Bergoglio, rivoluzionario a modo suo
I teologi della liberazione lo elogiano, ma tra lui e loro c'è un abisso. I progressisti lo arruolano, ma lui se ne tiene lontano. Il vero Francesco è molto diverso da quello che tanti immaginano
ROMA,
16 maggio 2013 – In perdurante luna di miele con la pubblica
opinione, papa Francesco s'è guadagnato anche l'elogio del più
barricadiero dei teologi francescani, il brasiliano Leonardo Boff:
"Francesco darà una lezione alla Chiesa. Usciamo da un inverno
rigido e tenebroso. Con lui viene la primavera".
Veramente,
Boff ha lasciato da tempo il saio, si è sposato, e all'amore per
Marx ha sostituito quello ecologista per madre terra e fratello sole.
Ma è pur sempre il più famoso e citato dei teologi della
liberazione.
Quando,
appena tre giorni dopo la sua elezione a papa, Jorge Mario Bergoglio
ha invocato "una Chiesa povera e per i poveri", la sua
annessione nelle file dei rivoluzionari sembrava cosa fatta.