ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 4 gennaio 2012

Seconda fase 'mondialista' della svolta giudeo-cristianizzante.


Vi invito a leggere il recente articolo di Don Curzio Nitoglia: 2011. Seconda fase 'mondialista' della svolta giudeo-cristianizzante. Il testo integrale è leggibile dal link. Di seguito pubblico l'Abstract che condensa i punti salienti della trattazione, ed un estratto significativo, che già ci consentono la visione d'insieme e le chiavi di lettura della situazione che stiamo vivendo a livello economico, politico, culturale e religioso, nell'evidente consapevolezza che i vari ambiti del vivere civile sono strettamente interconnessi col versante spirituale.

In questa temperie oscura

Stati d'animo e condivisioni di credenti, in questa temperie oscura.

Riporto tre tra tantissimi  interventi di lettori, emblematici per darci il polso della situazione. Vorrei tanto - ma forse non avverrà mai, anche a giudicare da come non sono state accolte molte nostre suppliche, comprese quelle autorevoli di Mons. Gherardini ed altri teologi e studiosi cattolici - che i Pastori chiusi nelle loro "torri eburnee" Vaticane ed altre, conoscessero i pensieri e i sentimenti della cosiddetta "base", fatta di anime assetate di Verità non di "nuovi linguaggi". Il loro sconcerto, i loro interrogativi e anche il loro disorientamento, il loro "grido", è quello di chiunque eserciti un briciolo di discernimento nella temperie ecclesiale che stiamo vivendo ormai da molti anni, in un crescendo di confusione e di 'estraneità' alsensus fidei ricevuto e accolto dalla Chiesa di sempre.

Il primo conclude con una "resa", struggente, ad una essenziale nudità dell'anima, che non è una espressione poetica, ma la consapevole dolente impotente constatazione dell'abbandono e della povertà in cui siamo caduti. Il secondo, invece, esprime e lascia aperti gli angosciosi interrogativi che gli urgono dentro. Il terzo, infine, dopo averne enumerati i motivi, formula la domanda più terribile: questa è ancora la Chiesa di Cristo?

Sono lampi dell'anima che, insieme a molti altri, sicuramente giungeranno al Trono dell'Altissimo, nel Nome del nostro Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace, la cui nascita abbiamo appena festeggiato, per intercessione della Sua e nostra Madre Santa Benedetta e di tutti gli Angeli e Santi del Cielo.

Piccoli veggenti (?) senescenti (!)..

La memoria di Mirjana                               di Marco Corvaglia

§ 1. Compleanni... da dimenticare

MirjanaMirjana
Oltre che ogni 2 del mese, Mirjana asserisce di vedere la Madonna ogni 18 marzo, giorno del suo compleanno.
L'accusa di autoesaltazione sarebbe d'obbligo. Tuttavia, da alcuni anni, la donna ha iniziato ad affermare che si tratta solo di una coincidenza di date.

L'8 agosto 2001 Mirjana è intervistata per Radio Maria da padre Livio Fanzaga:
PADRE LIVIO: Il 18 marzo è il giorno del tuo compleanno. È per questo che la Madonna lo ha scelto?
MIRJANA: Sai questa domanda non è molto bella e qualche volta mi fa arrabbiare il fatto che la gente pensi che la Madonna viene ogni 18 marzo perché è il mio compleanno. È terribile per me quando mi dicono: "Ecco la Madonna è venuta per il tuo compleanno". Ma la Madonna non mi ha mai detto "Buon compleanno".
[Mirjana di Medjugorje, La Madonna prepara per il mondo un futuro di Pace. Intervista di padre Livio ai microfoni di Radio Maria, Shalom, Camerata Picena, 2002, p. 54]

Questa è diventata la "versione ufficiale" dei fatti. Nel 2011 Mirjana è intervistata da Paolo Brosio e ribadisce:

Una lezione per le Chiese della vecchia Europa

Musica nuova e antica, dalla selva del Paraguay
Il meglio del barocco europeo sposato alle tradizioni popolari dei guaranì sudamericani. Un capolavoro di "inculturazione" del Vangelo, ideato dai gesuiti del Seicento e riproposto oggi da musicisti del luogo. Una lezione per le Chiese della vecchia Europa

di Sandro Magister

ROMA, 4 gennaio 2012 – Gli angeli musicanti dell'illustrazione qui sopra sono scolpiti sulle mura absidali di una chiesa in rovina, in una località sperduta del Paraguay.

