ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 12 maggio 2017

Dietro le quinte

FATIMA: Ecco perché SI NEGÒ la Richiesta di MARIA!


"Nulla vi è di nascosto che non sarà reso manifesto,
né di segreto che non debba essere conosciuto, 
poiché la Verità verrà annunciata dai tetti."
Lc. 12, 2-3


A cento anni dalle apparizioni più famose della storia, almeno per quanto concerne la presenza esorbitante di persone presenti al miracolo del sole, avvenuto il 13 ottobre 1917, ritengo giusto esporre alcune parti di resoconti e testimonianze, riportate in rete, riguardo alle inosservanze gravissime di cui si è macchiata la Chiesa di Roma nei confronti della Vergine Maria.

Questo, al fine di contribuire a fare chiarezza nei cuori e nelle menti di quanti, allo scadere di tale centenario, si domandano come mai la Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato non sia stata ancora effettuata, così come l'intero svelamento del Terzo Segreto, nonostante l'annunciato pericolo di espansione planetaria del comunismo ateo, e di un'altra guerra (la seconda), seguita da persecuzioni e carestie.

Tutto cominciò a delinearsi nel 1948 quando Pio XII, iniziando a considerare l'idea di un Concilio generale, ne fu dissuaso ad opera di certi prelati progressisti per la sua intransigenza verso la dottrina Apostolica, sancita anche dall'enciclica "Humani Generis" che condannava le idee moderniste.

«Una leggerissima nuvoletta trovavasi davanti»

Pio XII e Fatima, l’appunto segreto sul “miracolo del sole”

Nella vigilia del Centenario della Prima Apparizione della Vergine a Fatima, rilanciamo questo contributo. Buon centenario!


Pio XII e Fatima, l’appunto segreto sul “miracolo del sole”

Tra le carte di Papa Pacelli il resoconto asciutto e notarile di quanto il Pontefice vide alla vigilia della proclamazione del dogma dell’Assunta, nel 1950: il globo solare roteava come accadde durante l’ultima delle apparizioni portoghesi


DI ANDREA TORNIELLI

CITTÀ DEL VATICANO
Fino a pochi anni fa era una vicenda conosciuta ma senza un fondamento documentale. Nel 1950, poco prima di proclamare il dogma mariano dell’Assunzione di Maria con il suo corpo in cielo al momento della morte, l’ultimo dei dogmi proclamati dalla Chiesa cattolica, Pio XII assistette a un fatto straordinario. Mentre passeggiava nei giardini vaticani vide più volte allo stesso fenomeno verificatosi il 13 ottobre 1917 al termine delle apparizioni di Fatima, quando la folla accorsa accanto ai tre pastorelli in una giornata di pioggia, ad un tratto vide il sole roteare e avvicinarsi: i presenti poterono fissare questa strana “danza” senza accecarsi. 

Pedagogia di lassù


OMAGGIO A GIACINTA, PICCOLA GUERRIERA.


Questa è un omaggio a Giacinta, intrepida bambina. Riguardo la sua foto, quella che scattò ai tre ragazzini non so quale nobiluomo che disponeva di un  apparecchio.

I tre guardano tutti aggrottati, come facevano i contadini davanti alla macchina fotografica una volta, prima che della civiltà dell’immagine, così da sembrare scontrosi, ma perché essendo il fotografo con le spalle al sole, loro erano abbacinati –  e intimiditi. Sono vestiti della festa, Francesco con un copricapo a maglia, le due ragazzine hanno la testa coperta non da un velo, ma da una specie di spessa copertina. Un’immagine da folklore.
Giacinta però spicca: è vistosamente la più piccolina di statura, avrà avuto otto anni, ha messo la mano sull’anca con un gesto di imperiosa, innata eleganza, e ci guarda dritto negli occhi, proprio noi. Lo sguardo e la bocca fermamente chiusa (tutti e tre nascondono segreti che non saranno rivelati se non decenni dopo: troppo intimi per parlarne, dirà la sopravvissuta) esprimono un sentimento preciso: determinazione. Determinazione di accettare anche questo «per i peccatori». Non fu il loro minor tormento, allora, vedersi circondati dalle folle, la curiosità degli estranei, le persone sconosciute che gli facevano domande indiscrete; sappiamo che Giacinta specialmente correva a nascondersi. Adesso, in posa, incantevole bambina, Giacinta offre anche questo sacrificio con assoluta determinazione.

