ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 13 aprile 2018

Io ho paura solo dei cattivi cattolici"

I difensori della fede cattolica che si scordano della S.Messa.

[Editoriale n.18 - aprile 2018]
Si parla ormai da anni di crisi della Chiesa ma la sensazione è che ci sia ancora una grande confusione anche in chi ne denuncia l'esistenza o si impegni per contribuire a risolverla. Confusione perché persino tanti sacerdoti (persino vescovi/cardinali) e laici (persino intellettuali) dibattono degli effetti e non delle cause generante la crisi. Spesso si confondono le une con le altre, ed allora tutto si fa più contorto, confusionario, perditempo.
In questi anni in cui la Fede è eclissata nei cuori di tanti chierici e fedeli, si punta il dito contro un papa e le sue continue esternazioni che rasentano l'eresia (a volte) o la realizzano in pieno (spesso) ma si dimentica che prima del suo avvento al soglio di Pietro la chiesa già da tempo stava gemendo sotto i colpi di una crisi spaventosa. Solo chi possiede un intelletto volontariamente accecato non era e non è in grado di vedere la realtà per quanto nuda e cruda si presenti in tutta la sua evidenza.

Lo strappo liturgico


Appunti sulla questione liturgica


La questione liturgica nei suoi sviluppi recenti pare tutto fuorché semplice, essa si presenta piuttosto come un intreccio di fattori molto complessi, la cui soluzione resta sospesa. Personalmente mi piace evocare lo Scisma d’Occidente o Grande Scisma, che lacerò la Chiesa in tre fazioni a cavallo del quindicesimo secolo; allora si trattava di Roma, Avignone e Pisa, oggi si tratta delle tre forme nel rito latino: ordinaria, extra-ordinaria e neo-catecumenale, una sorta di “Grande Scisma Liturgico”.

Il nuovo Gesù massone e "Americanizzato"

LA NUOVA BABELE D'EUROPA


Identità? Figli dell’Europa davvero volete questo? davvero volete ipotecare il vostro futuro? l’Europa è destinata irrevocabilmente a diventare un continente multietnico e multiculturale: una realtà simile a quella statunitense 
di Francesco Lamendola  

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Ormai non è possibile girare per una qualsiasi città dell’Europa centro-occidentale, ad eccezione della Penisola Iberica, senza domandarsi, a tratti, se ci si trovi davvero in Europa o se per caso non si sia stati scaraventati, per una impiegabile e fantascientifica distorsione spazio-temporale, in qualche suq mediorientale o in qualche kasbah marocchina, oppure in una periferia della Nigeria o del Congo, o magari del Bangla Desh, o anche in qualche città cinese. Insegne in lingua araba o in lingua han, cartelloni in hindi o in bengali, turbanti nordafricani, caffettani pakistani, chador e burqua indossati con disinvoltura da donne invisibili, grosse negre con minuscole treccine e ampie gonne multicolori, uomini sikh dalle grandi barbe, ivoriani e senegalesi dalle lunghe tuniche di cotone: par di trovarsi in una fiaba delle Mille e una notte. Solo che non è una fiaba, né un racconto di fantascienza: è la realtà, una realtà irreversibile. Le cose non cambiano più; l’Europa non sarà mai quella di prima, di due o tre decenni fa: il continente degli europei, della civiltà europea, dell’arte, del pensiero e della religione europea, cioè il cristianesimo. Si è creata una situazione di fatto in un tempo più breve di quel che occorreva per rendersene conto: come nel gioco delle tre carte, i nostri politici hanno fatto sì che la stragrande maggioranza dei loro concittadini non arrivasse neppure a realizzare quel che bolliva in pentola. Non è che essi lo abbiano voluto; se ne sono resi volonterosi esecutori. A volerlo, sono stati i signori della finanza mondiale: un circolo esclusivo riservato a pochissimi. Là è stato deciso che l’Europa doveva scomparire sotto il peso di una immigrazione selvaggia proveniente dall’Africa e dell’Asia; che i suoi popoli devono perdere le loro caratteristiche culturali e perfino quelle fisiche; che solo così si raggiungerà il duplice obiettivo di far crollare il costo del lavoro, gettando sul mercato milioni di sottoproletari, e di cancellare l’identità europea, specialmente quella cristiana, come già da tempo studiato e progettato (vedi il Piano Kalergi). Infatti, avere una identità è una forma di autocoscienza, e per trasformare gli esseri umani in bestie da lavoro e in ciechi consumatori è preferibile che essi non ne abbiano alcuna. L’autocoscienza del cristiano, poi, è particolarmente forte: pertanto va abbattuta.

La perfida Albione

Il punto di Giulietto Chiesa: “Due provocazioni. Prove nessuna. Rischio alto”
Prima l’inverosimile accusa a Vladimir Putin per il caso Skripal, poi quella a Bashar al Assad per aver usato armi chimiche a Duma. Due grossolane falsità, due gravissime provocazioni da cui si intuisce che al governo dei paesi occidentali c’è un gruppo di banditi che intende rischiare lo scontro contro la Russia.

