ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 25 marzo 2013

Gli anticipi della neo liturgia prossima ventura?


Settimana Santa neocatecumenale

Riproponiamo alcune brevi riflessioni per quei fratelli NC che seguono queste pagine per cercare una risposta alle loro perplessità.

Mi rivolgo, in particolare, a quelli che si accingono a vivere le celebrazioni della Settimana Santa, che in molti casi si svolgeranno in luogo non consacrato e senza la presenza di un sacerdote. È noto che 'pro forma' i responsabili delle comunità invitano tutti a partecipare anche alle celebrazioni in parrocchia, ma nel caso in cui si rendesse necessaria una scelta danno la chiara indicazione di preferire le celebrazioni in comunità. A questo riguardo mi limito ad osservare che chi lavora e/o ha famiglia difficilmente riesce ad essere presente a due celebrazioni nello stesso giorno e poi non si vede il perché si debba esserecostretti a scegliere tra due celebrazioni diverse... dov'è la comunione ecclesiale richiamata da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ? Perché, soprattutto questi giorni definiti "Santi" devono essere occasione dell'ennesima lacerazione del tessuto ecclesiale?

I copti stracotti! Mai sazi di bufale, ci riprovano!

ponzio pilato 500

Il manoscritto che "riscrive" la Settimana Santa: Gesù avrebbe cenato con Ponzio Pilato...

Esiste un manoscritto di oltre 1200 anni fa, scoperto a inizio '900 e acquistato dal finanziere americano JP Morgan, secondo cui la Settimana Santa non sarebbe quella che tutti abbiamo imparato a conoscere al Catechismo. Ponzio Pilato avrebbe infatti consumato l'ultimo pasto con Gesù proprio il Venerdì Santo, appena prima della crocifissione. Ma c'è di più: avrebbe anche offerto di sacrificare i suoi figli al posto di Cristo...

Francesco e i lupi


Riuscirà il nuovo Papa ad ammansire le lobby che danzano attorno alle finanze vaticane? Lo spacchettamento dello Ior

"La chiesa ha davvero bisogno di una banca?”. Cláudio Hummes, dell’ordine dei frati minori, va subito al sodo. Il cardinale brasiliano è grande amico del nuovo Pontefice e Jorge Bergoglio ha rivelato che si deve a Hummes se, durante il Conclave, gli è venuto in mente di prendere il nome del santo di Assisi. Anche Papa Francesco sa bene di dover affrontare i lupi della finanza che percorrono inquieti, affamati, i sentieri della chiesa. Forse potrà anche chiamarli fratelli, ma certo non sarà facile ammansirli. “E’ un mondo (sia quello laico sia quello cattolico) venato da forti ipocrisie, dove dominano i farisei”, dice Giancarlo Galli che nel suo libro “Finanza bianca” ha raccontato come si intrecciano Roma e Milano, il torrione di Niccolò V e Piazza Affari.

IL FUOCO DI PAGLIA SUI BILANCI DELLA CURIA


VINCENZO PAGLIA E FRANCO SCAGLIA
Operazioni immobiliari spericolate che avrebbero svuotato le casse. Compravendite di palazzi, anche di pregio, gestite da società ricollegabili a persone che lavorano presso gli uffici ecclesiastici.

Dimissioni epidemiche


IL BATTESIMO DI MAGDI ALLAM
2 - ALLAM: "L'ISLAM AGGGREDISCE L'EUROPA". APPLAUSI DALLA PLATEA LEGHISTA
http://www.youtube.com/watch?v=kwLpdhQzDq4
DAGOREPORT
MAGDI ALLAM - DI GIOVANNI SASSO
Povero papa Francesco, adesso ha un bel problema in più. Magdi Cristiano Allam torna Magdi Allam punto e basta. Dopo il clamoroso battesimo che gli amministrò Benedetto XVI in persona sotto i flash di mezzo mondo, l'ex editorialista e vicedirettore ad personam del Corriere della Sera (nei corridoi di un disperatissimo Corriere della Sera si favoleggia ancora di uno stipendio faraonico, prossimo a quello del direttore, per non parlare della scorta fissa di sei uomini armati che lo seguiva) ha dichiarato:

LA FINE DELL'ISTITUZIONE ?


La Chiesa oltre ad essere una Società divinamente costituita da Nostro Signore Gesù Cristo per la salvezza delle anime è altresì un’istituzione fondata su un principio monarchico, che garantisce la sua sopravvivenza oltre che con l’aiuto dello Spirito Santo che sempre vigila su di essa, munita di leggi di diritto positivo a cui i membri della stessa Chiesa obbediscono e devono obbedire.
L’unico che è al di sopra della legge ecclesiastica è il Sommo Pontefice che può a sua discrezione derogare alla legge per un bene superiore che la legge stessa può non contemplare in una determinata circostanza.

Dove si nascondono i modernisti?


Riprendo da Le Forum Catholique. Si tratta di una riflessione che compendia interrogativi e risposte che penso siano ineludibili (molti da noi già conosciuti ed esaminati ma qui molto ben esposti e sistematizzati) sui quali è necessario soffermarsi. Confesso che ogni volta che leggo la Pascendi Dominici Gregis trovo anche in altri punti, oltre quelli segnalati di seguito, acuti e chiari riferimenti a situazioni e contesti per nulla superati, nei quali siamo dentro in pieno.

