Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Perché una chiesa ricca non può che fare bene al mondo
Francesco la vuole "povera per i poveri", ma in 2.000 anni la chiesa ha raccolto molte ricchezze dai fedeli, e quasi sempre le ha usate a fin di bene. Uno studio di Peter Brown dimostra che la "povertà" cristiana non è solo quella di chi rinuncia a tutto.
Sant'Ambrogio impedisce a Teodosio di entrare nella cattedrale di Milano, dipinto realizzato da Antoon van Dyck (National Gallery, Londra)
“Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!”, continua a ripetere Papa Francesco. E’ stato del resto il suo primo mantra, quasi una breve e potente formula pirituale del suo Pontificato – prima ancora di quello sulla Misericordia – lanciato immediatamente, tre giorni dopo l’elezione.
Non c'è pace in Italia per i tribunali ecclesiastici regionali, quelli che amministrano le cause di nullità matrimoniale. Dopo un rescritto pontificio che ne ha predisposto il disarmo, ecco una lettera circolare del segretario della conferenza episcopale Nunzio Galantino che dà il disarmo per già fatto, prima ancora che siano nati i tribunali diocesani destinati a sostituirli.
“Introvignare”: voce del verbo fantasticare, arrampicarsi sugli specchi, sognare, immaginare; scegliete voi, divertitevi a trovare il significato più appropriato.
Ci piacciono e ci inducono spesso a tenerezza i vaghi tentativi di Introvigne nell’arrampicarsi sugli specchi per far collimare, sempre, ogni parola che il Papa dice all’interno di una comprensione rigorosamente “cattolica” ed ortodossa. Ci piace perché il suo tentativo è cattolico ed è la mossa più corretta che un cattolico, in questi tempi di chiara confusione, deve intraprendere e deve, se non altro, tentare, un fare sano discernimento, come insegna lo stesso San Paolo. Ma c’è un limite a tutto.
Ebrei, Cristiani e Musulmani: sono tutti figli dello stesso Dio?
Assolutamente NO! Vediamo il perché.
Prima parte: Il Dio dell’Islam
La gente è convinta che Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo derivino dall’unico Patriarca Abramo, al quale Dio ha affidato la promessa attraverso i due figli: Isacco, figlio della moglie Sara, e Ismaele, figlio della schiava Agar, perché a entrambi Dio avrebbe dato la sua benedizione facendoli capi di numerose Nazioni. In realtà le benedizioni sono molteplici e per varie circostanze, ma quella messianica è una sola, per una sola persona, un “eletto”, in un certo senso, e Dio l’ha data ad Abramo il quale l’ha trasmessa solo a Isacco, per comando di Dio, il quale l’ha trasmessa al figlio Giacobbe, sempre per volere di Dio, e non a Esaù, nonostante fosse il primogenito. Lo stesso Giacobbe poi, trasmise la benedizione messianica a uno solo dei suoi dodici figli, (pur amandoli tutti indistintamente), non al primogenito Rubens, e neppure al ben noto Giuseppe, che portò il popolo in Egitto, ma solo a Giuda, per ispirazione diretta di Dio, perché si adempisse la Scrittura secondo cui da quella discendenza sarebbe venuto il Re Davide e poi Gesù Cristo.
Papa Francesco cambia il rito lavanda piedi: “Anche donne”
Già nell'aprile del 2015 il pontefice, durante il rito del Giovedì Santo fatto ai detenuti del carcere romano di Rebibbia, aveva lavato i piedi ad alcune donne
CITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco cambia il rito della lavanda dei piedi: anche le donne e le ragazze potranno partecipare al rito nella veste degli apostoli a cui Gesù lavò i piedi. Il pontefice ha disposto la modifica delle regole che disciplinano liturgicamente il tradizionale rito della messa “in Coena Domini” del Giovedì Santo, prevedendo che per ricevere la lavanda dei piedi, che ricorda il gesto fatto da Gesù la sera dell’Ultima cena con gli apostoli, non debbano più essere scelti solo uomini o ragazzi, ma che “i pastori della Chiesa possano scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio”, quindi anche donne o ragazze.
