ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 10 settembre 2015

Profugo, ergo sum..

Le suore sfrattano le studentesse per ospitare 24 profughe

La scelta delle religiose Gianelline di Genova. Chiudono lo studentato e lo mettono a disposizione della Prefettura per ospitare le migranti. A suon di 35 euro
Il Papa ha fatto l'appello: "Tutte le parrocchie ospitino i profughi". Così oltre ai Vescovi, si sono cominciate a muovere anche le suore.
Alcune di loro, però, hanno anticipato il Santo Padre, mettendo a disposizione parte del loro convento per accogliere le migranti.


Il rumore dei grilli

Ammirevole Eppure Ridicolo

Poiché questa notizia è pubblica, anche Brietbart Notizie ha notato che l'ormai famosa Petizione filiale, invitando Francesco rimanere stabile nell'insegnamento tradizionale della Chiesa sul matrimonio e la procreazione, di cui ho scritto in precedenza, ha ormai raggiunto oltre 500.000 firme. La petizione, nota Brietbart, è stato firmata "da cinque cardinali e numerosi vescovi e arcivescovi di tutto il mondo. Altre figure importanti che hanno firmato la petizione sono l'ex senatore degli Stati Uniti Rick Santorum. "
In un certo senso, si tratta di un dimostrazione ammirevole della Chiesa militante e di sensus fidelium al lavoro. In un altro senso, però, è ridicolo.

Più al passo con i tempi di così!

Sacra Rota "breve": le voci del dissenso e il pericolo "scisma di fatto"
Sacra Rota 'breve': le voci del dissenso e il pericolo 'scisma di fatto'
Il commento più dirompente sulla riforma della Sacra Rota voluta da Papa Francesco è sicuramente quello del professor Ettore Gotti Tedeschi, banchiere cattolico ed ex presidente dello Ior, legatissimo al Papa emerito Benedetto XVI ed estromesso dalla guida della banca vaticana per ragioni non ancora del tutto chiarite. 

E' solo il primo passo verso un nuovo Cristo

Semplicemente nullo: riforma del processo canonico e riforma della Chiesa

Famille2copie
Semplicemente nullo: riforma del processo canonico e riforma della Chiesa
Le prime valutazioni della grande riforma del processo canonico voluta da papa Francesco concordano nel definirla “rivoluzionaria”, come ha fatto anche Bruno Forte, domenica scorsa, sul “Sole 24 ore”. In effetti, le novità procedurali introdotte nel Codice di Diritto Canonico non sono né marginali né prive di significativi effetti sulla prassi giudiziaria del futuro. In particolare, la cornice che introduce la riforma del Codice sottolinea il desiderio di collegare più strettamente l’esercizio della potestà giudiziaria al ministero episcopale, radicando nella Chiesa locale la competenza originaria sulle cause.

Ne avertátur húmilis factus confúsus (Ps. 73)

Intervista a don Pierpaolo Petrucci di Marco Bongi

Rev. don Pierpaolo,


la recente lettera del Papa a mons. Rino Fisichella che, tra l'altro, contiene anche una disposizione relativa alla validità e alla liceità delle confessioni da parte dei sacerdoti FSSPX durante il prossimo Anno Santo, ha suscitato reazioni contrastanti, da quelle entusiastiche ad altre critiche. Mi permetto allora di rivolgerLe alcune brevi domande allo scopo di fare chiarezza:

Parli chiaro?

Papa Francesco sarà negli Stati Uniti (e all’ONU) dal 22 al 27 settembre, sostando a Washington, New York e Filadelfia. Che cosa chiedono a Francesco i cattolici statunitensi? Il mensile ‘Inside the Vatican’  ha raccolto in un numero speciale auspici e preoccupazioni dei suoi lettori e di alcune personalità anche non cattoliche.

Gajarda la frittata!

La Moretti: “Sul matrimonio il Papa ricalca il PD”. Dai cattolici insulti e sfottò

Per l'ex candidata governatrice del Veneto le nuove norme sui matrimoni decise dalla Chiesa "ricalcano la legge sul divorzio breve" di cui era relatrice. C'è chi, ironizzando, propone di nominarla Dottore della Chiesa o vescovo.

