ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 27 marzo 2017

Il tormentone primaverile?

Il “fenomeno” Don Minutella 


Non si combatte il caos con altro caos. Don Minutella vuole combattere il modernismo e al contempo esalta il Concilio Vaticano II e dimentica ciò che è accaduto nella Chiesa nell’ultimo cinquantennio. Le chiare parole di Don Maffei sui “conservatori conciliari”
di Cristiano Lugli
.
In genere i “tormentoni” sono estivi, ma abbiamo un anticipo primaverile. Impazza da due giorni il video-appello alla “resistenza cattolica” lanciato da don Minutella, prete palermitano che gestisce un canale Facebook chiamato Radio Domina Nostra.
Fino alla comparsa in rete di questo video, don Minutella era, almeno per chi scrive, uno sconosciuto, ma interessandosene si scopre che il personaggio in questione ha un grande seguito ed è chiamato in più località italiane a parlare, a tenere conferenze. L’interesse per il don Minutella rimane ad ogni modo lo stesso che precedeva la scoperta di questo video tormentone, con una piccola variante però: l’urgenza di un approfondimento critico, visto il fenomeno che si è creato

La farina per le camole

L'ATEISMO? COLPA DEI CATTOLICI

    No non è l’ultima sparata papale ma una constatazione: gli atei gli piacciono parecchio da Scalfari alla Bonino; ma non gli sfiora mai l’idea che forse è il suo modo di essere cattolico che ne spinge tanti fuori dalla Chiesa 
di Francesco Lamendola  




Se nel mondo moderno c’è l’ateismo, la è colpa dei cattolici. No, non è l’ultima “sparata” di papa Francesco; forse – e non è una malignità, ma una pura e semplice constatazione – perché gli atei, a papa Francesco, piacciono, e anche parecchio: tanto è vero che si circonda di amici atei, da Eugenio Scalfari a Emma Bonino, da Marco Pannella a Raul Castro. No; il concetto in questione è di uno dei più “insigni” protagonisti della stagione del Concilio Vaticano II, del quale avevamo avuto già l’occasione di occuparci: il teologo domenicano Edward Schillebeeckx (cfr. Schillebeeckx e i teologi progressisti: non riforma del cattolicesimo, ma distruzione, pubblicato su Il Corriere delle Regioni il 16/03/20017). Ma è dal suo sacco che viene la farina che spinge tanti cattolici odierni, tutti debitamente progressisti e modernisti, a profondersi in scuse e a percuotersi il petto per tutto il male che la Chiesa ha inflitto all’universo mondo, agli omosessuali, agli ebrei, ai musulmani, ai luterani, agli scienziati, alle donne, ai negri, agli ortodossi, nonché all’ambiente inquinato e alle piante e agli animali minacciati di estinzione.

Ipazia da patmos a guam?



Ariel S. Levi di Gualdo, al teatro d’arte … molto drammatica

QUELLE BRUTTE STORIE DEL VATICANO II CHE NESSUNO RACCONTA PER NON INTACCARE IL SUPERDOGMA … 


Siamo alla “caduta dell’impero” e tra non molti anni la Chiesa Cattolica come sino ad oggi l’abbiamo conosciuta e intesa non esisterà più; esisterà “altro”. Il nostro sistema ecclesiale ed ecclesiastico si è già sfasciato dall’interno, ed attualmente è in corso una inquietante trasformazione. Purtroppo, sia nel Collegio Episcopale sia nel Collegio Sacerdotale non abbiamo un numero neppure minimo di elementi in grado di fronteggiare questo progressivo decadimento
«Se non vogliamo nasconderci nulla, siamo senz’altro tentati di dire che la Chiesa non è né santa, né cattolica: lo stesso concilio Vaticano II è arrivato a parlare non più soltanto della Chiesa santa, ma della Chiesa peccatrice; se a questo riguardo gli si è rimproverato qualcosa, è per lo più di essere rimasto ancora troppo timido, tanto profonda è nella coscienza di noi tutti la sensazione della peccaminosità della Chiesa».
Joseph Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo, 1968

Sogno o son desto?

