ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 8 aprile 2018

“Qualche sassolino dalla scarpa”

Settimana Santa: rito antico, vecchie polemiche - F. Tolloi

Qualche giorno fa mi trovai a leggere un fumoso articolo (qui) pubblicato sul proprio blog dal sedicente teologo laico Andrea Grillo, già tristemente noto per posizioni gravemente moderniste, autore di una lunga serie di articoli che non esito a definire eretici sulla Santa Eucaristia. In esso, l'autore esponeva in modo poco decodificabile argomentazioni poco convincenti per spiegare come mai, a suo parere, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei avrebbe sbagliato nel concedere un indulto speciale, a partire da quest'anno del Signore 2018, per poter celebrare la Settimana Santa secondo le più coerenti e tradizionali rubriche del 1952, antecedenti dunque a quello scempio che fu la prima riforma bugniniana, occorsa sotto Pio XII nel 1955 ed entrata in vigore l'anno successivo.
Avevo manifestato ad alcuni amici l'intenzione di rispondere al sedicente teologo, mettendo a nudo la pochezza delle sue affermazioni. Tuttavia, a causa di numerosi impegni, non ho trovato il tempo di mettermi davanti alla tastiera e dedicarmi a ciò; sinché, ieri, scopro che, per grazia di Dio, qualcuno si è già preoccupato di rispondere per le rime a Grillo. Riporto dunque di seguito l'ottima risposta fornita dal sempre precisissimo Francesco Tolloi sul suo blog Rerum liturgicarum, della quale condivido ogni virgola. Buona lettura.


Sabato Santo secondo tradizione (1952): benedizione del diacono prima del canto del Preconio


Non ha paura di provare vergogna!?*

"Uso di armi chimiche nel Ghouta". Dopo mesi di allarmi di Russia e Siria, la provocazione dei "ribelli" è avvenuta


Da mesi Russia e Siria avevano lanciato allarmi sulle possibile provocazioni da parte dei "ribelli", i quali avrebbero usato armi chimiche nel Ghouta e in altre zone del paese arabo per incolpare Damasco e provocare una reazione da parte dell'Occidente, USA in testa.


Il copione si è ripetuto sempre uguale a se stesso, come avviene da 7 anni a questa parte, inizio della guerra alla Siria. I sedicenti "ribelli" diffondono la notizia di un attacco con armi chimiche da parte dell'esercito siriano per scatenare una reazione indignata dell'Occidente, USA in testa, e delle monarchie del Golfo. Tutta l'operazione è corredata, come sempre, da video e foto di dubbia provenienza, senza verificare l'attendibilità, per creare indignazione nell'opinione pubblica.

Ateologia Luteranense

CHIESA DOVE VAI? PEZZO GROSSO DEMOLISCE LA TEOLOGIA DI “AVVENIRE”.

Come sapete ieri a Roma si è svolto il convegno “Chiesa cattolica, dove vai?” in ricordo del card. Carlo Caffarra, e in cui, ancora una volta, a fronte dell’imbarazzato silenzio del Pontefice regnante sui Dubia sono state ribadite con una Dichiarazione alcune verità di sempre del Magistero cattolico (e prima, del Vangelo) che non bastano due noticine furbettine a rinnegare. Avvenire ha dedicato al convegno un articolo in cui lo specialista entusiasta del Rinnovamento Totale del quotidiano dei vescovi affermava alcune cose. Che Pezzo Grosso, chiaramente indignato dalla mancanza di sincerità, si affretta a contestare. Una per una. E fa bene.
P.S.: Il convegno, contrariamente ai desideri e alle speranze dei coricanti del nuovo regime, è stato un successo, come potete vedere dall’immagine qui sotto. Tanto che anche siti vaticani, e paravaticani, finanziati dai Cavalieri di Colombo sono stati costretti a parlarne…

Noli illam tangere!

La vera lavanda dei piedi insegnata dai Vangeli



Papa Francesco dovrebbe riprendere la Tradizione e lavare i piedi AI SACERDOTI, ai Vescovi e Cardinali da lui trattati male durante l’anno, dovrebbe lavare i piedi a Padre Stefano Maria Manelli… e ribadire in tal senso il concetto dell’autentico umile servizio a cui allude il Cristo nei fatti riportati dai Vangeli.
Anche se il “tempo” in cui riviviamo questa pagina di Vangelo è trascorsa, ci farà bene riflettere sopra e ragionare con serenità sull’insegnamento magisteriale e patristico. In questi ultimi cinque anni si è data vita ad una nuova “tradizione” della “lavanda dei piedi“. Nella Tradizione di sempre, come conclusione della Messa – in Coena Domini – c’era (e c’è) la reposizione di Gesù-Ostia-Santa nei cosiddetti “Sepolcri”, organizzati e preparati negli Altari della “Reposizione”, a significare il triste tempo in cui si entra: quello dell’arresto di Gesù, una notte di processi falsa, vituperio, oltraggi alla Sua Persona. Alle ore 12,00 del Venerdì Santo Gesù viene “portato via” da questi Altari, viene “nascosto” per così dire, si segue tutta la Passio, gli ultimi interrogatori di Pilato ed infine la condanna, la Via Crucis e la Crocifissione, con l’adorazione della Croce da parte della Chiesa, con i Fedeli.