È papa ma non lo vuole dire


La ritrosia di Francesco a mettere in evidenza i suoi poteri di capo supremo della Chiesa universale. Gli effetti e i possibili sviluppi di questo suo silenzio. Lo stato della questione in un articolo de "La Civiltà Cattolica" 
ROMA, 25 marzo 2013 – Nei primi giorni del suo pontificato, Jorge Mario Bergoglio ha usato con estrema parsimonia la parola "papa".

Non l'ha mai applicata al suo predecessore vivente, Joseph Ratzinger, incontrato sabato scorso a Castel Gandolfo. Per lui ha utilizzato sempre e solo la qualifica di "vescovo".

E anche a sé ha preferito associare la definizione di "vescovo di Roma".

Vescovo & Papa

FRANCESCO: Vescovo di Roma!



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Lo stemma di Papa Francesco, come già lo stemma di Sua Santità Benedetto XVI, reca in capo non il Triregno ma la Mitra episcopale.
È stato anche notato che Papa Francesco preferisce parlare di sé come Vescovo di Roma, e di Sua Santità Benedetto XVI come Vescovo emerito di Roma, anziché come Romano Pontefice, e Pontefice emerito.

Durante la trasmissione radiofonica “Protestantesimo” del 17 marzo u.s.[1], un autorevole esponente della comunità evangelica italiana, ostentando grande soddisfazione, ha commentato tale atteggiamento come una rinuncia alla potestà universale (“Cattolica”), da parte della Chiesa di Roma, la quale si diminuirebbe alla mera potestà locale.

L'intelligence che vigila sul papa


Ufficialmente non esiste dal 1922. Invece lavora per la Santa sede. Il controspionaggio vaticano e le sue trame.

La Gendarmeria ha il compito di proteggere il Papa anche fuori dal Vaticano, collaborando con le altre forze dell'ordine.
Formalmente non esistono dai tempi di Benedetto XV, il papa che, nel 1922, sciolse il Sodalitium pianum, l'ultima sigla del potentissimo controspionaggio vaticano.
In realtà, nei decenni successivi, gli 007 della Santa alleanza - l'innominabile 'Entità' creata nel 1566 dal grande inquisitore Pio V per proteggere la cristianità dagli scismi e detronizzare gli oppositori - non hanno mai smesso di raccogliere informazioni e costruire dossier, all'ombra della Cupola di San Pietro e ben protetti nelle nunziature distaccate della Santa sede.

domenica 24 marzo 2013

La retorica dell'umiltà

Papa Bergoglio e la retorica dell'umiltà


 
Ahi.Ahi.Ahi. La settimana, che era cominciata sotto buoni auspici, per l'elezione del nuovo Papa, è subito precipitata. Il Pontefice non aveva quasi fatto in tempo a essere elevato al soglio di Pietro che è cominciata la sarabanda dell' 'umiltà'.

Fantasy pope?


Musulmano o costruito dai robot: il Papa di fantascienza finisce così

Le religioni (e la teologia) sono argomenti che hanno sempre attirato gli scrittori fantastici e fantascientifici. In particolare la Chiesa cattolica, sotto il profilo temporale e spirituale, ha ottenuto attenzione speciale sia in positivo che negativo. Molti autori ne hanno preso spunto per le loro ipotesi proiettate nel futuro. È soprattutto la fine della Chiesa che ha sollecitato la loro immaginazione. Il concetto di «fine» può infatti intendersi in molti modi: una religione che ha anche un potere temporale può concludere la propria missione in forme diverse. Ovviamente le cosiddette Profezie di Malachia sono spesso lo spunto di base, specie negli ultimi anni dato che ci si avvia alla conclusione dell’elenco dei papi contenuto in quello scritto, pubblicato per la prima volta nel 1595 in appendice a «Legnum Vitae» di Arnold de Wyon. Molti sostengono invece che sia un testo realizzato intorno al 1590 da un famoso falsario, Alfonso Ceccarelli, una specie di Simonides umbro.
roma-senza-papaSia come sia, in base a quella elencazione, che parte da Celestino II nel 1143, l’attuale Benedetto XVI sarebbe il 111esimo e penultimo della serie con il moto «De Gloria olivae». Subito dopo c’è una citazione che alcuni interpreti riferiscono a questi, mentre la maggioranza intende come riferita al 112° e conclusivo pontefice: «Durante l’ultima persecuzione di Santa Romana Chiesa siederà (sul trono) Pietro Romano che pascerà il gregge in mezzo a molte tribolazioni; terminate queste la città dei sette colli sarà distrutta, e il terribile Giudice giudicherà la gente».

Habemus duos papas


  23 marzo 2013       L'incontro è avvenuto Castel Gandolfo, alle 12,15,
e si è protratto fino  alle 14, 50,
con un colloquio privato e riservato dalle 12,30 alle 13,15, e un pranzo.



