ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 9 ottobre 2017

Bisogna intensificare la preghiera e le manifestazioni della fede


LA MISURA E' COLMA CHE FARE?        


Dagli abusi liturgici alle eresie dottrinali passando per lo stravolgimento della pastorale, altro che fumo di Satana in Vaticano: qui non c’è solo il fumo, c’è Satana! La Chiesa non è del papa o dei modernisti è solo di Cristo 
di Francesco Lamendola  
 
  
Una Chiesa che celebra la santa Messa facendo le lodi di Lutero nel foglietto domenicale.
Un giornale semiufficiale della C.E.I.. Avvenire, che sceglie come collaboratore-vignettista Sergio Staino, penna tradizione della stampa di estrema sinistra marxista, ateo dichiarato, per il quale Gesù è stato un uomo meraviglioso, da ammirare in quanto fautore della causa dei poveri, ma, per il resto… nient’altro. Non certo il Figlio di Dio; non certo Risorto.
Un papa che dichiara che Lutero aveva ragione sulla predestinazione; che vola in Svezia a celebrare i 500 anni del luteranesimo, insieme ai pastori della Chiesa luterana; che invita gi islamici alla santa Messa per pregare il loro Dio; che dice che Gesù si è fatto diavolo e serpente; che commissaria, senza spiegazioni, i Francescani e le Francescane del’Immacolata; che dichiara che Dio non è cattolico; che dice di detestare il clericalismo e di considerare l’apostolato “una solenne sciocchezza”; che dichiara nefasta la dottrina se crea divisioni, e buona solo la dottrina che unisce tutti quanti; che non s’inginocchia mai davanti al Santissimo; che non risponde neppure a una richiesta ufficiale di quattro eminenti cardinali per avere dei chiarimenti teologici importanti, né accetta d’incontrarli, e non lesina parole offensive per tutti quanti lo criticano, al punto che si potrebbe compilare un nutrito vocabolario di epiteti ingiuriosi, ironici o sarcastici coi quali egli li apostrofa quotidianamente, non solo nelle interviste, ma anche nelle omelie della santa Messa; che di Maria Vergine sa dire soltanto, perfino nell’anniversario di Fatima, che è la nostra buona Mamma, ma senza spendere una parola sui suoi inviti alla penitenza e alla conversione; che dichiara, poco dopo essere stato eletto, che in ambito morale è sufficiente che una persona si regoli secondo la propria coscienza; che la Morte di Cristo è una certezza storica, la sua Resurrezione un atto di pura fede; che dichiara, più volte, di non sapere perché si soffre, e, in particolare, perché soffrono i bambini; che afferma, in un documento ufficiale del Magistero, come Dio, in certi casi, dagli uomini non si aspetta che escano dal peccato (divorzio e nuova unione), ma anzi si aspetta proprio questo, che restino così come stanno, perché non c’è altro da fare; e che (omelia del 4 ottobre 2017) ringrazia il Padre celeste per il fato che “tollera” i nostri peccati, ma non spende una parola per dire che gli uomini devono evitare il peccato e, se peccano, devono chiedere perdono e cambiar vita.

Il modo di impillolarlo ai fedeli..

Papa Francesco imporrà nuovo lezionario e calendario alla Messa tradizionale


Francesco imporrà il lezionario e il calendario della Nuova Messa sul Rito Tradizionale, hanno detto fonti affidabili vicine alla Santa Sede a Pro Tridentina Malta.

A partire dalla prima domenica di Avvento 2018, un nuovo messale per questa nuova forma del Vecchio Rito dovrebbe essere messo a disposizione. Il Vaticano concederà un periodo di due anni per fare i cambiamenti.

Il “Mondo Nuovo” sotto i nostri nasi

Così la Chiesa si è spaccata sulla Catalogna

Il Vaticano si è dichiarato contrario all'indipendenza, ma sul territorio molti sacerdoti spingono per la secessione. L'ultima grana per Papa Francesco

La Chiesa cattolica non ha una visione unanime sull'indipendenza della Catalogna. Se Papa Francesco, infatti, si è indirettamente dichiarato dalla parte della "legalità costituzionale", la situazione sul territorio catalano è lungi dal rappresentare la posizione che il Vaticano ha espresso.


