ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 22 maggio 2017

Salverà il mondo solo per mezzo di Maria


Il “catechismo” di Fatima

Fatima riassume tutti i messaggi mariani degli ultimi due secoli in modo completo, semplice e coerente, presentando una visione tridimensionale della realtà della Fede che può essere divisa in tre aspetti differenti ma comunicanti tra loro: ossia quello catechetico, quello morale e quello profetico.
Alla Cova da Iria la “Bianca Signora” lascia un messaggio insieme semplice ma decisivo: invita fondamentalmente alla preghiera ed alla penitenza, ammonendo il mondo riguardo agli immensi pericoli che lo minacciano e rivelando che Dio ha scelto Lei come arma sicura e mezzo infallibile per il trionfo della Luce sulle tenebre. Chiedendo la consacrazione pubblica della Russia al Cuore Immacolato di Maria come unico mezzo per la sua eventuale conversione, Dio manifesta la volontà che tutti sappiano che userà misericordia e salverà il mondo solo per mezzo di Maria.

Il motivo della loro caduta.

Il mistero di Maria Santissima e la caduta di lucifero
La scuola francescana sostiene che il progetto divino dell’Incarnazione, finalizzato principalmente alla massima glorificazione di Dio, fosse stato mostrato agli Angeli affinché lo abbracciassero con slancio e ossequio, e che in questo sia consistita la prova degli Angeli all’inizio del tempo.
Attestato questo punto della conoscenza degli Angeli del piano dell’Incarnazione sin dalle origini, non ci resta che verificare se è stato questo il motivo della loro caduta.
Anche qui la Scrittura non è chiara. Ci dice soltanto che il diavolo cadde a motivo della superbia e dell’orgoglio e che fu roso dall’invidia nei confronti del genere umano. Tuttavia c’è una tradizione corroborata da diversi Padri che sostiene la tesi secondo cui l’origine della caduta di Lucifero fu proprio il rifiuto del piano divino dell’Incarnazione. L’origine di questa tesi risale ai giudeo-cristiani, che credevano vi fossero tre specie di angeli precipitati nel fuoco: Lucifero, la “stella mattutina” con i suoi seguaci, che si rifiutò di accogliere il piano dell’Incarnazione; i benê ‘Elohim, che sarebbero quelli che trascinarono l’umanità nei peccati della carne causando il diluvio; e infine Beliar con le sue armate, che combattendo alla fine dei tempi contro il Messia e i suoi discepoli verranno infine precipitati nell’inferno. Riguardo il secondo gruppo si tratta evidentemente di una cattiva interpretazione letterale di alcuni passi della Genesi ed è quindi da rigettarsi. L’ultimo gruppo, invece, va ricondotto al primo. Infatti, sono gli stessi angeli ribellatisi agli arbori della creazione a continuare la loro opposizione a Dio fino al loro definitivo scacco alla fine dei tempi.

Piccole frange cattoliche tradizionaliste

Marcia per la vita, un oscuramento che comincia dalla Chiesa
La manifestazione di sabato a Roma è stata snobbata da giornali e tv, tra cui la Rai che paghiamo per il servizio pubblico. Ma la Marcia per la Vita sconta il tabù che anche nella Chiesa si è ormai consolidato a proposito di aborto, eutanasia, ecc. E le nomine di questi anni lo confermano. Il problema non è ideologico, ma semplicemente  di riconoscere che il diritto alla vita è il fondamento di una società umana e giusta.

Snobbata e sostanzialmente oscurata da giornali e tv, salvo qualche rara eccezione. Parliamo della Marcia per la Vita svoltasi sabato a Roma. Un fatto ancora più rilevante se si pensa all’enorme spazio dato alla marcia milanese pro-immigrazione e alle buffonate di Beppe Grillo alla marcia Perugia-Assisi. Eppure tutto questo non ci sorprende, né al proposito ci si può fare illusioni solo perché, ad esempio, il presidente della Rai frequenta certi ambienti cattolici.

