ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 8 ottobre 2017

Seppelliamo i becchini di Fatima col Rosario !!

                                                                                      

                                                     https://www.youtube.com/watch?v=4Ntk8SopAzw
A FATIMA IL 13 OTTOBRE UN CONCERTO SOSTITUIRA’ IL ROSARIO. APPELLI A PREGARE IN TUTTA ITALIA SULL’ESEMPIO DELLA POLONIA.



 Siamo stati appena testimoni dello spettacolo di fede creato da centinaia di migliaia di polacchi – e di altri cristiani, in tutto il mondo – che hanno recitato il rosario ieri in centinaia di chiese della Polonia. Forse non siamo stati i soli a stupirci che un evento di devozione popolare così imponente non abbia trovato nessun eco nelle parole del Pontefice all’Angelus. Che ha salutato sì i polacchi, ma ha citato la “Giornata del Papa” celebrata oggi in Polonia e non l’appello alla pace fatto pregando ieri. Distrazioni.
Nel frattempo si avvicina il 13 ottobre, centenario dell’ultima apparizione della Vergine ai tre pastorelli. E’ una ricorrenza che verrà celebrata in tutto il mondo, e in moltissime chiese e santuari mariani. Appare abbastanza naturale onorare questo giorno con la preghiera legata strettamente alla Vergine da molti secoli, e cioè il rosario.

La chiusura di fronte agli appelli della Madonna.

Don Minutella: Accecamento, Apostasia, Scisma e...       
                               


Non è la prima volta che parlo di don Minutella (ved. QUI e QUI), perseguitato non solo dalla nuova Chiesa modernista  che l'ha cacciato dalla sua parrocchia a Palermo, ma anche da radio e televisione, con le "imboscate" vigliacche delle iene, o col carpirne ‒ fotografandolo ‒ i momenti scherzosi per poi metterlo alla berlina sui social network. (Cfr. anche QUI e QUI).  

Momentaneamente, questo sacerdote coraggioso si è ritirato nel silenzio, ma è ormai per tanti l'alfiere indomito, il potente propugnatore che con la corona del Rosario in mano e l'Anima consacrata a Maria Santissima ha ingaggiato la battaglia ultima contro il Falso Profeta e i suoi ministri traditori. (cfr. QUIQUI, e QUI).

Ma... "le Tenebre non prevarranno"... e il Cielo tramite la Madre, Condottiera del piccolo ma ardentissimo "Resto", rovescerà il Maligno e i suoi accoliti, finalmente.

Ecco dunque il brano scritto e pubblicato da don Minutella sul suo libro "I tempi di Maria":

‘La mia dottrina non è mia’!”


Un’intervista-catechismo sulla confusione creata da Amoris Laetitia


Non c’è niente di meglio di una sana lezione di catechismo per affrontare le derive dottrinali che stanno regnando nella Chiesa di oggi. Perciò abbiamo cercato di immaginare una intervista attraverso la quale offrire a tutti noi delle risposte catechetiche per affrontare, dottrinalmente, questi argomenti. 
Cominciamo subito con la domanda più “scottante”. Ci sono vere e proprie eresie nell’Amoris Laetitia?

Ci hanno tolto Dio per poterci togliere noi stessi

Video del prof. Francesco Lamendola: l’uomo moderno ha perso la nozione di se stesso; dunque, ha perso la propria identità. Senza di essa, l’uomo è nulla: dunque, manipolabile a piacere, da chiunque. 
Ci hanno tolto Dio per poterci togliere noi stessi  

UNA DEMOCRAZIA TOTALITARIA
OSSIMORO DI UNA SOCIETA' CHE DISTRUGGE LE IDENTITA'




L'intervento del prof. Francesco Lamendola al convegno "Alba dei Veneti"
Auditorium Stefanini Treviso 6 ottobre 2017



Vedi anche l'articolo:
 

Arriverà la resa dei conti..

