ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 16 gennaio 2015

Come esorcizzare le visitatrici

L’esorcismo una risposta alla bestia
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L’esorcismo una risposta alla bestia



Le nuove strategie del demonio.
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Le nuove strategie del demonio.

Per i "duri di cuore"

Eucarestia e Divorzio

Chiarimento necessario in attesa del Sinodo sulla Famiglia del 2015 

Se si può comprendere un ateo che critica la posizione della Chiesa Cattolica sul divorzio e sul divieto di accedere all’Eucarestia per i divorziati sposati con rito civile, non si capisce assolutamente la critica sollevata da molti che si dicono cattolici.
Partiamo dal presupposto che se uno dice di essere cattolico sa cos’è la Fede cattolica, conosce cioè i dettami alla base della stessa ed i principi a cui la Chiesa deve rifarsi. Conosce quindi il Catechismo. Conosce il Magistero. Almeno conosce i tratti fondamentali di quel che sostiene di credere.

Il pollo nel cortile


Nell'antico Tempio di Gerusalemme il cortile dei gentili era uno spazio accessibile anche ai pagani, oltre il quale non era loro consentito accedere per non profanare la santità della casa del Signore. Iscrizioni in greco ammonivano a non oltrepassare il limite segnato da un muretto, oltre il quale potevano entrare solo i membri delle tribù di Israele.

Ipse dixit *


Con queste parole inaudite e vergognose - Portate fuori questa da qui - , suor Fernanda Barbiero, Visitatrice delle Francescane dell'Immacolata, ha chiesto alle religiose di allontanare l'immagine della Vergine Immacolata dalla stanza in cui era stata ricevuta.

Un altro uppercut al latinorum

 Accusano le Francescane dell' Immacolata di pregare in latino, di essere povere, di ignorare la teologia del genere e il loro voto mariano

Secondo quando afferma Virginia Olivera de Gristelli in InfoCatólica [qui], il ramo femminile di Francescani dell'Immacolata è stato oggetto di specifiche accuse da parte degli attuali responsabili della congregazione, designati dalla Santa Sede. La colpa delle religiose sarebbe di non comprendere ciò che pregano perché lo fanno in latino, il tipo di povertà che praticano, di non accogliere la formazione sulla «teologia del genere» e il loro voto mariano.
Queste sarebbero le accuse recenti, molto autorevoli, contro le religiose:

Boxing pope

La battuta di Francesco sul pugno spiazza laici e fedeli


Card. De Paolis
(©Imagoeconomica)
(©IMAGOECONOMICA) CARD. DE PAOLIS

Commentano le parole del Papa sul volo dallo Sri Lanka alle Filippine De Paolis, Lajolo, Cacciari, Tarquinio e De Masi. «Ha posto un limite». «È poco cristiano»


Il «pugno» del Papa scuote il Sacro Collegio, gli intellettuali laici, i media cattolici. «Quella del Pontefice è una constatazione: nella vita di ogni giorno accade così - afferma il cardinale canonista Velasio De Paolis -. Se offendo qualcuno devo attendermi una contro-offesa. Purtroppo, infatti, la quotidianità non segue lo spirito del Vangelo e viene disatteso il monito di Gesù a porgere l’altra guancia». Ma «la reazione a una offesa verbale dovrebbe, quantomeno, essere un’altra offesa verbale e non un atto di violenza fisica». Comunque «chi ha realizzato quelle vignette avrebbe dovuto trattenersi dal farlo nella consapevolezza delle prevedibili conseguenze», aggiunge De Paolis. Il porporato di Curia Giovanni Lajolo ribadisce che «il male si vince solo con il bene», però riconosce che «esiste la libertà di opinione, non quella di insulto», altrimenti «vivremmo in un mondo di rissa continua».

Un catechismo da bullo della fede.

Con Bergoglio meno Angelus e più Lasonil

Un catechismo da bullo della fede. Più che porgere l'altra guancia, mira alla mascella.

