ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 23 giugno 2016

I rintocchi della campana

Una riflessione sul paradiso 

“Amen dico tibi: Hodie mecum eris in paradiso” (Lc 23, 43)
“Lì si vedrà ciò che tenem per fede, / non dimostrato, ma fia per sé noto / a guisa del ver  primo che l’uom crede” (Par, II, 43 – 45)
di Carla D’Agostino Ungaretti

zprdsLe  parole rivolte da Gesù morente al suo compagno di supplizio, che lo implora di ricordarsi di lui quando entrerà nel suo regno, sono solo otto e tra le più commoventi e foriere di speranza del Vangelo secondo Luca e, nonostante siano così poche, ci offrono lo spunto per meditare su alcuni aspetti della nostra fede ciascuno dei quali, a sua volta, è un pozzo senza fondo dal quale si possono continuamente attingere nuove consapevolezze spirituali e innumerevoli  spunti di meditazione tali da meritare che si scrivano interi e sempre nuovi volumi su di essi: il peccato, la conversione, la misericordia di Dio, la salvezza eterna e, da ultimo, il Paradiso. E allora, da cattolica “bambina” ben consapevole di essere (come dice Dante) “in piccioletta barca”, anche io cercherò di meditare un po’ su questo mistero, nel quale si concretizza la nostra salvezza, facendomi guidare da Benedetto XVI, che io considero (tanto per usare ancora una volta un’espressione dantesca) “lo mio maestro e ‘l mio autore”[1]e da quell’ immenso monumento di fede, di speranza, di carità, di teologia e di poesia che è la Divina Commedia, uno dei miei “livres de chevet”.
La Bibbia non usa molto spesso il termine “paradiso”. Il termine ebraico gan(giardino) con il quale la Genesi indica il “paradiso terrestre”  fu tradotto dai Settanta con  l’espressione “paradèisos” – a sua volta derivata dalla lingua babilonese – che voleva indicare la familiarità con Dio e con le creature di cui l’uomo godeva prima del peccato. Alludendo alla vita eterna, il Nuovo Testamento usa anche altre immagini come Cielo, Terra Promessa, Tempio santo, Gerusalemme nuova, Banchetto celeste. (per esempio, 2 Cor 12, 4; Ap 2, 7). Comunque, usando il termine “Paradiso” la Chiesa ribadisce che la salvezza consiste nella perfetta ed eterna comunione con Dio.

Davanti a Dio non possiamo mentire

UNA SOLA E' LA META

    Abbiamo due patrie, due padri, due leggi: ma una sola è la meta. Il fatto di avere due patrie, due padri, due leggi e due cittadinanze, non significa necessariamente che dobbiamo trovarci in conflitto insanabile con noi stessi 
di Francesco Lamendola   

Il buon cittadino ha due patrie, e le ama entrambe: la patria di quaggiù e la patria di lassù; la terra natia in questa vita, e la patria celeste che ci attende dopo la morte. Ciascuno di noi ha due padri: quello umano e quello divino; dal primo abbiamo ricevuto la vita materiale, che però non è stata da lui creata, ma solo trasmessa, così come lui, a sua volta, l’ha ricevuta; dal secondo abbiamo ricevuto la vita soprannaturale, e questa, sì, ci è stata donata dal nulla. E ciascun essere umano ha due leggi da rispettare: quelle umane e quelle divine; le prime sono stabilite dal gruppo, dalla tribù, dalla società, dallo stato; le seconde sono stabilite da Dio; le prime possono cambiare nel corso del tempo, diventando lecito ciò che era illecito, e viceversa; le seconde sono eterne e immutabili. Ciascuno di noi, pertanto, possiede come una doppia cittadinanza: siamo con un piede, per così dire, immersi nella vita di quaggiù, e partecipi degli affanni, delle speranze, dei timori della vita terrena; con l’altro, invece, siamo proiettati verso l’eterno, siamo chiamati a vivere fin da ora la dimensione dell’Assoluto, preparando le condizioni per il nostro destino eterno.

Frontline (*) anche per Ipazia?


I nuovi falsi profeti e le menzogne di Enzo Bianchi.


