ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 11 settembre 2017

Una terribile responsabilità.

Marienfried: la Consacrazione ed il Cuore Immacolato. Commento ad alcune sezioni del messaggio (prima parte)



E'mia intenzione, dopo la presentazione generale del messaggio di Marienfried proposta in alcuni post precedenti, fermare ora l’attenzione su diverse sezioni del messaggio che si riferiscono, direttamente o indirettamente, alla consacrazione mariana e al Cuore Immacolato di Maria. Propongo qualche breve commento per meditare e gustare lo splendido messaggio di Marienfried.

« Il mondo è stato consacrato al mio Cuore Immacolato, ma questa consacrazione è diventata per molti una terribile responsabilità. Io chiedo al mondo di vivere questa consacrazione. Abbiate una fiducia illimitata nel mio Cuore Immacolato! ».
La Madonna, qui, si stava riferendo alla consacrazione fatta da Pio XII nel 1942. Fu una vera consacrazione del genere umano al suo Cuore Immacolato, anche se non rispondeva a tutte le condizioni da Lei poste a Fatima perché ci fosse la consacrazione della Russia da Lei richiesta. Ma ugualmente si trattò di una autentica consacrazione pubblica fatta per iniziativa del Papa che pure portò i suoi frutti di grazia (la seconda Guerra mondiale fu abbreviata proprio per questa consacrazione, a giudizio di suor Lucia).

La Chiesa dei balocchi

Colpo di spugna



Sabato scorso è stato emanato il motu proprio Magnum principium, con il quale viene modificato il can. 838 del Codice di diritto canonico, riguardante le rispettive competenze di Santa Sede, Conferenze episcopali e Vescovi diocesani nell’ordinamento della liturgia. Il bollettino della Sala stampa della Santa Sede ha pubblicato il motu proprio insieme con una “Nota circa il can. 838 del C.I.C.” e un commento al motu proprio del Segretario della CCDDS.


Il can. 838 è formato da quattro commi: il primo ha un carattere generale; il secondo riguarda le competenze della Sede Apostolica; il terzo illustra il ruolo delle Conferenze episcopali; il quarto indica la funzione del Vescovo diocesano. Il motu proprio modifica i §§ 2 e 3, lasciando immutati il primo e l’ultimo comma.

Ecco il testo del canone nella sua stesura originale e nella nuova formulazione:

Annus horribilis, peior sequitur?


Antonio Socci: quello che dice Bergoglio e quello che, invece, insegna la Chiesa


Proprio poche ore dopo l’uscita nelle edicole di “Libero” con questo editoriale, papa Bergoglio ha fatto la sua consueta conferenza stampa in aereo. Come sempre ne ha dette di cotte e di crude.


Bergoglio: "Chi non crede al cambiamento climatico parli con gli "Scientifici""

Ma qui mi interessa riprendere una sola cosa: sembra che abbia ringraziato l’Italia per quello che ha fatto nell’accoglienza dei migranti e pare abbia riconosciuto che un governo deve essere “prudente” e ogni Paese ha diritto a regolare i flussi migratori in base alle sue possibilità. È la conferma – arrivata in tempo reale – che avevamo visto giusto: la sua sfrenata campagna per abbattere le frontiere e permettere un’emigrazione di massa ha avuto un riscontro pessimo nell’opinione pubblica. Così Bergoglio – che ragiona come i politici e cerca anzitutto il consenso – è corso ai ripari con questa tardiva e parziale marcia indietro. Resta però il nefasto messaggio dominante del suo pontificato, che in questi anni ha influenzato pessimamente i govern italiani, che si sono arresi di fronte all’immigrazione di massa.

Quel momento è arrivato..

NON CI SERVE UN MATADOR

Non ci serve un matador ma un papa. Ieri papa Francesco a Bogotà è stato paragonato a un torero che si appresta a matar adoperando il verbo spagnolo per “uccidere”: una immagine da "papa Tex Willer" che rimette le cose a posto 
di Francesco Lamendola  

  
Ieri papa Francesco, a Bogotà, capitale della Colombia, si è recato allo stadio coperto La Macarena - sorto, inizialmente, quale arena per la corrida dei tori - per esortare il popolo di quella nazione alla riconciliazione, dopo decenni di guerra civile. Uno zelante giornalista della Tv di Stato italiana non ha esitato a paragonare il suo ingresso in quella struttura a quello di un torero che si appresta a matar – ha detto proprio così, adoperando il verbo spagnolo per “uccidere”: forse una reminiscenza di un (allora) celebre film spaghetti-western, Vamos a matar, compañeros, di Sergio Corbucci, visto in gioventù, e complice, forse, anche la passione del papa sudamericano di mettersi in testa il sombrero per la gioia dei fotografi – ciò che si oppone alla pace in quel Paese. Bella, vero, l’immagine del papa matador, del papa ammazzasette, del papa Tex Willer, che rimette le cose a posto e che, con la sua sola presenza, spaventa e mette in fuga i diavoli dell’odio e della discordia? 