E così «Santa Madre Chiesa» non è solo un modo di dire, un'allusione alla vocazione materna, inclusiva, misericordiosa, amorevole e paziente della sposa di Cristo.
Per papa Bergoglio la Chiesa è come la mamma e la squadra del cuore, non si discute, si ama, stop.
E se qualcuno ne parla male, non si incassa l'offesa né ci si limita alle proteste verbali. Si reagisce come nei vecchi «arrables» di Buenos Aires, i vicoli e i cortili dei quartieri poveri popolati di recenti immigrati italiani: a cazzotti.

Una Madonna nuova?

Feste islamiche accanto a quelle cristiane nel calendario

di Sant'Antonio

1 milione di copie del calendario interreligioso distribuite in tutto il mondo


Accanto alle feste cattoliche, canonicamente segnate in rosso, si potrà trovare la mezzaluna con stella o la Menorah ebraica. E' il calendario 2015 del Messaggero di Sant'Antonio, prodotto dai frati minori della basilica del Santo e distribuito a oltre 1 milione di famiglie in Italia e nel mondo.


giovedì 15 gennaio 2015

Un Dio nuovo ?

“Vedo, ottimo Diogneto, che tu ti accingi ad apprendere la religione dei cristiani e con molta saggezza e cura cerchi di sapere di loro. A quale Dio essi credono e come lo venerano.” 
[Lettera a Diogneto, 1]


Oggi queste parole verrebbero condannate dalle più alte autorità religiose cattoliche. Il motivo? Non è solo uno, ma tanti.

IN NOME DI D-IOR!

– PER GOTTI TEDESCHI QUALCUNO STA NASCONDENDO LA VERITÀ A PAPA BERGOGLIO – LA CHIAVE DI TUTTO SONO I RAPPORTI DEL 2012 SULL’ANTIRICICLAGGIO – “CACCIATO ANCHE PERCHÉ VOLEVO UN CAMBIO DI GOVERNANCE”

L’ex presidente dello Ior, defenestrato nel 2012, avverte i suoi nemici: “Il rischio maggiore è che il Pontefice un giorno voglia capire, e magari potrà scoprire che gli hanno nascosto qualcosa che invece doveva sapere. Il minore è, continuando a ignorare il mio caso, perpetrare un’ingiustizia che certo Papa Francesco non apprezzerà quando ne verrà a conoscenza”…

GOTTI TEDESCHIGOTTI TEDESCHI

Non ci sono santi che tengano. Quando ci si concentra sul Vaticano e sullo Ior, la regola del mistero sembra proprio inviolabile. Eppure dopo decenni di scandali un po’ di trasparenza non guasterebbe. Certo, qualcosa si sta cercando di fare. Ma a quanto pare sullo sfondo rimangono ancora molte ombre. Come quelle sollevate da una sorta di carteggio “indiretto” avvenuto negli ultimi tempi tra il Cardinale australiano George Pell, primo prefetto della nuovissima segreteria per l’economia, ed Ettore Gotti Tedeschi, l’ex presidente dello Ior defenestrato nel 2012 in circostanze mai chiarite fino in fondo.

ANCHE DANTE ERA “CHARLIE” ?



ANCHE DANTE ERA “CHARLIE” - IL SOMMO POETA AVEVA PIAZZATO IL SOMMO PROFETA NELL’INFERNO E LO DESCRIVE CON TERMINI VOLGARI TRA I SEMINATORI DI DISCORDIA - NELLA BASILICA DI BOLOGNA, MAOMETTO È DILANIATO DAI DIAVOLI

Alighieri considerava Maometto e il cugino due scismatici, e hanno le budella di fuori: sono spaccati a metà come loro avevano fatto con la Chiesa - I musulmani bolognesi hanno più volte chiesto di oscurare l’affresco quattrocentesco di San Petronio con il Profeta agli inferi...

