Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Lo strano caso dell’«educazione di genere». Di cui nessuno sa dimostrare l’utilità
«Si cerca solo di lottare contro le discriminazioni e il bullismo di cui sono vittime innocenti le persone omosessuali e trans, che non hanno scelto niente, appunto, esattamente come le persone eterosessuali», ha scritto ieri su RepubblicaMichela Marzano, filosofa eletta parlamentare tra le file del Pd, in rispostaalle recenti e pesantissime critiche di Papa Francesco alla teoria del gender.
SINODO
DEI VESCOVI. IL PAPA AVREBBE PROPOSTO DI DISCUTERE DEL CELIBATO DEI PRETI, MA
LA PROPOSTA NON SAREBBE PASSATA.
Il nuovo Sinodo dei vescovi, che si svolgerà a Roma
nell’ottobre del 2018 avrà come tema “I giovani, la fede e il discernimento
vocazionale”. L’annuncio è stato dato ieri dagli organi ufficiali vaticani.
Il comunicato afferma che “Papa Francesco, dopo aver
consultato, come è consuetudine, le Conferenze Episcopali, le Chiese Orientali
Cattoliche sui iuris e l’Unione dei Superiori Generali, nonché aver ascoltato i
suggerimenti dei Padri della scorsa Assemblea sinodale e il parere del XIV
Consiglio Ordinario, ha stabilito che nell’ottobre del 2018 si terrà la XV
Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: “I
giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
LA CATTEDRA DI PIETRO NON E’ PIU’ A ROMA, MA TRA LE NUVOLE?
Premetto che personalmente considero Papa Francesco un sant’uomo. Ma: si sanctus est, oret pro nobis. I santi non sono sempre i migliori soggetti per posti di governo; immaginiamoci un S. Francesco a fare il Papa.
A proposito voglio raccontare un episodio: un giorno il Fondatore di una Congregazione religiosa (ora beato) doveva nominare un nuovo direttore di una Rivista e aveva in mente un preciso candidato, ma una persona influente insisteva per un altro nome, adducendo soprattutto che si trattava di un uomo pio e di molta preghiera. Bene – gli disse il Fondatore –se prega molto, digli che preghi per il nuovo Direttore.
Con ciò voglio dire che la migliore dote di governo è la prudenza. Se poi vi si aggiunge la santità, tanto meglio, ma da sola la santità non basta. Ognuno converrà che non c’è niente di più imprudente per un Papa che parlare su temi scottanti e di dottrina morale fondamentale della Chiesa in una conferenza stampa improvvisata, cioè senza conoscere preventivamente le domande, anzi addirittura invitando i giornalisti a fargliene liberamente su qualsiasi tema.
La menzogna più grave è "la falsificazione della parola di Dio": dietro le apparenze di una accettazione della Verità divina di fatto le anime vengono ingannate e trascinate lontano da essa magari senza che se ne rendano conto
di Francesco Lamendola
La parola di Dio è parola di salvezza; la parola dell'uomo, se resta chiusa in se stessa, è parola di morte.
Dio stesso si è fatto Verbo, cioè Parola vivente, nel mistero dell'Incarnazione, per potersi rivolgere agli uomini abolendo la distanza ontologica fra Se stesso e loro, e facendosi uguale ad uno di essi, non dei più ricchi, né dei più importanti.
La parola di Dio è parola che trasforma, che fa scomparire le cose vecchie e inaugura le cose nuove: è parola di vita, di luce, di speranza, di amore. È, soprattutto, parola di Verità: né potrebbe essere diversamente, se si riflette alla natura di Dio. Egli è somma perfezione: dunque, anche perfetta e totale Verità. Il rifiuto, l'adulterazione, la mistificazione, il rovesciamento della parola divina, è l'essenza della Menzogna: in questo senso, si comprende come Gesù, a quei Giudei che non volevano credere alla verità delle sue parole, disse: Voi che avete per padre il Diavolo, e intendete fare le cose che desidera il padre vostro (Giovanni, 8, 44).