L’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti sostiene su Facebook che la riforma delle procedure per dichiarare la nullità del matrimonio cattolico decisa dal Papa “ricalca” la riforma del divorzio breve promossa dal Partito Democratico, con lei in veste di relatrice. Immediatamente la sua posizione scatena l’ilarità, l’indignazione e le polemiche da parte di numerosi cattolici e lei, compresa la gaffe, prova a metterci una improbabile pezza.

Chi abbocca* e chi no

Vera accoglienza significa fermare la guerraI vescovi della Siria e dell'Iraq ce lo dicono con insistenza: il nodo centrale di questa crisi non è l'accoglienza dei profughi ma fermare il conflitto alle radici. È ora che prendiamo sul serio questi appelli, perché l'aumento dei profughi significa anche perdere la speranza di un futuro per i cristiani in Medio Oriente.
Profughi dalla Siria
«Dico che il punto centrale non è accogliere e ospitare i profughi, ma è fermare il conflitto alle radici. Tutti devono essere coinvolti, dall’Occidente alle nazioni arabe, dalla Russia agli Stati Uniti. Questo è ciò che aspettiamo, la pace… Non parole sui migranti e discorsi sull’accoglienza. Mai più la guerra». Più chiaro di così il patriarca melchita, Gregorio III Laham, non poteva certo essere, e la sua non è certo una voce isolata: da anni ormai i vescovi iracheni e siriani continuano a chiedere un intervento militare dai paesi occidentali per porre fine alle sofferenze della popolazione, e le voci si sono alzate ancora di più in queste settimane che vedono i cattolici italiani ed europei concentrati soltanto sull’accoglienza.

mercoledì 9 settembre 2015

I boccaloni


La Chiesa s’inginocchia al “Mondo”? Anzi, mondialismo.

Spero siano rimasti solo i boccaloni stupidi manipolati (ossia la maggioranza assoluta) a credere che i leader europei siano stati travolti dalla commozione alla vista del povero bambino spiaggiato, e dalla generosità sulla questione degli immigrati. Ormai gli avvertiti (infima minoranza) dovrebbero aver capito che s’è trattata di una montatura a freddo, che s’è conclusa come volevano fin dall’inizio: una ulteriore brutale direttiva della tecno-dittatura europea, sul modello di quella brutalità usata contro la Grecia soggetta che aveva provato a ribellarsi: ciascuno si prenda le quote, e multe a chi non ci sta. Senza discussione democratica, senza votazione, con la demonizzazione di chi obiettava: xenofobo, razzista, oscurantista colui che “vuole difendere le frontiere” o, peggio, “la propria identità”. E’ fatta, bisogna accettarli tutti.

Defensores Fidei !?

Il manifesto dei vescovi anti Bergoglio


Un titolo manicheo, «Dio o niente». Sembrerebbe il contrario di quel che appare oggi la chiesa nell' era di Papa Francesco. Ma è il titolo di un libro-intervista con un principe della Chiesa, un cardinale. Uscirà da questo venerdì in tutta Italia per i tipi di Cantagalli, e contiene le conversazioni sulla fede che il giornalista francese Nicolas Diat ha avuto con il cardinale Robert Sarah, attuale prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e già il più giovane vescovo del mondo a Conakry, in Guinea (scelto da Paolo VI e ordinato a soli 34 anni da Giovanni Paolo II).

I chiodi sulla Croce

Una ferita al matrimonio cristiano

(di Roberto de Mattei) I dueMotu proprio di Papa FrancescoMitis iudex Domins Iesus per la Chiesa latina eMitis et misericors Jesu per le Chiese orientali, resi noti l’8 settembre 2015, infliggono una grave ferita al matrimonio cristiano.
L’indissolubilità del matrimonio è legge divina e immodificabile di Gesù Cristo.La Chiesa non può “annullare”, nel senso di sciogliere, un matrimonio. Essa può, con una dichiarazione di nullità, verificarne l’inesistenza, dovuta alla mancanza di quei requisiti che ne assicurano la validità. Ciò significa che in un processo canonico la priorità della Chiesa non è l’interesse dei coniugi nell’ottenere la dichiarazione di nullità, ma la verità sulla validità del vincolo matrimoniale.

