ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 7 aprile 2015

Beato sarà lui !?

Chi era davvero Dom Helder Câmara?


(su ATFP) Si è parlato molto in questi giorni di Dom Helder Câmara, il cui processo di beatificazione è stato recentemente approvato dal Vaticano. Per l’italiano medio la figura di mons. Helder Pessoa Câmara (1909-1999), vescovo ausiliare di Rio de Janeiro, e poi arcivescovo metropolita di Olinda-Recife, è pressoché sconosciuta.
Chi era Dom Helder?
Una propaganda ai limiti del ridicolo
Le uniche notizie su mons. Câmara che filtrano dalla stampa nostrana provengono da fucine propagandistiche tanto sbilanciate che non ho paura a definirle ai limiti del ridicolo.
Ricordo benissimo, per esempio, la reazione della stampa all’epoca della scomparsa di Dom Helder, nell’agosto 1999. I mass media italiani gareggiarono in panegirici, conferendogli titoli altisonanti come “Profeta dei poveri”, “Santo delle favelas”, “voce del Terzo Mondo”, “San Helder d’America” e via discorrendo. Fu una sorta di canonizzazione massmediatica (1).
Questa stessa macchina propagandistica sembra essersi riattivata a proposito dell’apertura del processo di beatificazione, firmato in Vaticano lo scorso 25 febbraio. Qualche informazione in merito non nuocerebbe affatto.

Volemose bene

Un metodo di scrittura [che] permette infinite interpretazioni comprese fra i due estremi affermati… il Vaticano II ha prodotto documenti che, rifuggendo il fine definitorio e quindi il linguaggio definitorio, si propongono come testi aperti, soggetti a interpretazioni operate attraverso parole chiave e concetti cardine disseminati in altri testi.

Martedì 7 aprile 2015
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E’ pervenuta in Redazione:
 .
Caro Gnocchi,
mi permetta due righe di sfogo. S. Messa di Pasqua, in un santuario dedicato alla Madonna, dove secoli di storia ci raccontano di interventi miracolosi. Un bellissimo santuario, e tanti fedeli. Questo a prima vista conforta. Poi arriva lo strazio. Un coro che strilla – non canta, strilla – accompagnato da chitarre, tamburi e tamburelli. Assordante e pure stonato. Il celebrante che ringrazia il coro che si è preparato per “rendere più lieta la liturgia” (perché, la liturgia di Pasqua è triste?), ma in compenso un paio di volte deve far cenno al coro di smetterla, perché evidentemente non si sono messi bene d’accordo prima sui tempi degli interventi canori. Insomma, un clima di confusione, rumore (non musica, tantomeno sacra), raccoglimento zero e una predica in cui non si capisce più perché tutti dovremmo essere “felici”.

Suor Cristino?

Un sacerdote conquista La Voz sulle orme di suor Cristina

“Sono qui solo per cantare l'amore nel mondo”

damian
screenshot
di Luisa Restrepo

Come suor Cristina ha sorpreso qualche mese fa a The Voice Italia, così padre Damián María ha conquistato milioni di telespettatori di Telecinco quando è riuscito a entrare a La Voz, l'equivalente spagnolo, superando la blind audition, prima tappa del popolare reality.

Padre Damián è un missionario redentorista, ha appena 28 anni e tra poco festeggerà un anno di sacerdozio. Prima di essere ordinato è stato missionario a Calcutta, in India.

Dalle sagre alle saghe

La saga dell’imbecillità e la responsabilità della Chiesa conciliare


In questi  giorni, non a caso a ridosso della Pasqua, si è accentuata la campagna politico-mediatica contro la religione, intesa “laicamente” come fattore discriminante, soprattutto sull’onda del diffondersi dell’attività bellica dei gruppi musulmani che, per una loro logica interna, intendono affermare l’esclusivismo dell’Islam.

