ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 28 febbraio 2017

Ecco l'obiettivo

Non dire nulla significa farsi complici...

Preambolo 
Più passa il tempo e più siamo testimoni di un continuo accelerare nella dissoluzione liturgica e dottrinale messa in atto dalla chiesa conciliare. Coloro che hanno scelto di vivere secondo lo spirito del mondo appaiono sempre più meschini e spudorati. 
Distruggere la Chiesa cattolica e spedire alla perdizione quante più anime possibile: ecco l'obiettivo.
Ci rendiamo conto che queste parole non sono più nemmeno comprese dalla maggior parte degli stessi fedeli che si dicono cattolici, quei fedeli che sono figli delle generazioni cadute preda del Concilio Vaticano II, che non sono più stati educati alla Fede e alla conoscenza della propria religione, con il risultato che per il clero iscariota oggi i tempi sono maturi per la proclamazione dell'eresia e per qualsivoglia malefico scandalo, certo che nessuno batterà ciglio perché la corruzione dei cuori ha ormai attecchito le sue radici in profondità.

Una società di disperati

DJ FABO – I COMMESSI VIAGGIATORI DELLA MORTE                                                di Roberto PECCHIOLI

Ai tempi in cui esisteva la religione, c’era la Compagnia della Buona Morte, il cui compito era assistere i morenti, accompagnarli con la preghiera, la presenza e l’aiuto concreto nell’ora del trapasso. Oggi, abolita l’immagine della Fredda Sorella, abbiamo dei nuovi missionari, anzi, laicamente, i commessi viaggiatori della morte. La loro congregazione deriva dal Partito Radicale, l’esponente più in vista è Andrea Cappato, colui che ha accompagnato in Svizzera per l’ultimo viaggio il povero DJ Fabo. Diciottomila euro, pare, per morire in un ambiente sterilizzato e batteriologicamente puro, con un veleno da pochi euro. Di fronte al mistero della morte, credenti o atei, dovremmo osservare un silenzio rispettoso, e chinare il capo dinanzi al Mistero. Al contrario, la morte del giovane Fabrizio Antoniani, ex disc jockey divenuto cieco e tetraplegico a seguito di un incidente, è stata accompagnata dal baccano sguaiato di cui il mondo radicale, emulo di Marco Pannella, circonda le sue battaglie.





























Non vi è nulla di più terribile che prendere posizione di fronte alla vita altrui, allo strazio ed alla sofferenza. Non è questione di dire sì o no ad una pratica, quella della morte assistita, che attiene a quanto di più profondo ed indicibile esiste nel cuore umano. Invece, ancora una volta, urla scomposte, prese di posizione gridate, intransigenti.

Né sette né poi


LE “APPARIZIONI" DEI PRIMI SETTE GIORNI A MEĐUGORJE          

Foto: Međugorje 1981.
Dato che la „Chiesa del Dio vivente“ è „colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3,15), tutte le indagini finora condotte sul “fenomeno di Medjugorje” sono tese a constatare la verità: le apparizioni sono autentiche o non autentiche? Constat vel non de supernaturalitate? A ciò sono servite la prima Commissione diocesana di Mostar: 1982-1984, la Commissione allargata: 1984-1986, la Commissione della Conferenza Episcopale di Zagabria: 1987-1990, la Commissione della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano: 2010-2014 e infine la valutazione della stessa Congregazione: 2014-2016, come stabilito da papa Benedetto XVI. Crediamo che tutto sia stato consegnato nelle mani del Santo Padre Papa Francesco.
La posizione di questa Curia per tutto questo periodo è stata chiara e risoluta: non si tratta di vere apparizioni della Beata Vergine Maria.
Sebbene talvolta si sia detto che le apparizioni dei primi giorni potrebbero essere ritenute autentiche e che poi sarebbe sopraggiunta una sovrastruttura per altri motivi, in prevalenza non religiosi, questa Curia ha promosso la verità anche riguardo a questi primi giorni.

La tela (del ragno?)