Vecchie virtù cristiane diventate folli

Riforma liturgica e Salmo 42





Introíbo ad altáre Dei…  Ad Deum qui laetíficat juventútem meam
Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab hómine iniquo, et dolóso érue me.


Mi accosterò all’altare di Dio … A Dio che allieta la mia giovinezza
Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa dalla gente non santa: liberami dall’uomo iniquo e fraudolento.
(Salmo 42)

La Messa Tridentina consacrò il Salmo 42 come il Salmo domenicale per eccellenza. La ripetizione per secoli di questo Salmo, ogni Domenica in tutta la Chiesa, si è tentato di interromperla con l’infausta riforma liturgica di Paolo VI.

A partire dal Concilio, la Chiesa non vede più “gente non santa”, per questa nuova Chiesa tutte le persone sono diventate sante; l’uomo iniquo e fraudolento dal quale si chiedeva a Dio di essere liberati, lo si ritrova oggi ai vertici della sua stessa gerarchia.

Voglia gradire, Santo Padre

http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp-content/uploads/2017/09/papa4.jpg
Una risposta:una rivoluzione e un sovvertimento della verità  Bergoglio e l'immigrazione


Il Signore disse ad Abramo: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria
 e dalla casa di tuo padre,
 verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo 
e ti benedirò, 
renderò grande il tuo nome 
e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno
 e coloro che ti malediranno maledirò
 e in te si diranno benedette 
tutte le famiglie della terra». (Genesi, 12, 1.3).

Questo passo della Bibbia dovrebbe essere il primo punto d’appoggio della teoria dell’immigrazione indiscriminata di massa sostenuta e promossa da papa Bergoglio, alias Francesco.

Egli ne parla, ancora una volta, nel suo libro intervista con Dominique Wolton, pubblicato in Francia il 6 settembre 2017:  Politique et société – Rencontres avec Dominique Wolton - Un dialogue inédit, Éditions de l’Observatoire.

Non abbiamo letto il libro, ma la grande campagna pubblicitaria mondiale ha comportato la pubblicazione di alcuni estratti di esso sul settimanale francese Le Figaro magazine. 

Noi ci soffermeremo un po' la volta sui brani che attengono ad importanti argomenti, cercando di comprendere, fin dove possibile, la dinamica interna del pensiero di Francesco, precisando fin d’ora che è nostro convincimento che in ciò che dice Francesco, e in ciò che fa, ci sia solo un po’ di se stesso e invece molto degli slogan, dei luoghi comuni, delle parole d’ordine che oggi vanno per la maggiore e che, a loro modo e per fini complessi, seppur facili da intuire, muovono tutta la vita politica, sociale e religiosa del mondo attuale.

Il "grande principio" della grande fine?



IL NUOVO MOTU PROPRIO “MAGNUM PRINCIPIUM”: l’Antitesi di Autentico Sviluppo Liturgico, l’Antitesi di “Quo Primum” e di “Summorum Pontificum”
Una nuova lettera papale  motu proprio  sulla liturgia è stata pubblicata oggi. Si chiama Magnum Principium , e a mio parere, è una bomba a orologeria.
Ma per capirlo meglio, dobbiamo innanzitutto avere qualcosa per contrastarlo.
Se avete letto la celebre costituzione apostolica di Papa S. Pio V sulla liturgia,  Quo Primum (1570), sappiate che le riforme liturgiche Tridentine sono state focalizzate sull’unificazione del Rito Latino della Messa, affinché lo stesso Missale fosse utilizzato ovunque in tutta la Chiesa universale. Alcuni passi salienti:

Il silenzio sul soprannaturale

Il testamento spirituale di Caffarra: «Urgente che la Chiesa ponga fine al silenzio sul soprannaturale»
Alla Giornata della Nuova BQ a Milano, letta l'ultima relazione che il cardinale aveva preparato per noi pochi giorni prima di morire. Un testamento spirituale sulla necessità per la Chiesa di porre fine al silenzio sul soprannaturale. «Quanto più la mondanizzazione della Chiesa avanza, tanto più si oscurano nella coscienza del popolo cristiano la verità del peccato originale e la fede nella redenzione: i due cardini sui quali si svolge tutta la proposta cristiana».
Una relazione lucida, appassionata. Ecco il testo che il cardinale Carlo Caffarra aveva preparato per la Nuova Bussola Quotidiana pochi giorni prima di morire. Lo scritto, intitolato "Ricostruzione dell'umano" doveva essere presentato da lui proprio ieri ed è stato letto nel corso della Giornata della Nuova BQ che si è svolta al Centro Francescano Rosetum di Milano. Una giornata che ha visto l'avvicendarsi di storie e testimonianze sulla vita e sulla famiglia per ricostruire l'umano. E ricostruire l'umano è stata la traccia sulla quale Caffarra ha sviluppato la sua lectio magistralis, che ha acquisito così un valore maggiore, di testamento spirituale essendo l'ultimo scritto pubblico preparato da Caffarra. Un testo nel quale il cardinale già arcivescvovo di Bologna ha ripercorso le cause della distruzione dell'umano nella nostra società che partono dal non riconoscere più la coscienza morale come obbligo, arrivando a proporre come luogo della ricostruzione il punto in cui la verità si interseca con la libertà. Quel punto è la grazia di Gesù Cristo e le storie di ieri ne sono la vivida rappresentazione ed esperienza. 
***

domenica 10 settembre 2017

Si staglia all’orizzonte della Chiesa.