Non staremo qui a ricordare le complicità dirette e indirette della gerarchia cattolica, papa in testa, che con il loro atteggiamento mellifuo e suadente e con la loro ingannevole blandizia hanno fatto credere ai fedeli, e agli infedeli, che “musulmano è bello”, soprattutto se a casa dei cristiani.

Chi tace acconsente!?

Kenya e le stragi di cristiani nel mondo: il silenzio degli intellettuali


“Papa buono-chiesa cattiva” ?

Non sarà un grande Giubileo

C'è grande attesa per l'intervento di papa Francesco all'Onu

Jorge Bergoglio lo conosce bene. Oltre che vaticanista di Panorama, Ignazio Ingrao, romano, 45 anni, è infatti una delle firme del settimanale Il mio Papa. Il periodico Mondadori, che racconta ogni settimana pontificia, si sta rivelando un caso editoriale, essendo già arrivato alla 13 edizione tradotta.

Non solo, Ingrao ha dato alle stampe, di recente e per l'editore Piemme, il libro Amore e sesso ai tempi di Papa Francesco.
D. Ingrao, il pontefice ha indetto un Giubileo straordinario. Come sarà questo grande evento?
R. A quanto mi risulta, non sarà proprio un grande evento, nel senso che si celebrerà più nelle chiese locali che a Roma. E questo forse a Ignazio Marino dispiacerà. Certo la forza di convocazione di Bergoglio è tale che l'Urbe sarà comunque importante, a cominciare dalla messa di apertura, il prossimo 8 dicembre.
D. E come dobbiamo immaginarcelo questo Anno santo?
R. Fortemente centrato sulla carità, in cui la possibilità di lucrare l'indulgenza si otterrà sì, facendo pellegrinaggio a Roma e nelle chiese locali, ma anche aiutando un povero, visitando un carcerato o anziano. Tanti gesti che formano un grande gesto.
D. L'occasione per Francesco di lanciare altri messaggi?

Danai timentes?

Müller suggerisce un nuovo compito per la Dottrina della fedeTwitter Facebook Print

Il cardinale Müller
Il cardinale Müller

Il cardinale tedesco preannuncia un'inedita competenza del suo dicastero: quella di «strutturare teologicamente un pontificato»

 Il cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, in una delle numerose interviste concesse nelle ultime settimane e focalizzate sul prossimo Sinodo, ha parlato di un nuovo compito del suo dicastero. Un compito che non è stato mai citato nei documenti che riguardano le precise competenze dell'ex Sant'Uffizio.

Arridàje

Dopo la moschea mancava Lutero. Ci ha 

pensato Marino

Se il sindaco Ignazio Marino avesse letto Martin Lutero, avrebbero saputo che cosa pensava il monaco di Roma e forse non gli avrebbero intitolato una piazza, cosa che hanno stabilito qualche tempo fa. Dopo il monumento a Giordano Bruno e in tempi più recenti la grade moschea, ci voleva pure piazza Lutero.

Ignazio Marino è un ex medico che fa il sindaco di Roma e non lo farebbe più da tempo se non fosse stato di sinistra. Infatti, com’è noto, in questo Paese se sei di destra o di centro vieni preso a pedate anche per un solo vacuo sospetto, mentre se sei “dei loro” puoi far quel che ti pare. 
Se non si può pretendere che un medico-sindaco abbia letto i Tischreden (discorsi a tavola) di Lutero, è altrettanto improbabile che li abbiano letti quelli della sua giunta, quantunque risulti che i politici italiani abbiano percentuali di laureati tra le più alte al mondo (ma anche di disoccupazione: a pensar male…).

lunedì 6 aprile 2015

Non è gradita a tutti


A proposito della consacrazione
di Don Faure da parte di Mons Williamson


Articolo pubblicato sul n° 313 di DICI, del 3 aprile 2015

Dopo la consacrazione di Don Jean-Michel Faure da parte di Mons. Williamson, il 19 marzo 2015 a Nuova Friburgo, Brasile, diversi siti a loro favorevoli hanno pubblicato diverse dichiarazioni del consacratore e del consacrato, nelle quali essi espongono le circostanze particolari di questa consacrazione episcopale, annunciata solo alla vigilia ed alla quale sono stati invitati solo un numero ristretto di sacerdoti e di fedeli. Queste dichiarazioni contengono anche alcune ragioni hanno motivato questa cerimonia.
Negli estratti seguenti, i passi sottolineati in corsivo sono della direzione di DICI