Pensieri cattolici ‘bombardano’ la proposta di Monica Cirinnà
Dopo la notte della desistenza conciliare
di Piero Vassallo
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Vox clamantisin deserto catholico, il cardinale Angelo Bagnasco, colpevole di aver detto semprecosì, sfida i guru squillanti nel salotto effeminato e nella sacrestia conciliare, e contesta l’oggetto della sessualità progressiva, in venerata, inarrestabile circolazione tra stelle democratiche e strisce gomorrite e gonorrite.
Spiace scrivere la squillante parola culo, ma di ciò si tratta, nelle severe e angosciate righe dell’arcivescovo di Genova: “la famiglia non può essere uguagliata da nessun altra istituzione o situazione. … la Cirinnà è una grande distrazione da parte del parlamento rispetto ai veri problemi dell’Italia”. La disoccupazione giovanile, ad esempio.
di Satiricus Il tema del dialogo ebraico è affascinante quanto aperto. Prima di scrivere le poche e sciocche idee maturate sul tema nelle ultime 24 ore, permettetemi di dichiarare che ho due cari amici ebrei, di cui uno cattolico e uno no.
Il Foglio (Matteo Matzuzzi) "Maritain diceva che oggi siamo malati di 'cronolatria', ci inginocchiamo davanti al nuovo in quanto nuovo. Le persone che, invece, vogliono responsabilmente valutare - sostiene mons. Giampaolo Crepaldi - non hanno la preoccupazione di essere considerate retrograde, ma guardano le cose così come esse sono: il matrimonio, la famiglia, il bene dei figli hanno un valore permanente, pur nel cambiamento di modalità di vita e di stili sociali".
“Il dialogo tra cristiani e musulmani si può fare solo nella verità”
• Padre Pizzaballa, Custode di Terra Santa: “Dire da dove nasce il fondamentalismo”. L’esempio dei cristiani “che resistono”
Padre Pierbattista Pizzaballa è intervenuto alla presentazione dell'ultimo numero della rivista Oasis, a Roma
Roma. “Il medio oriente come l’abbiamo conosciuto nel Novecento non esiste più, è saltato. Questa guerra, che definirà i nuovi assetti, non ha distrutto solo le infrastrutture e gli stati, ma anche la fiducia tra le diverse comunità, specie tra i cristiani e la maggioranza musulmana. Niente sarà più come prima”.
Un Cristianesimo senza misteri non è che un deismo furbescamente camuffato. Sono almeno 3 secoli che i cristiani progressisti e i loro amici non cristiani laicisti e massoni ci stanno provando: a svuotare il cristianesimo dall’interno
di F. Lamendola
Sono almeno tre secoli che i cristiani “progressisti” e i loro amici non cristiani, laicisti e massoni, ci stanno provando: a svuotare il cristianesimo dall’interno, a spogliarlo del soprannaturale, a privarlo del Mistero per ridurlo alla misura delle loro menti e dei loro cuori: una religione agile e maneggevole, da mettere in una valigetta e portare in viaggio quando si vuole, che non dà fastidi, non crea disturbi, né con gli altri, né con se stessi; un prontuario universale da tirar fuori quando se ne ha bisogno, per pescarvi qualche massima, qualche concetto utile e conveniente; una camomilla da bene alla sera, prima di andare a letto, per favorire la digestione del “giusto”, di colui che ha capito tutto e sa qual è il suo posto nel mondo, quale il posto di Dio, quale il confine tra le due sfere, quale la maniera migliore perché la religione renda più facile la vita d’ogni giorno.
… la Chiesa continua a esistere, soffre ma non soccombe: è lì, anche se appena percettibile, dietro il diabolico fondale da baraccone della Casa Comune e sbeffeggiata dal mascherone del suo Pontefice Massimo… Dobbiamo imitare Maria alla deposizione, che teneva tra le braccia il Figlio morto eppure sapeva di potergli parlare
"Io mi domando: ma non abbiamo lo stesso battesimo? Se abbiamo lo stesso battesimo dobbiamo camminare insieme".
Questo aveva detto, tra l'altro, papa Francesco, nel rispondere lo scorso 16 novembre a una luterana che gli aveva chiesto se poteva fare la comunione a messa, assieme al marito cattolico:
Riportiamo l’editoriale del prof. Roberto de Mattei che apparirà sul numero 111 del mensileRadici Cristiane(febbraio 2016).