Il primo baluardo

 Il dramma della situazione presente. Intervento del card. Carlo Caffarra al Rome Life Forum il 19 maggio 2017

Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” [Gv12, 32]. “Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” [1Gv 5,19].
Accostando queste divine parole, abbiamo la perfetta conoscenza di ciò che sta realmente accadendo nel mondo, dentro la storia umana considerata nella sua profondità. La storia umana è lo scontro fra due forze: la forza di attrazione che ha la sua sorgente nel Cuore trafitto del Crocefisso-Risorto; il potere di Satana che non vuole essere spodestato dal suo regno.
Il campo sul quale avviene lo scontro è il cuore umano, è la libertà umana. E lo scontro ha due dimensioni: una dimensione interiore; una dimensione esteriore. Consideriamo brevemente sia l’una che l’altra.

Quale sorpresa ?

CEI, ASSEMBLEA, NUOVA PRESIDENZA. PERCHÈ MONS. GALANTINO PREFERIREBBE MONS. MARIO MEINI.


Porque esta vez no se trata de cambiar a un presidente… recitava una canzone della mia lontana gioventù che Luis Badilla, grande architetto del sito paravaticano di diffusione di notizie ad usum delphini “Il Sismografo” conosce bene. Parliamo della Presidenza della Cei, e dell’Assemblea che si apre oggi.
Il Presidente uscente, Angelo Bagnasco, non riproporrà la sua candidatura (potrebbe farlo in via eccezionale, avendo già svolto due mandati). I vescovi saranno chiamati a votare una terna di candidati, fra cui il Pontefice regnante sceglierà.
Il presidente, per Statuto, deve essere un vescovo diocesano ordinario, cioè avere la responsabilità di una diocesi. E questo esclude immediatamente l’attuale segretario della Cei, Nunzio Galantino, che avrebbe, qualche tempo fa declinato l’offerta di una importante diocesi meridionale. Certo, questo gli avrebbe permesso di correre per la posta più ambita, e il suo nome era corso con frequenza. Ma lo esponeva anche al rischio di non ricevere abbastanza voti da entrare nella terna; a quanto sembra anche nel suo campo politico i pareri su di lui sono variegati. Se avesse corso per la presidenza, e si fosse trovato fuori della terna, non gli sarebbe rimasto altro che la sua diocesi. Niente più Avvenire, televisione cattolica, contatti politici, scelta dei nuovi vescovi. Troppo rischioso.

Non un frutto del caso

Il seminarista rosso
L’infiltrazione marxista nella Chiesa





Una volta c’erano i preti operai: oggi quegli
stessi preti sono diventati vescovi.
Paolo Ferrante, 1990.

Secondo Stalin, la forza politica più pericolosa 
per i comunisti è la Chiesa cattolica,
e per colpire questo temibile «avversario» 
suggerisce di «non attaccare» direttamente 
la religione, ma le sue organizzazioni. [1]


La deriva modernista della Chiesa è sotto gli occhi di tutti. Ma, nonostante la distruzione dei dogmi, dei princìpi, dei simboli sia costante, nessuno interviene. E nessuno, soprattutto, la denuncia per quello che è: l’imporsi di una dottrina già ufficialmente condannata da San Pio X nell’enciclica Pascendi (1907).
Dal Vaticano II in poi il modernismo, sotto diverso nome, senza mai usare questo termine, perché avrebbe esplicitato l’eresia sottintesa allo strombazzato “spirito del Concilio”, ha imperato nella vita ecclesiastica: introduzione del Novus Ordo, abolizione dei paramenti, introduzione della tavola eucaristica di fronte (ma più spesso al posto) dell’altare principale ed eliminazione (cioè, distruzione) di quelli laterali, eliminazione della balaustra e conseguente banalizzazione dell’eucarestia (comunione nella mano o sotto le due specie), sostituzione dei canti gregoriani con canzonette pop, chitarre al posto dell’organo, etc.
Come tutto questo sia stato possibile in pochi decenni sembra incredibile, ma diventa perfettamente comprensibile se lo si considera non un frutto del caso (o meglio del caos) introdotto dalla voluta ambiguità [2] dei documenti conciliari, bensì come un progetto che parte da lontano (dagli anni Trenta) e che nel Concilio ha visto un fondamentale punto di svolta.

domenica 21 maggio 2017

Vorremmo che accadesse qualche cosa di simile

Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria
Eseguita dai quattro vescovi della “Resistenza” cattolica
a Vienna, Virginia, USA,il giorno dopo la Consacrazione Episcopale di Mons. Gerardo Zendejas