Nel suo sermone nel corso della cerimonia, Mons. Williamson ha dichiarato:
«Io mi scuso per non aver voluto rendere pubblico l’annuncio di questo avvenimento, ma volevamo assicurare la cerimonia e proteggerla da certi impedimenti che potevano sorgere: poiché questa cerimonia non è gradita a tutti, ed è evidente!»

Muller: «Tra dottrina e pastorale non ci può essere opposizione»


«Tutta la Chiesa è una rivoluzione, nel senso che Nostro Signore ha riposizionato tutto a un altro livello». Lo ha detto il cardinale Ludwig Muller, prefetto della congregazione della Dottrina della Fede, in una lunga intervista concessa al canale televisivo francese KTO (clicca qui per il video dell'intervista). Tra i vari argomenti sembra che il cardinale abbia voluto sottolineare sopratutto la necessità di non interpretare la Chiesa secondo categorie di stampo politico. «Dio ha fondato la Chiesa, e la Chiesa ha il grande dovere di riunire gli uomini. Dobbiamo superare le polarizzazioni».

Mancanza di schèi?

Inchieste e scandali: Cl ora non ha più potere

La crisi di Comunione e Liberazione, il Meeting del 2015, l'addio di Lupi e lo scandalo Inzoli

L’ingresso del Meeting di Rimini del 2011 (Credits: Sharon Mollerus/Flickr)

Sui social network vengono massacrati e insultati come appestati, come il simbolo del potere corrotto in Italia. Eppure gli esponenti di Comunione e Liberazione anche quest’anno organizzeranno in agosto il consueto Meeting di Rimini. Il titolo è: "Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?”, un verso del poeta Mario Luzi. Ma se il 2014 fu già un'annata difficile, con sempre meno politici di spessore presenti, quest’anno si rischia una vera e propria debacle. L’addio di Maurizio Lupi dal governo, dopo le dimissioni dal ministero delle Infrastrutture, ha sancito di fatto il crollo definitivo del potere ciellino nell’esecutivo. A questo si aggiungono le tensioni interne per gli scandali che hanno costellato gli ultimi quattro anni del movimento di Don Giussani.

La croce è la miseria e nichilismo?

Cardini: “Per me la croce è la miseria. C'é un'idea forte in Papa Francesco"
Intervistato da IntelligoNewsFranco Cardini, storico e saggista, analizza la figura di Papa Francesco nel giorno della via Crucis e fornisce il suo punto di vista sugli attacchi terroristici che stanno terrorizzando la Turchia.

Oggi la via Crucis. Si può dire che quella di Bergoglio sia diversa rispetto a quella degli altri Papi? 

«Può darsi di sì, non c’è atto che faccia il Papa a Roma che non sia simbolicamente molto calcolato e non riporti al principio che il Papa è il Vescovo di Roma, quindi è un’autorità ecumenica, universale. L’attuale Pontefice ha ridotto molto il carattere di autorità universale del Papa, ad esempio rinunciando agli ornamenti, elementi che derivavano al Papa dalla funzione imperiale che, secondo la tradizione, l’Imperatore Costantino avrebbe affidato al Vescovo di Roma.

Il neo nel neo:alla gente non sfugge la realtà!

 Appunto sul "neo-clero"
Generazioni diverse di chierici: nella prima foto un gruppo di studenti negli anni '60;
 nella seconda un gruppo odierno. Non è solo l'abito a fare la differenza
 ma è tutto un intero mondo ad essere cambiato!

