ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 8 maggio 2013

Marino usa il Papa come santino elettorale



Ignazio_MarinoCome ogni mercoledì che si rispetti, in piazza San Pietro – e  al cospetto di oltre 100mila fedeli – il Sommo Pontefice presiede l’Udienza Generale. Papa Francesco, nel consueto giro della piazza prima dell’Udienza e a bordo della celeberrima papa-mobile (la jeep bianca scoperta) saluta i pellegrini giunti da ogni parte del mondo.
È affettuoso, come al solito. Si avvicina alla folla, sorride a tutti incurante dei grattacapo e della tensione dei suoi uomini di scorta. E un saluto particolare, oggi, lo dedica a un gruppo di ragazzi disabili che partecipano all’udienza di oggi e che sono seduti in prima fila.

Paradiso IOR


I silenzi dell'Ue sulle violazioni delle norme antiriciclaggio da parte dello Ior

Ior
IOR

Nel libro-inchiesta sulla banca vaticana, «Paradiso Ior», Maurizio Turco, Carlo Pontesilli e Gabriele Di Battista riemerge il caso

L'interrogativo parte dai 173 milioni investiti dal Vaticano negli Usa. L'Unione europea non ha fatto tutto quello che poteva per far sì che lo Ior rispondesse agli standard europei e internazionali di trasparenza. . Negli Stati Uniti, dove ogni anno è stilato dal Dipartimento del Tesoro e della Fed un rapporto sui Paesi che detengono titoli e partecipazioni azionarie, «il valore totale dei titoli americani a lungo termine era di 176 milioni di dollari nel 2011, di cui ben 173 in partecipazioni azionarie».

Il "N(M)ostro" a Bari



 


Bari duettto con Galimberti per repubblica  




Un nostro  lettore, ci ha gentilmente segnalato
un dibattito  di Bianchi  a Bari , organizzato
da “Repubblica” e con l’immancabile  Galimberti .
In realtà si è trattato di una  resa del pensiero
cattolico di fronte al laicismo. 
Ciò che infastidisce non è il bianchi-pensiero 
cui siamo abituati ma che  il nostro abbia  inteso
parlare in nome della Chiesa, presentando 
le sue come  affermazioni  sicure.

IL PATTO CON BEELZEBUL


            
1952. Il giovane Giulio Andreotti
 con Alcide De Gasperi

                                      (ANDREOTTI E L’INFERNO)
  
«Sono nato sotto un Benedetto, morirò sotto un Benedetto» aveva preconizzato Andreotti all’elezione al Soglio pontificio di Ratzinger. Un dettaglio tenero, quasi struggente; come pochi ancora, considerava i papati come scansione temporale, un po’ come fanno i Giapponesi con i Tennō, gli Imperatori - questa presente, regnante Akihito, è l’era Heisei, quella di Hiroito era l’era Shōwa, e così via.... Nato sotto Benedetto XV, nell’arrivo di Benedetto XVI il senatore vedeva una coincidenza onomastica che sapeva di segno di celeste completezza: la sua era stata una vita grande, conchiusa in un simmetrico senso divino. Non sapeva, il senatore, che il mondo è talmente cambiato che Benedetto XVI è ancora vivo ma il Papato è quello di Francesco I...

Il monologo della Massoneria


Il 7 marzo 2013 p. Serafino M. Lanzetta pubblica un articolo sul «Corriere Fiorentino» dal titolo Quell'incompatibilità tra Chiesa e Massoneria. Ad esso replica in data 26 marzo Moreno Milighetti, con un pezzo dal titolo Chiesa e Massoneria, l'ora del dialogo. A quest'ultimo risponde, il giorno 7 maggio 2013, sul medesimo giornale, p. Paolo M. Siano, esperto della Massoneria. L'articolo per errore era stato attribuito a p. Serafino M. Lanzetta. Sul «Corriere Fiorentino» dell'8 maggio 2013 la precisazione circa la paternità di quest'ultimo intervento, che riportiamo integralmente di seguito.