Una simile arrogante sfrontatezza nel Bianchi si può spiegare solo perché, in questa tragica ed ingovernabile situazione, che sta vivendo oggi la Chiesa, è spalleggiato da potenti forze anti-cristiche, sicché, come ai tempi oscuri del X secolo, Marozia e le potenti famiglie romane spadroneggiavano sul Papa, così oggi spadroneggiano i ben più astuti modernisti, presenti ormai nella Santa Sede e tra gli stessi “collaboratori” del Papa, che non si capisce per quali motivi se li tiene o li assume, o perché forse spera di tenerli a bada o perché non è capace di cavarseli d’attorno […].
«Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole».
[II Lettera del Beato Apostolo Paolo a Timoteo, 4, 3-4].
.

Enzo bianchi con Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II dona una corona del rosario a Enzo Bianchi, forse per invitarlo a pregare la Beata Vergine Maria per la conversione dei luterani?

Il famoso monaco Enzo Bianchi ha tenuto di recente a Torino una conferenza dal titolo “Etica cristiana e malattia” in occasione del XX congresso nazionale FADOI [Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Italiani]. In essa Bianchi intenderebbe presentare l’etica cristiana concernente il tema del dolore, del male e della morte, invece di fatto espone una visione meramente filantropica, per non dire atea, che meglio rispecchia l’etica razionalistica dell’Illuminismo o della Massoneria e nulla ha a che vedere con l’etica cristiana.
.

Deus sabaoth?

Soccorso armato in Libia. La proposta de "L'Osservatore Romano"


migranti
Nell'udienza generale di mercoledì 22 giugno, una dozzina di migranti africani si sono uniti a papa Francesco, che non ha mancato di rinnovare il suo incessante appello a "non escludere nessuno", a "dare posto a tutti", a "lasciare venire tutti".
Ma la politica degli Stati nei confronti del fenomeno migratorio non si può identificare in questo solo gesto di carità tipicamente cristiana. Deve procedere oltre, deve ideare e percorrere sue strade.
Una di queste, nuova e coraggiosa, è stata prospettata lo scorso 17 giugno su "L'Osservatore Romano" da un diplomatico italiano di alto livello, in una doppia pagina dal titolo generale "L'Europa di fronte alla crisi dei migranti".
Ma incredibilmente, la proposta lanciata da quel diplomatico su "L'Osservatore" non ha trovato ascolto. Non è stata ripresa e discussa. È come caduta nel vuoto.
Una ragione in più per riferirne qui i tratti essenziali.

L’ammmore, supera ogni ostacolo..


“Interesse preminente del minore”, nel diritto italiota


Sacrificio e pentimenti.

Una riflessione su san Pietro, il primo Vicario di Cristo

(di Cristina Siccardi) La Chiesa si accinge a fare memoria liturgica dei Santi Pietro e Paolo, pertanto il 29 giugno è giorno di preghiera, ma anche di riflessione. La Chiesa, guidata da papa Francesco, vive una difficilissima stagione, se da un lato i media si compiacciono ogni qualvolta il Papa esterna pensieri pauperisti, ecumenici, tolleranti la moderna ed adultera impostazione familiare e favorevoli all’emigrazione di massa in Europa, dall’altra le chiese sono sempre più vuote; i seminari sempre più spopolati; i parroci, in riduzione, sempre più distratti in faccende sociali e mondane; mentre gli anziani membri di molte congregazioni e molti ordini religiosi, sia maschili che femminili, sono sofferenti testimoni della chiusura dei loro istituti per mancanza di vocazioni.

Il troppo, stroppia..

Troppe vocazioni Il vescovo chiude la FraternitàLa Chiesa del Belgio, in piena crisi di vocazioni, ha deciso di non ospitare più la Fraternità sacerdotale dei Santi apostoli che ha attirato in soli tre anni 27 membri, 6 sacerdoti e 21 seminaristi. La decisione del nuovo arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Jozef De Kesel, appare paradossale nelle motivazioni: «La maggior parte dei seminaristi provengono dalla Francia, nonostante vi siano molte diocesi francesi in cui mancano sacerdoti». Ed è rivolta tra i laici.

Per il meglio… o per il peggio?