Trecento, nello specifico, sarebbero i sacerdoti catalani schieratisi a favore del referendum, quindi contro le decisioni della Corte Costituzionale spagnola. Una divisione resa ancor più evidente dall'iniziativa presa dal vescovo di Tarragona, che ha scritto una lettera ai sacerdoti catalani chiedendogli di non prendere posizione e di favorire la mediazione. La Chiesa, insomma, deve scegliere se divenire un ponte all'interno di un processo di pacificazione o se assecondare gli animi di chi sta cercando di dar vita ad una nuova nazione.

Dio non è Idea


BENE E RAGIONE LOGICA DI DIO         
              
Esiste il Bene Assoluto o solo un bene relativo? Sì esiste come esistono il Giusto, il Vero, il Bello tutti attributi dell’Essere e facce del volto di Dio, che è oltre la nostra ragione utile a capirne la sua necessità logica 
di Francesco Lamendola   



 Dio è oltre la nostra ragione: con essa possiamo arrivare a comprendere la sua necessità logica; per andare oltre, ci viene in soccorso l’Incarnazione del Verbo. Ed è proprio qui che noi troviamo la risposta alle domande su cos’è il bene e come lo si può attuare.

 
  
Si può definire il bene per via positiva? 
Abbiamo già riflettuto, a suo tempo, su che cosa sia il bene (cfr. il nostro articolo Che cos’è il bene?, ripubblicato sul sito Nuova Italia. Accademia Adriatica di Filosofia); in questa sede, intendiamo porci il problema se esso sia definibile in via positiva, cioè indicandone la specifica natura, oppure solo per via negativa, ossia indicando ciò esso non è, e dunque giungendo, per esclusione, a riconoscerlo come un’essenza originaria che non sottostà ad alcuna limitazione concettuale ben definita, appunto perché rimanda alla sfera dell’assoluto.
Vi sono alcune correnti di pensiero che hanno quest’ultima posizione, in particolare quelle del panteismo, del monismo, dell’idealismo. Il loro comune denominatore è la convinzione che tutto il reale sia riducibile all’Uno, l’unità assoluta, originaria indistinta e indifferenziata, nel quale è presente ogni singola determinazione, così come il suo contrario: non vi sono più il soggetto e l’oggetto, ma il Tutto, che è sia soggetto che oggetto; e non vi è più nemmeno la tradizionale distinzione fra apparenza e realtà, poiché il Tutto, per definizione, include anche l’apparenza, che però, a quel punto, non  è mera illusione, ma possiede anch’essa lo statuto della realtà, dato che l’Uno comprende ogni cosa e quindi anche l’apparire. L’idealismo, e in particolare, tutte le varie correnti neoidealiste, condividono questa posizione speculativa: l’Assoluto si contrappone a tutto ciò che è apparenza (anche se include l’apparenza) e, d’altra parte, può essere definito solo per via negativa, e ciò vale anche per il bene, che è uno dei suoi aspetti, tuttavia non separabile dagli altri, perché l’Uno comprende contemporaneamente tutte le determinazioni del reale.

Un Rosario per l'Europa

Il Riassunto del Lunedì. Un Rosario per l'Europa


Un Rosario per la Polonia (e per l'Europa). Un evento che (stranamente) non è stato pubblicizzato dai media merita l'apertura della nostra settimana. In Polonia, proprio a pochi giorni dalla fine del centenario delle apparizioni di Fatima, il popolo ha pregato il Rosario, unito e compatto, per chiedere la salvezza della stessa Polonia e dell'Europa. Milioni (non migliaia) di persone si sono posizionate sul confine del Paese, circondandolo in un enorme protettivo abbraccio, chiedendo l'intercessione della Beata Sempre Vergine Maria. Invitiamo tutti a pregare il Rosario: venerdì sarà il 13 ottobre.

Una conversione che non c’è...

Chiediamo scusa al fratello maggiore


Conosciamo tutti la parabola del figliol prodigo, meglio “dei due figli”, meglio ancora “del padre paziente e misericordioso”: Lc 15,11-32.

Sappiamo tutti che fa parte di un trittico e che è preceduta dalle parabole o immagini della moneta perduta e della pecora perduta. Chi è un poco più accorto annota anche che il trittico è preceduto da una precisa contestualizzazione: «Si avvicinarono a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. Ed egli disse loro questa parabola» (Lc 15,1-3).