Papa Francesco e la catechesi mondana La povertà nel Vangelo
E’ di questi giorni il diffondersi di gravi accuse, dirette e indirette, contro la predicazione e la nuova evangelizzazione di Papa Francesco, al secolo Bergoglio. A furia di leggere, di ascoltare e di osservare i testi, le parole e i gesti di questo nuovo “vescovo di Roma” abbiamo finito col convincerci – magari ci sbagliassimo! – che la cifra prevalente di questo nuovo Papa non è la ecclesialità, come dovrebbe essere, ma la mondanità, come appare con sempre maggiore evidenza.
Intendiamo dire che il suo ragionare, e di conseguenza il suo agire, non si evidenzia per la preoccupazione tipica di un pastore d’anime di edificare i fedeli per condurli sui pascoli che preludono al Cielo, ma si evidenzia per la preoccupazione tipica dell’uomo mondano comune volta ad assicurarsi il miglior godimento delle cose della terra.
Se la barzellette piacciono solo perché a ridere è il Papa
Il video divertente di Bergoglio che se la ride per la barzelletta
C'erano una volta gli scherzi da prete. Adesso che c'è la crisi delle vocazioni sono arrivate le barzellette da papa.
Ieri l'arcivescovo di Canterbury, nella solenne biblioteca
del palazzo apostolico, ne ha raccontata una al Santo Padre: «Sai qual è
la differenza tra un liturgista e un terrorista? Con il terrorista si
può trattare!». E Papa Francesco si è sbellicato dal ridere, trascinando
tutti i presenti. Guardando il clippino astutamente diffuso dalla sala
stampa del Vaticano ho riso anch'io, magari con più moderazione (non
sono un sudamericano, sono un europeo di sangue freddo).
Notizia 1: Radio Livio ci informa
che per la Gospa Gospina la Pace è più importante della Verità: la
sedicente "regina della pace" (parodia della Beatissima Vergine) sarebbe
addirittura "felice" dell'incontro "ecumenico" di preghiera dello
scorso XX Settembre ad Assisi.
Nel 1572 ci fu una grande tempesta sul litorale del Portogallo, che distrusse molte navi, tra cui una nave che veleggiava vicino Siviglia. Su questa nave c’era un giovane portoghese di nome Peter Mendy. Quando si rese conto del grande pericolo che correva la nave, prese il suo Rosario benedetto, se lo mise al collo e chiese alla Santa Vergine Maria di salvargli la vita. Pochi istanti dopo la nave affondò. Tutti i passeggeri persero la vita. Si salvò solo Peter. Quando riprese conoscenza, Peter Mendy si ritrovò sulla riva, col rosario intorno al collo. Immediatamente andò in una chiesa per rendere grazie a Dio.
Tutta la gente rimase sorpresa per questo salvataggio miracoloso e il Vescovo locale ordinò di fare un’indagine sul caso. Essa confermò che Peter Mendy era stato salvato da un miracolo.
Voi che avete per padre il Diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro è un'espressione adoperata da Gesù. La teologia che si oppone alla Verità o che la adultera e mistifica è una teologia che non viene da Dio ma dal Diavolo
di F.Lamendola
C’è un passo del Vangelo di Giovanni nel quale assistiamo a un durissimo scambio di battute fra Gesù e alcuni Giudei, a Gerusalemme, negli ultimi giorni della Sua vita terrena, poco prima della congiura ordita dal Sinedrio per processarlo e farlo condannare a morte dalle autorità romane. Esso si colloca subito dopo l’episodio della donna adultera, che ha Gesù letteralmente strappata dalle mani di quanti volevano lapidarla, la guarigione del cieco nato, che, a sua volta, precede di poco il miracolo della risurrezione di Lazzaro. L’oggetto della discussione è la discendenza da Abramo: Gesù afferma che chi crede in lui conoscerà la Verità, e questo lo farà libero; essi insorgono indignato, affermando di essere discendenti di Abramo e di non essere mai stati, pertanto, schiavi di qualcuno.