12 maggio 2017
vigilia del centenario della prima apparizione della Santissima Vergine Maria a Fatima





Mons. Thomas Aquinas, O.S.B. - Mons. Richard Williamson
Mons. Gerardo Zendejas - Mons. Jean-Michel Faure



Santissima Madre di Dio, Cuore Immacolato di Maria, Sede della Misericordia, Sede della Bontà, Sede del Perdono, porta sicura per la quale le anime entrano nel Cielo, vedete in ginocchio davanti a voi quattro figli dell’Arcivescovo Lefebvre, quattro vescovi che si sforzano di fare quello che possono per aiutarvi ad ottenere dal Papa e dai vescovi del vostro Divino Figlio una vera Chiesa per la Consacrazione della Russia al vostro Cuore Doloroso e Immacolato, che è il solo che possa ottenere la pace per l’umanità, ora all’ombra di una spaventosa terza Guerra Mondiale.


Certo che no..c’era dentro fino al collo

UN "PAPA BUONO" O NO ?

    E' per le sue simpatie moderniste che Giovanni XXIII ha voluto convocare il Concilio ignorando le perplessità e i pareri negativi di tanti uomini che in Vaticano vedevano il grave pericolo cui la Chiesa andava incontro?
di Francesco Lamendola  





Giovanni XXIII è tuttora rimasto, nell’immaginario di milioni di cattolici, come “il papa buono”: espressione curiosa, a dire poco, visto che par sottintendere che gli altri, i papi che l’hanno preceduto, e specialmente il suo immediato predecessore, tanto buoni non devono essere stati: altrimenti, perché sottolineare la bontà di uno fra i tanti? La bontà non dovrebbe essere una caratteristica irrinunciabile del successore di san Pietro? Oppure qualcuno riesce a immaginarsi che san Pietro non fosse buono, o che non lo fossero gli altri Apostoli che formarono la Chiesa e iniziarono a diffondere il Vangelo presso tutte le genti?
Il giornalista e vaticanista Carlo Falconi (1915-1998), nella sua opera I papi del XX secolo, pubblicata da Feltrinelli nel 1967, per meglio magnificare la cortesia e l’affabilità verso tutti del “papa buono”, riferisce un episodio assai significativo riguardante Angelo Roncalli, giovane segretario del vescovo di Bergamo, monsignor Giacomo Radini-Tedeschi, e papa Pio X, risalente agli anni della crisi modernista, culminata nell’enciclica Pascendi Dominici gregis, del 1907, che comminava la scomunica per i seguaci di quel movimento, definito da papa Sarto ”collettore di tutte le eresie”. L’episodio è questo (e viene riportato anche nella monografia Giovanni XXIII della collana I dossier Mondadori, Milano, Mondadori, 1972, pp. 62-63, dalla quale lo citiamo):

… da giovane, segretario del vescovo Radini-Tedeschi, egli era stato profondamente deluso una volta, durante un’udienza di Pio X, dall’atteggiamento accigliato e distratto di quel pontefice che, ricevendo il prelato insieme ad altre personalità bergamasche, non si era neppure curato di ringraziare per il vistoso obolo consegnatogli. Lamentandosi col suo superiore, egli aveva detto di ritenere che il papa, per quanto addolorato e preoccupato potesse essere, dovesse sempre mostrarsi benevolo e sorridente verso i suoi fedeli. 
Egli dunque non faceva ora che mettere in pratica il criterio formulato tanti anni prima, e se sembrava amare la popolarità, non era già per riscuotere le soddisfazioni , ma per dare più che per ricevere.

Chi marcia e chi marcisce

Due Italie in marcia. Una sola per il futuro
di Giuliano Guzzo

In un primo momento ho pensato si trattasse di una coincidenza fortunata, ma mi sbagliavo: il fatto che ieri, nello stesso giorno, si siano tenute due manifestazioni – a Roma quella per la vita, a Milano quella per l’accoglienza dei migranti – è stato un bene, direi quasi una benedizione. Sì, perché chiunque non abbia i paraocchi è stato così messo nelle condizioni di osservare come oggi convivano, entro gli stessi confini, due Italie distinte e distanti. La prima è l’Italia di famiglie tra famiglie, la seconda quella dei politici tra persone straniere; da una parte mamme, papà e giovani tra mamme, papà e giovani col loro stesso amore per la vita; dall’altra Beppe Sala, Gad Lerner con abbronzatura da yacht club ed Emma Bonino tra gente con la loro stessa diffidenza per gli italiani.


