ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 31 ottobre 2016

Già squilla la trombona* : Questioni che non toccano molto i fedeli!?

*Lutero, le 95 tesi e il Pontefice latino che oggi cancella secoli di conflitti


Così papa Francesco con la sua visita in Svezia per i 500 anni della Riforma supera i rapporti conflittuali con il protestantismo

La presenza di papa Francesco a Lund proprio il 31 ottobre, giorno in cui nel 1517 vennero affisse a Wittenberg le tesi di Lutero, segna una novità fondamentale nella storia dei rapporti complessi e prevalentemente conflittuali fra le due confessioni. Come ha scritto Enzo Bianchi, più che una novità può essere considerata un vero e proprio segno profetico, grazie al quale il dialogo fra cattolici e luterani è messo in condizione di andare al di là delle divergenze teologiche.

Riformazione?

Segni dalla terra per i festeggiamenti di accelerazione della scomparsa dei residui della Vera Europa
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“Poi vidi che tutto ciò che riguardava il protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. (…) In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre”  (…)  Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la chiesa. Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. Ma Dio aveva altri progetti”
La Beata Anna Katharina Emmerick (1774- 1824)
L’ira funesta del terremoto sta sconvolgendo da mesi ormai tutto il centro Italia dove si registra l’epicentro. Come ad ogni tragico evento sismico abbiamo migliaia di sfollati, paesi distrutti, panico anche se per fortuna non abbiamo notizie di vittime.Il 30 Ottobre una delle violente scosse ha letteralmente sbriciolato la basilica di San Benedetto da Norcia. In pochi hanno fatto caso al tragico simbolismo, poiché molti, anche tra i cattolici conoscono la storia, specie ormai quella dei Santi. Il crollo della basilica avviene proprio alla vigilia della giornata storica in cui il capo della Chiesa Cattolica si mette in viaggio per Lund (Svezia) per “festeggiare” la figura di Martin Lutero e quello che ha rappresentato. Non un incontro ecumenico qualsiasi: si va a festeggiare la spaccatura spirituale dell’Europa; la persecuzione e il martirio di migliaia di cattolici che preferirono la morte piuttosto che la conversione al protestantesimo; si va a celebrare la memoria dei principi tedeschi che appoggiarono la “Riforma” (meglio sarebbe definirla Riformazione) per svincolarsi dal potere spirituale della Chiesa di Roma incamerandone tutti i beni e dare vita a governi assolutisti in cui i popoli si videro a dare a Cesare ciò che era di Dio; si vanno a festeggiare tutte le Chiese cattoliche rase al suolo: proprio a Lund le pietre degli edifici cattolici abbattuti furono impiegate per le fortificazioni e la cinta muraria della città. L’unica edificio cattolico che rimase in piedi fu la Cattedrale di Lund, pur ovviamente denudata di ogni decorazione all’uso riformato. Il pensiero protestante, con la sua teologia soggettivista, che va ad opporsi all’oggettivismo cristiano andando sgretolare tutte le certezze di un’Europa che lentamente comincerà a secolarizzarsi, fino a sfociare in quel bizzarro scimmiottamento che oggi si chiama Unione Europea che pretende di unire i popoli europei sotto gli artigli della BCE e della moneta emessa a debito (specialità dei paesi protestanti  clicca qui) )

Il sangue mi ribolle

Quando vedo zucche vuote e cappelli a punta il sangue mi ribolle


Halloween al Blair Drummond Safari Park (foto LaPresse)
Vade retro dolcetto e scherzetto. Approssimandosi la vigilia di Ognissanti vedo avanzare fra i cattolici l’idea che Halloween sia una festa di origine cattolica, solo recentemente scippata da consumisti, satanisti e neopagani, e che i cattolici dovrebbero riprendersi. Dell’origine cattolica non dubito, basta studiarsi l’etimologia anglo-scozzese della parola. Eppure quando vedo zucche vuote e cappelli a punta il sangue mi ribolle. Come mai?

Premiata cremeria vaticana..

