ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 19 luglio 2016

Non parlare di esso?

L'esempio di Papa San Gregorio Magno: quando un Concilio crea problemi, bisogna ignorarlo



Nel VI secolo fu convocato il secondo Concilio di Costantinopoli (553) che si propose di trattare una materia delicata: la condanna del monofisismo. L’eresia monofisita, che considerava la sola natura divina di Gesù Cristo rifiutando quella umana, nonostante la condanna del primo Concilio di Calcedonia (451) era presente ancora in gran parte della Chiesa orientale. Lo sfondo decisivo di questa vicenda è caratterizzato dalle azioni dell’imperatore Giustiniano (527-565) da una parte impegnato a conferire ordine all’impero in Oriente e dall’altra a risolvere in Occidente l’instabilità creata dalla invasioni barbariche.

È questo che pensa la Chiesa, oggi?

MA TUTTE LE FEDI PORTANO A DIO?

I cattolici progressisti e modernisti:"Maestri dell'indifferentismo religioso, bugiardi che adulterano l’essenza del Vangelo allo scopo di distruggerlo dall’interno e vili perchè incapaci di confessare a se stessi i loro veri scopi"
di F. Lamendola  

Due espressioni son venute di gran moda, nella cultura cattolica e nella Chiesa stessa, dopo il Concilio Vaticano II: ecumenismo e dialogo inter-religioso. Belle espressioni; suonano bene. Ma che cosa significano, esattamente? Certo non possono e non devono equivalere ad un’altra espressione, passata di moda proprio in quegli anni, ma ben presente nei manuali di teologia e di catechetica fino a quel momento: indifferentismo religioso. Indifferentismo, non nel senso di un sentimento d’indifferenza, ma nel senso che tutte le fedi e tutte le religioni andrebbero bene, non ha importanza quale si segua, tanto conducono tutte alla stessa meta, cioè a Dio, infallibilmente, magari dopo un percorso più lungo o più breve.

I tempi – si dice – sono cambiati..

Riabilitare Lutero?







di Danilo Castellano
1. Si va affermando da qualche tempo che Lutero deve fare da ispiratore alle grandi riforme, spirituali e di governo, che attendono la Chiesa (cattolica) nei prossimi anni. Lo ha detto, per esempio, recentemente il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera e Frisinga e attualmente presidente della Conferenza Episcopale Tedesca. L’opinione è diffusa. In alto e in basso. Tanto che in qualche Chiesa particolare (italiana) sono già state prese iniziative per «beatificare» Lutero, un tempo considerato eretico ed apostata e contro la cui Riforma la Chiesa (cattolica) ha riunito uno dei suoi principali Concilî, quello di Trento.

Chi é “fuori controllo”?

Nasce l’edizione argentina dell’Osservatore Romano. A dirigerla viene chiamato un protestante  

Bisogna dare atto a (OMISSIS) di una chiarezza che ormai rasenta la spudoratezza. Nella neochiesa la Fede cattolica non viene messa in discussione; semplicemente, non interessa più, è una tra le tante offerte sugli scaffali dell’ateismo illuminato.
di Paolo Deotto
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zdrttrL’interessante notizia l’abbiamo letta sull’Agenzia Zenit di ieri (clicca qui).
Un protestante alla guida dell’edizione argentina dell’Osservatore Romano
Tra i tumultuosi cambiamenti nei media della Santa Sede, spiccano due novità importanti in cui facilmente si intuisce l’intervento in prima persona di papa Francesco. In primo luogo la nascita di una edizione argentina dell’Osservatore Romanoche aggregherà i propri contenuti all’edizione settimanale in lingua spagnola e porterà in modo completo la “voce” del Santo Padre nel suo paese d’origine.
Secondo quanto riferisce La Nacionl’edizione argentina dell’organo ufficiale di stampa della Santa Sede inizierà le pubblicazioni a settembre e si caratterizzerà per un numero di pagine da 4 a 8 interamente indirizzate ai lettori del paese latinoamericano, con firme scelte ed autorizzate dal Pontefice.

