fare alcune considerazioni a freddo.

Il gatto e la volpe!

Il gatto e la volpe





Senza che la cosa abbia potuto destato la minima sorpresa, giornali e televisione hanno parlato di una lettera che il cardinale Ratzinger, che si vuole far chiamare ancora Benedetto XVI, ha scritto a Mons. Viganò, Prefetto della Segreteria per la comunicazione, in occasione della presentazione della collana “La Teologia di Papa Francesco”, pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana, e di cui Ratzinger ha ricevuto in omaggio gli undici volumi.

Ci stiamo avvicinando all’Ora X?

MA E' ANCORA CRISTIANESIMO?


La trasformazione: siamo sicuri che questo è ancora cristianesimo? Ormai si direbbe che ci stiamo avvicinando all’Ora X, e che chi finora è rimasto nell’ombra, si prepara a uscire allo scoperto e a mostrarsi senza più maschere 
di Francesco Lamendola  


I segnali ci sono, eccome, per chi li sa vedere; e sono sempre più numerosi e sempre più espliciti. Ormai si direbbe che ci stiamo avvicinando all’Ora X, e che chi finora è rimasto nell’ombra, si prepara a uscire allo scoperto e a mostrarsi senza più maschere. Tale, almeno, è l’impressione che si ricava da tutta una serie di fatti che stanno accadendo, in questi ultimi anni, e che, pur in ambiti differenti come la liturgia, la pastorale, la dottrina, l’arte sacra, la musica sacra, il catechismo, la stampa e la televisione nominalmente cattoliche, vanno tutti nella stesa direzione: quella di un radicale sovvertimento della religione cattolica e in una trasformazione della Chiesa in qualche cosa del tutto diverso da ciò che essa è stata fino ad ora. Per documentare questa riflessione, avremmo letteralmente l’imbarazzo della scelta; e, del resto, da anni andiamo segnalando ed evidenziando tutta una serie di anomalie, di stranezze, e, in alcuni casi, di vere e proprie profanazioni, in modo da offrire a chi ancora è capace di un pensiero critico, e non si lascia fuorviare dalla retorica buonista e “misericordiosa” di una falsa chiesa, cresciuta come un fungo velenoso sopra quella vera e tendente a soffocarla, una chiave di lettura unitaria per organizzare tutta una serie di fatti e di apparenti coincidenze, ci quali, altrimenti, considerati in maniera isolata e slegata gli uni dagli altri, si potrebbero anche attribuire al caso. 

Di chi, e perché, abbiamo paura?

ROMANA VULNERATUS CURIA SCRIVE AL PAPA: FANNO PAURA I SUOI AMICI, NON I “DIVERSI”.



Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ieri mattina, non appena letti i giornali, Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) ci ha inviato una lettera aperta diretta al Pontefice regnante. Ieri è stata una giornata un po’ complicata per chi gestisce Stilum Curiae, e la pubblichiamo solo oggi, con mille scuse all’autore e a vori lettori. E intanto stiamo riflettendo sul singolare messaggio inviato da Benedetto, e di cui fanno a fanfara tutti i musici di corte. Ma forse ce ne occuperemo un po’ più tardi. Intanto leggiamo RVC:
“Gentile dottor Tosatti, ho letto il messaggio di Papa Francesco dato ieri a Sant’Egidio. In sintesi dice che il diverso, lo straniero non è nostro nemico, non dobbiamo avere paura, nessuno deve essere più straniero, dobbiamo continuare ad aprire corridoi umanitari, i poveri sono il nostro tesoro, ma soprattutto basta paura per lo straniero, il diverso, è una malattia (titola Repubblica il 12marzo). Le chiedo di pubblicare la seguente lettera aperta (e inutile) per il Papa.