CORRUZIONE E LIBERAZIONE:


 LA PROCURA DI MILANO CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO DEL PRESIDENTE FORMINCHIONI

Manco il tempo di brindare alla nuova poltrona e il “celeste” si ritrova sul groppone una richiesta di rinvio a giudizio sulla vicenda-Maugeri - Le accuse all’ex governatore sono associazione a delinquere e corruzione - In ballo 8 milioni di euro di presunte mazzette più vacanze e favori vari…

Roberto FormigoniROBERTO FORMIGONI
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni, ora presidente della commissione Agricoltura del Senato, e per altre 11 persone, nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Formigoni è accusato di associazione per delinquere e corruzione. La richiesta riguarda anche il faccendiere Pierangelo Daccò (già condannato a dieci anni di carcere con rito abbreviato per il dissesto finanziario del San Raffaele);

No està lingua da favela


Poco latino nelle messe di Francesco: il vescovo di Roma parla italiano

C’è sempre meno latino nelle celebrazioni di Papa Francesco. Basta dare un rapido sguardo ai libretti dei riti presieduti dal Pontefice argentino nel suo primo mese e mezzo di pontificato per accorgersene: dalle grandi messe sul sagrato di San Pietro al Rosario a Santa Maria Maggiore, a prevalere è quasi sempre l’italiano. Francesco è vescovo di Roma, l’ha detto lui stesso parlando per la prima volta dalla Loggia delle Benedizioni la sera del 13 marzo scorso. E, come fa ogni vescovo, nella sua diocesi usa la lingua locale. Non il latino.

Inesorabile tempus

Inter mysteria fluitat insidiose Navicula


"Joseph Ratzinger ha scelto di non spiegare a nessuno i motivi che l'hanno spinto a compiere il suo gesto" (Camillo Card. Ruini)
Massimo Franco, Corriere della Sera, Sabato 4 Maggio 2013.

Fra cento anni, come fra un anno la vicenda sarà valutata con un'unica angolazione : crisi del sistema "chiesa-mondana".

martedì 7 maggio 2013

Eutanasia, risposta a Vito Mancuso


Eutanasia

Il teologo “cattolico” Vito Mancuso è contro l’aborto, anzi lo considera un delitto e l’uccisione di un innocente. Lo dichiara lui stesso e ora sarà bello capire come si muoveranno, e se lo faranno, le scalmanate femministe di “Se non ora quando” e il quotidiano “Repubblica” sapendo che tra i suoi editorialisti ha un “pazzo fondamentalista” e un “nemico della donna”, come i laicisti chiamano gli anti-abortisti. Uno che non è nemmeno contro alle scuole private, per giunta!

Quando la liturgia "CONCILIARE" fa rima con eresia.

 Agli assasini della Fede: "E’ da tempo che desideravo scrivervi, illustri assassini della nostra santa Liturgia. Non già perch’io speri che le mie parole possano avere un qualche effetto su di voi, da troppo tempo caduti negli artigli di Satana e divenuti suoi obbedientissimi servi, ma affinché tutti coloro che soffrono per gli innumerevoli delitti da voi commessi possano ritrovare la loro voce. Non illudetevi, signori. Le piaghe atroci che voi avete aperto nel corpo della Chiesa gridano vendetta al cospetto di Dio, giusto Vendicatore." (Monsignor Celada)

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Fonte: Facebook...

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Finito l’idillio, le suore ribelli attaccano Bergoglio: “E’ come Ratzinger”

Le suore americane “ribelli”, quelle della Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), sono deluse. Pensavano che il ritiro di Benedetto XVI potesse ammorbidire la congregazione per la Dottrina della fede, chiudendo una volta per tutte il loro contenzioso con il Vaticano. Ma Francesco, dopo aver ricevuto in udienza il prefetto Gerhard Ludwig Müller, ha confermato la linea decisa da Ratzinger. Senza alcun cambiamento.