Una risposta:una rivoluzione e un sovvertimento della verità
                         Bergoglio: le sfide della Chiesa                            

                         Bergoglio: confidenze personali



Non più convertire

«Ci sono i peccati dei dirigenti della Chiesa, i quali mancano di intelligenza o si lasciano manipolare. Ma la Chiesa non è i vescovi, i papi e i preti, la Chiesa è il popolo. E il Vaticano II ha detto: «Il popolo di Dio, nel suo insieme, non si sbaglia». Se si vuole conoscere la Chiesa, si vada in un villaggio in cui si vive la vita della Chiesa. Si vada in un ospedale, in cui vi sono tanti cristiani che vanno ad aiutare, laici, suore… Si vada in Africa, in cui si trovano tanti missionari. Essi bruciano la loro vita laggiù. E fanno delle vere rivoluzioni. Non per convertire, era un’altra epoca quella in cui si parlava di conversione, ma per servire

Qui papa Bergoglio ritorna alla demagogia sul popolo. Il suo modo di esprimersi è sempre approssimativo, ma alla sua maniera fa una considerazione fondata: la Chiesa è la vita che conducono i cattolici tutti i giorni, in casa, ad aiutare i bisognosi, ad evangelizzare… ma tale considerazione è monca, perché è priva della particella aggiuntiva “anche” che avrebbe ridimensionato l’assoluto errato: “Ma la Chiesa non è… la Chiesa è il popolo”. Infatti si può solo dire che la Chiesa è “anche” il popolo e, contrariamente a quanto afferma papa Bergoglio, è “anche” “i vescovi, i papi e i preti”. L’uno ha bisogno degli altri e viceversa, diversamente si scade nella popololatria che, non solo capovolge il senso stesso della Chiesa, che è madre e guida del popolo e non viceversa, ma avalla la concezione rivoluzionaria protestante, che ha abolito ogni fondamento gerarchico della Chiesa e quindi la Chiesa stessa.

Al posto del vecchio Dio


CAPIRE LA SCRISTIANIZZAZIONE          


Bisogna capire come la fede si è spenta, se si vuol cercare una via d’uscita. La scristianizzazione del mondo moderno fatto decisivo nella storia della spiritualità occidentale. Come mai la Chiesa si è arresa al neopaganesimo? 
                                                                                                 di Francesco Lamendola   



La scristianizzazione del mondo moderno è il fatto decisivo nella storia della Chiesa e del cristianesimo stesso, anzi, nella storia della spiritualità occidentale: si può dire che, insieme al cristianesimo, quel che si è spento è la vita spirituale degli uomini e delle comunità, il cui posto è stato preso da una mentalità neopagana, materialista e utilitarista, con il progresso scientifico e tecnologico al posto del vecchio Dio e con la ricerca del piacere, in dosi e modi sempre più raffinati, o meglio, sempre più contrari alla natura, quale meta suprema e scopo finale. L’uomo moderno ha perso quasi del tutto il retaggio due volte millenario del crocianesimo; nella sua vita, nei suoi pensieri, nel suo modo di porsi do fronte alle cose e di fronte a se stesso, non è rimasto quasi nulla di cristiano, se non un rancore di fondo, che lo spinge a una ostilità, a un disprezzo sempre più accentuati verso quel poco di cristiano che è rimasto, per caso, nei suoi ricordi e nei principi ricevuti nell’infanzia; se no, una totale indifferenza, un sovrano distacco dalla vita cristiana, così come da qualsiasi dimensione spirituale. 

Il pedigree?


           ORIGINE DELL'“AMORIS LAETITIA” 
          

Si potrebbe credere che gli errori dell'Amoris laetitia, come altri gravi (per esempio concernenti la stima dimostrata ai luterani, o quelli che riguardano l'astensione dal giudizio sui pubblici peccatori i cui atti gridano vendetta al cospetto di Dio), siano novità introdotte dall'attuale insediato sulla cattedra di Piero. Non è così. Le ultime infedeltà grosse e tremende sono figlie delle affermazioni eterodosse inserite nel Deposito della Fede. Non essendosi posto mano al risanamento del Deposito, chi lo detiene ha agio di trarne mostruosità.
  Potrei rifarmi dall'ultimo Concilio neomodernista. Invece considero un testo di certo meditato e recente, stabilito dal Vaticano per l'insegnamento della dottrina a tutti i fedeli: il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana in luglio 2005.

E' bene essere confusi ogni tanto?