A proposito di cremazione





Ed ecco esplodere il caso della cremazione dei defunti, in realtà un’esplosione da palloncino festaiolo, ma che serve al doppio scopo di vendere i giornali, da una parte, e dall’altra di fare propaganda a questa pratica che, nonostante tutte le chiacchiere “vaticane”, resta ancora una pratica di “nicchia”, tutto sommato rifiutata dalla stragrande maggioranza dei cattolici.

Ciò nonostante, il Vaticano ha sentito il dovere di intervenire come se si trattasse di una questione di urgente attualità; e come se si trattasse di un intervento atto a fornire le necessarie “istruzioni” ai fedeli.
In realtà, nessuno sentiva il bisogno di essere istruito circa l’uso, legittimo o no, della cremazione dei defunti. Infatti, già nel 1964 Paolo VI aveva “legittimato” tale uso, nell’ottica dell’“aggiornamento” voluto dal Vaticano II (Suprema Sacra Congregazione del S. Uffizio, Istruzione De cadaverum crematione AAS 56 [1964], pp. 822-823).
Tuttavia, sedente oggi sul Soglio il supermodernista Bergoglio, la nuova “istruzione” non sorprende, poiché si tratta della coerente attività di questo nuovo Papa che, come ha espressamente dichiarato, intende applicare fino in fondo – in tutti i sensi, soprattutto nel senso della profondità – la lettera e lo spirito del Vaticano II.

Quóniam non intellexérunt ópera Dómini

MISSIONARIO IN TIBET AL PAPA. PROSELITISMO? MI HAI MANDATO QUI A CONVERTIRE PAGANI, ERETICI, SCISMATICI.

Il sito Adelante la Fe  pubblica una lettera che un missionario in Oriente avrebbe spedito al Pontefice dalla sua missione sull’Himalaya, il 5 ottobre 2016. E’ una lettera piuttosto lunga, che vi consigliamo di leggere nell’originale spagnolo, ma di cui ci sembra comunque riportare alcuni brani perché toccano temi caldi, anche oggi, nel giorno della visita in Svezia: conversione, missione, e “proselitismo”, che sembra essere in questo periodo all’attenzione del Pontefice regnante.

“ Solo io vi vedo un tragico simbolismo? ”

SI’, IL TERREMOTO è PUNIZIONE DIVINA.


Adesso si può. Dobbiamo ringraziare l’alta personalità che ha, diciamo così, sdoganato lo spinoso  nesso di causa e d’effetto, togliendolo dalla discarica delle superstizioni di cui vergognarsi per elevarlo alla luce del politicamente corretto: il signor Ayub  Kara.

Lund Franci's mass

La "Messa" di Halloween: una "Trovata" modernista!

Sebirblu, 30 ottobre 2016

Questi eventi sono accaduti dieci anni fa, ma data la drammaticità in cui è precipitata la Chiesa con l'attuale Pontefice, essi hanno soltanto precorso i tempi che stiamo vivendo oggi.

I Preti della Nuova Chiesa

Dalla Comunità cattolica Corpus Christi di Aliso Viejo, diocesi di Orange, California, il cui vescovo è Tod D. Brown e il parroco Fred K. Bailey.

La messa Halloween sì!
La Messa Tridentina: no!
La "comunione" con i fedeli in costume diabolico: sì!
La Comunione con i fedeli in ginocchio: no!


31 OTTOBRE VIGILIA DELLA FESTA DEI SANTI


31 OTTOBRE. Vigilia di tutti i Santi che si festeggiano il giorno 1 novembre, mentre il giorno 2 si ricordano tutti i defunti in genere.
   
NON È LA FESTA DI HALLOWEEN MA LA FESTA CRISTIANA DEI SANTI chiamati in cielo a condividere la vita Trinitaria con Dio. Anche se molti la vogliono sostituire con una festa pagano-satanica a base di streghe, mostri e diavoli presentati in modo scherzoso ma dalle finalità inquietanti e pericolose che non dobbiamo affatto sottovalutare.
   