Un ossequioso dissenso


La nuova contrapposizione svelata da Bergoglio è quella più radicale e più brutale tra un potere ecclesiale iniquo che si manifesta in un magistero blasfemo e la resistenza di chi continua a testimoniare i diritti di Dio in una Chiesa che se ne fa beffe … il potere iniquo e brutale incarnato da Bergoglio non viene turbato … Vuole, desidera, brama che chi ha “particolare sensibilità religiosa” possa manifestarla dentro i suoi domini, a patto che ne riconosca la signoria assoluta senza esercitare una critica vera, limitandosi a un ossequioso dissenso.
Martedì 19 luglio 2016
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È pervenuta in Redazione:
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Gentile dottor Gnocchi,
penso di poter dire di essere un suo lettore da sempre, fin dai suoi primi libri su Guareschi, e ho sempre seguito con interesse l’approfondimento del suo pensiero, lineare e coerente. Ma non le scrivo per dire questo. Le scrivo per dirle quanta fatica devo fare per spiegarlo a certi cattolici cosiddetti tradizionali che si spaventano davanti alla realtà e accusano di sedevacantismo più o meno nascosto chi ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. E qui vengo a toccare un tasto che per lei sarà doloroso e quindi se non vuole parlarne in pubblico le chiederei almeno una risposta privata. Mi riferisco al fatto che  c’è chi sostiene che se fosse vivo Mario Palmaro lei oggi non direbbe certe cose e con certi toni. Se sono stato indelicato me ne scuso. Se non risponderà, la capirò benissimo, ma un po’ ci conto.
Un saluto sincero
Davide Roversi

Non sopportano di essere chiamate viziosi

GUARDARE AI PROPRI VIZI


    Ci son 3 modi di guardare ai propri vizi. Nel 3° la legge morale viene contestata e rifiutata frontalmente, il caso della omosessualità: secondo il Catechismo di san Pio X era uno dei 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio
                                                          di F. Lamendola  

 Esistono tre modi, sostanzialmente, di porsi davanti ai propri vizi. I primi due appartengono alle fasi storiche nelle quali vi è ancora un forte sentimento del bene e del male, una diffusa convinzione che è necessario fare il bene ed evitare il male. Il primo consiste nel dolersi dei vizi e nel proporsi di non ricadervi nuovamente, per quanto possibile; e, se mai ciò dovesse accadere, di tornare a pentirsene e di cercare tutti gli aiuti, umani e – per chi ci crede – divini, onde evitare di cadervi ancora nel futuro. Il secondo modo, invece, consiste nell’assumere la sfida di praticare i vizi, di non piegarsi ai dettami della morale, di non ascoltare la voce della coscienza, ma di indulgere nelle proprie debolezze, non già elaborando una filosofia morale alternativa a quella vigente, la quale non viene contestata e rifiutata: non in linea generale, almeno, ma, semmai, per se stessi e a titolo personale; trovando, ad esempio, tutte le giustificazioni e tutte le scusanti che possano rendere più accettabile l’infrazione alla regola, la deroga alla legge.
Il terzo modo è caratteristico delle epoche storiche nelle quali si verifica un cambio di paradigma, ivi compreso il paradigma etico. In esse, la legge morale viene contestata e rifiutata frontalmente; di più: i valori vengono rovesciati come un guanto, e si proclama che è bene ciò che, fino a ieri, veniva considerato male, e che è male ciò che, prima, appariva come bene (ve ne è traccia, ad esempio, nel Decameron di Boccaccio). In tali momenti storici, non solo i vizi vengono praticati, ma le persone si vantano di farlo, solo che non sopportano di essere chiamate viziose; pretendono di essere considerate virtuose, ed esigono che i vizi siano chiamati virtù, o, semmai, che siano considerati come assolutamente normali.

Wurstel Kirche


Chiesa in Germania, un crollo.
Qualche giorno fa la Conferenza Episcopale tedesca ha fornito cifre che testimoniano di costante e preoccupante declino del cattolicesimo nella patria di Benedetto XVI. Nel 2015 l’hanno abbandonata 181.925 persone. Una strana storia sul discorso del Pontefice ai vescovi.


 Qualche giorno fa la Conferenza Episcopale tedesca ha fornito cifre che testimoniano di costante e preoccupante declino del cattolicesimo nella patria di Benedetto XVI. A dispetto dei numeri, il cardinale di Monaco, Reinhard Marx, ha definito la Chiesa come una “forza energica, il cui messaggio è ascoltato e accettato”.


Solo puzza di zolfo?

Il “Patto delle Catacombe”



Ieri mi sono imbattuto casualmente in un articolo sul “Patto delle Catacombe”. Mi sono stropicciato gli occhi e mi son detto, alla toscana (un querciolino non rinnega mai le sue radici): oh icchegliè? Incomincio a leggere l’articolo e, man mano che procedo nella lettura, mi sento sempre piú smarrito. Scopro che il 16 novembre 1965, pochi giorni prima della chiusura del Concilio Vaticano II, quaranta Padri Conciliari, nelle Catacombe di Domitilla, firmarono il “Patto delle Catacombe”. Cado dalle nuvole: in cinquant’anni, non avevo mai sentito parlare di simile patto. 

lunedì 18 luglio 2016

Agli odierni fautori del neopaganesimo

Come Pio XI avrebbe riposto a Kasper, Forte, Spadaro… sul matrimonio

Brano dall’enciclica di Pio XI Casti Connubi (1930)


[…] Ma ciò che soprattutto impedisce la restaurazione e la perfezione del matrimonio stabilito da Cristo Redentore, è, come avvertimmo, Venerabili Fratelli, la sempre crescente facilità dei divorzi. Anzi, gli odierni fautori del neopaganesimo, per nulla fatti saggi dall’esperienza, vanno sempre più acremente contestando la sacra indissolubilità del coniugio e le leggi che la sostengono, e affermano doversi dichiarare lecito il divorzio, e che una legge nuova e più umana venga a sostituire leggi antiquate e sorpassate.