Dunque all’accusa o per lo meno all’osservazione critica di accogliere i peccatori - la legge giudaica imponeva un certo distacco prudenziale -, Gesù risponde in tutti e tre i casi proponendo il buon messaggio dell’accoglienza e della misericordia di Dio, il quale si rallegra e fa festa in cielo per la loro conversione (Lc 15,7.10.32).

Tra i personaggi della parabola, il padre ispira una riverente ammirazione nonché confidenza, il figlio minore o prodigo ispira una simpatica condivisione, ma il figlio maggiore rimasto a casa è oggetto di tutte le nostre riserve e di tutto il nostro disprezzo: non è accogliente, è fiscale, non è capace di perdonare, non ha capito nulla ecc. E fin qui vada.

Il guaio è che il figlio maggiore diventa una clava per colpire quanti nella società e nella Chiesa reclamano più giustizia, più rigorosità dottrinale o almeno più prudenza, stigmatizzandoli appunto come i “figli maggiori” di oggi, come lui non accoglienti, fiscali, incapaci di perdonare e di comprendere la divina nonché ecclesiastica misericordia ecc.

domenica 8 ottobre 2017

Seppelliamo i becchini di Fatima col Rosario !!

                                                                                      

                                                     https://www.youtube.com/watch?v=4Ntk8SopAzw
A FATIMA IL 13 OTTOBRE UN CONCERTO SOSTITUIRA’ IL ROSARIO. APPELLI A PREGARE IN TUTTA ITALIA SULL’ESEMPIO DELLA POLONIA.



 Siamo stati appena testimoni dello spettacolo di fede creato da centinaia di migliaia di polacchi – e di altri cristiani, in tutto il mondo – che hanno recitato il rosario ieri in centinaia di chiese della Polonia. Forse non siamo stati i soli a stupirci che un evento di devozione popolare così imponente non abbia trovato nessun eco nelle parole del Pontefice all’Angelus. Che ha salutato sì i polacchi, ma ha citato la “Giornata del Papa” celebrata oggi in Polonia e non l’appello alla pace fatto pregando ieri. Distrazioni.
Nel frattempo si avvicina il 13 ottobre, centenario dell’ultima apparizione della Vergine ai tre pastorelli. E’ una ricorrenza che verrà celebrata in tutto il mondo, e in moltissime chiese e santuari mariani. Appare abbastanza naturale onorare questo giorno con la preghiera legata strettamente alla Vergine da molti secoli, e cioè il rosario.

La chiusura di fronte agli appelli della Madonna.

Don Minutella: Accecamento, Apostasia, Scisma e...       
                               


Non è la prima volta che parlo di don Minutella (ved. QUI e QUI), perseguitato non solo dalla nuova Chiesa modernista  che l'ha cacciato dalla sua parrocchia a Palermo, ma anche da radio e televisione, con le "imboscate" vigliacche delle iene, o col carpirne ‒ fotografandolo ‒ i momenti scherzosi per poi metterlo alla berlina sui social network. (Cfr. anche QUI e QUI).  

Momentaneamente, questo sacerdote coraggioso si è ritirato nel silenzio, ma è ormai per tanti l'alfiere indomito, il potente propugnatore che con la corona del Rosario in mano e l'Anima consacrata a Maria Santissima ha ingaggiato la battaglia ultima contro il Falso Profeta e i suoi ministri traditori. (cfr. QUIQUI, e QUI).

Ma... "le Tenebre non prevarranno"... e il Cielo tramite la Madre, Condottiera del piccolo ma ardentissimo "Resto", rovescerà il Maligno e i suoi accoliti, finalmente.

Ecco dunque il brano scritto e pubblicato da don Minutella sul suo libro "I tempi di Maria":

‘La mia dottrina non è mia’!”


Un’intervista-catechismo sulla confusione creata da Amoris Laetitia


Non c’è niente di meglio di una sana lezione di catechismo per affrontare le derive dottrinali che stanno regnando nella Chiesa di oggi. Perciò abbiamo cercato di immaginare una intervista attraverso la quale offrire a tutti noi delle risposte catechetiche per affrontare, dottrinalmente, questi argomenti. 
Cominciamo subito con la domanda più “scottante”. Ci sono vere e proprie eresie nell’Amoris Laetitia?