L'idolatria conciliare ha generato solo eunuchi teologici e morali, come la superstizione democratica ha partorito eunuchi in ambito civile, politico e militare. Gente senza attributi - absit injuria verbo - sui pulpiti e nei seggi delle istituzioni, nei seminari, nei conventi, nelle amministrazioni pubbliche, finanche in seno alle forze armate. Gente che gli attributi non li ha mai avuti: non li aveva prima, quando sotto Roncalli dissimulava la propria inanità in ferraiolo e saturnio, allineandosi per conformismo a quel simulacro di oboedientia cui si deve la mutazione della Chiesa Cattolica in una versione annacquata della più squallida setta protestante. Obbedivano allora, i meschini, perché si era loro inculcato il concetto dell'autorità, ma svincolandolo poi dal doveroso ossequio al Bene cui essa dev'essere ordinata.
PADRE MANNELLI NEGA TUTTO DURANTE IL LUNGO INTERROGATORIO
Presso la Procura di Avellino sono iniziate le audizioni: il Co-Fondatore padre Stefano Manelli, indagato per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di alcune suore, è stato sentito.
Dalle prime indiscrezioni trapelate sembrerebbe che durante l’interrogatorio di ieri, martedì 4 ottobre 2016, – durato oltre tre ore – padre Stefano Manelli, accompagnato dall’avvocato Enrico Tuccillo abbia negato tutte le contestazioni a lui addebitate, sostenendo la tesi della calunnia nei suoi confronti.
Che cosa aveva di straordinario padre Pio? Che, attraverso il suo corpo e la sua sofferenza, porgeva a chiunque il corpo e la sofferenza redentrice di Cristo. Questa sì che è misericordia.
È pervenuta in Redazione:
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Caro Gnocchi,
è trascorsa da poco la festa di padre Pio e mi pare che non se ne sia parlato troppo. Peccato, perché a mio avviso è uno dei più grandi santi della Chiesa. Siccome so che lei lo conosce e lo ha studiato, mi piacerebbe sapere se c’è un aspetto che l’ha particolarmente colpita.
Grazie,
Fabio Corbellini
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Caro Fabio,
in tempi di una misericordia così balorda come quella che avvelena la Chiesa oggi, più che un peccato, il fatto che la festa di padre Pio sia passata sotto silenzio mi pare una grazia. Se devo dirle che cosa mi ha colpito di quest’uomo, che è senz’altro uno dei più grandi santi di tutta la storia della Chiesa, partirei da come lo ricordò Jean Guitton in un articolo apparso su La Croix nel 1968: “Avanzava pesantemente verso l’altare alle quattro del mattino davanti a un popolo di fedeli, poveri e ricchi, così accalcati da formare un solo corpo immobile, un’unica preghiera muta. Andava avanti nella celebrazione con sempre più sofferenza e, quando arrivò all’inizio del canone, si fermò come davanti a una scalata inverosimile, un appuntamento d’amore doloroso e radioso, un mistero inesprimibile, un mistero che poteva far morire. Lo sguardo che gettava verso l’alto, dopo la consacrazione, diceva tutto questo. Mi dicevo che era forse l’unico prete stigmatizzato in atto, mentre tutti lo sono in potenza”.
"La Chiesa sposa le mode ecco perché rischia di restare presto vedova"
Il sacerdote scrittore: «Il relativismo fa male al cristianesimo che è verità indiscutibile»
L'ultima intervista in qualità di cattolico perplesso non poteva che essere a un sacerdote. Discutere di cattolicesimo senza coinvolgere un prete è un po' come fare i conti senza l'oste e poi non volevo dare l'idea di promuovere una religione fai-da-te: in campo cristiano la disintermediazione è stata già sperimentata da Lutero e il risultato è una babele crollante.
Considerando l’età (è vicino ai novanta) vien da pensare che sia l’arteriosclerosi (o teresina, come la chiamano da quelle parti) ed allora sarebbe giustificato. Ma se invece non ha perduto il senno sono gravi le parole che don Armando Trevisiol, sacerdote del Patriarcato di Venezia, ha pronunciato. E che ha messo per iscritto. Non quindi una voce dal sen fuggita ma un concetto pensato, riflettuto ed infine stampato.