Sul modo di concepire Dio.

Nizza e l’islam. Brevi riflessioni sull’attentatore e sull’attentato


Dopo l’attentato di Nizza torno a parlare di Islam, ripetendo concetti già detti, ma che – ahimé! – mi rendo conto vanno ancora una volta ricordati a motivo di ciò che si sta leggendo e si sta ascoltando in questi giorni. Mi limito a poche riflessioni sull’attentatore e sull’attentato.

La parola non piace a Joge..

#DEFINIAMOLOGENOCIDIO - LA SOLLECITUDINE DI «AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE» CONTRO LA CRISTIANOFOBIA

Versus Dominum

                                Verso il Signore

altare

La proposta del cardinal Sarah si celebrare ad orientem, altro non è che la riproposizione di quanto Benedetto XVI ha scritto e proposto in molte occasioni.
Il riferimento di Benedetto era mons. Klaus Gamber, di cui riportiamo un bel testo.
di mons. Klaus Gamber

Il canto stonato del grillo ringalluzzito..!

Fine della “riforma della riforma” (/2): una necessaria verifica per “Summorum Pontificum” 

Rientro del Papa Emerito Benedetto XVI in Vaticano
Le notizie diffuse nelle ultime settimane dal fronte lefebvriano, le esternazioni imprudenti del Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Nota della Sala Stampa sul rapporto tra “rito ordinario” e “rito straordinario” impongono un supplemente di riflessione.
Circa 9 anni fa, nel luglio del 2007, le disposizioni che il Motu Proprio “Summorum Pontificum” (=SP) introduceva nella esperienza liturgica ecclesiale avevano bisogno di accurata verifica, come lo stesso documento indicava con chiarezza. Possiamo riassumere gli “steps” di quei primi anni in questo modo:

Il piccolo dio

ORGOGLIO E OPERAI DEL DIAVOLO

    L’orgoglio è lo spirito del mondo, la misura della distanza fra l’uomo e Dio. Gli zelanti operai del Diavolo, utili idioti che credono di vivere da cristiani all’ombra delle idee illuministe, marxiste e psicanalitiche 
di Francesco Lamendola  




 Quasi tutti i vizi umani, anche i peggiori, anche i più ripugnanti, possono essere dissimulati, con un grado maggiore o minore di abilità, si capisce; ma ve n’è uno che si rivela immediatamente, senza maschere e infingimenti, anche perché non ne vuole, è incapace di sopportarli: la superbia, e specialmente la superbia che si nutre di orgoglio.
L’orgoglio, la presunzione dell’uomo di poter fare da solo, il rifiuto di riconoscersi creatura, peccatore e penitente: questa è la radice di ogni altro male: questo è l’abisso che separa l’uomo da Dio; abisso che può essere superato con la lenta, paziente, tenace costruzione dell’umiltà, ma sempre con l’aiuto della grazia, altrimenti non sarebbe che una falsa umiltà ed un nuovo, diabolico travestimento dell’orgoglio medesimo.
Quanto più l’uomo è impastato di orgoglio, tanto più è lontano da Dio, perché l’orgoglio consiste in questo: nel rendersi il piccolo dio di se stesso; quanto più ci si è spogliati dell’orgoglio e rivestiti di umiltà, tanto più si è amici di Dio, si è vicini a Lui, si è pervasi dalla sua grazia.

Donna Camilla

La sindachessa, il crocifisso e il “prete Peppone”

Cascina è uno di quei Comuni dove per 70 anni regnava senza rivali la sinistra che col vecchio Pci doppiava la Dc. Susanna Ceccardi, non solo ha costretto il sindaco uscente del Pd al ballottaggio, ma è riuscita a sconfiggerlo. Ma contro di lei, don Camillo in gonnella, si è scagliato un sacerdote, nel ruolo di don Peppone. 