Conferme sulla trattativa segreta tra il Papa e i Lefebvriani


Il Catholic Herald riprende l'anticipazione del Foglio sul negoziato per l'acquisto del complesso di Santa Maria Immacolata all'Esquilino, che diventerà il Centro Studi della Fraternità San Pio X

Papa Francesco (LaPresse)
Roma. Il Catholic Herald riprende l'anticipazione data la scorsa settimana dal Foglio circa le trattative in corso tra la Santa Sede e la Fraternità di San Pio X per l'acquisto del complesso di Santa Maria Immacolata all'Esquilino, destinato a diventare  - quando sarà istituita la Prelatura personale e la ricomposizione della frattura sarà sanata – il Centro studi della comunità lefebvriana a Roma.

‘Buoni cattolici’ al passo con la Chiesa bergogliana



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LA DEBOLEZZA DELLA CHIESA ITALIANA AI TEMPI DI FRANCESCO         

Alcuni episodi recentissimi mostrano come anche in Italia i laicisti sentano di poter picconare i fondamenti della civiltà giudaico-cristiano senza trovare adeguata resistenza in una Chiesa ormai in preda alla confusione dottrinale, dunque smarrita, dunque oggettivamente debole. Come ha insegnato la vicenda dell’approvazione delle ‘unioni civili’, con la Cei galantina ( e il suo megafono ‘Avvenire’) pronta a ogni compromesso per salvare l’8 per mille. E come insegnano le vicende di questi giorni.
Non passa giorno ormai senza che dall’una o l’altra parte d’Italia giungano notizie su atti o dichiarazioni pubbliche che contrastano palesemente con aspetti fondamentali della dottrina sociale della Chiesa.
Spulciando tra le notizie anche solo degli ultimi giorni troviamo quelle che seguono.
Avvicinandosi le feste pasquali, con una nota il IV Municipio di Roma (grillino) ha chiesto ai 18 parroci del territorio di pagare una tassa per occupazione di suolo pubblico per le processioni o la via Crucis previste: in totale, a testa, 86 euro di bolli più un imprecisato canone. Davanti alle forti proteste la richiesta è stata ritirata.
L’ospedale San Camillo di Roma ha emanato (per la prima volta in Italia) un bando pubblico di assunzione per medici non obiettori, così che essi possano garantire gli aborti. L’obiezione verrebbe considerata inadempienza contrattuale e dunque passibile di licenziamento. Una chiara violazione quella del San Camillo della vigente legge 194, oltre che della Costituzione. Il direttore sanitario del San Camillo Fabrizio d’Alba difende su Repubblica la scelta fatta: “Se chi ha vinto il concorso farà obiezione nei primi sei mesi dopo l’assunzione, potrebbe rischiare il licenziamento, perché sarebbe inadempiente rispetto al compito specifico per cui è stato chiamato”. La scelta è condivisa anche dal governatore del Lazio, il piddino Nicola Zingaretti (e le anime pie o fintotonte di Avvenire scrivono di essere stupite).

I laudatores cattolici

AMBIENTALISMO CRISTIANO ?

    Ambientalismo cristiano? No grazie tante. Il nodo di una frettolosa e acritica accettazione del paradigma evoluzionista da parte della Chiesa cattolica. E' in atto una tenebrosa manovra per stravolgere la dottrina cattolica? 
di Francesco Lamendola  