Prove di conclave, con Parolin in pole position


Sono tre i candidati a papa di cui si sussurra in Vaticano e fuori. Un asiatico, un africano e un europeo, anzi, un italiano. Ma solo il terzo ha un minimo di chance di essere eletto in un futuro ipotetico conclave.
*
L'asiatico è l'arcivescovo di Manila Luis Antonio Gokim Tagle, filippino con madre cinese e con studi negli Stati Uniti. Per i sostenitori di papa Francesco è il candidato ideale a raccoglierne l'eredità.
Nel 2015 Jorge Mario Bergoglio l'ha nominato presidente di Caritas Internationalis, dopo averlo messo a presiedere anche il sinodo dei vescovi sulla famiglia. E nell'aprile del 2016, appena uscita l'esortazione "Amoris laetitia" in cui il papa apriva alla comunione ai divorziati risposati, Tagle è stato il primo, tra i vescovi di tutto il mondo, a darne l'interpretazione più estensiva.
A chi obietta che il magistero liquido di papa Francesco fa sorgere più dubbi che certezze, la sua riposta è che "è bene essere confusi ogni tanto, perché se le cose sono sempre chiare non sarebbe più la vita vera".

sabato 7 ottobre 2017

Hanno la vocazione ?


La crisi dei sacerdoti


Avendo avuto la grande grazia di aver letto “Il Sacerdote non s’appartiene” del Ven. mons. Fulton Sheen, sono rimasto colpito dalla lettura degli articoli di Avvenire di don Gino Rigoldi (QUI) e di don Albino Sanna, Segretario nazionale Unione apostolica del clero (Ua), (QUI) relativi alla formazione permanente del Clero.

Perché non leggere tutto il brano, sino alla fine?

Censure liturgiche



La liturgia di questa XXVII domenica del tempo ordinario propone la parabola dei vignaioli omicidi nella versione di Matteo (21:33-43). Si tratta della seconda delle tre parabole che Gesú racconta nel tempio di Gerusalemme durante la sua disputa con i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo. La prima (“I due figli”), l’abbiamo sentita domenica scorsa; la terza (“Il banchetto nuziale”) ci verrà proposta domenica prossima.

Mi ha colpito il fatto che la liturgia odierna si limiti a presentare solo i vv. 33-43, quando l’episodio prosegue sino alla fine del capitolo (v. 46). Va detto che è normale per la liturgia proporre, della Scrittura, solo alcuni passi scelti, sia perché è materialmente impossibile leggere la Bibbia per intero, sia anche per mettere a fuoco alcuni aspetti piú importanti. Nel caso presente però non si vede il motivo per tralasciare tre versetti, che tra l’altro potrebbero essere utili per comprendere meglio l’insieme.

Per chi ancora non é uscito..



Qualche giorno fa su Avvenire un lettore, evidentemente entusiasta del nuovo acquisto del direttore, scriveva: “E’ meglio essere cristiano senza dirlo che dirlo e non esserlo”. Ci deve essere un equivoco: Staino non dice di essere cristiano perché non lo è, non lo è perché non vuole esserlo, non vuole esserlo perché è ateo, perché
Per me Gesù è un bellissimo personaggio storico, il primo dei socialisti, il primo a combattere per i poveri [solo che] aveva questa sua idea fissa [voleva farci credere di essere morto e risorto, ndr] (1)
e lo dichiara candidamente al candidissimo quotidiano. Come se un giornalista cattolico qualche decennio fa fosse andato a lavorare per l’Unità dichiarando che il comunismo era da considerasi alla stregua dell’opera di propaganda sovietica La corazzata Potëmkin vista da Fantozzi.

La tenaglia si sta stringendo



La storica fotografia del Signor Gentiloni e del Signor Bergoglio che hanno appena stretto un patto per la approvazione dello jus soli, è di certo la più evocativa dell’anno, insieme a quella di Macron sullo sfondo della piramide del Louvre. Evocativa per la storia della politica e per la storia tout court, ma importante anche per l’antropologia.
Infatti vi troviamo ben rappresentato da entrambi i personaggi, quel fenomeno che gli specialisti chiamano di “ricombinazione genetica”, ovvero del “il processo attraverso il quale a partire da un genotipo si ottengono nuove combinazioni di alleli rispetto a quelle iniziali”. Il fenomeno per cui a partire dai comunisti, passati per Lotta continua, si sono formate le belle persone totalmente convertite al progressismo neo liberale all’americana, con le carte in regola per occupare i posti di potere politico e mediatico. Insomma quelli del PD, dove la bandiera rossa, mutando colore a ogni stagione, è diventata bandiera arcobaleno e al popolo sono state sostituite le banche.

Non v’è chi faccia atti di riparazione..