È la chiesa di quella che fu una delle più straordinarie Riduzioni edificate dai gesuiti nei secoli XVII e XVIII in un vastissimo territorio che appartiene oggi a Paraguay, Argentina, Brasile e Bolivia: la Riduzione di Trinidad.

Lì gli angeli musicanti non erano pura decorazione. La musica – anzitutto la musica sacra – era parte costitutiva della missione dei gesuiti e della vita della popolazione del luogo, convertita al cattolicesimo.

Ed era musica di altissima qualità. Al pari delle splendide architetture barocche delle chiese delle Riduzioni. Quella di Trinidad fu opera di Gian Battista Primoli, il maggior architetto gesuita operante nel sud dell'America, nella prima metà del Settecento.

I guaranì che abitavano quelle terre erano un popolo semiprimitivo. Ma i gesuiti non abbassarono affatto il messaggio evangelizzatore a un livello rozzo ed elementare, presumendo con ciò di adattarlo ai loro ascoltatori. Fecero l'opposto. Offrirono a quel popolo quanto di più elevato e bello c'era nel cristianesimo, sia nei contenuti che nelle forme. Avevano intravisto nei guaranì un innato talento musicale e una straordinaria attrattiva per il bello. E quindi coniugarono il meglio delle arti e della musica del barocco europeo con la sensibilità e le tradizioni musicali ed artistiche di quelle terre fin lì inesplorate.

E ne venne uno dei più impressionanti esempi di "inculturazione" del Vangelo che l'espansione del cristianesimo abbia mai prodotto in due millenni.

Elogio cattolico dell’Intransigenza del Beato Alberto Marvelli


L’intransigenza cristiana si difende sul campo della giornaliera fatica battagliando a viso aperto con le subdole negoziazioni.

La prima regola pratica dell’intransigenza è di non pretendere di far fare agli altri il lavoro che dobbiamo fare noi, solamente noi.

martedì 3 gennaio 2012

Non ti curar di loro!

Vittorio Messori risponde alla gaffe di Odifreddi su Lourdes

È dello scorso 18 dicembre l’articolo, comparso sul “Corriere della Sera”, diVittorio Messori in cui il giornalista segnala alla pubblica attenzione un’ennesima gaffe di Piergiorgio Odifreddi, di cui tanto si è già parlato in questo sito per gli argomenti più disparati.
Questa volta, ci informa Messori, il matematico avrebbe dimostrato il suo essere “cultore dell’ideologismo” nella prefazione del recente libro “Lourdes – i dossier sconosciuti” di Luigi Garlaschetti. Bernadette, questo afferma Odifreddi, «era imbeccata dal parroco».

IL MINISTRO DELL’ANONIMA VITA

 Andrea Riccardi di Sant’Egidio


dal mistero al ministero
una piccola inchiesta cattolica
  
L’anonima vita di un “Caro Leader”: Andrea Riccardi.
La comunità di Sant’Egidio, fra Riccardi e ricconi, pasti per i poveri offerti dalla Comunità ma pagati dal comune di Roma, abusi liturgici, svilimento della confessione sacramentale, colossali proprietà immobiliari e persino proprietà di bar, legami col mondo dell’alta moda e conseguenti lussuosi gala vippettari, partitini personali Todi Style a spese dell’elettorato cattolico e base di militanti di radical-sinistrorsi, matrimoni combinati, divorzi, convivenze extraconiugali, libertà sessuali e rifiuto di gravidanze manco fossero catari.
Ma che comunità “cristiana” è questa?

  di  Ester Maria Ledda
  Dico la verità: a me Andrea Riccardi suscita, qualificandosi come “cattolico”, una reazione a metà fra l’orticaria e una certa nausea. Sì, scusatemi: mi stomaca, politicamente e cattolicamente. Parole forti? Forse sì.