Sentiamo cosa ne pensa a proposito don Gabriele Amorth, uno dei più grandi esorcisti dei questi tempi:
Halloween non è una festa, ma un evento inquietante che ha lo scopo di ironizzare, con l’uso delle maschere, su ciò che è male per farlo passare come un divertimento innocente. E’ il capodanno dei satanisti, la notte per eccellenza dell’occulto, di chi lo pratica perché si festeggia il dio dell’occulto, Satana. E poco importa saperlo o non saperlo perché i suoi effetti malefici e devastanti nel tempo, raggiungono anche le persone che, inconsapevolmente, vi partecipano…
Fuggite da tutti i simboli di Halloween, sono “porte” sataniche che portano i demoni nelle vostre case, portano la divisone, invidie e malefici…

domenica 30 ottobre 2016

“Caro Padre, che sei nei cieli, indicami dov’è l’unico Ovile ”

MARIA ELISABETTA HESSELBLAD, LA SANTA CHE DONÒ LA VITA A DIO PERCHÉ LA SVEZIA TORNASSE IN COMUNIONE CON ROMA

Maria Elisabetta Hesselblad, la santa che donò la vita a Dio perché la Svezia tornasse in comunione con Roma

Mi sembra opportuno soffermarsi sulla figura straordinaria della Beata Maria Elisabetta Hesselblad, che tanto impegno profuse per l’unità dei cristiani, considerando scandalose le loro divisioni. La pia donna nacque il 4 giugno 1870 a Faglavick (Svezia) nella provincia del Vastergotland, quintogenita di ben tredici figli (nove maschi e quattro femmine). Il padre si chiamava Augusto Roberto e la madre Karin, ambedue luterani e molto praticanti. Sin da piccolina la Beata amò leggere la Bibbia. Nella chiesa luterana fu battezzata il 12 luglio 1870, successivamente ricevette la prima comunione e la confermazione nel 1885 oltre ad una istruzione religiosa approfondita. Alla età di sette anni fu duramente colpita dalla scarlattina e dalla difterite, mentre a dodici anni una malattia le provocò ulcere allo stomaco ed emorragie, che l’accompagneranno per tutta la sua vita terrena. Fin dalla giovinezza il suo maggiore desiderio fu trovare l’Unico Ovile. Maria Elisabetta racconta questo suo anelito nelle «Memorie autobiografiche»:
«Da bambina, andando a scuola e vedendo che i miei compagni appartenevano a molte chiese diverse, cominciai a domandarmi quale fosse il vero Ovile, perché avevo letto nel Nuovo Testamento che ci sarebbe stato “un solo Ovile ed un solo Pastore”. Pregai spesso per essere condotta a quell’Ovile e ricordo di averlo fatto specialmente in un’occasione quando, camminando sotto i grandi pini del mio paese natio, guardai in special modo verso il cielo e dissi: “Caro Padre, che sei nei cieli, indicami dov’è l’unico Ovile nel quale Tu ci vuoi tutti riuniti”. Mi sembrò che una pace meravigliosa entrasse nella mia anima e che una voce mi rispondesse: O, figlia mia, un giorno te lo indicherò. Questa sicurezza mi accompagnò in tutti gli anni che precedettero la mia entrata nella Chiesa».