Un progetto sbagliato



Un paio di settimane fa Aldo Maria Valli ha pubblicato sul suo blog un bel post, in cui, attraverso l’allegoria del sogno, esprime la nostalgia per una normalità che nella Chiesa odierna sembrerebbe divenuta cosí rara da essere costretti a sognarla. Si tratta di venti punti sui quali è difficile non trovarsi d’accordo: sono cose talmente ovvie (o, almeno, tali erano fino a pochi anni fa), che non ci dovrebbe essere bisogno di “sognarle”. Che i parroci debbano stare vicini alle coppie che decidono di sposarsi in chiesa; che le parole del vangelo siano chiare (e sicure) e vadano interpretate nel loro evidente significato; che la liturgia abbia la sua sacralità, e quindi tutti, dal Papa fino all’ultimo chierichetto, debbano assumere un atteggiamento consono; che le pontificie accademie debbano farsi promotrici dei piú autentici valori morali, ecc. ecc., sono cose scontate per ogni buon cattolico. Talmente scontate che non dovremmo star qui a parlarne. E invece, nel momento storico che ci troviamo a vivere, sono diventate oggetto di nostalgia, visto che la “normalità” è diventata un’altra, e coincide con l’opposto di tutte quelle ovvietà (che pertanto finiscono per essere considerate eccezioni, stravaganze, singolarità). Grazie, perciò, a Valli per averci ricordato che molto di ciò che oggi viene spacciato per normale, normale non lo è affatto.

E le finestre?

Né muri né ponti per i migranti, ma porte. Per aprire e per chiudere, con discernimento

migrazioni
"È la tragedia più grande dopo quella della seconda guerra mondiale": così papa Francesco ha definito pochi giorni fa il fenomeno delle migrazioni, che gli sta straordinariamente a cuore e sul quale interviene senza posa.
L'accoglienza è il suo dogma, sia pure in proporzione alle "capacità" di ciascun paese di "integrare" i nuovi venuti. E "non muri ma ponti" è la parola d'ordine che ripete spesso, come monito alla Chiesa e agli Stati.
Ma quanto vale questa immagine, pur suggestiva? Il monaco Giulio Meiattini, dell'ordine di san Benedetto, sostiene che un'altra immagine, quella della porta, sarebbe più appropriata, per meglio esprimere che cosa fare con i  migranti.
Ha pubblicato le sue riflessioni sull'ultimo numero della rivista "La Scala", trimestrale di spiritualità dell'Abbazia della Madonna della Scala, a Noci, alla quale appartiene.

κακός αγγἐλιον

Ma su confini e povertà non convince

Su alcuni temi i sogni di Papa Franceso sono nutriti di slogan e pie esortazioni svincolate dal buonsenso

Certo, vedere un milione di persone in piazza a Milano per il Papa allarga il cuore. Nel momento in cui a Roma va in scena l'Europa dei leader subissata dai cortei di protesta, a Milano il popolo mostra davvero da che parte sta.
Questo Papa è realmente popolare, qualcuno ha azzardato che è pure pop.

Certo che é lui, no doubt..!?

BERGOGLIO: MA E' LUI DIO ?

    Vien da chiedersi se Dio sia lui o se sia quell’Altro: il papa non sta predicando il Vangelo di Cristo ma "il suo". Che ha una tonalità tutta umana ma non eleva verso Dio di questo l’accusiamo altro che gabinetto chimico 
di Francesco Lamendola  




A vedere le folle strabocchevoli, e soprattutto scomposte, che osannano papa Francesco, vien da chiedersi se Dio sia lui o se sia quell’Altro, quel Gesù Cristo che si è fatto uomo ed è morto per amore degli uomini, e più precisamente per rimettere i loro peccati, al fine di strapparli al mondo malvagio (cfr. san Paolo, Galati, 1, 4); e vien da chiedersi se il Vangelo abbia trovato il modo di riconciliarsi con il mondo, sicché questo non è più il nemico irriducibile, che deve essere vinto, e, possibilmente, convertito, oppure lasciato alla sua perdizione, se non vuol convertirsi, bensì un interlocutore più che valido, con il quale si deve comunque “dialogare”, qualsiasi cosa ciò significhi, ma non tentare di convertirlo, perché ciò sarebbe irrispettoso della sua “libertà”. Un concetto di libertà, questo, che non è cattolico, e nemmeno cristiano, se è vero, come è vero, che il Magistero ha sempre insegnato che la vera libertà non può essere mai disgiunta dalla verità, e che fuori della Verità di Cristo (Io sono la via, la verità e la vita) non esiste alcuna libertà, ma, semmai, solo licenza e confusione.