Botti slavi di fine anno


Il VESCOVO ŽANIĆ NEL "MISTERO DI MEDJUGORJE"
                                                                                                 La Curia episcopale Mostar, 2011-12-21

     Večernji list nel giugno 2011 ha edito un libro scritto da quattro giornalisti: Ž. Ivković, R. Bubalo, Z. Despot e S. Hančić, intitolato „Il mistero di Međugorje. 30 anni del fenomeno. Per la prima volta: I documenti della polizia segreta iugoslava“. Alla vigilia dell'uscita del libro, il 17 giugno, uno degli autori ne ha scritto una pubblicità nello stesso giornale. Il libro ha avuto eco anche nel sito internet del vaticanista italiano A. Tornielli, il 9 e il 20 settembre 2011.[1] Gli ha risposto, in internet, lo psicologo canadese L. Bélanger, il 19, 20 e 21 settembre di quest'anno.

Nuovi articoli per il Credo e crisi del Sacerdozio


Come tutti sanno, il Concilio Vaticano II è stato una "nuova pentecoste", una "primavera della Chiesa". Infatti il numero di vocazioni sacerdotali è aumentatissimo: nella diocesi di Roma, per l'Anno Pastorale 2011-2012, c'è una sola ordinazione.

Inoltre il Concilio per eccellenza è stato solo "pastorale" e non "dogmatico": infatti oggi quando si recita il Credo bisogna aggiungere: “credo nella libertà religiosa, nell’ecumenismo, nella collegialità…”

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV227_Madiran_I-punti-forti-di-Mons-Fellay.html




Traduzione e testi in itali


Traduzione e testi in italiano tratti dall'editoriale "La Tradizione Cattolica" Anno XXII - n° 1 (78) - 2011
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lunedì 2 gennaio 2012

Quiz d’inizio anno


Per aprire il dossier dedicato alla Chiesa nel numero speciale per il 2012 con in copertina Giorgio Napolitano “italiano dell’anno”, “Famiglia Cristiana” ha dato il posto d’onore a un altro dei suoi prediletti, anche lui fresco di una “cover story” sul settimanale paolino: Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e ministro.
Ebbene, sotto il titolo “La forza di guardare avanti”, Riccardi si è prodotto in un esercizio retorico di abilità non comune. In un colonnino di 50 righe, senza mai andare a capo, ha messo in fila 27 frasi compiute. Talmente compiute che ciascuna può stare in piedi da sé e sopportare di cambiar posto senza nuocere al senso profondo del tutto.
Una prova? Eccola. Dei tre testi riportati qui sotto uno solo è quello autentico.
Gli altri due sono composti con le stesse 27 frasi dell’originale, ma smontate e rimontate ad una ad una in due sequenze completamente diverse.
Il gioco è aperto. La soluzione è a pagina 34 del numero 1 del 2012 di “Famiglia Cristiana”.

Requiescat?

1- CHI È DON VERZÈ? L’AMICO DI BERLUSCONI O DI CACCIARI? POLLARI O ODIFREDDI? FORMIGONI O VENDOLA? IL FACCENDIERE DI CL PIERO DACCÒ O GALLI DELLA LOGGIA? NICOLE MINETTI O ROBERTA DE MONTICELLI? POZZETTO O BENIGNI, SHOWMAN PER IL PRETE-À-PORTER? - 2- FILIPPO FACCI: “DON VERZÉ RESTA UN UOMO CHE NELLA SUA LUNGHISSIMA VITA HA FATTO PIÙ COSE (BUONE) DI QUANTO RIUSCIRÀ LA MAGGIOR PARTE DI NOI MESSI INSIEME” - 3- STATERA: “IL JET PRIVATO, LE VILLE IN GIRO PER IL MONDO, LE FAZENDE BRASILIANE, I FESTINI, LA RELIGIONE COME PARAVENTO ETICO, GLI AFFARI, LA POLITICA, I RICATTI, LE TANGENTI, LA CAMORRA, I SERVIZI SEGRETI USATI COME ARMI MAFIOSE CONTRO I RENITENTI” - 4- BEPPE GRILLO METTE IL DITO NELLA PIAGA: ANCHE SE L'INFARTO FOSSE VERO, NESSUN ITALIANO CI CREDERÀ MAI. UNA DOMANDA "CHI GLI HA PORTATO IL CAFFÈ CORRETTO?" -