Volere e pentere insiem non puossi


Prime e seconde nozze. Anche Dante dice la sua


Dante
Il doppio motu proprio di papa Francesco pubblicato ieri, che entrerà in vigore l’8 dicembre con l’apertura del giubileo della misericordia, ha dilatato a dimensioni di “masse” le occasioni di riconoscimento di nullità dei matrimoni celebrati in chiesa.
Gli effetti della svolta si misureranno alla prova dei fatti. Ma sarà anche da vedere quanto incideranno fin da subito sul sinodo del prossimo ottobre.

Las Vegas Church

Le novità circa la nullità dei matrimoni… ormai ci troviamo davanti alla miserevole “Chiesa della misericordia” che si inventa i Sacramenti a geometria variabile con lo scopo di renderli inoperanti, come del resto fa con il dogma, con la morale, con la liturgia. Ci troviamo davanti a una Chiesa che non percepisce il ridicolo di affermare, per bocca del suo vertice e dei suoi ridicoli megafoni, che nei suoi tribunali va amministrata la misericordia invece della giustizia.

Motu improprio: si scopron le tombe, si levano i morti ...

Motu Proprio, chi sbuffa e chi plaude dopo la rivoluzione matrimoniale di Papa Francesco


“E’ una riforma importante e rispondente alle necessità del nostro tempo, da guardare come una prima risposta del Papa alle sollecitazioni venute dal Sinodo dei vescovi dell’anno scorso”, spiega al Corriere della Sera il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi. Una riforma che il giornalista Luigi Accattoli riassume in poche parole: rapidità, gratuità, ruolo centrale del vescovo. Sono queste, scrive sul quotidiano diretto daLuciano Fontana, “le tre chiavi della riforma del processo matrimoniale promulgata ieri da Papa Francesco”. Una riforma “forte, quasi una rivoluzione, consegnata a un documento intitolato ‘Mitis Iudex Dominus Iesus’”.
IL SINODO SULLO SFONDO
Una riforma su cui, osserva l’editorialista Massimo Franco, ha sullo sfondo “il Sinodo sulla famiglia, un appuntamento che preoccupa profondamente il Papa per la spaccatura potenziale tra i sostenitori della comunione ai divorziati risposati e una larga maggioranza fermamente contraria a qualunque revisione della dottrina. Andrea Tornielli, responsabile del portaleVatican Insider, scrive sulla Stampa che i provvedimenti adottati ex motu proprio da Francesco sono “una bomba d’acqua destinata a spegnere molte micce già accese in vista del prossimo Sinodo sulla famiglia”. Nota Tornielli che “la mossa di Francesco viene incontro alle attese di tanti fedeli” e “disinnesca almeno in parte le polemiche e potrebbe sgonfiare almeno in parte la fronda interna. Una semplificazione e uno snellimento delle procedure di nullità matrimoniale era infatti attesa da tempo”.
RISCHIO SCISMA E RELATIVIZZAZIONE DEL SACRAMENTO
Ettore Gotti Tedeschi, economista cattolico e già presidente dello Ior, vede nella riforma “un’operazione a fin di bene, magari opportuna ma pericolosa. Si rischia di relativizzare il sacramento del matrimonio. Se il Papa dice che per ragioni di immaturità un sacramento è nullo, si mette in discussione lo stesso sacramento. E’ un’ammissione di impotenza della Chiesa, che non ha saputo valutare il senso di responsabilità di chi si è sposato”, spiega al Corriere della Sera. Il rischio, ha aggiunto, “è che continuando così si finisca per alimentare uno scisma di fatto”.
“LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA CHIESA”
Non la pensa così Chiara Sareceno, che su Repubblica parla addirittura di “democratizzazione” della Chiesa. Scrive la sociologa che “si tratta di un allargamento democratico, dell’instaurazione di una giustizia di prossimità, analoga a quella introdotta, per ora solo eccezionalmente in occasione del Giubileo della misericordia, per l’assoluzione del peccato (per la Chiesa) di aborto, con l’estensione di questa facoltà a tutti i sacerdoti, e non solo ad ecclesiastici specializzati. Se poi il processo diverrà gratuito per tutti, come chiede il Papa, il processo di democratizzazione sarà più completo”.
GIULIANO FERRARA CONTRO LA “PASTORALE LOW COST” DI FRANCESCO
Giuliano Ferrara, in un commento sulla prima pagina del Foglio, esprime tutti i suoi dubbi sulla “pastorale low cost”. “Ieri l’aborto, adesso il divorzio breve. La Chiesa della misericordia si è messa a correre. Accoglie, accoglie, accoglie. E’ Chiesa orante, non giudicante. E’ Chiesa della gratuità, perfino low cost. Il vescovo può sciogliere in un anno, anche meno, un matrimonio rivelatosi spiritualmente nullo. Se ne può contrarre un altro, magari più di uno, e restare in comunione senza problemi e senza complessi”, scrive il fondatore del Foglio, aggiungendo che “la rovina di una cultura della contraddizione etica e del cristianesimo come ossatura della civiltà occidentale, con una chiesa capace di disciplinarsi e disciplinare, proteggendo laici e cattolici dai lupi del postmodernismo, questo mi sembra sempre più probabile, buone intenzioni e fini santi a parte”.
09 - 09 - 2015Matteo Matzuzzi