Fatima 100 anni dopo: un appello mariano alla Chiesa intera

Constatare come e quanto, a 100 anni di distanza, le profezie della Madonna si siano realizzate spinge ad approfondire e promuovere il messaggio da Lei affidato all’umanità. È quanto si propone di fare il convegno mariologico di Buckfast in Inghilterra, offrendo autorevoli conferenze sul tema.



Quest’anno la Chiesa è particolarmente benedetta per la celebrazione del Centenario delle apparizioni di Fatima. La “Bianca Signora” venne a parlare – da maggio a ottobre 1917, il tredici di ogni mese – a tre pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta. Gli ultimi due sono stati canonizzati da papa Francesco lo scorso 13 maggio, mentre è in corso il processo di beatificazione di Lucia. Tra tutte le apparizioni private approvate dalla Chiesa, Fatima riveste un significato particolare per la sua visione teologica della storia. Nostra Signora non solo rivelò un messaggio soprannaturale – un invito alla preghiera e alla penitenza per salvare i peccatori dalla perdizione eterna – ma predisse pure ciò che sarebbe successo se il suo appello fosse rimasto inascoltato. In quanto messaggio celeste, Fatima non appartiene al passato, ma è una profezia che si staglia all’orizzonte della Chiesa.

La strategia della manipolazione


TEMPO DI PROVA         

L'oggi è il tempo della prova e possiamo contare solo su noi stessi e sull’aiuto di Dio. Oggi si buttano fuori dalla Chiesa i sacerdoti come don Minutella e si lodano quelli che esultano per l’amore di due omosessuali in chiesa 
di Francesco Lamendola  




C’è un tempo, dice il Libro dell’Ecclesiaste, per ogni cosa: per nascere e per morire; per piangere e per ridere; per cercare e per perdere; per serbare e per buttare via; per la pace e per la guerra. Il tempo in cui viviamo noi, oggi, è il tempo della prova: e, dopo la prova, verrà il tempo della giustizia. Ora noi siamo messi nel crogiolo, siamo battuti e vagliati come il grano: e possiamo contare solo su noi stessi e sull’aiuto di Dio. Chi doveva guidarci, ci ha condotti fuori dalla strada giusta; chi doveva vigilare, s’è addormentato; chi doveva sostenerci, è diventato per noi occasione di scandalo. I pastori si sono rivelati mercenari, o, peggio, alcuni di essi si sono rivelati dei lupi rapaci, e, invece di custodire le pecorelle che erano state loro affidate, si sono gettati su di esse con le unghie e con le zanne per sbranarle. Ciò a cui stiamo assistendo è sconvolgente: una immensa moltitudine di anime è in pericolo, sedotta e ingannata da dottrine aberranti, da una deliberata mistificazione del Vangelo. Costoro hanno fabbricato una falsa religione al posto della vera, e la stanno spacciando per quella: con parole menzognere, con concetti sofistici, con gesti teatrali, e, soprattutto, sfruttando gli umori della folla, che sempre ascolta volentieri la voce di chi non parla di sacrifici, di lotte e della Croce, ma parla solo di letizia, di misericordia, di perdono (senza pentimento) hanno letteralmente stravolto il messaggio di Gesù Cristo, lo hanno deturpato, lo hanno reso irriconoscibile. 

L'avvento del male

Megiddo: l'Avvento del Male [Film sull'Anticristo]

01:30:44

Megiddo: The omega code 2 (film del 2008)

Ridimensionare Cristo

Cristo non ha mai fatto miracoli per Bergoglio!


Bergoglio continua con la sua attività distruttiva verso Dio.

Francesco alias Bergoglio disse:
"Y respecto a los panes y los peces quisiera agregar un matiz: No se multiplicaron, no, no es verdad, simplemente no se acabaron, como no se acabó la harina y el aceite de la viuda, no se acabaron, osea no, cuando uno dice multiplicar, puede confundirse y creer que hace magia, no?, no, no, simplemente es tal la grandeza de Dios y del amor que puso en nuestros corazones que si queremos lo que tenemos no se acaba, mucha confianza en eso".
Traduzione: 
"C'erano i Miracoli di Gesù...
"Per quanto riguarda i pani e i pesci vorrei aggiungere una sfumatura: non si moltiplicarono, no, non è vero, semplicemente non si sono conclusi, poiché la farina e l'olio della vedova non sono finiti, non sono stati finiti, non quando uno dice di moltiplicarsi, può essere confuso e credere che renda magico, no? no, no, è semplicemente tale la grandezza di Dio e dell'amore che ha messo nei nostri cuori che se vogliamo quello che non abbiamo finito, molta fiducia in questo."