La cattiva coscienza dei modernisti

PIO X E' UN GIANO BIFRONTE ?


Dall’eresia modernista al Concilio. Pio X è un Giano bifronte, ma solo per i progressisti. Dire apertamente ciò che pensano di lui vorrebbe dire lasciar cadere la finzione della equanimità e quel che più conta, della ortodossia 
di Francesco Lamendola  

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È abbastanza divertente vedere come i cattolici progressisti e simpatizzanti per l’eresia modernista, di fronte al giudizio storico da dare sulla figura e sull’opera di san Pio X, si mettono ad annaspare, a boccheggiare, a balbettare: non sanno letteralmente che pesci pigliare, presi nella loro intima contraddizione: dire apertamente ciò che pensano di lui vorrebbe dire lasciar cadere la finzione della equanimità e, quel che più conta, della ortodossia; “assolverlo” del tutto, però, ossia formulare un giudizio sostanzialmente positivo, vorrebbe dire sconfessare le loro più intime convinzioni, cioè far violenza a se stessi: cosa di cui sono assolutamente incapaci. L’eresia modernista, infatti, sotto il profilo psicologico, trae alimento da un problema di ego: chi ha un ego ipertrofico non sa farsi umile, non sa farsi piccolo come ha raccomandato Gesù Cristo; e, con la comoda scusa della serietà scientifica e del rigore metodologico, si adopera per modificare la divina Rivelazione quel che basta per non dover accettare l’umiliazione, come essi la vivrebbero, di riconoscere la grandezza infinita di Dio e l’incommensurabilità esistente fra l’Intelligenza divina e quella umana.È il rifiuto di piegare le ginocchia, di adorare e di servire umilmente il Creatore, da parte dell’uomo gonfio di sé, ebbro di orgoglio: per la sua ragione, per le sue capacità, per il suo senso critico, orgoglio che gli rende impossibile accettare una religione da bambini o da vecchiette. Figuriamoci se delle persone così potrebbero riconoscere di essere ingiuste e ingenerose nel giudicare severamente il pontificato di Pio X, nel riconoscere le ottime ragioni di papa Sarto allorché reagì con la massima decisione contro la montante eresia modernista. Fra le altre cose, ciò le metterebbe in condizione di guardare in maniera un po’ meno celebrativa il Vaticano II, che tanti spunti ha preso e sviluppato da quella eresia, sia pure mescolandoli, con somma abilità, alla retta dottrina cattolica; e quei signori sono tanto disposti a rivedere la loro glorificazione del Concilio, che poi è la loro stessa glorificazione, quanto un marxista duro e puro potrebbe essere disposto a fare autocritica rispetto al Capitale, o alla rivoluzione d’Ottobre, o allo stalinismo.

Il silenzio di fronte al male è esso stesso un male

L'INTERVENTO DI PUCCETTI
Bioetica, fermare la collaborazione al male


"Qui siamo allora di fronte ad un grande problema sulle fonti della moralità degli atti umani e sulla negazione delle azioni intrinsecamente malvagie. Ed io, con tutto lo sforzo che posso fare, non riesco ad individuare nessuna continuità rispetto a ciò che mi è stato insegnato". L'intervento del bioeticista Puccetti. 




Pubblichiamo l'intervento di Renzo Puccetti al convegno Chiesa dove vai? che si è svolto ieri a Roma promosso dall'associazione Amici del Cardinal Caffarra.

Eminenze, eccellenze, reverendi padri e reverende madri, signori, signore, vi porgo il mio deferente saluto, ringrazio gli organizzatori per avermi concesso l’onore e il privilegio d’intervenire su un tema al quale il cardinale Caffarra ha dato tanto e dal quale ho ricevuto tanto. Prima di procedere è necessario fornire alcune precisazioni: che cos’è la bioetica? È una disciplina. Cosa fa? Esprime giudizi di moralità su procedure biomediche. Come procede? Attraverso un confronto interdisciplinare.

Essa non è il regno dell’opinione, dell’ignoranza, della superficialità fatua, vacua ed autoreferenziale. Il primo istituto di bioetica in Italia è stato fondato da monsignor Elio Sgreccia. A generazioni di bioeticisti egli ha insegnato un approccio triangolare alle questioni bioetiche: la valutazione degli aspetti scientifici, di quelli antropologici ed infine l’espressione di un giudizio di moralità o immoralità, cioè il giudizio su un atto come bene o male. Nel mio intervento volutamente Parlerò di idee. Come nel 1948 Richard Weaver disse, “Le idee hanno conseguenze”. Anni dopo George Weigel precisò che le cattive idee hanno conseguenze disastrose. Dunque concordo con Eric Metaxas, dobbiamo stare molto attenti alle idee che ci vengono impiantate nel cervello. Intendo dimostrare che in ciascuno dei tre ambiti del metodo triangolare vi sono problemi, gravi problemi. A partire dall’approccio scientifico. Tutti voi ricordate il caso di Charlie Gard, affetto da gravissima patologia mitocondriale, deceduto a seguito della rimozione della ventilazione da parte dei medici inglesi. Un membro della PAV ha pubblicamente affermato che nel caso di Charlie Gard l’accanimento terapeutico era “plateale”.