http://www.formiche.net/2015/09/09/motu-proprio-matrimonio-papa-francesco/ 

UNA SVOLTA EPOCALE NEL SEGNO DELLA MISERICORDIA


Papa Francesco all'inagurazione dell'anno giudiziario della Sacra Rota, il 23 gennaio 2015. Le fotografie di questo servizio sono dell'agenzia Reuters.  08/09/2015  E' la terza riforma del processo del matrimonio cattolico. Prima di papa Francesco solo Benedetto XIV (1741) e Pio X (1908). Nel Vaticano II le motivazioni per il maggior ruolo del vescovo. Nell'elaborazione dei Padri della Chiesa il principio di "misericordia pastorale". Una serie di decisioni che orienta il dibattito del prossimo Sinodo sulla famiglia. Ma non sarà facile.

Papa Francesco all'inagurazione dell'anno giudiziario della Sacra Rota, il 23 gennaio 2015. Le fotografie di questo servizio sono dell'agenzia Reuters.
E’ la terza riforma del processo canonico matrimoniale. Prima di papa Francesco c’era stata quella di Benedetto XIV nel 1741 e quella di Pio X nel 1908. Ma quella di oggi si può definire “storica”, come ha osservato monsignor Pio Vito Pinto, decano della Rota Romana e presidente della speciale commissione voluta da Bergoglio un anno per riformare il Codex, nella conferenza stampa in Vaticano. Benedetto XIV, papa Lambertini, sommo giurista, consolidò il sistema dello scioglimento pontificio “pro gratia” del vincolo “rato e non consumato” (ovvero del matrimonio in cui i coniugi, pur regolarmente sposati, non hanno rapporti sessuali) e poi inserì la necessità della "doppia sentenza conforme" per contrastare gli abusi commessi dai vescovi e dai tribunali, soprattutto in Polonia, norma che ora papa Francesco ha abolito. Pio X confermò in sostanza i principi di Lambertini, ma stabilì che i processi canonici devono essere preferibilmente celebrati nelle diocesi, limitando il ricorso e gli appelli alla Santa Sede.
Bergoglio coglie le indicazioni di Pio X e le inserisce nel quadro teologico e normativo del Vaticano II, sottolineando il ruolo del vescovo e quello delle Chiese locali. In sostanza si tratta di una riforma che trova il suo significato e il suo fondamento nel Concilio. Una raccomandazione in tal senso era stata espressa dal Sinodo dei vescovi del 2005, quello dedicato all’ “Eucarestia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”, che nelle preposizioni finali, al numero 40, chiedeva di “approfondire ulteriormente gli elementi essenziali per la validità del matrimonio, anche tenendo conto dei problemi emergenti dal contesto di profonda trasformazione antropologica del nostro tempo”.

Il punto centrale della riforma, con norme più precise e una procedura più breve, è la sottolineatura che per il matrimonio cristiano, anzi per il sacramento del matrimonio cristiano, occorre la fede. Già  Joseph Ratzinger, da cardinale, nell’Introduzione alla istruzione della  Congregazione della dottrina della fede sulla pastorale dei divorziati risposati del 1998, aveva osservato che “si dovrebbe chiarire se veramente ogni matrimonio tra due battezzati è ipso facto un matrimonio sacramento”. E diventato papa Benedetto XVI Ratzinger ha sollevato più volte la questione. La stessa cosa ha fatto in diverse occasioni Bergoglio. Ora arrivano i due “motu proprio” e monsignor Pio Vito Pinto sull’Osservatore Romano di mercoledì 9 settembre osserva che “ora non è più tempo delle analisi, ma quello di agire con giustizia e misericordia”. E aggiunge che è il tempo di passare “dal ristretto numero di poche migliaia di nullità a quello smisurato di infelici che potrebbero avere la dichiarazione di nullità, per l’evidente assenza di fede come ponte verso la conoscenza e quindi la libera volontà di dare il consenso sacramentale, ma sono lasciati fuori dal vigente sistema”. Infattitra le fattispecie per dichiarare la nullità nel processo breve, c’è la “mancanza di fede”.