Non c'é fine al peggio?

Morte di uno strenuo difensore del matrimonio
E' morto il cardinale Velasio De Paolis. Canonista di primo piano e presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, era co-autore di Permanere nella verità di Cristo: Matrimonio e Comunione nella Chiesa cattolica, in difesa dell'indissolubilità del matrimonio.

Nello stesso giorno in cui si celebravano le esequie del cardinale Carlo Caffarra nella cattedrale di san Pietro a Bologna, è morto il cardinale Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 19 settembre, il porporato è morto a Roma dopo una «lunga e dolorosa malattia», come ha ricordato papa Francesco nel suo messaggio di cordoglio.

Siamo tutti sacerdoti?


LA VERA CHIESA DI CRISTO             

"Ma il Figlio dell’uomo troverà la fede sulla terra?". Con la dottrina inquinata da forme gravissime di errore e di confusione teologica il fedele si trova esposto al pericolo concreto di una celebrazione sacrilega della Messa? 
di Francesco Lamendola  



 

 La tentazione dello sconforto, perfino della disperazione, è grande. È impossibile che un cattolico, che sia sensibile e pensoso della sua fede, non solo come esperienza personale, ma come fatto collettivo, non si senta estremamente preoccupato, diciamo pure angustiato e angosciato, per quello che sta succedendo in questi anni: per la deriva della Chiesa, apparentemente inarrestabile, verso l’eresia e l’apostasia generalizzate. E, del resto, come può essere la fede, per il cattolico, esclusivamente un’esperienza personale? La fede è fatta di preghiera, di vita interiore, di confidenza in Dio, ma si alimenta dei doni soprannaturali della Grazia: e tali doni, ordinariamente, è la Chiesa a dispensarli, per mezzo dei Sacramenti, officiati dai suoi ministri. Chi non crede questo, non è cattolico, ma protestante: siamo tutti sacerdoti, dunque non c’è bisogno di sacerdoti; possiamo interpretare liberamente la Scrittura, dunque non serva un’autorità che la interpreti in modo certo e univoco. Ma se siamo cattolici, abbiamo bisogno dei sacerdoti: di sacerdoti veri, come minimo; e, se possibile, di sacerdoti santi. 

Motu suo

http://www.lastampa.it/rf/image_500/Pub/p4/2017/09/09/VaticanInsider/Foto/RitagliWeb/sir-kzkB-U110175308636cyH-1024x576%40LaStampa.it.jpg

“Con un Motu Proprio Papa Francesco modifica il Canone 838 per autorizzare modifiche locali ai testi liturgici”

Carissimi amici lettori,
voglio urgentemente condividere con voi questo link con un pizzico di ironia per non mettermi a piangere immediatamente:
Dai, confessatelo, non avete capito bene, vero?
Sarà forse la stanchezza, ma a me il legalese fa venire il mal di testa.
Pertanto mi sono detto: “Finan, devi semplificare se vuoi comprendere!”.
Ecco che il buon vecchio ‘copia e incolla’ mi è venuto in aiuto ed ho deciso pertanto di
1- evidenziare le differenze e…
2- trarre qualche personale conclusione alla luce delle altre questioni che stiamo affrontando ultimamente.