Nel 1888, diciottenne, emigrò negli Stati Uniti alla ricerca di un posto di lavoro per aiutare economicamente la sua famiglia. L’anno seguente, a causa dei suoi disturbi, fu ricoverata in ospedale e si trovò in una situazione disperata. Stabilì, qualora fosse guarita, di diventare infermiera, conseguendo il diploma presso il Roosevelt Hospital e poco dopo venendo presa dallo stesso ospedale. Conobbe il padre e dotto gesuita Giovanni Giorgio Hagen, che le fece conoscere in maniera approfondita la dottrina cattolica. Meditò a lungo sul da farsi ed infine decise di farsi battezzare e ricevere la prima comunione nella Chiesa cattolica il 15 agosto (il giorno dell’Assunzione della Beata Vergine Maria) 1902 negli USA.
Nel 1903 ebbe il grande desiderio di soggiornare a Roma e qui per puro caso ebbe la gioia di scoprire la casa dove abitò Santa Brigida (fondatrice del nuovo Ordine monastico del Santissimo Salvatore, ampiamente sviluppatosi nel Nord Europa) nel XIV secolo. Gli svedesi studiavano Santa Brigida come letterata, avendo composto la stessa diverse opere. Infatti la riforma di Lutero non riconobbe più nella santa svedese quell’alone di santità, ancora oggi confermato dalla Chiesa cattolica. Il 25 marzo del 1904 Maria Elisabetta ritornò a Roma, avendo il proposito di rifondare il vetusto Ordine brigidino, ma fu preda di forti febbri (ricevette perfino l’unzione degli infermi). Sapeva bene (con grande dispiacere) che la casa di Santa Brigida era occupata da una comunità di carmelitane, alle quali non interessava tener desta la memoria della Santa svedese e ciò era dimostrato dal fatto che le stanze in cui aveva abitato Santa Brigida non erano visitabili, perché chiuse. Nello stesso anno il suo fratello amatissimo, Thure, decise di diventare cattolico. Il 22 giugno 1906 la Beata, nella cappella della casa di Santa Brigida, vestì l’abito grigio delle Brigidine di Syon Abbey ed emise i voti alla presenza del padre gesuita Giovanni Giorgio Hagen. Il 10 luglio pronunciò in forma privata i voti come figlia di Santa Brigida.

Suor Elisabetta visitò le rimanenti comunità brigidine ancora sussistenti in Europa (Vadstena, Weert, Uden, Altomunster, Syon), volendo informarle sul suo desiderio di rifondare l’Ordine. Rimase fortemente colpita solo dal monastero di Syon, sia per il fatto che le suore indossassero ancora il saio cinerino (il saio della penitenza medievale), sia perché conservassero le preghiere corali dell’antica liturgia brigidina. Sotto la guida dello Spirito Santo e con l’aiuto del Pontefice Pio X, l’otto settembre del 1911 riportò in vita l’Ordine di Santa Brigida, volendo restare fedele alla tradizione brigidina per l’indole contemplativa e la celebrazione solenne della liturgia. Tutto il suo apostolato si rifece al motto «Ut omnes unum sint» e per questo motivo volle donare la propria vita a Dio per far sì che la Svezia fosse una sola cosa con Roma.
In un periodo di grandi difficoltà, derivanti dalla rifondazione dell’Ordine brigidino, scriveva il 4 agosto 1912: «L’uragano del nemico è grande ma la mia speranza rimane tanto più ferma che un giorno tutto andrà bene. Per la Croce alla luce! Quello che si semina nelle lacrime si raccoglie nella gioia. E il nostro caro Signore ha detto: “Dove due o tre sono riuniti nel Mio nome, io sono in mezzo a loro”. Questo diciamo a Lui affinché Egli supplisca a quello che manca in noi e attorno a noi per il compimento della vocazione alla quale ci ha, così indegne come siamo, chiamate».
Il 4 marzo del 1920 la Beata (oggi santa ndr.)  fu nominata badessa dell’Ordine del Santissimo Salvatore ed affermò che tre erano i compiti del’Ordine: contemplazione, adorazione e riparazione. Nel mese di luglio del 1923 Madre Elisabetta andò in Svezia per il 550° anniversario della dipartita di Santa Brigida a Vadstena (dove essa aveva eretto nel 1343 il suo primo monastero). Alla cerimonia presero parte numerosi luterani. Nello stesso anno in ottobre riuscì a far nascere una casa brigidina a Djursholm (cittadina posta a circa 10 Km a nord est di Stoccolma. Il borgo era ed è ritenuto come uno dei più esclusivi e facoltosi della Svezia, realizzato come una città giardino con enormi ville lungo le strade alberate ed i raffinati quartieri hanno da lungo tempo attirato illustri accademici, elementi di spicco della cultura svedese ed uomini d'affari), la prima in seguito alla riforma. Nei primi anni di vita della casa a Djursholm giunsero alle suore brigidine numerosissime minacce di morte anonime da parte dei luterani.