Quando si dice… la riconoscenza 



L’agenzia Zenit, del 22 giugno 2016, ha diffuso la notizia che Francesco, al secolo Bergoglio, ha prefatto il primo volume di una raccolta di omelie sul sacerdozio pronunciate da Benedetto, al secolo Ratzinger, e pubblicata da Cantagalli, Siena.
Il titolo del volume è: Insegnare e imparare l’amore di Dio; il titolo del pezzo di Zenit è: “Un maestro di fede”. L’ode a Benedetto del successore Francesco.
Non facciamo della facile ironia, ma in verità i due titoli ci appaiono un po’ eccessivi, sia per ciò che suggeriscono, sia per ciò che rappresentano: il primo un gratuito riconoscimento ad un ex papa che all’amore di Dio ha preferito un comodo rifugio in Vaticano pur pretendendo di essere ancora “papa”; il secondo un interessato panegirico di un beneficiato al suo benefattore.

mercoledì 22 giugno 2016

Il giorno più lungo del secolo



01:19:00
 571

Il Segreto ancora Celato

La rapida “maturazione” dei bambini d’oggi!

INNOCENZA E CRIMINE PIU' ODIOSO

    Il crimine più odioso della modernità: la distruzione dell’innocenza infantile. Stupisce vedere come un tacito patto sia stato stretto fra le principali agenzie educative per sottrarre ai bambini una visione incantata del mondo 
di Francesco Lamendola  


I bambini non sono degli angioletti; questo lo si sa, nessuno più lo mette in dubbio, ammesso e non concesso che i nostri nonni o bisnonni lo credessero davvero, solo perché ritenevano giusto non dare scandalo davanti ad essi e proteggere, in qualche modo, la loro innocenza; e non è nemmeno vero che la “scoperta” della amoralità infantile risalga a Sigmund Freud: basta leggere un qualsiasi scrittore che abbia rappresentato nelle sue opere il mondo dell’infanzia, per esempio Ippolito Nievo, con la celebre figura della Pisana neLe confessioni di un italiano, oppure Charles Dickens (David Copperfield), o Victor Hugo (I miserabili), o Ferenc Molnár (I ragazzi della Via Pàl), o Mark Twain (Tom Sawyer e Huckleberry Finn), per rendersi conto che, già prima di Freud, erano ben pochi quelli che ancora credevano alla favola del bambino tutto innocenza, purezza e candore, esposto alla cattiveria del mondo degli adulti.
Da qui a indulgere nella esagerazione opposta, secondo la quale il bambino sarebbe naturalmente malizioso, intrigante, bassamente astuto, e che non sia necessario proteggerlo in alcun modo dai cattivi influssi che potrebbero venirgli dai grandi, anzi, prima imparerà a diventare adulto lui stesso, e tanto meglio sarà, tuttavia, ce ne corre assai:

Il "finto tonto"

 

Durante un discorso pronunciato il 16 Giugno,
Bergoglio ha testualmente detto, riferendosi a Nostro Signore,
che "fa un po' lo scemo", "ha mancato verso la morale" e che "non era uno pulito".

L'unico "scemo", o - come ha edulcorato il suo ufficio stampa - il "finto tonto"
pare essere solo l'autore di queste bestemmie.

Nell'assordante silenzio dei Sacri Pastori...
Postato da 

Il buio oltre la siepe dei grilli

TRENT’ANNI DI BUIO PRIMA DI PAPA FRANCESCO.

         MA COSA COMBINA IL VATICANISTA DEL TG1?

Cercando documentazione sulle recenti critiche avanzate dal vaticanista del TG1 Aldo Maria Valli al Santo Padre, che anche a mio avviso prestano il fianco a non pochi appunti, trovo da un lato chi, come il Dott. Valli, muove contro il presente pontefice -per me Santo Padre- e chi, come il teologo e docente Andrea Grillo1, non solo utilizza  i presupposti del teologo Sua Ecc. il Card. Kasper per rivisitare la dottrina dell’indissolubilità nella versione alternativa dell’ “indisponibilità”, (apertura al divorzio per esaurimento -morte- della relazione), ma, e questo è il punto, rimprovera a Valli di essere “antibergogliano”. Come se il punto sarebbe essere bergogliani o meno.
Cosa fa, allora, il teologo Andrea Grillo? Scrive una replica confutativa (vedi l’articolo intero:   A. M. Valli e la caricatura di papa Francesco in …