Ci hanno tolto Dio per poterci togliere noi stessi

Video del prof. Francesco Lamendola: l’uomo moderno ha perso la nozione di se stesso; dunque, ha perso la propria identità. Senza di essa, l’uomo è nulla: dunque, manipolabile a piacere, da chiunque. 
Ci hanno tolto Dio per poterci togliere noi stessi  

UNA DEMOCRAZIA TOTALITARIA
OSSIMORO DI UNA SOCIETA' CHE DISTRUGGE LE IDENTITA'




L'intervento del prof. Francesco Lamendola al convegno "Alba dei Veneti"
Auditorium Stefanini Treviso 6 ottobre 2017



Vedi anche l'articolo:
 

Arriverà la resa dei conti..

Una risposta:una rivoluzione e un sovvertimento della verità
                         Bergoglio: le sfide della Chiesa                            

                         Bergoglio: confidenze personali



Non più convertire

«Ci sono i peccati dei dirigenti della Chiesa, i quali mancano di intelligenza o si lasciano manipolare. Ma la Chiesa non è i vescovi, i papi e i preti, la Chiesa è il popolo. E il Vaticano II ha detto: «Il popolo di Dio, nel suo insieme, non si sbaglia». Se si vuole conoscere la Chiesa, si vada in un villaggio in cui si vive la vita della Chiesa. Si vada in un ospedale, in cui vi sono tanti cristiani che vanno ad aiutare, laici, suore… Si vada in Africa, in cui si trovano tanti missionari. Essi bruciano la loro vita laggiù. E fanno delle vere rivoluzioni. Non per convertire, era un’altra epoca quella in cui si parlava di conversione, ma per servire

Qui papa Bergoglio ritorna alla demagogia sul popolo. Il suo modo di esprimersi è sempre approssimativo, ma alla sua maniera fa una considerazione fondata: la Chiesa è la vita che conducono i cattolici tutti i giorni, in casa, ad aiutare i bisognosi, ad evangelizzare… ma tale considerazione è monca, perché è priva della particella aggiuntiva “anche” che avrebbe ridimensionato l’assoluto errato: “Ma la Chiesa non è… la Chiesa è il popolo”. Infatti si può solo dire che la Chiesa è “anche” il popolo e, contrariamente a quanto afferma papa Bergoglio, è “anche” “i vescovi, i papi e i preti”. L’uno ha bisogno degli altri e viceversa, diversamente si scade nella popololatria che, non solo capovolge il senso stesso della Chiesa, che è madre e guida del popolo e non viceversa, ma avalla la concezione rivoluzionaria protestante, che ha abolito ogni fondamento gerarchico della Chiesa e quindi la Chiesa stessa.

Al posto del vecchio Dio


CAPIRE LA SCRISTIANIZZAZIONE          


Bisogna capire come la fede si è spenta, se si vuol cercare una via d’uscita. La scristianizzazione del mondo moderno fatto decisivo nella storia della spiritualità occidentale. Come mai la Chiesa si è arresa al neopaganesimo? 
                                                                                                 di Francesco Lamendola   



La scristianizzazione del mondo moderno è il fatto decisivo nella storia della Chiesa e del cristianesimo stesso, anzi, nella storia della spiritualità occidentale: si può dire che, insieme al cristianesimo, quel che si è spento è la vita spirituale degli uomini e delle comunità, il cui posto è stato preso da una mentalità neopagana, materialista e utilitarista, con il progresso scientifico e tecnologico al posto del vecchio Dio e con la ricerca del piacere, in dosi e modi sempre più raffinati, o meglio, sempre più contrari alla natura, quale meta suprema e scopo finale. L’uomo moderno ha perso quasi del tutto il retaggio due volte millenario del crocianesimo; nella sua vita, nei suoi pensieri, nel suo modo di porsi do fronte alle cose e di fronte a se stesso, non è rimasto quasi nulla di cristiano, se non un rancore di fondo, che lo spinge a una ostilità, a un disprezzo sempre più accentuati verso quel poco di cristiano che è rimasto, per caso, nei suoi ricordi e nei principi ricevuti nell’infanzia; se no, una totale indifferenza, un sovrano distacco dalla vita cristiana, così come da qualsiasi dimensione spirituale. 

Il pedigree?