All’insegna del «generare processi»

https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2018/03/vaticano-250x250.jpg

Se il papa è storicista

    Nel corso di questi cinque anni di pontificato numerosi osservatori hanno sottolineato una certa ambiguità di Francesco. Un dire e non dire, un dire sì ma anche no, no ma anche sì,  perché tutto, in fin dei conti, dipende dalle circostanze e dalle condizioni del soggetto. Impostato in questo senso è, per esempio, il discorso tenuto dal papa nella chiesa luterana di Roma a proposito dell’intercomunione, ma la stessa cosa si può dire, a maggior ragione, per il capitolo VIII di Amoris laetitia sulla comunione ai divorziati risposati, dove il possibilismo si fa largo attraverso la soluzione del caso per caso.
Secondo i critici di Bergoglio, l’ambivalenza di fondo (quella che qui in passato mi sono permesso di definire la logica del  «ma anche») è un grave limite, perché nega la verità dell’eterna legge divina, mette a repentaglio l’idea stessa che esistano un bene e un male in senso oggettivo e introduce nel magistero dosi massicce di relativismo e soggettivismo. Sono questioni affrontate spesso nei dibattito su Francesco, ma il punto è che, in sede di bilancio dopo un quinquennio di pontificato, occorre prendere atto di un fatto, e cioè che questa ambivalenza non è (solo) il risultato di una insufficienza sotto il profilo teologico e filosofico: in realtà si tratta di qualcosa di voluto ed equivale a un vero e proprio programma.

Ignorante ma innocuo?

  • BRESCIA

La strega a scuola? Per la Chiesa non c'è da scherzare

Appurata la gravità dell’episodio raccontato ieri dalla Nuova BQ sulle lezioni tenute da Ramona Parenzan, che nella Scuola primaria di Mocasina ha invocato spiriti e distribuito amuleti all’insaputa dei genitori, si potrebbe pensare che il loro contenuto sia in fondo innocuo. Ma ecco in cosa crede chi promuove la wicca e la stregoneria e come la Chiesa mette in guardia i fedeli. 
Appurata la gravità dell’episodio raccontato ieri dalla Nuova BQ sulle lezioni tenute da Ramona Parenzan nella Scuola primaria di Mocasina il 26 febbraio scorso all’insaputa dei genitori, si potrebbe pensare che il loro contenuto, per strambo che sia, possa essere semplicemente ignorante ma innocuo. Ma Parenzan non si è solo presentata in molte scuole primarie come “la strega Romilda” munita di libri, amuleti, maschere africane e pozioni, facendo invocare gli spiriti ai bambini e chiedendo loro di assumere determinate posizioni come dimostrato dalle foto sul suo profilo pubblico di Facebook (oscurato dopo la pubblicazione dell’articolo di ieri).

lunedì 12 marzo 2018

In quei giorni la Fede cadrà molto in basso..

K. Emmerick: Profezie sui due Papi ed Ultimi Tempi


L'argomento che ripropongo oggi riguarda una delle più famose mistiche e veggenti della storia umana: Anna Katharina Emmerick.

Le sue profezie sono oggi tanto strabilianti quanto attuali, ma lascio a voi cari Lettori cogliere il significato profondo che meritano.

L'«età di Caino»

I Tempi di Maria erano stati profetizzati!!... - Montfort, Teresa Neumann, suor Lucia di Fatima



Oltre alla Teologia anche la Profezia cattolica illumina il mistero dei tempi di Maria che si stanno compiendo sotto i nostri occhi esterrefatti. San Luigi Grignion, suor Lucia di Fatima e Teresa Neumann sono solo un esempio…

Oltre alle legittimazioni di ordine teologico, anche la Profezia aggiunge apporti rilevanti per meglio illuminare la valida categoria dei « Tempi di Maria ». In quest’area di riflessione va tenuto presente il pluriforme carisma profetico suscitato dello Spirito Santo in alcuni uomini e donne di Dio che hanno intravisto, preannunciato, descritto e motivato i Tempi di Maria.

Il Mahatma di Santa Marta

L’IRREVERSIBILE DEMITIZZAZIONE DEL PAPATO - UN'INDECOROSA INTERVISTA AL "GHOST WRITER" DI BERGOGLIO



L’indefesso cantore della neo-chiesa, Vatican Insider, pubblica oggi un’intervista all’Arcivescovo Victor Manuel Fernandez, Rettore dell’Università Cattolica Argentina e ghost writer di Beroglio, «Senza lo sguardo di fede si riduce il Papa a personaggio» (qui).

Il contenuto è come sempre connotato dai toni del panegirico, ma rivela alcuni dettagli che contraddicono palesemente la tesi sostenuta dall’intervistato e chiaramente condivisa dall’intervistatore.  