L'aldilà

Ancora una testimonianza di esperienza premorte

Questo ragazzo di 18 anni di nome Ben Breedlove è deceduto la notte di Natale 2011. Ha commosso l'America per il  video YouTube in cui ha raccontato la storia della sua vita in presenza di una malformazione cardiaca che spesso lo ha portato sulle soglie della morte. Notevole è il fatto che durante quei momenti ha visto una Luce che gli altri non vedevano ed ha provato uno stato di pace e gioia mai provati prima. Ha evidentemente avuto delle Esperienze di Pre-morte, di cui ho parlato in diversi post, e che io ritengo essere uno degli indizi della vita oltre la morte.

Santo subito!!!


Una delle difficoltà che vengono opposte da alcuni alla beatificazione di Padre Tyn è il fatto che egli sosteneva apertamente, abitualmente ed argomentativamente la legittimità della pena di morte. Infatti da alcuni anni circola in ambienti cattolici la convinzione che la Chiesa non ammetta più la pena di morte, ovvero c’è l’idea che, quand’anche l’ammettesse, essa rifletterebbe una mentalità irrispettosa della persona umana, mentalità ormai superata ed oggi non più ammissibile. In realtà nel Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992 troviamo ancora la tradizionale giustificazione della pena di morte. L’articolo dedicato a questo tema ha subìto di recente una modifica che vale la pena di prendere in considerazione. Il testo precedente recitava così: “difendere il bene comune della società esige che si ponga l’aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, l’insegnamento tradizionale della Chiesa ha riconosciuto ...

Intorno a Betlemme

Giudeo-calvinismo

giudeo-calvino

Il Golgota e la “Sinagoga di satana”


La Rivoluzione consiste essenzialmente in un progetto - prima filosofico e poi teologico - di rovesciamento a 180 gradi (“revolutio”) della verità e della morale naturale e soprannaturale e specialmente di quella cristiana (cfr. M. Jones, Il ritorno di Dioniso. Musica e rivoluzione culturale, Viterbo, Effedieffe, 2009).

La immane tragedia del popolo ebraico - popolo eminentemente rivoluzionario, soprattutto a partire dal Golgota - è il rifiuto di Cristo, assieme alla presunzione di essere ancora il popolo eletto da Dio, nonostante il deicidio.

Non ci son più i pastori di una volta

Coloni ebrei irrompono in zone archeologiche di Betlemme


COLONI EBREI IRROMPONO IN ZONE ARCHEOLOGICHE DI BETLEMME[1]

Sabato, 31 dicembre 2011, di Saed Bannoura

Fonti palestinesi hanno riferito che un gruppo di coloni israeliani fondamentalisti armati hanno fatto irruzione venerdì nel sito delle Piscine di Salomone e nelle aree archeologiche del Palazzo dei Congressi della città di Al-Khader[2], a sud di Betlemme, in Cisgiordania.

Le fonti hanno asserito che circa 200 coloni hanno fatto irruzione nell’area, e hanno detto che non se andranno mai perché “è terra ebraica”, secondo i coloni.

Sul posto, si trovano anche dozzine di soldati israeliani, presumibilmente per fornire “protezione” ai coloni armati.

Si potevano vedere coloni armati anche nei pressi della zona, mentre alcune voci hanno detto che costoro hanno bloccato alcune strade o ostruito il traffico palestinese.