La nuova cattedrale di Créteil, in Val di Marna, inaugurata il 20 settembre 2015, si aggiunge al lungo elenco delle brutture architettoniche degli ultimi decenni. Ciò che rende più grave lo scempio è che si tratta di architettura sacra, cioè di un’espressione artistica che dovrebbe aiutare l’uomo ad elevarsi verso il Cielo.
La prima caratteristica di queste chiese come di altri templi della liturgia postmoderna, è invece il fatto che esse distolgono da Dio.
La risposta ai teologi buonisti e modernisti è tornare a parlare del Peccato e della Grazia. La loro conclusione speculativa: Dio è Antifascista. Ogni epoca storica ha gli uomini di cultura che si merita e vale anche per i teologi
di F. Lamendola
E dàlli.
L’incontenibile Vito Mancuso, che da molto tempo abusa della qualifica di teologo cattolico, che si è data da se stesso, anche se importanti organi della Chiesa, come «La Civiltà Cattolica» e «L’Osservatore Romano», hanno esplicitamente riprovato alcuni punti essenziali del suo pensiero, non si concede tregua: tutto proteso nel modesto, e dichiarato, obiettivo di “rifondare la Chiesa” – lui, lui solo, ma con il saldo appoggio della Verità – e di smantellare la nostra idea “sbagliata” di Dio, cioè di un Dio padrone e dittatore (ma in che mondo vive, Mancuso? E sì che è della classe 1962: quella post-conciliare…), non conosce soste, né ripensamenti.
In Vaticano c'è un "Sismografo" che provoca piccoli terremoti
L'ultimo incidente è su come Francesco interpreta e attua il Concilio Vaticano II. La "scuola di Bologna" canta vittoria. Ma due lettere del papa dicono l'opposto
di Sandro Magister
ROMA, 20 gennaio 2016 – L'incidente è scivolato via senza far rumore. Ma non è di poco conto. Ha per oggetto nientemeno che l'ermeneutica con cui papa Francesco interpreta e attua il Concilio Vaticano II.
Ne sono stati protagonisti:
- Luis Badilla Morales, direttore del sito vaticano "Il Sismografo"; - Massimo Faggioli, storico della Chiesa ed esponente di spicco della celebre "scuola di Bologna", quella secondo cui il Concilio ha segnato una "rottura" e un "nuovo inizio" nella storia della Chiesa; - e l'arcivescovo Agostino Marchetto, già diplomatico e alto dirigente di curia, il maggior critico dell'interpretazione "bolognese" del Vaticano II, nonché amico di lunga data di Jorge Mario Bergoglio.
La scintilla è scoccata giovedì 14 gennaio, quando "Il Sismografo" ha pubblicato una entusiastica intervista con Faggioli, firmata da Badilla e dall'altro curatore del sito Francesco Gagliano:
In essa Faggioli sostiene che papa Francesco "parla pochissimo del Concilio", però "lo fa, lo applica costantemente, e la cosa più affascinante è che non ha mai mostrato interesse nella questione ermeneutica del Concilio".
Credo che sia doveroso da parte Sua un chiarimento circa il messaggio che la manifestazione indetta il 30 gennaio prossimo contro il ddl Cirinnà vorrebbe far giungere ai responsabili della cosa pubblica, i quali stanno dimostrando con evidenza di usare in modo sconsiderato e irresponsabile il proprio potere politico, senza distinzione di appartenenza. Le persone che si fidano di chi le convoca e intraprendono anche lunghi viaggi per rispondere alla convocazione, sono meritevoli di essere adeguatamente informate sugli obiettivi dell’iniziativa a cui contribuiscono a dare corpo.
Della visita del Papa alla sinagoga ebraica - momento delicatissimo riguardo al quale attendo qualche commento da chi l'ha seguita meglio del sottoscritto - mi limito a far notare un dettaglio curioso.