Alla domanda di cosa abbia caratterizzato maggiormente il pontificato, Fernandez risponde: «Come cattolici crediamo nel mistero dello Spirito che scioglie i nodi e trasforma la realtà a suo modo e con i suoi tempi. Se mi chiedesse che cosa ha fatto Gandhi, potrei dirle che non ricordo più esattamente le azioni e i risultati raggiunti. Ma so senza alcun dubbio che ha lasciato un segno importantissimo nella storia e che ha provocato dei cambiamenti che non hanno lasciato immutata l’umanità». 

Una briciola nella storia millenaria della Chiesa

Cinque anni di Bergoglio


Cinque anni sono un soffio al cospetto dell’eternità e una briciola nella storia millenaria della Chiesa. Ma hanno dato al mondo l’impressione di una svolta radicale.
Papa Francesco apparve da subito il Gran Simpatico, accolto fin dalle prime battute di quel 13 marzo del 2013 col favore dei media e la simpatia dei non credenti. Un papa alla mano, fuori dalla liturgia e dal carisma, estroverso e irrituale.
Qual è stato il tratto specifico che lo ha caratterizzato in questi cinque anni?
È un Papa avvertito come figlio del suo tempo più che della Chiesa, figlio della globalizzazione più che della tradizione. Globalizzazione girone di ritorno, ovvero dalla parte di tutti i sud del mondo, tutte le periferie, pauperismo e accoglienza.

Ci ridurranno ad adorare le bestie?

EDUCAZIONE E SENSO CRITICO


L’educazione cattolica inibisce il senso critico? una chiesa che sa solamente ridere e abbandonarsi alle pagliacciate, ma che non conosce più il valore del silenzio, del raccoglimento, della preghiera non è più la "vera Chiesa" 
di Francesco Lamendola  

 

In condizioni normali, i fedeli avrebbero dovuto accorgersi subito di chi sia realmente il signor Bergoglio e di chi siano realmente i cardinali, vescovi e sacerdoti del neoclero progressista e modernista, e di che cosa stiano facendo, cioè sfasciando metodicamente la Chiesa, pezzo a pezzo, con una perseveranza e una metodicità degne di una miglior causa. Non ci sarebbero voluti degli anni; e sarebbe stata una presa di coscienza generale, per quanto dolorosa. Se un esercito è sano, i soldati si accorgono in brevissimo tempo se il nuovo comandante sta dalla loro parte, o dalla parte del nemico; se è venuto per guidarli alla vittoria, o per votarli alla disfatta; se è un capo degno di essere seguito fino alla morte, o se è un pazzo, un irresponsabile, un totale incompetente, se non addirittura un traditore. Oppure su una nave: quanto ci mette, un equipaggio sano, formato da gente sveglia ed esperta, e rendersi conto che il capitano è un alieno, piombato da chissà dove, un incapace, un presuntuoso, un incosciente, e che, seguendo la rotta da lui stabilita, la nave fatalmente andrà a naufragare sugli scogli?

Il “diversamente legittimo”

Passaporto tedesco e franchi svizzeri. Chi comanda tra i Cavalieri di Malta



Caro Magister,
un comunicato stampa dell’Ordine di Malta di poche settimane fa ha dato la notizia che "Caritas Pro Vitae Gradu", CPVG, trust caritativo costituito in Nuova Zelanda di cui tanto si è parlato per aver avuto i propri fondi sequestrati per circa cinque anni dal procuratore del tribunale di Ginevra, ha ripreso ad effettuare donazioni. E la prima l'ha destinata all’Associazione libanese dell’Ordine di Malta, presieduta da Marwan Sehnaoui, e alla Fondazione libanese dell’Ordine di Malta, anch’essa presieduta da Sehnaoui. Il progetto a cui i fondi sono destinati è un’opera di valore umanitario, di assistenza e di organizzazione di campi estivi per giovani libanesi con disabilità fisiche e mentali.
Ma facciamo qualche passo indietro. A fine marzo del 2017 Settimo Cielopubblicò delle precisazioni circa alcune affermazioni contenute in un comunicato stampa dell’Ordine di Malta. Tali precisazioni non sono mai state smentite. Riprendiamo dunque il filo dei fatti.

