ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 9 dicembre 2014

C'azzecca

Che c’azzecca “Bella ciao” con la Santa Messa?  Scimmiottando il ritualismo di Don Gallo, accade a Genova che padre Alex Zanotelli, al termine della S. Messa nel giorno dell’Immacolata, intoni con i fedeli “Bella ciao”…

di Mario Bozzi Sentieri
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Premessa doverosa. Visto da vicino Don Gallo era una “simpatica canaglia”, nel senso che era uno a cui piaceva “épater le bourgeois”, ma senza cattiveria. Paradossale, spregiudicato per partito preso, impegnato a stupire più che a catechizzare, era il prete perfetto per assecondare quelli che stanno sempre “dalla parte giusta”. Era tanto spregiudicato che una volta, eravamo nel 1996, aveva accettato perfino di partecipare, in provincia di Genova, ad una Festa Tricolore, l’alternativa missina poi aennina alle ben più strutturate Feste dell’Unità. Ricordo di avere partecipato al confronto. Il tema era più o meno i giovani e la politica. Ed il Don – come al solito – le mandò a dire a tutti, a destra e a sinistra, invitando i giovani a prendere in mano il proprio destino, a “sporcarsi” nell’impegno, ad uscire fuori dagli schemi.

La prova del nove

Intervista a don Emanuel Du Chalard su alcune questioni di attualità         di don Massimo Sbicego

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Mi sono permesso di intervistare in questi giorni don Emanuel Du Chalard circa alcuni temi d’attualità: mons. Lefebvre ed il sacerdozio; la crisi degli uomini di Chiesa; i Francescani dell’Immacolata e le relative suore; ma anche sulla missione in Asia e la vita religiosa tradizionale. Vorrei ringraziarlo sin d’ora per la generosità nel rispondermi seppur in viaggio per l’India.
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zzdmmndchlDon Emanuele, Lei è stato uno dei collaboratori più stretti di mons. Lefebvre, sin dall’inizio; personalmente l’ho avuta come predicatore al ritiro sacerdotale di Ecône e ho potuto gustare lo spirito dei nostri statuti. Qual era l’animo di Monsignore verso il sacerdozio, cos’era per il lui il sacerdote?
Prima di tutto, non direi che fui “collaboratore stretto” di Mons. Lefebvre. E’ vero che l’ho conosciuto praticamente fin dall’inizio della fondazione della Fraternità, essendo entrato ad Ecône nel settembre del ’70, anno di apertura del seminario. Poi ho avuto contatti regolari con lui visto che, da una parte veniva abbastanza regolarmente a Roma, più volte l’anno, dall’altra era interessato a sapere quello che succedeva a Roma, niente di più.

Ut unum sint ?

Padre Georg: “Il mio Natale con due Papi”

La storia lo ha chiamato a essere testimone discreto e cruciale di avvenimenti inauditi. Prima il maggiordomo infedele, che rubava i documenti dalla scrivania del Papa per passarli alla stampa. Poi la rinuncia di Benedetto XVI. Quindi l’elezione del Papa argentino. La convivenza deidue Pontefici in Vaticano. E lui che è diventato il braccio destro di entrambi. Stiamo parlando dimonsignor Georg Gänswein, nato 58 anni fa in un paesino della Foresta nera (Riedern am Wald, arcidiocesi di Friburgo) e finito, senza volerlo, sotto i riflettori del mondo.

Arridàjje, fino allo sterminio!

Il Papa interroga i cattolici su contraccezione e aborto con un nuovo questionario

Il pontefice chiede a fedeli, preti e vescovi "come promuovere un'efficace cultura della vita"


Papa Francesco (foto LaPresse)
"Come la Chiesa combatte la piaga dell'aborto promuovendo un'efficace cultura della vita?". Lo chiede a fedeli, preti e vescovi il nuovo questionario voluto da Papa Francesco sulle sfide del contesto attuale alla pastorale familiare in previsione del Sinodo ordinario del prossimo ottobre. Una domanda riguarda esplicitamente l'"Humanae Vitae", l'enciclica di Papa Montini che afferma la liceità della paternità responsabile proibendo però l'uso dei contraccettivi (e in questo è largamente disattesa dai cattolici di tutto il mondo).

Tamarro Valls

Per Valls ci sono cose più importanti di un presepe: quali, di grazia?