Ma chi parla così, oggi?

       Il mistero di Fatima

Pensate un po’. Una mamma che prende tre suoi bambini, buoni e tranquilli, e mostra loro che cosa? L’inferno!
Con la mentalità di oggi, anno 2017, una mamma così sarebbe da denuncia per maltrattamenti. Cent’anni fa invece la Madonna si presentò a tre bambini, Lucia, Giacinta e Francesco, e non si fece tanti problemi: mostrò loro i dannati, le fiamme e tutto il resto.
Si dice spesso che in cent’anni il mondo è completamente cambiato, ma è completamente cambiata anche la Chiesa. Oggi parliamo di misericordia, apertura, tenerezza, bontà. Immaginiamo se a un parroco o a una suora venisse in mente di prendere tre bambini delle elementari e mostrare loro l’inferno, con tutti i dettagli spiattellati in primo piano. Le mamme dei pargoli insorgerebbero e sui giornali ci sarebbero polemiche a non finire.
E poi ci sono quelle parole della Madonna: «Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Molte anime vanno infatti all’inferno perché non c’è nessuno che preghi e si sacrifichi per loro».

Proprio anticristiano


Santi gay? Il problema sono gli atti non la tendenza

Il consulente del Vaticano Martin "spara": "Ci potrebbero essere santi gay in Paradiso". Che fare? Niente di eclatante: Il problema sono gli «atti», non la «tendenza». Anche gli eterosessuali devono astenersi da atti al di fuori del matrimonio. Lo stesso San Pier Damiani denunciava che anche nella Chiesa si era insinuato il vizio.

Le sorprese da un po’ di tempo a questa parte arrivano, chissà perché, dai gesuiti. Già papa Francesco, gesuita, ci ha abituati a uno stile diciamo così pop, con, ogni tanto, qualche affermazione a braccio che lì per lì può apparire sconcertante (e magari anche dopo). Poi il generale, addirittura, dei gesuiti, che ha affermato di non potersi conoscere le esatte parole di Gesù perché a quel tempo non c’erano i registratori. Ora arriva il terzo, James Martin, consulente della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede. E’ in carica da appena un mese e già ci comunica, via Facebook, quanto segue: «Una certa parte dell’umanità è gay. Anche una certa parte dei santi poteva esserlo. Potresti essere sorpreso quando in Paradiso verrai salutato da uomini e donne Lgbt».

Metodo o merito?

Nuova frattura in seno alla Fraternità San Pio X

                           

I decani della Fratenità che dissentono da Menzingen



Se c’è una cosa che procura particolare dispiacere ai fedeli cattolici tradizionali è la difficoltà in cui si è venuta a trovare la Fraternità San Pio X in questi ultimi anni, soprattutto a partire dalle alterne vicende relative alla tentata riconciliazione con il Vaticano.
Quello che addolora di più è vedere la Fraternità, che nonostante tutto è ancora un serio baluardo contro il dilagare dello sfacelo in seno al cattolicesimo odierno, frazionarsi gradualmente sempre a causa delle divergenze che continuano a sorgere tra i suoi membri e la dirigenza. Inutile chiedersi dove sta la maggiore responsabilità: di fronte al manifestarsi delle divergenze, ormai da più di cinque anni, ciò che conta sono le conseguenze più che le recriminazioni.

Il fatto evidente che nella Fraternità sia in atto, tra il corpo e la testa, una frattura latente che si manifesta ad ogni nuova occasione, sta a dimostrare che la sua conduzione non è come dovrebbe essere. E dal momento che il principale oggetto del contendere è questa contrastata riconciliazione col Vaticano, si deve pensare che non di metodo si tratti, ma di merito.

Dopo la Croce la Speranza.


Fatima: scandalo o Mistero d’amore? 
La località scelta, dal nome di una musulmana convertita al cristianesimo, le apparizioni a suor Lucia, che proseguono per lunghi anni, il messaggio "scorretto" su peccato e Inferno, il terzo segreto non interamente svelato e la scelta di veggenti che si sono fatti carico di sofferenze per la salvezza degli uomini: la Madonna a Fatima è venuta a ricordarci che la nostra origine e il nostro destino è il Cielo. Guida rapida per comprendere il significato di questo centenario decisivo.