Teme un pugno dai F.I. (figli dell'Immacolata)?

http://twitter.com/ilfoglio_it/status/555759450641158144/photo/1

Papa Francesco e la satira: “Chi offende mia madre si aspetti un pugno”

ROMA - “Chi offende mia madre si aspetti un pugno”. Così dice Papa Francesco. Il Pontefice parla degli attentati di Parigi, la libertà di espressione, la responsabilità. Lo fa sul volo dallo Sri Lanka alle Filippine rispondendo alla domanda di un giornalista francese sul dibattito che si è innescato dopo il crudele massacro dei vignettisti di Charlie Hebdo.

Allarmanti per chi?

Protestantesimo STORICO EUROPEO: CIFRE ALLARMANTI

Alcuni dati statistici costringono (purtroppo) a chiedersi se il protestantesimo storico europeo (in particolare luterani e calvinisti) non rischi di diventare minoranza irrilevante.  Analogo il caso anglicano. Eppure c’è chi nel mondo cattolico propone con più o meno santa ingenuità le ricette ‘aperturiste’ non certo estranee a tale situazione, sempre più preoccupante

Felici i patmosiani?*

 basta col Latinorum!!!!!!!!!!!

basta col Latino! e avrai la chiesa piena 



Ho tradotto al volo questo post dal Blog di iPadre, sito americano di un prete tecnologico e insieme "all'antica", che ha lasciato perdere - in maniera post-moderna - le ideologie e i "modernismi" dogmatizzati.
Padre Finelli ha preparato un messaggio, volendo condividere una sua recente scoperta con altri preti, e l'ha corredato con un piccolo esempio video.
Lo riprendo e ve lo giro: tanto per far vedere che il latino e il canto gregoriano sono più contemporanei di quanto parecchi non vogliano ammettere.

Lacrime e mattoni



Cari amici,
grande successo di critica pubblico e ascolti per la trasmissione Scherzi a Parte – Le Iene, andata in onda ieri sera e condotta da Paolo Bonolis.
Lo scherzo che mi è stato fatto era stato girato il 18 settembre 2013 ed era stato bloccato dai miei avvocati perché ritenuto offensivo e denigratorio nei confronti dei valori in cui oggi profondamente credo: i valori cristiani e la Fede cattolica.
La finta telefonata del Papa registrata a sorpresa e nella quale avevo cecamente confidato, mi aveva profondamente amareggiato e rattristato perché per me il Papa è il Vicario di Cristo sulla Terra. Ma il Cielo mi ha protetto e la Madonna mi ha aiutato a comprendere che quella non era un’intervista di giornalisti della BBC ma un diabolico scherzo de Le Iene.

Insuperabile




Qualche settimana fa, a seguito di alcune nuove stravaganze di Bergoglio, ci eravamo cimentati in una carrellata di maschere bergogliane: voleva essere satira sulle smanie ecumeniche dell'inquilino di Santa Marta...  

mercoledì 14 gennaio 2015

A Dieu?



CELLULE DI VITA – CELLULE DI MORTE

La stampa nazionale e l’intero sistema mediatico della rete hanno riportato, il 13 gennaio 2015, una dichiarazione della signora Emma Bonino con cui ella rivela di essere colpita da un tumore ai polmoni, preoccupata sì ma tuttavia intenzionata con ferma volontà - così riportano le cronache -  ad affrontare la malattia e, soprattutto, di non smettere l’impegno politico.
 
I commenti a questa notizia sono stati tutti intonati a rispetto e a profonda considerazione – ci mancherebbe – rilevando come l’esponente radicale, anche in questa dolorosa circostanza, si palesi ancora come esempio di tenacia, di coraggio, di stile e di classe. Un messaggio, il suo, che ha dato motivo ed argomento per lunghe, commosse ed ammirate riflessioni nonché per un omaggio a chi, come lei, non si è risparmiata per affermare i diritti civili che ricordiamo, sono: aborto, divorzio, droghe leggere, eutanasìa, eugenetica, legalizzazione delle coppie omosessuali, laicismo assoluto.