Una decina di giorni fa ho scritto un post sul "neo-clero", una realtà sociale che, di fatto, caratterizza tutte le confessioni cristiane. Il "neo-clero" per formazione e struttura psicologica è differente da quello di sole due generazioni fa.

Un anziano parroco cattolico mi confidava: "Se un tempo un prete novello andava in crisi dopo 10 anni, oggi capita che vada in crisi già dopo due anni, quando ai miei tempi il momento di crisi poteva semmai arrivare solo a cinquant'anni, oggi arriva anche prima dei trenta!". 

In uscita o già "fuori"?

Corti in Tv, Staglianò sulla Rete: i vescovi italiani “in uscita”


POPE: GENERAL AUDIENCE

Anche per l’informazione ecclesiale online quella appena trascorsa è una settimana santa. I link a eventi, luoghi, temi della Passione sono infatti la maggioranza assoluta: prevalgono cioè su tutti gli altri argomenti, compreso l’altrimenti imbattibile “Papa quotidiano”.

Passione e rassegnazione?


Persecuzione dei cristiani e prospettiva di fede
Pubblichiamo il commento di Vittorio Messori pubblicato il 3 aprile scorso dal Corriere della Sera. Pur scritto in occasione del Venerdì Santo presenta una prospettiva sul martirio di tanti cristiani nel mondo che non perde di attualità, e si lega ai costanti riferimenti a questo tema che papa Francesco ha fatto in questi giorni.

Venerdì di passione per il Cristo ma anche per troppi cristiani. Proprio mentre scrivo, giungono notizie  drammatiche, le ennesime: questa volta,  dal Kenya. La croce di Gesù sul Golgota è divenuta realtà per tanti suoi seguaci. 

Eiden kai episteusen

I Vescovi davanti alla prova storica della Resurrezione di Gesù

Nell’alba del terzo giorno, dopo la crocifissione di Gesù, i custodi del suo sepolcro autorizzato furono sbalorditi da uno scuotimento, che ribaltò la pietra che sigillava il sepolcro stesso e abbandonarono la consegna. Alcune donne del seguito di Gesù, che si erano avviate alla tomba nell’intento di perfezionare la sepoltura, verifìcarono l’accaduto, e temendo che la salma fosse stata trafugata avvisarono gli umiliati amici del Divino Maestro, i quali alfine decisero di effettuare un sopralluogo.

Il teste oculare di questa verifica, compiuta insieme a Pietro, afferma che, entrati i due nel sepolcro, essi presero atto che l’involucro della salma era intatto, ma il corpo del Martire non c’era più, quasi si fosse volatilizzato, o evaporato attraverso i lini avvolgenti. Consapevoli della pena di morte sancita per i violatori di tombe, si allontanarono tornando tra i loro amici, ma con chiara memoria dei particolari verificati circa i lini avvolgenti la salma, come Giovanni precisa nel suo rapporto alla fine del suo Vangelo.

domenica 5 aprile 2015

“La presenza di satana nel mondo”


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Da figlia primogenita a primapostata

Via il santo dal nome. La Francia sbattezza 5mila comuni
di Luigi Santambrogio
La rivista online Minute
La laicissima Francia, quella del Je suis Charlie, della tolleranza e del “vivre ensemble” multiculturale, vuole mettere mette al bando santi e beati, ameno dai paradisi della toponomastica. L’obiettivo è l'eliminazione di tutti i riferimenti alla cristianità dai Comuni francesi, sono quasi 5000, che nel loro nome hanno il termine “saint”, santo, o “sainte”. Dovranno essere sbattezzati perché con il loro toponimo insultano «tutta una categoria di popolazione». Non è chiaro se la ghigliottina della censura anticristiana si estenderà anche ai nomi della vie cittadine, dei quartieri, dei ponti, degli aeroporti e delle stazioni ferroviarie. A chiedere lo “sbattezzo” è il gruppo di riflessione “Laïcité et République moderne” e curato dal deputato socialista Yann Galut, leader del collettivo “La Gauche forte”, e dalla senatrice ecologista Esther Benbassa, alla guida del microscopico ma influente partito “Pari(s) du Vivre-Ensemble”. Insieme hanno firmato un rapporto e lo hanno inviato al premier socialista Valls. 

