ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 14 marzo 2014

A volte ritornano…

 in Vaticano. Non tutti. E Gotti Tedeschi?

11hp0483Monsignor Carlo Maria Viganòattuale nunzio apostolico negli Stati Uniti e già segretario del Governatorato della Santa Sede, è in procinto di tornare in Vaticano per assumere, pare, la Presidenza dello stesso dicastero.
Nel momento in cui la nomina verrà ufficializzata, per monsignor Viganò si tratterà di una riabilitazione in piena regola, dal momento che si era visto trasferito negli Usa, dopo che contro di lui era stata messa in moto una ben congeniata “macchina del fango”.
Nonostante da segretario del Governatorato avesse dichiarato guerra agli sprechi e ridotto drasticamente le spese rimettendo in sesto i conti del Vaticano, Viganò si ritrovò trasferito a Washington in seguito alle insinuazioni ed ai sospetti mossi nei confronti del suo operato, giudicato poco trasparente e inviso a gran parte della Curia romana.

Minaccia tremebonda !?




Che ne sarebbe della Chiesa se fallisse Francesco
In un mondo dove tutto è potere e calcolo, la figura genuina di questo papa ci fa comprendere che non tutto in noi è potere e calcolo, che c'è ancora spazio per la gratuità, l'amore sincero, la volontà di bene per il bene. Il suo fallimento sarebbe la fine della luce che si è accesa

di VITO MANCUSOE se papa Francesco fallisse? Non ci sono dubbi che dietro le aperture riformiste del cardinal Kasper e di altri cardinali ci sia proprio il Papa, ma che cosa avverrebbe se le riforme auspicate non andassero in porto e le attese di una nuova primavera si rivelassero solo illusioni?

Temporibus istis



PAPATO A TEMPO, APOSTASIA E AUTODISTRUZIONE


Cerco di leggere il meno possibile notizie e commenti che concernono la Chiesa Cattolica. Cerco, sinceramente, di limitare il senso di pena che sento montare in me, non tristezza o lamento gratuiti, ma pura pena. Ed è pur vero che non sono nessuno e che l’arma rivoluzionaria di questo nuovo-vecchio establishment clericale è un’arma psicologica che mira a spegnere ogni dissenso, facendolo tralignare in superbia o carenza di misericordia. Un geniale metodo per combattere il cattolicesimo con le sue medesime armi. Dunque scrivo queste righe senza alcuna pretesa, semplicemente come una disillusa riflessione sulla storia – presente e futura – della Chiesa.

Pensieri, parole, opere. E le omissioni? alla prossima..

Tutto Francesco minuto per minuto

Tre milioni di tiratura programmati per i primi cinque numeri, una stima di 300 mila copie vendute per il primo, mentre il secondo è appena uscito dalle rotative. Che Francesco, il papa dei poveri,fosse anche una specie di Re Mida, capace di trasformare in una miniera d’oro tutto ciò che lo riguarda (libri, dvd, dispense, gadget), lo si sapeva; ma il botto a sorpresa è arrivato in edicola. Il 5 marzo scorso è arrivato Il mio Papa, primo newsmagazine interamente dedicato a un essere umano (l’unico precedente nel regno animale è Il mio cavallo). Sono 66 pagine al costo di 50 centesimi che pedinano passo passo Jorge Mario Bergoglio in pensieri, parole, opere.

C'est magnifique?

Papa Francesco è magnifico. Parola del poco bergogliano Giuliano Ferrara

Papa Francesco è magnifico. Parola del poco bergogliano Giuliano Ferrara
Che Papa Francesco piaccia è un dato di fatto. E questo devono ammetterlo, anche se con sentimenti diversi, tutti coloro che lo criticano sin dall’inizio del suo pontificato. Basta vedere, infatti, il numero dei follower del profilo twitter di Papa Francesco, che oggi hanno superato i 12 milioni, e il numero di fedeli che ogni mercoledì si riversano in Piazza San Pietro, incuranti delle condizioni meteorologiche, per assistere all’udienza pubblica. Un Papa, Francesco, che quindi piace. Ma, secondo alcuni, piace troppo. Ed è questo il senso del libro “Questo Papa piace troppo.

Meglio soli? (se fossero cattolici...!)

Svizzera e Germania s'allontanano da Roma

Duemila persone, domenica scorsa, si sono radunate – previa marcia con cartelli, striscioni e fischietti – davanti alla cattedrale di San Gallo, dove abita e lavora il vescovo Markus Büchel, che è anche presidente della Conferenza episcopale svizzera. La marcia di protesta aveva anche un titolo, "Basta!", e l'oggetto dell'ira dei manifestanti era il vescovo di Coira, mons. Vitus Huonder, accusato di essere un "conservatore" paralefebvriano che "discrimina divorziati risposati, omosessuali e concubini". 

Novus ordo pecuniae?