La "plenitudo potestatis"

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La "plenitudo potestatis" del Romano Pontefice nel servizio dell’unità della Chiesa

di Raymond Leo Burke
*
In memoria del Cardinale Joachim Meisner
Prima di entrare nel cuore del mio argomento, in questo contesto di riconoscente ed affettuoso ricordo del compianto Card. Carlo Caffarra e di ardente desiderio di continuare il suo lavoro di amore disinteressato e totale per Cristo e il Suo Corpo Mistico, la Chiesa, vorrei dire alcune parole per onorare la memoria del Card. Joachim Meisner. Egli fu, dall’inizio della buona battaglia per difendere e promuovere le verità fondamentali sul matrimonio e sulla famiglia, completamente unito al Card. Caffarra, al Card. Walter Brandmüller ed a me. Egli, da vero pastore del gregge del Signore, riteneva suo primo dovere la presentazione instancabile dell’insegnamento di Cristo nella Chiesa. Ricordo due momenti, in particolare, in questa sua ultima battaglia per servire Cristo e la Chiesa.
Dopo la prolusione del Card. Walter Kasper durante il Concistoro Straordinario del febbraio del 2014, mentre uscivamo dall’aula sinodale, egli si avvicinò a me ed espresse tutta la sua preoccupazione per la falsa direzione nella quale la predetta prolusione avrebbe condotto la Chiesa se non ci fosse stata un’adeguata e repentina correzione. Inoltre aggiunse: “Tutto ciò finirà in uno scisma”. Da quel momento, egli ha fatto tutto il possibile per difendere la parola di Cristo sul matrimonio.

sabato 7 aprile 2018

La Chiesa cattolica esisterà ancora?

LA CHIESA RINASCERA'


Eppure la Chiesa rinascerà, magari fra 300 anni. L'esempio dei "cristiani giapponesi", sopravvissuti "260 anni" a una terribile persecuzione. Se gli uomini sono infedeli, "Dio è sempre fedele": perciò la sua Chiesa non sparirà 
di Francesco Lamendola  

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Quello che sta succedendo fuori e soprattutto dentro la Chiesa cattolica negli ultimi decenni, e particolarmente nella fase successiva al Concilio Vaticano II, e che sta culminando ora, sotto il pontificato di Francesco I, sembra andare nella direzione di un suo progressivo, metodico, inesorabile auto-annichilimento. Anche se i cattolici progressisti e i modernisti che si spacciano per cattolici usano tutt’altro linguaggio e parlano di una rinascita, di un ritorno alle origini, di una seconda giovinezza, insomma abbondano nell’adoperare toni entusiastici e trionfalistici che sono, poi, smaccatamente autocelebrativi, dato che lodando la loro riforma e la loro supposta rinascita, a chi sappia guardare le cose con obiettività e senza perdere di vista quali siano la vera natura e la vera finalità della Chiesa, ossia la santificazione delle anime mediante la trasmissione del Vangelo di Gesù Cristo, e non un’opera di tipo sociale ed umanitario, analoga e concorrenziale a quella di tanti organismi governativi e non governativi, appare invece evidente che la Chiesa si è messa sulla via dell’auto-dissoluzione, e che le cose sono giunte a un punto tale per cui ben difficilmente si potrà ancora fare qualcosa per scongiurare il disastro finale. 

Testimoniare la vera dottrina della Chiesa

In una Chiesa senza guida, due nuove proteste di vescovi e fedeli




Pasqua inquieta, ai vertici della Chiesa cattolica. Nell'arco di pochi giorni, due delle svolte più rivoluzionarie del pontificato di papa Francesco sono state contestate con altrettante dichiarazioni pubbliche da parte di cardinali, vescovi e membri del popolo cristiano.
Sono le due svolte che ammettono alla comunione eucaristica sia i divorziati risposati, sia i protestanti.

Gloria olivae

LA CHIESA TREMA

Vaticano, Papa Francesco e l'ombra della profezia di Malachia. Antonio Socci: "Spunta il nome di Bergoglio"






Uno studioso romano, Alfredo Barbagallo, ha fatto sorprendenti scoperte sull'antica "profezia di Malachia", spesso citata sui media, ma ben poco conosciuta. Sono scoperte che proiettano quell'antico testo proprio ai giorni nostri e addirittura a persone viventi oggi. Il documento Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi, de Summis Pontificibus consiste in una serie di 111 motti in latino - alquanto enigmatici - su ciascun pontefice che avrebbe regnato nella Chiesa a partire da Celestino II (papa dal 1143) fino alla fine dei tempi.

La misteriosa profezia, attribuita a San Malachia di Armagh, amico di San Bernardo di Chiaravalle, fu pubblicata nel 1595 dal monaco benedettino Arnold de Wyon in una apocalittica storia della Chiesa – con al centro il suo ordine - intitolata Lignum vitae. L'elenco dei papi futuri si conclude proprio ai giorni nostri: l'ultimo papa, Gloria olivae, coincide con Benedetto XVI. Dopo il motto relativo a lui si legge questa inquietante conclusione: "Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, risiederà Pietro Romano, che farà pascolare le sue pecore fra molte tribolazioni. Passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine". Non proprio tranquillizzante. Secondo gli interpreti non è detto che la profezia di Malachia prospetti la fine del mondo per la nostra epoca. Di sicuro però paventa – dopo Gloria olivae  (Benedetto XVI) - una sorta di fine della Chiesa, ovvero una sua crisi mai vista prima, un suo oscuramento apocalittico al punto che il suo successore non è definito papa, come i precedenti, ma con la strana formula: Petrus Romanus.