Obsoleti chi?

Ed ora c’è anche chi vuol abolire la blasfemia come colpa

mons. Jean-Pierre Grallet(di Mauro Faverzani) «La bestemmia è contraria al rispetto dovuto a Dio ed al Suo Santo Nome. Per sua natura è un peccato grave». Lo dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2148, precisando come, col termine «bestemmia» si debbano intendere le «parole di odio, di rimprovero, di sfida» proferite «contro Dio», il «parlar male» di Lui, mancarGli «di rispetto» anche «nei propositi» o «abusare del nome» Suo. Non solo: «La proibizione della bestemmia si estende alle parole contro la Chiesa di Cristo, i santi, le cose sacre».
Peccato che ciò, ora, sembri valere solo per il Catechismo, ma non più per una parte della Chiesa Cattolica.

Rallegratevi

Un anno difficile per la vita consacrata, nella totale dimenticanza del Concilio

(di Maurizio Grosso) È da poco iniziato l’Anno dedicato alla Vita consacrata, voluto da Papa Francesco, che si preannuncia non così sereno. Le Suore Americane, note per aver sposato da anni una leadership femminista e teologicamente oltre Cristo e la Chiesa, sono state perdonate: va tutto bene, cresce il dialogo. I Frati Minori sono coinvolti in un grave scandalo finanziario, le cui cause non sono del tutto chiare, ai tempi in cui era ministro generale Mons. Carballo, attuale Segretario della Congregazione dei religiosi. I commissariamenti di alcune famiglie religiose, più piccole, continuano imperterriti. Nonostante tutto però c’è da “rallegrarsi”.

Meglio buddisti ?

Il fuori programma del Papa: visita al tempio buddista


Sri Lanka, il Papa tra la folla
(©Ap)
(©AP) SRI LANKA, IL PAPA TRA LA FOLLA

Francesco recupera l'incontro mancato con i vescovi martedì mattina e riceve privatamente l'ex presidente Mahinda Rajapaksa


Una serata ricca di fuori programma quella di Papa Francesco tornato a Colombo da Madhu. Il Pontefice, presso la nunziatura dove alloggia, ha ricevuto l'ex presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa, che ha perso le elezioni l'8 gennaio scorso. Era lui ad avere invitato il Papa, certo di essere riconfermato alle elezioni convocate due anni prima della scadenza del mandato. Rajapaksa, accompagnato dalla moglie e dal fratello, è rimasto a colloquio con Bergoglio per una ventina di minuti.

Francesco ha quindi voluto recuperare l'incontro con i vescovi dello Sri Lanka, cancellato martedì a motivo del ritardo e soprattutto della stanchezza accumulata dopo i trenta chilometri in papamobile sotto il sole, poco dopo il suo arrivo.

Apertura ad inammissibili compromessi

I dieci comandamenti secondo Roberto Benigni


Chiunque si accinga a parlare o scrivere sui dieci comandamenti (le famose “dieci parole” da Dio rivelate al suo popolo sulla santa montagna), per la necessaria chiarezza dovuta nei confronti di chi lo sente o lo legge, dovrebbe innanzi tutto precisare se le proprie riflessioni si basano esclusivamente sul testo cosi come scritto nei libri sacri dell’Antico Testamento (Esodo 20, 2-17 e Deuteronomio 5,6-21), ovvero sullo stesso testo, alla luce della nuova Legge o Legge evangelica: per i cattolici, infatti, è nella Nuova Alleanza in Gesù Cristo che viene rivelato il loro pieno senso.