Purtroppo Bergoglio nella sua insulsa catechesi continua ad affermare che Giuda Iscariota si sarebbe salvato senza pentirsi. Ho il dubbio che Bergoglio, volendo portare a termine quell'abbraccio mortale con i luterani (anche Martin Lutero, come Giuda, morì suicida) voglia affermare al di là di ogni ragione e supporto biblico che tutti si salvano anche senza pentimento e proponimento di non peccare più. Per questo ho voluto pubblicare questo documento ufficiale che illustra bene il Magistero della Chiesa. Invito Bergoglio a leggerlo ed a meditarlo !Francesco I
Diocesi
di Albenga: iniziata la riforma di Borghetti a "coerenza zero".
Al Vescovo Mario Oliveri (della diocesi di
Albenga-Imperia) da anni hanno rimproverato un'accoglienza troppo
"paterna" nei confronti dei sacerdoti o seminaristi con tendenze (più
o meno dichiarate) omosessuali e una gestione troppo "misericordiosa"
di (pochissimi) sacerdoti al centro di vicende sessuali non consone ad un
chierico. Questi, ufficialmente, i motivi (mai dimostrati nè oggetto del
processo canonico che lo stesso Oliveri pare abbia chiesto) per costringere
Mons. Oliveri alle dimissioni forzate rassegnate lo scorso mese dopo anni di
vessazioni e costringimenti psicologici.
Ma sappiamo tutti che i veri motivi dell'opposizione
contro Olivero erano altri: la sua fedeltà al Magistero immutato della Chiesa,
la sua difesa della retta dottrina cattolica, e, colpa delle colpe, la
predilizione per una liturgia degna (con riferimento al N.O.) e per quella
antica (V.O.).
La riforma della riforma "si farà". La vuole anche il papa
È ciò che Francesco ha detto in privato al cardinale Sarah, salvo poi sconfessare tutto con un comunicato. Ma il prefetto della liturgia la promette di nuovo, in un suo libro da oggi in vendita, dal titolo: "La forza del silenzio"
di Sandro Magister
ROMA, 6 ottobre 2016 – Con il cardinale Robert Sarah papa Francesco intrattiene un rapporto bifronte. Benevolo da vicino, ostile a distanza.
È Sarah uno di quegli uomini di Chiesa dal presunto "cuore di pietra" contro cui il papa spesso si scaglia, senza far nomi, ad esempio nel risentito discorso di fine sinodo dello scorso 24 ottobre:
Ed è stato Sarah, questa volta con nome e cognome, nella sua qualità di prefetto della congregazione per il culto divino, il bersaglio di un inaudito, umiliante comunicato della sala stampa della Santa Sede di questa estate, contro i suoi propositi di "riforma della riforma" della liturgia:
Adiuvabit ipse ut vera dicamus si non nostra dicamus. Il buono e vero pastore è colui che parla con le parole di Dio, il falso pastore è colui che parla con le parole proprie. Parole che non vengono da Dio ma dalla presunzione umana
di F. Lamendola
Il buon pastore, il vero pastore, è colui che parla con le parole di Dio; il falso pastore è colui che parla con le parole proprie. Il buon pastore pasce il gregge delle pecore e trasmette loro parole di vita eterna; il falso pastore pasce se stesso, il proprio orgoglio, la propria vanità, e non si cura se le pecore del gregge che gli è stato affidato soffrono la sete e si sbandano, perché egli non trasmette loro parole di vita eterna, ma parole mortali, le quali lasciano il tempo che trovano, dal momento che non vengono da Dio, ma dalla presunzione umana.
Ai molti, troppi vescovi dei nostri giorni, che parlano al gregge dei fedeli con parole puramente umane, e che parlano a nome proprio, credendo - suprema improntitudine - di “migliorare”, in un certo senso, o, quanto meno, di “attualizzare” e di “modernizzare” la parola di Dio, la quale, invece, è scritta nell’eternità e ha una sola voce, che non cambia con il mutar delle stagioni umane, farebbe bene rileggersi quanto dice san Paolo nella Lettera ai Galati (1, 6-12):
Mi meraviglio che così presto passiate da Colui che vi chiamò nella grazia di Cristo ad un altro Vangelo. Non che esista un altro Vangelo: ma vi sono certuni che vi turbano e vogliono pervertire il Vangelo di Cristo. Ma quando anche noi stessi o un Angelo disceso dal cielo vi annunziasse un Vangelo diverso da quello che noi vi abbiamo predicato, sia scomunicato! Sì, ve l’abbiamo già detto, ma ve lo ripeto ancora: se qualcuno vi predica un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia scomunicato! È forse il favore degli uomini quello che io cerco, o quello di Dio? Cerco forse di piacere agli uomini? Se volessi ancora piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo. Vi chiaro apertamente, o fratelli, che il Vangelo da me predicato non viene dall’uomo; perché io non l’ho ricevuto, né imparato da un uomo, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
I video di Al Qaeda? Così falsi da sembrare veri e commissionati non da Bin Laden, ma dal Pentagono, per il tramite dell’agenzia di PR britannica Bell Pottinger che per almeno cinque anni ha lavorato in Iraq su mandato del Dipartimento della difesa americano ottenendo un compenso di oltre 100 milioni di dollari all’anno. Totale: 540 milioni di dollari, una cifra esorbitante.