Fuochi di Paglia?

DA CAFFARRA A PAGLIA. LA RIVOLUZIONE NELLA BIOETICA. AL CONVEGNO DEL 7 APRILE 2018 A ROMA.


“Da Caffarra a Paglia: la rivoluzione nella boetica” sarà il tema di un intervento al Convegno del 7 aprile prossimo, a Roma. “Chiesa cattolica, dove vai?” è il titolo del convegno, che si svolgerà in una giornata.
Il convegno sta prendendo forma. In particolare il ricordo di Carlo Caffarra, il porporato scomparso l’anno scorso sarà affidato a due laici: uno specialista in bioetica, Renzo Puccetti, bioeticista, e Francesca Romana Poleggi giornalista e scrittrice. Puccetti medico, socio fondatore della Società Medico Scientifica interdisciplinare è autore di vari libri, fra i quali uno sulla Humanae Vitae, molto apprezzato dal cardinale Caffarra. “I veleni della contraccezione” è il titolo dell’opera, pubblicata dalle Edizioni Studio Domenicano di Bologna con cui il cardinale aveva un intenso rapporto.

Non sarà che..?

Un vescovo si leva contro lo "sbando" brasiliano

Una Chiesa allo sbando, che finanzia ONG abortiste e omosessuali, che fa partecipare alla consacrazione due “vescovesse”; una Chiesa filo comunista, che perde ogni anno schiere di fedeli. Il drammatico appello di un vescovo brasiliano ai suoi confratelli. 




Una Chiesa allo sbando, sotto attacco da parte dei laici, per finanziamenti a ONG abortiste e pro unioni omosessuali, una Chiesa in cui un arcivescovo fa partecipare alla consacrazione, durante la messa, due “vescovesse” protestanti; una Chiesa schierata politicamente a sinistra, in una maniera che non può non creare problemi. Una Chiesa che perde – e forse non è un caso – ogni anno schiere di fedeli.

domenica 11 marzo 2018

L’ultima prova della Chiesa

L’Anticristo. Aspetti biblici e sistematici.


Durante la presentazione de L’Anticristo di Reinhard Raffalt (xy.it, Arona 2017. Vedi qui), tenutasi il 16 febbraio a Seregno per iniziativa del Circolo Culturale J.H. Newman, il teologo Prof. Dr. don Manfred Hauke della Facoltà Teologica di Lugano ha tenuto una relazione introduttiva sugli “aspetti biblici e sistematici” dell’Anticristo. Poiché si è trattato di un intervento del tutto istruttivo e sapientemente orientato alle fonti della rivelazione cristiana ne pubblichiamo volentieri qui di seguito il testo con l’autorizzazione del Professor Hauke che ringraziami. Rinviamo inoltre, su indicazione dell’Autore e per completezza bibliografica, aM. HAUKE, Die biblische Lehre vom Antichrist in ihrer Bedeutung für eine christliche Theologie der Geschichte, in R. DÖRNER (ed.), „In den letzten Tagen werden schlimme Zeiten hereinbrechen“ (nach 2 Tim 3,1). Der Antichrist und die Welt von heute, Norderstedt 2008, 29-59. Seguirà prossimamente il testo della relazione del Dr. p. Serafino Lanzetta su Il contributo di Reinhard Raffalt alla comprensione della figura dell'Anticristo.

Con i sacramenti non si scherza

"CON I SACRAMENTI NON SI SCHERZA!" - intervista a mons. Nicola Bux su temi scottanti di pastorale sacramentaria..


In relazione al tema di questo nostro numero della rivista: La celebrazione dei Sacramenti, segnaliamo ai lettori un recente libro di Monsignor Nicola Bux dal titolo: Con i sacramenti non si scherza, ed. Cantagalli, 2016.