I confini della misericordia e la scelta pastorale (dalle vaste conseguenze teologiche) di non occuparsi dell’innocenza dei bambini non nati. Cosa si capisce del cristianesimo moderno dal libro giubilare del Papa
Papa Francesco (foto LaPresse)
La misericordia è un attributo di Dio, come la carità, la fedeltà, la giustizia, ma se il nome di Dio è misericordia, come recita il titolo del bel libro confezionato da Papa Francesco con il sostegno lucido di Andrea Tornielli, le cose cambiano. Apparentemente il libro del Papa è solo bellezza e umiltà spirituale, umana, è abbassamento, ascolto, ricerca, predicazione della vergogna per il peccato intesa come grazia efficace, dell’amore e della fede, anche solo uno spiraglio di fede come fiducia, allo scopo di provare la fedeltà di Dio a se stesso, la sua infinita capacità di perdonare, la sua inesauribile tensione d’amore verso le creature.
Le radici illuministe e gianseniste dell’odierno cattolicesimo “progressista”: il caso Tamburini. Giansenisti? Gratta gratta dietro tutto il loro rigorismo si trova solo un tentativo di protestantizzare il cattolicesimo
di Francesco Lamendola
Colui che ha poca dimestichezza con la storia della Chiesa, e specialmente colui che parte con la zavorra di una serie di pregiudizi di matrice protestante, illuminista e marxista, resterà forse stupito, se è in buona fede, mano a mano che ne approfondisca le vicende, dalla frequenza con cui non solo la sua base, il popolo dei fedeli e il basso clero, ma anche i suoi quadri ed i suoi stessi vertici, sono stati investiti dai venti furiosi della contestazione della gerarchia, della pastorale, del dogma stesso; da quante volte i “suoi” teologi, e non pochi vescovi e cardinali, si sono lascia irretiti dalle mode culturali del proprio tempo, dalle tendenze politiche, dalle sirene del potere dominante di turno, per introdurre, o tentar di introdurre, innovazioni presentate ogni volta come “doverose”, “necessarie”, “indispensabili” per riportare la Chiesa al Vangelo, alla fedeltà di Cristo, quasi che per secoli si fosse sviata e avesse scordato la sua vocazione, la sua missione, la sua stessa origine soprannaturale; e da quanto spesso codesti novatori, tutti infiammati di sacro zelo moralizzatore, tutti spiranti fuoco e fiamme contro la simonia e gi altri vizi del clero, contro l’autoritarismo dei pontefici, contro la loro insensibilità per il povero gregge dei fedeli, sfruttato e oppresso dall’ignoranza e dalla superstizione, si siano proclamati - complice l’ebbrezza dell’ego, che li ha resi dimentichi d’essere solo operai della vigna - annunciatori di “riforme” che erano sempre peggiorative rispetto alla sana tradizione cattolica, fondata sulle Scritture e sulla Tradizione, e che, se attuate, avrebbero tolto, non aggiunto, bellezza e profondità al Magistero ecclesiastico.
Papa Francesco non pare immune da questa mentalità autodistruttiva che pone i cattolici sempre nel torto e i protestanti, persino i non-cristiani, sempre nel giusto. Le novità così tanto acclamate oggi dai novatores vengono davvero dallo Spirito Santo, oppure non sono altro che i frutti (marci) della loro stramba ecclesiologia? Davvero la Chiesa “pre-conciliare” era così brutta e cattiva? Assolutamente no, lo conferma, suo malgrado, l’ateista Friedrich Nietzsche il quale la malediceva perché «ha reso sacro l’uomo, persino quello inutile (il malato, ndr) e quello insignificante (il povero, ndr)».
ATTACCO A MARIA Strategìe per l’oscuramento del culto mariano
Ed ecco, allora, la Vergine Maria, “Mater Misericordiae”, nella nuova versione smielata e corrotta di Bergoglio, una Madonna che, “Còre de mamma”, pur di strafare a pro’ dei peccatori, non si perita di violare l’ordine con cui Il Signore Iddio tiene separati il Bene e il male, la Pietà e la Giustizia. Leggiamo la insensata metafora con cui s’è acquistato altro peloso applauso dal mondo: “La notte, quando nessuno vede e nessuno sente, Maria apre la porta del Paradiso e fa entrare tutti”. Sono parole di Papa Francesco alle Clarisse di Castel Gandolfo, alle quali ha indicato l’esempio della Madre della Misericordia come modello per la loro preghiera. “Maria – ha spiegato – sta all’interno della porta del Paradiso: San Pietro non sempre apre la porta quando arrivano i peccatori e allora Maria soffre un po’, però rimane lì. E quando Pietro non vede, è lei ad aprire la porta”. (Il Paese nuovo, 16/8/2013).