Il 10 aprile del 1931 il Vaticano diede all’Ordine fondato da suor Maria Elisabetta, a tempo indeterminato, la chiesa di Santa Brigida insieme al convento oramai abbandonato dalle carmelitane. Da questo momento la chiesa fu sempre più visitata da svedesi cattolici e luterani. Nel 1943, quando Roma era in mano ai nazisti, Maria Elisabetta (mettendo a rischio la propria vita) ospitò senza alcun distinguo ebrei, poveri, rifugiati, comunisti italiani, tedeschi e polacchi. In una lettera inviata a sua sorella Eva scrisse: «...Quaggiù viviamo in condizioni assai difficili, ma la Provvidenza di Dio ci assiste in molti modi meravigliosi. Abbiamo ancora la casa piena di profughi, in quest´anno di afflizione».
Ebbe una fruttuosa amicizia con l’allora rabbino di Roma (Israele Eugenio Zolli), che divenne cattolico nel 1946. Donò le sue preghiere ed i frequenti disturbi fisici a favore dell’unità dei cristiani. Nel 1946 venne fondata a Roma l’associazione per l’unità dei cristiani «Unitas», a cui fece seguito la rivista omonima diretta dal teologo gesuita padre Carlo Boyer. La Beata (Santa ndr.) offrì pieno appoggio alla lodevole iniziativa ed ottenne che la casa di piazza Farnese fosse la sede dell’associazione.
Nel gennaio del 1955 il re Gustavo VI di Svezia volle attribuirle l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella del Nord, a motivo delle numerose opere da lei concepite e portate a termine. Il 24 aprile del 1957, alla veneranda età di 87 anni, morì nella casa generalizia di piazza Farnese, dopo aver sopportato tante sofferenze dovute ad un malfunzionamento del suo cuore. Fu seppellita al cimitero del Verano. La gente povera e semplice da subito la considerò santa oltre che madre dei poveri e maestra dello spirito.  
http://www.iltimone.org/35258,News.html

Se Lutero va d'accordo con Francesco (e Ratzinger)
LIPSIA — Mentre si potrebbe con ragione ammirare con quale semplicità e precisione papa Francesco, nell'intervista al gesuita svedese Ulf Jonsson uscita su La Civiltà Cattolica, si prepara alla visita a Lund per l'inizio del 500esimo anniversario della Riforma luterana, presentando il suo pensiero ecumenico ed interreligioso, la Frankfurter Allgemeine Zeitung di questo fine settimana si chiede se il papa sia il nuovo Lutero del 2017. Secondo il vaticanista Christian Geyer, Francesco è un confusionario che intacca l'autorità del ministero papale. Un papa che invece di voler riportare i luterani a Roma, porta i cattolici a Wittenberg, la città in cui Lutero avrebbe affisso le sue 95 tesi contro la vendita delle indulgenze. Il giornalista della Faz cita anche un teologo di Friburgo, Helmut Hoping: "Attualmente vedo il pericolo che il ministero papale, in forza di oscurità dottrinali e frasi spontanee irritanti, metta in gioco la propria autorità".
In un primo articolo avevo dato la parola ad alcuni figli del riformatore tedesco che ho conosciuto nei miei 15 anni di attività di insegnamento nella terra dov'è nata la riforma luterana, a pochi chilometri da Wittenberg, proprio perché volevo evitare contrapposizioni astratte tra Roma e Wittenberg, come quelle espresse nella Faz. Preferisco comunque, con il filosofo francese Rémi Brague, il termine "Riformazione" (Réformation) per distinguerlo da altre forme di riforma ecclesiale, come quella tridentina o del Vaticano II e in genere dal tema tipico della Chiesa tutta, "semper reformanda". 
In questo articolo vorrei cercare di approfondire il tema della "Riformazione" in dialogo proprio con Rémi Brague e il suo importante libro Il futuro dell'Occidente. Nel modello romano la salvezza dell'Europa (2005; 2016). Conoscendo la tesi del libro, già presentata nel sottotitolo (nel modello romano la salvezza dell'Europa) si potrebbe pensare ad una provocazione: come fare memoria dell'avvenimento che ha segnato la rottura con Roma, proponendo un "modello romano" di salvezza? Quanto scriverò è destinato a deludere tutti: i tradizionalisti "romani" vedranno in esso un'eccessiva cautela nel giudizio su Lutero, i luterani forse un tentativo di "restaurazione cattolica". 