Pinto non esclude che vi siano “resistenze” e ammette che “non sarà facile implementare questo nuovo sistema procedurale”: “La comunione e la collegialità richieste dal nuovo processo avranno bisogno di tempo per lo studio e la formazione”. Papa Francesco ha indicato tuttavia la strada della misericordia al cui centro c’è il vescovo diocesano o l’eparca per le Chiese di rito orientali. Dovranno riconoscersi più responsabili non solo della dottrina, ma anche della giustizia e della misericordia, per i propri fedeli. Il tema della misericordia è stato sottolineato, nella presentazione alla stampa, anche dall’Esarca apostolico di Atene, cioè il vescovo cattolico, monsignor Dimitrios Salacas: “A quanto mi risulta è la prima volta che in un documento pontificio di indole giuridica si ricorre a questo principio patristico di misericordia pastorale per affrontare un problema come quello della dichiarazione di nullità del matrimonio”. Questa è alla fine la novità più grande insieme al ruolo del vescovo come giudice e non è una faccenda solo procedurale.

Sarà molto interessante vedere come inciderà questa riforma nel dibattito al Sinodo ordinario dei vescovi sulla famiglia previsto per ottobre. Molti padri sinodali l’anno scorso al Sinodo straordinario avevano sottolineato la necessità di snellire le cause e di riconoscere il fallimento per fede. E questa è anche la posizione del papa emerito Benedetto XVI. E’ evidente infatti che se molti più matrimoni venissero dichiarati nulli verrebbe disinnescato in buona parte il dibattito sulla questione della comunione ai divorziati risposati, che è sempre molto aspro e polemico.

Ma c’è anche un'altra questione, sollevata dal cardinale Coccopalmerio, presidente della Pontificio Consiglio per i testi legislativi alla presentazione dei due “motu proprio” e cioè che le nuove norme impongono un aggiornamento e un’integrazione dei canoni del Codex relativi alla famiglia: “Il Codice latino dovrebbe dare spazio non solo al sacramento del matrimonio, bensì anche alla famiglia, alla sua identità, alla sua soggettività e alla sua missione”. Coccopalmerio si riferisce non solo alla famiglia tradizionale, ma anche al “problema delle nuove normative civili relative a matrimonio e famiglia spesso incompatibili con la dottrina e la disciplina della Chiesa, però di fatto esistenti”, che vengono “inevitabilmente ad avere un impatto sull’ordinamento”. E fa un esempio: “Un solo caso, tra i più semplici; nelle legislazioni in cui le coppie omosessuali possono adottare, se una coppia omosessuale vuole battezzare il bambino, come si deve provvedere? Come, per esempio, si registra il battesimo?”. Sarà sicuramente argomento, tra gli altri, del prossimo Sinodo.



Refugium peccatorum

C'è chi lascia la chiesa a causa di Papa Francesco


Sono sempre più numerosi gli amici, anche persone all'apparenza religiosamente più salde di Magdi Allam, che disgustate da Papa Francesco mi comunicano di voler lasciare la Chiesa, verso le mete più svariate: l'ortodossia, l'anglicanesimo, il nulla (non che l'anglicanesimo differisca molto dal nulla...).

Il gesuita da campo

Il Papa e la pastorale low cost

Ieri l’aborto, adesso il divorzio breve. La chiesa della misericordia di Francesco si è messa a correre rinunciando, buone intenzioni e fini santi a parte, a proteggere laici e cattolici dai lupi del postmodernismo
Papa Francesco (foto LaPresse)
Ieri l’aborto, adesso il divorzio breve. La chiesa della misericordia si è messa a correre. Accoglie, accoglie, accoglie. E’ chiesa orante, non giudicante. E’ chiesa della gratuità, perfino low cost. Il vescovo può sciogliere in un anno, anche meno, un matrimonio rivelatosi spiritualmente nullo. Se ne può contrarre un altro, magari più di uno, e restare in comunione senza problemi e senza complessi.

martedì 8 settembre 2015

Scisma & controscisma?