Che anche gli autori di fantascienza abbiano il dono della profezia?


“IL DILEMMA DI BENEDETTO XVI”. LA FANTASCIENZA PUÒ AVERE IL DONO DELLA PROFEZIA?

Questa mattina presto, girovagando a Porta Portese per bancarelle di libri usati, mi sono imbattuto in questo esemplare che mi ha fatto pensare: che anche gli autori di fantascienza abbiano il dono della profezia? Il racconto breve che da’ il titolo alla piccola antologia è stato scritto nel 1977 (sì, avete capito bene, nel 1977), mentre era ancora felicemente regnante Paolo VI, e dovevano venire Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e l’attuale Pontefice in carica.
Ho investito un euro, e ho soddisfatto la curiosità. L’autore, Herbie Brennan è un irlandese , autore di libri per adulti e ragazzi, librogame, giochi di ruolo e saggi di occultismo; ha una passione per psicologia, occultismo, spiritismo, religioni comparate, fisica, paranormale.
Ora se volete comprarvi il libro – credo si trovi ancora online – non leggete oltre.

Il peggio si vede..


Oliviero Toscani e don Milani: “Anch'io mi sento suo allievo”

Un libro con gli scatti del fotografo che lo immortalò a soli 21 anni


                                     Don Lorenzo Milani in uno scatto di Oliviero Toscani

«La scuola di oggi avrebbe urgente bisogno di imparare l'“I care”, il “mi sta a cuore”, di don Milani». Dovrebbe «fare sua la capacità del Priore di Barbiana di voler bene, veramente e profondamente e con tenerezza, ai bambini e ragazzi». Parola di Aldo Bozzolini, uno dei primi sei ragazzi di Barbiana. 

Oggi al Salone internazionale del Libro di Torino (alle 14.30, Spazio Autori, pad. 3) lo ribadirà all'incontro “Don Lorenzo Milani fotografato da Oliviero Toscani - il famoso fotografo racconta i suoi incontri con il priore di Barbiana nel 50° anniversario della sua morte” (promosso da Editrice missionaria italiana, moderato da Francesco Antonioli). 

Aiutati che il Ciel ti aiuta


 Presunto messaggio di Maria SS. ad un mistico friulano

Ricevo e pubblico un presunto messaggio di Maria SS. ad un mistico friulano (pubblicato sulla rivista «Il Segno del soprannaturale»), datato 10 dicembre 2011. Si tratta di rivelazioni private che non appartengono al deposito della Fede. Tuttavia ne riporto il contenuto perché può aiutare la riflessione sui tempi che stiamo vivendo.
p.Elia
Maria: “Sono qui, figlio mio, accanto a te.
Carissimi, forse oggi il mondo chiede purificazione? Io, Maria Madre vostra, Madre addolorata, vi dico che sono molto pochi gli uomini che riconoscono le loro colpe e ne chiedono perdono. Allora Dio, per Amore, purificherà il mondo.
Chi accoglierà la purificazione soffrirà in spirito e corpo, ma salverà l’anima; chi non la accoglierà soffrirà molto di più e non salverà l’anima.

Una pretesa contrapposizione tra i due?

 Perché Papa Francesco e Benedetto XVI non si fanno la guerra


La pubblicazione di una prefazione del Papa emerito al libro del cardinal Robert Sarah La forza del silenzio ha infiammato le passioni. In Italia e in mezzo mondo. Tra chi fischia a una invasione di Ratzinger nel campo di Bergoglio e chi asserisce che Benedetto XVI stia lanciando segnali alla popolo cristiano e al Papa regnante. Ma la vicenda autorizza anche un’altra narrazione, oltre a quella di una pretesa contrapposizione tra i due.

L'ultimo "giapponese"?