Lo chiamavano belzebù



Giulio Andreotti e il Vaticano. Più che una lunga amicizia, un feeling strutturale. “Per anni ha vissuto come fosse un segretario di Stato Vaticano permanente”, disse di lui Francesco Cossiga, volendo significare che tutto si può dire di Andreotti ma non che si muovesse senza cercare sempre e costantemente il confronto con il Vaticano, la Chiesa, i suoi governanti. Non solo, negli anni della grande Ostpolitik verso i regimi del blocco comunista, Andreotti faceva sul fronte laico ciò che i cardinali Casaroli e Silvestrini facevano sul fronte ecclesiale.

Ma che carini questi crucchi, così tradizionalisti & soft!



Un ritorno alle origini. Senza strappi né salti in avanti. Tanto che questa volta in Vaticano non si sono registrati particolari malumori.
Si tratta dell’ ultima richiesta avanzata da una delle Chiese ritenute fra le più anti-romane d’ Europa, quella tedesca. Anche oltre il Tevere, insomma, sembrano aver compreso che Robert Zollitsch, vescovo di Friburgo e presidente dei vescovi di Germania, vuole sì portare la Chiesa su nuove strade, ma senza rompere con la dottrina.

Dalla monarchia alla diarchia… per ora!


Habemus Papas 
Dalla monarchia alla diarchia… per ora!





Città del Vaticano, 2 maggio 2013, il grande gesto è compiuto: HABEMUS PAPAS - abbiamo due papi; ne avevamo già parlato, ma da oggi è ufficiale: la Chiesa cattolica moderna, la Chiesa conciliare ha due papi in Vaticano.

A sentire quelli che ne capiscono, non sarebbe esatto parlare così, poiché, come si vede chiaramente (?) dalla foto, il “Papa in carica” indossa lo zucchetto, la mozzetta e la fascia, mentre il “Papa emerito” indossa solo la talare bianca… dei papi… appunto.

La Fede non virtuale di prima del Concilione



C’era una volta un bambino, cresciuto nell'Appennino Reggiano da una madre rimasta giovane vedova che lavorava 18 ore al giorno per far campare i figli, i suoi, la suocera e il cognato malato. Un bimbo che dormiva nel lettone della nonna, come tanti bimbi hanno fatto, e che prima di coricarsi recitava le preghiere nel latino maccheronico ma pieno d’amore e fede di prima del Vaticano II. C’era un bimbo a cui la nonna insieme alle preghiere insegnò l’esame di coscienza, a prendere su di sé le proprie responsabilità, a comprendere le proprie colpe, a leggere la propria vita, il bene e il male, con coscienza.

Non più Fede virtuosa, ma virtuale

                                     Anche ai preti piace Twitter
Sono giovani, ironici e taglienti. Preti di periferia o di campagna, che usano i social con la loro vera faccia o sotto pseudonimo. Per raccontare la quotidianità, stare vicini alla gente, parlare del Vangelo lontano dagli stereotipi. E per mostrare la Chiesa che non ti aspetti
"Se c'è pure il Papa, perché noi no?" Sono i nuovi preti, quelli che Vangelo in una mano e smartphone nell'altra parlano di Dio e della chiesa anche attraverso Twitter. Sacerdoti fra i 36 e i 40 anni, che con ironia e modernità fanno i preti social.

Don Dino Pirri, assistente ecclesiastico dell'Acr nazionale, cita versetti delle scritture in 140 caratteri raccogliendo i commenti sagaci e a volte sprezzanti degli utenti. Al punto da scrivere un libro insieme a loro. Don Tommaso Scicchitano cura i follower on line col piglio allegro e un po' burbero che usa con i suoi parrocchiani a Cosenza, per non parlare della clinica psichiatrica dove presta servizio come cappellano e l'associazione Libera cui aderisce. Don Cristiano Mauri in Monza e Brianza usa la dialettica con chi lo attacca in pubblico e in privato gli scrive per chiedere un'assoluzione o cos'è lo Spirito santo. Qualcuno si mette pure in viaggio per incontrarlo di persona, il parroco ex ingegnere. Don Din Dan è davvero un prete, nonostante i suoi numerosi follower continuino a scambiarlo per un umorista o uno che fa satira politica, mentre nella sua parrocchia nulla sanno della verve, e della celebrità, del posato parroco che officia lì, da qualche parte in Puglia.