«Era una Signora tutta bianca, più brillante di un raggio di sole»

La canonizzazione di Francesco e Giacinta di Fatima



(di Cristina Siccardi) 13 maggio 2017: Papa Francesco, per i cento anni dalle apparizioni della Madonna di Fatima, si recherà sul luogo e canonizzerà Francesco e Giacinta Marto, testimoni diretti, insieme alla cugina, Lucia dos Santos, degli avvenimenti soprannaturali di allora.
Quel 13 maggio 1917 i tre santi pastorelli descrissero così la Madonna: «Era una Signora tutta bianca, più brillante di un raggio di sole, più chiara e più viva di un calice di cristallo ripieno di acqua limpidissima, penetrato dai raggi del sole più splendente». Una rappresentazione folgorante della Madre di Dio e della Madre della Chiesa, venuta in terra per allertare, ammonire, maternamente sollecitare e per ricordare che soltanto i sacrifici, la preghiera, il Santo Rosario conducono alla Salvezza, riparano i peccati e le offese a Dio. Uno dei divertimenti preferiti da Francesco, Giacinta e Lucia era quello di gridare ad alta voce, dall’alto dei monti, seduti sulla roccia.
Il nome che più echeggiava era quello della Madonna. A volte Giacinta, «quella a cui la Vergine Santissima ha comunicato maggior abbondanza di grazie e maggior conoscenza di Dio e della virtù», come scriverà suor Lucia, recitava tutta l’Ave Maria, pronunciando la parola seguente soltanto quando l’eco riproduceva per intero quella precedente. Innocentissima preghiera di bambina, dove il soprannaturale si sovrapponeva al naturale. E la Madonna scelse proprio lei, suo fratello e la cugina per rivelare a Fatima, nel 1917, i rimedi che l’umanità e la Chiesa avrebbero dovuto prendere per combattere errori e guerre.

giovedì 11 maggio 2017

Sequentia doloris


Lettera di Don Chistian Bouchacourt

Superiore del Distretto di Francia della Fraternità San Pio X
sulla rimozione dei sette decani della Fraternità che hanno pubblicato la Lettera aperta ai fedeli
 

10 maggio 2017


FRATERNITA’ SACERDOTALE SAN PIO X

Il Superiore del distretto

Suresnes, 10 maggio 2017

Oggetto: Matrimoni FSSPX

A tutti i sacerdoti
del distretto di Francia

Per conoscenza
Alle comunità amiche


Cari confratelli,

In seguito agli avvenimenti dolorosi che hanno motivato la mia lettera di domenica scorsa, vi informo sulle novità della presente situazione e vi comunico le decisioni che esse mi hanno portato ad assumere.

Innanzi tutto voglio ritornare su una espressione impiegata nella mia lettera. I termini «disprezzo e rigetto», sicuramente di una durezza eccessiva, riguardavano le circostanze intorno alla pubblicazione del documento. E’ evidente che da parte mia non c’era alcuna volontà di disprezzare i suoi autori. Il testo diffuso presenta certo degli errori, delle insufficienze, ma se fosse stato proposto con lealtà prima della pubblicazione sia al distretto sia alla Casa Generalizia, avrebbe meritato di essere studiato ed emendato, come peraltro lo studio che vi ho già inviato. E’ il modum impiegato che, essendo inaccettabile perché sovversivo, ha comportato il mio rifiuto di considerare il contenuto del documento. Il fine non giustifica i mezzi.

Sin da allora, bollati quali “tradizionalisti”

PROFETI DI SVENTURA ?

    Ma se sono la voce di Dio ! le parole e il luogo in cui vennero pronunciate: l’assemblea riunita in apertura del Concilio Vaticano II; il tempo, giovedì 11 ottobre 1962; e colui che le disse, il sommo pontefice Giovanni XXIII 
di Francesco Lamendola  