                                   
La Russia dispone di prove inconfutabili circa la” messa in scena” dell’attacco chimico

LAVROV: prove irrefutabili sull’l’attacco chimico di Douma che è stato una messa in scena organizzata da servizi segreti di una potenza esterna.
La Russia possiede dati indiscutibili sul fatto che l’attacco chimico Douma del 7 aprile in Siria è stato organizzato da servizi speciali di un paese straniero, che non ha nominato ma che ha qualificato come “in prima linea nella campagna russofoba”, ha riferito il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov il 13 aprile.
Inoltre Lavrov ha affermato che Mosca dispone di prove irrefutabili di questo fatto e che le autorità della Russia e della Siria non hanno alcun dubbio che esiste una campagna propagandistica contro entrambi i paesi.

Chiamare il Male con il suo nome

SPERARE PER ALFIE, SPERARE PER TUTTI. ANCHE PER NOI. UNA CHIESA IRRILEVANTE?



Voi non lo sapete, o forse sì, ma in queste ore è in corso una battaglia decisiva per le vostre vite. Una battaglia che sancirà ufficialmente il diritto di uno Stato una volta democratico, cosiddetto democratico, formalmente – si vota – democratico di decidere se un suo cittadino, colpevole se non di essere malato, può essere ucciso per conto e per volere di alcuni burocrati, contro la volontà di chi è sangue del suo sangue e lo ama. Esattamente come nella Germania di Hitler, nella Russia di Stalin o nella Cina di Mao Dze Dong.

Ei fu

La riforma di Bergoglio l'ha già scritta Martin Lutero

Molto si è scritto, per tracciare un bilancio dei primi cinque anni del pontificato di Francesco e della sua vera o immaginaria "rivoluzione".
Ma raramente, se non mai, con l'acutezza e l'ampiezza di orizzonte dell'analisi pubblicata qui di seguito.
L'autore, Roberto Pertici, 66 anni, è professore di storia contemporanea all'università di Bergamo e ha dedicato i suoi principali studi alla cultura italiana dell'Ottocento e del Novecento, con una particolare attenzione ai rapporti tra Stato e Chiesa.
Questo suo saggio è inedito ed esce per la prima volta su Settimo Cielo.
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Cyrus Trump

VERSO IL TERZO TEMPIO. HANNO GIA’ CONIATO LA MONETA.

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Così ha detto Hashem: quando i settanta anni di Babilonia saranno finiti, prenderò nota di te e adempirò a te la mia promessa per riportarti in questo luogo”. Geremia 29:10 (La Bibbia di Israele ™)
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Le organizzazioni che hanno creato la moneta Trump-Cyrus originale stanno ora battendo un’edizione speciale “70 Year Redemption Coin” il cui scopo è generare uno sforzo internazionale per costruire il Terzo Tempio. I tempi, che arrivano poco prima del 70 ° compleanno di Israele, sono essenziali, e gli organizzatori vedono il Tempio come l’unica speranza per scongiurare lo sviluppo del conflitto multinazionale che incombe sul confine settentrionale di Israele.
Trump appaiato a Ciro il Grande, che nel 538 a. C.  consentì agli ebrei esiliati a Babilonia di  ricostruire il Secondo Tempio a Gerusalemme.
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“Il Tempio, come casa di preghiera per tutte le nazioni, è la fonte della vera pace”, ha detto a Breaking Israel News Rabbi Hillel Weiss, portavoce del nascente Sinedrio , un  tribunale biblico di 71 anziani . “È stato presentato nei media come un” punto di infiammabilità “, al centro del conflitto. Questo è l’opposto della verità. ”

Gli araldi gioiosi del Dio della risata

QUEL VIRUS MODERNISTA



Quel virus modernista che parte da lontano. I frutti perversi del Concilio il Gesù che somiglia a Conchita Wurst e i papà gay. Un messale del 1973: a partire da quegli anni uno scisma silenzioso ha avuto inizio dentro la Chiesa 
di Francesco Lamendola  


00 19 papa PUPAZZONE ANNUISCE

In questi giorni ha suscitato rumore, e giustamente, la pubblicazione di un catechismo per fanciulli, edito dalla salesiana LDC, in cui compaiono un Gesù Cristo con barba e baffi che pare la fotocopia di Conchita Wurst, e una coppia di scattanti papà gay coi loro pargoletti che camminano su un prato, beati e contenti, evidentemente come esempio di famigliola normalissima e “cristiana”. Ci si chiede se sia questo il modo di accostare i bambini alla religione cattolica; e come i salesiani, gli eredi di san Giovanni Bosco, abbiano potuto arrivare a tanto. Un genitore che si trovi fra le mani un tale “catechismo” non può che gettarlo da canto, con un fremito di disgusto, come quando, nel corso di una scampagnata, si allunga la mano per prendere il cestino dei panini e si trova un grosso rospo velenoso, accucciato tra l’erba. Invece del nutrimento, il pericolo; invece di una cosa buona, una cosa cattiva; invece della serenità, l’amarezza. Questo è ciò che provano tantissimi cattolici, ai nostri giorni, quando entrano in una chiesa e si accingono a partecipare alla santa Messa: sono in cerca di Dio, della Parola del Signore, hanno fame e sete di Gesù Cristo, della sua Presenza, e invece trovano dei preti modernisti, i quali si sbizzarriscono in buffonate liturgiche che li offendono e li disgustano, in omelie tutte impregnate di spirito mondano, sovente sguaiate, irriverenti, che non hanno nulla di cattolico; e li spingono a uscire da quel luogo con un senso d’infinita delusione, con il peso di una tristezza insopportabile.