Questa non è una riflessione sull’enciclica di papa Francesco Laudato si’, promulgata il 24 maggio 2015 e dunque ormai già “vecchia” di quasi due anni, sulla quale ci sarebbero tantissime cose da dire, al punto che sarebbe necessario un apposito studio. La scelta di intitolarla (l’unica enciclica nella storia della Chiesa che non abbia un titolo in latino) con l’incipt del Cantico delle creature di san Francesco d’Assisi ha alimentato, volutamente, l’equivoco per cui papa Francesco sarebbe, se non proprio un francescano – e infatti è un gesuita -, quanto meno un francescano nell’animo, vale a dire il primo papa della storia che ha scelto di farsi erede spirituale del poverello di Assisi (alla faccia della modestia; e infatti è il solo che abbia scelto di assumere quel nome come pontefice). Documento molto atteso, anche troppo: infatti è stata la prima enciclica che si rivolge non solo ai cattolici, ma agli uomini di tutto il mondo, di ogni fede o credenza, e ha ricevuto pressoché  unanimi consensi, specialmente al di fuori della Chiesa, dalle direzioni più svariate: dal Dalai Lama a Eugenio Scalfari, da Slow Food al New York Times, e dal Segretario generale dell’O.N.U., Ban Ki-moon, al Presidente del gruppo della Banca Mondiale, Jim Yong Kim. Un coro di lodi e applausi che avrebbe dovuto mettere qualche pulce nell’orecchio ai laudatores cattolici sempre così zelanti di tutto ciò che papa Francesco fa e dice: com’è possibile che sia piaciuta a tutti, anche a quelli che, fino a prova contraria, rappresentano le forze che lottano contro la natura e contro l’ambiente?

Nel solco di Francesco

Ricambio completo all'accademia per la vita. 
Per i nuovi assunti il casting si fa a Santa Marta  


Ha fatto notizia e per alcuni scandalo, nei giorni scorsi, il panegirico pronunciato in memoria di Marco Pannella (1930-2016) da monsignor Vincenzo Paglia, membro di spicco della Comunità di Sant'Egidio, già presidente del pontificio consiglio per la famiglia e da pochi mesi presidente della pontificia accademia per la vita, nonché cancelliere del pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia.
Proprio la vita e la famiglia, in effetti, sono stati il campo di battaglia dell'azione politica di Pannella, leader del partito radicale e attivissimo promotore dell'aborto, del divorzio, dei matrimoni omosessuali e dell'eutanasia.

Finiranno lì con lui

POVERO “FABO DJ”, INGANNATO PER SEMPRE DA CATTIVI ATTORI

lunedì 27 febbraio 2017

L'eresia "facile"

MODERNISMO COME STORICISMO

    Ingredienti dell’eresia modernista: lo storicismo.I modernisti riconducono tutto anche la verità perenne del dogma alla mutevolezza dei contesti sociali e culturali che sono per loro natura continuamente mutevoli 
di Francesco Lamendola  





Il modernismo, lo diciamo a quei cattolici che, per caso, se ne fossero dimenticati, o, magari non lo sapessero (parliamo di quelli più giovani, ovviamente, e tenuto conto di quanto sia povera e approssimativa l’istruzione storica e dottrinale che essi ricevono nelle sedi a ciò preposte), è un’eresia; anzi, secondo l’espressione di san Pio X, che lo condannò con l’enciclica Pascendi, è la somma di tutte le eresie. Ciò detto, e sperando che tutti i cattolici in buona fede lo tengano sempre a mente e ne ricavino tutte le opportune deduzioni, tanto sul piano teorico che su quello pratico, può risultare utile scomporre questa eresia, cioè questo veleno, nei suoi elementi costitutivi, per saperli riconoscere e per non sottovalutarne l’altissimo potenziale di tossicità. Può accadere, infatti, che questi elementi, singolarmente presi, possano apparire non poi così pericolosi, se non addirittura innocui; può accadere, si capisce ai cattolici impreparati e faciloni, emozionali e superficiali, come ce ne sono tanti (come lo sarebbero tutti, se non si affidassero a Dio per compensare le loro umane debolezze!), non solo non vedano e non afferrino tutta la pericolosità del veleno modernista, ma credano di scorgere, in alcuni degli elementi che lo compongono, perfino dei fattori positivi, o, almeno, potenzialmente tali.

E tutto questo per cosa?