Gesuiti più Charlie di tutti:

Gesuiti più Charlie di tutti: ecco le vignette sul Papa

Chi è più Charlie? Il tormentone è arrivato alla sua farsa finale, alla zuffa per il copyright, il marchio di fabbrica brevettato e regolarmente depositato. Charlie c'est moi, "Basta con i finti Charlie", intima il Giornale. L'Hebdo impazza, le sue vignette sono qui e in ogni luogo: su Facebook, sui blog, negli instant book: il Corriere della Sera l'annuncia per domani, magari con una breve prefazione di Vauro o Forattini. Le più feroci e blasfeme sono già state pubblicate (la stampa italiana e mondiale ha sfoderato il suo cuor di leone solo a strage avvenuta), almeno quelle che fanno a pezzi il Profeta Maometto e i suoi mullah in terra. Nessuno però, tra i grandi media laici e illuminati, ha ricordato che i vignettari di Charlie menavano gran colpi di matita anche sulla testa dei Papi e della triade a  capo della Chiesa cattolica: Padre, Figlio e Spirito Santo. Tanto meno hanno offerto qualche esempio illustrato di questa satira no limits e no religion delle nuove Marianne del lapis made in France. 
Non tutti, però. Qualcuno ha pensato a riempire il vuoto di informazione pubblicando, senza censura le vignette blasfeme anti Papa e anti Cristo. L’ha fatto la rivista Études, prestigioso e serioso mensile della Compagnia di Gesù, fondato a Parigi nel 1856. Strano, ma vero. Da sant Ignazio di Loyola a sant Charlie de Paris: la notizia ha il sapore della burla, quasi uno scherzo in stile con lo spirito irriverente e dissacratorio della satira di Hebdo. Potrebbero averla inventata anche loro: purtroppo (ma questo dipende dai punti di vista) non è così. Le vignette appaiono davvero sulla impegnatissima revue dei gesuiti francesi. Con motivazioni davvero “ridicole”, ma non nel senso che fanno ridere. Anzi. 
Spiega Études, gemella dell’italiana La Civiltà Cattolica: «Abbiamo deciso di mettere on-line alcuni cartoni di Charlie Hebdo che si riferiscono al cattolicesimo». E tutti questi disegni, infatti, si riferiscono al pontefice e al Vaticano. Protagonisti Cristo, Ratzinger e Papa Francesco. «È un segno di forza», sta scritto sul sito della rivista diretta da Francois Euvè, «essere in grado di ridere di alcuni aspetti dell’istituzione a cui apparteniamo, perché è un modo per dire che ciò che apprezziamo è al di là delle forme sempre transitorie e imperfette». L’umorismo nella fede è «un buon antidoto contro il fanatismo» e, aggiungono nell'intervento firmato dalla redazione e intitolato Noi siamo Charlie, la vittima del terrorismo è stata anche «la libertà di espressione». Inoltre, «le reazioni unanimi, da destra e sinistra, da credenti e non, invitano», concludono i gesuiti, «a non cedere alla paura e a difendere una società plurale». Vabbè, nulla di nuovo e di più rispetto alla marea di retorica e laicitè pret-à-porter rovesciata sull’opinione pubblica da giornali e Tv. E questo è il problema perché dalla voce della Compagnia ignaziana era lecito aspettarsi qualcosa di più. Qualche idea diversa e originale circa l’identità cristiana messa alla prova dal massacro di Parigi. 
Chissà, forse il direttore s’è sentito obbligato a prendere sul serio l’invito di papa Francesco (pure lui gesuita) ai vescovi della Curia romana: non siate persone «burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità». Dunque, fatevi una bella risata, venerati confratelli, ma, aggiungeva Francesco, datevi anche una bella regolata perché di cose da correggere ne avete. L’invito a sorridere, infatti, precedeva sonore e dolorose bacchettate ai vizi delle eccellenze curiali. Insomma:castigat ridendo mores. Ecco, i gesuiti hanno preso alla lettera solo la prima parte della lezione di Bergoglio e ci hanno aggiunto pure le figure: quelle di Charlie con Benedetto XVI che dopo le dimissioni e libero dagli impegni vaticani può finalmente amoreggiare con una guardia svizzera. O quella con Gesù che chiede ai cardinali di schiodarlo dalla croce perché vuole andare a votare per il nuovo Pontefice, mentre dal cielo scende la scritta: «Ancora un’elezione truccata». E quella di papa Francesco desnudo in Brasile, disegnato come una ballerina di samba con il fumetto che dice: «Pronto a tutto pur di adescare nuovi clienti». Che dite, vi state divertendo?