Spoil system nella santa finanza vaticana

La sede dello Ior in Vaticano

Via prelati e banchieri italiani e largo a tecnici laici ed esperti di finanza internazionale. La riforma economica del Vaticano, in estrema sintesi, è questa, almeno per quel che riguarda la scelta degli uomini. A ciò si aggiunga qualche monsignore fedelissimo di papa Francesco nei posti di coordinamento e un gruppo di cardinali che condivide con il vescovo di Roma un obiettivo di fondo: disarcionare il potere e il sottopotere della Curia italocentrica. L’epoca del cardinale Tarcisio Bertone, appassionato di sanità e di politica italiana, si sta chiudendo, ma in realtà il tradizionale rapporto fra finanza bianca lombardo-veneta e Vaticano ha radici anche più antiche.

Consilium pro erigenda secta medjugoriense

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Nuove entrate economiche smentiscono le voci sulla scomparsa della setta. “Papa” Gregorio VIII si fa vedere con molta frequenza per le strade di Utrera, specialmente mentre è affaccendato in numerose operazioni bancarie.
Se nel Vaticano convivono due papi cattolici, a Palmar de Troya sopravvive un gruppo cristiano che raggiunse molta fama all’epoca del papato di Gregorio XVII, al secolo Clemente Domínguez Gómez.

giovedì 13 marzo 2014

LA “BENEDIZIONE”

DIETRO IL CLAMOROSO RITORNO IN VATICANO DI MONSIGNOR VIGANÒ C’È LA “BENEDIZIONE” DEI CARDINALI AMERICANI E SOPRATTUTTO DEI CAVALIERI DI COLOMBO - PER LUI IL RUOLO DI GRANDE CONTROLLORE DELLE FINANZE DEL PAPA

Grazie al sostegno dei cardinali nordamericani Dolan, O’Malley e Maradiaga, e al via libera ricevuto dai Cavalieri di Colombo, Viganò è pronto al rientro - E Gotti Tedeschi? I bene informati sostengono sia molto inviperito con Bergoglio. Pare che l’ex presidente dello Ior s’aspettasse un incarico nella nuova Commissione economica…

Autocertificazione per salvare il soldato Kasper..!?

Comunione ai risposati. Una soluzione che rispetta il dogma


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Ricevo e pubblico.
Papa Francesco ha aperto una consultazione sul tema della famiglia in vista del prossimo sinodo dei vescovi. La mia intenzione è quella di dare un contributo a questa discussione.
Il problema della possibilità di riammettere ai sacramenti i (alcuni) divorziati risposati è straordinariamente delicato e complesso. Nella sua trattazione si intrecciano aspetti teologici, giuridici e pastorali e ogni decisione ha aspetti positivi e negativi che vanno valutati attentamente. Ogni cambiamento della disciplina attuale rischia di scuotere nel popolo la fiducia nella indissolubilità del matrimonio e quindi di creare scandalo e di indebolire l’impegno delle coppie in difficoltà nel difendere il proprio matrimonio e l’unità della propria famiglia.

Mamma li marxi!

Il “marxismo” dilaga nell’episcopato tedesco, più prudente la Spagna
Il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, è il nuovo presidente della Conferenza episcopale tedesca. E’ questo l’esito dell’elezione avvenuta a Münster, dove i vescovi di Germania s’erano riuniti per individuare il successore di Robert Zollitsch, presidente per due mandati e dallo scorso agosto amministratore diocesano di Friburgo.

Drammatico bivio o "one-way"?

demolire la chiesa dal di dentro?

IL DRAMMATICO BIVIO DI BERGOGLIO. VOGLIONO SPINGERLO ALLA DEMOLIZIONE DELLA CHIESA, MA IO PENSO …

A un anno dall’elezione di Bergoglio a “vescovo di Roma” si resta perplessi nel vedere il giornale delle banche e della finanza – il “Corriere della sera” – che acclama il “papa dei poveri” il quale tuona contro “il Nord ricco” a cui “più volte in quest’anno ha gridato ‘vergogna’ mettendolo sotto accusa”.

Bella differenza fra i due!

Sulle grandi attese di alcuni (o di molti) riguardo al Sinodo sulla famiglia,riportiamo un passo delle considerazioni del card. Kasper nel recente Concistoro, uno degli Anni Venti a firma dello scrittore Chesterton e un esempio freschissimo di’ attese’:  domenica in mille hanno manifestato a San Gallo per ‘imbavagliare’  il vescovo di Coira Vitus Huonder, tacciato di intollerabile conservatorismo sui valori non negoziabili.
  

Perché il Papa resta ancora un enigma?

Fenomeno in gran parte mediatico? Rinnovamento solo pastorale? O inizio di una nuova ermeneutica dottrinale? Ad un anno esatto dalla sua elezione, Papa Bergoglio continua a sollevare interesse e forti interrogativi. Ma per molti aspetti rimane ancora un enigma.
Tra devoti entusiasti, clericali mugugnanti e laici che volonterosamente offrono la loro spiegazione.
Papa Francesco va per la sua strada, sostento da una fede formidabile. Tutto il resto attorno a lui è
incerto. Talvolta dà l’impressione di essere sostanzialmente solo. Incarnando perfettamente il nostro
tempo mediatico, affascina direttamente la gente (fedeli e non) con il suo sorriso e le sue parole
semplici e penetranti. Smonta l’aura sacrale del suo altissimo ruolo entro cui agivano o su cui si
appoggiavano i suoi predecessori. Ma molti temono che questo atteggiamento prima o poi minerà la
sua autorità.