Mai, forse, un male più grande è stato fatto allo spirito religioso con così poche parole, e pronunciate, forse, con le migliori intenzioni: ma, per la solennità del luogo e del momento, nonché per l’autorità di chi le proferiva, quelle parole si sono depositate nelle coscienze e hanno plasmato addirittura l’immaginario collettivo dei credenti e dei non credenti, al punto da entrare nel linguaggio comune, anche del tutto staccate dal contesto originario.
Le parole sono queste: A noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo; il luogo in cui vennero pronunciate, l’assemblea riunita in apertura del Concilio Vaticano II; il tempo, giovedì 11 ottobre 1962; e colui che le disse, il sommo pontefice Giovanni XXIII. Facevano parte del suo discorso inaugurale ed erano rivolte non solo ai padri conciliari, convenuti a Roma, in San Pietro, da tutti e cinque i continenti, in un’atmosfera febbrile, carica di elettricità e d’impazienti, grandiose aspettative, ma anche al mondo intero, e particolarmente ai media, che seguivano l’evento con eccezionale interesse e lo diffondevano, attraverso la televisione, la radio e la stampa, presso un pubblico di miliardi di persone.

L’ignoranza insegnata come dottrina.




La Rivoluzione ignorante


(OVVERO SULLA NUOVA DOTTRINA DISORIENTANTE)

«Né mai ho letto una sillaba de' libri; ma bene mi fatico a leggere il passionato Christo».
(Beato Tommaso da Olera)

Una capra


Quando ho letto su queste pagine il pezzo che citava una pubblicazione dell’Osservatorio Giovani e dell’Istituto di Studi Superiori “Giuseppe Toniolo”,  dal titolo “Dio a modo loro – Giovani italiani e religioni”, non ho potuto fare a meno di notarne le modalità grafiche:

«La religione che vorrei: LIBERA da un opprimente senso del proprio peccato, con un RAPPORTO Più DIRETTO CON DIO, con una minore presenza di mediatori, una religione SERENA E “COLORATA”, come l’induismo.”; ancora: “La religione che i giovani desiderano è INCLUSIVA, PACIFICA, TOLLERANTE DELLE DIFFERENZE, e anche SEMPLICE, senza troppe rigidità e orpelli».

Infatti, la tecnica dell’abuso delle capitali come nemmeno il generale Sherman è identica a quella utilizzata dal nostro “don Ariano” – curioso, deve essere una pratica di costrizione psicologica comune ai neomodernisti e, dato il sintomo da disturbo mentale, sarebbe interessante rintracciare il “paziente 0”.

Ma, a proposito di religioni colorate, “Dio a modo loro” e liturgofobi, in parrocchia, a quanto sento, procede quello che è ormai noto come “Metodo KKK”, che io chiamo “Fascicolo Openshaw”, ovvero la moltiplicazione e distribuzione di semi avvelenati che miete sempre nuove vittime. E si riassume così:

Paglia in pillole


HUMANAE VITAE. VOCI SU UNA COMMISSIONE DI STUDIO VATICANA PER ESAMINARE L’ENCICICLICA DI PAOLO VI.

In Vaticano indiscrezioni di buona fonte fanno filtrare che il Pontefice sarebbe sul punto di nominare – o avrebbe addirittura già formato – una commissione segreta per esaminare ed eventualmente studiare modifiche alla posizione della Chiesa in tema di contraccezione, così come è stata fissata nel 1968 da Paolo VI nell’enciclica Humanae Vitae. Fu quello l’ultimo documento del genere firmato da papa Montini, e era la formalizzazione di quanto il Concilio Vaticano II aveva elaborato su questo tema.

I cristiani lo sanno, ma tendono a dimenticarsene

SONO GIUNTI GLI ULTIMI TEMPI

    Apocalisse? I cristiani lo sanno ma tendono a dimenticarsene: sanno che la fine dei tempi verrà che ci sarà una battaglia finale tra Bene e Male che verrà l’anticristo e infine Gesù Cristo tornerà sulla terra per l’ultima volta 
di Francesco Lamendola  