           ORIGINE DELL'“AMORIS LAETITIA” 
          

Si potrebbe credere che gli errori dell'Amoris laetitia, come altri gravi (per esempio concernenti la stima dimostrata ai luterani, o quelli che riguardano l'astensione dal giudizio sui pubblici peccatori i cui atti gridano vendetta al cospetto di Dio), siano novità introdotte dall'attuale insediato sulla cattedra di Piero. Non è così. Le ultime infedeltà grosse e tremende sono figlie delle affermazioni eterodosse inserite nel Deposito della Fede. Non essendosi posto mano al risanamento del Deposito, chi lo detiene ha agio di trarne mostruosità.
  Potrei rifarmi dall'ultimo Concilio neomodernista. Invece considero un testo di certo meditato e recente, stabilito dal Vaticano per l'insegnamento della dottrina a tutti i fedeli: il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana in luglio 2005.

E' bene essere confusi ogni tanto?


Prove di conclave, con Parolin in pole position


Sono tre i candidati a papa di cui si sussurra in Vaticano e fuori. Un asiatico, un africano e un europeo, anzi, un italiano. Ma solo il terzo ha un minimo di chance di essere eletto in un futuro ipotetico conclave.
*
L'asiatico è l'arcivescovo di Manila Luis Antonio Gokim Tagle, filippino con madre cinese e con studi negli Stati Uniti. Per i sostenitori di papa Francesco è il candidato ideale a raccoglierne l'eredità.
Nel 2015 Jorge Mario Bergoglio l'ha nominato presidente di Caritas Internationalis, dopo averlo messo a presiedere anche il sinodo dei vescovi sulla famiglia. E nell'aprile del 2016, appena uscita l'esortazione "Amoris laetitia" in cui il papa apriva alla comunione ai divorziati risposati, Tagle è stato il primo, tra i vescovi di tutto il mondo, a darne l'interpretazione più estensiva.
A chi obietta che il magistero liquido di papa Francesco fa sorgere più dubbi che certezze, la sua riposta è che "è bene essere confusi ogni tanto, perché se le cose sono sempre chiare non sarebbe più la vita vera".

sabato 7 ottobre 2017

Hanno la vocazione ?


La crisi dei sacerdoti


Avendo avuto la grande grazia di aver letto “Il Sacerdote non s’appartiene” del Ven. mons. Fulton Sheen, sono rimasto colpito dalla lettura degli articoli di Avvenire di don Gino Rigoldi (QUI) e di don Albino Sanna, Segretario nazionale Unione apostolica del clero (Ua), (QUI) relativi alla formazione permanente del Clero.

Perché non leggere tutto il brano, sino alla fine?

Censure liturgiche



La liturgia di questa XXVII domenica del tempo ordinario propone la parabola dei vignaioli omicidi nella versione di Matteo (21:33-43). Si tratta della seconda delle tre parabole che Gesú racconta nel tempio di Gerusalemme durante la sua disputa con i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo. La prima (“I due figli”), l’abbiamo sentita domenica scorsa; la terza (“Il banchetto nuziale”) ci verrà proposta domenica prossima.

Mi ha colpito il fatto che la liturgia odierna si limiti a presentare solo i vv. 33-43, quando l’episodio prosegue sino alla fine del capitolo (v. 46). Va detto che è normale per la liturgia proporre, della Scrittura, solo alcuni passi scelti, sia perché è materialmente impossibile leggere la Bibbia per intero, sia anche per mettere a fuoco alcuni aspetti piú importanti. Nel caso presente però non si vede il motivo per tralasciare tre versetti, che tra l’altro potrebbero essere utili per comprendere meglio l’insieme.

Per chi ancora non é uscito..



Qualche giorno fa su Avvenire un lettore, evidentemente entusiasta del nuovo acquisto del direttore, scriveva: “E’ meglio essere cristiano senza dirlo che dirlo e non esserlo”. Ci deve essere un equivoco: Staino non dice di essere cristiano perché non lo è, non lo è perché non vuole esserlo, non vuole esserlo perché è ateo, perché
Per me Gesù è un bellissimo personaggio storico, il primo dei socialisti, il primo a combattere per i poveri [solo che] aveva questa sua idea fissa [voleva farci credere di essere morto e risorto, ndr] (1)
e lo dichiara candidamente al candidissimo quotidiano. Come se un giornalista cattolico qualche decennio fa fosse andato a lavorare per l’Unità dichiarando che il comunismo era da considerasi alla stregua dell’opera di propaganda sovietica La corazzata Potëmkin vista da Fantozzi.