sabato 9 settembre 2017

Il cappuccio lo hanno tolto


http://www.fmboschetto.it/religione/Apocalisse/ladonnaeildrago.gif

GEORGE SOROS, LA SOCIETA’ APERTA E LA MADONNA DI FATIMA

 di Luigi Copertino


GEORGE SOROS, LA SOCIETA’ APERTA E LA MADONNA DI FATIMA
Qualche mese fa il nostro Presidente del Consiglio, Gentiloni, ricevette, per un colloquio, George Soros, tentando di tenere nascosto l’incontro. Il finanziere ebreo-ungherese, è bene ricordarlo ai corti di memoria, operò nel 1992 contro l’Italia, speculando, nel mercato dei cambi, a danno della lira, che all’epoca era ancora la nostra moneta nazionale. L’operazione anti-lira di Soros ci costò 48 miliardi anche per via dell’inettitudine dell’allora Governatore di Bankitalia, il “venerato maestro” Carlo Azeglio Ciampi, che tentò di fermare la speculazione sorosiana bruciando tutte le nostre riserve in marchi tedeschi e dollari. Alla fine la lira dovette svalutare del 30% (il che non fu completamente un male perché ne conseguì un boom delle nostre esportazioni) ed uscire dallo Sme, l’accordo sui cambi fissi che all’epoca legava tra esse le monete europee in vista della futura moneta unica. Cosa incredibile, tuttavia, è che nel 2013, in quel di Udine, George Soros è stato insignito del premio internazionale Terzani. Non a caso, a nostro giudizio, dato che Soros non è semplicemente uno speculatore avido di denaro ma un filosofo propugnatore della “società aperta”. La giuria del premio deve averlo considerato in sintonia con la filosofia che ispirava Tiziano Terzani. Ci piacerebbe, però, sapere cosa ne avrebbe pensato quest’ultimo, ricercatore di spiritualità esotiche in nome della  “liberazione nirvanica”. Certo il sospetto di una possibile e segreta connessione filosofica tra nichilismo spirituale e liberalismo è forte.
Un analista americano di matrice conservatrice, Phil Butler, ha messo in rilievo, sulla base della documentazione trapelata da DC Leaks, l’influenza irresistibile esercitata da Soros sulle classi politiche europee (1). I media ci assillano quotidianamente a proposito delle incursioni informatiche della Russia per influenzare le elezioni americane, ma quel che è emerso sul potere di Soros è roba da far apparire Putin – sempre che le accuse mossegli siano vere (ed anche qualora lo fossero si tratterebbe di una antica prassi di guerra diplomatica e mediatica da tutti esercitata almeno da metà ottocento) – un improvvisato giocatore della cyberwar.

Pochi, pochissimi: ma buoni, in compenso,


VIDESOTT SOLO UN SACERDOTE              

Heinrich Videsott: solo e sempre sacerdote. Nel marasma della neochiesa, nell’apostasia generalizzata e mascherata che sta trascinando molte anime alla rovina senza quasi che se ne accorgano, i veri sacerdoti ci sono ancora di Francesco Lamendola  

 

Qualcuno, ancora, c’è. Non molti, anzi pochi, pochissimi: ma buoni, in compenso, a volte perfino ottimi. Nel marasma della neochiesa, nell’apostasia generalizzata e mascherata, che sta trascinando molte anime alla rovina senza quasi che se ne accorgano (ed appunto è il “quasi” che dovrebbe fare la differenza), i veri sacerdoti ci sono ancora, nonostante tutto: saldi come la roccia, simili a dei fari che brillano nella notte e indicano la rotta ai naviganti smarriti. Per la grazia del Signore e non per merito loro, questi umili operai della vigna divina, quasi sempre lontani dai palazzi delle alte gerarchie e dalle aule delle facoltà universitarie, questi uomini di Dio ci confortano, con la loro sola presenza, con la loro testimonianza, per il fatto di esserci, e di essere così come sono: silenziosi, benevoli, accoglienti ma non permissivi, buoni ma non buonisti, aperti ma non relativisti, fiduciosi ma non sciocchi, con una luce soprannaturale che brilla nello sguardo e traspare dai loro gesti, dalle loro parole, e perfino dai silenzi: silenzi carichi di raccoglimento, di contemplazione, di preghiera. Che cosa fanno? Nulla di speciale, almeno in apparenza. Non si agitano necessariamente in qualche onlus (con tutto rispetto per quanti lo fanno), né offrono la loro chiesa – che non è loro, ma di Dio – come dormitorio a qualche decina di sedicenti profughi; non tengono veglie di preghiera contro l’omofobia, né invitano all’altare delle coppie omosessuali, durante la santa Messa, per presentarle ai fedeli con un sorriso smagliante, auspicando che presto possano coronare il loro sogno d’amore con tutti i crismi della Chiesa cattolica, e intanto prodigano loro sorrisi ammirati e compiaciuti, asserendo che il primo comandamento di Dio è quello dell’amore, e non importa chi o come si ama; e non invitano esponenti più o meno noti del Partito radicale, a tenere conferenze per i fedeli, sempre in chiesa, come fanno certi loro colleghi progressisti; infine, quando predicano o tengono la lezione di catechismo ai bambini e ai ragazzi, non si mettono a parlare dei diritti dell’uomo, o della questione ecologica, o della lotta contro i pregiudizi e del dovere dell’accoglienza di chiunque si presenti alla porta di casa: o, se per caso lo fanno, lo fanno a margine del loro discorso, che verte su Dio, sul suo Figlio unigenito Gesù Cristo, sull’azione salvifica dello Spirito Santo, sulla grazia e sul peccato, sul bene e sul male, sul giudizio e la vita eterna, il paradiso e l’inferno. 

Una turba errante ci porta verso la notte


IL MAGISTERO IMPEDITO: L’ORA DI PIETRO           

L’ORA DI PIETRO
[«Renovatio», V (1970), fasc. 3, pp. 325-326.]
Quanti scrivono di religione e di Cristianesimo si autodefiniscono teologi. Non sempre meritano questo titolo, perché esso non si basa solo su una laurea od un insegnamento, ma su un modo limpido, coerente e fedele di pensare con la Chiesa e di vivere nella Chiesa. Sono dei raccordi precisi ed impegnativi con la Chiesa che determinano la qualità di teologo. Una turba errante ci porta verso la notte. Non diciamo che siano decadenti o ignoranti. Forse non sempre sono in mala fede, ma certo ci portano verso la notte, non verso la luce. Hanno oscurato Dio e non mancano tra loro taluni che si affannano a indicarci i succedanei di Dio. – Hanno — non i veri teologi, gli altri – oscurato la Chiesa. 