“In nome del laicismo si vieterà il suono delle campane”, dice il presidente del Consiglio della Vandea
Roma. A questo punto, tanto vale abolire il Natale e le relative vacanze che laicamente tanto spingono i consumi dei contribuenti, scriveva provocatoriamente domenica il quotidiano Parisien, dopo aver dato conto della decisione del tribunale amministrativo di Nantes di far rimuovere il presepe da poco allestito nella sala comunale del municipio di La Roche-sur-Yon. Ordinanza immediatamente esecutiva, perché quelle statuine poggiate su muschio e paglia contrastano chiaramente con la legge sulla laicità, totem intoccabile nella Francia teatro illustre della secolarizzazione dilagante.

lunedì 8 dicembre 2014

Consigli per la Resistenza


La “Resistenza” può organizzarsi o no,
Ma la sofferenza sarà il suo segno distintivo e il suo premio.

Consigli per la Resistenza

Un prezioso scambio di e-mail è sopraggiunto di recente sulla mia scrivania e sono sicuro che molte anime nelle loro odierne difficili circostanze l’apprezzeranno. Il problema è posto da un tipico abitante di città del 21° secolo, che ha la fede, ma si sente abbandonato. Una soluzione si basa su una profezia della Madonna del 17° secolo! Per prima cosa, il problema: -

“Sono un’infermiera della Germania, di 48 anni. 12 anni fa entrai in convento e mi piaceva, cercavo di approfondire il mio rapporto con Dio, ma dopo 10 anni ho dovuto lasciare a causa del modernismo. Non ho potuto prendere i miei voti finali perché la Comunità era lontana dalla Verità. Pensavo che lasciando avrei compiaciuto il mio Padre celeste e sarei stata ai Suoi occhi una sorta di eroina, ma ora sono molto triste, e mi sento abbandonata da Dio e niente affatto un’eroina.“Due anni fa ho nuovamente ottenuto un lavoro nell’ospedale dove lavoravo prima di entrare in convento, ma qui mi sono ritrovata in un mondo in cui le persone che mi circondano sono ignoranti o moderne, in cui nessuno ha un minimo di fede, e se ce l’ha non sa perché. Sono troppo vecchia per poter trovare un lavoro vicino a dove si amministrano i sacramenti. Il lavoro a turni mi impedisce di prendere la Messa ogni Domenica. La Messa tradizionale più vicina si trova a un’ora di auto. Così eccomi qui, immersa nel buio, con scarso accesso ai sacramenti. La situazione nella Chiesa e nel mondo è così confusa che io non so cosa fare. Dove c’è una strada per uscire dal buio? Dove devo andare per capire che cosa dovrei fare con la mia vita?”

La Chiesa che "risorge"

La Chiesa Cattolica statunitense  dopo il Concilio è stata devastata dalla bufera degli abusi liturgici con un conseguente rapido declino del Clero e soprattutto dei Religiosi. 

La piaga infine di gravi scandali a sfondo sessuale, che difficilmente potrà essere rimarginata a breve, ha completato il desolante quadro della situazione ecclesiale di quelle Comunità che fino al Concilio Vaticano II erano rigogliosamente cattoliche.

Il “male minore”.

In risposta a un articolo di Marco Mancini sul sito Campari e De Maistre 

Il dott. Marco Mancini, su “Campari e De Maistre”, mi chiama in causa sul tema del male minore, in seguito ad alcuni articoli di Fabrizio Cannone e ad un mio articolo ripubblicato da “Riscossa Cristiana“, con un cappello introduttivo del suo direttore Paolo Deotto, che condivido pienamente. Riservandomi di tornare in maniera approfondita sull’argomento, sottopongo intanto alla riflessione ampi stralci di due articoli dell’avv. Caudio Vitelli, apparsi, sulla rivista  “Lepanto” n. 162 (dicembre 2002) e  163 (giugno 2003), in polemica con la tesi della “riduzione del danno” sostenuta da don Angelo Rodriguez Luño in un articolo apparso sull’”Osservatore Romano” del  4 settembre 2002

zzmlmnrdi Roberto de Mattei

La proposta di leggi che “riducano i danni
E’ proprio vero che è moralmente lecito approvare una nuova legge per il semplice fatto ch’essa “riduce i danni” della legislazione vigente? Questo criterio di giudizio non commette l’errore di basarsi, non sulla oggettiva bontà del fine voluto, ma sul calcolo dei risultati previsti, cadendo nell’ errore del proporzionalismo? Questo, infatti, valuta la moralità in base alla “proporzione tra beni e mali che effettivamente seguono all’azione“, allo scopo di “massimizzare i beni e minimizzare i mali“.