I cristiani lo sanno, ma tendono a dimenticarsene: sanno che la fine dei tempi verrà; che ci sarà una battaglia finale tra il Bene e il Male; sanno che il diavolo li passerà al vaglio come il grano, e che dovranno affrontare la prova suprema, fin dentro la Chiesa; che verrà l’anticristo, e che sedurrà molte anime; e infine che Gesù Cristo tornerà sulla terra, per l’ultima volta, per porre il sigillo alle vicende umane e all’intero universo materiale, aprendo la porta dell’eternità: i malvagi destinati alla dannazione, i santi alla beatitudine.
È da molto, troppo tempo che la Chiesa ha smesso di parlare di queste come, degli ultimi tempi. È da tanto, troppo tempo che i cristiani non si rileggono il libro dell’Apocalisse. Sono caduti in una evidente contraddizione: pur dicendosi seguaci di Cristo, non hanno voluto accogliere tutto intero il Vangelo, ma solo la parte che pareva loro più comoda e meno impegnativa, e, soprattutto, che incuteva loro meno timore. Hanno voluto vedere solo la parte lieta e gioiosa: che c’è, senza dubbio: perché il Vangelo è l’annuncio di un mondo di luce, del Regno di Dio. Tuttavia, questa luce deve ancora essere raggiunta; gli uomini vi sono chiamati, ma devono fare la loro parte di strada: come gl’invitati al banchetto della parabola di Gesù, può darsi che molti di essi non si rivelino degni dell’onore che era stato fatto loro, invitandoli. I cristiani moderni hanno voluto sottoporre il Vangelo al vaglio della ragione e della scienza: hanno smesso di leggerlo con fede, hanno preteso di sostituire alla fede le scienze storiche, l’antropologia, la filologia, l’archeologia; sono giunti al punto di dubitare di quel che è scritto nei quattro Vangeli, di pensare che si tratti di racconti puramente umani, imprecisi, forse addirittura fuorvianti. Un alto esponente della Chiesa cattolica ha testé dichiarato che, in realtà, noi non sappiamo cosa abbia detto e fatto Gesù Cristo, perché, ai suoi tempi, non erano stati inventati i registratori.

Il diavolo è “loico”


ATTI DI FORZA. GLI OLIGARCHI “SANNO DI AVERE POCO TEMPO”.


Macron farà “le  riforme”  che Berlino chiede,  spiega Le Monde.  Le farà nei primi cento giorni.  E, applaudendo alla bravura: Le farà “per decreto”, senza passare per   le camere. In cui non ha maggioranza. I sindacati scenderanno in piazza? I sindacati protestano sempre per qualunque ragione,hanno già protestato il giorno dopo la  trionfale elezione del candidato europeista. L’importante, è capire la strategia. Ad ogni richiesta di  Parigi alla Germania  di fare “più Europa”, ossia di emettere titoli di debito europei (mettere in comune i debiti pubblici) e soprattutto   ridurre l’enorme attivo commerciale tedesco, Berlino ha  risposto: prima fate le “riforme”, tagliate i vostri costi del lavoro, del sistema pubblico.

“Penser Printemps”, era il suo slogan. “Pensate Primavera”.

"Oggettivamente disordinata"

Le veglie anti-omofobia in chiesa

“La Repubblica” ha dato la notizia con toni euforici: finalmente la Chiesa si è schierata apertamente contro l'omofobia. Così titola questa novità il giornale di Scalfari: “Porte aperte ai gay, la svolta della Chiesa. In parrocchia le veglie antiomofobia”. Il “non giudicare” di Papa Francesco, secondo gli articolisti, ha dato i suoi frutti. Basta discriminare, adesso tocca accogliere e, perché no, dare spazio al matrimonio omosessuale. Per i giornali più avveduti è un atto di sottomissione, di conformismo al mondo, un chiaro gesto di resa agli assalti del mondo. Forse, per piacere di più, il cattolicesimo vuole darsi una veste “giovanile” e “fresca”, spazzando fuori ciò che risulta sgradito ai più. Il 17 maggio ricorrerà la “Giornata mondiale contro l'omofobia” e diverse parrocchie italiane hanno annunciato di partecipare all'evento. I protestanti già da tempo hanno aperto le loro porte al mondo LGBT e adesso i cattolici si sono schierati al loro fianco.

mercoledì 10 maggio 2017

La potenza del manto protettore di nostra Madre

Il 13 maggio apparve Maria...
Documentario sulle apparizioni!

19:09

youtuber265 il 8 maggio 2017. Documentario sulle apparizioni della Madonna di Fatima...Cent'anni dall'apparizione di Fatima! Roma, 13 maggio 2017

Fatima ci insegna a scrutare il Cielo


(di Roberto de Mattei, in Radici Cristiane, n. 121 – febbraio 2017) Le apparizioni di Fatima del 1917 ci trasmettono, cento anni dopo, ancora molti insegnamenti. Uno di questi è l’invito a saper leggere i segni del Cielo. A Fatima ogni apparizione della Madonna ai tre pastorelli fu accompagnata da fenomeni atmosferici.