Perché? Non è un papa autentico? E si riferisce a Giorgio Mario Bergoglio? Di fatto la serie dei pontefici si interrompe al 111°, con Benedetto XVI. Cosa accade dopo? Il motto "Petrus Romanus" calzerebbe a Bergoglio per la ripetuta auto-definizione bergogliana come "vescovo di Roma", fin dalla sera della sua elezione. E per il fatto che Benedetto XVI resta tuttora papa, sia pure in sospeso, e lui sembra un facente funzioni. Inoltre il suo tempo – nella "profezia di Malachia" – è connotato dalle "molte tribolazioni" del gregge. Come in effetti accade.

Un regime costante di inganno e menzogna

Manifesto Pro Vita rimosso. Una vergogna

Il Comune di Roma ha rimosso il maxi-manifesto di un bambino all'11esima settimana di gestazione. Non aveva nulla di offensivo o aggressivo, la rimozione è un atto di violenza e un inquietante segno di totalitarismo. 



Il comune di Roma, guidato dal sindaco 5 Stelle Viriginia Raggi ha ordinato la rimozione del maxi-manifesto installato da Pro Vita Onlus a via Gregorio VII, a Roma, un’arteria molto frequentata che scorre vicino al Vaticano in direzione della via Aurelia.

Il manifesto come sappiamo, non aveva niente di offensivo o aggressivo: era la fotografia di un essere umano all’undicesima settimana di gestazione, e diceva semplicemente: “Tu eri così a 11 settimane, e ora sei qui qui perché tua mamma non ti ha abortito”.

Il cartellone avrebbe dovuto restare esposto fino al 15 aprile; faceva parte della campagna di Pro Vita onlus a quaranta anni dalla legge 194, che ha provocato la soppressione di oltre sei milioni di esseri umani.
Hanno subito protestato alcune esponenti locali del PD, e ad esse si è affiancata Monica Cirinnà, con l’hashtag #rimozionesubito mentre sulla pagina Fb aveva pubblicato il seguente post: “Vergognoso che per le strade di Roma si permettano manifesti contro una legge dello Stato e contro il diritto di scelta delle donne”. Le aveva risposto Maria Rachele Ruiu: “Vergognoso che in parlamento si permettano espressioni/azioni contro una legge dello Stato [40/2004] e contro il diritto di ogni bambino di non essere venduto/ceduto come un oggetto. Oppure decide lei quali leggi si possono contestare e quali no?”.

Università Acattolica

UNA CHIESA ALLO SBANDO
L'ultima dal Brasile: Dio è bisessuale e transgender

All'università cattolica di Sao Paulo si insegna che Dio è bisessuale e transessuale. E nessuno prende provvedimenti. Un ulteriore episodio che mostra il livello di crisi di una Chiesa nazionale allo sbando: tra abusi liturgici dilaganti, posizioni politicamente non equilibrate di molti vescovi e scandali finanziari. Senza contare la spaventosa emorragia di fedeli, diventati agnostici o confluiti nelle forme di spiritualità pentecostale.




Alla Pontificia Università Cattolica di San Paolo, cioè in quello che è o dovrebbe essere il luogo cattolicamente più formativo di tutto il Brasile, è stato invitato a parlare padre Benedito Ferraro. Padre Benedito Ferraro è il presidente del Ceseep, Centro Ecumenico dei servizi di evangelizzazione e educazione popolare.  Attualmente è assessore della Commissione arcidiocesana di pastorale operaia a Campinas, e professore nelle Pontificia Università Cattolica della stessa diocesi.

Che sia un muratore?

ROMANA VULNERATUS CURIA: LEGGETE L’INTERVISTA DI PERA PER CAPIRE LA CHIESA


Romana Vulneratus Curia (RVC per amici, nemici e i soliti troll che infestano Stilum Curiae e sono ormai Legione) ci ha mandato un intervento brevissimo, a commento della bella intervista che Marcello Pera ha rilasciato alla vigilia del Convegno: “Chiesa cattolica, dove vai?” che si svolge oggi pomeriggio a Roma, al Church Village. RVC ci ha mandato il PDF dell’intervista; ne pubblichiamo due estratti particolarmente significativi, dopo il preambolo del nostro RVC.

In quella corona tutta la Chiesa

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La corona di Salomone

Egredimini et videte, filiae Sion, regem Salomonem in diademate quo coronavit illum mater sua in die desponsationis illius, et in die laetitiae cordis eius (Ct 3, 11).