La tenaglia si sta stringendo



La storica fotografia del Signor Gentiloni e del Signor Bergoglio che hanno appena stretto un patto per la approvazione dello jus soli, è di certo la più evocativa dell’anno, insieme a quella di Macron sullo sfondo della piramide del Louvre. Evocativa per la storia della politica e per la storia tout court, ma importante anche per l’antropologia.
Infatti vi troviamo ben rappresentato da entrambi i personaggi, quel fenomeno che gli specialisti chiamano di “ricombinazione genetica”, ovvero del “il processo attraverso il quale a partire da un genotipo si ottengono nuove combinazioni di alleli rispetto a quelle iniziali”. Il fenomeno per cui a partire dai comunisti, passati per Lotta continua, si sono formate le belle persone totalmente convertite al progressismo neo liberale all’americana, con le carte in regola per occupare i posti di potere politico e mediatico. Insomma quelli del PD, dove la bandiera rossa, mutando colore a ogni stagione, è diventata bandiera arcobaleno e al popolo sono state sostituite le banche.

Non v’è chi faccia atti di riparazione..

La Grande Promessa dei Cinque Primi Sabati


Lucia, una dei tre veggenti delle apparizioni di Fatima racconta:

Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse:

- Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe.

Come tutti ben sappiamo..! (Ma preghiamo?)

Madonna del Rosario: La Battaglia di Lepanto

Come tutti ben sappiamo, la festa della Madonna del Rosario fu fissata al 7 ottobre in seguito alla felice vittoria della Lega Santa sulle forze turche durante la Battaglia di Lepanto, nel 1571. Questa battaglia è un fatto cruciale per tutta la Cristianità, e massime per la nostra Venezia cui più d'ogni altra si deve il trionfo, una nuova Crociata, un risveglio del valore della difesa armata della fede che, anche se non sarà seguita da ulteriori azioni in tal senso, resta un evento chiave della storia europea del XVI secolo e di tutta l'età moderna.
Riportiamo un bell'articolo di Marco Tangheroni, apparso sul n.80 della rivista "Cristianità" nel 1981, raro (soprattutto nella storiografia contemporanea, che tende a minimizzare Lepanto sino a farla quasi scomparire da alcuni manuali di Storia...) pezzo di storiografia cattolica su questo grande evento del nostro passato.




All’alba del 7 ottobre 1571, esattamente quattrocentodieci anni fa, aveva inizio, nelle acque di Lepanto, porto della costa ionica, situato di fronte al Peloponneso e non distante da Corfù, una delle più grandi battaglie navali della storia, frutto glorioso degli sforzi della Cristianità controriformistica. Non pare affatto fuori luogo ricordarne l’anniversario,  e ricordarlo nel modo più serio, cioè riassumendone la storia e inquadrando l’evento nella situazione del Mediterraneo negli anni immediatamente precedenti e seguenti, così da comprenderlo meglio e da poterlo valutare nella sua portata e nel suo significato.

Semmai la Chiesa insegna il contrario

CORRECTIO FILIALIS”: LE OBIEZIONI DI MONS. LORIZIO SONO UN INNO AL MODERNISMO

 Come noto  40 studiosi (sacerdoti, religiosi, laici) hanno inviato  a papa Francesco a inizio agosto  una Correctio Filialis nella quale si  segnalavano al papa sette eresie che apparivano contenute in modo particolare, nella esortazione post-sinodale Amoris Laetitia. Successivamente, dopo più di un mese dalla consegna al papa della Correctio, non ricevendo alcuna risposta i firmatari hanno reso pubblico il testo, presumendo che il silenzio assoluto della Curia  romana potesse e dovesse essere inteso come un silenzio-assenso, almeno alla sostanza delle osservazioni fatte.   Nel frattempo le firme unite al documento erano salite a 62, e fra queste si contavano le firme pesanti in particolare di mons. Fellay, superiore della Fraternità san Pio X, e di Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello I.O.R..

Il documento ha avuto una certa, inaspettata eco sulla stampa italiana  e straniera e  vi sono state  diverse reazioni decisamente scomposte da parte del fronte cattolico più progressista, supportato in questo dalle forze anticristiane.   Ad esempio Radio Radicale  si è subito premurata di attaccare la Correctio Filialis intervistando all’uopo la numeraria dell’Opus Dei, nonché parlamentare del PD,  Paola Binetti, portatrice di visioni in campo morale e bioetico del tutto affini a quelle di papa Francesco. Successivamente è stato intervistato anche Rocco Buttiglione. E’ interessante osservare come  i radicali, vero lievito fermentatore di ogni dissoluzione morale  italiana negli ultimi quarant’anni, nonché leva dei poteri forti  finanziari in  Italia, si preoccupino che Bergoglio non trovi opposizione nella sua opera di demolizione della Chiesa cattolica e  si premurino di difenderlo da ogni attacco o critica che possa  intralciarne i progetti.