Così Padre Lombardi, portavoce del Vaticano:

RATZINGER PER NIENTE “NASCOSTO”: ISTRUISCE PAPA FRANCESCO SU VATILEAKS


Altro che “dalle monache di clausura”: il vecchio Papa ha spiegato al nuovo come muoversi per rivoluzionare la Curia che lo ha portato alle dimissioni - Gli ha anche consegnato (molto pubblicamente) uno scatolone pieno di documenti. In Vaticano qualcuno trema…

Paolo Rodari per "la Repubblica"
PAPA PIU' PAPAPAPA PIU' PAPA
Un colloquio di 45 minuti riservato e violato soltanto da una telecamera del Centro televisivo vaticano che ha immortalato su di un tavolo una grossa scatola con sopra una busta bianca chiusa, il cui contenuto resta sconosciuto: un memorandum per Papa Bergoglio o semplicemente un regalo di Ratzinger al suo successore?

Lo scatolone perfido o sadico?


Vaticano sadico > giornalisti :-)))

Premetto che è un commento scherzoso. Sono giunto alla conclusione che in qualcuno, in Vaticano, ci sia una vena di perfidia o di sadismo.
MARCO TOSATTI
Premetto che è un commento scherzoso. Sono giunto alla conclusione che in qualcuno, in Vaticano, ci sia una vena di perfidia o di sadismo. Avete visto le immagini veramente commoventi del video che mostra l’incontro fra Benedetto e Francesco? Bene, allora non vi sarà certamente sfuggito un particolare. Quando sono seduti nello studio, fra la poltrona di Benedetto e il divano di Francesco c’è un tavolino basso; con sopra uno scatolone bianco, presumibilmente pieno di documenti, e sopra di esso una busta grande, bianca sigillata, con l’aria bella piena.

I testi del Concilio Vaticano II sono accettabili nella loro quasi totalità?


In molti punti gli eretici sono con la Chiesa, in qualche altro no; ma, a causa di questi pochi punti in cui si separano dalla Chiesa, non serve loro a nulla di essere con Essa in tutto il resto” (S. Augustinus, In Psal. 54, n. 19; PL 36, 641).

L’integrità della Fede
Durante e dopo la tempesta del Concilio Vaticano II furono molti gli scritti sulla sua opposizione alla Tradizione della Chiesa (card. Alfredo Ottaviani, card. Antonio Bacci, card. Arcadio Larraona, card. Giuseppe Siri, card. Ernesto Ruffini, sua ecc.za Dino Staffa, sua ecc.za Antonio de Castro Mayer, sua ecc.za Marcel Lefebvre, sua ecc.za Luigi Carli, mons. Klaus Gamber, dr. Arnaldo Xavier Vidigal Da Silveira, dr. Romano Amerio, dr. Michel Davies, mons. Francesco Spadafora, p. Cornelio Fabro, p. Michel Guérard des Lauriers, sino ai recenti studi di mons. Brunero Gherardini).

Perseverare: diabolicum.

Ritorna il progetto Todi. Ma Bagnasco ci sta? INSIDE
bagnasco riccardi 500
Di nuovo Todi? E perché no: nel mondo cattolico, in questi giorni, stanno riprendendo a circolare i rumors su una possibileripresa del progetto di un movimento (eventualmente trasformabile in partito) cattolico in grado di far riprendere quota ad una tradizione che al momento sembrerebbe essere acciaccata. Dalle parti di Todi2 (che doveva evolvere in 3, ma poi è saltato tutto con relativo strascico di polemiche firmate Natale Forlani, ex portavoce del movimento) si parla di nuovo di un ritorno del progetto. Sia pure con alcune precisazioni. Il primo punto, naturalmente, è capire chi ci sia dentro.

sabato 23 marzo 2013

Se si toglie il Male,

Se si toglie il Male, la Redenzione è impossibile e il cristianesimo non serve


Molti intellettuali cristiani, o sedicenti tali, stanno portando avanti un disegno di svuotamento interno e di graduale erosione del cristianesimo, mediante l’adozione di schemi di pensiero laicisti e la soppressione di punti fondamentali della religione cristiana, senza che i fedeli se ne accorgano più di tanto e, soprattutto, in nome della buona, anzi, dell’ottima intenzione di rendere il cristianesimo stesso più aggiornato e “illuminato” di quanto lo sia stato finora. Per illustrare questo concetto, abbiamo scelto un caso particolare: ma avremmo potuto sceglierne innumerevoli altri, perché il loro numero, ormai, è legione.

I segreti di Capovilla colpiscono ancora?


Dossier segreto da BXVI a Francesco

Benedetto XVI avrebbe lasciato al suo successore un “memorandum” di circa trecento pagine, scritto di suo pugno. Lo ha rivelato l’arcivescovo Loris Capovilla, il segretario di Giovanni XXIII, a Marco Roncalli, il nipote del “Papa Buono”. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, nega l'esistenza di un dossier.
MARCO TOSATTI
Benedetto XVI avrebbe lasciato al suo successore un “memorandum” di circa trecento pagine, scritto di suo pugno. Lo ha rivelato l’arcivescovo Loris Capovilla, il segretario di Giovanni XXIII, a Marco Roncalli, il nipote del “Papa Buono”. Capovilla ha appreso dell’esistenza del dossier – da non confondere con il rapporto Vatileaks - in via riservata da fonti vaticane.

PAPA PIU' PAPA, QUANTO FA?