E i ripudiati

Quei Cattolici di Destra Che la Chiesa Ripudia 

Arriva in libreria "QUESTO papa Luogo troppo" di Ferrara, Gnocchi e Palmaro. Una Lettura Critica del pontificato di Bergoglio Che fara discutere


Giuliano Ferrara, Nella Prefazione, Ricorda un'intervista in cui Giuseppe Alberigo, caposcuola del «cattolicesimo Democratico» (Cioè, Progressista e Orientata a Sinistra), rivelò di Aver pregato Perchè Pio XII, papa «reazionario» Morisse.







Alberto Melloni, firma del Corsera e Attuale capo della cosiddetta «scuola di Bologna», vide ONU Filo Diretto di tradi la lotta antimodernista di san Pio X e la Nascita dei totalitarismi.

Gli eletti

Papà Francesco: l'idea di Una Chiesa comunitaria e moderna

Un anno DOPO la SUA Elezione  Papa Francesco  continua a godere di ONU Consenso altissimo, MENTRE Una torma di avversari silenziosi SI Muove nell'ombra Dietro Le Quinte.  Jorge Mario Bergoglio  ha rotto Gli equilibri Nella Chiesa cattolica. Avessé Semplicemente Tagliato QUALCHE ufficio della curia e riportato UN PO 'di Efficienza e correttezza Nella banca Vaticana - Venire Gli chiedeva la Base di Elettorale in conclave - non avrebbe Dato fastidio al nucleo Conservatore, il Che SI annida negligenza apparati vaticani e in molte Strutture ecclesiastiche sparse per Il Mondo. 

mercoledì 12 marzo 2014

Verità e Santità:

queste canonizzazioni verranno ricusate

La Santità equivale alla Scelta coraggiosa della Verità, Che il Cattolico fa Per tutta la vita e Senza mai fermarsi a confrontarsi col Mondo, vengono obbligatoriamente Gli capiterà. Di Quale Confronto Parla?

Del Confronto al Quale assistiamo, Nel Vangelo, fra il Figlio di Dio che Fa Sentire la SUA Dottrina di Verità e di Santità e Il Mondo Che non vuole Ascoltare.
Prima Che Lo Spirito del Vangelo SI allei col Mondo, l'acqua SI Sarà, riconciliata col fuoco! NON C'E Bisogno Che l'anima cristiana SI metta alla Ricerca delle Battaglie, esse Arrivano da sole e SI trovano gia là, Nelle anime di Coloro Che SI vogliono SALVARE!
Battaglie Che, vieni SI Vede Nelle vite di santi, Sono Tanto Più Feroci e violente per la Fedeltà Nel Quanto di Seguire l'Esempio di Nostro Signore SI FA Più perfetta. Non sogniamo Una Santità Cimerica il Che SI persegue negligenza Angoli di casa o rinchiusi in se Stessi. La Santità SI ottiene Semper e solista su ONU campo di battaglia e Sulla croce del Golgota, vieni sbocco di Tutte le intransigenze della Verità. Salvo l'Averla falsificata.

Atei credenti e creduloni gospaffaristi ^

Il libro sul "relativista" Bergoglio dell'ateo devoto Giuliano Ferrara

IL CASO/ Qualche anno fa fece discutere il pamphlet "Contro Ratzinger" pubblicato da Isbn edizioni. Ora, mentre tutto il mondo rimane sorpreso dalla quotidiana rivoluzione rappresentata dal suo successore Bergoglio, arriva il nuovo libro dell'ateo devoto Giuliano Ferrara (già grande sostenitore di Benedetto XVI): il direttore del Foglio (con Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro) pubblica per Piemme "Questo papa piace troppo", in cui critica le troppe concessioni al relativismo di Francesco. Ma allo stesso tempo...

Stelle cadenti, meteore scadenti e trombati sparenti

Diario Vaticano / Promossi e bocciati, in economia

Fuori i cardinali Scola, George, Scherer, Rouco Varela dal nuovo consiglio dei quindici. Nessuna donna tra i sette membri laici. La stella cadente Chaouqui. Il segretario di Stato Parolin tenuto all'oscuro dell'istituzione del nuovo dicastero economico

di ***
CITTÀ DEL VATICANO, 12 marzo 2014 – Sabato 8 marzo, alla vigilia dell’inizio degli esercizi spirituali, papa Francesco ha nominato "ad quinquennium" gli otto cardinali e i sette esperti laici del neonato consiglio per l’economia. "procedendo nella costituzione delle nuove istituzioni create con il motu proprio 'Fidelis dispensator et prudens' del 24 febbraio 2014".