Che cosa ci propone Brague con il concetto di "romanità" o "secondarietà" (nell'accezione tecnica specificata dall'autore, e non usuale del termine)? "È solo con la digressione attraverso l'anteriore e l'estraneo che l'Europa accede a tutto ciò che le è proprio". L'Europa non ha nulla di primario (potremmo anche dire: di essenziale) da difendere se non la sua capacità di integrare ciò che le è estraneo o anteriore. Fin dai tempi più antichi: Virgilio mette all'inizio della fondazione di Roma le gesta di uno straniero proveniente da una città dell'Asia minore! 




Non credono a niente e rideranno di voi

Tragica festa della Regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, che regna nonostante i suoi nemici ed avversari

Che tragica festa della Regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, negata - seppur in modo diverso - da tutte le ideologie figlie della rivoluzione!
«(…) Non ostante però tante e sì solenni affermazioni della regia potestà di Cristo contenute nelle sante Scritture e nella divina liturgia, pure da oltre un secolo e mezzo mena strage nel mondo civile un’esiziale eresia, che da alcuni venne detta liberalismo, da altri laicismo. Quest’errore è multiforme, ma tutto in sostanza si riduce a negare la supremazia di Dio e della Chiesa sulla società civile e sugli stati, i quali ufficialmente si proclamano indipendente da qualsiasi altra superiore autorità; – libera Chiesa in libero stato – quando pure non giungano a quella frenesia di statolatria, che rivendica allo stato le prerogative divine, cui, come una volta all’idolo Moloch, vuolsi oggi sacrificato ogni altro diritto, così individualmente, che familiare. –

Per “caso”?

Papa Francesco va da Lutero. E crolla tutto.

«Norcia che crolla: l’Europa che crolla, la liturgia che crolla, la famiglia, la dottrina cattolica… Nota Bene: oggi, secondo il calendario antico, è la festa di Cristo Re» (Don Alfredo Maria Morselli, 30-10-2016, facebook.com)
COINCIDENZE?

Baracca e burattini

Perché la chiesa dovrebbe andare a lezione da chi l’ha rinnegata?

Lutero fu un genio religioso immenso, ma se i cattolici devono imparare qualcosa da lui, come dice Francesco, potrebbe anche essere la volta che si chiudono baracca e burattini


Che i cattolici abbiano qualcosa da imparare da Lutero, come dice Francesco e come ha detto anni fa anche Benedetto XVI, è giusto anche da una prospettiva di osservazione integralmente laica.

Di quella pira l'orrendo foco..


PARCE COMBUSTO
ovvero: di quella pira l’amabil fuoco
(la nuova “prassi” bergoliana della sepoltura)






Ad resurgendum cum Christo” – per risorgere con Cristo -  è il nuovo editto (confezionato il 15 agosto 2016 e pubblicato il 25 ottobre 2016), con cui il rivoluzionario pontificato bergogliano  “chiarisce” (!) il punto di vista del Magistero nei confronti della cremazione, cioè, il rito pagano della pira e/o del forno che anche i cattolici, dal 1983, possono praticare.