Le piscine di Salomone in una fotocromia da immagine d'epoca (1890-1905 circa)

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo:http://www.imemc.org/article/62755
[2] Al-Khader, città palestinese nel Governatorato di Betlemme: http://it.wikipedia.org/wiki/Al-Khader

domenica 1 gennaio 2012

LE PROFEZIE DI ANNA CATERINA EMMERICH PER IL TERZO MILLENNIO

"Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo". (13 maggio 1820) "Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. ...
... Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".
"Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...". (12 settembre 1820)

De sancto disputandum est!

E' morto don Luigi Verzé, il santo bancarottiere
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Don Luigi Verzé è morto a Milano, all'età di 91 anni. Lo si apprende da fonti vicine al San Raffaele. Il fondatore del San Raffaele è deceduto intorno alle 7.30 presso l'Unita Coronarica dell'Ospedale, dove era stato ricoverato durante la notte alle ore 2.30 per l'aggravarsi della sua situazione cardiaca. Lo precisa una nota del S.Raffaele. Proprio quella di oggi avrebbe dovuto essere la giornata clou per il San Raffaele: in mattinata infatti è prevista l'asta con l'apertura delle buste con le offerte. Per comprare il San Raffaele s’annuncia una sfida tra i big della sanità italiana. In gara ci sono gli imprenditori Giuseppe Rotelli (gruppo ospedaliero San Donato) e Gianfelice Rocca (gruppo Humanitas).

Excusatio..autogol!

La diocesi di Rieti replica su presepe

Cari amici, mi dispiace iniziare l’anno con una polemica del 2011, ma devo dare conto della risposta e delle critiche ricevute per ciò che ho scritto dal settimanale diocesano di Rieti, «Frontiera», che è tornato sull’argomento «presepe monumentale abolito» replicando ad Antonio Socci e a me. Innanzitutto, facendo notare l’errore che ho commesso sulla «grotta di Nazaret», del quale mi sono accorto – troppo tardi – nella prima mattina di venerdì e per il quale vi avevo già chiesto scusa: una battuta ironica che mi aspettavo e che mi sono pienamente meritata.
Il settimanale diocesano ci dà una notizia precisa: la decisione di non fare il presepe monumentale è stata del vescovo di Rieti, monsignor Lucarelli. «Frontiera» si compiace per il fatto che l’articolo dedicato al presepe mancato abbia suscitato dibattito: «il giornale diocesano garantisce la libertà di opinione e di parola e favorisce la circolazione delle idee. Questa cosa può forse dare fastidio a persone che preferirebbero dare un taglio incolore ai fatti della Chiesa locale. Noi delle questioni preferiamo parlarne».

Risposta a Padre Cavalcoli, da parte di “Sì si no no”.

Su Riscossa Cristiana è apparsa, nei giorni scorsi, una Lettera Aperta di Padre Giovanni Cavalcolial periodico antimodernista “Sì sì no no ”. Ricevo da “Sì sì no no”  la risposta a questa lettera e aderisco volentieri alla richiesta di pubblicarla.


Reverendo Padre Giovanni Cavalcoli, rispondiamo volentieri alla sua lettera inviataci per il Santo Natale 2011.

Il Concilio Vaticano II non ha voluto “definire ed obbligare a credere” (cfr. Concilio Vaticano I, DB 1800)[1]  e quindi non ha voluto impegnare l’infallibilità, perciò può essere fallibile. La Chiesa è indefettibile e Dio non permette che nel suo insegnamento dogmatico o infallibilmente assistito vi possano essere errori(2) .

Il soggetto Chiesa è sempre uno, Ella è e sarà sempre “colonna e sostegno di verità”, anche se l’oggetto o dottrina da Lei insegnata può essere molteplice quanto al ‘modo’ e alla ‘materia’. Ora il Concilio Vaticano II è “pastorale” (come hanno detto esplicitamente papa GIOVANNI XXIII e papa PAOLO VI(3), diversamente da certi teologi, i quali non sono la Chiesa docente e che invece lo dogmatizzano). Quindi la dottrina del Vaticano II è diversa quanto al ‘modo’ da quella dei XX Concili precedenti ed in alcuni casi se ne allontana anche quanto alla ‘sostanza’. 