Cronistoria di un massacro 

Dunque è così. Perso nel tempo ogni riguardo per l’Autorità, per lo Ius divino, per la Regola, per la “Salus animarum”, abolita implicitamente ogni “Grundnorm”, ora si è smarrito anche il rispetto per il testo sacro. Lo si dileggia, sminuisce, aggiorna, emenda, stravolge. Gli si fa dire quello che piace, quello che conviene. Ma non sono cose che nascono oggi per caso. Bisogna tornare indietro, agli anni Venti, al 1962 e poi alla “Dei Verbum”…
di Léon Bertoletti
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Dunque è così. Perso nel tempo ogni riguardo per l’Autorità, per lo Ius divino, per la Regola, per la “Salus animarum”, abolita implicitamente ogni “Grundnorm”, ora si è smarrito anche il rispetto per il testo sacro. Lo si dileggia, sminuisce, aggiorna, emenda, stravolge. Gli si fa dire quello che piace, quello che conviene. A Messa, dopo la proclamazione del Vangelo, si arriverà forse a proclamare “Parola del Signore (ma non c’era il registratore)” con la conseguente modifica del Lezionario e dell’Evangeliario. Magari qualche prete creativo l’ha già fatto e a noi la notizia sfugge. Al punto in cui siamo, del resto, l’impossibile è possibile. S’ignora o si vuole ignorare che gli scritti evangelici si attengono strettamente – sì, strettamente – alla predicazione e ai gesti del Maestro, pur non essendo libri di storia né biografie e neppure verbali stenografici o libri dottrinari sistematici. Avevano utilità pratica, fatto che spiega lacune e discrepanze. Il campanile del pensiero cattolico conservava, una volta, due campane: quella che rintoccava per Tomaso (e Aristotele), quella che suonava per Agostino (e Platone).

La misericordia ribaltata


La vera posta in gioco.

«Che cosa significa “misericordia”? Guarisci il mio peccato, rendimi in grado di accettare la tua volontà. Questo significa “misericordia”!».
Da qualche tempo (come ho accennato in un altro intervento) sono alle prese con l’insegnamento di un padre spirituale ortodosso del Monte Athos (sto aiutando un giovane e bravo monaco in un lavoro di traduzione) e resto colpito da questa definizione della misericordia. Che suona così antica ma proprio per questo così nuova per noi cattolici.
In primo piano non c’è la richiesta che Dio guardi ai limiti della creatura e li giustifichi. C’è una creatura che si sente peccatrice, invoca la guarigione e chiede aiuto per accettare la volontà divina.
L’idea di misericordia è qui ribaltata rispetto all’uso che appare ricorrente oggi in ambiente cattolico, dove spesso, dicendo misericordia divina, si pensa prima di tutto al diritto che l’uomo avrebbe di essere comunque giustificato, accolto e compreso da un Dio la cui capacità di misericordia  sarebbe proporzionale alla sua disponibilità a giustificare, accogliere e comprendere.

Le idi di marzo

“Visita di Bergoglio agli anglicani: prove generali di apostasia” di Fra Cristoforo


Si è svolta oggi, nella chiesa anglicana “All Saints” di Roma una sorta di “pseudo-liturgia”, presieduta da Bergoglio (http://ilsismografo.blogspot.it/2017/02/italia-visita-del-santo-padre-francesco.html#more).
Ormai è noto, come avevamo anticipato, lo stretto legame tra Bergoglio, i luterani e gli anglicani, (attraverso lo studio di una commissione riservata) per arrivare ad una “liturgia comune” dove sarà abolito il Santo Sacrificio.

Che Gue Papa

papa Bergoglio al Carnevale di Viareggio 2017





“SPUNTO DI RIFLESSIONE: se il lupo (Bergoglio) perde il pelo, ma non il vizio” di Fra Cristoforo

La conversione del Boh!

ASIA/MYANMAR - Il Card Bo: “Pentirsi per salvare il pianeta: urge una conversione ecologica”




Yangon (Agenzia Fides) - “Oggi ci troviamo di fronte ad un olocausto ambientale. Si tratta di un momento molto delicato. Papa Francesco ha sollevato un forte grande grido contro questo disastro imminente parlando dei peccati moderni, i ‘peccati ecologici’ compiuti individualmente e collettivamente dagli esseri umani che distruggono la madre terra”: lo afferma il Cardinale Charles Bo, Arcivescovo di Yangon, in un intervento alla conferenza delle religiose di Asia ed Oceania, che si tiene in questi giorni a Yangon.
Il Cardinale osserva: “L’avidità ha scatenato un terrorismo ecologico contro la madre terra. Il cambiamento climatico è reale e il pianeta terra si surriscalda, causando migliaia di ‘rifugiati ambientali’. Il cambiamento climatico è una bomba atomica in attesa di esplodere. Ci troviamo sulla soglia di un'apocalisse ecologica. Questa apocalisse ecologica è il risultato di un peccato ecologico contro la creazione di Dio”.