Quest’anno la solennità dell’Annunciazione ha coinciso con la Domenica delle Palme ed è stata perciò trasferita a lunedì prossimo, primo giorno libero dopo l’Ottava di Pasqua. Tale concorrenza, per quanto fortuita, si rivela densa di insegnamenti spirituali nonché di implicazioni sull’attualità politica. Il festoso invito del Cantico dei Cantici citato in apertura, applicato a Cristo, ci permette di scorgere un fecondo nesso tra l’Incarnazione e il solenne ingresso del Messia in Gerusalemme: «Uscite, figlie di Sion, e guardate il re Salomone con il diadema di cui lo incoronò sua madre nel giorno delle sue nozze, nel giorno di letizia del suo cuore». È Gesù che realizza pienamente la profezia sul figlio di Davide che avrebbe regnato in eterno; Egli è Figlio di Dio in senso proprio e non nel senso di una formula del protocollo regale (cf. 2 Sam 7, 12ss). È dunque Lui, che è nostra pace (cf. Ef 2, 14), il vero Salomone promesso.

venerdì 6 aprile 2018

Una parola farlocca

I FRUTTI DELL'ALBERO


Dai suoi frutti si riconosce l’albero. Tutte le fedi e confessioni si equivalgono? Non credere né al Vangelo, né in Gesù Cristo, né in ciò che la Chiesa ha insegnato fin dall’inizio significa semplicemente non essere cristiani 
di Francesco Lamendola  

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Il fedele è un credente; è uno che crede in qualcosa, ma non nel senso comunemente attribuito a quella parola, bensì in senso teologico: credere nel senso di riporre la propria certezza in una verità soprannaturale, che poi non è affatto una verità, ossia una fra altre, bensì crede nella verità: la sola, al di fuori della quale  non ce ne sono altre, né potrebbero esservi, per una evidente contraddizione di ordine logico. Certo, questo fa a pugni con il modo di pensare del mondo moderno, fondato su ciò che esso chiama pluralismo, come se fosse una virtù, mentre è assai più giusto e obiettivo chiamarlo relativismo, e non ci pare che sia una virtù, perché riteniamo che relativizzare il concetto della verità non sia una operazione né bella, né buona. Anche se il signor Bergoglio è di diversa opinione e non si stanca mai di ribadire, specie conversando con il suo grande amico Eugenio Scalfari, il classico intellettuale radical chic, ricco come un nababbo, massone, rigorosamente anticristiano e anticattolico, che la Chiesa, dice lui, ha il dovere di aprirsi al mondo moderno. Aprirsi? Ecco una parola farlocca, una parola truffa, ma spacciata per moneta buona e addirittura beatificata dall’alto della cattedra di san Pietro. 

Una variante dello zapping televisivo

I TORNANTI DI PASQUA



Felici come una Pasqua si diceva una volta. Oggi la Pasqua è apolide e vacanziera: pasqua di viaggio. L’Italia di un tempo è finita oggi siamo tutti più o meno "americani" cioè uomini nuovi alla conquista del pianeta uniformato 
di Marcello Veneziani   

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Felici come una Pasqua, si diceva una volta. Perché in effetti Pasqua è sempre stata un’esplosione di vita naturale e soprannaturale, civile ed alimentare. Esplode la vita da un Sepolcro, con la Resurrezione di Cristo, ma esplode la vita anche da un inverno e i vestiti si annunciano leggeri, come i modi di vivere; la natura fiorisce e il mare annuisce, mentre nei paesi riesplode lo struscio, da quello sacro, perché le processioni pasquali inaugurano la stagione delle feste di strada, a quello profano perché il passeggio torna al centro della vita di provincia e non solo. E a casa trionfano ciambelle e scarcelle, cartellate, benedetti e tielle, per dirla col lessico paesano. È un quadro pasquale fuori dal tempo, che riposa nei fondali della memoria di chi ha superato la soglia dell’anzianità o di chi si è attardato nei paesi che più lentamente hanno dismesso le loro tradizioni. La Pasqua presente è apolide e vacanziera, pasqua di viaggio o di vita ordinaria; si è logorato il significato speciale di Pasqua. Anche se talvolta risale dentro di noi questa nostalgia della Pasqua d’infanzia, una specie di desiderio di tornare alla nostra originaria Isola di Pasqua.

Il gran silenzio..

CHIESA DOVE VAI? LETTERA INEDITA DEL NIPOTE DEL CARD. CARLO CAFFARRA.

Domani pomeriggio, a Roma al Church Village, in via di Torre Rossa si svolgerà il convegno “Chiesa cattolica, dove vai” di cui abbiamo parlato varie volte, da quando si è cominciata a ventilare l’ipotesi della sua realizzazione.   L’ingresso è libero, e non è necessaria nessuna prenotazione.
Al convegno che vedrà la partecipazione del cardinale Brandmüller, del cardinale Burke, di mons, Athanasius Schneider e di altri oratori, si tratteranno diversi temi; tutti centrati sulla confusione e il disorientamento che molti nella Chiesa stanno vivendo. Il sottotitolo del convegno è una frase del cardinale Carlo Caffarra, in uno dei suoi ultimi interventi: “Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”. Proprio ieri il cardinale Burke, gia prefetto della Segnatura Apostolica, in un’intervista a La Nuova Bussola Quotidiana ha evidenziato come correggere l’autorità ecclesiastica, Pontefice compreso, sia una delle forme più alte di obbedienza e di fedeltà.

Un test per tutti

Manifesto Pro Vita: l’oscurantismo politicamente corretto si scatena ma sbaglia tutto
L’articolo sul Corriere della Sera

Un manifesto riporta solo delle conoscenze di biologia sul feto a 11 settimane e conclude con un’ovvietà lapalissiana ma scatena una rabbiosa reazione che porta a chiederne la rimozione.