Se sbaglia lo corrigeranno?

I dubia e la correzione Una fake news
Una conferenza negli Stati Uniti di Burke viene usata nel mondo anglosassone per confermare l'intenzione di presentare una correzione formale a Papa Francesco sulla vicenda dei Dubia. Ma il cardinale non ha detto affatto questo. Si è limitato a prendere atto che in assenza di risposte bisognerà considerare il magistero precedente. Insomma: una fake news.

Soprattutto nel mondo anglofono gira sul web quella che è ora di chiamare con il suo nome, e cioè una fake news. Si tratta della faccenda della possibile “correzione formale” del Papa evocata in qualche occasione da parte del cardinale Raymond Leo Burke a proposito del capitolo VIII di Amoris laetitia.
La questione è nota, il cardinale Burke è una delle quattro porpore che hanno presentato i famosi cinque dubia, dubbi, a proposito di alcuni passaggi di Amoris laetitia, in particolare riferiti al possibile accesso all'Eucaristia per le coppie cosiddette irregolari. I dubia, tecnicamente, pongono quesiti a cui si risponde con un “sì” o con un “no”, al fine di fare chiarezza su aspetti che vengono ritenuti poco chiari; i cinque dubia vanno al cuore della dottrina morale cattolica.

domenica 26 marzo 2017

Le nostre liturgie appaiono stanche

La liturgia c.d. tradizionale ed i gruppi Summorum Pontificum. Il senso di una presenza

Testo dell’intervento tenuto a Brindisi presso l’hotel Virgilio, giovedì 9 marzo 2017 dal dott. Antonio Alò, moderatore della sezione Liturgia della Scuola Ecclesia Mater.

La Scuola Ecclesia Mater è una realtà regionale e nasce dalla volontà dell’ecclesiologo e compianto p. Garuti, del canonista p. Jaeger e del teologo don Nicola Bux, per dare visibilità e attuazione alle scelte di Benedetto XVI in campo liturgico.
Mi permetterete di dire che chi aderisce alla Scuola Ecclesia Mater non è seguace dei fondatori, come qualcuno può pensare, ma vuole essere cooperatore della Verità, per la cui diffusione non disdegna il dialogo, ma anzi lo cerca: ad intra ad extra della Chiesa.
Ad intra: soprattutto con chi non comprende le ragioni del Motu proprio Summorum Pontificum cura di Benedetto XVI;ad extra: con chi, pur non essendo cattolico, è affascinato dal linguaggio del bello della Chiesa.
Il Beato Schuster scriveva: «Spesso nelle chiese, infatti assistono dei protestanti, degli ebrei, delle persone senza alcuna religione. L’esperienza dimostra che un coro ben eseguito, delle funzioni celebrate con ordine, con maestà e con devota pompa possono fare su quelle anime una profonda impressione».

Era tutto troppo prevedibile?

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Eleison Comments DVI
DECLINING  SLOWLY  –  I

Lento declino - I
Qui di seguito una testimonianza, abbreviata, giunta dagli Stati Uniti, che centra bene diversi problemi: -

Alla Fraternità San Pio X è stata data una nuova immagine, non è più com’era prima. Come la FSSPX originaria apparteneva alla Chiesa cattolica, così la Neofraternità appartiene alla Neochiesa. Per coloro che sono abbastanza vecchi da ricordare, è come se il Vaticano II tornasse di nuovo, solo in peggio, perché questa volta non vi è alcun attacco dottrinale diretto, né un Concilio generale, questa volta la rivoluzione si sta diffondendo lentamente, con un’impercettibile trasformazione sociale.

Mentre le apparenze della Tradizione vengono mantenute, il movimento tradizionalista sta lentamente cambiando da dentro. Esteriormente e materialmente le cose sembrano avere più successo che mai, con l’aumento della mole di denaro e degli edifici, ma interiormente e spiritualmente vi è decadenza, perché la malattia del modernismo ne ha impercettibilmente infettato i ranghi. Diversi sintomi indicano che si tratta dello stesso modernismo: per esempio, i nuovi giovani sacerdoti dalla faccia felice della Fraternità, sono esattamente come i “preti di pace” degli anni ‘60 e ‘70, come li chiamava il grande cardinale Mindszenty. A molti manca la mascolinità, a differenza della precedente generazione di sacerdoti, e sono fin troppo simili ad alcuni dei più importanti insegnanti laici della Neofraternità.