La Grande Promessa dei Cinque Primi Sabati


Lucia, una dei tre veggenti delle apparizioni di Fatima racconta:

Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse:

- Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe.

Come tutti ben sappiamo..! (Ma preghiamo?)

Madonna del Rosario: La Battaglia di Lepanto

Come tutti ben sappiamo, la festa della Madonna del Rosario fu fissata al 7 ottobre in seguito alla felice vittoria della Lega Santa sulle forze turche durante la Battaglia di Lepanto, nel 1571. Questa battaglia è un fatto cruciale per tutta la Cristianità, e massime per la nostra Venezia cui più d'ogni altra si deve il trionfo, una nuova Crociata, un risveglio del valore della difesa armata della fede che, anche se non sarà seguita da ulteriori azioni in tal senso, resta un evento chiave della storia europea del XVI secolo e di tutta l'età moderna.
Riportiamo un bell'articolo di Marco Tangheroni, apparso sul n.80 della rivista "Cristianità" nel 1981, raro (soprattutto nella storiografia contemporanea, che tende a minimizzare Lepanto sino a farla quasi scomparire da alcuni manuali di Storia...) pezzo di storiografia cattolica su questo grande evento del nostro passato.




All’alba del 7 ottobre 1571, esattamente quattrocentodieci anni fa, aveva inizio, nelle acque di Lepanto, porto della costa ionica, situato di fronte al Peloponneso e non distante da Corfù, una delle più grandi battaglie navali della storia, frutto glorioso degli sforzi della Cristianità controriformistica. Non pare affatto fuori luogo ricordarne l’anniversario,  e ricordarlo nel modo più serio, cioè riassumendone la storia e inquadrando l’evento nella situazione del Mediterraneo negli anni immediatamente precedenti e seguenti, così da comprenderlo meglio e da poterlo valutare nella sua portata e nel suo significato.

Semmai la Chiesa insegna il contrario

CORRECTIO FILIALIS”: LE OBIEZIONI DI MONS. LORIZIO SONO UN INNO AL MODERNISMO

 Come noto  40 studiosi (sacerdoti, religiosi, laici) hanno inviato  a papa Francesco a inizio agosto  una Correctio Filialis nella quale si  segnalavano al papa sette eresie che apparivano contenute in modo particolare, nella esortazione post-sinodale Amoris Laetitia. Successivamente, dopo più di un mese dalla consegna al papa della Correctio, non ricevendo alcuna risposta i firmatari hanno reso pubblico il testo, presumendo che il silenzio assoluto della Curia  romana potesse e dovesse essere inteso come un silenzio-assenso, almeno alla sostanza delle osservazioni fatte.   Nel frattempo le firme unite al documento erano salite a 62, e fra queste si contavano le firme pesanti in particolare di mons. Fellay, superiore della Fraternità san Pio X, e di Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello I.O.R..

Il documento ha avuto una certa, inaspettata eco sulla stampa italiana  e straniera e  vi sono state  diverse reazioni decisamente scomposte da parte del fronte cattolico più progressista, supportato in questo dalle forze anticristiane.   Ad esempio Radio Radicale  si è subito premurata di attaccare la Correctio Filialis intervistando all’uopo la numeraria dell’Opus Dei, nonché parlamentare del PD,  Paola Binetti, portatrice di visioni in campo morale e bioetico del tutto affini a quelle di papa Francesco. Successivamente è stato intervistato anche Rocco Buttiglione. E’ interessante osservare come  i radicali, vero lievito fermentatore di ogni dissoluzione morale  italiana negli ultimi quarant’anni, nonché leva dei poteri forti  finanziari in  Italia, si preoccupino che Bergoglio non trovi opposizione nella sua opera di demolizione della Chiesa cattolica e  si premurino di difenderlo da ogni attacco o critica che possa  intralciarne i progetti.

Una prova interminabile


Col senno di poi


Da giovane, nella mia semplicità, non avevo pre-giudizi. Poi, a forza di prender fregature, ho cominciato ad avere dei post-giudizi. Attratto da ogni realtà in cui scorgevo del bene o una traccia di Dio, tendevo a trascurarne gli aspetti problematici o a scusarli con la speranza che si evolvessero in meglio. In età matura ho dovuto però riconoscere che i lati carenti o negativi di un’esperienza sono dovuti, il più delle volte, a cattiva volontà o a rifiuto di correggersi. Se si trattasse soltanto di ingenuità, immaturità o scarsa formazione si potrebbe sperare in un progresso; ma quando un gruppo persiste nell’errore o addirittura lo difende, bisogna concludere che, a monte, c’è una scelta deliberata: la radice stessa è velenosa, nonostante porti frutti a prima vista buoni. Una volta presa coscienza di questo, è moralmente obbligatorio dissociarsi.