DIO PARLA ANCHE COL SILENZIO

    Sarah e il silenzio di Benedetto XVI. La Weltanschauung gnostico-massonica mirante a sostituire alla visione cristiana del mondo una visione razionalista frutto della fusione di tutte le tradizioni religiose e filosofiche 
di Francesco Lamendola  




Dio o niente è il titolo di un libro pubblicato nel 2015, dalla prestigiosa casa editrice parigina Fayard, scritto dal cardinale Robert Sarah, già arcivescovo di Conakry, in Guinea, che l'anno prima papa Francesco aveva nominato - a giudizio di tutti gli osservatori imparziali, non per promuoverlo, ma per isolarlo - Prefetto per la Congregazione del Culto divino e la disciplina dei sacramenti, circondandolo di uomini a lui fedeli che, finora, non hanno fatto altro che ostacolarlo in ogni modo. Sarah, infatti, ha la "colpa" di essere molto legato alla figura e all'opera di Benedetto XVI, del quale condivide le idee fondamentali in fatto di Magistero e azione pastorale, a cominciare da quella della "riforma della riforma", per porre rimedio agli abusi e agli eccessi introdotti nella prassi  e, in certi casi, anche nella dottrina, a partire dagli anni del Concilio Vaticano II. Ma un simile atteggiamento, per i novatori, è intollerabile; lo stesso Bergoglio ha più volte dichiarato apertamente di considerare come sua missione quella di "attuare integralmente" il Vaticano II e di fare in modo che la Chiesa non possa mai più tornare alla situazione antecedente il suo pontificato. 

sabato 20 maggio 2017

Maggio di spine senza rose

Maggio di veglie contro l'omofobia (che non esiste) Così certa Chiesa sposa l'omosessualità - VIDEO
Il mese di maggio è per eccellenza il mese della Madonna. E' da sempre il mese mariano dedicato alla preghiera del Santo Rosario. Purtroppo negli ultimi anni, complice l'istituzione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia (17 maggio), siamo costretti ad assistere ad un triste spettacolo: parrocchie e diocesi che ospitano veglie, prediche ed iniziative contro l'omofobia. La verità però è che l'omofobia non esiste; è un'invenzione che ha un unico e semplice obiettivo: imporre l'omosessualità come un valore positivo. Anche nella Chiesa.

di Riccardo Cascioli
20-05-2017 

Unendo ai mattoni della tradizione, la calce della dignità

L’accoglienza è un principio etico, non un diritto. E chi marcia oggi, lo fa per l’etica dello sfruttamento 


Oggi a Milano si tiene il corteo pro-migranti, “20 maggio senza muri” l’hanno chiamato. Un serpentone da Porta Venezia al Castello Sforzesco, luogo scelto per l’arrivo: un castello, massima espressione della fortificazione e della difesa, divenuto luogo di centramento per apolidi di ogni risma. Capite da soli, di cosa stiamo parlando. Sono oltre mille le associazioni che hanno aderito e, in testa al corteo, sfilerà la crème della crème del buonismo in cachemire: da Pietro Grasso, presidente del Senato all’Unicef, da Roberto Vecchioni a Lella Costa, da Claudio Bisio ad Emergency, da Carla Fracci all’ANPI fino all’ineffabile sindaco Beppe Sale e a quella Emma Bonino che è l’agente provocatore dei vari Soros del mondo nel nostro Paese. Da almeno 40 anni.

“Ma sempre c’è stata quella gente” ?


RATZINGER A FUMONE. BURKE A CAMPO DE’ FIORI. A QUALCUNO STANNO SALTANDO I NERVI.

La lettura di tre notizie apparse ieri mi fa pensare che a qualcuno stiano saltando i nervi. E che stiamo entrando in una pericolosa fase di involuzione del genere: chi non è d’accordo col capo via la testa. Una degenerazione populista inedita nella vita della Chiesa moderna. Spero sinceramente di sbagliarmi; non è un modo di dire. Lo spero davvero. Però ci sono segnali tutt’altro che tranquillizzanti.
Il nodo, mi sembra di capire, ancora una volta consiste nella risposta non data – a un anno di distanza – dalle cinque domande rivolte al Pontefice da quattro cardinali su dei punti controversi della sua esortazione apostolica Amoris Laetitia. Domande rivolte in spirito di obbedienza, seguendo una procedura classica nella Chiesa, e cioè chiedendo al Pontefice a alla Congregazione per la Dottrina della Fede di dare un chiarimento. Due mesi dopo che le domande erano state rivolte, quando i cardinali hanno saputo che il Pontefice non aveva intenzione di rispondere hanno reso pubbliche le questioni. Che riguardano tutti, e che in buona sostanza si possono ridurre a una: è lecito, in peccato mortale e senza cambiare il proprio comportamento, fare la comunione?