Il satanasso le prova tutte

La psicanalisi che demolisce la figura del Papa


Pochi giorni fa i media hanno rilanciato in pompa magna l'ennesima grande-e-rivoluzionaria-rivelazione legata all'attuale pontificato: "in gioventù Bergoglio è andato da una psicanalista". In primo luogo ho pensato (si scrivo in prima persona, ormai ho perso ogni stile) chissenefrega, poi sono stato colto da un flash e ho capito che si tratta dell'ennesimo tentativo di demolire la figura del Papa e l'istituzione del papato. Rimane da capire se siamo di fronte ad esperti di comunicazione che fanno uso di allucinogeni o se il tutto è frutto di un disegno lucido.

Detto ciò, facciamo parlare altri. Scrivono sull'Agi:
«Bergoglio, con il suo ultimo "outing", porta a compimento un processo per cui il papa smette di essere un'autorità da sedia gestatoria, lontana anni luce dalla normalità e dalla fragilità umana, e diviene una persona come le altre, un prete come gli altri benché con una particolare autorità spirituale».

Motus velociissimus

Papa Francesco concede alle Conferenze Episcopali il controllo sui libri liturgici


Papa Francesco ha pubblicato il Motu Proprio Magnum Principium con cui concede alle conferenze episcopali un maggiore controllo sui libri liturgici. Finora, la Sede Apostolica aveva il compito di autorizzare i testi liturgici. Da ora in poi le conferenze episcopali autorizzeranno i testi e la Sede Apostolica rivedrà traduzioni già approvate.

Il diacono britannico Nick Donnelly fa notare su Twitter che "la frammentazione della comunione della Chiesa prende velocità". Ancora: "Divisi per dottrina morale, ora la liturgia".

Foto: © Mazur/catholicchurch.org.uk CC BY-SA#newsVgguouoydx

L'ultima eteroclita invenzione di Bergoglio


00:31

Bergoglio dovrebbe ritirarsi in una trappa e dovrebbe proferire esclusivamente la frase: "Memento mori", se lasciato libero di parlare non pronuncia che stoltezze.

In questo video insulta Nostro Signore affermando che "nelle sue vene scorre sangue pagano" e questo perché, secondo lui la ricostruzione dell'albero genealogico della Santa Sempre Vergine Maria è approssimativa.

D'altra parte gli eroi di Bergoglio sono Martin Lutero, oltre a Giuda Iscariota mentre, sempre secondo lui, "Gesù si è fatto diavolo"

Ecco un pot-pourri di alcune stoltissime Frasi di Bergoglio


Quousque tandem abutere, Francisce, patientia nostra !