Nella mia esistenza credo di aver preso visione più o meno di tutto il ventaglio delle odierne realtà ecclesiali, da un estremo all’altro: apostolati tradizionali o innovativi, forme di vita consacrata antiche e nuove, fenomeni mistici o pseudomistici (quasi mai riconosciuti dall’autorità ecclesiastica, ma approvati a furor di popolo), associazioni, movimenti, cenacoli, fraternità, conventicole et similia… Ho cercato, cercato e ancora cercato una proposta che si potesse abbracciare senza riserve, finché, costretto dagli eventi, non mi sono messo in proprio, facendo tesoro dell’esperienza così da non ripetere gli errori osservati altrove. Le uniche realtà che mi ispirano fiducia sono aggregazioni di fedeli laici che si organizzano spontaneamente per poter sopravvivere come possono in questo deserto spirituale: lo stesso mio anelito. In queste iniziative – che hanno ovviamente bisogno di sacerdoti (fedeli, non fanatici) – mi par di scorgere la mano di Dio; eppure anche in questo caso devo dare qualche avvertimento, perché non mancano le insidie.

venerdì 6 ottobre 2017

Il tacere delle orazioni dei santi

Apocalisse 8, 1: il “SILENZIO del Cielo” e la “DESOLAZIONE della terra”. CI SIAMO?
Tratto da:
Commento all'Apocalisse
 del servo di Dio don Dolindo Ruotolo.

Riferimento: Ap 8, 1.

(L’italiano è un po’ datato scrivendo don Dolindo nel 1943-44 ma si capisce tutto integralmente per cui preferisco lasciare il testo così com’è).

COMMENTO
« E quando [l’Agnello] ebbe aperto il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per quasi mezz’ora (Ap 8, 1).

Quel silenzio era segno di stupore ma comportava ancora il tacere delle orazioni dei santi per il genere umano (...). Quel silenzio dava dunque l’impressione di una grande desolazione per la terra, la quale era come abbandonata a se stessa.
San Giovanni vide una scena grandiosa ed impressionante: si aprì il settimo sigillo, si diradò il velo che copriva i tempi futuri e l’iniquità degli uomini, e la terra apparve ai suoi occhi in tutta la sua miseria. Era nello spazio come un piccolo globo che roteava sulla sua orbita, ma egli vi distingueva in una visione d’insieme tutte le genti e le loro iniquità.

La potenza della preghiera del Santo Rosario

Lepanto, Austria, Fatima: Maria vincit!

La potenza della preghiera
del Santo Rosario, la cui festa di celebra il 7 ottobre,
si è manifestata in tante, tantissime occasioni nella Storia.


Questa festa fu istituita con il nome di "Madonna della Vittoria"
da San Pio V Papa per ricordare la battaglia di Lepanto,
svoltasi appunto il 7 ottobre del 1571,
nella quale la flotta della Lega Santa (formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) sconfisse quella dell'Impero ottomano.


Un altro avvenimento, assolutamente straordinario, storico, quello che ha salvato l’Austria dal dominio sovietico dopo la seconda guerra mondiale.


Davanti al mistero di Dio


IL MOMENTO DELLA VERITA'         

Le anime sono come cera in attesa del sigillo. Che cos’è l’anima di un essere umano e cos’è un sigillo? Alla morte, è il momento della verità: spogliata delle false apparenze, l’anima si mostra nuda, per quello che realmente è 
di Francesco Lamendola  

 