The Brains Behind Francis' Heart

Il cardinale Walter Kasper, 'teologo del Papa,' rivela il cervello dietro il cuore di Francesco '


Il cardinale tedesco Walter Kasper passeggiate, dopo la fine di una riunione tenutasi presso l'Aula del Sinodo, in Piazza San Pietro in Vaticano il 4 marzo 2013. Foto per gentile concessione di REUTERS / Tony Gentile | Tony Gentile / Reuters

ROMA (RNS) Papa Francesco ha più volte detto che si aspetta il suo pontificato sia un breve, ma il cardinale Walter Kasper sta lavorando per garantire che l'eredità del pontefice dura a lungo dopo questo papa lascia la scena.
Fin dai primi giorni del suo pontificato di due anni fa, Francesco certificato Kasper di alto credito; da allora, il cardinale tedesco in pensione è spesso conosciuto come "il teologo del papa."
Si tratta di un nomignolo e l'ecclesiastico alza le spalle con un sorriso, ma è anche un marchio che sta facendo agitare, soprattutto alla luce di libro più recente di Kasper, pubblicato il mese scorso - un breve lavoro che descrive sostanzialmente Francesco come teologo nel suo pieno diritto il cui approccio pastorale sta mettendo il cattolicesimo in un nuovo corso.

Dalla Croce al pop!

Il vescovo che nella predica canta Noemi e Mengoni fa come Gesù

Sorpreso dalla sorpresa. Antonio Staglianò, il vescovo di Noto, diventa una star della rete perché il 22 marzo in un'omelia a dei cresimandi canta Noemi e Mengoni.


Prima riportano la notizia Newtuscia.it e Ragusanews.it; poi da lì si passa a melty.it, la grande stampa e infine youtube.
Attraverso "Vuoto a perdere" di Noemi ", il vescovo spinge i ragazzi ad essere se stessi e a non rimanere invischiati da "le mode dell'ipermercato, dove la gente ti guarda se hai i soldi e non il cuore".
Poi con "Guerriero" e "Essere umani" di Marco Mengoni sottolinea che "Amore può diventare una parola vuota e stupida, solo il cuore può riempire le parole del loro contenuto umano" chiarendo che le sue citazioni "aiutano a far capire le cose, altrimenti non capiamo nulla. Se cantiamo, le cose si capiscono".

Moriranno filistei?

Israele: ricostruito l’altare per il sacrificio nel terzo tempio

temple-institute-altar-2Qualora le circostanze diventassero favorevoli, il nuovo altare può essere rapidamente montato nella posizione esatta che consente al servizio divino di essere ripreso senza indugio.
Come Breaking Israel News ha riportato all’inizio di questo mese, il Temple Institute di Gerusalemme ha completato la costruzione dell’altare in pietra richiesto per il servizio sacrificale nel Tempio Santo. […]
L’altare è stato completato in ritardo nel 2014 e ufficialmente inaugurato durante la cerimonia pubblica di accensione della Menorah d’oro per la festa di Hanukkah, che cade il 22 dicembre. […] l’altezza dell’altare non è di cinque metri (16 piedi), ma di cinque amot, una misura biblica equivalente a circa 2,35 metri (7,7 piedi). Ogni amah misura 46-38 centimetri (18-19 pollici). La rampa che porta all’altare è lunga 16 amot.

Il Signore è veramente Risorto!