Il papa quindi, nonostante il motu proprio prevedesse che tra gli otto ecclesiastici ci potessero essere anche dei vescovi, ha optato per scegliere solo dei porporati.

Essi sono:

Santo subitissimo!

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
DAGOREPORT
Papa Francesco ha già fatto il suo primo miracolo: resuscitare la stampa. Il "Wall Street Journal" fa una dettagliata panoramica del boom mediatico che ha accompagnato l'elezione e il primo anno di pontificato dell'argentino Jose Bergoglio. Dall'uscita de "Il mio Papa", il settimanale Mondadori che nel solo mese di marzo stamperà 3 milioni di copie, alle pubblicazioni cattoliche in America e Inghilterra, che hanno visto i loro budget crescere insieme all'interesse per il Pontefice.

La chiesa che fa sociologia

Il rapporto Kasper su uomo e famiglia è inquinato dal marketing ecclesiastico, dice il consigliere di Giovanni Paolo II sulla famiglia
La laicizzazione propria della postmodernità irrompe anche nella Chiesa. Turba le menti e i cuori dei fedeli con domande insidiose, tra le quali oggi prevale questa: Davvero Dio ha detto ciò che la fede della Chiesa gli attribuisce sul matrimonio e sulla famiglia? La domanda: “E’ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare?…” (Gn 3, 1-3), in illo tempore rivolta dal tentatore all’uomo e alla donna provocò la caduta primordiale.
In fondo, il dubbio in cui nascono domande del genere esprime la negazione della verità e, di conseguenza, della dignità dell’uomo.

Oh what a lovely Pope!

La stampa anglofona e il fraintendimento della chiesa di Francesco


Il primo anniversario dell’elezione di Papa Francesco produce profluvi di analisi giornalistiche che testimoniano tutte di una “rottura” avvenuta, o percepita. E’ il Papa “dalla fine del mondo”. Ma è interessante notare come la stampa del Primo mondo, dell’occidente anglosassone, faccia fatica a ragionare su quanto sta avvenendo oggi nella chiesa, quasi che gli occhi fossero fermi a quel “buonasera” di un anno fa o giù di lì.

La responsabilità petrina nell’età del gender


La responsabilità petrina nell’età del gender
 Due Pontefici che sentirono in modo considerevole il senso della responsabilità petrina furono san Gregorio Magno (540 ca.-604) e sant’Innocenzo I (?-417), la memoria liturgica dei quali cade per entrambi il 12 marzo: il primo nel calendario delVetus Ordo e il secondo in quello del Novus Ordo.

Si vantano di ciò di cui si dovrebbero vergognare..

L'anno che ha scosso la Chiesa: dodici mesi dall'elezione di Papa Francesco


Bergoglio diventato Francesco, dodici mesi dopo, gode di una popolarità mai vista, più di Wojtyla, più di Roncalli, più di Paolo VI. In poco tempo ha spiazzato tutti. Time gli ha dedicato la copertina, lo stesso ha fatto la rivista Rolling Stones, inoltre è stato candidato al Nobel per la Pace e chissà se per la prima volta ci sarà un Papa a ritirare il premio a Stoccolma. In tv i suoi programmi raccolgono audience altissime, muove masse impressionanti, bastava osservare i 4 milioni sulla spiaggia di Copacabana quando a luglio si è recato in Brasile. Insomma un Papa superstar, i cui tweet in cinque lingue spopolano e vengono subito ritwittati alla velocità della luce e in misura maggiore di quelli del presidente Obama, solo per fare un paragone.

martedì 11 marzo 2014

E qui comando io..e questa è casa miaaa..!*



Kasper fa il bis. O si fa come dico, o niente sinodo


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Il cardinale Walter Kasper si è molto arrabbiato per la pubblicazione fatta il 1 marzo dal “Foglio” – e rilanciata in più lingue da www.chiesa –  della sua relazione al concistoro del 20-21 febbraio a favore della comunione ai divorziati risposati. Forse perché il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara gli ha rovinato lo scoop che il cardinale aveva già in programma col placet di papa Francesco, con la stampa della sua stessa relazione in forma di piccolo libro, per i tipi della Queriniana.
Ma l’11 marzo è stato “L’Osservatore Romano” ad anticipare una seconda volta l’uscita del libretto, pubblicando quasi integralmente altri due testi inediti dello stesso Kasper, ripresi dal suo intervento in concistoro al termine della discussione.
Una discussione molto animata, con numerosi cardinali di prima grandezza intervenuti contro le tesi sostenute da Kasper.

Non ditelo ai due della prima e terza fila


«Io, figlio di divorziati risposati, dico: negare la Comunione è vera misericordia»


una lettera di Franco Rossi


Riprendiamo una lettera pubblicata su La Nuova Bussola Quotidiana, che nel sito viene presentata così:
Pubblichiamo la testimonianza di un uomo, figlio di divorziati risposati,
che racconta di come l'impossibilità di accedere alla Comunione sia stata per sua madre la più grande misericordia che la Chiesa potesse concederle.
Un'ulteriore prova che le spinte in corso in vista del Sinodo per rendere lecite le seconde nozze sono lontane dalla realtà quotidiana del popolo di Dio.
Ovviamente la firma di questo articolo è uno pseudonimo, per garantire la privacy all'autore.