Le parole-chiave

A Roma è stata promossa da CISM ed USMI una conferenza sulla rivoluzione comunicativa di papa Francesco e padre Lombardi ha fornito la propria esegesi di tale fenomeno analizzando, “fra le tante che dice”, sette parole chiave di Bergoglio (CLICCA QUI per leggere l’inserto di Zenit). Esegesi attenta e ragionata la sua, capace di trasmettere il forte coinvolgimento personale e quella ispirazione profonda che abbiamo potuto apprezzare quando, dopo la storica fondazione dell’ONU delle religioni, ne ha mostrato al mondo il documento ufficiale con la commossa gravità con cui qualcun altro mostrò al popolo le Tavole della Legge.

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di Patrizia Fermani

Innanzi tutto padre Lombardi è stato colpito dall’“uscita”, quella che secondo Bergoglio la Chiesa deve fare per annunciare il Vangelo. Non senza avere rinunciato prima alla sua autoreferenzialità. Un vizio, questo, che nessun papa aveva mai denunciato. In effetti, trattandosi di neologismo venuto in uso per indicare ogni tipo di autocertificazione, ci pare di capire che la Chiesa dovrebbe smetterla di vantare la propria origine divina senza sicure pezze di appoggio e rimettere democraticamente al popolo la questione della proprie referenze.

L’errore di selezionare le verità rivelate

Quando si ha a che fare con la Verità rivelata, non è possibile comportarsi come con le verità umane. I compromessi in materia di Fede non esistono, poiché “la Fede o si professa intera o non la si professa”.

Spesso sentiamo parlare di una sorta di “essenza del Cristianesimo” e quindi di una presunta gerarchia delle verità, per cui alcune sarebbero più importanti e altre meno. È proprio così? Prima di rispondere facciamo un po’ di mente locale.
Nella Teologia cattolica del XX secolo per motivi ecumenici si è fatta strada l’idea di un Cristianesimo “essenziale” distinguibile da un Cristianesimo da accettare nella sua interezza. Ma questa posizione è una posizione errata e quindi da rifiutare.

Il Sillabo e l’Immacolata.

Una storia incrociata

Pochi conoscono i retroscena della gloriosa Proclamazione dogmatica, e come a essa sia intimamente legata la condanna delle principali eresie del tempo. In realtà come per tutte le cose divine, anche il dogma dell’Immacolata è venuto nel tempo giusto, al momento giusto...
L’8 dicembre 1864, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, il beato Pio IX con la pubblicazione dell’enciclica Quanto cura e del suo ben più famoso “allegato”, il Syllabus, chiudeva una travagliata vicenda iniziata ben quindici anni prima: la chiudeva però nello stesso segno con cui era iniziata, il segno splendente e trionfante dell’Immacolata. Il legame tra il famoso Documento pontificio che condanna i principali errori del pensiero moderno, e la figura della “Donna vestita di sole” che schiaccia la testa al serpente infernale, in realtà non è ben evidente, appartenendo a quello che il gesuita padre Giuseppe Calvelli definiva «soprannaturale senso logico», e merita qualche spiegazione e la narrazione di qualche piccolo aneddoto. 

La Chiesa «ospedale da campo» a volte tiene le porte serrate.

Perché non sono un fan sfegatato di Papa Francesco. Parla Magister



L'intervista di Italia Oggi al vaticanista Sandro Magister
Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’intervista di Goffredo Pistelli a Giovanni Orsina apparsa su Italia Oggi.
Quest’anno ha festeggiato 40 anni di cronache vaticane, Sandro Magister. I suoi primi articoli su L’Espresso risalgono infatti al 1974. E ancora oggi, da quelle colonne ma anche dal sito del settimanale, continua a raccontare l’Oltretevere e la Chiesa tutta in maniera documentatissima ma senza riverenze di sorta.

domenica 7 dicembre 2014

La fiction prevale sulla santità?!

“Un dramma teatrale ha infangato Pio XII”. Le clamorose confidenze di Bergoglio al giornale israeliano Yediot Aharonot

“Da quando Rolf Hochhut ha scritto il dramma Il Vicario nel 1963 si dà la colpa al povero Pio XII di ogni sorta di cose. Ma finché non era stato pubblicato questo pezzo teatrale lui fu considerato un grande difensore degli ebrei”. Il 28 novembre scorso il quotidiano israeliano Yediot Aharonot ha pubblicato il testo di una lunga intervista che Papa Francesco avrebbe rilasciato in esclusiva al giornalista portoghese Henrique Cymerman. Usiamo il condizionale perché ne è nato un piccolo giallo, rimasto poco noto a causa del concomitante viaggio del pontefice in Turchia che ha ovviamente catturato l'attenzione. Infatti lo stesso giorno, nel primo pomeriggio, il blog Il Sismografo diretto da Luis Badilla ha fatto notare che Cymerman ha sostanzialmente “riciclato” una sua precedente intervista al Papa pubblicata il 13 giugno 2014 dal quotidiano di Barcellona La Vanguardia, inserendo alcuni nuovi spezzoni di testo presi al volo durante dei brevi colloqui successiviEbbene, questi nuovi virgolettati sono veramente interessanti, se non esplosivi.