1. PAPA PIU' PAPA, QUANTO FA? ‘’UN MOMENTO DI ALTISSIMA, PROFONDISSIMA COMUNIONE’’ - 2. L'INCONTRO DI 45 MINUTI, PRANZO COMPRESO, TRA I DUE PAPI A CASTELGANDOLFO - 3. AMBEDUE CON UNA TALARE BIANCA, NELLA CAPPELLA DEL PALAZZO APOSTOLICO PER UN MOMENTO DI PREGHIERA, PAPA FRANCESCO SI RIVOLGE AL PAPA EMERITO DANDOGLI DEL '’LEI’'. SI VEDE PAPA RATZINGER CHE VORREBBE OFFRIRE IL POSTO D'ONORE A PAPA FRANCESCO MA QUESTI PRENDENDOLO PER MANO DICE 'SIAMO FRATELLI” -

«Un momento di altissima, profondissima comunione». Così padre Federico Lombardi ha definito l'incontro di oggi tra i due papi. Il colloquio, ha detto, ha dato modo a Benedetto XVI di «rinnovare il suo atto di riverenza e obbedienza al suo successore» e a questi di rinnovargli la «gratitudine sua e di tutta la Chiesa per il ministero svolto da papa Benedetto nel suo pontificato».
PAPA PIU' PAPAPAPA PIU' PAPA
Benedetto XVI aveva accolto Francesco all'eliporto di Castelgandolfo, dove - come ha riferito Padre Lombardi - c'è stato un «abbraccio bellissimo tra il Papa e il papa emerito». Bergoglio e Raztinger si sono poi recati insieme in auto verso il Palazzo Apostolico, per un incontro nella biblioteca e un pranzo in compagnia dei due segretari, monsignor Georg e monsignor Xuereb.

A pensar male si fa ancora peccato..?


RETROSCENA

Fabius: «Berlusconi non ha vinto a causa delle dimissioni del papa»

Lo ha detto il ministro degli Esteri francese.

Una teoria davvero originale è emersa per spiegare la mancata vittoria di Silvio Berlusconi alle ultime elezioni.
Se il leader del Popolo della libertà non è arrivato primo «è solo perché si è dimesso il papa».
A dirlo è stato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, citato dal settimanale Le Point.

note sulla Mariologia mancata di Lumen Gentium VII/54

Quin tamen in animo habeat completam de Maria proponere doctrinam: note sulla Mariologia mancata di Lumen Gentium VII/54

  Che la mariologia del proemio al capitolo ottavo della LG (De Beata Maria Virgine) sia mancata non lo dico io; lo disse il Concilio Vaticano II quel 21 novembre 1964 quando fu promulgata la LG, precisando che il concilio intende esporre la dottrina della Chiesa su Maria, “pur senza aver in animo di proporre una dottrina esauriente, né di dirimere questioni dai teologi non ancora pienamente illustrate” recita la versione ufficiale del documento.

venerdì 22 marzo 2013

Accuse di eresia


Di fronte alle accuse di eresia non ci lasceremo intimorire
Noi, chi?  Tutti coloro, oso affermare, sacerdoti e laici, che hanno aderito idealmente o per iscritto alle ben note S u p p l i c h e  presentate da studiosi qualificati, italiani e stranieri, in questi ultimi tre anni a Benedetto XVI implorandolo di voler autorizzare l’apertura di una pubblica discussione sui contenuti del Concilio Vaticano II.  Prima di abdicare, Benedetto XVI ha riaffermato la sua fede nella assoluta conformità delle dottrine del Concilio alla Tradizione della Chiesa.  Nell’ultimo suo incontro con i sacerdoti del Clero romano egli è giunto a dire – parlando all’impronta in un clima di forte commozione collettiva – che le cattive interpretazioni del Concilio erano da imputarsi soprattutto ai media, all’immagine deformata che essi ne avevano data. 

Papa, il povero ricco che vuole rivoluzionare lo Ior


Bergoglio vuole riformare la 'banca di Dio'. Ma tra i segreti dell'istituto ci sono anche i soldi del pontefice. 

Francesco è stato chiaro. «Vorrei una Chiesa povera per i poveri», è stato il messaggio del successore di Benedetto XVI. Perché la rivoluzione del pontefice «venuto dalla fine del mondo» passa anche dai soldi.
INVERTIRE LA ROTTA. Non che sia una scelta difficile per il nuovo papa. Abituato aviaggiare in metropolitana a Buenos Aires, la città da cui è partito per presentarsi al Conclave, e incline a una vita piuttosto frugale (in Argentina viveva in un piccolo appartamento dove si concedeva solo un pasto al giorno), Francesco ha già dimostrato di voler invertire la rotta della Chiesa. Tanto che ora ha intenzione di mettere le mani nell'Istituto delle opere religiose che conserva nei suoi forzieri i tesori del Vaticano, con un'operazione di trasparenza.

CON BERGOGLIO TUTTI A BORDO DELLA “MACCHINA DELLA BAVA”


Mario Giordano: “È dannosa l’immagine da ‘’Domenica del Corriere’’ che gli abbiamo costruito attorno, una copertina patinata e sdolcinata facendolo diventare l’eroe dei rotocalchi, una specie di protagonista melenso della quotidiana soap opera catodica”... -

1 - LETTERA
Dago darling, va beh che ormai siamo abituati sia alle macchine del fango sia a quelle della bava dei nostri giornalisti con la schiena curva perché sempre "on their knees" (come tante Moniche Lewinsky!), che non conoscono crisi. Ma la produzione di tenerezze e bava su Sua Santità Francesco I ha raggiunto livelli tali che temo finiranno per annegarlo. Come hanno fatto con Mario Monti!