giovedì 12 aprile 2018

Un modo per uscire a riveder le stelle

COME USCIRE DALL'INFERNO


 Il gran segreto:«E quindi uscimmo a riveder le stelle». Il problema dell'uomo moderno è solo che ha smarrito la propria identità o l’umanità è divenuta il campo di un esperimento planetario in cui il diavolo l'ha presa all’amo 
di Francesco Lamendola  

 0 500 drakul

Il problema dell'uomo moderno è quello di trovare una via, un modo per uscire a riveder le stelle. Si è sprofondato in un baratro infernale e non è capace di andare avanti, né sa risolversi a tornare indietro. Eppure deve prendere una decisione: non può rimanere dove è adesso, perché adesso è nel nulla. I suoi piedi poggiano letteralmente sul nulla; la sua società, la sua economia, la sua tecnica poggiano sul nulla. Basta una speculazione finanziaria per polverizzare i suoi risparmi; basta un black-out per cancellare le sue informazioni; basta un evento qualsiasi per azzerare il suo sapere, perfino l'idea che ha di se stesso. In realtà, egli non ha più alcuna idea di se stesso: ne ha avute tante, troppe, in rapida successione: quella di un essere privilegiato, di un padrone dell'universo, di un animale evoluto a caso, di un povero malato divorato dalla nevrosi, di una vittima dello sfruttamento di classe, di un essere gettato fortuitamente nella vita, senza meta e senza scopo. In breve, ha smarrito la propria identità; ha tagliato il legame col passato; ha reciso la continuità fra le generazioni. Va avanti, ma per forza d'inerzia; e intanto la sua tecnologia gli sfugge sempre più di mano, lo porta verso traguardi sempre più ambiziosi e sempre più mostruosi. La clonazione, la fecondazione eterologa, il sogno dell'immortalità a portata di mano, magari passando per la fase di quiescenza dell'ibernazione. Oscilla fra desideri e progetti sempre più titanici e smisurati e ondate di scoraggiamento sempre più frequenti e profonde. 

«AMBROSIVS»

Io difendo Ambrogio perchè Ambrogio difende me 




Fu Penelope, una ragazza greca, a mostrarmelo per la prima volta.

In realtà mi porse una cartolina. La foto di un mosaico: un uomo dell’antichità, con la barba i baffi e i capelli corti. Un volto semplice, immerso in paramenti che invece parevan importanti.

Sopra questa figura c’era scritto solo «AMBROSIVS».

«È Ambrogio. È il protettore di Milano. Tenete questa foto con voi».

Ciò accadeva, a Milano, quasi una ventina di anni fa. Per me, più di un’era geologica. Un altro pianeta, un’altra vita.

Si era, appunto, nei giorni di Sant’Ambrogio. Vivevo a Milano da un anno ma io mai avevo sentito il bisogno di sapere chi fosse Ambrogio.

Mai avevo avvertito la necessità di guardarlo in faccia.

Del resto, una faccia non poteva averla. Sant’Ambrogio era una festa, non una persona.

Eppure, pure in quella passata incarnazione del mio essere in cui la Fede era remota, avevo compreso che il gesto di Penelope aveva un valore inusuale.

Ha “spiegato la Chiesa” ai Vescovi di Francia..