Eccone un breve passaggio
Il teologo Andrea Grillo
… Noi veniamo da 30 anni in cui progressivamente si è erosa ogni possibilità di “discernimento” per
affermare soltanto “valori e verità oggettive” su cui si è appiattito il Vangelo, per paura e per
diffidenza. Francesco, che ha ereditato questa pesantissima eredità, ha semplicemente recuperato,
accanto ai principi e alle norme generali, le relazioni e i casi particolari. Questa è la posizione
equilibrata e prudente, mentre ci eravamo tutti abituati allo stile drastico dell’ “aut-aut”, del quale
Valli sembra diventato un nostalgico piuttosto acceso. …

COSA COMBINA, ALLORA, IL CONFUTATORE?

Il teologo, che assunse la docenza durante il pontificato di San Giovanni Paolo II, contesta non un Papa, ma forse due … in un sol colpo ed in poche righe:
… Noi veniamo da 30 anni in cui progressivamente si è erosa ogni possibilità di “discernimento” per
affermare soltanto “valori e verità oggettive” su cui si è appiattito il Vangelo, per paura e per
diffidenza. Giovanni Paolo II paura? Lui e Papa Benedetto, già suo braccio destro, diffidenza?
Considerato che dal Concilio sono passati 50 anni; i 30 anni sono quelli di Paolo VI e Giovanni Paolo II? Non penso, perché quindici più ventisette darebbe quarantadue, mentre i ventisette di Giovanni Paolo II e gli otto di Benedetto XVI danno il risultato di trentacinque. Più vicina questa somma al periodo puramente generico indicato dal teologo, no?
Bergogliani o Ratzingeriani non è questo il problema.
Se crediamo, tutti, (teologi, vaticanisti, fedeli, pastori, parroci), che il Santo Padre sia un dono dello Spirito, dobbiamo abbassare i toni e ricercare nelle Loro parole la continuità nella Loro specificità, senza piegare, anche involontariamente, certo animati da buone intenzioni, le Loro parole. Non si proibisce a nessuno di parlare, ma evitiamo la guerra. Ma attenzione; questo lo dico non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per i lettori di una stampa non omologata, per noi semplici e minimi collaboratori, come mi considero.
Mi permettete una battuta? Poveri GPII e BtoXVI. Qualcuno vi aspetta all’Alfonsiana per un poco di ripasso di pastoral-teologia!
Così va il mondo, diceva il Crocifisso a Don Camillo!
————–
1. Il teologo Andrea Grillo dal 1994 è docente di teologia sacramentaria e liturgica presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo in Roma, e presso l’ILP della Abbazia di S. Giustina in Padova. Riveste diversi e prestigiosi incarichi legati alla sua professione (cf pagina web di Andrea Grillo).

La caccia al prete

Nostro dovere cristiano: difendere il Consacrato, l'Unto del Signore!


Potremmo trovare mille motivazioni, anche valide, per biasimare l'opera di un Consacrato e per abbandonarlo  inesorabilmente alla Giustizia Divina ed al disprezzo umano.
La sacra unzione crismale non conferisce infatti l'immunità ad un sacerdote indegno.
Il Sacro ordine presbiterale non immette i Consacrati in una casta di intoccabili tantè che essi vengono tentati dal diavolo mille volte di più di un laico e quando peccano lo fanno con una determinazione assai 
maggiore di normale fedele. 

Di preti-Giuda ne è piena la storia della Chiesa.
Guardiamo, ad esempio, come attualmente alcuni preti-Giuda stanno umiliando la Mistica Sposa di Cristo !



Alzare solo le sopracciglia?

Criticare il Papa. Si può (si deve)?
Si può – si deve – criticare il Papa? E’ una questione, una frase che certamente farà alzare le sopracciglia a molti cattolici. E' anche il senso di un lungo commento, molto articolato e interessante, che Jeffrey Mirus, fondatore di Catholic Culture, scrive oggi su quello che è una delle più seguite e autorevoli voci cattoliche sul web nel mondo anglofono.