Il Signore è veramente Risorto! E ce lo dicono alcuni semplici fatti

Sabato Santo,  Aprile 4th/ 2015
Sabato Santo – Una breve riflessione in attesa della Pasqua
Il Signore è veramente Risorto! E ce lo dicono
alcuni semplici fatti
La Risurrezione di Gesù è sotto gli occhi di tutti! Basta aprirli!
 di Arrigo Muscio e Redazione Qui Europa
Risurrezione di Gesù
 Non è qui… E' Risorto!                                                                                      
Roma, Gerusalemme – Sabato Santo: tempo di preghiera, di conversione e di attesa dell'Alba che non conosce tramonto (vedi qui Pasqua – Vittoria di Dio e Salvezza dell’uomo). Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L'angelo disse alle donne: "Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: "È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete". Ecco, io ve l'ho detto". (Mt 28, 1-7).

sabato 4 aprile 2015

SABBATO SANCTO: DE VIGILIA PASCHALI

I - LITURGIA DELLA LUCE (Lucernario)
 
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre, e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. E con il tuo spirito.

Grátia Dómini nostri Iesu Christi, et cáritas Dei, et communicátio Santi Spíritus sit cum ómnibus vobis.
 

Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore passò dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera.
Rivivremo la Pasqua del Signore nell'ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti, Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.

Fratres caríssimi, hac sacratíssima nocte, in qua Dóminus noster Iesus Christus de morte transívit ad vitam, Ecclésia invítat fílios dispérsos per orbem terrárum, ut ad vigilándum et orándum convéniant. Si ita memóriam egérimus Páschatis Dómini, audiéntes verbum et celebrántes mystéria eius, spem habébimus participándi triúmphum eius de morte et vivéndi cum ipso in Deo.

come i dotti critici deposero le armi

Indagine sulla Risurrezione di Gesù: come i dotti critici
deposero le armi
di "Il Cammino Cristiano"  
Resurrezione di Gesù Cristo - Come dotti critici deposero le armi
 5 profezie di Gesù sulla Resurrezione                                                            
Gerusalemme – Mentre Gesù viveva sulla Terra, per cinque volte profetizzò che sarebbe risuscitato dai morti. Se non fosse stato Colui che diceva di essere, non avrebbe mai potuto affermare qualcosa del genere. Infatti, o Gesù è stato il più grande bugiardo e ingannatore mai esistito sulla terra, oppure è stato davvero il Figlio dell'Iddio vivente (Ndr – vedi qui Perchè Gesù Cristo è il Dio Vero – Riflessione del Prof. Giacinto Auriti) ed è risuscitato dai morti. In Matteo 16,21 leggiamo: «Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti, degli scribi, ed essere ucciso, e risuscitare il terzo giorno

Il bel silenzio

STRAGI E SILENZIO


Non s’è spenta l’eco della mattanza di cristiani, programmata e compiuta, in Kenya, dal braccio armato islamico ISIS. Ma coraggio! Perché fra poco si estinguerà per far posto ad un altro successivo “grido di dolore”.
E così: ecco 147 giovani studenti cristiani, immolati da una fredda, calcolata e spietata azione satanica, ed ecco, ancora, i tremuli gemiti dell’Occidente, incapace di realizzare la tragica gravità di questa devastante avanzata di cavallette bibliche che, in nome di un falso dio, sventuratamente e colpevolmente equiparato a quello Vero dalla stessa Cattolicità, fanno terra bruciata di ogni segno a loro avverso.



Restiamo, però, attoniti e sdegnati per l’ulteriore dimostrazione di viltà e di ipocrisìa che la politica europea e la Gerarchìa della nostra Chiesa – e ci vien da piangere nel dire queste cose – hanno dato in questa sanguinosa e gloriosa vicenda.

Descendit ad inferos

Sabato Santo La discesa agli inferi del Signore




La discesa agli inferi del Signore

"Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.

Tristis est anima mea




Lettera aperta ai sacerdoti
Tristis est anima mea usque ad mortem: sustinete hic, et vigilate mecum (Mt 26, 38).