Non fa fede Gesù ma fa fede Bergoglio.


Il riassunto del lunedì. Salumeria venezuelana


Chiesa-salumeria. Cosa succede se un venezuelano con la faccia da salumiere diventa il generale dei gesuiti? Succede che ci ritroviamo padre Arturo Sosa Abascal che dichiara, tutto contento: "intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole" e dunque riguardo le parole del Vangelo "l'uomo non divida ciò che Dio ha unito", non fa fede Gesù ma fa fede Bergoglio. Dunque Bergoglio evidentemente è Dio. Ci chiediamo, il Vangelo è opinabile ma il Concilio Vaticano II è un dogma? Dunque, se non fa fede ciò che c'è scritto nella Bibbia, perché non può fare fede ciò che dicono gli ortodossi, per cui il Papa può essere ignorato? O magari può fare fede ciò che dice Lutero, il nuovo santo della costruenda chiesa-salumeria, che sul papato ne diceva di tutti i colori. O può far fede ciò che diciamo noi, cioè che la dittatura ecclesiastica dei ciarlatani ignoranti ha stufato.


“Chi non ha capito va esorcizzato.”

LA STORIELLA SUL XXI SECOLO DELLA CHIESA                           
Il sant'uomo di Manhattan e il pretino "romano"

Una storiella che fa capire che cosa sta succedendo nella Chiesa: un sacerdote riesce a riportare ad una fede vera i manager di Manhattan: come? Con la predicazione, la messa, la confessione, la vita spirituale. E i risultati sono straordinari. I problemi sorgono quando il suo collaboratore viene mandato a Roma a studiare. E quando torna...

FSSPXYZ

Don X dissente da Don Y della FSSPX





Il 16 febbraio, due giorni dopo che la Chiesa aveva celebrato la festa di San Valentino, noto per i suoi amabili gesti e scritti, un anonimo articolo piuttosto scortese è stato pubblicato sul sito della Fraternità San Pio X negli USA: esso criticava fra le altre cose, tutto quello che di anonimo si pubblica nei vari siti, come i manifesti anti-Francesco apparsi in molte strade di Roma la scorsa settimana.

Ecco un brano dell’articolo pubblicato:
Inoltre, come abbiamo detto prima, non possiamo sostenere questo metodo passivo-aggressivo e irrispettoso di “correggere” il Sommo Pontefice. Mentre la privacy e la riservatezza hanno una loro ragion d’essere, il nascondersi dietro lo schermo di un computer è diventato, purtroppo, un metodo accettato per discutere in pubblico: lettere inviate senza firme, e-mail anonime, messaggi sui siti web che utilizzano pseudonimi, non sono opera di uomini di coraggio e convinzione nella verità. Sono atti di codardi, che amano la mitologica figura di Eris e che cercano solo di raggiungere i loro scopi - per quanto nobili possano essere - attraverso il caos”.

Al di là della cosa spassosa di un autore anonimo che denuncia gli articoli anonimi, dal momento che anch’io sono un autore anonimo, dichiaro che non sono d’accordo con l’autore anonimo, che da qui in avanti chiamerò Y - FSSPX.

domenica 26 febbraio 2017

Ticket per Guam?

In Ecclesia, cum Ecclesia e sub Ecclesia


Nel numero 160 della nota rivista mensile di apologetica “il Timone” di Febbraio 2017, è stata pubblicata in esclusiva una stupenda intervista al Cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, sulla permanente ed irrinunciabile importanza della Dottrina nella vita della Chiesa, sul suo primato assoluto che va al di sopra e al di là sia dei membri che dei ministri di essa, sul dovere che tutti abbiamo di conoscerla, viverla, difenderla e diffonderla e su come la fedeltà al “depositum fidei" costituisca una delle ragioni di essere della Santa Chiesa di Cristo, nonché il contenuto fondamentale della sua missione nel mondo. Riporto alcuni ampi stralci dell’intervista - realizzata dal Direttore de “Il Timone” dott. Riccardo Cascioli - che mi limiterò a commentare brevemente in un secondo momento (il testo integrale si può leggere nella fonte citata). Le evidenziazioni in neretto di alcuni punti sono mie.