Non basta essere cattolici!

Il cardinale Bergoglio:'La Chiesa universale ha bisogno di anglicani'     Mark Stabinski

La Comunione anglicana celebra l'elezione del card argentino. Jorge Bergoglio come papa. Perché? Perché han riferito abbia detto più di una volta che "la Chiesa universale ha bisogno degli anglicani " e che "l'Ordinariato è abbastanza inutile." La presente relazione viene direttamente dal Servizio Comunione Anglicana Notizie :

Venerabili papa Bergoglio anglicani

Anglicani Greg Venables con Carta. Bergoglio ad un incontro interreligioso, Venables loda la scelta del papa
In una nota rilasciata dopo l'elezione di un Pontefice per la prima volta dell'America Latina, il vescovo anglicano di Argentina e ex primate della [cosiddetta] Chiesa Anglicana del Cono Sud, Greg Venables ha detto che il card. Bergoglio è stata "una scelta ispirata." 
"Molti mi chiedono che cosa e come è realmente . 

IOR, MAMMETA E TU:

LA CHIESA SI SPACCA SULLA TRASPARENZA DELLA “BANCA DI DIO”

INAUGURAZIONE DI 
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
C'è un piano per ricondurre lo Ior sotto il Governatore vaticano in vista dell'ingresso nella «white list» dell'Ocse.

Il "teoscrittore" con talare tradizionalista & psiche modernista e


J’ACCUSE 

E dopo la carota del Mastino (qui)…

il bastone di don Ariel Levi di Gualdo… spezzato sulla schiena di quella frangia ideologizzata ed estetizzante (e forse agnostica) di certo “tradizionalismo” cattolico. All’attacco del pontefice con una guerra preventiva… a partire dal casus belli della “mozzetta”. E che ha dimostrato di essere tal quale quei progressisti che oggi non fanno altro che parlare di “mozzette”, croci e anelli “d’argento”, scarpe “nere anziché rosse”.  Rischiando (i primi, vedi lo scandalo  sacrilego del blog Messainlatino) di infangare quei cattolici ortodossi attenti a ogni aspetto della tradizione antica, perenne e viva della Chiesa, che per alimentare la loro fede frequentano la messa di rito antico… ma che non sono disponibili a giocarsi tutto su un accessorio in più o in meno… che, oltretutto, va e viene a ogni morte di papa… 

Persino il Pio V che fanno finta di conoscere… li avrebbe fatti fustigare sulla pubblica piazza!

Las bolas do pampauperista


"Contro una visione riduzionista sono stati rilevati, invece, sia la non staticità astorica dei simboli e la loro forza operativa e trasformativa del reale, sia il loro carattere attivo di "organizzatori di senso", all'interno di specifici contesti storici, di creatori e mediatori di ideologia. 
Come ha ribadito recentemente Lynn Hunt, una studiosa della cultura politica di età rivoluzionaria che ragiona in questa prospettiva, il linguaggio dei simboli, come ogni linguaggio, non è un riflesso del mutamento, ma lo opera.

Di(t)o unico

PAPA FRANCESCO  IL NUOVO SALUTO PAPALE



Descrivemmo, tempo fa, la tipologia del segno della pace, quello che reciprocamente si dà nel rito della Messa di Paolo VI, la “stretta di mano”, banale, salottiero e, tuttavia, sottile e perverso simbolo che, contrassegnando una pratica massonica, si contrappone al vero e santo “segno” di pace, quello della Santa Croce. Il quale ultimo segno resta, per fortuna – almeno per ora - quale sigillo finale, quando il celebrante, annunciando la conclusione  del Santo e Sacro Rito del Sacrificio di Cristo, impartisce la benedizione nel nome della Santissima Trinità, visivamente  espressa nel segno crociato. 

giovedì 21 marzo 2013

Ahi IOR!


1. MALEDETTO IOR! SCOPPIA UN CASO DIPLOMATICO TRA L’ITALIA E LO STATO DEL VATICANO - 2. ‘’L'ESPRESSO’’ SVELA CHE TRE SETTIMANE FA LA GUARDIA DI FINANZA HA CIRCONDATO L'AEREO DOVE VIAGGIAVANO IL SEGRETARIO DI TARCISIO BERTONE, MONSIGNOR ROBERTO LUCCHINI, E L'AVVOCATO DELLA FIAT, PUPILLO DI FRANZO STEVENS, MICHELE BRIAMONTE - 3. I PM DI ROMA CERCAVANO CARTE E DOCUMENTI SEGRETI, MA LA PERQUISIZIONE NON S'E' FATTA: I DUE HANNO MOSTRATO IL PASSAPORTO DELLA SANTA SEDE. IL VATICANO E' INTERVENUTO MINACCIANDO LA CRISI DIPLOMATICA, E I DUE SONO TORNATI SANI E SALVI A CASA - 4. OK PER IL MONSIGNORE, MA PERCHÉ IL PUPILLO DI GRANDE STEVENS E FIGLIOCCIO DI BERTONE, COL SEDERE NEI CDA PIù PESANTI D'ITALIA, HA UN PASSAPORTO FIRMATO DAL PAPA? - 5. POCHI GIORNI DOPO IL FATTACCIO, LA PROCURA DI SIENA HA PERQUISITO LA CASA DI BRIAMONTE: CHE RAPPORTI INTERCORRONO TRA LA “BANCA DI DIO” E IL MONTE DEI “PACCHI”? -