Un test per tutti: se verrà rimosso non si potranno più dire neanche le verità scientifiche se non allineate con la dittatura del politicamente corretto.

Ogni papa ha il suo stile

Il libro di Papa Francesco? Inutili banalità. Leggete i suoi predecessori, che sapevano pensare


Il bastone e la carota. Un libro stroncato e uno elogiato alla settimana. Papa Francesco è il piccione dalle uova d'oro dell'editoria odierna, ma il suo ultimo libro è un accumulo di saggezza tipo “mettiti il maglione che ho freddo”. Da Leone XIII a Ratzinger, meglio recuperare chi l'ha preceduto

giovedì 5 aprile 2018

Sala stampa infernale

Intervista col demonioR 4

Buongiorno. Oggi ho intervistato per voi l’Arcidiavolo Berlicche, uno degli scrittori infernali più influenti.
“Oh, non dica così. Su da voi avete penne che le assicuro possono rivaleggiare con la mia”. Berlicche è un elegante demonio di mezza età, con una gradevole barbetta a punta, e sembra estremamente a suo agio.
“Eccellenza, se permette vorrei porle qualche domanda sulla Resurrezione, quale persona informata sui fatti”.
“Chieda, chieda. E’ sempre un piacere potere elargire qualche brandello di conoscenza a voi umani. Mi creda, questo è sempre stato il nostro intento, anche se talvolta equivocato.”

Realizzato il sogno del diavolo?

L'UOMO A DUE DIMENSIONI


Realizzato il sogno del diavolo? Parafrasando Marcuse si potrebbe definire l'uomo contemporaneo, o "moderno" come l'uomo a due dimensioni, che è intimamente scisso e diviso. Come il cattolico moderno che è un "cattolico scisso" 
di Francesco Lamendola  

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Parafrasando Marcuse, si potrebbe definire l'uomo contemporaneo come l'uomo a due dimensioni. Egli è intimamente lacerato, scisso, diviso. All'inizio della modernità, cioè con l'Umanesimo, si tratta essenzialmente di una scissione morale fra l'uomo vecchio, attaccato alle cose del mondo, e l'uomo nuovo, che vorrebbe lasciarsi quelle cose dietro le spalle e cercare i beni dello spirito: lo vediamo esemplarmente in Petrarca, il quale, di se stesso, dice (nella lettera sull'ascensione al Monte Ventoso): quel doppio uomo che è in me. Poi, col progredire della modernità, la scissione diventa soprattutto ideologica: fra il razionalismo, il materialismo, l'oggettivismo di matrice illuminista e la passionalità, la spiritualità (sovente morbosa) e il soggettivismo di matrice romantica. L'uomo illuminista, e poi quello positivista e quello neo-positivista, suoi eredi diretti, sono freddi, sicuri di sé, fiduciosi nel progresso, nella scienza, nella ragione; l'uomo romantico, e poi quello decadentista, e poi quello esistenzialista, suoi eredi diretti, sono appassionati, viscerali, emotivi, insicuri, scoraggiati. 

Il messaggio nella bottiglia del web

STILUM CURIAE GIRA AL PONTEFICE TRE LETTERE. SPERANDO CHE ARRIVINO…

Nei giorni scorsi ho ricevuto tre lettere (in realtà di più, ma tre particolarmente articolate) da parte di altrettanti lettori che si esprimevano su temi importanti. Tutte e tre avevano come punto di riferimento comportamenti e parole dette – o riferite come tali – del Pontefice regnante. Ve le offro, come materia di riflessione. Mi auguro che non vengano lette solo dalla piccola comunità che frequenta questo blog; perché in realtà, sono richieste e messaggi diretti a chi sta in alto nella gerarchia della Chiesa. Mah! Il messaggio nella bottiglia del web è stato affidato alle onde; speriamo che qualcuno dei tanti chi di dovere lo apra e lo legga.

Onni-infallibilismo

IL PAPA, L’INFERNO E GLI OMNI-INFALLIBILISTI. PROFETICO PADRE SIANO…
Era stato profetico, padre Paolo Siano, dei Frati Francescani dell’Immacolata, quando qualche settimana fa su Stilum Curiae in un articolo documentato e appassionato, criticava l’omni-infallibilismo che di tanto in tanto si sparge per la Chiesa. Profetico, perché non avrebbe certamente potuto immaginare che qualche settimana più tardi proprio sull’Inferno, sulla sua esistenza e sui suoi abitanti si sarebbe scatenata un polemica che coinvolge il Pontefice regnante. E porta qualcuno a difenderlo oltre la verità dei fatti, come possiamo notare da questo tweet di padre James Martin, sj, che scriveva: “Papa Francesco, come il Vaticano ha fatto notare oggi, non ha mai detto a nessuno che “l’inferno non esiste”. Esiste per i peccatori che non si pentono, così come per i giornalisti che scrivono titoli idioti senza fare il minimo fact-checking o per dei tipi anti-Francesco che vogliono semplicemente dargli addosso”. Ma caro padre, il problema di cui si discute è proprio questo: che nella smentita non si dice che il Pontefice non ha detto che l’inferno non esiste. Si è solo detto che non c’era una fedele trascrizione del colloquio e che i virgolettati non sono attribuibili al papa. Si è negata la forma. 