Nuovi tradizionalisti*?

Don Luca confessa dal pulpito: «L’infiltrato che fa le corna? Sono io»

Il personaggio immortalato dai fotografi al parco di Monza, prima della messa del Papa, è un parroco «di frontiera» brianzolo, don Luca Raimondi, 50 anni. Domenica mattina durante l’omelia ha spiegato il motivo del suo gesto scherzoso


Braccio sinistro alzato, la mano che mostra indice e mignolo. E lo sguardo a prima vista truce. Per chi ha visto le foto della messa di papa Francesco, il tizio con la veste bianca e il berretto variopinto che fa le corna nel pratone del parco di Monza appariva decisamente «fuori dal coro» nel gruppo dei sacerdoti in attesa dell’arrivo del Santo Padre. Tanto che è diventato «l’infiltrato». Ma infiltrato non è. Ha tutto il diritto di starci, quell’uomo con la coppola a scacchi. È un sacerdote a tutti gli effetti: don Luca Raimondi, responsabile di quattro parrocchie di una Comunità pastorale che comprende tre paesi della Brianza. Parroco di frontiera, di quelli che la Curia manda quando c’è da fare il lavoro duro, come risollevare una parrocchia e avviare nuovi progetti.

Io speriamo che..

BURKE: SPERO ANCORA CHE IL PAPA RISPONDA AI DUBIA. LA CONFUSIONE È DANNOSA PER LA CHIESA. INSISTEREMO.


La sera del 24 marzo il cardinale Raymond Burke parlava nella parrocchia di Saint Raymond di Peñafort a Springfield, Virginia, e ha risposto ad alcune domande relative ai “Dubia” presentati da quattro cardinali, e alla possibile correzione formale che un’eventuale mancanza di risposte da parte del Pontefice potrebbe rendere necessaria.
Il parroco di Saint Raymond, padre John De Celles, ha posto alcune domande al cardinale. Ecco qualche brano de colloquio.

Cuori spenti

Verità e Amore, un linguaggio da ritrovare

Dio è Verità e Amore, ma prima di tutto Verità. Si insegna giustamente che la Verità può dirci cos’è l’Amore, ma l’Amore, da solo, non può dirci cos’è la Verità.
C’è una profezia di Nostro Signore Gesù Cristo che vale per gli ultimi tempi (Lc 18, 8): «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Guardiamo adesso l’umanità che abita sulla terra. La fede è quasi scomparsa, perché nella Chiesa Cattolica, la Chiesa universale, si crede in un dio inventato dall’uomo, un dio che giustificherebbe il peccato.
Molti di più non credono affatto, oppure adorano un dio che non è Padre (i non cristiani) o satana stesso (gli occultisti).

Ormai sicuri di aver vinto la partita

IL DIAVOLO COMINCIA A MOSTRARSI

    Il diavolo comincia a mostrarsi apertamente. Stiamo parlando dei suoi seguaci dei suoi servi sciocchi ormai sicuri di aver vinto la partita: che cosa significa il nuovo aeroporto internazione di Denver? È un tempio del Male? 
di Francesco Lamendola  