Emiliano Fittipaldi e Vittorio Malagutti per "l'Espresso" - l'articolo integrale domani in edicola
MICHELE BRIAMONTE FOTO LAPRESSEMICHELE BRIAMONTE FOTO LAPRESSE
Roma, aeroporto di Ciampino. Una mattina di fine febbraio due passeggeri sbarcano da un aereo privato appena atterrato da Torino. La coppia si avvia verso l'uscita a passo svelto. Pochi minuti e gli agenti della Guardia di Finanza li circondano. Le Fiamme gialle cercano loro. Sì, proprio loro. Roberto Lucchini, un sacerdote, e Michele Briamonte, giovane e brillante avvocato dello studio torinese Grande Stevens nonché consulente legale dello Ior.

In isto tempore


Vaticano, pratiche gay diffuse nella Santa Sede

Il teologo Berger racconta a Lettera43.it i retroscena dell'omosessualità in Vaticano. Tra saune e locali segreti.

Prima del 2010, David Berger era un giovane e brillante teologo tedesco, frequentatore degli ambienti curiali conservatori e della scena gay romana.
Dopo il 2010, anno del suo outing e della pubblicazione del libro La sacra apparenza, un teologo gay nella Chiesa cattolica (Der heilige Schein Als schwuler Theologe in der katholischen Kirche, pubblicato da List, mai edito in Italia), Berger è stato radiato dalla Pontificia accademia di San Tommaso d'Aquino, dove era professore, e interdetto dall'insegnamento della religione nelle scuole.

Chiesa e civiltà (in illo tempore..)

L’impero della Chiesa
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Nella festa di San Giuseppe, patrono della Chiesa Universale, segnaliamo uno scritto di mons. Umberto Benigni (già pubblicato dal nostro centro studi il 27/2/2005), tratto dall’introduzione generale alla monumentale Storia Sociale della Chiesa. Si tratta di un inno al più autentico cattolicesimo romano, in questi giorni in cui la Chiesa è umiliata dal modernismo e dalla demagogia pauperista di Jorge M. Bergoglio.
L’impero della Chiesa
La Chiesa e la civiltà hanno, senza dubbio, un loro elemento proprio, indifferente all’altra: la questione dommatica se lo Spirito Santo proceda da o per il Figlio, è estranea alla civiltà; lo stabilimento del telefono internazionale è estraneo alla Chiesa. Ciò avviene perchè in questa avvi un elemento dommatico, assoluto e trascendente; e nella civiltà entra un elemento semplicemente tecnico.

Dio è brasiliano?

Dopo la croce di ferro e l’anello d’argento, Francesco ha fatto sostituire il trono con una sedia e userà meno stanze dell’appartamento papale - Le linee guida: dialogo con i politici e con le altre religioni, apertura ai non credenti e ai divorziati...
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Giacomo Galeazzi per "La Stampa"

La «spending review» di Bergoglio. Ogni suo gesto semplifica l'istituzione e avvicina il papato ai fedeli, mentre leader religiosi e politici rendono omaggio alla «rivoluzione» di Francesco. Obama gli ha scritto una lettera per offrire collaborazione, Dilma Rousseff lo definisce un grande Pontefice», poi al termine dell'udienza scherza: «Se il Papa è argentino, Dio è brasiliano». Il «Bergoglio style» abiterà anche nell'Appartamento. «Qui c'è spazio per 300 persone», si sorprende Francesco: al Palazzo Apostolico sono in corso lavori di ristrutturazione e lui ha chiesto di abitare «nella semplicità e nella condivisione».

LA “SPENDING REVIEW” DEL TENERO BERGOGLIO

Dopo la croce di ferro e l’anello d’argento, Francesco ha fatto sostituire il trono con una sedia e userà meno stanze dell’appartamento papale - Le linee guida: dialogo con i politici e con le altre religioni, apertura ai non credenti e ai divorziati...
PAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLA A PIAZZA SAN PIETRO jpegPAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLA A PIAZZA SAN PIETRO JPEG
Giacomo Galeazzi per "La Stampa"

La «spending review» di Bergoglio. Ogni suo gesto semplifica l'istituzione e avvicina il papato ai fedeli, mentre leader religiosi e politici rendono omaggio alla «rivoluzione» di Francesco. Obama gli ha scritto una lettera per offrire collaborazione, Dilma Rousseff lo definisce un grande Pontefice», poi al termine dell'udienza scherza: «Se il Papa è argentino, Dio è brasiliano». Il «Bergoglio style» abiterà anche nell'Appartamento. «Qui c'è spazio per 300 persone», si sorprende Francesco: al Palazzo Apostolico sono in corso lavori di ristrutturazione e lui ha chiesto di abitare «nella semplicità e nella condivisione».