Caro direttore,
con gli amici della Bussola vorrei riflettere su un fatto partendo da una piccola storia, una di quelle che il grande Guareschi usava per insegnarci tante cose. Susanna Ceccardi è una giovane donna che per 5 anni ha seduto all'opposizione nei banchi del consiglio comunale di Cascina, secondo comune della provincia di Pisa per numero di abitanti. Alle recenti elezioni si è presentata come candidata a sindaco sostenuta da tutto il centrodestra. 
Esponente della Lega, Ceccardi ha condotto una campagna elettorale in modo molto dinamico, riuscendo a portare il segretario Salvini per ben due volte in città ad appoggiarla. Cascina è uno di quei Comuni dove per 70 anni chi avrebbe vinto lo si sapeva già prima delle elezioni, tanto era incontrastato il dominio della sinistra, che col vecchio Pci doppiava la Dc. Susanna Ceccardi non solo ha costretto il sindaco uscente del Pd al ballottaggio, ma è riuscita a sconfiggerlo, impresa che ha dell'incredibile e mai riuscita ad altri. 

Mai dire mai?

Brandmüller: "La rinuncia del papa è possibile, ma è da sperare che non succeda mai più"


Il cardinale tedesco, autorevole storico del cristianesimo, interviene sulla questione sempre più incandescente delle dimissioni di Benedetto XVI. Che a suo giudizio non hanno fatto bene alla Chiesa

di Sandro Magister



ROMA, 18 luglio 2016 – La disputa, sempre più accesa, sulla novità assoluta di "due papi" contemporaneamente in essere, uno regnante e uno "emerito", il primo "attivo" e il secondo "contemplativo", ha da oggi un nuovo contendente di assoluto rilievo, il cardinale Walter Brandmüller, che è entrato in campo con un articolo sull'autorevole rivista giuridica on line "Statoechiese.it":

> "Renuntiatio Papae". Alcune riflessioni storico-canonistiche

Brandmüller, 87 anni, tedesco, è un'autorità in materia. È stato per molti anni professore ordinario di storia della Chiesa nell'università di Augsburg. In Vaticano ha presieduto dal 1998 al 2009 il pontificio comitato di scienze storiche. Ed è stato fatto cardinale da Benedetto XVI nel 2010.

È stato uno dei sostenitori più risoluti del pontificato di Joseph Ratzinger. Non ha però accolto pacificamente la sua rinuncia al papato. È sua convinzione, infatti, che simili rinunce siano possibili, ma non tutte siano anche moralmente lecite, cioè orientate al "bonum commune" della Chiesa.

Tanto meno, poi, Brandmüller accetta che il dopo rinuncia abbia la forma che sta assumendo oggi con la figura del tutto inedita di un "papa emerito", con i rischi gravissimi, anche di uno scisma, che ciò a suo giudizio comporta.

Nel suo articolo, Brandmüller neppure usa la formula di "papa emerito". Anzi, definisce "necessaria e urgente una legislazione che definisca e regoli" lo statuto di chi è stato papa.

Qui di seguito è riprodotta quasi integralmente (e senza le note) la quinta e ultima parte dell'articolo del cardinale, con cinque proposte di regolamentazione della figura dell'ex-papa.

Una figura – si vedrà – radicalmente diversa da quella che oggi sta prendendo forma, specie dopo l'esplosivo intervento del 21 maggio scorso, alla Pontificia Università Gregoriana, dell'arcivescovo Georg Gänswein, il segretario di Ratzinger:

domenica 17 luglio 2016

Mejo er vero Zar

           

    Isis, abbiamo sottovalutato Putin
Nel 1993 la vita di Vladimir Putin cambia. Scoppia un incendio nella sua dacia, sua moglie rischia di morire e lui si salva per un soffio. Vede la morte in faccia, cerca un senso alle cose della vita e lo trova in Dio. Comincia così un periodo di avvicinamento e infine il ritorno al cristianesimo ortodosso.
La sua conversione non è un fatto da sottovalutare per comprendere la sua visione politica.

Zar de noantri

Lombardi addio. In Vaticano c'è un nuovo viceré della comunicazione

viganò
Con il suo ultimo motu proprio sulla separazione delle funzioni di amministrazione da quelle di controllo, papa Francesco ha tarpato definitivamente le ali al cardinale George Pell, che la stampa anglofona – a lui tuttora favorevole – aveva insignito dell'epiteto di nuovo "zar" delle finanze vaticane.
Ma se la stella del prefetto della segreteria per l'economia sembra ormai offuscata, nel firmamento vaticano brilla sempre di più quella del prefetto dell'altra nuova segreteria, quella per le comunicazioni.

Chi dovrebbe parlar chiaro?