La ‘sfida’ del barletto

SE QUESTO E' UN PAPA 




Ci siamo finalmente!
Il matrimonio religioso, il Sacramento della Chiesa Cattolica, quello che rende – o meglio: quello che rendeva - il vincolo coniugale santo ed indissolubile davanti a Dio e agli uomini, è stato annullato, con editto “estempore” o più correntemente, “a braccio”, dal regnante Papa che, debellata la dottrina millenaria quale ciarpame ingombrante ed inutile, stabilisce, in termini di prassi, essere preferibile una convivenza in cui sia praticata una laica ed umana reciproca fedeltà, piuttosto che un matrimonio religioso celebrato da sposi privi della consapevolezza di compiere un atto sacro.

La portata della rivoluzione

Rivoluzione papale

La vera svolta di Francesco è nella scelta dei nuovi vescovi. In Italia ne ha già nominati 85
Papa Francesco (foto LaPresse)
La vera svolta di Francesco è nella scelta dei nuovi vescovi. In Italia ne ha già nominati 85
Roma. Più che nei controversi documenti post sinodali e nella lenta riforma della governance curiale, la rivoluzione di Francesco consiste nella scelta dei nuovi vescovi mandati a guidare le diocesi sparse nel mondo. In un recente articolo pubblicato dal Sir, il Servizio d’informazione religiosa della Conferenza episcopale italiana, si legge che nel primo triennio di pontificato Bergoglio ha nominato per la sola Italia ottantacinque vescovi: più di un terzo del totale, essendo duecentoventisei le diocesi presenti nel nostro paese. L’età media dei prescelti è di cinquant’anni, il che significa che il mandato è – in teoria – di almeno venticinque anni. Il tempo sufficiente, insomma, per lasciare un’impronta tangibile.

martedì 21 giugno 2016

Ma l’Agnello li vincerà


L’occidente senza katèchon si prepara all’imminente intronizzazione di Lucifero


Untitled-1-720x14 essi vivonoEra il 1988. In tempi quindi non sospetti, sugli schermi cinematografici passava un film di “fantascienza” scartato dalla critica e ignorato dal pubblico dal titolo “Essi vivono noi dormiamo”. Eppure il regista hollywoodiano John Carpenter è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico di tutto rispetto, molto noto nell’ambiente e molto informato sui piani della sètta del Nuovo Ordine Mondiale. Almeno per lo spettatore degli anni ’80, la pellicola, a prima vista, poteva sembrare un calderone pieno di sciocchezze e vacuità. In realtà, Essi vivono comunica un forte messaggio riguardo l’élite descrivendo chiaramente il piano degli Illuminati e l’ambizione del controllo delle masse di tutto il mondo. Mentre seguiamo il protagonista del film John Nada (nada in spagnolo significa “niente”) nel suo vagabondare senza mèta per la città, la telecamera si concentra spesso su persone che guardano ipnotizzate la televisione e assorbono quindi passivamente tutti i suoi messaggi. La gente comune sembra apprezzare gli show televisivi proposti…. mezzi di distrazione di massa per il rimbecillimento umano su scala globale, almeno fino a quando un’organizzazione, riuscendo ad oscurare le frequenze, si mette a trasmettere messaggi sovversivi su chi li controlla. Nell’aria, infatti, c’è una sensazione di costante pericolo: gli elicotteri sorvolano e controllano la città e certi preti, agli angoli della città, avvertono il pericolo imminente urlando senza sosta per informare il popolo sui pericoli che i loro governanti ordiscono ai loro danni. Appena arrivato in città, Nada ascolta incuriosito la predica di un sacerdote tiene all’aperto:
«Si mimetizzano tra di noi come serpenti… e quando il serpente vomiterà dalla sua bocca, sarete travolti «dal fiume del suo assenzio. A loro si sono prostituiti tutti i governanti e la Terra è diventata un covo di corpi pieni di spiriti immondi perché le nazioni stanno bevendo il vino della loro sfrenata concupiscenza e i governanti si sono prostituiti con loro e i mercanti si sono arricchiti del loro lusso sfrenato. SVEGLIATEVI HANNO PRESO IL POSTO DI DIO»!

Chiesa misericordista..