Noi crediamo all’indefettibilità del soggetto Chiesa ed anche all’infallibilità della dottrina insegnata da Essa, ma alle condizioni poste dal Concilio Vaticano I, non a quelle poste dai teologi. Ora la volontà di definire una dottrina come divinamente rivelata e di obbligare i fedeli a crederla di Fede per la salvezza eterna è insegnata infallibilmente dal Concilio Vaticano I (DB, 1800).

sabato 31 dicembre 2011

Cronaca di una svolta cruciale


Il Meeting dell’Americanizzazione?
Cronaca di una svolta cruciale
 

Articolo di Giovanni Vinciguerra, tratto dal sito di Identità Europea, dicembre 2003.


Premessa
L'articolo che state per leggere racconta la svolta americanista diComunione e Liberazione. È particolarmente interessante perché proviene da persone che in passato sono state vicine all'organizzazione di Don Giussani. Personalmente, non sono d'accordo con l'eurocentrismo dell'autore, né con le sue preoccupazioni storiografiche, ma questo non è importante: non è necessario condividere tutto ciò che dice per capire che si tratta di riflessioni davvero importanti.
Le prime volte che ho incontrato Comunione e Liberazione, negli anni Settanta, mi sembrava un movimento certamente clericale e quindi lontano dalla mia esperienza e sensibilità; mi turbava l'aggressivo proselitismo e i discorsi di Don Giussani mi sembravano poi fabbriche di purissimo fumo. Però ammiravo l'entusiasmo sincero dei suoi seguaci, e mi rendevo conto che erano capaci di parlare con quella che potremmo chiamare l'anima profonda dell'Italia, mettendo insieme Don Camillo e Peppone. A volte con lucide intuizioni sulla malvagità del capitalismo trionfante.
CL ha fatto una lunga strada da allora. Mi chiedo se ciò sia dovuto all'accumulazione di capitali, oppure alle scelte del fondatore di Comunione e Liberazione; o al fatto che tutte le terze vie per uscire dal capitalismo sembrano destinate a finire nel grande alveo.
In ogni caso, vale un principio fondamentale: ciò che conta non è da dove viene un movimento, e nemmeno quale sia il suo linguaggio, ma la direzione che prende. Oggi Comunione e Liberazione, e il suo vasto contorno, sta prendendo una direzione davvero pessima: la direzione deicristianisti, di coloro che sentono più vicino un predicatore evangelico di Milwaukee che un ortodosso di Betlemme, solo perché occidentale.

ANGLICANORUM CŒTIBUS

Brunero Gherardini, “ANGLICANORUM CŒTIBUS”: Conversione o Trasloco? Osservazioni postume.

Ricevo con immensa gratitudine da parte di Mons. Gherardini e pubblico con grande interesse il seguente documento, inserendo, dal sito InternEtica, una serie di link utili ad una più proficua consultazione.

Con un po’ di ritardo, consigliato dall’opportunità di non dar corpo alle prime impressioni, decido di metter a fuoco alcune zone d’ombra, e relativi problemi, della Costituzione Apostolica “Anglicanorum cœtibus”.(1)

Oggi le zone d’ombra si sono sfumate, ma i problemi son rimasti: segno che non si trattava soltanto di prime impressioni. La conversione al cattolicesimo, quando di vera conversione si tratta, non lascia indifferenti i buoni cattolici, nei quali infonde una comprensibile gioia e dal cuore dei quali sprigiona la più viva gratitudine a Dio e sensi di fraterna accoglienza ai convertiti. Purtroppo, nella Costituzione in oggetto e nel caso che intende risolvere e regolamentare, gli elementi dottrinali e pratici della conversione son quasi del tutto assenti.