Nizza? Colpa dei preti

Inutile prendersela con i politici per l'attentato. Cardinali, teologi e Papa dovrebbero parlare chiaro
Colpa dei politici? No, colpa dei preti. Pur con tutta la mia personale, aristotelica disistima verso i politici democratici, non posso pretendere nulla da François Hollande. Non l’avete forse visto in faccia? Non l’avete guardato bene quel parruccone, quel tinto? Sarebbe come pretendere dal Luigi XVI dipinto da Callet, sepolto vivo sotto gli ermellini, di fermare i forconi della Rivoluzione Francese che di lì a poco si sarebbero presentati sotto la sua finestra.

L’intelligence? Non sarà mica intelligente pensare che l’intelligence possa pedinare sei milioni di maomettani francesi, cinque milioni di maomettani tedeschi, un milione e mezzo di maomettani italiani…

Parte incivile

Il lungimirante don Vinicio e il razzismo che non c'è                                        Don Vinicio Albanesi si è costituto parte civile contro l’italiano che ha ucciso a Fermo il nigeriano immigrato. Lì per lì aveva sposato la tesi razzista, ma poi la ricostruzione dell’aggressione ha dimostrato che e cose sono andate in modo diverso. Insomma, a certi pregiudizi il sacerdote pare non voler rinunciare. 


Il tango allunga la vita?.. Deus avertat!

(a cura Redazione "Il sismografo")


(Luis Badilla - ©copyright) La principale debolezza gastronomica di Papa Francesco? "I brownies". E' una persona che va a letto tardi? "No, non fa le ore piccole. Si alza molto presto e canta il tango. Gli piace molto. Mentre si fa la barba ascolta musica e canta il tango. Ada Falcónè la sua cantante preferita (Ndr: la chiamavano l'Imperatrice del tango e morì a 97 anni). Fa la 'siesta' (sonnellino pomeridiano) perché dice che è come vivere l'alba due volte. Riposa 45 minuti ogni giorno, tra le 15 e le 15.45.  A quell'ora Padre Jorge scompare!"

Era un riformatore, come lui?

(Riccardo Maccioni) Una frase perentoria, inequivocabile, persino ruvida nella sua chiarezza. «Io credo che le intenzioni di Martin Lutero non fossero sbagliate: era un riformatore ». E ancora: la Chiesa di allora «non era proprio un modello da imitare, c' era corruzione, mondanità, attaccamento ai soldi e al potere. Per questo lui ha protestato ». Il 26 giugno, sul volo che lo riportava a Roma dall' Armenia, il Papa ha parlato del suo prossimo viaggio 'ecumenico' in Svezia, proponendo una lettura storica della Riforma, di cui nel 2017 ricorrono i 500 anni.Un' interpretazione, che senza negare le differenze né sminuire le tragiche conseguenze prodotte dalla frattura nel cristianesimo d' Occidente, offre un deciso sostegno al dialogo. Per dirla in altro modo, la storia, i fatti, non possono essere cancellati, però si può trarne insegnamento. Cancellare i veleni che si portano dietro, ammettere le colpe, è un deciso passo avanti sulla strada del risanamento, nel senso della purificazione della memoria, sulla via della comunione. Significa impegnarsi in quel cammino che ha portato la ricerca cattolica del XX secolo a non considerare più Lutero semplicemente come 'l' eretico' colpevole della divisione ma a riscoprirne il fervore religioso e l' intensa vita di preghiera. Passo successivo, figlio soprattutto del confronto sistematico con Tommaso d' Aquino, è la volontà di comprendere meglio la teologia di Lutero collocandola pienamente nel suo contesto storico e spirituale. Una visione d' insieme, un' analisi interpretativa in cui si colloca anche l' ultimo libro del cardinale Walter Kasper.

«Non si pensa quanto costa»..

In Sanguine Agni
La Santa Chiesa è nata nel Sangue di Cristo e lo custodisce in sacro deposito. I più grandi Santi sono stati tutti devoti, amanti e predicatori appassionati di questo Preziosissimo Sangue che ci ha redento e, attraverso i Sacramenti, ci purifica e santifica.
«Tesoro preziosissimo, incomparabile sono le stille del Sangue di Cristo», dice San Bonaventura. Michelangelo, sul braccio della croce d’una delle sue meravigliose Pietà, scrisse: «Non si pensa quanto costa».
Dalla meditazione assidua sulla Passione di Cristo nasce l’amore a quel Sangue preziosissimo che, versato goccia a goccia fino alla feccia, ha operato la nostra Redenzione. La verità della croce, e del Sangue che la bagna, dà alla vita spirituale di ogni cristiano, e alla vita religiosa in particolare, un carattere sacrificale, come partecipazione all’immolazione che Cristo fece di Sé sul Calvario. 