Sì, sì, avete letto bene: certi filmati di Al Qaeda erano “made in USA”. A rivelarlo è il Bureau of Investigative Journalism in un’ottima inchiesta appena pubblicata sul web, incentrata sulla testimonianza di un video editor, Martin Wells, che quei filmati li ha fatti in prima persona, e riscontri nei documenti ufficiali.
PADRE LIVIO: «QUANDO A MEDJUGORJE EBBI UNA FOLGORAZIONE»
05/10/2016 In vista del Giubileo mariano, dal 7 al 9 ottobre, padre Livio Fanzaga racconta la sua "vocazione nella vocazione", la propria devozione alla Madre di Dio, e quando «da bambino cercai di vedere la madonna ma rimasi deluso». Un ampio servizio e l'intervista integrale sul nuovo numero di Credere, in edicola da giovedì 6 ottobre e in parrocchia.
Chi non conosce padre Livio Fanzaga, direttore e anima di Radio Maria, se lo immagina come uno sprovveduto “padre Mariano dei poveri”, che lancia anatemi dall’etere e passa le giornate a biascicare preghiere. In realtà l’appartenenza a uno degli ordini religiosi culturalmente più qualificati, quello degli Scolopi, e due lauree in teologia e in filosofia ne fanno un sacerdote molto preparato e che ha ben chiara la differenza tra la devozione e il devozionismo. Ne approfittiamo per riflettere con lui sul significato del Giubileo mariano che si celebra a Roma fra il 7 e il 9 ottobre, con la presenza in piazza San Pietro delle venerate icone della Madonna di Pompei e della Salus populi romani...
Il silenzio insopportabile del Papa (e del mondo) su Asia Bibi
Esham, la figlia di Asia Naurīn Bibi, cristiana cattolica pakistana, madre di cinque figli, lavoratrice agricola, condannata a morte con l’accusa di blasfemia, ha fiducia in Papa Francesco. «Sento che il Papa prega per mia madre e continuerà a pregare. E con le sue preghiere mia madre sarà liberata», ha detto nei giorni scorsi, alla vigilia dell’udienza della Corte Suprema di Islamabad, che sembra si debba tenere la prossima settimana.
C’è da augurarsi che il Papa trovi uno spazio – nei suoi programmi misericordiosi di accoglienza di omosessuali e musulmani – per una parola pubblica a favore di una donna che al momento del suo arresto avrebbe detto: «Il mio Cristo è morto per me. Maometto per voi che cosa ha fatto?».
(di Roberto de Mattei) Ormai anche i più riluttanti cominciano ad aprire gli occhi. Esiste un piano organizzato per destabilizzare l’Europa attraverso l’invasione migratoria. Questo progetto viene da lontano. Fin dagli anni Novanta, nel libro 1900-2000. Due sogni si succedono: la costruzione, la distruzione (Fiducia, Roma 1990), descrivevo questo progetto attraverso le parole di alcuni suoi “apostoli”, come lo scrittore Umberto Eco e il cardinale Carlo Maria Martini.