Com’è ormai risaputo, la Costituzione tutela e disciplina il passaggio – la cui notizia scosse alcuni anni or sono l’opinione pubblica ed i mezzi della comunicazione sociale, ma alla quale oggi più nessuno sembra interessato – d’intere comunità dall’anglicanesimo al cattolicesimo. Tale passaggio ha le sue premesse, anche se non esclusivamente, nell’aperta ribellione d’oltre 200 vescovi della comunione anglicana, i quali disertarono la “Conferenza di Lambeth” riunitasi a Canterbury dal 16 luglio al 3 agosto 2006, a motivo dell’avvenuta ordinazione d’un vescovo dichiaratamente gay (Gene Robinson) e della predisposizione di riti speciali per la benedizione di coppie omosessuali. A Lambeth il vuoto dei “ribelli” non poteva certamente esser colmato dalla presenza di ben tre cardinali cattolici (W. Kasper, I. Dias e Murphy O’Connor), i quali avevan semplicemente e cortesemente risposto ad un invito ufficiale. E’ tuttavia probabile che la loro presenza abbia in qualche misura concorso a creare l’atmosfera d’un incontro in famiglia, con soddisfazione d’alcuni e disappunto d’altri. Certo è che l’assenza dei “ribelli” e le stesse discussioni di quei giorni misero in risalto una situazione di gravissima crisi all’interno della comunione anglicana, già scossa sia dal sacerdozio femminile e da un suo possibile accesso all’episcopato, sia dall’urto tra anglicani tradizionalisti e liberali. Non fa, perciò, meraviglia che non pochi anglicani abbian allora considerato il passaggio alla Chiesa di Roma come la soluzione migliore.

venerdì 30 dicembre 2011

LETTERA APERTA A "SI' SI' NO NO"

di P. Giovanni Cavalcoli, OP
Cari Amici,
ho letto l’articolo “Punti fermi” del 31 ottobre scorso. La firma “Dominicus” in una trattazione così sensibile al tema della verità in teologia e nella nostra santissima fede cattolica, con citazioni di autori tomisti, come è il vostro solito, mi ha fatto subito pensare alla mia missione di Figlio di San Domenico, che voi già conoscete e che avete citato altre volte nel vostro Periodico, per cui colgo l’occasione per ringraziarvi nuovamente, da Domenicano docente emerito di teologia a Bologna, che vi segue da molti anni, sin da quanto lavorò, negli anni ’80, in Segreteria di Stato, dove pure arrivava il vostro interessante Bollettino.
Da tempo c’è tra noi una franca discussione su temi importantissimi di attualità ecclesiale, in particolare come interpretare e che valore dare ad alcuni insegnamenti dottrinali del Concilio Vaticano II, i quali presentano una novità rispetto dalla Tradizione e al precedente Magistero della Chiesa, novità la quale fa pensare ad una “rottura” o ad una “contraddizione”, come a dire che il Concilio si sia sbagliato o insegni il falso, in riferimento alla verità immutabile ed irreformabile della dottrina precedente, la quale o è di fede definita (dogma) o comunque, anche se non definita come di fede, è comunque materia di fede. La prima, come sapete bene voi che conoscete l’ermeneutica tradizionale, è de fide credenda o fede divino-teologale, la seconda è de fide tenenda o di fede ecclesiastica.
So bene che voi insistete con molti argomenti tratti dalla Tradizione, dalla Scrittura, dal Magistero precedente e dai teologi, in particolare l’Aquinate, e più recentemente citando le opere di Mons.Gherardini, eminente e dottissimo teologo del quale mi onoro di essere amico, insistete, dicevo, nel sostenere la tesi della “rottura” o della “contraddizione”, cioè mi par di capire, anche se noto in voi un
certo pudore o ritrosia nel dirlo, che secondo voi il Concilio contiene delle eresie e quindi con esso i Papi e la Chiesa stessa docente hanno abbandonato il sentiero della verità di fede precedentemente definita, ci stanno guidando per sentieri fuorvianti, hanno tradito la Tradizione ingannandoci con vuote e non dimostrate assicurazioni di “continuità” adducendo il pretesto del “progresso” o “sviluppo” dottrinale che fa piacere ai modernisti, e questo si può capire perché il Concilio stesso ha ceduto al modernismo(1).