 Che cos’è l’anima di un essere umano? È un foglio bianco, una cera in attesa del sigillo che verrà impresso su di lei, mostrando, una volta per tutte, se essa è divenuta quel che doveva essere, se vi si è avvicinata, oppure se ha scelto di diventare tutt’altro, tradendo se stessa e mancando alla propria vocazione divina. Tutte le anime sono chiamate, tutte hanno una vocazione; nessuna è destinata a vivere solo per se stessa.
E che cos’è un sigillo? Un sigillo è un segno, signum (diminutivo: sigillum) che s’imprime su di un documento per certificarne l’autenticità. Nello stesso tempo, un oggetto “sigillato” è un oggetto che ha ricevuto una forma definitiva, e il cui contenuto non può più essere alterato o modificato. Non si può aprire una lettera sigillata, se non rompendo il sigillo; e non si può entrare in una casa sui cui siano stati apposti i sigilli, se non spezzando questi ultimi. Ciò che ha ricevuto un sigillo, ciò che è stato impresso con un sigillo, deve restare così come è: quella lettera, quella casa, sono state sigillate, ma anche suggellate; e una cosa suggellata è una cosa definita, compiuta una volta per tutte; suggellare un’azione, una cerimonia, un’impresa, vuol dire imprimere ad esse il tratto definitivo, portarle a coronamento. Anche “suggello” deriva da sigillum. Sigillare, suggellare, indicano l’azione di chiudere qualcosa, o di portarla a compimento, o entrambe le azioni insieme: chiudere e portare a compimento.
L’anima riceve il suo sigillo al momento della morte; ma non è la morte, il sigillo. Il sigillo è il giudizio di Dio; meglio: è lo specchiarsi dell’anima nella sua volontà. 

Volersi bene..?

Un vescovo Conciliare vuole bene ai Tradizionalisti?... Egli non riesce a vedere come il Vaticano II conduca all’Inferno.

Riporto le riflessioni, chiare e puntuali, di Mons. Richard Nelson Williamson (stmarcelinitiative.com) in merito ad alcune affermazioni di Mons. Athanasius Schneider, ritenuto da tanti vescovo "tradizionalista". Da leggere e meditare...
p.Elia
 
Mons. Athanasius Schneider (nella foto), originario della Germania, ma ora vescovo di Astana in Kazakistan, si è fatto conoscere dai tradizionalisti in questi ultimi anni per le sue molte affermazioni almeno apparentemente amichevoli per la Tradizione cattolica. Per esempio l’anno scorso si è associato pubblicamente agli interrogativi che i quattro cardinali hanno presentato sulla dottrina esposta da Papa Francesco nel documento pontificio, Amoris Laetitia. Quando si fa tanto per criticare lo scivolamento a “sinistra” della Chiesa, è possibile che poi non si comprenda o apprezzi l’essere attaccato da “destra”, ma qui è in giuoco la Verità, non le nostre piccole personalità.


Presto la ghigliottina..

L’ABATE FARIA HA PAURA DI ANDARE IN VATICANO. E IL CARDINALE MÜLLER DESCRIVE IL CLIMA DI PAURA NELLA CHIESA.



 Dopo uno strano periodo di silenzio, è tornato a scrivermi l’Abate Faria. Mi preoccupavo un poco dell’assenza, ma adesso capisco perché. Leggete.
In questi giorni di correzioni fraterne o meno, mi sono aggirato un poco di meno nei paraggi del Vaticano, per non dover incontrare confratelli ed ascoltare le loro lamentele pro e contro l’augusto pontefice. A Roma ormai è un caos, il Vaticano sembra Fort Apache. Sono molto cauto anche con i miei confratelli e parco nel farmi selfies con loro, non vorrei trovarmi un domani sui giornali accoppiato ad un sacerdote sotto inchiesta per qualche malefatta, non passa giorno che qualcuno non va a finire in cronaca nera.

Pietro no, lui sì.

Dio tollera i nostri peccati? Pietro ha tradito o rinnegato Gesù?



Cari Amici non è pignoleria la nostra, ma sana apologetica e comprensione nell’uso di certi termini che, leggendo i Vangeli o il Magistero ecclesiale, fanno la differenza.
Non è la prima volta che il santo Padre Francesco, e non solo lui, attribuisce a Pietro il “tradimento” usando lo stesso termine per Giuda “il traditore”. Si poteva pensare ad un errore di lingua, il Papa spiega le sue omelie mattutine in italiano e forse, l’uso di certi termini, non fanno per lui alcuna differenza, si esprime in buona fede. O quando dice espressamente che “Dio tollera i peccati“… Sono in molti che ci hanno scritto chiedendoci un chiarimento, anche per l’ultima omelia del mattino 4 ottobre, nella quale il santo Padre ha espresso questi due pensieri in modo ambiguo:
  1. basti pensare, ha rilanciato il Papa, «all’abbandono dei discepoli, al tradimento di Pietro».
  2. In questo modo si può «fare oggi un colloquio con lui: quante volte io cerco di fare tante cose e non guardo te, che hai fatto questo per me? Tu che sei entrato in pazienza — l’uomo paziente, Dio paziente — e che con tanta pazienza tolleri i miei peccati, i miei fallimenti?».