Aghios Theologos

                    “PIÙ MADRE DI TUTTE LE MADRI”

Efeso era città antichissima sulla costa ionica dell’Asia Minore, centro dei commerci mediterranei. Oggi vi sorge un villaggio dallo strano nome, Ayasoluk. Sotto il nome turco si nasconde quello greco di Aghios Theologos, cioé il Santo che parla di Dio, riferito a San Giovanni apostolo ed evangelista, che lì svolse la sua missione di Vescovo fino a quando lo lasciarono in libertà. Con lui visse Maria, Madre di Gesù. Una sola persona. Efeso nel 430/31 d.C. fu sede di un illustre Concilio ecumenico che penetrò Gesù intimo, ancora più a fondo di quello di Nicea (325 d.C.). All’inizio del V secolo a Costantinopoli sedeva il Vescovo, il monaco Nestorio, zelante e ardente, ma nella sua predicazione vi era un punto gravemente critico. Egli diceva che «il Figlio di Dio e Gesù di Nazareth sono due persone distinte. La prima viene da Dio. La seconda, chiamata Gesù, viene solo da Maria». Maria secondo Nestorio è soltanto madre di un uomo che ospitava la divinità. Pertanto, sempre secondo costui, Gesù non è Figlio di Dio, ma solo figlio di Maria: una falsità enorme, abissale.

sabato 16 luglio 2016

L’inferno si sceglie..

L’importanza dell’inferno 

La “misericordia” che somiglia molto alla giustificazione per “sola fide” luterana (ma va anche oltre in un ecumenismo sfrenato) annulla il libero arbitrio, cancella la giustizia e diventa iniquità. In questo sfrenato dominio, però, perde anche se stessa poiché senza giustizia, senza distinzione netta tra bene e male, senza peccato da espiare, che cosa ci sarebbe da perdonare?

di Matteo Di Benedetto
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znfrndrComincia a dominare inesorabilmente, in ambiente cattolico, l’idea che l’inferno non esista o, al massimo, ammesso e non concesso che esista, che sia necessariamente vuoto. Come mai Dio buono e misericordioso condannerebbe qualcuno ad una eternità di tormento? È davvero necessario per un cattolico credere all’esistenza dell’inferno? Ho sentito diverse argomentazioni per giustificare l’esistenza della pena eterna. Ad esempio, che si offende l’infinita maestà di Dio e dunque anche la pena deve essere altrettanto infinita. A mio giudizio, vi sono altre ragioni ben più stringenti che vanno sicuramente pensate e considerate nella fede, prima di poter dubitare dell’esistenza dell’inferno. Vediamole in quattro punti.

Miseri o inconsapevoli adoratori di Satana…

TEOLOGIA, SCIENZA E SAPIENZA
    La teologia è una scienza e una sapienza che mostra all’uomo il senso della vita. La cosa essenziale per il singolo è ciò che conferisce un significato superiore alla sua esistenza: nel caso dell’uomo è il legame con Dio
di Francesco Lamendola  
Prima di avventurarsi a discutere su cos’è la salute e cosa la malattia, bisogna capire cosa sia essenziale alla sopravvivenza e al benessere di un organismo. La salute, infatti, è sempre la salute di un organismo: non potremmo immaginare il concetto di “salute” riferito a un contesto non vivente, a meno di adoperare la parola in senso metaforico. La salute di un ambiente naturale, ad esempio, è pur sempre la salute di tutti gli organismi, vegetali e animali, viventi in quell’ambiente; se non ci sono organismi, è impossibile parlare di salute.
Ora, le società umane sono organismi veri e propri, né più né meno di un vecchio albero, di un cavallo, di un lichene. Per capire se siano sane o ammalate, e che cosa le faccia vivere sane, e che cosa ammalare, bisogna comprendere che cosa sia essenziale per la loro sopravvivenza e per il loro benessere.

Malgrado i cattivi Pastori..

L’ORGANIZZAZIONE DELLA CHIESA PRIMITIVA

Il mono-episcopato diocesano subordinato
all’episcopato monarchico del Pontefice romano 




Padri della Chiesa

Ogni diocesi ha il suo singolo vescovo

“È un fatto storico incontestabile che già nel II secolo le comunità cristiane erano rette da singoli vescovi” (A. Lang, Compendio di Apologetica, Casale Monferrato, Marietti, II ed., 1960, p. 346), ossia ogni diocesi aveva un solo vescovo. Questo è il mono-episcopato o l’episcopato monarchico diocesano subordinato a quello monarchico del romano Pontefice (1).

S. Ireneo da Lione († 202), discepolo di S. Policarpo († 167) che a sua volta era stato discepolo dell’Apostolo S. Giovanni, ha insegnato costantemente il valore fondamentale della Tradizione apostolica contro le eresie (specialmente lo Gnosticismo) che già funestavano la Chiesa e in pratica per stabilire ove risiedesse la vera Tradizione apostolica si fondava sulla successione ininterrotta dei vescovi dagli Apostoli. 