Papa, vescovi, curia. Le riforme che verranno



ROMA, 21 marzo 2013 – Giovanni XXIII nominò il suo nuovo segretario di Stato la sera stessa della sua elezione a papa. Ed era il grande diplomatico Domenico Tardini, all'epoca semplice prete, non ancora vescovo né cardinale.Un "consiglio della corona" attorno al papa, con cardinali dei cinque continenti. Un drastico snellimento degli uffici. Una svolta per lo IOR. Novità e incognite del pontificato di Francesco 

Ma quella è preistoria, rispetto al terremoto di oggi.

Papa Francesco è arrivato a Roma "dalla fine del mondo" e il modo di governare la Chiesa lo sta innovando dall'alto, da lui per primo. La riforma della curia verrà. E verranno anche molte altre cose. Ma dopo "un certo tempo", ha avvisato.

Intanto, a tutti i capi di curia decaduti con la rinuncia del predecessore ha detto di rimettersi a lavorare. "Provvisoriamente" e "donec aliter provideatur", fino a che lui, il nuovo papa, deciderà. Dal 13 marzo la curia vaticana è un tremebondo esercito di precari.

Ecco cos'han seguito i Cardinali.. Altro che S.Santo!

CITTÀ DEL VATICANO - Un romanzo di fanta-vaticano - ma neanche tanto - aveva previsto l'elezione di un Papa Francesco latino-americano.Luigi Sandri, vaticanista di lungo corso, nel suo 'Cronache dal futuro. Zeffirino II e il dramma della sua Chiesa' (Gabrielli editori, 2008) ai capitoli 6 e 7 immagina che ad un certo punto del secolo XXI venga eletto vescovo di Roma Francesco I, un latino-americano che, proprio per fare onore al nome scelto, prospetta una serie di riforme evangeliche che, attuate, cambierebbero il volto storico della Chiesa cattolica romana:

AFFLIZIONE NELLA DELUSIONE


Francesco I è il primo Papa che bacia pubblicamente un Capo di Stato. 
Pur permanendo nel silenzio pubblico con piacere un bel commento di Terzio, titolare del blog Exorbe. Commento che non posso non condividere parola per parola, a testimonianza del fatto che storie di vita diverse e sensibilità distanti si ritrovano a pensare le medesime cose, fin nei minimi dettagli. Straordinarietà del Cattolicesimo Romano. 

Le nostre lacrime


Papa Francesco… le nostre lacrime non son più di commozione,
ma di dolore, d'angoscia…

Era il pomeriggio di mercoledi' e mi trovavo a Montecatini nell'appartamento di Osvaldo Ravoni che dà sull'elegante viale dove, la mattina, avevamo preso il primo solicello, come lucertole, accovacciati ai tavolini di un bel caffè dove assaggiammo anche le fragranti “cialde”, il dolce tipico dellla città … e i ricordi belli di tanto, tanto tempo fa,  si accavallavano fin dal mattino, scacciando i tetri “fantasmini”, tipici  della vecchiaia, che tante inquietudini creano negli stanchi cuori.

IL ‘’PECCATORE’’ FRANCESCO SCEGLIE IL DOPO-BERTONE. O NO?



Potrebbe spuntarla Celli: conosce l’Oriente ma, soprattutto, sa leggere i bilanci avendo trascorso diversi anni all’Apsa – Magari resta per un altro anno Bertone - La risposta di Bergoglio al Conclave: “Peccator sum, sed misericordia et gratia Dei accepto…” - -

Franca Giansoldati per Il Messaggero
CLAUDIO MARIA CELLICLAUDIO MARIA CELLI
In Vaticano raccontano che lo spirito libero di Papa Bergoglio si sia manifestato sin dal primo momento, quando nella Cappella Sistina si raggiunsero i tre quarti dei voti. E scattava il battimano dei cardinali, mentre lo spoglio continuava. 77 voti, 78 voti, 79 voti fino a sfiorare il centinaio. E' a quel punto che il decano dell'assemblea, il cardinale Re, si è alzato dal suo posto, per avvicinarsi al futuro Papa e rivolgergli solennemente la domanda di rito in latino: Accetti?
Raccontano ancora che Bergoglio alquanto pallido ma assai fermo, ha fornito una risposta che mandava all'aria il cerimoniale previsto dall'Ordo rituum conclavis. Invece che limitarsi a dire: Accepto, avrebbe aggiunto: «Peccator sum, sed misericordia et gratia Dei accepto», «Sono peccatore, ma con la grazia e la misericordia di Dio, accetto». Il tema della misericordia a lui caro sarebbe emerso poi nei giorni a venire, ma intanto ai cardinali elettori il neo eletto dava già in quel frangente prova di saper stupire con gesti e parole.
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Più tardi si sarebbe visto: il pulmino, l'anello d'argento, la stanza a Santa Marta, la croce di ferro, l'abolizione della mozzetta bordata d'ermellino (finto). Insomma il profilo di un innovatore al quale adesso viene richiesta la capacità di riformare la curia, renderla più snella.
IDEE 
Qualche idea in questi giorni è circolata anche se il progetto richiede tempo, è complesso e, come ha detto il cardinale Braz de Aviz, sarà realizzato attraverso il dialogo. «Si è preso un po' di tempo per valutare e poi si vedrà». Al di là del Tevere danno per scontato che dopo Pasqua vi saranno i primi passaggi decisivi per il futuro, tra cui quello del cambio del segretario di Stato, principale collaboratore del Papa.
Diversi prelati potrebbero avvicendarsi a Bertone per la loro esperienza internazionale e perché assai stimati da Bergoglio. Bertello, in primis, attuale capo del Governatorato, anche se poco tempo fa, prima delle dimissioni di Ratzinger, non nascondeva la sua stanchezza e si augurava un futuro meno impegnativo. Poi Baldisseri, già nunzio in Brasile, ma ultimamente dato in calo di possibilità e, infine, Celli, attuale presidente del Pontificio delle Comunicazioni Sociali.
INAUGURAZIONE DI PAPA FRANCESCO BERGOGLIOINAUGURAZIONE DI PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
Un passato in diplomazia, segretario di nunziatura a Buenos Aires durante gli anni difficili della dittatura di Videla, gode dell'apprezzamento di Bergoglio. A suo favore gioca anche il fatto che conosce bene la realtà in Oriente, visto che è l'uomo del dialogo impossibile con Pechino ma, soprattutto, che sa leggere i bilanci avendo trascorso diversi anni all'Apsa.
CARDINAL LORENZO BALDISSERICARDINAL LORENZO BALDISSERI
MODERATOR CURIAE 
In attesa che Francesco sciolga la riserva sul suo principale collaboratore (dicono sia un «gesuita solitario e abituato a decidere da solo») si affacciano ipotesi per una razionalizzazione della curia, immaginabile negli anni a venire meno pesante economicamente e strutturalmente. Potrebbe essere introdotto un Moderator Curiae, una specie di Ufficio della semplificazione con il compito di coordinare meglio i vari settori per evitare i doppioni, informare delle iniziative, uniformare i progetti inter dicasteriali.