Mano tesa?

La mano tesa di Francesco a Putin
Corriere della Sera

(Massimo Franco) Da qualche settimana in Vaticano aumentano le voci su una sostituzione del nunzio apostolico nella capitale dell’Ucraina, Kiev: monsignor Thomas Gullickson, statunitense (nella foto). Sarebbe ritenuto troppo antirusso. Se confermata, apparirà una scelta controcorrente rispetto alle sanzioni di Europa e Stati Uniti contro Mosca. Ma è coerente con la strategia della Santa Sede che non vuole avallare una nuova Guerra fredda. 

La cruna dello spillo

Benvenuti (con polemiche) al party di compleanno di Tarcisio Bertone




Benvenuti (con polemiche) al party di compleanno di Tarcisio Bertone


Il quotidiano il Messaggero fa infuriare l'ex segretario di Stato vaticano, l'avvocato di Bertone rettifica e la vaticanista del quotidiano romano replica...
Non c’è pace per il cardinale Tarcisio Bertone, già segretario di Stato dal 2006 al 2013, finito nuovamente nel vortice delle polemiche mediatiche. Stavolta, a far capolino sui giornali, è la vicenda del pranzo di compleanno per i suoi ottant’anni, compiuti il due dicembre scorso.

La cruna dell'ago


1. IL MARCIO NELLA “BANCA DEL PAPA” SEMBRA NON FINIRE MAI E PORTA DRITTO ALLE BAHAMAS - 2. SEQUESTRATI DUE CONTI, PER 16,8 MILIONI DI EURO, ALL’EX PRESIDENTE DELLO IOR, ANGELO CALOIA, E ALL’EX DIRETTORE GENERALE LELIO SCALETTI. I DUE AVREBBERO VENDUTO, PER CENTINAIA DI MILIONI, PRATICAMENTE TUTTO IL PATRIMONIO IMMOBILIARE DELL’ISTITUTO (29 APPARTAMENTI TRA ROMA E MILANO). ALCUNI DI QUESTI SONO STATI ACQUISTATI DA SOCIETÀ REGISTRATE ALLE BAHAMAS, E CONTROLLATE IN PARTE ANCHE DA CALOIA E SCALETTI - 3. I DUE, AL COMANDO DELLO IOR PER VENT’ANNI, SI SONO PAPPATI, QUASI 60 MILIONI DI EURO - 4. AVVISO AI NAVIGATI: CALOIA NON E’ UN POLITICUCCIO NE’ UNO SGHERRO DI CARMINATI MA UN PRINCIPE DELLA FINANZA CATTOLICA, VECCHIO DEMOCRISTIANO DALLE MILLE RELAZIONI. PROFESSORE ALLA "CATTOLICA", ESPONENTE DI QUELLA “BANDA DEGLI ONESTI” VICINA A GIOVANNI BAZOLI E PRESIDENTE DELLA VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO DI MILANO

Excusatio petita?

Ratzinger: «Volevo farmi chiamare “padre”». E sui divorziati: «Assurdo tirarmi in ballo nel dibattito»


Le scarpe rosse, segno della dignità papale, non ci sono più. Al loro posto un paio di sandali di cuoio con i calzini, che potrebbero essere quelli di un monaco qualunque, o magari di un turista tedesco a spasso per Roma. L'abito è invece rimasto quello bianco papale, simbolo di uno status che rimane anche dopo la rinuncia al pontificato. 

Ma lui, confida Ratzinger ad un giornalista tedesco, avrebbe preferito farsi chiamare semplicemente «padre Benedetto»; solo che allora era «troppo debole e stanco» per riuscire ad imporsi. Ora, racconta Joerg Bremer, uno dei corrispondenti da Roma della Frankfurter Allgemeine nel colloquio pubblicato oggi sull'edizione domenicale del giornale, Ratzinger sembra aver ritrovato le sue forze.

Ingoiare per digerire !?