I redattori di Études sicuramente sì, un po’ meno i lettori. Sul sito della rivista (clicca qui) c’è una valanga di commenti: lettori laici, ma anche religiosi e sacerdoti che in maggioranza si dicono scandalizzati dalle vignette e da quel ripetuto “Je suis Charlie” che campeggia sul numero on line. C’è anche chi è d’accordo, ma sono pochi. Come Robert che scrive: «Una caricatura non ha mai fatto male a nessuno, è solo un tratto di matita su un foglio. .. E Dio non è contento se critichiamo una vignetta». Gli risponde indignato Louis: ci sono altri modi, dice, di esprimere solidarietà e compassione. Poi l’affondo: «I commenti positivi alla vostra scelta vengono da persone atee o nemiche della Chiesa: non vi dice niente questo?». Infine, ricordando Benedetto XVI: «Cari amici, questo vostro cinismo non è quella tolleranza e apertura culturale che la gente si aspetta da noi cattolici. La tolleranza di cui abbiamo bisogno comprende il timore di Dio e il rispetto per ciò che è sacro per l’altro».
Bella lezione di teologia per una rivista che si vuole maestra di dottrina.  «Costernato nel vedere queste oscene caricature sulla vostra rivista», dichiara un abate, che conclude secco: «Vergogna, povera Compagnia di Gesù». Anche Pin Bleu è scandalizzato: «queste volgarità sono indegne della rivista, ci sono dei limiti a ogni libertà». Va giù duro una lettrice che si firma La sommelière: non comprerà più la rivista perché «Avete perso ogni senso del sacro fino a confondere l’umorismo con la bestemmia. Siete peggio di loro». Qualcuno tenta una timida difesa («il miglior modo di resistere è ridere», scrive Tagada, però nessuno raccoglie la freddura) ma gli risponde Nolimetangere che ritorce la satira gesuitica con una fulminante battuta: “Jesu(s) is Charlie? No! Merci”. 
Scherzi da preti, anzi da gesuiti che sembrano voler confermare quanto si dice di loro a proposito della proverbiale maestria nel gioco del cerchio e della botte: dribblare e scartare, stare con uno ma anche con l’altro (arte in cui anche Veltroni era un mago), dire e nello stesso tempo smentire. Infatti, Études si è ben guardata dal mettere in pagina le vignette più toste e oscene. Come quella con le tre persone della Trinità che si sodomizzano a vicenda.Troppo anche per una fede dotata di altissimo tasso di spirito, ma mica così ingenua da rischiare di attirarsi i fulmini dall’alto della Compagnia. Fatica inutile: il caso è già stato segnalato a chi di dovere.
Lo ha fatto padre Jean Francois Thomas, gesuita, che ha inviato alla Compagnia una durissima lettera di protesta. «Padre Thomas ripete quello che la maggioranza dei lettori diEtudes già hanno scritto: va bene la libertà di bestemmia, «ma che lo faccia una rivista della Compagnia è scandaloso. La peggiore è quella su Benedetto XVI perché è quasi diffamatoria. Quanto alla violazione del dramma della Crocifissione, è spregevole. Non credevo che certi gesuiti potessero ridere di un soggetto del genere. Io personalmente piango ogni giorno a causa del mio peccato e di tutte le sofferenze vissute sulla carne da tanti cristiani perseguitati, molto meno difesi dalla redazione di Études». Qualcuno ha ancora voglia di ridere?