Dopo Pasqua il Segretario di Stato?

I cardinali alla essa d'ìnaugurazione del pontificato
I CARDINALI ALLA ESSA D'ÌNAUGURAZIONE DEL PONTIFICATO

Con l'inizio del pontificato, dopo l'insediamento in arrivo le prime scelte di Papa Bergoglio

MARCO TOSATTICITTÀ DEL VATICANO 
Papa Francesco ha confermato – pro tempore – tutti i capi e i segretari delle Congregazioni “donec aliter provideatur”, fino a quando non si provveda altrimenti. Nel comunicato non si parlava del Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, ma è stato spiegato che l’annuncio riguardava anche lui. Fonti molto attendibili in Vaticano indicano però l’intenzione di papa Francesco di provvedere con una certa rapidità, dopo la Pasqua, alla scelta del suo collaboratore più diretto. Tarcisio Bertone compirà 79 anni a dicembre, e appare logico che lasci il posto che ha ricoperto vicino a Benedetto XVI, fra polemiche e divisioni.

Le stesse fonti parlano di un italiano, appartenente al servizio diplomatico, come del possibile braccio destro del papa argentino. Ma sembra esclusa la candidatura sia dell’attuale Sostituto, Angelo Becciu, sia del prefetto di Propaganda Fide, l’ex nunzio Filoni, perché comunque implicati negli screzi e nelle lotte interne che hanno segnato la gestione Bertone della Segreteria di Stato. Papa Francesco, secondo queste informazioni, preferirebbe partire da zero, con una persona nuova.

I candidati non mancano. A cominciare dall’arcivescovo Piero Parolin, nunzio apostolico in Venezuela. Poi c’è, fra i possibili futuri collaboratori di papa Francesco, l’arcivescovo Celestino Migliore, attuale “ambasciatore” del Papa a Varsavia, e che ha rappresentato la Santa Sede all’Onu. Entrambi sono molto vicini al Decano del Collegio cardinalizio, Angelo Sodano, che è stato per molti anni Segretario di Stato sotto Giovanni Paolo II e per un certo periodo anche sotto Benedetto XVI, prima della nomina di Bertone.

Ma la lista prosegue ancora. A Parigi c’è il bresciano monsignor Luigi Ventura, di formazione casaroliana, che ha un curriculum di tutto rispetto, dal Burkina Faso al Cile, al Canada e alla Francia. E c’è anche Giacomo Guido Ottonello, prima nunzio a Panama, e adesso in Ecuador, dove svolge dal 2005 un difficile compito di mediazione con un governo apertamente anticlericale; qualcuno con una grande conoscenza dell’America Latina. Infine non si può dimenticare l’ex nunzio in Brasile, monsignor Lorenzo Baldisseri, nominato da Benedetto XVI nel 2012 segretario della Congregazione dei vescovi e segretario del Collegio dei cardinali nel Conclave. Alcune voci, circolate alla fine del Conclave, lo vorrebbero quasi cardinale, per volontà di papa Francesco.

Il neo-eletto pontefice ricevendo dalle sue mani dopo il voto lo zucchetto bianco (e compito del segretario del Collegio offrirglielo) gli avrebbe posto sulla testa la “sua” berretta rossa da cardinale. E’ una tradizione che è stata praticata in maniera non tassativa dai pontefici nell’ultimo secolo.

E’ probabile invece che sia il Sostituto alla Segreteria di Stato, l’arcivescovo Angelo Becciu, sia il “Ministro degli Esteri” del Papa, monsignor Dominique Mamberti, mantengano il loro ruolo ancora per un certo tempo, nel regno di papa Francesco. E che la loro eventuale sostituzione avvenga in un secondo momento.