Il cardinale Baldisseri
Un nuovo questionario per far digerire le "tesi Kasper"


Il Papa l'aveva detto fin dal primo momento: il Sinodo straordinario sulla famiglia dello scorso ottobre non sarebbe stato un punto d'arrivo, bensì di partenza. La partenza di un cammino biennale al termine del quale la Chiesa cattolica sarebbe stata in grado di adottare un nuovo approccio riguardo la famiglia, oggi in crisi e sempre meno rilevante nella società, specie dell'occidente secolarizzato.

E così è stato, se è vero che nei prossimi giorni un nuovo questionario sarà diffuso alle diocesi di tutto il mondo per stimolare la partecipazione dei fedeli all'ultimo e decisivo passaggio sinodale, quello che porterà alla decisione del Papa, attesa nei primi mesi del 2016.

Una buona dose di incoscienza ?


Francisco: "Dio mi dà una buona dose di incoscienza"

Nella prima intervista con una media latinoamericana, ha parlato della famiglia, divorziati risposati, la riforma della curia e Argentina
Con      
ROMA " Dio è buono con me , mi dà una buona dose di incoscienza. Faccio quello che devo fare. " "Una cosa che ho detto fin dall'inizio è stato" George, non cambiano, sono rimasto lo stesso, perché cambiare la vostra età sta facendo un pazzo '. "
Queste sono alcune delle frasi, in procinto di girare 21 mesi di pontificato, Papa Francisco ha stabilito in una intervista con la nazione nella sua suite di Casa Santa Marta , nel pomeriggio di Giovedi.
Rilassato e buon umore, l'ex arcivescovo di Buenos Aires ha preso la prima intervista esclusiva con un mezzo latinoamericani di parlare per 50 minuti, tutto.

How are you?

Intervista di S. Ecc. Mons. Richard Williamson, FSSPX 
rilasciata al sito messicano NON POSSUMUS 
il 7 novembre 2014
Intervista
Eccellenza, sono passati due anni dalla sua espulsione. Come vanno le cose?

Per la più parte, bene; sono stato liberato dal veleno che sta avvelenando tutto nella Fraternità, sotto questa dirigenza che vuole ottenere ad ogni costo un accordo per sottomettersi ai Romani apostati; con questa espulsione dalla Fraternità mi sono liberato o Mons. Fellay mi ha liberato. Credo che essa sia stata provvidenziale. Io mi trovo bene, ma sono un po’ deluso dalla relativa mancanza di reazione di parte di molti bravi sacerdoti della Fraternità. Lo  stesso vale per i laici, ma la delusione nei loro confronti è minore rispetto ai sacerdoti.
Io comprendo molto bene che, umanamente parlando, i sacerdoti preferiscano rimanere all’interno della Fraternità. Umanamente la cosa è comprensibile, ma dal punto di vista della Fede è una vergogna che non vedano la necessità della Fede e la necessità di proteggersi da questo veleno generale che oggi infesta la Fraternità. È terribile che i sacerdoti non vedano questo, perché se non prenderanno posizione, a poco poco cederanno. Per esempio, a Chicago, nell’Illinois, dove risiede relativamente imprigionato Mons. Tissier, non totalmente, ma relativamente imprigionato, ho sentito che la sua posizione si stanno indebolendo. Voglio dire che egli è un uomo molto buono, un buon vescovo, di sana dottrina, ma se si ostina a rimanere dentro la Fraternità, come suddito “leale” di Mons. Fellay, finirà con l’avvelenarsi sempre più. È quello che hanno osservato quelli che gli stanno vicino.

sabato 6 dicembre 2014

Quando iniziò l'era dei kommissari

Inizia nel segno dei “diritti dell’uomo” il primo genocidio della storia moderna 

Il XX secolo è stata definito dallo storico inglese Robert Conquest «il secolo delle idee assassine», con riferimento ai totalitarismi sovietico e hitleriano e alle stragi da essi pianificate e portate avanti con la massima coerenza; ma forse sarebbe giusto chiedersi se le «idee assassine», che diedero vita a simili orrori nel XX secolo, non siano germogliate molto prima.
A noi sembra che le «idee assassine» siano sempre esistite, ma che solo in un momento ben preciso della storia europea esse abbiano acquistato lo statuto di ideologie ufficiali basate, a loro volta, sull’idea di progresso: e che quel momento sia collocabile nella seconda metà del XVIII secolo, in coincidenza con l’affermarsi dell’Illuminismo.