Il vero “nodo” di La Salette

ROMA PERDERA' LA FEDE

    E diverrà la sede dell’anticristo. Se ancor oggi si parla relativamente poco di La Salette è perché Maria ammonisce i peccatori impenitenti che il destino che li attende è l’inferno e questo anche oggi non piace 
di Francesco Lamendola  





Il 19 settembre 1846 due pastorelli adolescenti, la quindicenne Mélanie Calvat e l’undicenne Maximin Giraud, mentre pascolavano le mucche su una montagna vicino a La Salette, nel dipartimento dell’Isère (regione  dell’Alvernia, Rodano e Alpi), a 1.800 metri d’altezza, ebbero un’esperienza straordinaria. Apparve loro, in una luce sfolgorante, una misteriosa e bellissima Signora, che sedeva su una roccia, piangendo; poi ella si rivolse a loro e spiegò di essere addolorata per i peccati dell’umanità, che si stava allontanando da Dio, e affidò loro un messaggio da rendere pubblico, nel quale si chiedeva la conversione e si prometteva la salvezza per quanti si fossero pentiti, ma ricordava anche la terribile realtà del’inferno per i peccatori impenitenti; da ultimo (terza fase dell’apparizione) ella confidò a ciascuno dei due, separatamente, un segreto, che essi solo più tardi sarebbero stati autorizzati a comunicare al Santo Padre, indi sparì in cielo. La Signora non aveva mai detto di essere la Santa Vergine; i ragazzi, molto turbati, lo capirono in un secondo momento.

Senza por tempo in mezzo..

DUE NOTIZIE DA LEGGERE INSIEME. SU DROGHE E MIGRANTI.


Una: “Genova.- La  polizia di dogana sequestra 37 milioni di pastiglie di  droga, destinata all’ISIS in Libia”.
Seconda: “La Fondazione Soros promuove la legalizzazione delle droghe in tutto il mondo,  dice il capo dell’agenzia russa antidroga  FSKN” .
 Viktor Ivanov   ha parlato al canale tv  Russia 24  della recente ripresa delle iniziative per la legalizzazione delle droghe “leggere” e “ricreative”  nell’intero mondo occidentale.
Forse ci si sarà accorti come, all’unisono molte voci si siano levate in Italia, tutte  all’improvviso. “Roberto Saviano: è ora di legalizzare la cannabis”.  “Raffaele Cantone: Spinello legale, sottrae mercato alla criminalità”. Cantone è il presidente dell’Autorità Anticorruzione, ente palesemente inutile (vista la corruzione dilagante) ma ascoltatissimo  quando parla di  marijuana. E’ ora, è ora! E’ “l’urgenza estiva della Sinistra”, ironizza il Giornale: lo spinello va legalizzato.  “Il  25 luglio approda in Aula a Montecitorio la proposta di legge”. Così,  senza por tempo in mezzo.

A parte l’ottimismo iniziale

Il destino del papa russo, di Mauro Mazza

(di Gianandrea de Antonellis) E se il prossimo papa fosse russo? Si riuscirebbe finalmente a realizzare la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, passaggio essenziale per l’avvento della pace nel mondo?
Partendo dall’ottimistica previsione di un conclave nel 2018, Mauro Mazza immagina che questo elegga l’arcivescovo di San Pietroburgo, che assume il nome di Metodio (Il destino del papa russo, Fazi, Roma 2017, p. 256).
A differenza del suo predecessore, il nuovo Papa non piace ai grandi potentati e alla massoneria. Non piace perché parla concretamente di difesa della Fede anziché di ecologia e non rincorre a quel vuoto sentimentalismo che «aveva annullato ogni specifica differenza tra papa e fedeli, tutto abbracci e scenette, buona domenica e buon pranzo…»,quando anche lo stesso Wojtyla «era riuscito a conservare sempre, fino all’ultimo giorno, quel suo carisma che incuteva rispetto e ammirazione in tutti: cardinali,vescovi, preti e laici» (p. 40).

Si direbbe che non voglia fare prigionieri..