Il ddl Cirinnà-bis è passato, lasciando come legge le unioni civili. E così Pinerolo ha visto le sue seconde “civilunioni” mercoledì mattina, grazie al sindaco 5 Stelle Luca Salvai. Ma questa volta non ha riguardato semplici cittadini, bensì delle ex suore, che non a caso riceveranno pure la “benedizione” (la diciannovesima del 2016) di Franco Barbero, "don" sospeso a divinis da San Giovanni Paolo II (e non 'Paolo Giovanni', come hanno scritto su La Stampa), per i suoi giudizi erronei sulle unioni tra persone dello stesso sesso.
“Un pontefice ambiguo…”. La ‘profezia’ di padre Julio Meinvielle nel 1970
Nel 1970 il teologo e sacerdote argentino, P.Julio Meinvielle ( 1905-1973) scriveva queste righe profetiche nel suo saggio ”De la Cabala al Progresismo” (1970). Nella Conclusione , pag 448 , scrive :
“ Non c’è difficoltà a riconoscere che c’è una “chiesa propaganda” che possa esser conquistata dal nemico, convertendo così la chiesa cattolica in chiesa gnostica .Si possono avere due chiese . Una propaganda che divulga (dottrine ) attraverso vescovi, sacerdoti e teologi “propagandisti” e persino con un Pontefice di attitudine ambigua [ attenzione siamo nel 1970] .
Una crescente parte del Popolo di Dio diviene sempre più succube della cultura moderna dominante, delle sue idee, mode e tendenze. E' l'eterno ritorno del "cedere per non perdere", che si oppone alla santa intransigenza fondata sulla verità. Il risultato? La scomparsa del Popolo di Dio, senza escludere la scomparsa delle strutture stessa della Chiesa.
"Cedere su qualcosa per non perdere applausi" è da sempre l'atteggiamento spirituale della Terza Forza giansenistica, del cattolicesimo liberale, di quello democratico o modernista, del progressismo, dei cattolici adulti della "scelta religiosa" del postconciliare. Al suo opposto, la vera fede ci ricorda che "la Chiesa non può sottrarsi al compito di evangelizzazione e di educazione" (Mons. L. Negri): una fede che non è missionaria, è un fede destinata all'estinzione. Una chiesa che rinuncia al proselitismo (cioè ad operare per la conversione di tutti degli uomini e delle nazioni), che rifiuta il comandamento finale del Vangelo di Matteo (28,19) è stata quella del QUEBEC, in Canada, sulla quale si riporta l'impressionante situazione.
Una legge di natura spinge il male a rivelarsi affinché sia eliminato. Ringraziamo Dio se dopo aver commesso il male proviamo rimorso: che non ci da pace ma è il principio della nostra salvezza. Guai a noi se non lo provassimo
di Francesco Lamendola
Se ci si chiedesse di indicare uno dei segnali più inquietanti, e più eloquenti, non solo della secolarizzazione e della scristianizzazione in atto in Europa ormai da tre secoli, e giunta quasi al punto voluto dai suoi registi occulti, ma anche della mutazione antropologica che vede una trasformazione, probabilmente irreversibile, dell’essere umano, così come lo abbiano finora conosciuto in tutto l’arco della storia, dagli antichi Egizi ad oggi, risponderemmo: l’affievolirsi, il venir meno, lo scomparire, del senso del peccato, e, con esso, del rimorso.
Il rimorso è solo il primo passo sulla via del riscatto; pure, è un passo indispensabile: chi prova rimorso, può anche passare, poi, al pentimento e al desiderio di espiazione, oppure può logorarsi inutilmente nel suo rimorso, fino a restarne distrutto (come accadde a Giuda Iscariota, che dal rimorso non seppe compiere il passaggio al pentimento e alla richiesta di perdono); ma chi non prova rimorso, sicuramente non uscirà dall’inferno del male, e sicuramente si può considerare come un’anima persa: un’anima dannata già in questa vita, in attesa della dannazione eterna.
Fino a una o due generazioni fa, il rimorso era la reazione normale di una persona normale al male da essa compiuto. Non diciamo, di sicuro, che al rimorso facesse immancabilmente seguito anche il pentimento: non sarebbe vero; però era normale provare il rimorso per una cattiva azione compiuta, cioè una sorda scontentezza dell’anima, un senso di disagio, e, quasi sempre, un bisogno istintivo di confessare a qualcuno, se non proprio in sede giudiziaria, il male commesso.