La beata Katharina Emmerich (1774-1824) riteneva, in base alle sue visioni, che l’umanità stesse entrando nell’era del diavolo; a lungo, però, il diavolo ha giocato a nascondino con gli uomini, seguendo la strategia intuita da Baudelaire, quella di far credere ad essi che egli non esiste: ora, però, qualcosa è cambiato e i tempi, evidentemente, sono maturi perché egli getti l’ultima maschera e cominci a mostrarsi apertamente, beffardamente, senza più nascondersi, anzi, ostentando con protervia la sua presenza inquietante.
Non stiamo parlando, è ovvio, del diavolo in se stesso, il cui vero volto nessuno conosce, anche perché, se qualcuno lo conoscesse, ne morrebbe di spavento; stiamo parlando delle azioni dei suoi seguaci, quelli consapevoli e quelli inconsapevoli, dei suoi servi sciocchi (sono tutti sciocchi, perché chiunque si mette a servire il grande ingannatore, non può che restare beffato, oltre a perdere la propria anima) e della loro recente sfacciataggine, palese nella sicumera che li spinge a mostrare alla luce del sole quel che stanno facendo, e per conto di chi. Sono ormai talmente sicuri di aver vinto la partita (poveri sciocchi: non sanno di averla persa comunque, loro, e fin dall’inizio) che non temono le conseguenze di una simile audacia; non hanno più paura di niente di nessuno. In parte, contano sul processo di assuefazione degli uomini alle cose più turpi e più inverosimili, processo che è stato scientificamente studiato e calcolato, poi messo in atto mediante l’azione congiunta e concentrica di tutti i mass media del pianeta, asserviti, in un modo nell’altro, al grande disegno diabolico (vedi la “finestra di Overton”); in parte ritengono che ben poche persone possiedano sufficiente autonomia di giudizio e spirito critico, e sufficiente senso morale, per capire davvero quel che significano le loro opere. Tuttavia ritengono di non correre alcun rischio, perché quei pochi non verrebbero creduti, mentre loro godono di aderenze, sostegni e protezioni a tutti i livelli del potere: politico, economico, finanziario, giudiziario, militare e poliziesco.

Il Papa della porta accanto

Papa Francesco usa un bagno chimico e la gente lo fotografa

Fuori programma durante la prima tappa della visita di papa Francesco a Milano, al complesso delle Case Bianche di Via Salomone. Il Pontefice si è fermato qualche minuto a una toilette chimica ai lati della strada: decine i fedeli che hanno voluto immortalare la scena con i loro smartphone.


Selfie, baci e scherzi: ecco a voi il Papa della porta accanto

Fa battute sulle suocere, usa i bagni chimici e telefona in ospedale a chi non è potuto esserci

sabato 25 marzo 2017

L'ira di Dio viene, e "queste sono le cose" per le quali essa viene

L'IRA DI DIO E' VICINA

    «Che nessuno v’inganni! Poiché per queste cose piomba l’ira di Dio». Chi illude i cattolici con una falsa dottrina porta su di sé una responsabilità immensa: quella di tutte le anime che si perdono per causa sua 
di Francesco Lamendola  





Qualcuno sta ingannando il popolo dei fedeli? Qualcuno sta illudendo i cattolici con una dottrina falsa ed eretica, secondo la quale la salvezza è assicurata a tutte le anime, indipendentemente dai meriti e anche senza il pentimento dei peccati? Se è così, la cosa è gravissima, perché la Chiesa, per la prima volta nella sua storia due volte millenaria, starebbe guidando le pecorelle non verso i pascoli del Signore, ma verso il baratro spalancato sulle fiamme dell’inferno.
Ammoniva san Paolo circa il peccato e le sue conseguenze, nella Lettera agli Efesini (5, 1-17):

Siate dunque imitatori di Dio come si conviene a figli diletti; e camminate nella carità, a esempio di Cristo che ci ha amati, e per noi ha dato se stesso, quale oblazione e sacrificio di soave odore a Dio. Fornicazione e qualsiasi altra impurità o avidità, neppure si nominino tra voi, come si addice a santi; né oscenità e discorsi vani, o facezie ambigue, tutte cose indecenti, ma piuttosto ringraziamenti a Dio. 
Poiché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impudico, o avido, che val quanto idolatra [perché la cupidigia è una forma di idolatria delle cose, come il paganesimo: nota nostra], sarà erede del regno di Cristo e di Dio.
nessuno vi inganni con vani ragionamenti, poiché per queste cose piomba l'ira di Dio sui figli della disobbedienza; non vogliate dunque avere a che fare con costoro.

Annunciazione di preghiera




ANNUNCIO DI DON MINUTELLA DEL RADUNO DI PREGHIERA CHE SI TERRA' SABATO 22 APRILE DALLE 13.30 ALLE 17.30 PRESSO IL PALAZZETTO DELLO SPORT IN SAN BONIFACIO (VERONA).