Il papa, appunto..

Francesco "spin doctor" di se stesso. Le ultime sue imprese



In teoria tutti i media vaticani dovrebbero operare concordi nel trasmettere al mondo la fedele immagine del papa.
Ma in pratica non avviene così. La sala stampa vaticana si è tenuta accuratamente al di fuori della recente fallita strumentalizzazione di una lettera privata di Benedetto XVI. Ha lasciato nelle peste il solo monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la comunicazione, salvato dal naufragio solo grazie al soccorso del papa, che proprio non vuole privarsi di questo suo disastroso "spin doctor".
Il papa, appunto. Perché anche Francesco spesso fa tutto da solo nel comunicare col mondo, senza concordare alcunché con nessuno. E lo fa in almeno tre modalità:
- dicendo lui in pubblico ciò che vuole, senza passare da nessun controllo o verifica preliminare;
- facendo sì che altri dicano in pubblico ciò che lui dice loro in colloqui privati;
- raccomandando l'ascolto di persone che dicono ciò che lui stesso non dice né in pubblico né in privato, ma gli piace che sia detto.
Nei giorni scorsi Francesco ha messo in atto tutte e tre queste sue personali modalità di comunicazione. Con effetti variamente dirompenti.

Correggere Cristo per obbedire al Papa?

IL CASO

"Il Papa mi ha detto...". Si fa largo il magistero privato

Una suora dall'Argentina sdogana i preservativi: "Me l'ha detto il Papa...". Silenzio dalla sala stampa vaticana. Intanto però si fa largo un magistero privato di Francesco esposto sempre da terzi, ma in contraddizione con quello pubblico che rende ormai urgente un intervento chiarificatore. Perché quando le opinioni sono imposte da chi ha potere, il passo verso l'ideologia è molto breve.
Martha Pelloni
A forza di dichiarazioni choc finirà che la sala stampa della Santa Sede verrà ribattezzata Ufficio smentite & conferme. Non si è ancora sopito il can can mediatico dopo le parole attribuite al Papa da Eugenio Scalfari sull’inesistenza dell’inferno, che sul tavolo del portavoce vaticano ieri è piombato come un macigno un nuovo faldone: quello dello sdoganamento dei preservativi. Contraccettivi per evitare l’aborto. Il tutto attribuito a Papa Francesco da una suora argentina. Possibile? Il metodo è quello ormai della dichiarazione choc fatta da un interlocutore che sostiene di averne parlato con il Papa.

Corrigerete?

INTERVISTA
Burke: Correggere il Papa per obbedire a Cristo

C’è chi accusa di disobbedienza quanti hanno espresso dubbi, domande e critiche all’operato del Papa, ma «la correzione della confusione o dell’errore non è un atto di disobbedienza, bensì un atto di obbedienza a Cristo e perciò al Suo Vicario sulla terra». Così il cardinale Raymond Leo Burke in questa intervista a La Nuova BQ, alla vigilia di un importante convegno che ci sarà a Roma sabato 7 aprile sul tema “Dove va la Chiesa”.



C’è chi accusa di disobbedienza quanti hanno espresso dubbi, domande e critiche all’operato del Papa, ma «la correzione della confusione o dell’errore non è un atto di disobbedienza, ma un atto di obbedienza a Cristo e perciò al Suo Vicario sulla terra». Così si esprime il cardinale Raymond Leo Burke in questa intervista a La Nuova BQ, alla vigilia di un importante convegno che ci sarà a Roma sabato 7 aprile sul tema “Dove va la Chiesa” (clicca qui), di cui lo stesso cardinale Burke sarà uno dei relatori. Il convegno di Roma si svolgerà nel ricordo del cardinale Carlo Caffarra, scomparso lo scorso settembre, uno dei firmatari dei Dubia. Come si ricorderà si tratta di 5 domande a papa Francesco volte ad avere una dichiarazione chiara di continuità con il Magistero precedente in seguito alla confusione creatasi con le diverse e a volte opposte interpretazioni dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia. A quei Dubia, di cui anche il cardinale Burke è un firmatario, mai è stata data risposta né papa Francesco ha mai risposto alla ripetuta richiesta di un’udienza da parte dei cardinali firmatari.

mercoledì 4 aprile 2018

"Gli errori entreranno nel cuore dei figli della Chiesa"

“MOLTI DEI MIEI FIGLI SACERDOTI SI SPOGLIERANNO NELLO SPIRITO , INTERNAMENTE , E NEL CORPO, ESTERNAMENTE ,CIOE’ GETTANDO I SEGNI ESTERNI SACERDOTALI . LE ERESIE AUMENTERANNO. GLI ERRORI ENTRERANNO NEL CUORE DEI FIGLI DELLA CHIESA . VI SARANNO CONFUSIONI SPIRITUALI, VI SARANNO CONFUSIONI DOTTRINALI , VI SARANNO SCANDALI , VI SARANNO LOTTE NELLA STESSA CHIESA ,INTERNE ED ESTERNE . “

… E in mezzo a questa luce soprannaturale, vedo un masso di tufo. Sollevata in aria, sopra quel masso, vedo con stupore ed emozione che appena si possono sopportare, una figura di Donna di Paradiso.
E’ in piedi.
Il mio primo istinto è di parlare, gridare, ma la voce mi muore in gola. Sul masso di tufo, non al centro della Grotta ma alla sinistra di chi guarda, proprio dove stanno inginocchiati i bambini, c’è veramente la Bella Signora, quella che invocano continuamente.