“La condanna è arrivata, le motivazioni no”



Scandali da scandagliare. FFI


Si denuncia l’incredibile condizione di sei Francescani dell’Immacolata, sospesi “a divinis” per aver cercato di lasciare il loro Istituto commissariato e di aver trovato rifugio all’estero, presso alcuni Vescovi disposti ad accoglierli. Vi si denuncia anche come gli altri loro Confratelli siano attualmente tenuti come in “ostaggio”: o restano nell’Ordine, pur volendo ormai abbandonarlo, o lasciano totalmente la vita religiosa e quindi anche quella sacerdotale. QUI

Al rogo!

23 dicembre 1951 - è stato bruciato Babbo Natale:
un momento in cui la Chiesa non aveva paura di dire la verità!

Sezione Foto di France-Soir Lunedi, December 24, 1951

Breve accenno all'origine del "Babbo Natale"
Secondo la tradizione, Nicolas di Myra, cioè San Nicola, è il personaggio che è servito come ispirazione per il "Babbo Natale", perché la sua agiografia ha riferito che ha sollevato tre bambini uccisi da un macellaio orribile. Questo miracolo lo ha poi annunciato come il santo patrono dei bambini. E il 6 dicembre di ogni anno, nei paesi del Nord e dell'Est Europa, è consuetudine che un personaggio vestito come immaginava che San Nicola era - grande barba, pastorale, mitra , cappuccio indumento grande - poi andare di casa in casa a consegnare i regali ai bambini buoni.

Dai frutti li riconoscerete..

Ritrattazione di Ratzinger: il frutto di 42 anni di maturazione teologica
Papa Benedetto XVI.  Photo Credit: Mazur.
Papa Benedetto XVI. Photo Credit: Mazur.




 .- notizia settimane fa, che un nuovo volume di opere raccolte di Benedetto XVI era stato rilasciato in tedesco con una versione aggiornata di un saggio del 1972, che non è più suggerisce che il divorziati risposati possono ricevere la comunione, come una volta. Ma grazie a Sandro Magister e il suo traduttore Matthew Sherry, il testo integrale del suo "retractatio" è ora disponibile in inglese. 

Incubo moderno e poesia cattolica

 "Sanno tutto e non credono a niente". Incubo moderno e poesia cattolica

Attraverso due autori cattolici, entrambi grandi pur nella loro diversità, può rivolgersi uno sguardo disincantato all’epoca contemporanea. Se ne coglie, nella pars destruens narrata da Carl Schmitt nei suoi commenti giovanili al Nordlicht di Theodor Däubler, l’incubo post-umano e post-cristiano (e anticristico?) generato dai tentativi di realizzazione di progetto politici e sociali rassomiglianti in modo inquietante alle peggiori utopie negative. In questa devastazione, la pars construens diviene un compito immane, di cui pareva avere consapevolezza John Ronald Reuel Tolkien. La sua difesa della “santa evasione cristiana”, raccontata dal discusso Elémire Zolla nella discussa Introduzione all’edizione italiana de Il signore degli anelli del 1970, è una coraggiosa difesa militante dello spirito cattolico di fronte alla militante “degradazione” della modernità. Incubo moderno e poesia cattolica in questo modo si contrappongono senza possibilità di superamento dialettico, dacché non esprimono altro che il dramma realissimo ed attualissimo della Chiesa nel mondo. E tra lo spirito di Cristo e lo spirito del mondo non è possibile alcun accordo.

Non solo mafia


VESCOVO DI LUGANO: (ANCHE) IN CURIA C’E’ DEL BUONO – di GIUSEPPE RUSCONI –www.rossoporpora.org – 6 dicembre 2014

Ampia intervista a mons. Valerio Lazzeri, da un anno vescovo di Lugano, in occasione della ‘visita ad limina’ della Conferenza episcopale svizzera – L’incontro con il Papa: come proseguire il primo Sinodo sulla famiglia – La visita nei diversi dicasteri – Curia: immagine e realtà – L’inattesa e sostanziale rimozione, comunicata via ‘Osservatore Romano’, del comandante della Guardia Svizzera Daniel Anrig 

I frutti dell'antiproselitismo

I vescovi francesi si sono accorti che i cristiani bisogna cercarseli


Papa Francesco al Parlamento europeo di Strasburgo
Roma. I vescovi francesi hanno forse capito che il modo migliore per risvegliare i fedeli assopiti nella terra sacra alla laïcité non è quello di demolire le chiese. Negli ultimi anni infatti, in una sorta di indifferenza generale da parte dell’episcopato, decine di edifici di culto cattolici più o meno antichi sono stati rasi al suolo. Venti solo nell’ultimo decennio, altri duecentocinquanta in via di smantellamento. Troppo oneroso mantenerli, e poi – si diceva a giustificare il tutto – non ci sono più cristiani che li frequentino, salvo qualche schiera di anziane signore abitudinarie con il posto fisso in prima fila alla messa domenicale. Meglio, anche se a malincuore, vendere il diritto di superficie a chiunque fosse disponibile a pagare.