“Un errore non si corregge con un altro errore”

LA QUESTIONE DEL PAPA ERETICO

La pubblicazione in italiano del libro
di Arnaldo Xavier da Silveira 




L’editore Solfanelli di Chieti (1) ha pubblicato lodevolmente, nel giugno del 2016, per la prima volta in lingua italiana la seconda parte del libro di Arnaldo X. da  Silveira, La Nouvelle Messe de Paul VI. Qu’en  penser?, Chiré-en-Montreuil, DPF, 1975 (già apparso in forma ciclostilata in proprio nel 1970 in portoghese col titolo: Consideraçoes sobre o Ordo Missae de Paulo VI).

Il libro in questione esamina nella sua prima parte (già tradotta da diversi anni in italiano) la questione della difformità della Nuova Messa di Paolo VI dalla Messa di Tradizione apostolica codificata nel 1571 da San Pio V. La seconda parte del libro tratta la questione del Papa eretico.

Il libro è interessante e da studiarsi anche se bisogna fare attenzione a non trarne conclusioni teologiche certe e azzardate come si legge nella  “Presentazione” a cura di Roberto De Mattei (2). 

In questi tempi di apostasia

Come dobbiamo comportarci?

E Dio non farà giustizia ai suoi eletti, i quali lo invocano giorno e notte, e sarà lento a loro riguardo? Io vi dico che Egli prontamente renderà loro giustizia. Ma quando il Figliuol dell'uomo verrà, troverà ancora fede sulla terra?” (Lc18, 7-8)

In questi tempi di apostasia in cui sono stati inghiottiti gran parte del clero cattolico (e che perciò cattolico non lo è più) e uno sterminato numero di fedeli che sciaguratamente si sono fatti seguaci di pastori privi di Fede, una domanda si presenta costantemente nel cuore di coloro che sono rimasti fedeli a Gesù Cristo, al Suo insegnamento, alla Sua Chiesa: un cristiano, un vero cattolico cristiano, cosa deve fare, come si deve comportare in un contesto del genere quando si hanno di fronte persone, anche amici e parenti, persino sacerdoti, vescovi e cardinali che si oppongono e addirittura contrastano la Verità? Come si deve reagire quando dinanzi si trovano persone che odiano la Tradizione e perseguitano con ingiurie, calunnie e profonde cattiverie quanti intendono essere fedeli a ciò che la Chiesa ha sempre detto e fatto?

Arriverà da lì la Restaurazione?


Profezie e false flag – Dalla Francia è partita la Rivoluzione. Arriverà da lì la Restaurazione?


1°) Ancora lo stesso copione- 2°) Rita Katz: i soliti divulgatori- 3°) 14 Luglio: ancora festeggiamenti in onore di un evento disumano- 4°) Tanti focolai già attizzati in Francia annunciano l’avvicinarsi della Tribolazione e della conversione finale che metterà fine al tricentenario regno massonicoUntitled-1-720x141°) ANCORA LO STESSO COPIONE

13713382_10207944188980372_1090519463_n14 Luglio 2016. Erano passate da poco le 22,30 e la Promenade des Anglais, sul lungomare, era gremito dopo i fuochi d’artificio che hanno chiuso i festeggiamenti per il 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia, quando un camion bianco è piombato sulla folla correndo a zig zag, falciando qualsiasi cosa gli si parasse davanti e mentre l’autista sparava all’impazzata dall’abitacolo.
La Clinton ha già fatto sapere che siamo in guerra invitando a “rafforzare” le alleanze degli Stati Uniti, compresa la Nato, in particolare per quanto riguarda l’intelligence per combattere i gruppi jihadisti! (clicca qui) Le immagini sono sempre le stesse come nei precedenti attentati: sfuocate, e scarse. Il responsabile di tale atto non può parlare. Come infatti capita in tutti i casi di “Terrorismo Islamico” è stato ucciso come da copione: tutti i “jihadisti” muoiono subito dopo di raccontare la loro versione dei fatti. Solo Salah Abdeslam, (presunto attentatore della strage del Bataclan) riuscì misteriosamente a sfuggire alla morte. Era scappato (in Siria si disse) per poi essere ritrovato nei quartiere di Bruxelles dove era cresciuto. Salah è stato arrestato, ma non c’è fretta per il processo; non verrà sentito prima del 2020 dice Alain Marsaud, ex magistrato antiterrorismo  ed oggi deputato francese intervistato da Europe1 (video). Chissà quante cose potrebbero ancora succedere da qui a quattro anni… speriamo che il “jihadista” non si suicidi per la noia della lunga attesa! Intanto il primo ministro francese Manuel Valls (notoriamente massone come anche confermato dal sito del Grande Oriente Democratico) ha assicurato che i bagni il bagno di sangue in Francia non è finito qui:
“Ci saranno altri attentati da parte dell’Isis, questo è certo. La battaglia al terrore durerà a lungo, forse un’intera generazione.d’altro canto la minaccia è “mondiale”, quindi è bene non minimizzare”