L'araba fenice

Svelata la fonte di Scalfari e Bergoglio: è il quinto vangelo 


di Léon Bertoletti
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A malincuore, ecco, a malincuore. Nella controversia scritturistica tra due fondatori di chiese cartacee, tra due biblisti del giornalismo, tra due apostoli in comunità di fedeli lettori, tra due direttori magni, tra due dottori filosofi e teologi, sant’Eugenio da Civitavecchia e il beato Vittorio da Bergamo, tocca dare ragione al primo, purtroppo. Scalfari scrive di “quattro Vangeli sinottici”. Feltri lo bacchetta, spiegando che “i Vangeli canonici sono quattro, mentre i sinottici sono tre”. Ufficialmente è questo che s’insegna ai corsi dei chierici, ma a sproposito. Repubblica, si sa, è come la Bibbia: non sbaglia mai nemmeno quando sbaglia e non fa errori di distrazione. Libero, invece, è un manuale di magia nera. Forse per effetto di qualche strana pozione, per aver bevuto l’intruglio dell’amnesia al posto del caffè mattutino, il suo direttore dimentica il mito, la leggenda, la tradizione orale; cancella l’arcidiacono Pacifico, il manoscritto di Vivario, il monaco greco, fra Michele minorita, il convito di Lione, Pietro d’Artois, il cavalier Du Breil, il sacerdote Domenico De Lellis; tralascia, insomma, Mario Pomilio e il mistero del Quinto Evangelio.

Bergoglio e Lady Gaga uniti nella lotta


IL CAOS? E’ IL METODO DI GOVERNO DEL GLOBALISMO.


A Teheran, fra i partecipanti alla conferenza  internazionale New Horizon, ho potuto conosce finalmente il Comitato Invisibile di Tarnac, autore  collettivo, nel 2008,  del breve, ma epocale saggio “Gouverner Par le Chaos”.  Governare attraverso il caos.
Rievoco in breve la storia, ovviamente ignota ai lettori. Nel novembre 2008,  la polizia francese arrestò in modo estremamente vistoso, brutale e  mediatico una decina di giovani abitanti a Tarnac, un  paesino del Corrèze, con l’accusa di progettare atti terroristici e di averne già messi in atto altri,  come danneggiamenti  alle linee ad alta velocità (TGV). In inchieste durate anni, s’è scoperto che: terroristi anarchici di Tarnac erano controllati giorno e notte (è il caso di dirlo)   da un poliziotto britannico che si era infiltrato,  e aveva messo incinte alcune signorine del gruppo terroristico; che i servizi francesi  ne sapevano ogni mossa; che i danneggiamenti al  TGV erano stati perpetrati da ecologisti tedeschi. Alla  fin fine, si intuisce cha la sola cosa per cui il potere ha considerato pericoloso e da smantellare il gruppo di Tarnac, la vera bomba da esso confezionata, era proprio il libretto – una novantina di pagine – concepito nel loro ambiente:

Una babelica confusione

IL MALE MODERNISTA

    Il male partiva da lontano e non l’abbiamo visto. I tanti preti infedeli e narcisisti che non hanno il fegato di dire che il cristianesimo è solo una creazione umana e che essi non credono in alcun Dio trascendente 
di Francesco Lamendola  