Sinodo: Bagnate le polveri...
Le modifiche rese note oggi alla disciplina e alla pratica del riconoscimento di nullità matrimoniali nella Chiesa cattolica con ogni probabilità riporteranno il Sinodo di ottobre sulla Famiglia a una visione più ampia ed equilibrata dei problemi della famiglia stessa.

Le modifiche rese note oggi alla disciplina e alla pratica del riconoscimento di nullità matrimoniali nella Chiesa cattolica con ogni probabilità riporteranno il Sinodo di ottobre sulla Famiglia a una visione più ampia ed equilibrata dei problemi della famiglia stessa.

Nati papisti

Così la Chiesa conservatrice si ribella al Papa "liberale"

Un'inchiesta del Washington Post scoperchia le reticenze dei conservatori nei confronti della "rivoluzione" indetta da Francesco. Non sono pochi i nemici interni di Bergoglio

Il capostipite dei cattolici che non amano Papa Francesco sarebbe lui, il CardinaleRaymond Burke. Conservatore, estremamente attento alla Dottrina della Chiesa, anche durante l'infuocato sinodo sulla famiglia di qualche mese fa si era dimostrato uno dei più duri oppositori della ventata "liberale" che Bergoglio starebbe portando sul Vaticano.
La storia della Chiesa è fatta di cambiamenti e opposizioni. Anche durante il Concilio Vaticano II, che molte novità introdusse nel mondo cristiano cattolico, non mancarono i conflitti e infine anche le divisioni. La "rivoluzione" di Papa Francesco potrebbe portare a tanto? E' presto per saperlo.

(Matteo 7:3-5)

La fine di un equivoco:riflessioni sulla “Fraternità San Pio X”
o “Fraternità degli Apostoli di Gesù e di Maria”

comunicato dell’Istituto Mater Boni Consilii


3 settembre 2015, festa di San Pio X, a 30 anni dalla nostra uscita dalla Fraternità San Pio X (dicembre 1985)


Pubblichiamo il presente comunicato dell'Istituto Mater Boni Consiliirelativo alla curiosa notizia secondo la quale i fedeli della Fraternità San Pio X non avrebbero mai ricevuto l'assoluzione per i loro peccati confessati ai sacerdoti della Fraternità.
Su questa strampalata vicenda, nata da una dichiarazione “ufficiale” di papa Bergoglio, abbiamo pubblicato un commento di Belvecchio.

Nel pubblicare a titolo documentario il presente comunicato, abbiamo il dovere di avvisare i nostri lettori che esso non corrisponde, per varie ragioni, alle nostre convinzioni; e tuttavia aiuta a comprendere come la “diversità” di posizioni all'interno del variegato “mondo tradizionale” continui a rivelare la diffusa presenza in esso di quello stesso morbo dell'individualismo che tutti i fedeli tradizionali a parole dicono di voler combattere. 

Il matrimonio breve

Un passo avanti nella demolizione della famiglia  

Le “novità” decise da Bergoglio in materia di dichiarazione di nullità matrimoniale sconcertano fino a un certo punto, perché si inquadrano in una logica unicamente umana e di marketing. Qualcuno si ricorda che il matrimonio è un sacramento?

di Paolo Deotto
.
zzzzbrgpgnLa buona stampa sta già tessendo le lodi delle decisioni di Bergoglio in materia di nullità matrimoniale. Né dobbiamo stupircene più di tanto. Da oltre due anni a questa parte assistiamo a una gioiosa marcia alla conquista del consenso del mondo e senza dubbio oggi si è fatto un bel passo avanti.
Naturalmente l’argomento è di tale importanza che dovrà essere approfondito, e da voci ben più autorevoli della mia. Però dalla lettura delle prime notizie ciò che appare evidente è un quadro desolante, nel quale si abbandona un principio che sempre aveva informato la materia della matrimonialità canonica, ossia la massima Matrimonium gaudet favore iuris. Si è passati agilmente all’opposto e il criterio fondamentale è quello – del resto esplicitamente dichiarato – di venire incontro alle mille situazioni che generano angoscia nei “fedeli” (a questo punto sarebbe lecito chiedersi “a cosa” siano fedeli questi fedeli…).