Macron: il suo discorso ai Vescovi ricordava l’Anticristo di Solov’ëv

French President Emmanuel Macron, delivers a speech during a meeting of the Bishops' Conference of France (CEF) at College des Bernardins in Paris, France, 09 April 2018. EPA/LUDOVIC MARIN / POOL MAXPPP OUT
Quando l’imperatore fece il suo ingresso insieme al gran mago ed al seguito, e l’orchestra attaccò “la marcia dall’umanità unita” che serviva da inno imperiale e internazionale, tutti i membri del concilio si alzarono m piedi e agitando i loro cappelli gridarono tre volte a gran voce: « Vivat! Urrah! Hoch!». L’imperatore, ritto in piedi accanto al trono, tese il braccio con maestosa affabilità e disse con voce sonora e gradevole: «Cristiani di tutte le confessioni! Miei amatissimi sudditi e fratelli! Fin dagli inizi del mio regno, che l’Altissimo ha benedetto con opere così meravigliose e gloriose, non una volta ho avuto motivo di essere scontento di voi; voi avete sempre fatto il vostro dovere secondo fede e coscienza. Ma questo per me non basta. Il sincero amore ch’io provo per voi, fratelli amatissimi, anela di essere ricambiato. Voglio che non per senso di dovere, ma per un sentimento di amore che viene dal cuore, voi mi riconosciate per vostro vero capo, in ogni azione intrapresa per il bene dell’umanità. E così oltre alle cose che faccio per tutti, vorrei darvi un segno di particolare benevolenza. Cristiani, come potrei io rendervi felici? Che posso darvi non come miei sudditi, ma come miei correligionari, miei fratelli? Cristiani! Ditemi ciò che vi sta più a cuore nel cristianesimo affinché io possa dirigere i miei sforzi in questa direzione». Egli si arrestò ed attese. Nel tempio correva un brusio soffocato. I mèmbri del concilio bisbigliavano tra loro. Papa Pietro, gesticolando con calore, spiegava qualcosa a quelli che gli stavano attorno. Il professor Pauli scuoteva la testa e faceva schioccare le labbra con accanimento. Lo starets Giovanni, piegandosi verso un vescovo d’Oriente e un cappuccino, suggeriva loro qualcosa con voce sommessa. Dopo aver atteso qualche minuto, l’imperatore si rivolse di nuovo al concilio con lo stesso tono affabile di prima, ma in cui risonava appena un’impercettibile nota di ironia: «Cari cristiani, disse, comprendo come vi riesca difficile darmi una risposta diretta. Voglio darvi una mano. Disgraziatamente da tempo così immemorabile voi vi siete frazionati in sette e partiti diversi che forse tra voi non c’è nemmeno un argomento che susciti la vostra comune simpatia. Ma se non siete capaci di mettervi d’accordo tra voi, spero di mettere d’accordo io tutte le parti, dimostrando a tutti il medesimo amore e la medesima sollecitudine per soddisfare la vera aspirazione di ciascuno. Cari cristiani! So che molti fra voi, e non gli ultimi, hanno più caro di tutto nel cristianesimo quell’autorità spirituale che esso da ai suoi legittimi rappresentanti e non per loro particolare vantaggio, ma senza dubbio per il bene comune, poiché su questa autorità si basa il giusto ordine spirituale, nonché la disciplina morale, indispensabile per tutti. Cari fratelli cattolici! Oh, come capisco il vostro modo di vedere e come vorrei appoggiare la mia potenza sull’autorità del vostro capo spirituale! E perché non crediate che si tratti di lusinghe e di vane parole, noi dichiariamo solennemente: per nostra autocratica volontà, il vescovo supremo di tutti i cattolici, il papa romano, da questo momento è reintegrato nel suo seggio di Roma, con tutti i diritti e le prerogative di un tempo, inerenti a questa condizione e a questa cattedra e che un giorno gli furono conferiti dai nostri predecessori a cominciare da Costantino il Grande. Ma per questo, fratelli cattolici, voglio soltanto che dall’intimo del cuore riconosciate in me il vostro unico difensore ed unico protettore. Coloro che per coscienza e sentimento mi riconoscono tale vengano qui vicino a me».

Ballando sull'orlo di un precipizio

Ballando sull'orlo di un precipizio


Assumono un sapore particolarmente beffardo la lentezza e le lungaggini di questi giorni per formare un governo, i suoi estenuanti minuetti con la Mummia Sicula,  a fronte della velocità supersonica con cui la macchina bellica si è  già messa in moto in queste ore per aggredire la Siria. Non ho più voglia di seguire i rituali quirinalizi quando è in gioco la nostra pelle. Perciò non mi occuperò più della pièce dell'assurdo sul genere di "Aspettando Godot".

Sembra che alle  17.33 del 10 aprile l’agenzia Al Sura ha segnalato che una cisterna volante italiana KC-767 è entrata in Giordania dallo spazio aereo dell’Arabia Saudita. L’aereo, un Boeing, farà il rifornimento in volo dei caccia occidentali che lanceranno i missili contro la Siria.
Dunque il governo Gentiloni, scaduto e senza legittimità, ha portato l’Italia in guerra contro uno Stato che non ci ha mai fatto nulla di male, e contro cui non abbiamo nemmeno dichiarato guerra prima di aggredirlo. Il governo scaduto ci mette anche in linea di ostilità armata contro la Russia, contro la nostra nazione non ha alcun motivo di inimicizia, e contro cui abbiamo esercitato qualsiasi possibile offesa senza alcun motivo e contro i nostri interessi, ed anzi storica amicizia.  (E così  Gentiloni ci ha portato alla guerra. Impunito  di Blondet).

Due deduzioni sbagliate

LA LIBERAZIONE


La liberazione: ripulire la mente, bastare a se stessi. Kasper:"Il papa dice cose moderne chi lo critica no" sì è vero che il signor Bergoglio dice cose moderne ed è proprio per questo che non è papa che non è degno di esserlo 
di Francesco Lamendola  

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La nostra condizione attuale è simile a quella di un prigioniero che si trova imprigionato in una buia cantina ma non se ne rende pienamente conto, o piuttosto non è disposto ad ammetterlo: primo, perché si tratta della cantina di casa sua, e quindi pensa di poterne liberamente uscire, così come crede di esservi liberamente entrato; secondo, perché si trova in condizioni simili a quelle di milioni di altre persone, il che gli fa supporre, erroneamente, che una massa così grande di gente non può che essere libera, altrimenti qualcuno si sarebbe di certo reso conto del contrario, e avrebbe dato l’allarme a tutti quanti.