La ventata di modernismo che si è abbattuta sulla Chiesa cattolica in questi ultimi anni, specialmente sotto il pontificato di Francesco, e che ha di fatto sostituito una neochiesa gnostica e massonica, anzi, una vera e propria contro-chiesa, alla Sposa di Cristo, veniva da lontano e non abbiamo saputo vederlo per tempo, né comprendere quanto fosse grande e imminente il pericolo che esso rappresentava, per la fede cattolica e per le anime.
Di fatto, sin dagli anni Novanta del secolo scorso, sotto il pontificato di Giovanni Paoli II, e poi, al principio di questo secolo, durante il pontificato di Benedetto XVI, la ventata modernista ha bussato con la forza di un vento d’uragano alle porte della Chiesa e delle nostre coscienze, mostrandosi con il suo vero volto: non c’era bisogno di riconoscerlo, esso non si nascondeva, né si travestiva, ma sfidava ormai apertamente la vera dottrina per adulterarla e per sostituirla con la sapienza del mondo, sempre rincorrendo le mode, la popolarità, l’applauso facile, gli umori del secolo, e carezzando le debolezze umane. Puntando le artiglierie contro un “nemico” sin troppo facile, cioè una Chiesa e una gerarchia arroccate a difesa, chiuse nel loro orticello e insensibili al “grido” degli ultimi, e specialmente dei “poveri” (una parola passe-partout coniata in omaggio alla demagogia pura e semplice, quasi che il povero abbia sempre ragione, anche in questioni di dottrina e di fede), i modernisti, agendo dall’interno del clero cattolico, hanno mirato a trovare un compromesso e una conciliazione fra il Vangelo e i due aspetti salienti della civiltà moderna: lo scientismo e l’edonismo. 

Senza darlo a vedere




Fatima liquidata


Ci sono due vie per diventare refrattari alla realtà – alla realtà pura e semplice, quella che si mostra nella sua evidenza a chiunque abbia una mente sana. Una è quella del sentimentalismo narcisistico: ripiegato su ciò che “sento” o “non sento”, sono tutto teso a gustare le mie sensazioni, pensando di trovarvi Dio o di percepire la sua grazia quasi fosse un fenomeno fisico, piuttosto che un dono soprannaturale. L’altra è quella dell’intellettualismo contorto, che “piega” la realtà ai miei schemi mentali fino a farvi rientrare qualsiasi cosa, anche la più abnorme. Il denominatore comune è la centralità dell’io, che ha bisogno di garantire il proprio benessere. La seconda opzione è da sempre la specialità dei clericalismi di opposte sponde, ma anche la prima, grazie ai movimenti ecclesiali, si è conquistata un posto di tutto rispetto. Sono poi possibili anche varie combinazioni: per giustificare scelte dettate dall’emotività, posso sempre tentare ardite arrampicate sugli specchi con gli attrezzi della teologia, antica o moderna.


Locústa, et bruchus

Il Grillo "sparlante" ammette il complotto anti-Sarah
La lettera di Benedetto XVI a sostegno del cardinale Sarah e della sua azione a difesa della liturgia autentica, ha fatto saltare i nervi a chi sta procedendo a una rivoluzione "protestantizzante". E così il liturgista Andrea Grillo si lancia in un violento attacco contro Sarah e Benedetto XVI e rivela il piano per far fuori Sarah. E anche il cardinale Maradiaga ci mette del suo...
Se qualcuno poteva avere dei dubbi riguardo al significato della post-fazione di Benedetto XVI al libro sul silenzio del cardinale Robert Sarah (vedi qui), ci ha pensato uno dei “golpisti” a fugarli. Il liturgista Andrea Grillo, docente al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e considerato molto apprezzato a Santa Marta, si è infatti scagliato con inaudita violenza contro il cardinale Sarah («incompetente» e «inadeguato») e Benedetto XVI, sempre definito Ratzinger o vescovo emerito, nonché causa del “fallimento” (clicca qui).

venerdì 19 maggio 2017

Parlare con satana

...et venit locústa, et bruchus, * cuius non erat númerus 
(Psalmus 104, 34)



GrilloShock. "Esiliare Ratzinger per sempre". E vuole chiudere i conti con il Summorum Pontificum


Generalmente quando parliamo di certa gente non facciamo nomi, ma questa volta l'entità delle affermazioni urlate da Andrea Grillo in un'intervista è tale, che è obbligatorio citarlo. Il "teologo" di fama ha infatti rilasciato dichiarazioni sconcertanti riguardo Benedetto XVI, reo di aver semplicemente scritto una postfazione al prossimo libro del card. Sarah. 

Parlare con Dio



FATIMA. UN LIBRO DI SPIRITUALITÀ E TEOLOGIA DI PADRE LANZETTA SU PENITENZA E PECCATO.