Rigidità, l’ultima eresia  


Il paradosso misericordista della Chiesa moderna.    
di Marco Manfredini                                                                        

zbrrAlla fine, ciò che è stato faticosamente cacciato dalla porta nel corso di qualche decennio, rientra di prepotenza, e all’improvviso, dalla finestra. A dimostrazione che non può esistere nessuna dottrina, vera, traviata o falsa che sia, senza dogmi e di conseguenza senza eretici che li disattendano. Nemmeno quella dei tolleranti & misericordiosi.
“E’ così o niente”: questa affermazione rappresenta l’eresia secondo il nuovo e unico dogma rimasto, l’ideologia che si è impadronita della quasi totalità del clero, in particolare ai piani alti, a partire dal vertice: il misericordismo.
I paradossi di una Chiesa modernista: chi dice “è così o niente”, vale a dire “la verità è questa, non altra”, sia messo (metaforicamente, si spera) al rogo.
Il misericordismo, o ideologia misericordista, è quella particolare forma di pensiero salita alla ribalta negli ultimi tempi, con un’impennata parabolica registrata nell’anno in corso, per cui, travisando clamorosamente il concetto stesso di misericordia per non urtare il sensibile peccatore, viene sospesa ogni forma di giudizio su ciò che è bene e ciò che è male. Come se una persona adulta e consapevole, affetta da grave patologia, venisse tenuta all’oscuro del suo stato di salute, impedendole di fatto di accedere alle necessarie cure.

Da quel rubinetto io non bevo


Rispondo a chi mi domanda “sull’attuale confusione e sul Papa”

Lettera di un sacerdote a una donna perplessa...

Rispondo a chi mi domanda “sull’attuale confusione e sul Papa”  Il primo Papa,  san  Pietro,  disse  al Sommo  Sacerdote  Caifa:  “Giudicate  voi  stessi  se  sia giusto  innanzi  a  Dio  obbedire  a  voi  più  che  a  Lui;  noi  non  possiamo  tacere  quello  che abbiamo visto e udito”. Solo a Dio dobbiamo rispondere della nostra vita. Nessuno può venire ad insegnarci il Credo, se già lo sappiamo, né cambiare i Comandamenti o i Sacramenti. San Paolo  dice:  “In  realtà  non ce n’è  un  altro Vangelo;  solo  che  vi  sono alcuni  che  vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! 

Ma questi non sono migranti?

Bruxelles chiede aiuto al Papa
I parrocchiani di Santa Caterina, una chiesa nel centro di Bruxelles affidata alla Fraternità dei Santi Apostoli scrive al Papa, e gli chiedono di ascoltarli e di aiutarli a modificare una decisione che appare inspiegabile, e temono sia ideologica.


Se lo legge, cambia idea..!

Francesco e le donne. Omelie no, diaconato più no che sì


Il papa ha riaperto la discussione sul diaconato femminile, ma ha fatto capire che non se ne farà nulla. E intanto respinge l'idea di far predicare le donne durante la messa

di Sandro Magister



ROMA, 21 giugno 2016 – Durante una conferenza stampa di pochi giorni fa in Vaticano, il cardinale Gerhard L. Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ha confermato che è in fase di composizione la squadra di specialisti che tornerà a studiare la questione delle donne diacono, come annunciato da papa Francesco lo scorso 13 maggio, durante un'udienza (vedi foto) alle superiore generali delle congregazioni religiose femminili.

Ma Müller ha anche sottolineato che un ampio studio della questione del diaconato è già stato promosso diversi anni fa dalla commissione teologica internazionale che affianca la congregazione per la dottrina della fede, all'epoca presieduta da Joseph Ratzinger.

Lo studio si sviluppò in due riprese, ad opera di due successive sottocommissioni di cui fecero parte tre futuri cardinali di primo piano: lo stesso Müller, l'allora vescovo ausiliare di Vienna Christoph Schönborn e il filippino Luis Antonio G. Tagle, quest'ultimo oggi considerato da molti come il successore "in pectore" di Francesco sul soglio di Pietro.

Il prodotto di quello studio fu questo lungo e dotto documento pubblicato nel 2002:

Les jeux sont faits?

