Negazionismo e caso Williamson
Il “caso Williamson” fu un complotto per screditare il pontificato di Benedetto XVI – Richard Williamson era un professore inglese di lettere, nato nel 1940, mentre le bombe tedesche cadevano su Londra, in una famiglia anglicana; dopo essersi laureato a Cambridge, scelse di trasferirsi in Africa e insegnò per un certo tempo nel Ghana. In Africa venne a contatto con il giornalista e scrittore Malcolm Muggeridge (1903-1990), che si era convertito al cristianesimo dopo una vita da scettico e agnostico e che, nel 1969, aveva fatto scalpore pubblicando il libro-manifesto: «Jesus Rediscovered» (di lui ci siamo già occupati in un precedente articolo: cfr. «Nell’ebbrezza dell’uomo di farsi Dio la nemesi d’una intelligenza senza amore», pubblicato sul sito di Arianna Editrice in data 20/03/2013). Questo incontro esercitò un’influenza decisiva sul giovane professore, che, trentenne, si convertì a sua volta al cattolicesimo e volle entrare nel seminario di Ecône, in Svizzera, che l’arcivescovo francese Marcel Lefebvre aveva aperto poco prima, nel 1969, come parte della sua battaglia contro quelli che riteneva gli errori e le deviazioni, anche dottrinali, del Concilio Vaticano II e della stagione immediatamente successiva.