L’aria che tira in Vaticano



I nemici del Papa 

Piccolo atlante delle persone che dentro la Chiesa si oppongono alle riforme e allo stile di Papa Francesco, e con quali argomenti

 ( VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)
Nel giro di un mese, due cose – quasi certamente slegate fra loro, ma rilevanti dal punto di vista simbolico – hanno fatto riparlare dell’aria che tira in Vaticano intorno a papa Francesco, eletto papa ormai da più di quattro anni. Il primo marzo Marie Collins, l’unica donna che faceva parte della Pontificia Commissione per la protezione dell’infanzia – un organo consultivo istituito dal Papa nel 2014 per affrontare il problema degli abusi sessuali nella chiesa – si è dimessa citando la «resistenza di alcuni membri della Curia vaticana al lavoro della Commissione», e parlando più in generale di «ostacoli costanti» al suo lavoro. Qualche settimana prima, la mattina del 4 febbraio, nel centro di Roma erano comparsi alcuni manifesti abusivi che accusavano il Papa di avere trascurato o danneggiato alcune istituzioni della Chiesa, come cardinali e sacerdoti, le Congregazioni del Vaticano – cioè i “ministeri” della Chiesa – e persino i Cavalieri di Malta, un antichissimo ordine cristiano fondato mille anni fa.

Un buon motivo per lasciarlo solo


ROMA-FATIMA-ROMA COL PAPA: 1738€ DI BIGLIETTO AEREO. UNA LETTERA DI PROTESTA DEI GIORNALISTI.

E’ antica la polemica su quanto costa – per i giornalisti – viaggiare sull’aereo del Papa. Che poi del Papa non è, ma è preso in affitto dalle compagnie di bandiera. L’Alitalia all’andata, e un’altra compagnia al ritorno. In generale il costo del biglietto era almeno pari a quello di una prima classe, anche se la settantina di giornalisti, fotografi e operatori erano stivati in economica.
In certi tipi di viaggi – si toccavano diverse città e Paesi, magari mal collegati, in Africa, Asia e America Latina – se si volevano coprire tutti gli avvenimenti era giocoforza cercare di ottenere un posto sul Papal Flight, soffocando il mugugno e le proteste delle amministrazioni dei giornali. Da sempre è esistito il sospetto che i prezzi gonfiati del biglietto dei giornalisti serva in realtà a pagare il viaggio del Papa e della trentina e più di persone del seguito. Addirittura qualcuno ha sostenuto che il Vaticano ci guadagni.

Dio li inflisse, quando li toglierà?

Bergoglio a casa Scola: lo strano faccia a faccia tra due pontefici

L'argentino batté a sorpresa il super favorito prelato di Milano. E poi non si sono più visti


Da un lato c'è Papa Francesco, l'arcivescovo di Buenos Aires entrato cardinale nel conclave del 2013 ed eletto Papa.
Dall'altro c'è Angelo Scola, l'arcivescovo di Milano, entrato Papa nello stesso conclave ma uscito cardinale. Qualcuno li ha chiamati con un pizzico di malignità «il Papa e l'antipapa» ricordando i fatti del marzo 2013 quando persino l'allora segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana, subito dopo la fumata bianca e l'«Habemus Papam», si era rallegrata per l'elezione del nuovo Pontefice, Angelo Scola. Una gaffe. In tanti erano convinti, infatti, che Scola sarebbe uscito dalla Sistina vestito di bianco, presentato dalla stampa di mezzo mondo come il naturale successore di Ratzinger, di cui era discepolo e fedelissimo, voluto proprio da Benedetto XVI, nel 2011, alla guida della diocesi ambrosiana.

Nessuno sa spiegare?




La scala del Cielo


Nella città di Santa Fe, nel New Mexico, da quasi un secolo e mezzo si ammira un prodigio di falegnameria che attira ogni anno un quarto di milione di visitatori. La cappella di Loreto fu eretta nella seconda metà del XIX secolo per un gruppo di religiose francesi giunte sul luogo per aprirvi un collegio femminile. Una volta terminata la costruzione, ci si accorse però con disappunto che l’architetto (lo stesso che aveva progettato la cattedrale) aveva omesso un passaggio per accedere alla cantoria. Dopo una vana ricerca di soluzioni, la comunità decise di affidarsi a san Giuseppe con una novena. L’ultimo giorno, ecco presentarsi un uomo anziano, accompagnato da un asinello, che propone di costruire una scala in legno. I suoi soli attrezzi, una sega, un martello e una squadra. In capo a sei mesi, una magnifica scala a chiocciola era pronta e lo sconosciuto sparì senza chiedere un soldo e senza lasciare traccia di sé.