La crisi della Chiesa, la vera battaglia e la sacra liturgia
La crisi della Chiesa, la vera battaglia e la sacra liturgia
A Ross Douthat, come correzione fraterna
di Frà Richard G. Cipolla, Dottore in filosofia
Editoriale di Rorate Caeli:“A Ross Douthat, come correzione fraterna” di Frà Richard Cipolla.
È sicuramente vero, come è stato osservato su Rorate Caeli, che l’Erasmus Lecture scritta per First Things da Ross Douthat [qui]
ha provocato un certo sommovimento nei circoli tradizionalisti
cattolici. Anche l’articolo di Monsignor Pope che lamentava il mancato
aumento di partecipanti alla Messa Tradizionale nella Chiesa ha attratto
la loro attenzione, ma non possedeva la stessa profondità e la stessa
enfasi sulla drammaticità della situazione della lezione di Douthat.
Molti di noi hanno avuto l’opportunità di ammirare i suoi editoriali sul
New York Times e si sono chiesti spesso come abbia potuto ottenere il
suo posto nel bel mezzo dell’establishment ultraprogressista di
quel periodico.
Papa Francesco, le parole di Benigni ci ricordano il nuovo corso del Vaticano
Roberto Benigni, tra una battuta e un sorriso, ha fatto una considerazione fortissima: “Papa Francesco sta tirando la Chiesa con tutte le sue forze. E dove la sta tirando? La sta tirando verso il cristianesimo”. Sguardi imbarazzati in quel momento durante la presentazione del primo libro-intervista di Bergoglio scritto con il vaticanista Andrea Tornielli, Il nome di Dio è misericordia. Eppure l’affermazione di Benigni lascia pensare. C’è una sorta di assolutizzazione del pontificato di Francesco che si era già verifica con san Giovanni Paolo II, come se prima del Papa polacco non ci fosse stato nulla nella storia della Chiesa cattolica. Ma lì l’assolutizzazione era dettata dalla longevità del regno wojtyliano e dalla generazione di giovani che aveva conosciuto solo quell’uomo“chiamato da un Paese lontano”, sia attraverso i media, sia nelle tantissime udienze e nei 104 viaggi in giro per il mondo.
Con Bergoglio lo scenario è assolutamente diverso. A tre anni di pontificato però l’assolutizzazione del suo governo sembra addirittura più forte di quella verificatasi sotto san Giovanni Paolo II. Prima di Francesco il nulla. Ed ecco che Benigni alla presentazione del primo libro intervista del Papa arriva ad affermare con assoluta certezza che Bergoglio sta tirando la Chiesa verso il cristianesimo. Una Chiesa staccata totalmente dal suo fondatore prima della fumata bianca del 13 marzo 2013. A dirla tutta non c’è da meravigliarsi.
Misericordiosi con ogni innovazione, spietati con la tradizione
Nell’anno zero sarebbe nato a Betlemme il Messia annunciato dai profeti. Avrebbe compiuto meraviglie nella sua esistenza, si sarebbe fatto chiamare figlio di Dio per poi esser messo a morte dal Sinedrio e risorgere il terzo giorno. Infine sarebbe stato assunto in cielo e, si presume, dovrebbe tornare per giudicare i vivi e i morti.
Vi meravigliate del condizionale? E perché mai? E’ quello che raccontano nei Vangeli alcuni testimoni della Sua vita morte e resurrezione… Ah sì, i Vangeli non sarebbero dei testimoni affidabili… D’accordo, ma questo è quello che ci dice la “tradizione”. La fede si fonda su un dato storico che è tramandato da circa due millenni. La fede di milioni di esseri umani coincide con una tradizione, con l’atto del tràdere, del passare di mano in mano, di bocca in bocca, di cuore in cuore, un evento e ancora riti e liturgie.
Chiesa e Gnosi: quale sarebbe il “messaggio segreto”?