… la questione se Bergoglio riconosca come vera la religione cattolica, se sia veramente questa la sua religione, o addirittura se ne abbia una, diventa quasi secondaria  rispetto alla  poderosa accelerazione da lui stesso  impressa, e da una chiesa excattolica  che ora viene tutta allo scoperto, al disfacimento etico di una  società   avviata al suicidio.
di Patrizia Fermani  
.
zbrglMario Bergoglio, in arte Francesco, non è un compagno che sbaglia, cioè uno che,  galvanizzato dal proprio credo, per  eccesso di zelo ne esibisce interpretazioni imbarazzanti e prende iniziative avventate capaci di  nuocere alla credibilità  e al buon nome dei compagni di fede. Anzitutto perché  sarebbe  difficile individuare di quale fede egli possa essere  un cattivo interprete o un cattivo rappresentante.

lunedì 20 giugno 2016

Un grazie alla Provvidenza?

Amor di Dio. Preti, parlatene qualche volta! 


zmmgrtGiovedì 9 giugno 2016, nelle pagine di provincia (Saonara) del Gazzettino, edizione di Padova, titolo a tutta pagina: “Il prete a messa: ‘Ospito 5 profughi’ ”. Bravo – vien da osservare: predica bene e razzola altrettanto bene…
Si scorre il testo e si leggono diversi virgolettati dai quali si apprende che la parrocchia in questione un anno fa (circa) ha ereditato un appartamento al secondo piano di una palazzina, eccetera eccetera. Si va avanti e sempre la dichiarazione del parroco annuncia che cinque persone, cinque somali, avranno un’opportunità di vita migliore, e via con la Caritas, la Cooperativa…

Emeritus was impossible?

Giovanni Paolo II nel 2002: "A pope emeritus is impossible"


GPII
L'enigma di un "papa emerito" affiancato al papa regnante, addirittura nella forma di "un ministero in comune" tra un papa "contemplativo" e uno "attivo", continua a pesare  irrisolto sull'attuale stagione del papato:
La figura del "papa emerito" è stata deliberatamente introdotta da Benedetto XVI dopo le sue dimissioni, ma non ha precedenti nella storia.

Prossima enciclica eugenuitica?

PER SCALFARI IL CRISTIANESIMO SE L'È INVENTATO SAN PAOLO. UN ESERCITO DI STUDIOSI SI SBELLICA

Per Scalfari il cristianesimo se l'è inventato san Paolo. Un esercito di studiosi si sbellica
Eugenio Scalfari, fondatore di la Repubblica, ripropone il suo vecchio pallino su san Paolo come vero fondatore del cristianesimo.
Ne ha parlato in un suo recente editoriale: caduto da cavallo, Saulo «svenne e durante lo svenimento, mentre lentamente si riaveva, vide un’immagine affascinante da tutti i punti di vista che la sua mente ancora non totalmente riavutasi interpretò come l’immagine di Gesù. Di fatto fu il tredicesimo apostolo e sostanzialmente fu il vero fondatore della religione cristiana». Il quale inventò anche, sempre secondo Scalfari, lo Spirito Santo, parlandone per primo nella Lettera agli Efesini.

Saldi definitivi: si chiude tutto!?

















Avviene talvolta, nella dinamiche commerciali, che una società decida di assorbire un'altra, non tanto per acquisirne le professionalità e le competenze, quanto piuttosto per eliminare un fastidioso concorrente. Ovviamente, specialmente nella fase in cui sono in corso i colloqui tra le due società, quella che formula l'offerta di fusione afferma l'esatto contrario: ossia che lo scopo dell'acquisizione miri a potenziare il valore del concorrente, fondendo due realtà in modo da non disperdere il patrimonio, le tecnologie, le conoscenze e la clientela di entrambe. In realtà, nel volgere di breve tempo, la fusione si rivela semplicemente un modo per aumentare la posizione dominante della società più forte, facendo scomparire quella più debole. Anche la dirigenza ed i dipendenti, cui inizialmente vengono date garanzie e per i quali si ipotizza il sostanziale mantenimento delle condizioni contrattuali preesistenti, si trovano presto in condizioni di mobilità o addirittura licenziati.

Rimandatelo a scuola..!


Il grave errore di Bergoglio su matrimonio e convivenze


"E Gesù le disse: Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più". In questa semplice frase del Vangelo di Giovanni è racchiuso un po' tutto il senso della dottrina cristiana sul peccato. Cristo non è venuto a dire che i peccati non sono più peccati,ma che Lui ci può perdonare proprio perché abbiamo bisogno del perdono, a patto però  che si cerchi di evitare in futuro il peccato, odiandolo.