Il libro è avvalorato dalla prestigiosa prefazione di Vittorio Messori, che fra l’altro afferma: «Alla base di tutto quanto succede nella Catholica ormai da decenni, c’è […] quella “svolta antropocentrica che ha portato nella Chiesa molta presenza dell’uomo, ma poca presenza di Dio”. La sociologia invece della teologia, il Mondo che oscura il cielo, l’orizzontale senza il verticale, la profanità che scaccia la sacralità».
A mons. Bux abbiamo rivolto alcune domande per cogliere in ognuno dei sette sacramenti almeno un aspetto su cui riflettere e lavorare per una maggiore qualificazione celebrativa.
A Lui un cordiale ringraziamento, sia per il dono del suo libro, sia per questa intervista concessa alla nostra Rivista, che qui proponiamo ai nostri lettori.

L'assist

Un supplemento di prudenza



Sta facendo molto discutere in questi giorni la sentenza dell’Alta Corte di giustizia di Londra del 20 febbraio scorso, con la quale si autorizzano i medici dell’Alder Hay Children Hospital di Liverpool a far morire il piccolo Alfie Evans sospendendo ventilazione e nutrizione.

La sentenza fa discutere anche perché in essa il giudice Hayden, per giustificare la sua decisione, fa riferimento, tra l’altro, al messaggio inviato da Papa Francesco il 7 novembre 2017 a Mons. Vincenzo Paglia e ai partecipanti al meeting regionale europeo della World Medical Association sulle questioni del “fine-vita”, organizzato in Vaticano unitamente alla Pontificia Accademia per la Vita (qui).

Senza voler entrare nel merito della questione, mi sembra opportuno riflettere su questo aspetto: un giudice si appella alle parole del Papa, per giustificare una decisione che va contro l’insegnamento morale della Chiesa. Come è possibile? Ciò che ha scritto il Santo Padre nel suo messaggio non è forse in linea col magistero della Chiesa?

L’Observateur de l’Aventin

LO IOR DIECI ANNI DOPO SCOPRE PRESUNTI MISFATTI. DOVE ERANO TUTTI, ALLORA?
Veramente il mondo dei soldi e della finanza oltre Tevere riserva ogni giorno qualche nuova sorpresa. Stilum Curiae varca le Alpi. Sulle ali di una mail che ci ha inviato un amico, facendosi tramite: “Caro Marco, ti giro le due righe di questo personaggio francese (si intende da come si esprime in italiano) che ha avuto ruoli, credo di carattere diplomatico con il Vaticano, fino a poco tempo fa. Vedi tu se di interesse”.
L’autore viveva, così ci dice il nostro amico, in una bella casa sull’Aventino, non lontano dalla sede dell’Ordine di Malta. Quello, per intenderci, dal cui buco della serratura del portone si vede San Pietro. Così ci è venuto spontaneo chiamarlo l’Observateur de l’Aventin. Quello che lo ha spinto a scriverci dalla fredda Parigi è una notizia che riportiamo qui in originale e nella nostra traduzione:

DPF

Dio, Patria e Famiglia

Il tradimento dei pilastri della nostra civiltà




Avete presente il motto, antico ed orgoglioso, della tradizione cattolica e patriottica? Ebbene, esso suonava così “DioPatriaFamiglia”, ed era portato avanti principalmente dalla Chiesa Cattolica, quella preconciliare, quella dell’“Extra Ecclesiam Nulla Salus”, quella dei Patti lateranensi,  della condanna delle convivenze prematrimoniali e delle coppie di fatto e delle pratiche omosessuali.
Poi c’è stata la svolta antropocentrica (Dignitatis Humanae), immanentista, filo protestante (Unitatis Reintegratio), filocomunista (Mater et Magistra), ecumenista suicida (Nostra Aetate). Due papi rivoluzionari si sono incaricati di portare la Chiesa Cattolica in rotta di collisione con duemila anni di magistero, dottrina e pastorale fermamente cattoliche, ponendo le basi, col concilio Vaticano II, per la creazione di una contro-chiesa, una chiesa a rovescio, gnostica e massonica, diabolica contraffazione di Santa Romana Chiesa, con valori rovesciati: il bene che diventa male (cioè durezza di cuore, divisività, fondamentalismo violentatore delle coscienze indifese…) ed il male che, come per incanto, viene ad assumere valore positivo, grazie all’inganno della falsa misericordia, dell’accoglienza del peccatore impenitente, della condivisione dei suoi peccati, del suo accompagnamento fino alle soglie dell’inferno, ovviamente senza alcuna intenzione di convertire, evangelizzare, far proseliti guadagnando anime a Cristo, né tantomeno di ammonire chicchessia, invitando al pentimento, al ravvedimento operoso ed al cambiamento di vita..