Il cinghiale nella vigna del Signore

BERGOGLIO E IL DIRITTO NELLA CHIESA. DA MONARCHIA A TIRANNIA. IL CASO BELGA.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae oggi su La Nuova Bussola Quotidiana parlo del modo in cui una comunità religiosa belga, la Fraternità dei Santi Apostoli, è stata distrutta, e soprattutto come le è stato negato di poter far ricorso alla giustizia ordinaria della Chiesa. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto la documentazione che spiega come questo è accaduto; perché il Pontefice regnante ha firmato un atto che impediva il normale decorso della giustizia ordinaria all’interno della Chiesa. Ci è venuto in mente che proprio qualche giorno fa, nel suo ultimo documento, Gaudete et Exsultate, il Pontefice parla di giustizia: “«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati» 77. «Fame e sete» sono esperienze molto intense, perché rispondono a bisogni primari e sono legate all’istinto di sopravvivenza. Ci sono persone che con tale intensità aspirano alla giustizia e la cercano con un desiderio molto forte. Gesù dice che costoro saranno saziati, giacché presto o tardi la giustizia arriva, e noi possiamo collaborare perché sia possibile, anche se non sempre vediamo i risultati di questo impegno”. Non ci sembra che nella fattispecie – così come per i Francescani dell’Immacolata – cioè sia accaduto. Stavamo per scrivere un commento per Stilum Curiae, su questo tema, quando aprendo la posta abbiamo trovato un messaggio di Super Ex, (Ex movimento per la Vita, Ex di Avvenire e di altro, ma ancora, miracolosamente, non Ex cattolico). Ve lo giriamo. E ne consigliamo la lettura a tutti, specialmente ai colleghi.

Chi tace acconsente

CASO ALFIE
Il silenzio della Chiesa, un tradimento

Lo sdegno e il dolore per quanto sta accadendo ad Alfie Evans sono accresciuti dal silenzio complice non solo del potere, ma soprattutto della Chiesa, dei suoi pastori. Davanti a questo scempio dell'umanità la Chiesa inglese non ha detto una parola.


Un ospedale macchiato di gravi scandali a danno dei pazienti; una manifesta negligenza nei confronti di Alfie; lo stesso Alfie che reagisce agli stimoli e alle richieste del padre (e tutti possono vederlo in video). Ma medici e giudici fanno fronte compatto e decretano la morte di Alfie, perché la sua vita è «inutile». Una cosa scandalosa, inquietante, davanti alla quale non ci sono parole sufficienti per esprimere lo sdegno e il dolore. Sdegno e dolore accresciuti dal grande silenzio nel quale questa tragedia si sta consumando.

mercoledì 11 aprile 2018

False devozioni alla cattedra di Pietro

Tu es Petrus: la vera devozione alla Cattedra di Pietro

Sabato 8 aprile a Deerfield (Illinois) su invito di Catholic Family News e lunedì 10 aprile a Norwalk (Connecticut), ospite di The Society of St Hugh of Cluny, il prof. Roberto de Mattei ha parlato sul tema Tu es Petrus: la vera devozione alla Cattedra di Pietro, Riportiamo il testo della sua conferenza, con leggere modifiche e abbreviazioni.
Ci troviamo di fronte a uno dei momenti più critici che la Chiesa abbia conosciuto nella sua storia, ma sono convinto che la vera devozione alla Cattedra di San Pietro ci può offrire le armi per uscire vittoriosi da questa crisi.
Vera devozione. Perché ci sono false devozioni alla cattedra di Pietro, così come, secondo san Luigi Maria Grignion di Montfort, c’è una vera devozione e ci sono false devozioni alla beatissima Vergine Maria.

Sit com per anziani


Cattivi avvocati: Don Mauro Leonardi (seconda parte)



2 – Un Papa per amico 
Nella prima parte, pubblicata ieri, abbiamo inquadrato il personaggio Don Leonardi, sacerdote al passo coi tempi; dopo quanto detto viene naturale comprendere come al titolare di cotanto curricolo sia stata affidata, dalle pagine di Avvenire, la difesa d’ufficio dell’ultima puntata dell’indifendibile sit com per anziani “Un Papa per amico”.
Il titolo è: “Il Papa e Scalfari, dialogo che sorprende. Perché un’amicizia non è un’intervista”, e vale la pena leggerlo:
Le polemiche che divampano regolarmente dopo la pubblicazione di ogni “intervista” di Eugenio Scalfari a papa Francesco – l’ultima è sull’inferno “che non c’è” – non tengono conto che, quanto il fondatore di ‘Repubblica’ racconta di Bergoglio, è qualcosa che riguarda solo loro due: la loro amicizia ([1]).
Domanda ovvia: se riguarda solo loro due, perché lo racconta all’universo mondo? Infatti non stiamo parlando di un’intercettazione fraudolenta di quanto si sono detti nell’intimità i due. È stato uno dei due amiconi che ha riportato, non si sa quanto fedelmente (ma lo si può intuire), il contenuto di questa ennesima rimpatriata.