Carissimi confratelli nell’unico sacerdozio di Cristo,

questo misero scritto, pubblicato in occasione della santa Pasqua, è dettato da un profondo affetto nei confronti di tutti voi, che rendete presente nel mondo il nostro amato Salvatore parlando e agendo nella sua Persona per il bene del Popolo riscattato dal suo Sangue e per la salvezza eterna dell’intera umanità. È con molto rispetto – soprattutto nei confronti dei nostri Vescovi – che mi rivolgo a voi, mosso da un ardente amore alla Chiesa, che ci ha generati nel Battesimo e ci ha conferito il sacro ministero, e al contempo da un sentimento di profonda perplessità, se non di smarrimento, riguardo a certi orientamenti di recente assunti dalle sue guide, a livello nazionale e oltre. Le intemperanze cui mi lascio talvolta andare nel valutare situazioni correnti sono espressione di una sofferenza che mi fa spesso piangere e gridare a Dio, quando prego o celebro da solo. E se Gesù, nel Getsèmani, avesse previsto, da parte della sua stessa Sposa, un futuro tradimento che avrebbe di fatto vanificato, per molti, la sua Passione redentrice?

Sabbato Sancto

Immagini per meditare .... Sabato Santo



La favola di Adamo e Adamo o quella di Eva ed Eva?

La famiglia. Senza virgolette

Obiezioni chiodate – al recensore Crippa e al recensito Melloni – intorno a un saggio in cui il matrimonio tradizionale diventa un’ideologia del potere da relativizzare accanto a Gesù, magari in una chiesa guidata da Tim Cook



La sacra famiglia (1650) in un dipinto di Bartolomé Esteban Murillo
Caro Crippa, hai recensito l’altroieri un pamphlet di Alberto Melloni in cui si mette la parola famiglia tra virgolette, “famiglia”; lo hai fatto con stile, eleganza e, com’è tradizione della ditta, distacco non privo di passione. Ti conosco da molto tempo e so che per le idee e la fede sei cristianamente pronto al martirio, con ironia, ma temi straussianamente la persecuzione, o meglio un clima di “rissa” (definisci rissa noiosa il gran baccano in occidente su famiglia, sesso eccetera), e quindi usi un’arte scrittoria che lascia la tua verità e molto altro tra le righe. Vorrei stanare un po’ la tua cautela, anche in aiuto al lettore occasionale, su una delle poche questioni non noiose della vita contemporanea, e inchiodare alle mie obiezioni recensore e recensito (il libro non l’ho ancora letto, ma le tesi mi sono chiare da tempo, e lo farò presto).

Il Gesù mellonico


La famiglia per Gesù non era sacra

Oggi anche il matrimonio civile copia il cattolico, che va ripensato in base al Vangelo





La sacra famiglia di Luini
La sacra famiglia di Luini

Una lettura in salita fin dal titolo, Amore senza fine, amore senza fini (Il Mulino), ma utile come promette il sottotitolo, Appunti di storia su chiese matrimoni e famiglie. Alberto Melloni è uno storico e guarda al conflitto di civiltà sul matrimonio con la passione di chi non si rifiuta a nessuna battaglia, ma anche con il distacco di chi è allenato a «guardare le cose sul lungo periodo». Com’è nella sua vocazione di studioso militante che non ha mai dissimulato, l’autore ordisce il richiamo al
passato in funzione di due moniti che rivolge ai nostalgici del «regime di cristianità» e all’ala marciante del «regime di modernità». Due avvertenze legate dal corollario che è necessario «ripensare» in toto le «relazioni d’amore», se abbiamo ancora interesse alla segnalazione sociale della loro intenzione a durare. Il monito rivolto ai nostalgici è di cessare dall’inseguire con intenzione di battaglia «ogni discussione sui fini dell’amore o la fine dell’amore» (qui spuntano le parole del titolo del libretto) e di dedicarsi con nuovo impegno a proporre l’ideale della fedeltà con libero affidamento alla capacità di accoglienza dei singoli che può anche essere piena — oggi come sempre — se così la donano «la fedeltà di Dio» e le risorse dell’umano, ma che non può essere in alcun modo comandata, o vincolata a norme che l’umanità del terzo millennio respinge d’istinto