Spade incrociate

Radaelli risponde a Radio Spada su Magistero infallibile e Magistero fallibile nella Chiesa

Ringrazio di cuore Enrico Maria Radaelli per averci resi partecipi di uno scritto nel quale, rispondendo a Radio Spada, coglie l'occasione per sviluppare e approfondire una questione centrale nell'attuale temperie ecclesiale. Possiamo dunque cogliere l'opportunità di situarci nel dibattito tra studiosi, ma soprattutto di far tesoro di un discorso che coglie alle radici le cause - non senza indicare le soluzioni - dell'ermeneutica dell'equivocità, la sola, a prevalere di fatto. E ciò nonostante tentativi più o meno felici di trovare uno snodo, finora inascoltati quanto perfino disdegnati, che permetta di uscire dalle paludi dottrinali dedogmatizzanti. È questo "il dibattito teologico su cui sono imperniate, oggi, le sorti della Chiesa". Su questo siamo chiamati a riflettere e misurarci, nella speranza e nell'attesa che pastori in ascolto riprendano il testimone e ne facciano l'uso dovuto.
Il contenuto è lungo e denso; per cui ne metto a disposizione [qui]* il testo in pdf, per una lettura più approfondita e meditata.
*Pubblicazione sospesa pro tempore, a richiesta dell'autore, per motivi tecnici.

venerdì 5 dicembre 2014

Ben più che la trasmissione di notizie

Gesù ha concepito la propria missione come una lotta contro il Demonio


Chi non ricorda lo sconcerto, l’ironia, perfino lo scandalo che produssero nella società italiana, e anche fra molti “buoni” cattolici, le parole con cui Paolo VI, nel discorso del 15 novembre 1972, affermò chiaro e tondo che  «Il male non è soltanto una deficienza, ma una efficienza di un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore»?
Quelle parole, specialmente nel salotto elegante della cultura italiana, fecero sobbalzare sulle loro comode poltrone tutti quegli intellettuali che non se le sarebbero mai aspettate: non nel 1972 e non dal papa che aveva presieduto le fasi conclusive del Concilio Vaticano II: vale a dire, non in un’epoca, e durante un pontificato, che sembravano aver tratto fuori definitivamente la Chiesa da quello che essi ritenevano l’immobilismo della tradizione, per proiettarla audacemente verso la modernità.

Quando il vaso trabocca…


Fra la gente accade ultimamente di udire una domanda ricorrente circa i recenti disastri naturali che si sono ripetutamente abbattuti su un’importante città italiana, un tempo fiorente Repubblica marinara: come mai la natura si accanisce tanto su quella città con alluvioni e devastazioni che sembrano non avere termine?
Considerando i fatti da un punto di vista puramente terreno, è innegabile che una buona parte della responsabilità ricada sulla cementificazione selvaggia e sulla mancata manutenzione di fiumi e torrenti; a un livello più alto, i famigerati cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento – ci dicono gli esperti – comportano un’alterazione del regime delle precipitazioni, sempre più improvvise e violente. Si tratterebbe quindi di cause umane, riconducibili ad una cattiva gestione dell’ambiente e, quindi, a varie forme di peccato e di omissione.
Nelle catastrofi provocate dall’uomo stesso, tuttavia, l’occhio del credente che si sforza di leggere la storia in chiave teologica scorge anche la mano di quella Giustizia soprannaturale che regola infallibilmente il mondo creato; con l’aiuto dello Spirito Santo egli anticipa così, nella misura del possibile, la valutazione che ne darà nell’altra vita, quando vedrà il tutto (a cominciare dalla propria stessa esistenza) nella piena luce di Dio.

Verba volant? Questiones manent..

Ior, le parole di Pell e la domanda di Gotti Tedeschi

Che cosa pensa l'ex presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, di quello che ha scritto il cardinale australiano sulle finanze vaticane...
Sorpresa, le casse vaticane sono belle piene. Altro che fallimento imminente, crisi e depressione. Il cardinale australiano George Pell, ranger per l’Economia chiamato poco meno di un anno fa a Roma da Francesco per rimettere in sesto le finanze squassate da Vatileaks e dintorni, ha scritto un lungo articolo per il Catholic Herald, settimanale britannico autorevole.