Uccidente a tutto gas..?

Conto alla rovescia in Siria in attesa dell’attacco missilistico USA


Questione di 24 o 48 ore massimo per l’arrivo del gruppo navale USA che si muove verso le coste della Siria per l’azione militare prevista da Washington per punire la Siria di aver combattuto i gruppi terroristi sostenuti da Washington e dall’Arabia Saudita.
Con il suo stile da “Cow-Boy” del Far West, il presidente donald Trump ha appena inviato un messaggio Twitter che non lascia dubbi sulle intenzioni di Washington e sulla demenza da cui è afflitto questo presidente statunitense: “La Russia giura di abbattere tutti i missili sparati contro la Siria. Preparati  Russia, perché arriveranno, belli e nuovi e ‘intelligenti!'”

Luce del mondo e sale della terra?

" Una guerra civile in corso dentro la Chiesa”

Risultati immagini per bergoglio eretico

Papa Francesco sta smontando la Chiesa romana. Una maggioranza più forte e muscolare di innovatori “ nell’episcopato mondiale che si scontra con una minoranza tradizionalista più timida.“I due Sinodi sulla famiglia  e ora anche quello dei giovani sono stati organizzati dagli innovatori. Assistiamo ad un climax di aggressività alimentato dalla stampa, sui blog e dai siti internet. non mancano attacchi diretti di cardinali e vescovi con iniziative impensabili contro i loro stessi confratelli,e il popolo di Dio, neppure ai tempi pur burrascosi di Paolo VI e delle riforme conciliari si erano verificati. E’ un vero e proprio scontro. In crescendo. Mosso da una parte della gerarchia, maggioritaria, che ritiene una questione identitaria, ad esempio, il “Si” alla comunione ai divorziati risposati o il riconoscimento del valore positivo delle unioni omosessuali. Da arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio di interviste ne ha rilasciate pochissime. Ora ne concede a getto continuo. E ogni giorno ne sentiamo una più grossa dell'altra, come Dio non è cattolico ,oppure l'inferno non esiste, o addirittura usate il profilattico.Quindi dove sta andando Francesco?E’ stato eletto per riformare. Bergoglio vuole smontare la Chiesa romana,dalla sua cattolicità dalla sua FEDE ortodossa ma scomoda per il nuovo pensiero mondialistico. Il Papa molti vescovi e cardinali, non sono più fedeli alla dottrina di Cristo, e al magistero della chiesa cattolica. Ciò è uno scandalo molto grave .

Le radici della furiosa antipatia

PERSECUZIONI "FRANCESCANE"


Bergoglio odia il monachesimo contemplativo? la drammatica persecuzione dei Francescani e delle Francescane dell’Immacolata: "ciò che di più puro, bello e prezioso la spiritualità cristiana ha prodotto nell’arco di 2 mila anni" 
di Francesco Lamendola  

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 Come è noto, una possibile spiegazione della oscura e drammatica vicenda della persecuzione dei Francescani e delle Francescane dell’Immacolata da parte dell’attuale pontefice è, molto banalmente, se così si può dire, di ordine economico. Tuttavia, se si volesse risalire alle vere radici della furiosa antipatia che il signor Bergoglio ha mostrato nei confronti di quei religiosi e di quelle religiose, della inspiegabile e implacabile durezza con cui li ha colpiti, li ha umiliati, li ha paralizzati, li ha stroncati mentre erano in piena fioritura di vocazioni, gettandone molti nella disperazione, e tutti nel dolore e nell’amarezza, crediamo che si dovrebbe scendere più a fondo nella tortuosa e poco misericordiosa psicologia del prelato argentino, catapultato sul seggio di san Pietro dalla sua sfrenata ambizione, dal suo cinismo, dalla sua disponibilità ad eseguire i voleri di una mafia di cardinali massoni decisi ad accelerare i tempi e i modi dell’auto-rottamazione della Chiesa cattolica. 

Il fine teologo

Cardinale Kasper: "Papa Francesco dice cose moderne, chi lo critica no"
Intervista al teologo tedesco ai vertici del Vaticano. Che risponde alle accuse. E sugli scontri di potere dentro la Curia rilancia: "Bergoglio non sta a guardare. Ogni riforma, prima di portare frutti, ha bisogno del suo tempo"


Foto: Il cardinale Walter Kasper in piazza San Pietro a Roma durante una pausa per il conclave per l'elezione del nuovo papa, 4 marzo 2013. – Credits: ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

"Papa Francesco non si lascia intimidire dalle critiche che gli arrivano da dentro e fuori la Chiesa. È sereno, è persino 
contento se lo chiamano rivoluzionario, va avanti per la sua strada sulle orme di Cristo, difende i deboli, si batte per il riscatto dei bisognosi, è contro ogni forma di ingiustizia, vuole sempre più una Chiesa in uscita, povera per i poveri, ma nel rispetto della tradizione, parlando agli uomini e alle donne di oggi sempre e comunque col Vangelo in mano. E chi tenta invano di metterlo contro il papa emerito, e viceversa, sbaglia in malafede, perché è noto a tutti che tra Jorge Mario Bergoglio e Joseph Ratzinger ci sono sintonia, stima, affetto reciproco, lo stesso amore per la Chiesa di Gesù". Parola di Walter Kasper, il cardinale tedesco fine teologo con la "passione" per il dialogo interreligioso e l'ecumenismo, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani e della Commissione per il rapporto con gli ebrei.