Grazie Papa..!?

Migranti. Vescovo di Aleppo: grazie Papa ma i cristiani non vogliono scappare dalla Siria

I cristiani siriani accolgono con gratitudine l’appello del Papa all’Europa ad accogliere i profughi ma sottolineano l’importanza per loro di restare in Siria. L’appello di Papa Francesco «esprime la sua sollecitudine verso chi soffre, ed è un invito a tutti i cristiani ad aiutare con evangelica concretezza chi si trova in situazioni di emergenza, come quelle vissute da chi veniva respinto alle frontiere». Nello stesso tempo, «davanti alle guerre che stravolgono il Medio Oriente, il nostro desiderio come cristiani e come Chiesa è quello di rimanere nel nostro Paese, e facciamo di tutto per tener viva la speranza».

Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».Gv 13,27

Il cardinale Kasper
Negli ultimi giorni prima il cardinale Muller, poi il cardinale Kasper, da due punti di vista diversi hanno evocato il rischio scisma nella Chiesa a causa del rapporto tra dottrina e pastorale. Se accadrà non lo sappiamo ma è evidente che già ora nella Chiesa ci sono due posizioni contrastanti e inconciliabili.

Sinodo, lo scisma non è più un tabù
Sinodo
Scisma. La parola è rimbalzata più volte nei giorni scorsi sulle bocche del cardinale Müller (clicca qui), prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e del cardinale Kasper (clicca qui), autore della famosa relazione del febbraio 2014 ai Cardinali in cui prospettava soluzioni pastorali e disciplinari per l’ammissione dei divorziati risposati all’Eucarestia.

Civiltà Santamartana?





"La Civiltà Cattolica" ha una nuova sede. A Santa Marta


Scrive ciò che papa Francesco vorrebbe fare in tema di famiglia, ma forse non farà perché frenato dal sinodo. Le obiezioni di uno studioso americano a un articolo sul Concilio di Trento, che secondo la rivista avrebbe ammesso le seconde nozze 
ROMA, 8 settembre 2015 – "La Civiltà Cattolica" non è una rivista qualsiasi. Scritta esclusivamente da gesuiti, le sue bozze passano da sempre al vaglio delle autorità vaticane, prima della pubblicazione. Con Pio XII era personalmente il papa a esercitare questo controllo e a ispirare alcuni articoli. Giovanni XXIII lasciò fare alla segreteria di Stato, e così i successori.

Ma con Francesco il legame tra il papa e la rivista è di nuovo diretto. L'attuale direttore de "La Civiltà Cattolica", padre Antonio Spadaro, intrattiene con Jorge Mario Bergoglio un rapporto strettissimo e confidenziale, fino a essere diventato il principe dei suoi intervistatori ed interpreti.

Tutto ciò che questa rivista scrive sul sinodo sulla famiglia, quindi, tende a essere ricondotto a lui, a Francesco.

Nientepopodimeno

Padova. Il Crocifisso nelle aule scolastiche, la stampa di regime e il sessantotto che non muore mai 

C’è una tecnica di manipolazione delle notizie, di sfruttamento delle ingenuità giovanili e, in definitiva, di disinformazione che è sempre valida. Da Lenin a Hitler, ai loro modestissimi epigoni, la “verità” viene sempre costruita a tavolino per perseguire i propri scopi.

di Paolo Deotto
.
zzzzcrcfscl
Il sessantotto non muore mai. Lo so che diventerò noioso a furia di ripetere questa frase, ma purtroppo, per quanto noiosa, la frase è vera.
Il “sessantotto” non è tanto un periodo storico, quanto una tecnica ben sperimentata e consolidata di piccoli travisamenti voluti, notizie date a metà o con imprecisioni mirate, genericità non casuali, il tutto accompagnato dall’uso alquanto spudorato dei giovani, con le loro ingenuità, la loro immaturità, i loro limiti, ai quali viene offerto un piedistallo di notorietà, per spingerli a dire – e a pensare – sempre più corbellerie. Beninteso, purché siano corbellerie di regime. Già, perché tra l’altro si insegna un postulato assoluto: chiunque vuole diventare difensore scatenato della libertà deve capire che la libertà è così preziosa che non può essere riconosciuta a tutti…  (e purché non rifletta sul fatto che pone le premesse perché un bel giorno sia tolta anche a lui).