E’ un consiglio che ti diam, se non vuoi finire a Guam.


La Riforma secondo Lutero    
                                      

Non si voleva un aggiornamento ecclesiale. Il fine era un sovvertimento radicale. Demolizione e nuova costruzione: questo è avvenuto. Note per il futuro della Chiesa

“Quel che Lutero intende con liberazione non è altro che il rifiuto del concetto cattolico di sacramento” (nella foto, la statua di Martin Lutero a Worms, in Germania)
Per intraprendere un inquadramento storico delle gesta di Lutero bisogna innanzitutto chiedere cosa si voglia intendere con riforma. Difatti nel tardo medioevo si parlava spesso di riforma della chiesa, addirittura della cristianità, nel capo e nelle membra – un appello che a partire dal famoso trattato del vescovo Durandus von Mende, redatto in vista del concilio di Vienne del 1311, non si era più interrotto. Ma che cosa si intendeva comunemente con “riforma”? In primo luogo si trattava di questioni di diritto canonico, di delimitazioni di responsabilità, procure, spesso e soprattutto di distribuzione equa degli introiti ecclesiastici, cioè di questioni relative al sistema feudale. A causa dei cambiamenti delle forme dell’economia era sorto in questo campo un urgente bisogno di riforma. Le vecchie strutture si conciliavano poco con la nuova realtà economica. Poi si trattava dell’eliminazione degli abusi nella liturgia e nella disciplina. Specialmente in quest’ ultimo campo avvenivano nel tardo medioevo numerosi e seri tentativi di riforma. Una cosa però risulta chiara: quando si parlava di riforma la si intendeva come lo sforzo per un adempimento più scrupoloso dei precetti ecclesiastici ovvero un adeguamento di quest’ultimi a delle mutate circostanze, e una ricerca più seria delle virtù e della pietà.

Rara avis


C’È UN VESCOVO AD ALESSANDRIA. “DIRE NO AL REATO DI OPINIONE…RICONOSCERE SUL NASCERE OGNI DITTATURA”.


Ogni tanto ci si imbatte in qualche (rara) buona notizia. Una di queste viene da Alessandria. Ho sotto gli occhi un intervento del vescovo della città, mons. Guido Gallese. Ve ne offro qualche brano significativo, lasciandovi il piacere di leggere integralmente su questo sito, Ontologismi tutto l’intervento integrale.
“Difendere la libertà di opinione dei cattolici è difendere la libertà di tutti”, è il titolo dell’intervento; e Dio sa quanto siano vere queste parole, nel momento in cui i Poteri cercano di imporre bavagli con leggi e iniziative di ogni genere per fare sì che si senta una sola voce: la loro, omologata e allineata.
“Come vescovo, – scrive mons. Gallese – ho il compito di guardare lontano, e a volte vedo delle cose che non riguardano soltanto noi cattolici, ma tutta la comunità civile. Scrivo per dare un segnale d’allarme finché siamo in tempo, finché l’astio delle parti non prende il sopravvento sul buon senso. Scrivo a tutti gli uomini di buona volontà e di intelligenza di qualsiasi parte politica o religiosa. Scrivo perché vedo nubi oscure profilarsi all’orizzonte”.

Vieni vicinio Vinicio!

DON VINICIO ALBANESI INSULTA
E IL PAPA APPROVA




Don Vinicio Albanesi

Ho sentito al telegiornale la notizia (è stato il TG2 che l’ha data come notizia di apertura) che Papa Francesco ha invitato i parroci a mostrare tenerezza verso le giovani coppie che decidono di non sposarsi, ma di convivere.
Avrei molto da ridire a riguardo, ma non è su questo argomento che voglio intervenire. Può essere che lo faccia in seguito.