E' MALVAGIO QUELL'UOMO ?

    Noi diciamo che è malvagia una persona la quale fa frequentemente del male agli altri che lo fa in piena consapevolezza perché vede perfettamente gli effetti del suo dire e del suo fare e tuttavia non si astiene dal farlo 
di Francesco Lamendola  





 Nelle sue relazioni quotidiane, ciascuno di noi cerca di farsi un’idea delle persone che ha di fronte, specialmente se deve entrare in relazione con esse in maniera personale, o sul piano professionale, o su quello del semplice vicinato, oppure su quello forse più impegnativo e coinvolgente di tutti, il piano sentimentale e affettivo. Chi non è affetto da una patologia psichica, come il masochismo o il sadismo, cerca istintivamente di relazionarsi, se lo può, con persone che lo facciano stare bene, o che, quanto meno, non lo mettano frequentemente a disagio, o in difficoltà, o in imbarazzo. Ci sono persone verso le quali nutriamo stima  rispetto, ma che non vorremmo come amiche e che non ci piacerebbe neppure avere come colleghi di lavoro o come vicini di casa. Ci sono persone che naturalmente cerchiamo di evitare, perché hanno un qualcosa, non sempre del tutto esplicito, che provoca in noi sentimenti di ansia, di tensione, di turbamento o d’irritazione; così come ce ne sono altre di cui cerchiamo la compagnia, perché, vicino a loro, sentiamo un senso di pace, di serenità, di accoglienza e di distensione. Specialmente chi è dotato di una più accentuata sensibilità, percepisce, a volte di primo acchito, benessere o malessere in presenza di certe persone.

Ubi stat virtus?

Le virtù di Bergoglio


indexNonostante ormai sia evidente che, se l’ “effetto Bergoglio” c’è, è il contrario di quello che proponeva, alcuni anni fa, il professor Massimo Introvigne (i fedeli a messa non aumentano ma diminuiscono), forse cercare di capire perchè la chiesa oggi sia così divisa può avere un significato. A costo di comparire nuovamente in una delle liste di proscrizione stilate
dai nuovi papisti di RepubblicaCorriere della sera, StampaEspresso… tutti giornali arruolati nella difesa ad oltranza di Bergoglio, almeno quanto erano attivi nell’attacco sistematico a Benedetto, proverò ad analizzare alcune delle evidenti virtù di Bergoglio, all’origine del malessere di moltissimi cattolici.

«Ciao, Gesù»

Chiesa come la luna, riflesso del bagliore di un Altro
«T’hanno staccato da tutti i muri, povero Gesù mio». La frase di Renato Zero, detta durante il programma Amici di Maria De Filippi, su Canale 5, da giorni sta facendo il giro del web. Nel corso di un’intervista la conduttrice ha tirato fuori da un baule oggetti appartenenti al suo ospite e decisivi per la sua vita, tra cui un rosario con un grande crocifisso, ed è stato a questo punto che il cantante ha pronuciato la frase in apertura. Per poi aggiungere: «Questa non è soltanto un’icona. A me m’ha dato tanto Gesù, soprattutto Gesù più che Dio, perché Gesù era un uomo, era vulnerabile. Dio è molto in alto, molto irraggiungibile, ma Lui è venuto, pensate, fino a qui. Ricordatelo ogni tanto come faccio io nelle mie canzoni».

Il «sacerdozio per tutti»!?

Futuro Sinodo sulla Vocazione e i giovani:gli omosessuali all’assalto del sacerdozio


Il mondo arcobaleno parte all’assalto del sacerdozio! Dopo il «matrimonio per tutti», per costoro è giunto il tempo di rivendicare il «sacerdozio per tutti»!

Dopo l’apertura al sacramento dell’Eucarestia per tutti, promossa nella Esortazione Amoris Laetitia, sbocco deplorevole ma nella logica dottrinale lassista dei due Sinodi sulla Famiglia, è arrivato il turno di rivendicare per tutti il sacramento dell’Ordine.

Nell’ottobre 2018 si svolgerà, secondo il voler di Papa Francesco, un nuovo Sinodo di vescovi avente per tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Allo scopo di preparare questo prossimo incontro episcopale mondiale, ogni diocesi riceverà un questionario per poter raccogliere i pareri e le idee del maggior numero di persone.