Il Cristianesimo ha sempre avuto due avversari: uno esterno e uno interno. Quello esterno è stato il potere politico pagano per un certo tempo, poi è subentrato l’islam che ha costituito una spina al fianco per l’Occidente e dopo essersi per qualche secolo affievolito eccolo tornare più virulento che mai, armato e foraggiato dagli occidentali Illuminati. Ieri come oggi l’avversario interno -non meno virulento- è rappresentato sempre dall’ eresia, nata subito dopo la fondazione del Cristianesimo sin dall’antichità ha sempre minacciato la sua originale dottrina.
Papa Francesco in sinagoga: "Shoah lezione per il futuro"
Bergoglio terzo pontefice a entrare dopo Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: "Ebrei nostri fratelli maggiori nella fede"
Roma, 17 gennaio 2016 - Prima di lui solo Wojtyla e Raztinger. Bergoglio è il terzo Papa a varcare la soglia della sinagoga di Roma in un Ghetto super blindato per ragioni di sicurezza: 800 agenti schierati, zone 'rosse' bonificate anche nel sottosuolo e metal detector ai varchi. Il Pontefice è arrivato nel quartiere ebraico prima delle 16, accolto dal presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello, e dall'applauso dei tanti fedeli e turisti presenti. Francesco ha per prima cosa deposto un mazzo di rose bianche sulla lapide che ricorda la deportazione degli ebrei romani nel 1943, per poi percorrere Via Catalana e ripetere il gesto davanti all'effige in ricordo di Stefano Gai Taché, il bambino ucciso nell'attentato terroristico del 1982.
Comunicato della “Confederazione Civiltà Cristiana” sul DLL “Cirinnà”
In merito alla discussione che inizierà il prossimo 28 gennaio del DDL “Cirinnà” sul riconoscimento delle unioni civili, la Confederazione Civiltà Cristiana interviene offrendo pochi ma chiari elementi affinché tutti possano capire l’importanza di prendere una corretta posizione in merito. Come è nostro solito saremo schematici per facilitare la lettura.
Questo scritto è unicamente per chi ama la Verità, e verso di essa prova venerazione profonda poiché essa è il Pensiero di Dio in seno all’umanità.
S.Gregorio Magno fece una codificazione del rito della Messa, il cui Canone risale secondo lui, a S. Pietro. Dopo questi primi secoli di edificazione della Chiesa, egli diede un corpo preciso e fisso al rito, in modo che contenesse tutta la fede cattolica riguardo al Sacrificio Propiziatorio.
Mille anni dopo, circa, togliendo le aggiunte marginali avvenute durante i secoli, S. Pio V, in seguito alla Riforma protestante e al Concilio di Trento, diede alla stessa Messa di S. Gregorio Magno, una forma definitiva da valere per sempre e dovunque.
Non è esatto sostenere, come è stato fatto di recente in una nota rivista cattolica, che il mondo cattolico sia diviso e confuso e prossimo al suicidio politico.
Se infatti parliamo degli esponenti della gerarchia, sono divisi ma niente affatto confusi. Si dividono in tre gruppi: 1) quelli che non rischiano nessun suicidio politico, in quanto è proprio per i loro interessi politici ed economici (e carrieristici) che si sono venduti al mondo e alla dissoluzione generale oggi in atto; 2) quelli ancora cattolici nell’animo, ma di cui solo uno sparuto numero di tanto in tanto osa farsi sentire; 3) un’élite di venduti scientemente al demonio. Tranne qualche singolo lodevole caso, nessuno di questi, come detto, rischia nulla e comunque tutti hanno le idee chiare.
“Un giorno il Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano, chiese ad un suo conoscente: «Angioletto mio, siete stato in banca questa mattina per riscuotere lo stipendio?». «Sì, Padre», rispose l’uomo. «E com’era il cassiere? Aveva per caso il naso storto e gli occhi strabici?». Vedendo che il suo interlocutore era rimasto senza parole, Don Dolindo riprese: «Eh sì, perché se il cassiere fosse brutto io rifiuterei lo stipendio...». «Padre, cosa dite mai? - chiese meravigliato il signore. - E che importa a me che il cassiere ha il naso storto? Egli mi dà lo stipendio. E a me interessa solo questo!».