L’esproprio

LIBERTA' RELIGIOSA "IL SUICIDIO"


Libertà religiosa, suicidio della Chiesa. Il passaggio centrale: "dopo il Vaticano II e l'irruzione della mentalità secolarista, la libertà religiosa è stata intesa in "senso laico" sacrificando "l'unica verità" quella di Gesù 
di Francesco Lamendola  

  

Da quando, il 21 novembre 1964, il papa Paolo VI promulgò il decreto sull’ecumenismo Unitatis Reintegratio, approvato a schiacciante maggioranza dai padri del Concilio Vaticano II (con 2.137 voti a favore e 11 contrari), che poneva tutte le confessioni cristiane sullo stesso piano del cattolicesimo, e da quando, il 28 ottobre 1965, promulgava la dichiarazione Nostra aetate sulle religioni non cristiane (approvato con 2.041 sì, 88 no e tre schede nulle), che riconosceva pari dignità a tutte loro e specialmente ai grandi monoteismi, giudaismo ed islamismo, si può dire che il passaggio della Chiesa sulle posizioni della libertà religiosa, prima fermamente negate e respinte, era divenuto un fatto compiuto. E lo era anche se mancava del tutto, nei documenti conciliari, e anche nei successivi documenti papali, un punto essenziale: il richiamo al rispetto di tale libertà nei confronti dei regimi politici, come quello sovietico e quello cinese, che di fatto la negavano e che anzi perseguitavano apertamente i cristiani.

« Chi crede deve accettare di essere solo»

http://www.altaredei.com/wp-content/uploads/2017/03/Oceano-di-fuoco.png

Nell’oceano di fuoco di Divo Barsotti

      «Non c’è peggior retorica della retorica della pietà. Cosa intendi quando parli di amore?».
Sapete di chi sono queste parole? Sono di don Divo Barsotti (1914 – 2006), il fondatore della Comunità dei Figli di Dio, monaco e scrittore, mistico e maestro spirituale, figura grandissima eppure ancora poco nota. Un cristiano autentico, animato da fede profonda, un credente capace, anche grazie al suo carattere di toscanaccio verace, di dire pane al pane e vino al vino, senza mai nascondersi e senza mai indulgere all’«ecclesialmente corretto».

Ai minimi storici

FRANCESCO I ! "SVEGLIATI NON CI SI PRENDE GIOCO DI DIO"


Sono Trascorsi cinque anni, dalla storica rinuncia al soglio di Pietro di Papa Benedetto XVI, e l'ascesa di Papa Francesco, alla suprema cattedra di Pietro per guidare la Chiesa cattolica, un nocchiero, capace di portare la nave della Chiesa fuori dalla tempesta, un pastore che ci guidasse alla conoscenza di Cristo, al suo amore, alla vera gioia". Uno che restaurasse ogni uomo in Cristo. In cinque anni di pontificato la Chiesa cattolica, guidata Jorge Mario Bergoglio ha prodotto che tre italiani su quattro non vanno in chiesa, se provate a chiedere ai parroci perché le parrocchie sono sempre mezze vuote, allargano le braccia, sorridono di un sorriso amaro, e rispondono: «Qui non è che manca la fede. Qui il problema è che c'è troppa modernità e troppo poca continuità con la tradizione cattolica con la fede di sempre». I giovani si annoiano, cercano Dio , vogliono sacerdoti che testimoniano Dio, e ne difendano i suoi diritti . 

sabato 10 marzo 2018

La Santa Inquisizione Globalista

UNA REAZIONE SANA

Ho ricevuto questa lettera  firmata.
Contestato il parroco che ha chiesto di pregare anche per il padre che ha commesso questa orribile strage. Che dire? Oramai il popolo pretende che i parroci ragionino secondo la giustizia del mondo (nessuna pietà e nessuna speranza eterna per chi si è macchiato di tale crimine) invece di preoccuparsi di recuperare e salvare l’anima di chi ha sbagliato e la cui salvezza eterna al momento è pregiudicata.
Dispiace che l’ignoranza abbia la meglio, Era chiaro che non si trattasse altro che di una preghiera di conversione affinché l’omicida si possa rendere conto dell’atrocità che ha commesso e poter così intraprendere un percorso di pentimento sincero e, come tale, sofferto. Ma questa è la situazione di oggi”.