Il centenario delle apparizioni di Fatima è appena iniziato, e certamente nel corso di questi prossimi dodici mesi assisteremo a un proliferare di iniziative editoriali per commemorare e studiare quello che è stato senza dubbio il fenomeno sovrannaturale più straordinario degli ultimi secoli. Ma a quanti siano interessati ad approfondire da un punto di vista spirituale e teologico il messaggio che la Madonna ha dato ai tre pastorelli, e tramite loro a tutto il mondo permettiamo di suggerire la lettura di un’opera particolarmente ricca e approfondita: “Fatima. Un appello al cuore della Chiesa. Teologia della storia e spiritualità̀ oblativa”, di padre Serafino Lanzetta, dei Francescani dell’Immacolata, per i tipi delle Casa Mariana Editrice, Frigento (AV). E’ la casa editrice dove appaiono pubblicazioni dei Francescani dell’Immacolata.

Much ado..?


Reggio Emilia: tanto rumore per nulla… di nuovo 




Il prete ammodernato:
Giordano Goccini


Il “portavoce” ammorbato:
Edoardo Tincani

 

I personaggi che difendono:
aspiranti ecclesiastici?
   
Allora, sabato 3 giugno 2017,  dopo la festa della Repubblica del 2, la città che porta quasi ironicamente il nome “Reggio”, e cioè Reggio Emilia, si sciropperà una delle ormai solite variopinte “parate militari” di vari tipi di “froci”, invertiti, pervertiti ecc.
Sarà una giornata trionfale, visto che gli organizzatori del grande evento parlano di partecipazione corale di tutta l’area padana del Nord-Est. Una partecipazione che partendo dallo slogan truffaldino del “tutti uniti nella differenza” per costruire “una serie di ponti”, intende “procedere spediti verso il matrimonio egualitario, per il bene di tutte le coppie, e soprattutto dei bambini”.
Una cosa splendida, cioè, che più che una sfilata, sarebbe un evento politico:  “a oggi sono 13 le città che hanno aderito al nostro appello, e 3 sono i patrocini in dirittura d’arrivo. A questi si aggiunge il sostegno della Regione, della Provincia di Reggio Emilia, di associazioni e realtà economiche: … ancor una volta Reggio Emilia si dimostra una città di sinistra e all’avanguardia sui diritti”.
(Dichiarazioni riportate da Reggioonline del 13 maggio).


“Troppa verbosità nella Chiesa”

L'elogio del silenzio di Benedetto XVI

“Troppa verbosità nella Chiesa minaccia la grandezza della Parola”. Pubblichiamo ampi stralci della Prefazione scritta dal Papa emerito all’ultimo libro del cardinale Sarah

Papa Benedetto XVI (foto LaPresse)
Da quando, negli anni Cinquanta, lessi per la prima volta le Lettere di sant’Ignazio di Antiochia, mi è rimasto particolarmente impresso un passo della sua Lettera agli Efesini: “E’ meglio rimanere in silenzio ed essere, che dire e non essere. E’ bello insegnare se si fa ciò che si dice. Uno solo è il Maestro che ha detto e ha fatto, e ciò che ha fatto rimanendo in silenzio è degno del Padre. Chi possiede veramente la parola di Gesù può percepire anche il suo silenzio, così da essere perfetto, così da operare tramite la sua parola ed essere conosciuto per mezzo del suo rimanere in silenzio” (15, 1s.). Che significa percepire il silenzio di Gesù e riconoscerlo per mezzo del suo rimanere in silenzio?  

Prodigi o illusioni?

"Nessun dolore, nessuna reazione: a Medjugorje capimmo scientificamente che non era una truffa" 
Medjugorje sì o no? Oltre le opinioni personali bisogna stare ai dati scientifici e alle risultanze degli studi medici effettuati sui sei veggenti. Il test più completo e mai confutato da nessuno venne effettuato nel 1985 da un'equipe di luminari italiani. Il capo spedizione, Luigi Frigerio, racconta alla Nuova BQ gli esami, anche invasivi, su quei pazienti speciali: "Non avevano la benché minima reazione al dolore. Scientificamente è inspiegabile". La sorpresa di Ratzinger dopo aver letto il dossier: "E' possibile che il divino si manifesti. Lo pensa anche Giovanni Paolo II".