Una prova interminabile


Col senno di poi


Da giovane, nella mia semplicità, non avevo pre-giudizi. Poi, a forza di prender fregature, ho cominciato ad avere dei post-giudizi. Attratto da ogni realtà in cui scorgevo del bene o una traccia di Dio, tendevo a trascurarne gli aspetti problematici o a scusarli con la speranza che si evolvessero in meglio. In età matura ho dovuto però riconoscere che i lati carenti o negativi di un’esperienza sono dovuti, il più delle volte, a cattiva volontà o a rifiuto di correggersi. Se si trattasse soltanto di ingenuità, immaturità o scarsa formazione si potrebbe sperare in un progresso; ma quando un gruppo persiste nell’errore o addirittura lo difende, bisogna concludere che, a monte, c’è una scelta deliberata: la radice stessa è velenosa, nonostante porti frutti a prima vista buoni. Una volta presa coscienza di questo, è moralmente obbligatorio dissociarsi.

Nella mia esistenza credo di aver preso visione più o meno di tutto il ventaglio delle odierne realtà ecclesiali, da un estremo all’altro: apostolati tradizionali o innovativi, forme di vita consacrata antiche e nuove, fenomeni mistici o pseudomistici (quasi mai riconosciuti dall’autorità ecclesiastica, ma approvati a furor di popolo), associazioni, movimenti, cenacoli, fraternità, conventicole et similia… Ho cercato, cercato e ancora cercato una proposta che si potesse abbracciare senza riserve, finché, costretto dagli eventi, non mi sono messo in proprio, facendo tesoro dell’esperienza così da non ripetere gli errori osservati altrove. Le uniche realtà che mi ispirano fiducia sono aggregazioni di fedeli laici che si organizzano spontaneamente per poter sopravvivere come possono in questo deserto spirituale: lo stesso mio anelito. In queste iniziative – che hanno ovviamente bisogno di sacerdoti (fedeli, non fanatici) – mi par di scorgere la mano di Dio; eppure anche in questo caso devo dare qualche avvertimento, perché non mancano le insidie.

venerdì 6 ottobre 2017

Il tacere delle orazioni dei santi

Apocalisse 8, 1: il “SILENZIO del Cielo” e la “DESOLAZIONE della terra”. CI SIAMO?
Tratto da:
Commento all'Apocalisse
 del servo di Dio don Dolindo Ruotolo.

Riferimento: Ap 8, 1.

(L’italiano è un po’ datato scrivendo don Dolindo nel 1943-44 ma si capisce tutto integralmente per cui preferisco lasciare il testo così com’è).

COMMENTO
« E quando [l’Agnello] ebbe aperto il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per quasi mezz’ora (Ap 8, 1).

Quel silenzio era segno di stupore ma comportava ancora il tacere delle orazioni dei santi per il genere umano (...). Quel silenzio dava dunque l’impressione di una grande desolazione per la terra, la quale era come abbandonata a se stessa.
San Giovanni vide una scena grandiosa ed impressionante: si aprì il settimo sigillo, si diradò il velo che copriva i tempi futuri e l’iniquità degli uomini, e la terra apparve ai suoi occhi in tutta la sua miseria. Era nello spazio come un piccolo globo che roteava sulla sua orbita, ma egli vi distingueva in una visione d’insieme tutte le genti e le loro iniquità.

La potenza della preghiera del Santo Rosario

Lepanto, Austria, Fatima: Maria vincit!

La potenza della preghiera
del Santo Rosario, la cui festa di celebra il 7 ottobre,
si è manifestata in tante, tantissime occasioni nella Storia.


Questa festa fu istituita con il nome di "Madonna della Vittoria"
da San Pio V Papa per ricordare la battaglia di Lepanto,
svoltasi appunto il 7 ottobre del 1571,
nella quale la flotta della Lega Santa (formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) sconfisse quella dell'Impero ottomano.


Un altro avvenimento, assolutamente straordinario, storico, quello che ha salvato l’Austria dal dominio sovietico dopo la seconda guerra mondiale.