di Luigi Santambrogio 14-01-2015
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-gesuiti-piu-charlie-di-tutti-ecco-levignette-sul-papa-11495.htm

L’editoriale del direttore: Charlie in edicola? Tolta la maschera, dà la sveglia anche al Papa!

Fabio Torriero
papaCharlie ride con noi, anzi no, non ride affatto. Ha svelato il suo voltoMena, “uccide” a suo modo.
Vignette tetre, dietro la banalità della libertà di espressione, del diritto di satira (tema già affrontato da IntelligoNews e su cui è sterile tornare), c’è solo l’arroganza ridanciana di una religione rovesciata, il nazismo-democratico de facto, che spara le sue micce-marketing, sostanzialmente razziste, che hanno molto a che fare con la superiorità morale, religiosa e politica dell’Occidente e delle sue categorie ideologiche, che i soloni chiamano libertà e che tenta (da giorni) il disperato accostamento tra la felicità assicurata dalla laicità e l’inferno medievale della religione, colpevole di mettere Dio al centro della vita dei popoli. Dio sinonimo di fondamentalismo: leggere per credere.
Oggi il primo numero di Charlie (tre milioni di copie) ha svelato la sua vera matrice, il fondamentalismo libertario giacobino.
Il che non giustifica la morte (lo ripeto per i nostri utili idioti, la cui madre è sempre gravida), o la vendetta (tra l’altro perpetrata da nichilisti che usano l’Islam; nichilisti figli spuri dell’Occidente).
Basta decifrare alcune vignette e l’editoriale del nuovo direttore Gerard Biard.
1) Ancora una volta (titolo “Yalta  au Vatican”) il Papa, il rabbino e il capo della religione ebraica, simil-mafiosi, intenti a spartirsi il mondo. La colpa è naturalmente delle suddette religioni che per definizione manipolano le coscienze. Obiezione: ma il mondo non se lo sono già spartite le multinazionali, la massoneria, gli imperi del bene, le lobby? In una parola, il cosiddetto mondo libero e l’Occidente laicista, affamati di petrolio che affamano popoli e popoli con la miseria morale, economica, uccidendo milioni di disoccupati, o sbattendo centinaia di migliaia di derelitti, nuovi poveri e immigrati nelle nostre banlieues, anche loro morti… viventi?
2)  Altri slogan triti e ritriti, da partito radicale italiano, che campeggiano in un’altra vignetta: Ni Dieu (né Dio) ni Maitre (né maestri). Obiezione: ma la morte del padre non ha creato il nostro nichilismo, l’abbattimento di ogni valore, del concetto di autorità? Per favore, non riproponeteci il vecchio ’68…
3) E ancora: L’arco di Trionfo, con la scritta irridente “Parigi è Charlies” con l’aggiunta sotto l’arco “Je bande”, io mi bendo.
charlie4) Infine, l’editoriale che ci fa capire tutto: “Charlie giornale ateo ha compiuto più miracoli di tanti santi e profeti insieme”. “Solo la laicità permette la piena libertà di coscienza, l’uguaglianza, la libertà, la fraternità”. Ma l’illuminismo  o la rivoluzione del 1789 non è stata anticipata da un certo Gesù Cristo? No, Charlie non ci pensa e raddoppia il giacobinismo: “Quella libertà che tutte le religioni non assicurano quando scendono sul terreno politico”. Ecco il punto: dietro la fobia dello Stato etico-confessionale se ne crea un altro uguale e contrario, però democratico; si vuole cancellare Dio dalla storia, quando tutta la terra sarà atea, le identità religiose saranno distrutte, allora tutti gli uomini andranno d’accordo. Si integreranno perfettamente e non esisterà il problema dell’immigrazione. Magari tutti schiavi del governo unico dell’economia. Peccato che in Francia e non solo, ha fallito proprio il modello della laicità, dello Stato napoleonico che annulla tutte le diversità e che non ha risolto il tema del rapporto tra lo Stato di diritto e l’integrazione culturale.
5)  L’ultimo pensiero libero e democratico del nuovo direttore è per papa Francesco: “Anche il papa è Charlie (per ringraziarlo della sua adesione)”. Ma a una condizione da 1789: “Non possiamo accettare che le campane di Notre Dame suonino in nostro onore quando sono le Femen che le fanno rintoccare”. Tradotto, quando le femministe che si sono distinte per le loro esibizioni oscene e provocatorie sono discriminate dal cattolicesimo e dalla Chiesa.
Questo è nazismo-democratico illuminista che non discrimina nessuno (ogni tipo di scelta politica, sessuale) ma discrimina soltanto chi non la pensa secondo il pensiero unico occidentale. Ricordiamo cosa è successo oggi al comico franceseDieudonné arrestato con l’accusa di apologia di terrorismo, per aver a sua volta irriso Charlie.
Ecco la libertà di espressione a senso unico. Ecco il diritto di satira a senso unico. Manda in galera.
Conclusione: io non condivido né chi uccide i vignettisti, né chi uccide con l’economia, né chi uccide con la satira o con la contro-satira.