Spifferi parte XLI: la profanazione dell’Eucaristia è cominciata ed è una realtà nella Diocesi di Torino” di Fra Cristoforo
Mi dispiace che gli spifferi che scrivo siano sempre portatori di cattive notizie. Ma è giusto rendere noto a tutti i lettori la continua demolizione che Omissis cerca di compiere nei confronti della Chiesa Cattolica.
Abbiamo parlato in diversi spifferi che vi è una commissione riservata che sta preparando testi “ad experimentum” per “messe ecumeniche”.
La strategia di Omissis & Co. non si ferma qui. Infatti è sua abitudine far sembrare che le cose arrivino senza alcuna imposizione dall’alto. E che le iniziative partano dal “basso”. In realtà sotto il suo ossessivo controllo (da buon dittatore).
Ebbene. L’esperienza della “messa ecumenica” è già partitaDalla diocesi di Torino. Dal fatidico gruppo ecumenico “spezzare il pane”, capitanato -udite udite- dal sacerdote cattolico don Fredo Oliviero (https://ilbenevincera.wordpress.com/tag/chi-e-don-fredo-olivero/), che gode dell’appoggio grandissimo del suo vescovo, Mons. Cesare Nosiglia, (forse perché è un prete pro migranti sempre, comunque e dovunque)http://torino.repubblica.it/dettaglio/i-cinquantamila-migranti-di-don-fredo/1820120). Vi suggerisco di leggere gli articoli che sto linkando.
Questo gruppo ecumenico -“spezzare il pane”-, fondato da don Fredo qualche tempo fa, sta ormai iniziando a celebrare “ecumenicamente” la Messa insieme ai valdesi, ortodossi, anglicani e luterani. Leggete qui (http://www.lavocedeltempo.it/Rubriche/IDEE-E-OPINIONI/Unita-nella-diversita-e-Ospitalita-eucaristica-due-proposte-un-cammino).
In poche parole questa gente ha escogitato una sorta di “ospitalità eucaristica”, dove una volta dall’uno e una volta dall’altro si celebra tutti insieme “alla stessa mensa”, facendo tutti la “comunione” (cattolici, protestanti, valdesi ecc…) e dando così il via alla famosa “messa ecumenica” voluta intensamente da Omissis.
Vi cito solo alcune frasi dell’articolo citato : “Non viene richiesto, per vivere insieme quest’evento, l’adesione ad un ‘pensiero unico’ sull’eucarestia, ma piuttosto il rispetto di tutti per il pensiero di ognuno; del resto – come anche Paolo Ricca ha osservato nel suo ‘L’ultima cena, anzi la prima’ – se né Gesù, né Paolo hanno spiegato il ‘come’ di questa presenza, perché allora dobbiamo farlo noi?”.
E’ ormai consuetudine che, una volta al mese, il gruppo si incontri in un chiesa cattolica, luterana, valdese o battista per condividere l’eucarestia, partecipando al culto o alla messa – officiati secondo la liturgia della chiesa ospitante – e collaborando con ruoli diversi alla celebrazione. Distribuzione della comunione, letture e commento della Parola divengono così altrettante occasioni di condivisione ecumenica, ricollocando in primo piano la propria identità di cristiani rispetto a quella di appartenenza ad una specifica chiesa. All’accoglienza eucaristica hanno così aderito, in misura crescente, diversi luoghi di culto, qualche comunità e qualche realtà parrocchiale, e questa pratica va ora diffondendosi anche in altre città”.
Anche il dogma della transustanziazione, introdotto dal Concilio di Trento in un clima segnato dalla Controriforma, e che ha a lungo diviso i cattolici dagli altri cristiani, è oggi letto da molti teologi cattolici (Alberto Maggi e Carlo Molari in Rocca n.9/2017, e molti altri) come transignificazione delle specie e commemorazione nel rito, con ‘distinguo’ che è sempre più difficile riconoscere rispetto alle letture evangeliche; la presenza ‘reale’ infatti non è più intesa come ‘materiale’, ma come ‘presenza reale spirituale”.
La cosa raccappricciante è che questa farsa sia partita in seno al cattolicesimo.La mia fonte mi ha segnalato che questo gruppo e queste iniziative sono strettamente raccomandate da Omissis.
Come mai altrimenti l’Arcivescovo di Torino non ha preso provvedimenti contro queste iniziative? Anzi, vengono incentivate? Come mai invece i provvedimenti vengono presi solo per sacerdoti e vescovi che vogliono restare fedeli alla Dottrina della Chiesa?
Ormai l’iter della “messa ecumenica” è iniziata. A livello pratico. E si comincia anche a farne pubblicità (http://riforma.it/it/articolo/2017/07/11/fare-rete-sapere-chi-pratica-lospitalita-eucaristica).
A breve usciranno anche le “linee guida” liturgiche ufficiali per queste farse. E il dado è tratto. Tra qualche tempo chi non si adegua sarà emarginato. Come è solito fare Omissis.
La situazione è gravissima. Siamo dentro l’eresia più totale. Siamo dentro la profanazione dell’Eucaristia, della negazione del Sacramento.
Tutto ciò è il segno del tempo dell’anticristo: l’abolizione del “Santo Sacrificio”.
E se qualcuno aveva dubbi che avessero intenzione di varare una “nuova messa”, ora i signori sono serviti.

Fra Cristoforo
Il Vangelo secondo Bergoglio: socialismo, femminismo e un pizzico di marxismo” di Finan Di Lindisfarne
Rifatevi a questo articolo:
Il giornalista, che ben conosciamo, titola il suo pezzo in questo modo:

Le donne non siano ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo”