Caro Direttore,
sono un figlio, ormai adulto, di genitori divorziati, che dopo la separazione hanno avuto altri legami. Le scrivo per testimoniare che il non ammettere questi fratelli e sorelle all’Eucaristia è un vero e proprio atto di misericordia, poiché ciò rammenta loro che si trovano in una situazione di peccato dalla quale devono uscire, e prepara il terreno per una conversione.
È questo il caso dei miei genitori, in particolare di mia madre, e di molte altre coppie che ho avuto modo di conoscere.

Ma andiamo con ordine.

Con tutto il dovuto rispetto,

Santità, con tutto il dovuto rispetto,
non Le sembra di esagerare?



Non affannatevi dunque dicendo:
Che cosa mangeremo?
Che cosa berremo?
Che cosa indosseremo?
Di tutte queste cose si preoccupano i pagani;
il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia,
e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 
Non affannatevi dunque per il domani,
perché il domani avrà già le sue inquietudini.
A ciascun giorno basta la sua pena.

(Mt. 6, 31-34)


Giovedì 6 marzo 2014, nell’aula Paolo VI, Papa Francesco ha incontrato i parroci di Roma, ai quali ha tenuto un discorso incentrato sulla misericordia. È comprensibile, quindi, che la “misericordia” la si trovi citata 27 volte; ciò che è incomprensibile è che non si trovi citata nemmeno una volta la “salvezza”.

Quarta fila?

Saraiva Martins, cardinale, dice che la fede è una, le sue ragioni molte
intervista a José Saraiva Martins a cura di Matteo Matzuzzi
in “Il Foglio” del 11 marzo 2014
“Nessuno discute la validità della Familiaris Consortio, quei princìpi sono ancora validi per la chiesa, ma il punto è un altro: quei princìpi vanno applicati secondo le circostanze attuali, la realtà che si vive oggi”. Il cardinale José Saraiva Martins, teologo, già rettore della Pontificia Università Urbaniana e prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei santi, affronta con il Foglio i temi al centro dei prossimi Sinodi sulla famiglia.

UN PAPA IN TERZA FILA

 - BERGOGLIO ROMPE LA TRADIZIONE E SI MESCOLA AI CARDINALI PER GLI ESERCIZI SPIRITUALI AD ARICCIA

Papa Francesco era tra i cardinali sui banchi della cappella nella Casa per esercizi Divin Maestro di Ariccia - Fino all’anno scorso gli esercizi spirituali si tenevano in Vaticano e il Pontefice assisteva da una stanza laterale, “nascosto” alla vista degli altri…

Andando a “grattare”

APPELLO A S.S. FRANCESCO, PERCHÉ REAGISCA (ANCHE A COSTO DI INIMICARSI I POTERI MONDANI E SACRIFICARE IL SUO MITO MEDIATICO) ALL’ATTACCO DELLE LOBBY MONDIALISTE ALLA CHIESA. Sostegno (con le riserve che ai nostri fedeli lettori saranno ovvie) all’iniziativa de “Il Foglio”

Andando a “grattare” sotto il fumo di tante lodi sperticate, talvolta sempliciotte talvolta “pelose”:che fine ha fatto il dossier su “Vatileaks” dei tre Cardinali della Commissione d’inchiesta istituita dal Santo Padre Benedetto XVI?

KASPER vs FOGLIO

"Va bene. Vogliamo un dibattito. Non vogliamo una Chiesa che dorme, vogliamo una Chiesa vivace. Ma quello che ha fatto un quotidiano italiano, cioè pubblicare la mia relazione senza autorizzazione, è contro la legge. Secondo me, in questo modo hanno sabotato la volontà del Papa. Loro vogliono chiudere la discussione, mentre il Papa vuole una discussione aperta". La discussione sul tema continuerà, ha ricordato Kasper, "nel Sinodo. E dipenderà dal Sinodo e dal Papa, il risultato. Io ho fatto una proposta, come mi ha richiesto di fare il Papa, e si vedrà come procederà la discussione, nei prossimi due anni".

lunedì 10 marzo 2014

Ha terminato la sua corsa

E’ morto Mario Palmaro, prof. di filosofia del diritto, bioeticista e apologeta cattolico. Ha vissuto la prova cercando sempre di alzare lo sguardo alle “cose di lassù”. Questo, tra i tanti, è l’insegnamento più grande che conserverò nel cuore. Insieme all’amico Alessandro Gnocchi, nel lontano 2010, scrisse sul quotidiano Libero un articolo dal titolo “In prossimità della fine”, rileggerlo può aiutarci a capire come Mario avesse ben chiaro che tra tempo ed eternità c’è un abisso. Caro Mario, riposa in pace.