Fino a pochi anni fa sembrava inconcepibile

AMORIS LAETITIA, ISLAM E CINA
Confusione nella Chiesa, appello anche dall'Olanda

Quando è troppo è troppo: un gruppo qualificato di laici cattolici e di sacerdoti scrive ai vescovi olandesi affinché riaffermino la dottrina di sempre della Chiesa in materia di matrimonio e relazioni omosessuali, e appoggino apertamente i Dubia su Amoris Laetitia.


             Petizione olandese

Un gruppo qualificato di laici cattolici e di sacerdoti hanno indirizzato una petizione ai vescovi e ai vescovi ausiliari olandesi, affinché non solo riaffermino la dottrina di sempre della Chiesa in materia di sacramenti ai divorziati risposati, relazioni omosessuali e matrimonio, ma anche affinché appoggino apertamente una richiesta di “corretto chiarimento” da parte del Pontefice regnante sui Dubia relativi ad Amoris Laetitia. Non è una petizione online, anche se l’iniziativa è stata resa pubblica lunedì 9 aprile su Radio Maria, e uno dei firmatari, padre Cor Mennen, un sacerdote e canonista molto noto,  l’ha pubblicata sul proprio sito (clicca qui)

Quos Deus vult perdere, dementat prius.

Conciliari in Brasile: diventati folli!
 




Dopo le vescovesse che consacrano durante una Messa di Paolo VI e dopo le dichiarazioni omofile del gesuita brasiliano Luis Corrêa Lima, ecco un’altra profanazione compiuta nel paese del sincretismo per eccellenza!

Nella parrocchia di San Gerardo Magela dell’arcidiocesi di Sorocoba, nello Stato di San Paolo, [alla vigilia di Pasqua] l’ostensorio contenente il Santissimo Sacramento è arrivato sulla «tavola» portato da un “drone”, mosso da un ragazzo con l’aiuto di una ragazza, tra gli evviva e gli applausi della folla dei fedeli in delirio.

El triplete

GAUDETE ET EXSULTATE
Una esortazione, tante citazioni sbagliate (non a caso)

Bonaventura, Tommaso, Agostino e anche il Catechismo: alcuni passaggi chiave dell'Esortazione apostolica sulla santità riportano citazioni parziali che distorcono il significato degli autori.



Come era già accaduto con Amoris Laetitia per san Tommaso, anche nell’esortazione apostolica Gaudete et Exsultate (GE), presentata lunedì, si devono purtroppo riscontrare alcune citazioni “creative” per sostenere affermazioni e tesi altrimenti senza agganci con la tradizione.

Cominciamo dal paragrafo 49, dove addirittura si deve segnalare una tripletta. Siamo nella parte dell’Esortazione dedicata ai pelagiani, quella dove il Papa più volentieri picchia su quelli che considera le minacce più gravi nella Chiesa. Il Papa se la prende con coloro che «si rivolgono ai fedeli dicendo che con la grazia di Dio tutto è possibile», ma «in fondo sono soliti trasmettere l’idea che tutto si può fare con la volontà umana». In questo modo «si pretende di ignorare che “non tutti possono tutto”». Il rinvio alla nota 47, indica il riferimento all’opera di san Bonaventura Le sei ali dei serafini ed al fatto che tale citazione dev’essere intesa nella linea del Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC), paragrafo 1735 (quello dedicato all’imputabilità di un’azione). Subito dopo si cita san Tommaso, per sostenere che «in questa vita le fragilità umane non sono guarite completamente e una volta per tutte dalla grazia»; ed infine sant’Agostino, per rilanciare la tesi del bene possibile, già sostenuta abbondantemente in Amoris Laetitia (AL), e che il libro di don Aristide Fumagalli sulla teologia morale di papa Francesco (della famosa collana maldestramente sponsorizzata da Viganò) mostra essere funzionale alla possibilità di assolvere e ammettere alla Comunione chi continua a vivere more uxorio (per l’analisi del libro di Fumagalli rimandiamo ad un prossimo articolo).