No, caro amico e  lettore, stavolta non sono d’accordo.  La vita è una cosa seria, la morte anche di più. Non molto tempo fa la Chiesa negava ai suicidi  la sepoltura  in terra consacrata: segnale tremendo ma pedagogia necessaria. Non erano ancora i tempi del “chi sono io per giudicare”, e la sapienza cristiana sapeva che il suicida si è escluso volontariamente dalla possibilità  stessa di misericordia e perdono nel Giudizio, con un atto di superbia suprema buttato in faccia al Dio che è Amore.

“Lei non sa in che guaio si è messo”

  • INFOVATICANA

Il Vaticano in guerra contro un sito "scomodo"

Chiudere la bocca a un giornalista non allineato. La Segreteria di Stato della Santa Sede ingaggia un blasonato studio legale vicino alle ideologie Lgbt per mettere il bavaglio al giornalista spagnolo Gabriel Ariza di Infovaticana. La scusa? "Il nome della testata crea concorrenza sleale". "E' una minaccia - dice lui - perché il Vaticano non è un'impresa che vende prodotti”.
Ariza con la sua famiglia a Roma dal Papa

“Lei non sa in che guaio si è messo. Le sguinzaglierò alle calcagna i migliori avvocati della città”. E’ la classica frase che il potente di turno utilizza per intimorire il giornalista dalla schiena dritta che non si vuole piegare a certe logiche. Un topos, che nel mondo del giornalismo capita spesso di vivere. Questa volta però vede protagonista la Segreteria di Stato Vaticana che ha deciso di dichiarare guerra a un sito di informazione considerato scomodo. Il sito è spagnolo e si chiama Infovaticana e da alcuni mesi a questa parte sta fronteggiando una costosa battaglia giudiziaria sull’utilizzo del logo e della testata che secondo il Vaticano viola le leggi sulla concorrenza.

..E neanche Egli..

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«Amoris laetitia» e il sacramento perduto

    Su Amoris laetitia si è ormai detto di tutto e il contrario di tutto, tanto che tornare a parlarne sembra stucchevole. Tuttavia è innegabile che lì, specialmente nel capitolo VIII, c’è un nodo irrisolto, la cui portata va ben oltre la questione della possibile ammissione alla comunione eucaristica dei divorziati risposati.
Merita quindi attenzione Amoris laetitia? I sacramenti ridotti a morale (La Fontana di Siloe, 192 pagine, 19,50 euro), libro nel quale Giulio Meiattini, monaco dell’abbazia benedettina Madonna della Scala (Noci) torna a interrogarsi sul documento papale  e lo fa introducendo una questione che, anche per chi non è teologo ma semplice fedele, appare come quella veramente sostanziale.
Scrive dunque Meiattini: «Il  vero nodo problematico, nel capitolo VIII di Amoris laetitia, è il seguente: il “metodo” morale del discernimento, basato sul rapporto fra norma e attenuanti soggettive, è del tutto insufficiente a corrispondere alle esigenze di un’etica fondata sul liturgico-sacramentale».

..e neanche loro..

Quando il cervello lascia il posto alla poltiglia, col compiacimento dell’interessato 


Più tempo passa, più ci tocca sentirne, di belle e di brutte, ma soprattutto di sceme.

Siamo in quella che un tempo era la tranquilla provincia italiana, retta e governata dal buon senso, dal rispetto per le cose semplici e da quello che fino a qualche anno fa si chiamava “timore di Dio”. Ebbene, da questa provincia non più normale, giunge notizia dell’organizzazione di una inconcepibile corbelleria, denominata “festival dell’eresia”.