Bergoglian insider

SAN FRANCESCO VOLEVA CONVERTIRE IL SULTANO, SCRISSE SAN BONAVENTURA. PER I BUONISTI È INACCETTABILE

San Francesco voleva convertire il Sultano, scrisse san Bonaventura. Per i buonisti è inaccettabile

Siamo arrivati a questo punto di cecità. È difficile crederlo, ma è scritto nero su bianco, qui. Non è vero – secondo Gianni Valente di Vatican Insider – quello che ha scritto San Bonaventura da Bagnoregio nella Legenda Maior. San Bonaventura, cioè, è un bugiardo quando riporta quello che San Francesco disse al Sultano: «Se, tu col tuo popolo, vuoi convertirti a Cristo, io resterò molto volentieri con voi. Se, invece, esiti ad abbandonare la legge di Maometto per la fede di Cristo, da’ ordine di accendere un fuoco il più grande possibile: io, con i tuoi sacerdoti, entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa» (IX, 8).

Paolino rivelante (o psycoveggente?

Quando il Kgb spiava i vescovi di Medjugorje

L'indagine parte dall'estate 1981, proprio dalle prime apparizioni. E la Chiesa di Mostar annuncia querele

Nell'estate del 1981, pochi giorni dopo le prime apparizioni, gli agenti segreti del Kgb e i loro colleghi jugoslavi erano già a Medjugorje, fino ad allora uno sperduto villaggio fra le montagne dell'Erzegovina.

E studiavano il modo per soffocare quel fenomeno preoccupante che iniziava a calamitare pellegrini e suscitava conversioni in serie. In quei mesi e poi negli anni successivi fu tentato di tutto per spegnere l'incendio della fede. Quella campagna feroce fu, come è noto, un fallimento e non ci fu verso di far cambiare idea ai sei ragazzini che affermavano di vedere la Madonna. Ma l'operazione, fra arresti, minacce, calunnie, ballon, riuscì almeno sul piano istituzionale: il vescovo dell'epoca, monsignor Pavao Zanic, si scagliò contro i veggenti e i frati francescani che li proteggevano, spingendo sempre più la Chiesa verso posizioni scettiche sul delicatissimo argomento. Solo che nei primissimi giorni monsignor Zanic non la pensava cosi, anzi era convinto dell'autenticità di quel che i ragazzi andavano raccontando nello sconcerto generale. Il vescovo di Mostar, nella cui diocesi rientra Medjugorje, fu costretto a cambiare idea con un ricatto ben orchestrato fra Mosca e Belgrado: se non avesse seguito le direttive ricevute sarebbe saltata fuori una scandalosa relazione omosessuale da lui instaurata tanti anni prima con un altro sacerdote.

Nobel o Ignobel?

REFERENDUM SULL’IMMIGRAZIONE    
            
Salvini batterebbe Bergoglio. Inchiodati dai sondaggi gli architetti della società multirazziale si sono ormai rassegnati a battere in ritirata. Il Papa, lo dico da credente farebbe bene a studiarsi un buon manuale di storia italiana 
di Michele Rallo   





  
Inchiodati dai sondaggi (quelli pubblici e, soprattutto, quelli “riservati”), gli architetti della società multirazziale si sono ormai rassegnati a battere in ritirata. Figuratevi che Angelino – che come ex ministro degli Interni ha certamente accesso ai sondaggi riservati – si è rifiutato di votare la legge sullo Ius Soli; neanche con la minaccia che il governo possa cadere; e neanche con le pressioni che – a quanto si sussurra in ambienti “solitamente bene informati” – avrebbe ricevuto da parte del Vaticano.
Il dato che emerge dai sondaggi è che, sull’immigrazione, gli italiani la pensano come Salvini e non come il Papa. Il quale Papa – lo dico da credente – farebbe bene a studiarsi un buon manuale di storia italiana, con particolare riferimento alla presa di Porta Pia e alla fine dello Stato Pontificio. Fine dello Stato Pontificio (siamo negli anni 1859-1871) che segnò anche la fine del potere temporale della Chiesa e della pretesa di imporre il volere del Papa-Re agli italiani.