Settimana di passione ecclesiastica.

Notizia maschia, notizia femmina

Settimana di passione ecclesiastica. Fa notizia l’amore, il disamore, il desiderio. La versione di Kasper

Settimana interessante. Mentre gli altri parlavano di questione morale e sottosegretari che non hanno pagato di tasca propria dei francobolli, o del dissenso grillino, o della legge elettorale chepalle, ci siamo impegnati su affarucci come sesso, matrimonio, maschio, femmina, promessa e redenzione. Un giornale teologico? No, un giornale. Infatti Kasper era la notizia, come ha notato nell’intervista a De Bortoli anche papa Francesco. E’ una nostra vecchia abitudine, parlare delle cose che contano quando le cose che non contano parlano di noi nel nostro mondo vuoto dell’informazione. Se la chiesa cattolica, che ormai è una minoranza accerchiata ma fa ancora notizia per un paio di miliardi di persone e oltre, possiede e fa lavorare varie università di riguardo, mobilita qualcuno la domenica per la messa nelle diocesi e nelle parrocchie, e ispira settimanali tabloid-sublimi come “ilmiopapa”, oltre che le preghiere piene di compassione e di bellezza dei credenti, bè, se la chiesa dice che non sa che pesci pigliare in materia di amore tra uomo e donna, promessa di lealtà, educazione dei figli, matrimonio e gender, “maschio e femmina li creò”,  si rassegna all’ovvio, ecco, allora bisogna forse parlarne.

Una cattolica “bambina”

Riflessioni sulle dichiarazioni del Card. Kasper 

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima;

……………………….
Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. (Sal 19, 8 – 9)

di Carla D’Agostino Ungaretti

scmbnllPuò una cattolica “bambina” come me mettersi a tu per tu con un Principe della Chiesa, il teologo stimato dal Papa, autore della relazione preparatoria al Sinodo sulla famiglia che si svolgerà nel prossimo autunno? Sarò accusata di superbia, di supponenza, di mancanza di rispetto verso una così alta personalità della Chiesa Cattolica?  E’ un rischio che devo correre perché, ovunque io mi volga, vedo confusione e disorientamento in quello che per duemila anni è stato l’insegnamento della Chiesa stessa, frutto a sua volta di duemila anni di riflessione teologica sulla pastorale del matrimonio che, fino a pochi decenni fa non aveva conosciuto motivi di smentite o di correzioni.

Fratelli coltelli

IOR, INCENSO E MIRRA 

LA PARTITA A SCACCHI ALLO IOR È L’ETERNA GUERRA TRA FINANZA CATTOLICA E LAICO-MASSONICA

La voglia di trasparenza di Bergoglio si scontra con il terrore di molti, in Vaticano, di concedere vantaggi e informazioni sensibili ai “massoni” e ai loro bracci armati finanziari di Wall Street - L’ingresso di una ventina di “segugi” di Promontory, nel torrione di Niccolò V, è stato visto come un cedimento di sovranità della Santa Sede…