L'azione malefica di un essere personale

DIAVOLO: CREDENZA OBSOLETA ?

    Credenze divenute obsolete. Si crede a ciò che si è disposti a vedere: e noi moderni non siamo disposti a vedere il diavolo. La cultura moderna è giunta alla conclusione che il diavolo non esiste e non è mai esistito 
di Francesco Lamendola  




Non solo ogni individuo, ma ogni società, sono disposti a vedere e a considerare solamente ciò che ritengono compatibile con le loro idee e credenze: una tribù africana è disposta a credere al mondo degli spiriti, la nostra cultura non lo è; e noi, frettolosamente e presuntuosamente, ne traiamo la conclusione che una civiltà “inferiore” vede cose che una civiltà “superiore” esclude che esistano, e dunque a fare testo su ciò che è reale è sempre quello che crede la seconda, non la prima. Siamo poco coerenti e poco conseguenti, tuttavia, nel nostro modo di ragionare: perché non ci vuol molto a sviluppare ulteriormente queste premesse e trarne la conclusione, altrettanto legittima, ma di portata ancor più generale, che tutte le civiltà hanno delle credenze destinate a tramontare nel corso dei secoli, e che tutte quelle che vengono dopo, e sono, o si ritengono, più evolute, getteranno nel cestino della carta straccia le credenze di quelle che le hanno precedute. Un destino che toccherà, col passare del tempo, anche alle credenze della nostra cultura.
Una delle credenze divenute obsolete nella nostra cultura, figlia della civiltà moderna, è quella nell’esistenza e nell’azione malefica di un essere personale, di natura spirituale, che si adopera per la nostra rovina morale e materiale e per precluderci la salvezza nella vita eterna, allontanandoci da Dio e spingendoci a infrangere le sue leggi: il diavolo.

venerdì 24 marzo 2017

Agenti dell’inferno.

Persino il Paradiso ha i muri
La ricetta di chi non vuole barriere mette a rischio l'Europa
Foto LaPresse/Xinhua

No ai muri. Qualsiasi cosa accada: no ai muri. Una strage? No ai muri. Uno stupro di massa? No ai muri. Un’ondata di rapine? No ai muri. Un’invasione? No ai muri. Ci sono persone che affermano di possedere un rimedio universale e questo rimedio è: No ai muri. Un campione degli antimuri è il vescovo Galantino: no ai muri sempre e comunque. C’era una volta il Decalogo, adesso c’è un solo comandamento: “Non alzerai un muro”.

Controriforma contro il nuovo paganesimo

“Miracolo della Russia” Genera il panico nelle élite americane ed europee

Una relazione del ( Ministero delle Finanze )  avverte il Consiglio di Sicurezza ( SC ) di aspettarsi “ una rapida punizione ” dall’Occidente dopo l’ultimo “ Miracolo della Russia ”  pagherà l’intero e ultimo debito dovuto dalla ex Unione Sovietica entro 45 giorni -questo ha gettato l’intera struttura d’elite di  europei, americani e occidentali nel “ panico totale ” ora che i loro cittadini scoprono cosa è stata capace di raggiungere la Federazione con politiche monetarie nazionaliste .
Secondo questo rapporto, il “ Miracolo della Russia ” è un termine usato per descrivere le politiche monetarie nazionaliste di ispirazione cristiana promulgate nella Federazione dopo il giogo crudele gettato sul popolo russo dal “ demoniaco anti-Cristo e la globalizzazione  ” a seguito del crollo catastrofico dell’economia nel 2008-2009 -e che molti in Occidente predissero che avrebbe portato alla completa distruzione dell’economia russa .
Come le “ leggi occidentali si scontrano con la natura morale dell’uomo ”,  ilPresidente Putin ha stigmatizzato l’eresia della nuova religione globalista  che ha colpito  l’Occidente e  ha dichiarato criticando il relativismo occidentale che “le politiche perseguite chemettono sullo stesso piano le famiglia numerose  e l’associazione tra omossessuali, la fede in Dio e le credenze di Satana … questo è  percorso di degrado “ e fa intendere che “Mosca oggi è la città divina e il posto di comando della controriforma contro il nuovo paganesimo”  – Mentre a quasi allo stesso tempo, il presidente Barack Obama ha dichiarato  sull’America:“Non siamo più una nazione cristiana ”.