martedì 10 aprile 2018

Allontanare i lupi dal gregge di Cristo

Paolo IV Cum ex apostolatus officio infallibilità papale



Proponiamo la lettura, con riflessione e meditazione, della Bolla Pontificia di papa Paolo IV, la Cum ex apostolatus officio. Bolla che gode, fuor di ogni  dubbio, dell’infallibilità papale e che lo stesso Papa stabilisce valida in perpetuo.
Il fatto che sia verità infallibile risulta evidente dagli stessi requisiti richiesti dal Concilio Vaticano I con Bolla Dogmatica Pastor Æternus, che stabilisce appunto il dogma dell’infallibilità pontificia, mostrandone al contempo anche i precisi limiti.
Tali requisiti sono:
  1. il soggetto dell’infallibilità: è la persona del Romano Pontefice, il che vuol dire che il Papa deve fare esplicitamente e personalmente propri anche i documenti di un Concilio Ecumenico perché possano questi essere “infallibili”;
  2. la materia dell’infallibilità: che è la dottrina sulla Fede e sulla morale valevole per la Chiesa universale;
  3. il modo di insegnamento da parte del Papa: che è quello di dare valore di definizione alla dottrina proposta.
Ora questi tre requisiti si realizzano perfettamente nel documento pontificio che proponiamo alla lettura di tutti i cristiani di buona volontà.  Ci siamo permessi di includere – a termine della stessa – una importante ricostruzione storica  da parte del professor Roberto de Mattei. Posto quindi che quanto espresso in tale Bolla è verità cattolica, ciascuno tragga le corrette ed oneste conclusioni.

Conciliabolo Santamarta?

I demoni, dopo l'Incarnazione, tengono un Conciliabolo all'Inferno contro Maria Santissima


Tratto da:
"La Mistica Città di Dio", Vita della Madonna rivelata alla
 Venerabile Madre Maria de Jesus d'Agreda, suora Concezionista spagnola († 1665).
Libro Terzo
Capitolo 26


322. Come ho già detto nel capitolo undicesimo, nell'istante in cui si compì l'ineffabile mistero dell'incarnazione, Lucifero e tutto l'inferno sperimentarono la virtù del braccio onnipotente dell'Altissimo, il quale li precipitò nel più profondo delle caverne infernali. Là dimorarono ridotti all'impotenza per alcuni giorni, sino a che lo stesso Signore, nella sua ammirabile provvidenza, concesse loro di sollevarsi da quell'abbattimento, di cui essi ignoravano la causa. Il grande drago dunque si rialzò e si recò nel mondo per girare la terra in lungo e in largo, al fine di indagare se vi fosse qualche novità che potesse essere la causa di ciò che egli e tutti i suoi seguaci avevano sperimentato in se stessi. Il superbo principe delle tenebre non volle affidare tale ricerca solo ai suoi compagni, ma uscì egli medesimo con loro e, percorrendo la sfera terrestre con somma astuzia e malignità, la esplorò e scrutò ripetutamente per scoprire ciò che bramava. Spese in queste ricerche tre mesi e alla fine ritornò all'inferno del tutto ignaro della verità così come ne era uscito, perché tali misteri divini non avvenivano in modo che egli potesse comprenderli. La sua malignità era così tenebrosa che non poteva godere dei loro ammirabili effetti, né per essi avrebbe glorificato e benedetto il loro Creatore, come facciamo noi, per i quali fu compiuta la redenzione.

In nome dei “poveri”

EUROPA VERSO LA GUERRA CIVILE


L’Europa verso la guerra civile: il bubbone scoppierà? Con la benedizione del neoclero bergogliano, stanno sostituendo la popolazione europea: siamo come una gigantesca "sala parto" di tutta l’Africa e di un bel pezzo dell’Asia 
di Francesco Lamendola  

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Prima o dopo il nodo arriverà al pettine e il bubbone scoppierà: è inevitabile. Sotto la sapiente regia occulta della élite finanziaria globale, l’Europa si sta spaccando a metà: la metà favorevole alla invasione africana ed islamica, spacciata per accoglienza umanitaria, e la metà che vi si oppone, o  meglio, che vorrebbe opporvisi, se lo potesse, cioè se vi fosse una sola forza di governo disposta a tanto. Attualmente, cioè è possibile solo in alcuni Paesi del centro-est, come la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca, mentre nei Paesi fondatori dell’Unione (Germania, Francia, Italia e Benelux) è semplicemente impossibile anche solo formulare a voce alta e per esteso un programma di opposizione a tale progetto. Al massimo si può ancora parlare, e con difficoltà sempre più grandi, di rimpatriare i clandestini; ma nessuno osa discutere il diritto di milioni di africani e asiatici di entrare nei Paesi europei e di stabilirvisi in maniera perfettamente legale: ove, a causa del loro tasso d’incremento demografico, nel giro di nemmeno due generazioni avranno dominato il continente. E invece il problema è tutto lì. Perché è chiaro che i clandestini, in un modo o nell’altro, dovranno essere rimpatriati, perfino da Paesi super-accoglienti, come l’Italia (la quale, ingenuamente, si aspetta la riconoscenza del resto dell’Europa proprio per il fatto di essere così accogliente); ma ciò che costituisce un problema, realisticamente, non solo loro, bensì i milioni e milioni di “regolari”, i quali pacificamente, silenziosamente, stanno sostituendo la popolazione europea, una strada dopo l’altra, un quartiere dopo l’altro, una città dopo l’altra.