Massimo Franco per il "Corriere della Sera"
Quando nel luglio del 2013 il vertice dello Ior, in carica da appena pochi mesi dopo la turbolenta uscita di scena di Ettore Gotti Tedeschi, decise di rendere pubbliche le nuove direttive sui clienti dell'Istituto per le opere di religione, notò una reazione ostile. L'iniziativa partiva dalla necessità di dare prova di trasparenza, allontanando almeno una parte delle ombre che da anni si allungano sulle attività dell'Istituto ospitato nel Torrione di Niccolò V, nel cuore delle sacre mura.
IL VATICANO SECONDO FRANCESCO - MASSIMO FRANCOIL VATICANO SECONDO FRANCESCO - MASSIMO FRANCO
Ma le resistenze risultavano altrettanto forti. Non era opportuno, si obiettava, mettere in circolazione notizie riservate che poi «potevano essere usate dalla massoneria» contro il Vaticano. Eppure, esisteva un'esigenza accentuata dal modo singolare col quale era stato scelto il successore di Gotti Tedeschi: e cioè nel limbo temporale tra le dimissioni di Benedetto XVI e l'inizio del Conclave. Il vertice della banca cercò di spiegare che la comunità finanziaria internazionale continuava a tenere gli occhi addosso allo Ior; e che lo stesso Francesco considerava una priorità la riforma radicale dell'Istituto (...).
Il torrione Niccolò V, sede dello Ior  niccolovIL TORRIONE NICCOLÒ V, SEDE DELLO IOR NICCOLOV
Non a caso, sorprendendo tutti, a metà giugno Francesco aveva nominato «prelato» dello Ior monsignor Battista Ricca, direttore della Casa Santa Marta, dove aveva scelto di vivere: una persona di sua totale fiducia, anche se digiuna di finanza, come anello di collegamento e «orecchio» del pontefice tra la Commissione cardinalizia presieduta da Tarcisio Bertone e il Consiglio di sovrintendenza con a capo, appunto, il presidente dello Ior, Ernst von Freyberg.
E dieci giorni dopo, con un «chirografo», un documento riferibile a lui personalmente e datato 24 giugno, aveva istituito una «pontificia commissione referente» per «conoscere meglio la posizione giuridica e le attività dello Ior».
A presiederla fu chiamato un anziano e rispettato cardinale salesiano, Raffaele Farina, ex Prefetto della Biblioteca Vaticana. Al suo fianco, un'altra «eminenza» stimatissima da papa Bergoglio, Jean Louis Tauran, francese; monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, spagnolo e coordinatore della commissione; monsignor Peter Bryan Wells, statunitense e numero tre della Segreteria di Stato; e la presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali, Mary Ann Glendon, ex ambasciatrice Usa presso la Santa Sede e giurista alla prestigiosa università di Harvard.
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Se non era un vero e proprio commissariamento, gli somigliava. E comunque, faceva intendere che Francesco era insoddisfatto del modo in cui andava avanti la riforma. Passarono giorni prima che la richiesta di von Freyberg ricevesse una risposta. Tanto che alla fine, raccontano in Vaticano, il presidente dello Ior si rivolse a monsignor Ricca.
E gli chiese di parlarne direttamente con il Papa. Francesco e il monsignore si incontrarono a colazione a Santa Marta, come accade abbastanza spesso. E Francesco, dopo avere analizzato i pro e i contro, decise che si pubblicasse tutto. L'episodio conferma sia la volontà del pontefice argentino di procedere sulla strada della trasparenza, sia le resistenze fortissime che incontra.
Gotti Tedeschi, interrogato dalla magistratura per alcuni giri di soldi dello Ior ai quali sarebbe risultato totalmente estraneo, non nascondeva di avere intravisto conti correnti «strani», e operazioni così misteriose che lui stesso ne era stato tenuto all'oscuro (...). L'ex presidente, sfiduciato il 26 maggio del 2012, da quel momento era stato tagliato fuori da tutta la rete vaticana che contava. Aspettava di essere convocato da Benedetto XVI per potergli spiegare la propria verità, o almeno da monsignor Georg, suo segretario privato.
IOR istituto per le opere di religioneIOR ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE
A intermittenza gli veniva assicurato che presto sarebbe accaduto (...). Fino a quando, all'inizio di febbraio del 2013, fu fissato un incontro proprio con Bertone: l'ex mentore di Gotti Tedeschi, poi suo avversario per le resistenze del presidente dello Ior ad avallare operazioni finanziarie ritenute spericolate. Il luogo prescelto era lo studio del cardinale Giuseppe Versaldi, potente «ministro delle finanze» vaticane. Erano passati quasi nove mesi dalla sfiducia.
E bisognava ammansire l'economista piacentino, fargli capire che la sua quarantena stava per finire, che papa Benedetto XVI era quasi pronto a riceverlo; e che dunque non doveva sentirsi abbandonato, né essere tentato di raccontare la frazione di segreti che riteneva di avere raccolto. Versaldi era l'anfitrione di quella che doveva apparire la grande riconciliazione tra Gotti Tedeschi e il Segretario di Stato.
Testimone e promotore del colloquio: il vescovo di Piacenza, la città del banchiere, monsignor Giovanni Ambrosio. Quante cattiverie sono state dette sul nostro conto!, avrebbe esordito Bertone vedendo il banchiere: quasi fossero stati entrambi vittime di quello che era accaduto allo Ior. Poi lo rassicurò, gli disse di tenersi a disposizione, perché presto il Papa lo avrebbe convocato.
Ettore Gotti TedeschiETTORE GOTTI TEDESCHI
Ma la convocazione non ci fu mai. Pochi giorni dopo l'incontro di Gotti Tedeschi col segretario di Stato vaticano, Josef Ratzinger si dimise.... Il problema ormai non è lo Ior, ma il rapporto della finanza vaticana col mondo esterno; e l'esigenza di seguire le indicazioni di un Papa deciso a imprimere una svolta al modo di gestire i soldi. Con l'arrivo di Francesco lo Ior è apparso solo un vecchio guscio: una corazza bancaria creata nel 1942 da Pio XII anche per impedire al fascismo di Benito Mussolini in guerra di controllare i fondi e le operazioni finanziarie del Vaticano.