Al fedele che si accinge alla lettura della dichiarazione, pardon, “Istruzione”, vien scodellata una serie  di pericopi bibliche vetero/neotestamentarie, citazioni patristiche, AAS e altre, con cui il cardinal Gerhard Müller, Prefetto della CDF, e l’arcivescovo Luis F. Ladaria Segretario della stessa Congregazione, tentando di giustificare davanti al mondo la ribadita posizione della Chiesa “circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione” riescono, invece, a dimostrarne l’assoluta estraneità all’argomento stante l’esaltazione che, dette pericopi, dànno della sacralità del corpo e della resurrezione dal momento che, su 16 citazioni, tre soltanto, infatti, sono riferite alla cremazione.

Magnitudo Jorge? (..in attesa di Lund)

NUOVA SCOSSA NELLA CAPITALE

Roma, crepe nelle basiliche di San Paolo 
e San Lorenzo|Salaria chiusa|Foto|Video

A flagello terraemotus, libera nos Domine! Distrutta la Basilica di S. Benedetto a Norcia .....

Com'era


Com'è .....

Se "Dio non é cattolico", lo é Bergolleus?

http://opportuneimportune.blogspot.com/2016/10/bergoglio-lapostata-aspettando-il-31.html

PROTESTANTIZZAZIONE DELLA CHIESA? NIENTE PAURA, PERCHE’ IL PAPA E’ CATTOLICO
Papa Francesco a Lund: temono alcuni gruppi cattolici che la sua presenza alla commemorazione della Riforma sia la conferma clamorosa della ‘protestantizzazione’ della Chiesa cattolica… 
Se abbiamo fiducia nel Santo Padre, non possiamo nutrire questa paura. Perché il Papa è cattolico…

tratto da
P.S. L’intervista appare in originale su  www.rossoporpora.org  e, in forma cartacea,  nell’edizione del 29 ottobre 2016 del ‘‘Giornale del Popolo’, quotidiano cattolico della Svizzera italiana (inserto ‘Catholica’). Appare anche, in traduzione inglese, nel numero in uscita del mensile cattolico statunitense ‘Inside the Vatican’.  Per la riproduzione di ogni sua parte si richiede la citazione della fonte. Per la riproduzione dell’intera intervista o di parti consistenti di essa si prega in ogni caso di chiedere l’autorizzazione a info@rossoporpora.org o a giusepperusconi1@gmail.com .

La valigetta smarrita nel volo per Lund!


Lutero: vigliacco e sporcaccione  Cinque libri su Lutero


Il prossimo 31 ottobre a Lund, in Svezia, si apriranno le celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario della Rivolta protestante (1517).
Le forze dell'inferno tenteranno, come sempre, di sfruttare l'occasione per colpire la Chiesa, sfigurare l'immagine di Papa Francesco, gettarci nella confusione in nome di una pastorale che distrugge la dottrina: insomma, farci perdere la fede.

Nel prevedibile caos dei mesi successivi, serviranno preghiera e penitenza perchè almeno qualcosa non cambi: l'immutabile fede dell'anima cattolica, in ginocchio, ma incrollabile, in mezzo alla convulsione generale.

sabato 29 ottobre 2016

Check-in per Lund

PROMESSE DEI FALSI PROFETI

«I falsi profeti promettono libertà ma essi stessi sono schiavi della corruzione». Niente di nuovo sotto il sole: è quel che fanno da sempre le 100 e 100 eresie che accompagnano la storia della Chiesa 
di Francesco Lamendola  



I falsi profeti ci sono sempre stati e sempre ci saranno; e così pure i falsi maestri: anzi, negli ultimi tempi questa mala razza è destinata ad aumentare ancor di più, perché nei tempi di grande confusione la gente è assetata di novità e di parole che lusinghino le umane passioni e giustifichino ogni sorta di licenza e di turpitudine, e i falsi maestri insegnano proprio tali cose.
È scritto, infatti, nella Seconda lettera di Pietro (2, 1-22; traduzione della Bibbia di Gerusalemme):

Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di improperi. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all’opera e la loro rovina è in agguato.

Lutero val bene un Guttalax!



PAPA: PURGA SENZA PRECEDENTI AL CULTO DIVINO. UN SILURO PER IL CARD. SARAH. E PER ALTRI…