Pensare per segni

Calcinacci, fulmini, corvi e profezie: mala tempora currunt   


Cadono calcinacci nella Basilica di San Pietro. Pochi frammenti di stucco, per fortuna senza feriti. I turisti si sono spaventati (il cedimento è avvenuto a due passi dalla Pietà di Michelangelo) c’è stato qualche momento di panico, poi l’area è stata transennata e la situazione è tornata normale.

Chi scrive, però, non può fare a meno di vedere in questo episodio del tutto marginale una valenza simbolica dal valore globale. Perché è sintomatico il giorno del cedimento – il 29 marzo, giovedì santo – e il luogo, nel cuore della cristianità cattolica. Quella che, in questi anni, sembra subire una dissoluzione mai vista prima nella storia. Un vero crollo spirituale.

Non si può fare a meno di pensare. Pensare per segni, unendo alcune immagini altamente simboliche di questi ultimi anni. L’esempio più evidente, la sera dell’11 febbraio 2013, quando il fotoreporter dell’Ansa Alessandro Di Meo scattò una foto memorabile: proprio nel giorno della rinuncia del papa, un fulmine colpiva il simbolo della cristianità! Evento tutt’altro che raro, ma divenuto simbolico per la coincidenza temporale. Poteva riuscirci un altro fotografo; poco importa: ciò che conta è il messaggio che ha scosso il mondo, giunto più veloce delle parole, perché trasmesso con una sola immagine.

Tutto il resto è paglia

LA SOLA VERITA'


Per cui merita di vivere e morire. La chiesa sta svendendo per un piatto di lenticchie il suo patrimonio millenario: bisogna far capire ai cattolici quanto è luminosa la Verità cristiana al cui confronto tutto il resto è paglia 
di Francesco Lamendola  

0 800 FILOS

Ogni tanto qualche amico ci domanda che ne è dei nostri studi filosofici e perché non scriviamo più, se non raramente, articoli e saggi di filosofia. Sanno che la filosofia è sempre stata al centro dei nostri interessi e che di ogni cosa ci ha sempre affascinato il lato filosofico, più che quello storico, o scientifico, o psicologico, sebbene ciascuno di questi abbia la sua importanza e a ciascuno di essi abbiamo dedicato parte delle nostre energie e delle nostre ricerche. Ora, però, essi hanno notato che gli scritti di filosofia, un tempo centrali nel nostro lavoro, adesso ci escono dalla penna, per così dire, con il contagocce. In effetti, proviamo una sorta di ritrosia a dedicarci a quegli studi che per tanti anni ci avevano entusiasmato e ai quali attribuivamo il valore di una clavis universalis per sollevare il velo del mistero e gettare uno sguardo veritiero sulle cose e sul mondo. In compenso, come essi hanno notato, scriviamo sempre più spesso, e ormai quasi esclusivamente, su questioni di teologia e di fede, oppure di storia della religione. E un motivo c’è, che spiega il crescere di questo nuovo interesse – nuovo, si fa per dire; l’interesse è vivo e presente da moltissimo tempo – e il progressivo affievolirsi del precedente.

La “cittadella occupata”



Oggi notiamo che non solo lo stile, ma anche il metodo di pensare, parlare ed agire della Chiesa stanno diventando sempre più simili a quelli di un partito politico. Ciò sta provocando un mutamento sostanziale non solo nella pastorale ma anche nella dottrina della Chiesa.
La dottrina si è ridotta a ideologia, ossia a giustificazione dell’azione ecclesiale. A sua volta, l’ideologia ecclesiale tende a ridursi a un programma pastorale, senza necessaria coerenza con una visione globale della realtà. A sua volta, il programma pastorale punta solo a ottenere un risultato pratico ritenuto conveniente.
La certezza delle verità di fede viene sempre più messa in discussione. Verità eterne, concetti definiti, ragionamenti rigorosi, leggi sacre, metodi  sicuri, sono tutti disprezzati come prodotto d’ideologie astratte imposte da intellettuali estranei alla vita reale; simboli, definizioni e canoni della Fede sono sostituiti dalla “teologia narrativa”; l’insegnamento formativo è sostituito dalla problematica ermeneutica e dalla “predicazione parenetica” (ossia esortativa); catechismi, manuali e codici sono bollati come “verità preconfezionate” che ostacolano lo sviluppo della “creatività ecclesiale” e sostituiti da prontuari di soccorso misericordioso per le “anime ferite” ricoverate nell’“ospedale della Chiesa”; l’apostolato finalizzato al proselitismo e alla conversione è sostituito dalla “pastorale inculturata e inclusiva” che usa un linguaggio vago, emotivo, grossolano, demagogico, povero di dottrina ma ricco di parole magiche, slogan, frasi fatte, perfino battute volgari e vignette irriverenti.