Lontani eppure uniti in una comunità virtuale su Twitter dove umorismo e spiritualità danno vita a un nuovo modo di comunicare con la gente. Il prete diventa uno di loro, un "ministro di Dio" che non teme di mostrarsi per quello che è: un uomo.


lunedì 6 maggio 2013

Profeti cattoadulti?*

Le Iene, il Forteto e il potere che copre gli stupri sui bambini

La storia delle violenze nel centro del Mugello





Le Iene, il Forteto e il potere che copre gli stupri sui bambini<1/8>




Le Iene, il Forteto e il potere che copre gli stupri sui bambini
VEDI FOTO



Picchiato dopo la denuncia degli abusi subiti. “Le Iene” sono tornate a occuparsi del “caso Forteto“, la comunità di recupero per minori del Mugello, diventata nota per le violenze sessuali e i maltrattamenti commessi dal fondatore dell’istituto, Rodolfo Fiesoli (detto il “Profeta”), e da altri responsabili.

Costruisci la chiesa di E.T.

"TELEFONO... CASA..."


Di seguito  le immagini delle 3 chiese vincitrici del concorso per l'edilizia sacra della C.E.I. Titolo alternativo del concorso: "Costruisci la chiesa di E.T.". Ulteriore titolo: "Come buttare qualche milione di euro alla faccia della crisi economica, ignorando qualsiasi criterio estetico/liturgico?"

L'emerito sogno.. penoso!


VOCI SU RATZINGER A MEDJUGORJE. IL MIO SOGNO.

Col ritorno del papa emerito in Vaticano ho fatto una sorta di sogno, uno di quei sogni a occhi aperti che sono talora ispirati da voci e boatos che circolano in diversi ambienti.
Ho dunque “sognato” di ricevere la notizia secondo cui Joseph Ratzinger intende recarsi a Medjugorje.

Pro nullis?


Promemoria

Su questo blog mi sono occupato piú volte dell’attesa nuova edizione italiana del Messale Romano (si vedano in particolare i post del 15 ottobre 2010 e del13 novembre 2010). Nel 2010 sembrava che la pubblicazione del nuovo Messale fosse imminente; e invece siamo nel 2013 e ancora non si è visto nulla. Pare che il ritardo sia dovuto a divergenze fra la CEI e la Congregazione per il Culto divino: questa, nel 2001 (istruzione Liturgiam authenticam), aveva emanato indicazioni precise circa i nuovi criteri di traduzione; nel caso dell’espressione “pro multis” era prima intervenuto, nel 2006, il Card. Arinze, allora Prefetto della Congregazione per il Culto divino, poi, nel 2012, lo stesso Papa Benedetto; ebbene, pare che la Conferenza episcopale italiana non abbia tenuto conto di tali autorevoli interventi, per cui è evidente che l’approvazione della nuova traduzione sia stata bloccata.

Si può parlare di una Chiesa conciliare ?


Se ne è parlato e se ne parla ancora. Con entusiasmo o indignazione. Alcuni vi scorgono i vantaggi di una definizione reale, altri gli inconvenienti di un’esagerazione non meno reale. Tutti credono di poter addurre valide ragioni o per consacrare o per condannare l’uso di questa espressione. Gli argomenti dell’una e dell’altra parte procedono in senso opposto. Noi, seguendo un metodo già sperimentato, esporremo anzitutto tali argomenti (I), poi risaliremo ai princìpi e, in base ad essi, cercheremo di vedere come stanno veramente le cose (II). Infine, distingueremo ciò che c’è di vero e ciò che c’è di falso nei diversi argomenti addotti, la cui opposizione, il più delle volte, è soltanto apparente.