Autorevole modernismo


Enzo Bianchi: ‘Torah, Mishna e Talmud amati più di Dio stesso’. Cita anche J. Ratzinger

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L’11 gennaio 2015, «Avvenire» pubblica un pezzo di Enzo Bianchi (che si fa chiamare “ ‘Priore’ di Bose”) dal titolo: «Ebrei e cristiani, fratelli gemelli».
Secondo K. Wojtyla i Giudei del Talmud sarebbero «fratelli maggiori», secondo J. Ratzinger sarebbero «padri nella fede», qui Enzo Bianchi li definisce «fratelli gemelli».
Nell’articolo si legge:
1) «Abbiamo vissuto cinquant’anni ricchi di novità nell’incontro e nel dialogo tra ebrei e cattolici, iniziato durante il Vaticano II. La dichiarazione conciliare Nostra AEtate nella parte dedicata all’ebraismo ha dato indicazioni autorevoli per la riflessione comune di ebrei e cristiani e ha offerto un’ispirazione creativa per gesti che in questo mezzo secolo hanno non solo confermato il dato conciliare, ma gli hanno permesso di esplicitare tutte le sue potenzialità su strade mai percorse, inattese».
Proprio quelle «strade mai percorse» che sono già condannate dalla Chiesa e che nessun Pontefice avrebbe mai né voluto e né potuto percorrere. Si parla di «indicazioni autorevoli» date dal documento Nostra Aetate … ma autorevoli in che senso? Se vogliamo parlare di “autorevole modernismo”, sicuramente il termine è esatto.

martedì 13 gennaio 2015

Può esserci una satira cristiana?

La satira di Guareschi, che non perdeva mai il senso del limite, aveva un fine educativo.. . I giornalisti di Charlie Hebdo non volevano e non vogliono salvare i musulmani da una falsa religione, ma farli partecipi della loro stessa perdizione, violentarli della stessa violenza che li ha portati nel baratro del nulla.

martedì 13 gennaio 2015

è pervenuta in Redazione:

Caro dott. Gnocchi,
dopo l’attentato di Parigi penso che urga una riflessione chiarificatrice, fra noi cristiani, circa il valore, o disvalore, della satira. Lei probabilmente, in quanto grande esperto di Giovannino Guareschi, è la persona più giusta ad illuminarci in proposito.
In altre parole: entro quali limiti la satira può essere considerata uno strumento utilizzabile dai cristiani? Può esserci una satira cristiana o forse è meglio parlare di una comicità o ironia cristiana? Lo scopo di tale opera può essere la pura corrosività o ridicolizzazione dell’avversario, senza avere un fine positivo ed educativo?
La ringrazio per l’eventuale risposta
Marco Bongi