Quello che invece mi preme rilevare, perché la cosa mi ha lasciato esterrefatto, mi ha avvilito e mi ha fatto anche arrabbiare, è l'inaudito discorso di Don Vinicio Albanesi davanti al Papa.
Lasciamo stare la foggia con la quale quel sacerdote si è presentato davanti al Papa: ci sono Regine che davanti al Papa si presentano, come prescritto dal protocollo, vestite di nero e velate, e poi si permette che un sacerdote (pur vigendo un protocollo anche per i sacerdoti) si presenti a parlare davanti al Papa con nemmeno il clergyman?
Ma non è ancora questo il punto su cui voglio intervenire.

Mi riferisco alle cose gravissime che Don Vinicio ha detto davanti al Papa: si è permesso di bollare come farisei i quattro Cardinali, che hanno soltanto, come è nel loro diritto, sollevato rispettosamente dei dubbi su alcuni punti di Amoris Laetitia, chiedendo dei chiarimenti.

Pretendono di rifare l’opera di Dio meglio di Lui

GENERALI SENZA ESERCITO

    Il papa più "democratico" e la sua riforma della Chiesa e della dottrina. Generali disfatti e senza esercito pretendono di rifare l’opera di Dio meglio di Lui. Uno di questi è il cardinale Reinhard Marx arcivescovo di Monaco 
di Francesco Lamendola  



Un tempi i generali che subivano una disfatta venivano prontamente silurati e sostituiti, prima che potessero provocare all’esercito e alla patria ulteriori disastri. Una prova a contrario: il principale responsabile del disastro militare di Caporetto del 1917, Pietro Badoglio, non solo non venne silurato, ma promosso: il risultato fu – ventisei anni dopo: i nodi arrivano al pettine magari tardi, ma ci arrivano sempre - la nuova, e questa volta irreparabile disfatta, dell’8 settembre 1943; disfatta, questa volta, non solo di un esercito, ma di un’intera nazione, e non solo materiale, ma altresì spirituale  e morale. Conclusione: i generali sconfitti vanno cacciati sempre, con una pedata nel sedere, anche se (come fece il tristo Luigi Cadorna, dopo Caporetto, appunto) hanno la suprema improntitudine di voler scaricare ogni colpa sulla “viltà” delle truppe loro affidate, e che essi non hanno saputo comandare.
Tuttavia, nella Chiesa cattolica dei nostri giorni, quella di papa Francesco, non sembra essere questa la strategia in corso: i generali sconfitti, anzi, disfatti, nella maniera più clamorosa e inescusabile, non solo non vengono rimossi, ma messi alla guida del sedicente “rinnovamento” ecclesiale e perfino del nuovo magistero, riveduto e corretto secondo le linee-guida della neochiesa, o meglio contro-chiesa, modernista e progressista.

Papolarità

Un uomo solo al comando, tra gli applausi della folla   
                    
RomaTre
Popolarità e solitudine sono le due facce dell'attuale pontificato, solo in apparenza contraddittorie.
Un'ennesima prova della popolarità di papa Francesco è stata il 17 febbraio la sua visita all'università di Roma Tre, nel tripudio di insegnanti e studenti (vedi foto), spettacolare rivincita sulla messa al bando che nel 2008 impedì a Benedetto XVI di entrare e parlare nell'altra università di Roma, la più nobile e antica, quella della Sapienza, perché colpevole di voler introdurre Dio e la fede nel tempio inviolabile della dea ragione.
A Roma Tre Francesco ha parlato eccome, a braccio, interrotto da decine di applausi. Ha parlato di dialogo e di multiculture, di migrazioni e di disoccupazione giovanile, con quello che secondo lui ne deriva: "Dicono che le vere statistiche dei suicidi giovanili non sono pubblicate; si pubblica qualcosa, ma le vere statistiche no".
Ma in 45 minuti di discorso neppure una volta ha pronunciato le parole Dio, Gesù, Chiesa, fede, cristianesimo.