[chi fosse curioso di leggere il programma, i nomi dei promotori, dei “protagonisti”, dei sostenitori e dei patrocinatori, vada sul sito dello stesso comune
http://www.comune.trivero.bi.it/on-line/Home/articolo53018466.html?largefontsize]

Di primo acchito, uno ha un sussulto, tanto è imprevista la notizia, ma poi sorride beffardo, dicendo a se stesso che dopo che è da un bel po’ di tempo che si inventano, si organizzano e si celebrano i festival più disparati, che più astrusi sono e più sono applauditi, finalmente un bel festival dell’eresia ci voleva, quasi a mettere i puntini sulle i: cos’è il ribollire nauseabondo del mondo moderno se non una sorta di rigurgito incontrollato di eresie?

Non si è mai rassegnato

 IL CAPOLAVORO DEL DIAVOLO


Ci stava provando da duemila anni. Da Gesù nel deserto e in quella terribile notte, nell’orto degli olivi fino al nostro presente: "con un papa che non fa il papa, che non agisce da papa; che sconcerta e sbigottisce i credenti"
di Francesco Lamendola  


 

Ci stava provando da duemila anni.
Il tentativo del principe di questo mondo per distruggere l’opera della Salvezza, e quindi la Chiesa di Gesù Cristo, incomincia ancora prima che la Chiesa muova i primi passi; risale a quando egli ardisce di tentare personalmente il Redentore, nel deserto, come è narrato nei Vangeli: quando il Figlio di Dio, dopo un lunghissimo periodo di solitudine, preghiera e digiuno, finalmente ebbe fame. Fu un triplice assalto; per tre volte, e da tre lati diversi, il grande tentatore provò ad insinuarsi nelle maglie della fede di Gesù: e tutte e tre le volte rimase completamente sconfitto, perché non riuscì a trovare la benché minima fessura, il più piccolo spiraglio per insinuarsi e fare leva, un poco alla volta, com’è la sua tecnica abituale, trasformando poco alla volta un piccolo cedimento di fronte a lui, in uno squarcio sempre più grande e, alla fine, in una resa senza condizioni. Un nuovo tentativo lo ha fatto molto più tardi, al termine della missione terrena di Gesù, quella terribile notte, nell’orto degli olivi, quando il Maestro era solo e sudava acqua e sangue, nell’agonia della Passione interiore; e anche allora fu respinto, allorché il Figlio di Dio pronunziò queste semplici, sublimi parole: Tuttavia, Padre, sia fatta la tua volontà, non la mia.

Di nuovo hanno ben poco

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La sindrome di Giuda

I suoi fratelli, vedendo che era amato dal padre più di tutti i figli, lo odiavano e non potevano parlargli pacificamente (Gen 37, 4).

La storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, oggetto di invidia e di odio da parte dei fratelli a motivo della predilezione paterna per il figlio avuto in vecchiaia, può fornirci una chiave interpretativa del rigetto delle autorità giudaiche nei confronti di Gesù. Per molti versi, in effetti, l’antico Giuseppe è una prefigurazione del Messia: la sua dolorosa storia di ingiusta esclusione si risolverà infatti nella salvezza di tutta la famiglia, una volta che la Provvidenza lo avrà dapprima condotto in Egitto come schiavo, poi elevato alla seconda carica del regno dopo il faraone. Anche la sua inalterabile mitezza e il suo eroico perdono fanno intravedere i tratti del Salvatore, che in tutto l’Antico Testamento traspare attraverso fatti e parole di cui era il segreto autore.

Il rifiuto del Profeta galileo non può certamente spiegarsi soltanto in base a considerazioni umane, ma è comunque necessario che gli uomini, nella loro libertà, offrano un supporto all’azione del mondo diabolico. La preoccupazione di preservare la religione da evenienze che potessero metterne in pericolo la sopravvivenza è fin troppo comprensibile per chi su quel culto aveva fondato il proprio potere e la propria fortuna, ma risulta insufficiente come motivazione, specie se si pensa che non servì a evitare, quarant’anni dopo, la catastrofica rivolta che finì con la distruzione del Tempio e la deportazione del popolo, mentre la classe sacerdotale era già stata massacrata dagli zeloti stessi per collaborazionismo con i Romani. Ciò che di Gesù risultava alle autorità davvero insopportabile era la relazione inaudita ed esclusiva con Dio che dimostrava nei discorsi e nelle azioni: nessun uomo si era mai neanche sognato che fosse possibile qualcosa del genere.