I Sacri Cuori dimenticati

APPUNTI PER UNA PASTORALE VERAMENTE CATTOLICA
Tracce di omiletica


Pubblichiamo i seguenti articoli, sia su richiesta dei nostri lettori, chierici e laici, sia perché riteniamo che essi possano essere d'aiuto a molti giovani sacerdoti che continuano a dibattersi tra la pastorale moderna e una pastorale veramente cattolica.
In questi articoli, molto di più che nelle moderne pubblicazioni omiletiche, i pastori d'anime, giovani e meno giovani, possono trovare non pochi spunti per una sana ed edificante predicazione cattolica.
Affidiamo il tutto alla protezione dei Sacratissimi Cuori di Gesù e Maria

LA MODERNITA' NON SOPPORTA L'IMMACOLATA


Editoriale di Radicati nella fedefoglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (dove si celebra la messa tradizionale)
anno VI - aprile 2013 n. 4

- impaginazione e neretti sono nostri -
 

La devozione alla Madonna è essenziale. “Ad Jesum per Mariam”, a Gesù attraverso Maria: la strada scelta da Dio per salvare l’umanità è quella di mandare suo Figlio Gesù Cristo nel mondo, perché offra la sua vita sulla Croce; e Gesù viene nel mondo per mezzo di Maria Santissima.
Così la grazia di Gesù Cristo, la grazia che salva, continua a venire nel mondo per mezzo di Maria: Dio vuole così.

domenica 5 maggio 2013

Pop vibration?


Quella vibrazione pop di due Papi a passeggio che potrebbe funzionare

Certo, se anziché il piccolo e austero monastero Mater Ecclesiae in fondo ai giardini, tra alberi da frutto e orti biologici,Benedetto XVI avesse scelto l’abbazia di Le Barroux, il nascondimento sarebbe stato totale e definitivo. Là, tra lavande in fiore e canti in gregoriano magistralmente eseguito, Ratzinger avrebbe potuto coronare il sogno di una vita: ritirarsi come un monaco, nella famiglia benedettina che lui tanto apprezza. Ma il teologo bavarese ha preferito rimanere entro quel chilometro quadrato che è la superficie della Città del Vaticano. Il perché lo ha spiegato lui stesso, nell’ultima udienza generale prima di partire alla volta di Castel Gandolfo: “Non ritorno alla vita privata, non abbandono la croce. Non porto più la potestà degli uffici per il bene della chiesa, ma resto nel recinto di San Pietro” per sostenere con la preghiera la chiesa.

Brosieide


Parla Paolo Brosio: «A giugno Papa Francesco dirà sì a Medjugorie»

brosio
«Abbiamo un “parroco-Papa” che è figlio di Medjugorje, perché è figlio della Madonna e pertanto pure di quella che appare in Croazia»
 «Vi faccio una previsione. Alla fine di giugno ci sarà la pronuncia definitiva su Medjugorje,  cui sta lavorando la Commissione Vaticana». Lo ha detto  a IntelligoNews  Paolo Brosio, famoso giornalista e scrittore che, dopo un passato tormentato e turbolento, è oggi un innamorato della fede e della Madonna, che va a trovare spesso a Medjugorje.

Le «sigille» del San Raffaele e il senso perduto della carità

Don Luigi Verzè


Ora dovrebbero uscire discretamente di scena
Era stato facile profeta don Luigi Verzé nel vergare il suo testamento: «Io di mio non lascio niente, perché di mio non ho mai avuto niente. Lascio problemi».

Il Male preferito al Bene


Gesù o Barabba?

Si legge nel Vangelo di Matteo (27, 15-26; versione della Bibbia di Gerusalemme):

«Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto barabba. Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: “Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?”. Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mente egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: “Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua”. Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò: “Chi dei due volete che vi rilasci?”. Quelli risposero: “Barabba!”.  Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù, chiamato il Cristo?”. Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli aggiunse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora urlarono: “Sia crocifisso!.
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: “Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!”. E tutto il popolo rispose: “Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli”.  Allora rilasciò Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.»

In questo brano di prosa, che lo si giudichi ispirato o no dall’Alto, vi è una summa del più grande mistero presente nella storia: il male voluto, cercato, liberamente scelto; il Male con la “m” maiuscola, che, tante volte, gli uomini preferiscono al Bene.