Certo, il succo della questione è trovare il titolo ad effetto che possa far fare qualche visualizzazione in più a Vatican Insider. Quindi usiamo il solito vecchio trucco del pro-donna! E lo dico convinto del fatto che le sane e splendide lettrici cattoliche di questo blog ne abbiano piene le scatole di questa retorica femminista usata di continuo nella neochiesa contemporanea.
Ma basta con i commenti del povero Finan, che con l’età comincia a essere un polemico brontolone.
Ecco gli estratti chiave delle parole del Sommo Pontefice:
.Per favore», le donne «non possono essere ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo; esse sono, invece, protagoniste nella Chiesa latinoamericana»…
Dio, quando parla all’uomo in Gesù, non lo fa con un generico richiamo come a un estraneo, né con una convocazione impersonale alla maniera di un notaio, né con una dichiarazione di precetti da eseguire come fa qualsiasi funzionario del sacro…
…L’avverbio “concretamente” non è un dettaglio stilistico, ma appartiene al nucleo della domanda. Il Vangelo è sempre concreto, mai un esercizio di sterili speculazioni. Conosciamo bene la ricorrente tentazione di perdersi nel bizantinismo dei “dottori della legge”…
…Non si può, dunque, ridurre il Vangelo «a un programma al servizio di uno gnosticismo di moda, a un progetto di ascesa sociale o a una visione della Chiesa come burocrazia che si autopromuove, né tantomeno questa si può ridurre a un’organizzazione diretta, con moderni criteri aziendali, da una casta clericale»…
Infine, anche i laici sono una speranza per l’America Latina, spiega Francesco. Un laicato cristiano «che, in quanto credente, sia disposto a contribuire: nei processi di un autentico sviluppo umano, nel consolidamento della democrazia politica e sociale, nel superamento strutturale della povertà endemica, nella costruzione di una prosperità inclusiva fondata su riforme durature e capaci di tutelare il bene sociale, nel superare le disuguaglianze e salvaguardare la stabilità, nel delineare modelli di sviluppo economico sostenibili che rispettino la natura e il vero futuro dell’uomo – che non si esaurisce nel consumismo illimitato –, come pure nel rifiuto della violenza e nella difesa della pace»…
Un bel discorso, certo.
Sarebbe bello sentirlo pronunciare ai fratelli musulmani, che spesso e volentieri trattano le donne come pezze da piedi. Avete mai sentito qualche ammonimento alla loro condotta? Figuriamoci.
Non poteva mancare naturalmente il riferimento a noi poveri ottusi e fissati con la Dottrina, che facciamo “sterili speculazioni”.
E che riduciamo il Vangelo a uno “gnosticismo di moda”.
Peccato che il riferimento allo gnosticismo implichi seguire una “conoscenza esclusivistica”. Noi invece vogliamo solo seguire le Parole di Gesù Cristo e non qualche imprecisata conoscenza esoterica.
Sul fatto poi di ridurre la chiesa ad “ascesa sociale” mi pare che nell’attuale compagine ce ne siano parecchi di vescovi compiacenti che, incuranti delle leggi di Dio, ripetono a pappagallo le nuove direttive senza nessun giudizio morale oggettivo. Una falsata obbedienza. Pertanto mi sento di affermare con sicurezza che la “casta clericale” attualmente sia ancora peggiore del passato. Perchè perlomeno prima chi era attaccato all’ “ascesa clericale” bene o male contribuiva a una pastorale di fondo che era coerente con gli insegnamenti di Cristo.
L’ultimo estratto poi è pura politica.
Ricordo di aver sentito questa affermazione: “il Papa non si immischia nella politica”.
Di per sé sono parole corrette. Ma come sempre mancano le fondamenta: mai un accenno a Cristo.Cristo viene sempre e solo citato per confermare il concetto del sociale.Sociale, sociale, sociale e ancora sociale.
Quello che concerne invece il peccato, mai. Che poi stava alla base degli ammonimenti dello stesso Gesù. (“se non vi convertite, perirete tutti”)
Perchè non dire che la soluzione NON sta SOLO nelle umane riforme e invece stanel conformarsi alle leggi di Dio di conseguenza migliora anche la società? Che forse i poveri non peccano come i ricchi?
Gesù prima di ascendere promise il Paraclito che avrebbe rivelato agli Apostoli laverità sul peccato.
Gesù disse anche, una volta, “i poveri li avete sempre… me non mi avete sempre…”
Allora perché ogni tanto non lasciare perdere le soluzioni sociali e comprendere che tanto in questa vita esisterà sempre la povertà e che non ci si salva a seconda di quanto si possiede?
La salvezza eterna non conta più nulla, il Papa non me parla mai.
Forse non ci crede.
Un povero può anche commettere peccati mortali, ma tanto è povero, quindi l’importante è l’uguaglianza sociale. Quello che mi arriva è questo concetto. Ed è quello che arriva a tutti i cristiani.
Ovvero concetrarsi sulle cose della terra -che vanno risolte prima- e poi su quelle del cielo.
Se non erro qualcuno aveva consigliato proprio il contrario. (Paolo)
Queste per concludere, sono parole degne di chi fa politica, e ci mette quel pizzico di marxismo che piace sempre. Non di un Pontefice.
Finan Di Lindisfarne
it.newst

Leader laburista britannico porta la Amoris Laetitia a un nuovo livello



Il leader laburista britannico Jeremy Corbyn, 68 anni, ha ricevuto la Comunione a un funerale a Londra, Inghilterra, riferisce The New Statesman.

Corbyn proviene da una famiglia socialista senza legami con la Chiesa Cattolica. Si è sposato tre volte ed ha divorziato due volte, ha tre figli con la sua seconda moglie. La sua terza moglie è di formazione cattolica.

In un'intervista del dicembre 2015, Corby si p rifiutato di dire quali siano le sue credenze religiose, dicendo che erano "una cosa privata", pur negando di essere un ateo. Ha detto di essere "scettico" nell'avere un Dio nella sua vita.

Corbyn ha descritto le sue preoccupazioni sull'ambiente come una sorta di "spiritualismo". È un sostenitore della propaganda gay.

Foto: Jeremy Corbyn, © Sophie Brown, CC BY-SA#newsNzribxpnjr