Sorgerà un’alba di grazia

Il Quarto Reich

La cosiddetta rivoluzione arancione di piazza Maidan a Kiev ha deflagrato dopo che dei cecchini americani avevano sparato su poliziotti ucraini. La Seconda Guerra Mondiale scoppiò perché alcuni soldati inglesi, travestiti da tedeschi, avevano sparato su soldati polacchi, innestando così una reazione a catena. I cecchini di Dallas (opportunamente neri come musulmani erano i dirottatori che non hanno abbattuto le Torri gemelle) potrebbero indurre il presidente degli Stati Uniti a dichiarare la legge marziale, così da poter rimandare le elezioni e prolungare il proprio mandato. Il Nuovo Ordine Mondiale preme alle porte e certe pedine possono ancora servire, se la rampante ex-first lady è troppo estremista e, forse, non riesce a piacere a chi conta (i vari Soros, Rotschild, Rockfeller e compagnia giudaica).


Beate se fossero le ultime..

Ultime esternazioni di Josè Bergoglio






Ripreso da SI SI NO NO, anno XLII, n. 12, del 30 giugno 2016

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L’elogio di Marco Pannella

«Marco Pannella è una persona […], di cui non si poteva non apprezzare l’impegno  totale e disinteressato per nobili cause […]. Lo ricordo con stima e simpatia. Pensando che ci lascia un’eredità umana e spirituale importante» (padre Federico Lombardi, portavoce di Francesco I, Radio Vaticana, 19 maggio 2016).

Osserviamo

Pannella è stato un abortista convinto ed ha praticato e pubblicizzato centinaia di aborti anche quando l’aborto non era ancora “legge” di Stato. Ha propagandato il divorzio, le unioni omosessuali e l’uso della droga. Non ha mai smentito le sue convinzioni e le sue pratiche gravemente peccaminose contro la Legge naturale e divina (5° Comandamento: “Non uccidere l’innocente”; 6° Comandamento: “Non commettere atti impuri” aggravati dal peccato contro-natura di omosessualità che “grida vendetta al cospetto di Dio” [Catechismo della Dottrina Cristiana di San Pio X, n.  154]; 9° Comandamento: “Non desiderare la donna d’altri”).
Non è possibile, dunque, “stimarlo” come uomo che ha combattuto per “nobili cause” e che ci ha lasciato una “eredità spirituale”, anzi è un grave scandalo presentarlo come tale agli occhi dei fedeli, equivale a negare implicitamente la fede e la morale cristiana.

venerdì 15 luglio 2016

Francesi forse presto?

La strage di Nizza : cosa s'inventerà la sballata società laica a-cristiana?


Giorno di lutto e di preghiera.
Giorno, e giorni, di riflessione.
Cosa sarà  della nostra gioventù svezzata in una società a-cristiana?
Facciamo nostra una "riflessione" apparsa in un social.

***

Soluzioni tentate contro il terrorismo di matrice islamica:
❌ dire che si tratta solo di un caso isolato
❌ colorare la torre Eiffel
❌ usare i gessetti colorati
❌ cantare Imagine


❌ passeggiare assieme ad altri capi di Stato per qualche centinaia di metri

Ancora Italiani..per quanto?

La fervida devozione alla Madonna del Carmelo in Italia

(di Cristina  Siccardi) Innumerevoli sono, da Nord al Sud d’Italia, i Santuari dedicati alla Madonna del Carmelo e innumerevoli saranno, come da tradizione, le processioni ed i riti che si terranno, anche quest’anno, in occasione del 16 luglio.
Parallelamente ad una civiltà profana e pagana, rimangono a baluardo della cristianità proprio i Santuari, dove gli abitanti di questi luoghi si sentono legati da un’antica e sacrale appartenenza, che va ben al di là delle ideologie e delle mode. Dietro ad ogni Santuario del Carmine esistono grazie e miracoli privati e collettivi. Antiche e recenti storie prodigiose a dimostrare il soccorso mariano. Il legame che unisce le popolazioni italiane alla Madonna del Carmelo è sorprendente e si è stabilito, con grande frequenza, con gli allevatori, i pescatori, gli agricoltori, gente che trae dalla natura il sostentamento delle proprie famiglie.