E appare figlio di un'altra era geologica della Chiesa: quella della segretezza abbinata all'impunità; dei soldi in contanti raccolti e distribuiti per cause pie e meno pie senza doverne rendere conto a nessuno e senza che si potesse nemmeno risalire sempre ai beneficiari (...). L'Istituto per le opere di religione è la metafora di una metamorfosi difficile, dolorosa e insieme improcrastinabile.
BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTOROBERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO
E le nomine a ripetizione fatte da Francesco nei primi mesi del papato hanno sottolineato l'urgenza e insieme l'affanno col quale si tenta di riplasmare un organismo che ormai crea problemi al Vaticano, più che risolverli (...). A sbrogliare quegli intrecci occorrevano dei professionisti in grado di incontrare il rispetto delle istituzioni finanziarie e dei governi a livello globale.
Per questo a fine maggio del 2013 il Vaticano si convinse ad affidare a Promontory l'esame dei conti correnti dello Ior, e successivamente di entrare nel ginepraio dell'Apsa. Ma nei sacri palazzi società come Promontory alimentavano dubbi e diffidenze. Era come fare entrare in casa un intruso, se non un nemico. Un colosso come quello evocava lo spettro della massoneria internazionale, i gangli più oscuri del potere di Wall Street, dei governi occidentali e delle banche centrali gonfi di pregiudizi verso la Santa Sede.
ERNST VON FREYBERGERNST VON FREYBERG
E pazienza se il pregiudizio era, in realtà, reciproco. A sentirsi «occupato» e «infiltrato» da un piccolo esercito di marziani era il Vaticano. Perché Promontory, una società di consulenza con base a Washington, è considerata una sorta di controllore-ombra. Fondata e diretta dal 2001 da Eugene Ludwig, banchiere e avvocato nato a Brooklyn, New York, e cooptato dal presidente Bill Clinton nel 1993 per dirigere l'Occ, l'organo che controlla l'attività delle maggiori banche Usa, in pochi anni è diventata una potenza (...). Alla base del modo di agire c'è l'esperienza di ex «cani da guardia» della legalità finanziaria, provenienti da organismi governativi al massimo livello.
Tra i 450 dipendenti ci sono due ex capi della Sec, la Se-curity and Exchange Commission, equivalente Usa della Consob che vigila sulle attività di Borsa; e due ex top manager della Federal Reserve, la banca centrale americana. Il problema vero, però, è un altro. L'ingresso di una ventina di «segugi» di Promontory, armati di computer, nel torrione di Niccolò V, è stato visto come un cedimento di sovranità della Santa Sede.
JEAN LUIS TAURAN JUAN IGNACIO ARRIETA RAFFAELE FARINAJEAN LUIS TAURAN JUAN IGNACIO ARRIETA RAFFAELE FARINA
«L'autonomia finanziaria di uno Stato è un pezzo della sua sovranità», sostiene sotto garanzia di anonimato un cardinale ben addentro a questi temi. «E la sovranità della Santa Sede è messa a rischio se non si interpreta con prudenza l'esigenza di trasparenza. Dare un potere assoluto di indagine a società come Promontory equivale a consegnare in mano a poteri e potenze straniere documenti sensibili e informazioni sui conti di ogni singolo cardinale...».
Ma la struttura vaticana subiva i controlli perché non aveva voluto vedere e prevenire le conseguenze che i cambiamenti avvenuti nella finanza globale avrebbero comunque imposto. Era un difetto di visione strategica, figlio di un'autoreferenzialità e di un'illusione di impunità duri a morire.
Eppure, quando a luglio Francesco aveva voluto una «commissione referente» tipo quella sullo Ior, qualche campanello avrebbe dovuto suonare. Si intuiva che i tempi del Papa e quelli della riforma non collimavano...
Bertone GrilloBERTONE GRILLO
Il ritmo era di 1000-1500 conti controllati ogni mese. E a fine estate scattò la richiesta di chiusura dei conti di quattro ambasciate politicamente «sensibili»: Indonesia, Iran, Siria e Iraq. Poche settimane dopo arrivarono lettere con le quali 1200 correntisti «laici» si vedevano interrompere ogni rapporto con la banca vaticana (...). Da tempo si ipotizza che possa essere stato depositato anche denaro ricollegabile a organizzazioni criminali (...). In quel caso, sarebbe stato confiscato?
E come, visto che la Santa Sede è uno Stato estero? Si intravede una labirintica terra di nessuno legale, che soltanto trattative tra Italia e Vaticano a livello statale, finanziario e giudiziario possono risolvere.
SCARANO BSCARANO B
Nel 2013 all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede si svolgevano incontri discreti tra le due sponde del Tevere per capire come uscirne. Con la mediazione dell'ambasciatore Francesco Maria Greco arrivavano messaggi nei quali i vertici di Bankitalia, della Segreteria di Stato vaticana, del governo ipotizzavano soluzioni bilaterali dove convogliare i fondi sospetti, e joint venture giudiziarie per indagare a fondo. Insomma, una collaborazione che di fatto si era fermata per una trentina d'anni, mentre in parallelo continuavano le complicità.
Il pericolo era stato reso tangibile dall'arresto, il 28 giugno del 2013, di monsignor Nunzio Scarano a Roma: un uomo-chiave dell'Apsa, accusato di frode e corruzione con un ex agente segreto italiano e un broker (...). La vera domanda era: quanti monsignori Scarano esistono nelle pieghe delle attività finanziarie vaticane (...)? Si tratta di un grumo di mistero di fronte al quale perfino un pontefice determinato come Francesco sembra obbligato a seguire tempi diversi da quelli che si è imposto.