Cambiare guardie o cambiare preti?

http://www.ilfoglio.it/articoli/iv/123584/rubriche/vignetta.htm

Guardie svizzere verso il tramonto? lo strano caso del comandante licenziato

Perché il papa ha fatto dimettere il comandante della Guardia svizzera pontificia, Daniel Rudolf Anrig? La domanda fino ad ora non ha trovato una risposta del tutto soddisfacente; la decisione presa dal pontefice, e pubblicata dall'Osservatore romano, è infatti arrivata in modo inaspettato e mentre si svolgeva in Vaticano la visita “ad limina apostolorum” dei vescovi svizzeri. E' vero che al 42enne colonnello era stata data una proroga del mandato (di norma della durata di 5 anni) ma un cambio al vertice dello storico corpo di sicurezza non era previsto.


Sta di fatto che dal 31 gennaio Anrig non sarà più il capo delle guardie svizzere; le voci della prima ora parlano di un appartamento troppo lussuoso che l'ufficiale, sposato con quattro figli, si stava facendo costruire, o anche di un certo eccesso di militarismo di cui si erano lamentati alcuni rappresentanti del Corpo.

L’apostasia silenziosa !?!

Un pontificato per far emergere l’apostasia silenziosa

di P. Enrico Cattaneo S.J.
Dopo il viaggio i Papa Francesco in Turchia, Andrea Riccardi (Corriere della Sera 30/11/14, p. 31) fa una specie di bilancio del pontificato di Papa Francesco. «La visita in Turchia – scrive – segna la maturità del pontificato di Bergoglio». Questo Papa «si qualifica ormai come un leader spirituale europeo… È un uomo di sintesi… La sintesi non è immobilismo, ma proiezione ad extra che mette in crisi conservatori e progressisti». Tuttavia all’interno della Chiesa non mancano «vescovi e cardinali critici sull’agire del Papa… Cerca di ‘piacere’ troppo, – dicono – dando l’impressione di un messaggio cristiano ‘allargabile’… Se non prende nuove decisioni, qualcuno prevede un calo di popolarità… Francesco non fa l’unanimità». Soprattutto nel ‘governo’ «la sintonia con lui non sembra forte». Sono affermazioni interessanti.

Sorpresa ?

Sorpresa, la relatio bocciata al Sinodo torna in pista nelle diocesi. E Schönborn plaude alla "rissa"


Il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn
Roma. Il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna e primate d’Austria, non nega affatto che al Sinodo straordinario sulla famiglia dello scorso ottobre i padri se le siano metaforicamente date di santa ragione. Tutt’altro: il clima è stato effervescente, le diversità di vedute e d’opinione sono emerse in tutta la loro chiarezza – come s’è visto dal tabulato delle votazioni sui singoli capitoli della Relatio finalis – e questo è un bene, ha detto Schönborn in un’intervista alla rivista Herder Korrespondenz.

La sottile eresia

Separare pastorale e dottrina è “sottile eresia”, dice il cardinale Müller


Il cardinale Müller


Roma. Sappiano, i padri sinodali che tra poco meno d’un anno si ritroveranno a Roma per la grande assemblea ordinaria sulla famiglia cui seguiranno le decisioni papali, che il confine tra ciò che è conforme all’insegnamento di Cristo e l’eresia è sottile. E’ stato chiaro, il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, aprendo la sessione plenaria della commissione teologica internazionale di cui è presidente. E’ inconcepibile, ha detto, separare la dottrina dalla pastorale, dicendo che la prima nessuno la discute mentre sulla seconda si può agire allo scopo di svecchiarla e adeguarla alle esigenze mutate della società contemporanea.

giovedì 4 dicembre 2014

Non potest..!

Può il Papa proibire legittimamente la celebrazione della S. Messa di rito romano antico, pur senza averla mai abrogata? Risposta: non può.

S. Messa di rito romano anticoHanno destato stupore recenti dichiarazioni di mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, a proposito della celebrazione della Messa di rito romano antico. In una lettera del 7 aprile 2014 al superiore generale dell’Istituto del Buon Pastore, mons. Pozzo ha ribadito che l’Ordo Vetus non è mai stato abolito dalla Chiesa “perché la Chiesa non abolisce una forma liturgica in quanto tale”. Tuttavia, poiché “l’autorità della Chiesa limita o restringe l’uso dei testi liturgici”, cosa che si è “verificata negli anni del dopo-Concilio”, tutti devono obbedire se l’autorità applica tali misure restrittive anche all’Ordo Vetus, non permettendo di fatto che esso venga celebrato in certi tempi e/o da alcuni soggetti, nonostante la mancata sua abrogazione.